ilTorinese

Una panchina per la salute e sicurezza sul lavoro

Verrà inaugurata mercoledì 24 aprile 2024, alle ore 15.00, presso il Centro Civico della Circoscrizione 7 del Comune di Torino, in corso Vercelli 15, la «Panchina Bianca», in memoria delle vittime sul lavoro e a difesa del diritto alla salute e alla sicurezza in tutti i luoghi di lavoro.

L’iniziativa è stata organizzata nell’imminenza del 28 aprile – Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro.

Alla cerimonia di inaugurazione della panchina, collocata all’interno del giardino del Centro Civico, interverranno: l’assessora al Lavoro del Comune di Torino, Gianna Pentenero, il presidente della Circoscrizione 7, Luca Deri, il coordinatore al Lavoro Jasch Ninni Solil direttore di Sicurezza e Lavoro Massimiliano Quirico, il responsabile Sicurezze e Ambiente di lavoro Amma – Unione Industriali Torino Andrea Pinna e rappresentanti dei sindacati CgilCisl e Uil.

«Lavorare in sicurezza – affermano Luca Deri e Jasch Ninni Sol, presidente e coordinatore Commissione Lavoro della Circoscrizione 7 della Città di Torino – è un diritto imprescindibile di tutte e tutti, ma purtroppo in Italia la lista degli infortuni sul lavoro, spesso anche mortali, si arricchisce quotidianamente di nuovi episodi. La ‘Panchina Bianca’ vuole ricordare a ognuno di noi quanto sia importante impegnarsi su questo fronte. Così come diventa prioritario adeguare gli stipendi di lavoratori e lavoratrici a parametri europei».

«I simboli sono importanti, soprattutto per sensibilizzare Istituzioni, imprese e cittadinanza a fare di più per migliorare le condizioni nei luoghi di lavoro – dichiara Massimiliano Quirico, direttore di Sicurezza e Lavoro – ma non bastano: serve un impegno quotidiano, serio e responsabile, da parte di tutte e tutti per arrestare il dilagare di infortuni e malattie professionali e ridare centralità e dignità al lavoro».

Toulouse Lautrec, la pubblicità e l’anticonformismo estetico

 

La mostra del pittore a Torino al Mastio della Cittadella

Sempre e dovunque anche il brutto ha i suoi aspetti affascinanti, e’ eccitante scoprirli la’ dove nessuno li ha notati prima”.

Nato e cresciuto in una prestigiosa famiglia francese il noto pittore di fine ‘800 pago’ con una malattia genetica ossea, che impedi’ lo sviluppo degli arti inferiori, l’abitudine dei suoi parenti a sposarsi tra consanguinei per preservare la purezza del sangue nobile. A causa delle sue condizioni non pote’ praticare sport o attivita’ all’aria aperta e fu cosi’ che si dedico’ alla pittura e al disegno, ma anche al canto.

Pur facendo parte, in senso temporale, del periodo Impressionista non ci si identifico’ mai veramente e cosi’ fu anche per altre correnti di quel tempo. Presso l’Ecole del Beux Arts di Parigi ebbe la fortuna di conoscere Van Gogh con cui diventa amico. Dopo varie sperimentazioni tra cui il decorativismo dell’Art Nouveau e le ispirazioni della pittura giapponese dedica tutta la sua attenzione ad opere che rappresentano la vita notturna di Mortmatre marcando alcuni tratti, soprattutto di donne, di fisicita’ poco sobria; dipinge perlopiu’ ballerine, prostitute ed alcolisti in ambienti riconoscibili come bar, cabaret o teatri. Riserva dunque la sua attenzione agli strati piu’ bassi della societa’ ritraendoli, ma anche frequentandoli e abusando di alcool, condotta che lo portera’ verso un ricovero forzato.

