ilTorinese

L’influencer del food più amato di Torino ci svela i suoi segreti

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SCOPRI – TO    Alla scoperta di Torino

Valentino, in arte “I’m Biund” “sono il biondo” in un misto di inglese piemontizzato, è uno degli influencer più seguiti di Torino con i suoi 67,8 mila follower.
Valentino nasce a Torino e decide già in giovanissima età di trasferirsi all’estero per fare esperienze lavorative, passa dall’Inghilterra al Canada lavorando nella ristorazione, poi, ritorna in Italia e lavora come magazziniere per un’azienda di auto, poco per volta si rende conto che la sua vera e forte passione è per il cibo ed è probabilmente nata dall’esperienze maturate all’estero e riprende a lavorare nella ristorazione anche a Torino. Il sei settembre 2021 inizia a postare la sua prima foto Instagram e poco dopo il primo reel a Rivarolo dove riprende la pizza più lunga del mondo provandola e raccontando la sua esperienza, le sue impressioni; quel video inizia pian piano ad avere sempre più estimatori e Valentino decide così di divertirsi creandone altri, fino a diventare sempre più seguito ed apprezzato raggiungendo in soli 3 anni i 67 mila follower. Valentino decide così di dedicare la sua vita quasi interamente a questo lavoro con il massimo dell’impegno e della passione.
Spesso la professione degli influencer viene vista semplice e banale, quando in realtà Valentino ci racconta che per fare i video ci vogliono ore, bisogna preparare il piatto, le luci, capire cosa dire, e soprattutto il lavoro di post produzione del video con il montaggio, i tagli e le scritte in sovraimpressione ed il tutto richiede  tempo ed attenzione.
Il profilo di Valentino è interamente improntato sul food, viene da chiedersi se ci si possa fidare dei suoi consigli o se siano i ristoratori stessi a pagarlo per determinate recensioni; Valentino ci spiega che è molto comune pensarlo anche perché in molti purtroppo lo fanno, ma non lui che decide personalmente quali collaborazioni accettare ovvero solo ed esclusivamente quei ristoranti e quei locali dove si è trovato veramente bene e dove ha trovato quella qualità e quella professionalità che ritiene di rendere pubbliche. Non deludere il pubblico diventa fondamentale soprattutto per chi come lui ci tiene a mantenere la fiducia di chi lo segue.
L’influencer food di Torino ci spiega che non esistono modi specifici per diventare influencer, mestiere che ormai si studia anche nelle università, serve passione, coraggio e determinazione.
Un tempo funzionavano molto gli hashtag, adesso ci dice che ne servono pochi ne bastano una decina ben posizionati guardando quali sono gli argomenti più seguiti dal pubblico. Come anticipato prima, fondamentale è anche la cura dei video per renderli personali e attraenti rispettando il pubblico che ormai è quotidianamente tempestato di informazioni  e per fare la differenza e farsi notare bisogna fare qualcosa di unico, vero e tangibile, proprio per questo Valentino utilizza ad esempio un modo di parlare specifico per ogni suo video. Molto importante anche usare solo hashtag inerenti all’argomento del video e cercare di pubblicare contenuti con costanza almeno tre o quattro volte alla settimana. Valentino ci rivela che lui è molto timido e che le prime volte gli faceva strano parlare da solo con un telefono, poco per volta poi si è abituato ma ancora oggi gli fa strano quando lo fermano per strada per una foto o un autografo.
Il suo sogno è quello di avere sempre più visibilità per poter viaggiare per tutta Italia consigliando alle persone i posti migliori in cui mangiare ed essere invitato a Villa Crespi per poter raccontare ai suoi follower cosa si prova davvero in un locale di grande prestigio.  Nonostante la sua giovane età l’influencer di Torino non lavora solo sui social, ma continua la sua arte culinaria lavorando nei fine settimana in pizzeria. Concludiamo la sua intervista con una promessa, la prossima volta si assaggiano le cavallette! … oh no?!
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NOEMI GARIANO
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Ecco la videointervista:

Il Gran Galà dei Golden Hearts

 
Lunedì 18 marzo alle 18:30 si alzerà il sipario sulla seconda edizione del Gran Galà dei Golden Hearts, l’evento organizzato dalla Lega Nazionale Dilettanti Piemonte e Valle d’Aosta, dal Comitato regionale Piemonte e Valle d’Aosta e dall’intera FIGC – Federazione Italiana Giuoco Calcio con l’obiettivo di promuovere i valori dello sport all’insegna del rispetto e della condivisione.

