ilTorinese

Al Mastio tra bombarde, falconi e cannoni

Dopo 15 anni di abbandono è tornato a casa sua, al Mastio della Cittadella, ma solo in parte, in piccolissima parte.

Lo storico Museo nazionale dell’Artiglieria verrà riordinato in una caserma torinese e si potrà visitare forse tra un anno o due. Per adesso bisogna accontentarsi, ed è già un bel vedere, dei pezzi esposti al Mastio che resterà la sede nobile del Museo. Lentamente Torino si riappropria di uno dei musei più significativi del suo patrimonio storico e culturale. Con oltre 12.000 pezzi il Museo è uno dei più antichi d’Europa e per ricchezza e varietà della raccolta è considerato uno dei più importanti istituti di storia e tecnologia militare del mondo. Fu costituito nel 1731 da Carlo Emanuele III di Savoia nei locali dell’Arsenale ma in seguito all’occupazione francese del 1798 le collezioni vennero disperse.
Venne ripristinato nel 1842 da re Carlo Alberto e nel 1893 trovò la sua definitiva sistemazione al Mastio della Cittadella. Nel 2008, con un trasloco imponente, le collezioni furono trasferite nella caserma Amione in piazza Rivoli per consentire la ristrutturazione del museo durata dieci anni. Grazie alla collaborazione dell’Esercito che lo gestisce è stato possibile riaprire al pubblico solo alcune sale del museo allestite con una preziosa vetrina di reperti che rappresenta una minima parte della ricca collezione composta da armi bianche e da fuoco d’epoca, raccolta di uniformi e bandiere, una biblioteca con oltre 10mila volumi, un archivio storico e uno fotografico.
Al Mastio della Cittadella una cinquantina di pezzi raccontano l’evoluzione della tecnologia militare, dal neolitico al cannone rigato. Si vedono bombarde e bombardelle del XV secolo, cannoni del Cinquecento, alcuni dei quali riprodotti nell’Ottocento, gli smerigli della Repubblica di Venezia con l’immagine di San Marco e il leone alato, falconetti di bronzo del XV secolo, mortai del 1800 e obici del Settecento, fucili del ‘500, il moschetto per le Guardie del Re del 1891. E ancora mitragliatrici e pistole dell’Ottocento, modellini di obici, di cannoni e di colubrine, cannoni da campagna e da montagna fine 700, un modello di catapulta del Duecento, corazze ottocentesche, spade del ‘400 e ‘500, una corazza medievale persiana, un’armatura medievale europea, un elmo di bronzo con pugnale e cuspide di lancia del V secolo a.Cristo. I ritratti di re Carlo Alberto e del generale Vincenzo Morelli di Popolo, comandante dell’Artiglieria del Regno di Sardegna che fondò il museo nel 1842, chiudono la vetrina. Il Museo può contare ora su due sedi, quella storica, il Mastio e il deposito della caserma Amione in piazza Rivoli che verrà poi trasferito nella caserma Dabormida, un tempo sede del distretto militare di corso Unione Sovietica.
Negli ampi spazi della Dabormida vedremo nuovamente, prima o poi, l’intero Museo nazionale di Artiglieria che spazia dai reperti preistorici a uno dei giganteschi cannoni ottomani, del peso di 15 tonnellate, che abbatterono le mura di Costantinopoli nel 1453 fino ai missili della guerra fredda, dal diario di Carlo Alberto al carro funebre che portò la bara di Umberto I al Pantheon dopo il regicidio di Monza nel 1900. La bombarda turca del Quattrocento usata durante l’assedio di Bisanzio è uno dei pezzi più straordinari e interessanti del museo (era esposta nel giardino davanti al Museo) insieme a un’antica bombarda di ferro del Trecento proveniente dal castello di Morro d’Alba (Ancona), a un falconetto del Quattrocento, a un cannone a retrocarica in ghisa e a numerosi pezzi della “Fonderia di Torino” di fine Ottocento. Il Museo è visitabile con ingresso gratuito tutti i giorni (9,30-19,30) dal lunedì alla domenica, al Mastio della Cittadella, in corso Galileo Ferraris angolo via Cernaia a Torino. È possibile effettuare visite su prenotazione al numero 011-56033124. L’attuale deposito museale alla caserma Amione in piazza Rivoli è chiuso al pubblico.                             Filippo Re 

In manette per divieto di avvicinamento violato

Gli agenti della Squadra Volante hanno arrestato un trentaduenne cittadino marocchino gravemente indiziato dei reati di violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi della persona offesa e di resistenza a P.U.