La sua vera passione fu quella per la pubblicita’ e soprattutto per i manifesti, affiches, che pote’ approfondire grazie alla sua collaborazione con il Courier francais. Toulouse Lautrec si specialista in processi di stampa e comincia a produrre una grande quantita’ di locandine. Nel 1891 crea il suo primo, e forse piu’ famoso, manifesto, quello per il famosissimo Moulin Rouge che ha un effetto esplosivo sia per i protagonisti ritratti quasi in chiave caricaturale, che per lo stile caratterizzato da linee piatte e senza prospettiva. Era una rappresentazione di un mondo lontano dal suo che provoco’ le critiche dei suoi genitori, ma grazie a questo suo impulso avanguardista quelli che prima erano considerati solamente poster, stampe o litografie divennero delle vere e proprie opere d’arte, era iniziato un nuovo corso della pittura. La sua fu definita una “fotografia grafica” di persone che conosceva e che frequentava intenti a godersi le serate durante la vita notturna, e a volte poco raccomandabile, di Parigi. Inoltre gli fu dato il titolo di “mago della deformazione” perche’ nei suoi dipinti venivano messi in risalto i difetti e le brutture delle persone e questo, probabilmente, fu una causa della sua malattia, che oltre ad essere invalidante, era una discriminante a livello fisico ed estetico. In contrapposizione con l’Art Nouveau, porta avanti un’arte fuori dai luoghi comuni, dagli standard di bellezza con una particolare attenzione alla trasgressione e a quei difetti che fanno bello il brutto e che anticipa, in un certo senso, la volonta’ di uscire da stereotipi ancora oggi discriminanti.

Henri de Toulouse Lautrec ebbe all’attivo 737 dipinti, 4748 disegni, 275 acquerelli, 334 stampe e 33 manifesti, un lavoro enorme legata alla “sua instancabile esigenza di produrre unita’ alla curiosita’ per la sperimentazione”.

La mostra intitolata Il mondo del circo e di Montemartre, curata da Joan Abello’, inaugurata il 20 aprile scorso sara’ aperta fino al 21 luglio 2024 al Mastio della Cittadella.

MARIA LA BARBERA

Ecco il nuovo canale TikTok lanciato da Turismo Torino in collaborazione con BTREES

In 3 mesi oltre 10.000 follower e non solo tra i giovani

Il nuovo canale TikTok lanciato da Turismo Torino e Provincia per la promozione di Torino e della sua provincia in collaborazione con BTREES Digital Agency di Ebano Spa, registra numeri importanti: tiktok.com/@turismotorino ha raggiunto, dopo appena tre mesi di sperimentazione, oltre 10mila follower e non solo tra i giovani con migliaia di interazioni anche da parte degli over 35. Alcuni video sono persino diventati virali.

L’apertura del canale social su una delle piattaforme più popolari del momento è stata voluta dall’ATL per descrivere, in modo muovo e coinvolgente, curioso e vivace, il passato, presente e futuro della prima capitale d’Italia e del suo incantevole territorio.
tiktok.com/@turismotorino il compito di raccontare in maniera diretta, curiosa e vivace gli angoli più celebri ma anche più nascosti di una città e di un territorio ai turisti, italiani e stranieri, ma anche agli stessi torinesi e piemontesi con il supporto dell’agenzia BTREES che regolarmente, e forte della sua presenza nazionale, implementa il canale con contenuti owned e sempre più improntati alla live content creation.

Siamo certi – sottolinea Marcella Gaspardone, Dirigente di Turismo Torino e Provincia – che l’apertura del canale ci permetta di instaurare un rapporto con nuovi e differenti target di turisti che sempre più si rivolgono alle piattaforme social per scegliere una destinazione di viaggio; aver affidato la strategia di comunicazione in termini di contenuto, frequenza delle pubblicazioni e utilizzo degli hashtag oltre che scelta degli influencer ad una società come la BTREES è un’arma vincente per la promozione della nostra destinazione“.