L’evento si terrà nella cornice del Teatro Concordia di Venaria Reale e sarà presieduto dal Presidente della FIGC Gabriele Gravina, dal Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, dal suo Assessore allo Sport Fabrizio Ricca, dal Presidente della LND Giancarlo Abete e dal Presidente del Comitato regionale Piemonte e Valle d’Aosta Mauro Foschia. Saranno inoltre presenti numerosi ospiti d’eccezione come Evelina Christillin membro aggiuntivo della UEFA nel Consiglio della FIFA e l’Assessore regionale allo sport della Valle d’Aosta Giulio Grosjacques. Inoltre, tra gli ospiti vi saranno testimonial del mondo del calcio come Barbara Bonansea, giocatrice della Juventus femminile e rappresentante del calcio femminile, fino ad arrivare alle cariche istituzionali della Regione Piemonte e della Città di Venaria Reale con il suo Sindaco Fabio Giulivi, patrocinanti dell’evento.

A salire sul palco del Teatro Concordia per la premiazione, saranno 10 dirigenti, scelti tra oltre 50 segnalazioni da tutto il territorio di Piemonte e Valle d’Aosta, che si sono distinti per il loro lavoro silenzioso ma prezioso. Accanto a loro, saranno premiati cinque calciatrici/calciatori provenienti da diverse società di tutto il Piemonte, il cui comportamento si è contraddistinto per grandi gesti di fair play.

Il Galà dei Golden Hearts sarà anche l’occasione per presentare il nuovo centro tecnico federale che sarà realizzato proprio a Venaria Reale.

Martedì 19 sciopero dei medici al Gradenigo

Riceviamo e pubblichiamo – L’Associazione sindacale A.N.M.I.R.S (Associazione Nazionale Medici Istituti Religiosi Spedalieri) ha proclamato uno sciopero dalle 8 alle 13 di martedì 19 marzo dei medici dell’Ospedale Humanitas Gradenigo di Torino a sostegno delle istanze nei confronti della proprietà della struttura.

Tre i punti a motivazione della protesta:  contratto scaduto dal 2019,  retribuzioni complessivamente più basse di circa il 30% rispetto agli omologhi medici operanti nel Servizio Sanitario Nazionale a parità di incarico e responsabilità, patologica carenza di organico che solo grazie all’enorme sacrifico profuso dai Medici (che va molto al di là della prestazione contrattualmente dovuta) fortunatamente non ha ancora provocato una pericolosa ricaduta sulla qualità delle cure e sulla sicurezza dei pazienti.

I medici hanno iniziato oggi il volantinaggio davanti all’Ospedale Gradenigo (Corso Regina Margherita 8/10) per spiegare a pazienti e cittadini  le ragioni della loro protesta, che vuole sollecitare da parte della proprietà di Humanitas spa una gestione di tutte risorse umane dell’Ospedale che consenta di garantire un migliore accesso alle cure.

Volpiano, modifiche agli orari di chiusura del passaggio a livello della stazione


Chiusura totale dal 2 al 5 aprile, e dal 18 marzo per la corsia in uscita di Volpiano

Per ragioni tecniche legate all’esecuzione dei lavori di manutenzione alla stazione ferroviaria di Volpiano, la chiusura del passaggio a livello tra via Brandizzo corso regina Margherita, per il traffico sia veicolare che pedonale, subisce alcune variazioni; in particolare, da lunedì 18 marzo a sabato 30 marzo la chiusura è in orario notturno (dalle 21 alle 6), per la corsia in uscita da Volpiano (da corso Regina Margherita in direzione di via Brandizzo) la chiusura è prevista in orario sia notturno che diurno già da lunedì 18 marzo, mentre dalle 21 del 2 aprile fino alle 15 di venerdì 5 aprile la chiusura è totale, sia notturna che diurna e in tutte le direzioni.

La chiusura del passaggio a livello comporta alcune modifiche temporanee al percorso degli autobus; in particolare viene istituita una fermata in via Brandizzo (prima di via Riviera) e le linee da via Brandizzo in direzione di Torino vengono deviate su via Riviera, via Pinetti e corso Regina Margherita. I lavori non comportano, invece, modifiche alla circolazione dei treni.