Mercoledì, poco prima cinque del mattino, gli agenti intervengono in uno stabile di corso Regina Margherita per una lite in corso. Al loro arrivo, i poliziotti trovano un uomo sull’ingresso di un appartamento in evidente stato di alterazione alcolica. Gli agenti notano il cancelletto dell’abitazione smurato, il muro risulta danneggiato con parti di calcinaccio mancanti. Una testimone riferisce ai poliziotti di aver chiamato il numero di emergenza dopo essere stata svegliata da rumori e dalle urla di una donna. I poliziotti trovano nell’appartamento in questione una donna con una bimba di pochi mesi. Dopo iniziali reticenze, la donna racconta ai poliziotti che il suo ex compagno si era presentato nella notte nonostante il divieto di avvicinamento al quale era sottoposto. Prima aveva iniziato a suonare e bussare alla porta, sempre con più insistenza, poi aveva sradicato le inferriate strappandole dal muro. Alla luce dei fatti, nei confronti dell’uomo scattava la denuncia in stato di libertà per tentata violazione di domicilio aggravata.

Nel corso dell’intervento il trentaduenne cittadino marocchino opponeva più volte resistenza nei confronti degli operatori di polizia, sia colpendo l’autovettura durante il trasporto sia in ufficio quando scalciava su una parte. Per i comportamenti tenuti durante queste fasi, l’uomo è stato arrestato anche per resistenza a P.U.

La sinistra sociale, un dibattito che riparte dai contenuti

Grande partecipazione di pubblico ieri sera a Torino al Circolo dei Lettori per la presentazione dell’ultimo libro di Giorgio Merlo “La sinistra sociale”.

I contributi, di livello e molto apprezzati di Elsa Fornero, Valentino Castellani e Anna Rossomando hanno evidenziato la necessità riscoprire i valori e la cultura di una tradizione come quella del cattolicesimo sociale e, dall’altro, anche l’urgenza di trasmetterli in termini nuovi e moderni alle nuove generazioni. Partendo, però, dai bisogni, dalle domande e dalle esigenze concrete delle persone di oggi, soprattutto di quelle che si sentono più minacciate dall’irrompere di una nuova ed inedita “questione sociale”.

Sardegna, Grimaldi (Verdi Sinistra): “serve un campo giusto, uniti si può vincere”

In Piemonte non ci sono alibi per non seguire l’esempio.
“La vittoria in Sardegna di Alessandra Todde non solo è la notizia più bella che potesse arrivare, ma deve generare speranza e consapevolezza: questo grande risultato è frutto del lavoro profondo che ha portato le forze di opposizione a unirsi, in primis il Partito Democratico, il Movimento 5 stelle e Alleanza Verdi Sinistra, per costruire un campo giusto, l’alternativa per una Sardegna progressista, sostenibile e inclusiva. La destra è stata battuta, nonostante la candidatura nella galassia progressista di una figura di rilievo come Renato Soru. Mi rivolgo a tutte le forze progressiste piemontesi: serve un campo giusto, l’unità non è solo una somma matematica, può produrre entusiasmo e fiducia. Non possiamo permetterci di cedere ancora una volta il Piemonte alle destre peggiori della storia Repubblicana, quelle che hanno permesso il collasso del sistema sanitario, l’insostenibilità della qualità dell’aria e della vita e il crollo dei salari. Non ci sono alibi per non seguire la strada della Sardegna” – lo dichiara il Vicecapogruppo di Alleanza Verdi Sinistra alla Camera, Marco Grimaldi.

Rubavano nelle camere dell’ospedale: tre in manette

Sono stati convalidati gli arresti di tre persone, due donne e un uomo scoperti dalla polizia che tra febbraio e settembre dello scorso anno sarebbero stati gli autori di 24 colpi nelle camere dell’ospedale di Ponderano. Una quarta complice è stata denunciata.
NOTIZIE DAL PIEMONTE

Sfida ai fornelli al “Colombatto”

Mercoledì 28 febbraio, all’istituto Alberghiero Colombatto di Torino, gli studenti si contenderanno il posto per la finale nazionale a Roma.