Per la promozione del territorio, BTREES ha inoltre ingaggiato alcuni tra i più celebri influencer locali che, con taglio differente, raccontano i diversi aspetti di Torino e della sua provincia: @isidaurum, che con il suo stile elegante e malinconico ci regala scorci unici; @carlambra@clarainthemirror e @RitaCapparelli con le loro frizzanti incursioni per le vie della città; l’irriverente @emanuelcosminstoica  che racconta l’accessibilità degli spazi cittadini; la seguitissima food influencer @foodfede e molti altri.

A Torino abbiamo la nostra sede principale e collaborare per promuovere la nostra città e la provincia è un privilegio. Essere stati scelti per la comunicazione di TikTok è una conferma del buon lavoro che il team sta facendo su questo canale, soprattutto dopo la menzione ai TikTok Award di dicembre 2023” dichiara il CEO di BTREES Christian Zegna.

Chi è TURISMO TORINO E PROVINCIA

Turismo Torino e Provincia è il Convention & Visitors Bureau della città di Torino e della sua provincia con 312 comuni di competenza appartenenti a Torino Metropoli, Colline del Po, Ivrea e Canavese, Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone, Gran Paradiso, Alta Val Susa e Chisone, Val Susa e Sangone, Pinerolo e Valli Valdesi.   La sua mission è quella di promuovere le risorse ed eccellenze del territorio verso il pubblico finale, i media e gli operatori turistici a livello nazionale e internazionale; accogliere e informare i turisti attraverso i 14 Uffici del Turismo presenti sul territorio e presentare la città come location ideale per la meeting industry.

Chi è BTREES

BTREES è la digital agency di Ebano S.p.A., holding leader a livello nazionale in diversi settori, dalla formazione a distanza all’editoria, dal marketing all’e-commerce. BTREES è stata la prima startup accelerata da Sellalab, polo di innovazione di Banca Sella. Oggi, è leader nel segmento Social&Web, SEO&Digital Analysis e Cross-Media.  Al centro di BTREES, e di Ebano, ci sono quattro punti cardine che orientano il lavoro: valorizzazione, responsabilità, sostenibilità e innovazione. Con un team di 25 professionisti, guidati dal CEO Christian Zegna, BTREES ha conquistato la fiducia di piccoli e grandi brand. Importantissimo anche il consolidamento raggiunto con i clienti già acquisiti, che hanno permesso di sviluppare upselling di alto valore.
Tra i brand che hanno scelto BTREES: Banca Sella, Gruppo Fini, Le Conserve della Nonna, Phyd-Adecco Group, Emilgroup, Zegna Baruffa Lane Borgosesia, Fabrick, Brooksfield, Fintech District e molti altri.

Volpiano, approvato il bilancio consuntivo 2023


Numerosi gli investimenti finanziati con il Pnrr

La seduta di lunedì 22 aprile del Consiglio comunale di Volpiano è stata dedicata soprattutto all’approvazione del rendiconto finanziario per l’esercizio 2023.  Entrando nel dettaglio, il bilancio 2023 registra un avanzo di amministrazione pari a 6 milioni e 600mila euro, con entrate correnti per 13 milioni e 361mila euro, e spese correnti per 11 milioni e 700mila euro, con entrambe le voci in lieve flessione, un conto economico positivo per 300mila euro e l’indebitamento prossimo allo zero; i capitoli di spesa più rilevanti sono per diritti sociali (due milioni di euro) e istruzione (un milione 600 mila euro). Gli investimenti hanno riguardato numerose opere finanziate con il Pnrr (il piano di ripresa nazionale dopo la pandemia), come il manto in erba sintetica per il campo da rugby, la realizzazione della nuova biblioteca, gli spogliatoi del Palazzetto dello sport, la riqualificazione dello stabile di via Botta, il consolidamento spondale del Rio Scolatore della Vauda e la messa in sicurezza del torrente Bendola, il nuovo sito Internet e gli strumenti per la transizione digitale; un capitolo specifico riguarda il rifacimento del tetto della scuola «Guglielmo da Volpiano», con una spesa di 700mila euro.

L’assemblea ha inoltre approvato una variazione al bilancio 2024/2026 comprendente numerosi voci: manutenzione della scuola «Gigi Ghirotti» (54mila euro), interventi al secondo piano dell’edificio di via Botta (58mila euro) e a Palazzo Oliveri (18mila euro), segnaletica stradale (55mila euro), manutenzioni al patrimonio pubblico (15mila euro), oltre a nuovi fondi per assistenza disabiliscuolabus trasmissione dati tra i plessi scolastici.

Corteo Torino, Coisp: scontro con Forze dell’Ordine, 7 agenti contusi 

Riceviamo e pubblichiamo – “Sette agenti contusi: è questo il bilancio di ciò che sta accadendo in queste ore a Torino, un epilogo scontato dell’insofferenza verso le Forze dell’Ordine che in quest’ultimo periodo sta crescendo in tutto il Paese” dichiara Domenico Pianese, segretario generale del sindacato di Polizia Coisp, in riferimento alle tensioni tra Polizia e collettivi universitari in corteo nel capoluogo piemontese. “Oltre a esprimere tutta la nostra solidarietà verso i colleghi della Questura di Torino e dei Reparti Mobili, non possiamo far altro che sottolineare quanto questi sedicenti manifestanti nella maggior parte dei casi scendono in piazza non per un ideale, ma alla spasmodica e continua ricerca dello scontro con chi rappresenta lo Stato. Vieppiù: nel corteo si sono infiltrati anche numerosi militanti del centro sociale Askatasuna che, travestendosi da manifestanti, hanno aizzato la folla contro la Polizia, inscenando una vera e propria guerriglia urbana, e hanno messo a rischio l’incolumità non solo dei poliziotti che sono lì per tutelare l’ordine pubblico ma anche di tutti i cittadini”, conclude. (foto archivio)

“Ayrton Senna forever”, la mostra al Mauto

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Dal 24 aprile al 13 ottobre 2024 la più grande e completa esposizione di vetture, memorabilia e libri, scatti fotografici mai realizzata. Nella ricorrenza dei trent’anni della scomparsa di Ayrton Senna, il MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile dedica al pilota brasiliano una grande mostra che, della sua vita, intende approfondire due aspetti: la storia sportiva del campione e quella privata di un uomo che ha conquistato il cuore di milioni di appassionati in tutto il mondo.

Dalle esperienze sui kart fino alle monoposto di Formula 1, la mostra AYRTON SENNA FOREVER – in programma al MAUTO-Museo Nazionale dell’Automobile da mercoledì 24 aprile a domenica 13 ottobre 2024 – raccoglie le auto più significative guidate da Senna nel corso della sua carriera, dalla prima Formula Ford all’ultima Williams. Le vetture saranno corredate da documenti, pubblicazioni e memorabilia: tra questi, la più completa raccolta delle tute da corsa e dei caschi del pilota e un’ampia selezione di tutte le pubblicazioni uscite, nel mondo, su Ayrton Senna. Il filo rosso della carriera sportiva del pilota si arricchisce di elementi intimi e personali, restituiti al pubblico attraverso l’ampia documentazione riunita negli spazi del Museo dell’Automobile. Tra filmati in Super8 e installazioni audiovisive, spiccano le centinaia di fotografie scattate dai più grandi autori dell’epoca che contribuiscono a costruire un ritratto a tutto tondo di Ayrton Senna: dall’amico e fotografo Angelo Orsi a Keith Sutton, da Ercole Colombo a Bernard Asset, da Steven Tee a Rainer Schlegelmilch.

 

E sono già passati trent’anni. Ma il mito di Ayrton Senna è sempre più vivo. Lo riportiamo tra noi con una rilettura monografica di ampia visione curata da Carlo Cavicchi: la mostra, il testo, i talk. AYRTON SENNA FOREVER è un palinsesto narrativo appassionante e rigoroso, che proietta sul MAUTO la storia e le vicende di Ayrton Senna, grande brasiliano, straordinaria e inarrivabile figura, pilota eccezionale e fenomeno mediatico e popolare, divenuto intramontabile soprattutto dopo la sua tragica fine, che lo ha trasfigurato nell’epica icona di sé stesso, proiettandolo nel firmamento delle grandi star della nostra epoca”.