Sapori e saperi, tradizioni e innovazioni si sfideranno nel piatto mercoledì 28 febbraio, dalle 14:30 alle 17:00, all’Istituto Alberghiero Colombatto di Torino, dove due classi quarte si sfideranno ai fornelli, seguite da due tutorial di eccellenza, gli agrichef Giacomo Bianco, dell’agriturismo La Geppina di Agliano, e Stefano Fasano, dell’agriturismo La Vijá di Chieri. Il tema è la rivisitazione di due ricette smarrite, tipiche del territorio, che gli studenti presenteranno a una giuria di esperti, formata da giornalisti enogastronomici, food blogger e rappresentanti di Turismo Verde e della Camera di Commercio di Torino. Lo scopo è quello di poter rappresentare il Piemonte al Festival Nazionale dell’Agrichef promosso da Turismo Verde e in calendario a Roma dopo Pasqua. Il progetto è realizzato da Cia Agricoltori delle Alpi, con il contributo della Camera di Commercio di Torino. In giuria il giornalista Alessandro Felis, la food blogger “La golosa per caso” Irene Prandi, la referente del progetto “Orientamento informato” per la Camera di Commercio di Torino Patrizia Paparozzi, il referente regionale di Turismo Verde Franca Dino e il giornalista enogastronomico Andrea Di Bella.

“L’attività proposta – osserva Elena Massarenti, Responsabile dell’area progetti di Cia Agricoltori delle Alpi – è incentrata sulla figura dell’agrichef, il cuoco contadino dell’agriturismo che racchiude in sé le competenze del produttore agricolo, le tradizioni e la cultura contadina, l’attenzione per l’ambiente, la valorizzazione del territorio, la riscoperta di ricette tramandate nel tempo, il rapporto umano che instaura con il suo ospite, la professionalità e la semplicità nel cucinare”.

In effetti le indicazioni culinarie non saranno le uniche che i ragazzi si porteranno a casa da questa esperienza, perché il progetto è molto articolato e prevede anche lezioni specifiche su multifunzionalità agricola, con docente Elena Massarenti, vino, grazie alla partecipazione del Presidente del Consorzio del Freisa Matteo Rossotto, tendenze alimentari e comunicazione al cliente, introdotte dalla docente Miranda Martino.

“Il progetto – conclude Elena Massarenti – incontra una reale e importante domanda del mercato in termini iniziali occupazionali, in quanto gli istituti alberghieri ricevono costantemente richieste sia per il personale di sala sia per quello di cucina, e sempre di più da parte degli agriturismi piemontesi”.

 

Mara Martellotta

La De Sono omaggia Giacomo Puccini nel centenario della morte

Con la partecipazione del Trio Quodlibet

 

La De Sono omaggia il compositore Giacomo Puccini nel centenario della morte con un concerto in collaborazione con “How I met Puccini” e la partecipazione del Trio Quodlibet. In programma per il concerto del 29 febbraio 2024, alle 20:30 presso il teatro Vittoria, pagine operistiche di Puccini, arrangiate da Valentina Ciardelli, con una commissione De Sono in prima assoluta.

Anna Astesano sarà all’arpa, Valentina Ciardelli al contrabbasso. Il Trio Quodlibet presenta Vittorio Sebeglia al violino, Virginia Luca alla viola e Fabio Fausone al violoncello. Per l’arrangiamento di Valentina Ciardelli, verranno eseguiti “Butterfly Effect”(le melodie giapponesi attraversano le mura di Lucca) per contrabbasso e arpa; “La Tregenda”(estratto della fantasia ‘V’è nella selva oscura una leggenda’) tratta dall’opera “Le Villi” per contrabbasso e arpa; seguirà una fantasia su Turandot intitolata “Una femmina con la corona in testa” per quintetto con arpa, in prima esecuzione assoluta. La serata è realizzata in collaborazione con “How I met Puccini”, un progetto multidisciplinare nato nel secondo lockdown da un’idea della compositrice e performer Valentina Ciardelli, come serie video su youtube dedicata alla vita e alle opere pucciniane. Oggi “How I met Puccini” rappresenta una realtà giovane e dinamica, che rilegge il repertorio pucciniano in chiave strumentale e in ambiti artistici trasversali, dal teatro alla musica da camera, fino ai progetti di educazione all’ascolto con l’intenzione di avvicinare nuove generazioni adattando la poetica di Puccini al linguaggio moderno, pur non tradendone l’essenza.

“La musica pucciniana è concepita per organici molto ampi – illustra Valentina Ciardelli – la trascrizione e ricomposizione per organici cameristici e orchestre aiuta la valorizzazione del linguaggio pucciniano, molto adatto e fruibile, anche a livello strumentale, per aumentare l’offerta musicale e il repertorio cameristico e sinfonico”.