Benedetto Camerana, Presidente Museo Nazionale dell’Automobile

 

È molto emozionante vedere come il popolo italiano ricordi il pilota brasiliano con grande affetto e, oltretutto, gli renda un bell’omaggio come questo“.

Hadil da Rocha-Vianna, Console Generale del Brasile

 

Sono stati otto intensi mesi di lavoro ma il risultato finale credo che possa regalare ai visitatori della mostra un ricordo del grande asso brasiliano davvero esaustivo e coinvolgente. Lui, sempre esigente e pignolo, lo avrebbe voluto così, ed è stato il traguardo che abbiamo cercato sin dall’inizio”.

Carlo Cavicchi, curatore della mostra

 

“Ci auguriamo che questa mostra inedita, colma di oggetti personali, attrezzature e auto preservi la storia e tramandi l’eredità di Ayrton che fino a oggi è stato un’ispirazione sia per gli appassionati che lo hanno visto correre sia le nuove generazioni. Portare una mostra di queste dimensioni ai fan in Italia e nel mondo è una gioia per la nostra famiglia, che ha radici in Italia”.

Bianca Senna, CEO di Senna Brands e nipote del pilota

 

Il Sindaco di Torino Stefano Lo Russo sottolinea come la mostra “Ayrton Senna Forever”, ospitata dal Museo Nazionale dell’Automobile, sia un’occasione preziosa per torinesi e turisti di ripercorrere la storia di un campione che non ha mai abbandonato, anche dopo la sua tragica scomparsa, il cuore di tantissime appassionate e tantissimi appassionati. Il Sindaco ha inoltre ribadito come la mostra si inserisca pienamente nella grande storia di legami profondi tra la città e gli sport motoristici, aggiungendo un tassello ulteriore alla ricca programmazione culturale del Museo Nazionale dell’Automobile e dell’intero territorio.

 

L’ALLESTIMENTO E I MATERIALI ESPOSTI

Uno straordinario allestimento – progettato dall’architetto Francesco Librizzi – si sviluppa su una superficie di 1500 metri estendendosi anche alla Piazza del Museo nella quale campeggia una suggestiva installazione: la pelle vetrata diventa la bandiera del Brasile che sventola tra le mani di Senna dopo ogni vittoria. Il tema visivo che ha ispirato l’allestimento dello spazio dedicato alla mostra è invece quello della griglia di partenza. Le macchine schierate come un esercito di terracotta: possiamo immaginare – intorno a loro – i meccanici, le ombrelline, gli ospiti vip, le pubblicità. L’illuminazione è impattante, predominano fasci di luce bianchi e neri per accentuare la sensazione di partecipare a una gara, con riflessi sulle vetture studiati per farle apparire quasi in movimento come durante una corsa.

 

In esposizione tutte le vetture guidate da Senna: due kart degli esordi nel mondo delle corse (1978-1982); nove monoposto, dalla prima Van Diemen RF82-Ford del 1982 all’ultima Williams FW16-Renault del 1994; la strepitosa Mercedes 190 numero 11 con cui Senna nel 1984 vinse la Race of Champions davanti a Lauda; due showcar, perfette riproduzioni delle originali McLaren MP4/4-Honda e McLaren MP4/6-Honda posizionate fuori dall’ingresso della mostra. Tutte le tute, tutti i caschi, i sottocaschi, i cappellini e i guanti da lui indossati nelle gare di karting, F3 e F1; accessori e parti meccaniche delle sue auto, come pneumatici, flaps, motori, il volante Nardi della McLaren MP4/6 del 1991 e il piantone della Williams Renault del 1994; la moto a lui dedicata dalla Ducati e la bicicletta “Senna” della Carraro. Tra i moltissimi oggetti personali e altre curiosità anche il contratto tra Ayrton Senna e la squadra DAP nel 1978, lettere personali e di auguri, le bottiglie Magnum Moët & Chandon autografate, orologi, coppe, medaglie, il computer per la telemetria e il monitor Williams FW16.