In occasione della ricorrenza del centenario pucciniano, la De Sono ha commissionato “Una femmina con la corona in testa – Fantasia su Turandot” per quintetto con arpa, che sarà eseguita in prima assoluta al teatro Vittoria:

“Si tratta di una Turandot che nasconde la filosofia del Tao, dell’equilibrio universale che crea armonia tra tutte le cose – spiega l’autrice – in questo caso, tra i cinque musicisti che si scambiano i ruoli dei personaggi della storia, dell’orchestra, della scenografia e dei costumi attraverso la musica senza tempo di quest’opera incompiuta.

Il programma del concerto prende il via con “Butterfly Effect” per contrabbasso e arpa. Il brano, tratto da “Madama Butterfly” è stato riadattato utilizzando i timbri e gli attacchi degli archi per evocare gli aspetti più importanti dell’opera, dai lati oscuri del mondo tradizionale del Giappone, culminanti nel “seppuku” di Madama Butterfly, fino all’atteggiamento colonialista di Pinkerton. Si prosegue con “La Tregenda”, composizione per contrabbasso e arpa, dalla fantasia “V’è nella selva oscura una leggenda” da “Le Villi”, opera d’esordio del compositore lucchese dedicata ai leggendari spiriti vendicativi di donne morte per amore tradito. Le Villi erano, infatti, creature ultramondane, donne belle ma sinistre, che si racconta danzassero intorno ai loro amanti infedeli per vendicarsi del tradimento, con movimenti eleganti ma minacciosi che simboleggiavano la loro rabbia e il loro dolore.

L’omaggio a Puccini prosegue e si chiude con “La femmina con la corona in testa – Fantasia su Turandot” per quintetto per arpa, che riprende le parti più significative dell’opera “Turandot”: divisa in tre movimenti, come gli atti dell’opera, la fantasia esplora le sonorità più mature del compositore, esaltandone la musica che si presta perfettamente al camerismo e al virtuosismo strumentale.

Ingresso libero con prenotazione gratuita sulla piattaforma Eventbrite

 

Mara Martellotta

Misure antismog: prosegue il livello 0 (bianco)

Fino a mercoledì 28 febbraio in vigore le sole misure strutturali

 

Sulla base dei dati previsionali sulla qualità dell’aria forniti oggi da Arpa Piemonte è stato confermato il livello 0 (bianco) delle misure antismog. Fino a mercoledì 28 febbraio 2024 compreso – prossimo giorno di controllo – resteranno pertanto in vigore le sole misure strutturali di limitazione al traffico.

Eventuali variazioni del semaforo antismog in vigore, con le relative misure di limitazione del traffico, verranno comunicate il lunedì, mercoledì e venerdì, giorni di controllo sui dati previsionali di PM10, ed entreranno in vigore il giorno successivo.

L’elenco completo delle misure antismog a tutela della salute, delle deroghe e del percorsi stradali esclusi dai blocchi è disponibile alla pagina www.comune.torino.it/emergenzaambientale

 

Addio a Ettore Morone, il notaio di Agnelli

È morto a 75 anni Ettore Morone, notaio dell’”Avvocato” Agnelli, tra gli artefici della fusione tra Sanpaolo Imi e Banca Intesa. Svolgeva la professione notarile  dal 1978 presso lo studio di famiglia, fondato a Condove nel 1910 dal nonno Ettore Vincenzo Morone, ed era il notaio di fiducia di Giovanni Agnelli.

Installato l’ultimo defibrillatore di Leini Cardioprotetta

 

Altri 12 DAE semiautomatici in tutto il territorio

Con l’installazione dell’ultimo defibrillatore semiautomatico in via Nuvolari e la mattinata dedicata alla prevenzione con l’Associazione Italiana Cuore e Rianimazione, si conclude il progetto di cardioprotezione del comune: in tutto ora sono 15 i DAE sul territorio.

 

Leini, 26 febbraio 2024 – Un tempestivo e adeguato intervento di primo soccorso aiuta a ridurre il tasso di mortalità dal 30% fino al 50% in caso di crisi cardiaca: ogni anno in Italia sono oltre 60mila le persone vittime di arresto cardiaco. Da queste premesse è partito due anni fa il progetto “Leini Cardioprotetta, realizzato dal Comune di Leini in collaborazione con Associazione Italiana Cuore e Rianimazione Lorenzo Greco Onlus per l’acquisto, l’installazione, la manutenzione di 12 DAE da installare in aree opportunamente scelte del territorio comunale; il progetto prevede anche la formazione di chi volesse acquisire il patentino, a cura di Croce Rossa di Leini.