 

L’esposizione prosegue con 114 fotografie, selezionate da Carlo Cavicchi e dal Direttore Lorenza Bravetta tra oltre 12 mila scattate dai più grandi fotografi dell’epoca: Angelo Orsi, Bernard Asset, Ercole Colombo, Martyn Elford, Rainer Schlegelmilch, Steven Tee, Keith & Mark Sutton, a cui si aggiungono quelle degli archivi di Autosprint, Motorsport Images e LAT Images.

 

E poi tutti i libri usciti nel mondo su Senna, in tutte le lingue e ancora 20 corner posizionati in ordine sparso all’interno degli spazi che rappresentano e raccontano episodi meno noti e importanti della vita di Senna, mai inseriti nelle sue biografie e per questo più curiosi, per fornire al visitatore anche un punto di vista sull’uomo e non solo sul campione sportivo.

 

Infine, ad accompagnare la mostra, un importante apparato visivo con 6 grandi pannelli che si articolano lungo tutto il percorso in cui vengono proiettati immagini spettacolari, di cui molte inedite, filmati in Super8, installazioni audiovisive e una multi-proiezione su grande schermo.

 

Una mostra che segna l’inizio di un nuovo corso, nel quale il Museo Nazionale dell’Automobile – che ha celebrato l’anno scorso 90 anni di attività, superando i 300.000 visitatori – intende consolidare il proprio ruolo a livello internazionale quale custode di una memoria storica della cultura automobilistica e istituzione all’avanguardia sui temi della ricerca e della contemporaneità. La mostra che presentiamo oggi, frutto di una lunga e accurata attività di progettazione e produzione, coniuga questi due intenti: rende omaggio a una figura mitica del motorismo sportivo, Ayrton Senna, e lo fa attingendo a una mole impressionante di contenuti e materiali e avvalendosi di un registro espositivo proprio di altri linguaggi, primo tra tutti quello dell’arte contemporanea. la sfida che abbiamo voluto mettere in campo è stata questa: parlare di un’icona pop restituendole, attraverso la curatela e l’allestimento, un’aura di magia e immortalità. Forever”.

Lorenza Bravetta, Direttore Museo Nazionale dell’Automobile

 

IL PUBLIC PROGRAM

Completa l’esposizione il ciclo di cinque appuntamenti di incontro e dibattito che coinvolge piloti, giornalisti, progettisti e amici, gli affetti e i rivali di sempre nella ricostruzione corale della vicenda sportiva e personale del campione.

 

Tra questi, lo speciale evento di mercoledì 1° maggio 2024 con un collegamento live streaming con l’Autodromo di Imola per partecipare alle celebrazioni commemorative sulla curva del Tamburello. Il racconto in diretta da Imola sarà intervallato nel corso dell’intera giornata da approfondimenti di giornalisti, tecnici, e piloti presenti al MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile.

 

Seguiranno i talk del 30 maggio, 20 giugno, 19 settembre e 10 ottobre. Quattro occasioni per ascoltare la storia di Ayrton Senna raccontata dalle voci più autorevoli del giornalismo sportivo, dai piloti che lo hanno conosciuto, dai dirigenti sportivi che lo hanno seguito oppure corteggiato: gli affetti e i rivali di sempre contribuiranno a disegnare un ritratto quanto più completo dell’indimenticato campione. Tante testimonianze di chi lo ha conosciuto e – a vario titolo – ha influito sulla sua strepitosa carriera: tra questi, Riccardo Patrese, Piero Martini, Paolo Barilla, Jean Alesi, Erik Comas, Emanuele Pirro e Andrea De Adamich, oltre a ex manager e ingegneri dei team di Formula 1 come Jo Ramirez, Daniele Audetto, Giancarlo Minardi, Giorgio Ascanelli e Antonio Ghini.