Il patentino, in ogni caso, non è più necessario, anche se è indubbiamente utile, per l’utilizzo del DAE: la legge 4/8/21 n. 116 prescrive infatti che chiunque possa utilizzare i DAE, seguendone le indicazioni automatiche e in collegamento con la centrale operativa del numero unico d’emergenza (112).

L’installazione dei DAE è stata oggetto di una sottoscrizione, aperta da AICR Onlus, che ha affiancato il Comune in tutte le attività di selezione e acquisto degli apparecchi: hanno contribuito cittadini, professionisti e associazioni, raccogliendo oltre 19mila euro. I fondi sono stati integrati dal Comune che ha poi sottoscritto un protocollo d’intesa con Croce Rossa Italiana per i corsi di formazione, i primi dei quali sono già stati erogati nello scorso mese di dicembre.

Nel corso del mese di febbraio sono stati installati tutti i DAE previsti e la loro posizione è stata registrata sul portale DAE della Regione Piemonte, in modo che la centrale operativa possa agevolmente rintracciarli in caso di bisogno. La mappa è reperibile a questo indirizzo: https://portaledae.sanita.regione.piemonte.it/Dae/Map.

Sabato mattina, insieme ai cittadini che hanno contribuito per acquistarlo, l’ultimo DAE è stato collocato nell’apposita teca presso il condominio di via Nuvolari 14, alla presenza del Sindaco, Renato Pittalis, del Consigliere delegato Alberto Massasso, referente del progetto, di numerosi esponenti della Giunta e del Consiglio Comunale e del Presidente di AICR Lorenzo Greco Onlus, Marcello Segre.

A seguire dimostrazione dell’uso del DAE con AICR Onlus e relazione conclusiva del progetto a cura del Consigliere Alberto Massasso.

“Ringrazio l’amministrazione comunale per un progetto di grande portata – ha affermato Marcello Segre –, do appuntamento a tutta la cittadinanza il prossimo 13 marzo per un evento dedicato all’uso del DAE e alla cardioprotezione presso il teatro Pavarotti, alle ore 20.45”.

Un DAE portatile è stato anche consegnato alla Polizia Municipale che lo darà in dotazione alle auto di pattuglia.

Ecco le ubicazioni dei DAE collocati grazie al progetto Leini Cardioprotetta:

1.⁠ ⁠Cancellata scuola Tedeschi

2.⁠ ⁠⁠Cimitero, sotto il porticato di fianco all’ingresso

3.⁠ ⁠⁠Sagrato chiesa parrocchiale, di fianco all’ingresso dell’oratorio

4.⁠ ⁠⁠Piazzale Gianinetto pressi farmacia Madonnina

5.⁠ ⁠⁠Piazzale Lepanto, esterno farmacia Sant’Edoardo

6.⁠ ⁠⁠Via Vallino, esterno farmacia Sant’Alberto

7.⁠ ⁠⁠Via Atzei, cabina enel fronte scuola materna (parco Grande Torino)

8.⁠ ⁠Cittadella dello sport esterno ⁠Palestra Maggiore

9.⁠ ⁠⁠Fornacino, via Monte Bianco

10.⁠ ⁠⁠Via Nuvolari angolo via Lombardore 129/131

11.⁠ ⁠⁠Piazza I Maggio, muro esterno servizi igienici mercato

12.⁠ ⁠⁠Piazza Vittorio Emanuele presso palazzina ex anagrafe (sede ass. Bersaglieri).

 

“Ci tengo a ringraziare i donatori che hanno contribuito all’acquisto dei DAE – conclude il Consigliere delegato Alberto Massasso -: Associazione Anima Universale, farmacia della Madonnina dr. Daniele Boetti, Farmacia Sant’Edoardo dr. Paolo Frassà, Farmacia Sant’Alberto dr. Alberto Barberis, Dr. Paolo Salzotto (ex Farmacia dell’Ospedale), Seven Spa, Condomini v. Tazio Nuvolari e via Lombardore interni 129/131. Un ringraziamento a Marcello Segre e a tutta l’AICR Onlus, a Provana Calore Srl per l’installazione delle teche, alla CRI Leini per il lavoro sui corsi di formazione”.