 

Al programma di talks – moderati da Carlo Cavicchi – si aggiungerà un ricco calendario di presentazioni editoriali, speciali visite guidate e le proiezioni su maxischermo delle date europee delle gare di Formula1.

 

Accompagnano la mostra un podcast in tre episodi realizzato da Chora Media e il catalogo Skira Arte con i contributi di Carlo Cavicchi, Emiliano Tozzi, Angelo Orsi e Paolo d’Alessio: un’ampia varietà di materiali e documenti storici e le immagini dei fotografi che l’hanno seguito lungo tutta la sua carriera.

Ersel, GUIDO IO: cento fotografie dalla collezione di Guido Bertero

Ersel allestisce l’esposizione GUIDO IO, itinerari fotografici di una collezione. Si tratta di  cento fotografie della raccolta di Guido Bertero, in mostra in piazza Solferino 11 a Torino dal 24 al 14 giugno. La mostra si inserisce nel programma di ExposedExtended, il primo festival internazionale di fotografia del capoluogo piemontese, che proporrà altre venti mostre temporanee sparse per la città.

Guido Bertero, a partire dagli anni Novanta, ha creato una delle maggiori collezioni italiane di fotografia del dopoguerra, così ampia che al suo interno si possono selezionare di volta in volta gruppi di artisti diversi, dai più  storici ai moderni, dai celebri interpreti internazionali alle grandi rappresentanti femminili della nostra fotografia: ecco i nomi di Giuseppe Cavalli, Mario Gabinio, Riccardo Moncalvo e Luigi Veronesi, ma anche quelli di Robert Capa, William Kline, David Seymour e Paul Strand; Alfredo Camisa, Pietro Donzelli, Nino Migliori e Federico Patella, ma anche NanGoldin, Boris Michajlov, Letizia Battaglia, Lisetta Carmi e Carla Cerati, Gabriele Basilico, Mario Cresci, Franco Fontana, Mario Giacomelli, Luigi Ghirri, Mimmo Jodice, Ugo Mulas e tanti altri ancora.

Si tratta di una collezione nata subito con un focus molto preciso sulla fotografia italiana del dopoguerra,  vera e propria testimonianza della nostra storia, intesa come memoria, documento, traccia di un’epoca, arricchita nel  contempo dalle incursioni nella grande fotografia internazionale.

Tra i meriti di Guido Bertero vi è quello di aver cercato i capolavori degli artisti più noti, ma anche gli scatti di quelli meno conosciuti, concentrandosi sul messaggio, sulla forza delle immagini e sulla qualità delle stampe che, se possibile, dovevano essere “vintage”, stampate, cioè,  al momento della realizzazione dello scatto. Ogni fotografia porta con sé una storia e immortala un momento di quell’epoca.

La collezione rispecchia la curiosità,  la sensibilità,  l’amore per il bello, ma anche la dedizione per chi l’ha creata, viaggiando per l’Italia per conoscere i fotografi e il loro lavoro, riunendo fondi di immagini important8, con la volontà di costruirne una memoria.

Guido Bertero, nato a Torino nel 1938, colleziona fotografie dal 1999 al 2015 ed è  vicepresidente di Camera, Centro Italiano per la Fotografia di Torino.

MARA MARTELLOTTA

Balocco – Ferragni, Codacons: “Tribunale Torino conferma nostra tesi”

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato di Codacons sulla sentenza del tribunale di Torino

Con una clamorosa sentenza il Tribunale di Torino ha accolto il ricorso presentato da Codacons, Associazione Utenti dei Servizi Radiotelevisivi e Adusbef, accertando la pratica scorretta messa in atto dall’azienda Balocco sul caso del pandoro “Pink Christmas” griffato Ferragni, e l’ingannevolezza dei messaggi lanciati al pubblico sulla campagna di beneficenza associata alla vendita del prodotto.

Una sentenza importantissima che ora da un lato apre la strada ai risarcimenti in favore di tutti i consumatori che avevano acquistato il pandoro in questione, dall’altro aggrava la posizione di Chiara Ferragni nell’indagine per truffa aggravata condotta dalla Procura di Milano.

Per la prima sezione civile del Tribunale di Torino (giudice Dott.ssa Gabriella RATTI) “le modalità di pubblicizzazione e diffusione della pratica commerciale poste effettivamente in essere (anche) dalla società BALOCCO S.p.A. hanno lasciato intendere ai consumatori, contrariamente al vero, che, acquistando il “Pandoro PinkChristmas”, avrebbero contribuito direttamente e proporzionalmente al reperimento dei fondi utili al finanziamento in favore l’Ospedale Regina Margherita di Torino per l’acquisto di un nuovo macchinario, che avrebbe permesso di esplorare nuove strade per le cure terapeutiche dei bambini affetti da Osteosarcoma e Sarcoma di Ewing” – si legge nella sentenza – “Anche la rilevante differenza di prezzo del “Pandoro PinkChristmas” rispetto al suo equivalente pandoro Balocco classico ha evidentemente contribuito ad indurre nel consumatore il convincimento che nel maggior prezzo vi fosse una diretta contribuzione al reperimento dei fondi utili al progetto di beneficenza […] Dunque, attraverso la diffusione di tale comunicato stampa, è stato lasciato chiaramente intendere ai consumatori che, acquistando il pandoro PinkChristmas, gli stessi avrebbero contribuito direttamente e proporzionalmente alla sponsorizzata donazione in favore l’Ospedale Regina Margherita di Torino, tant’è che è stato utilizzato un verbo futuro (“…le cui vendite serviranno a finanziare…”) […] Come correttamente evidenziato dalle parti ricorrenti, non è stato tanto il prezzo di per sé del “Pandoro PinkChristmas”, liberamente determinabile trattandosi di un mercato libero, quanto la sua messa in vendita ad un prezzo circa due volte e mezzo superiore rispetto a quello del classico pandoro Balocco ad aver evidentemente rafforzato il convincimento in capo al consumatore che, con l’acquisto del prodotto, egli avrebbe contribuito al reperimento dei fondi per il macchinario per la ricerca dei tumori ossei infantili in favore dell’Ospedale Regina Margherita di Torino e che tale contributo alla donazione fosse incluso proprio in tale maggior prezzo. […] La pratica commerciale in questione, poi, oltre ad essere contraria alla diligenza professionale, è stata quanto meno “idonea a falsare in misura apprezzabile il comportamento economico, in relazione al prodotto, del consumatore medio”. I citati messaggi diffusi al pubblico, infatti, sono risultati idonei a fornire una rappresentazione scorretta dell’iniziativa benefica relativa al reperimento dei fondi per finanziare l’acquisto di un nuovo macchinario, che avrebbe permesso di esplorare nuove strade per le cure terapeutiche dei bambini affetti da Osteosarcoma e Sarcoma di Ewing da parte dell’Ospedale Regina Margherita di Torino, lasciando intendere, contrariamente al vero, che acquistando il “Pandoro PinkChristmas” il consumatore avrebbe potuto contribuire all’iniziativa”.

Per il Tribunale di Torino, quindi, “deve accertarsi e dichiararsi la responsabilità della parte resistente società BALOCCO S.p.A. per pratica commerciale scorretta ai sensi 20, comma 2, 21 e 22 del Codice del Consumo, secondo quanto indicato in motivazione”.

Il tribunale ha accolto la nostra azione inibitoria volta ad accertare e dichiarare la responsabilità della Balocco per pratica commerciale scorretta – dichiara il Codacons – Una sentenza che ora apre le porte ai risarcimenti in favore di coloro che, ingannati dai messaggi lanciati dall’azienda e da Chiara Ferragni, hanno acquistato il pandoro “Pink Christmas”, e che aggrava la posizione dell’influencer nell’inchiesta per truffa aggravata aperta a Milano.