Occhio al giaguaro

CALEIDOSCOPIO ROCK USA ANNI 60

Uno dei maggiori problemi che da sempre affligge la storia del rock a livello internazionale e in tutte le epoche è la fitta rete di omonimie tra etichette; la questione è sempre risultata estremamente complessa ed articolata, in molti casi di difficilissima definizione, specialmente quando uno stesso nome andava ad interessare localizzazioni territoriali omogenee o, ancor peggio, allorquando ad un’omonimia perfetta si sovrapponeva anche una quasi identica estensione temporale. Esistono infatti casi a volte inestricabili in cui il lasso temporale di vita di un’etichetta andava a complicare (anziché semplificare) il dilemma, conducendo molto spesso a clamorosi “vicoli ciechi” in cui risultava impossibile scindere l’identificazione di un’etichetta rispetto ad un’altra sostanzialmente e inconsapevolmente “gemella”.

Un esempio di nome assai diffuso tra i “labels” discografici in tutto il pianeta è “Jaguar Records”, che letteralmente compare in ogni continente (anche qui in Italia) e in ogni epoca, coprendo i più diversi generi musicali e i più differenziati stili. Inutile dire che nei soli Stati Uniti si sono registrate omonimie multiple a decine e decine, rese ancor più spinose (specialmente nei decenni 60 e 70) da etichette davvero scarne e scheletriche nelle indicazioni di sedi, produttori e distributori, prive perfino di minimi accenni perlomeno ad indirizzi cittadini di qualche luogo di incisione. Va da sé che quando ci si trova di fronte a “tabulae rasae” ed omonimie… ci sono ben poche vie d’uscita se non i numeri di matrice. Tanto peggio era nel fitto ginepraio delle etichette medio-piccole (di cui era inoltre impossibile stabilire se fossero entità autonome o sottoetichette secondarie per generi specifici).

Tra queste, tuttavia, mi piace puntare i fari su una “Jaguar Records” di Little Rock (Arkansas, probabilmente con sede in 1804 Johnson Street), nota agli appassionati di psych garage per un interessante 45 giri dei “Blues Foundation” che è quintessenza del genere garage “tardo”, in anni in cui al “fuzz” crudo e puro erano ormai subentrati suoni già evoluti e mutati. Questa etichetta si distingueva per il logo con cucciolo di giaguaro in riposo, scritta rossa in corsivo, fondo giallo senape (ma talvolta anche blu con scritta argento) e soprattutto per il fiero logo che recitava “Jaguar Records means GOOD sound”.

Come in molti altri casi di quel periodo (ricco di evoluzioni a volte fulminee) la vita dell’etichetta fu caratterizzata da incisioni sporadiche e fu alquanto limitata, se si pensa che restò operativa nel solo triennio 1967-1969; ciononostante è potuta entrare in alcune “compilations” recenti proprio grazie alle due incisioni che nella lista qui di seguito verranno puntualmente messe in risalto:

– The Federal Union “Can’t Stop, Can’t Go / A Day Without Time” [Acetato] [c.1967];

– THE ROUSTABOUTS “Just You And Me / Lonely Blues” (102) [1968];

– BLUES FOUNDATION “It’s Called Love / Summer Will Soon Be Gone” (81040) [1968];

– The Sound Investment “Ask The Lonely / Happy Song” (90344) [1969];

– Harold Troxler with The Singles “Old Antioch / Steal Away” (90466) [1969].

Gian Marchisio

Covid Piemonte, focus settimanale

SITUAZIONE EPIDEMIOLOGICA E VACCINALE COVID

In Piemonte l’occupazione dei posti letto ordinari si attesta allo 0.9%, quella dei posti letto in terapia intensiva è allo 0.3%, mentre la positività dei tamponi è all’1%.

Si registra un andamento stabile rispetto al periodo precedente e la situazione rimane ampiamente sotto controllo.

VACCINAZIONI

Dall’inizio della campagna vaccinale sono state somministrate in Piemonte 11.080.688 dosi, di cui 3.347.670 come seconde, 2.966.885 come terze, 838.125 come quarte, 269.092 come quinte, 50.486 come seste.

Nel periodo 7- 14 marzo sono state vaccinate 130 persone: 3 hanno ricevuto la prima dose, 1 la seconda, 6 la terza, 28 la quarta, 65 la quinta, 25 la sesta, 2 la settima.

FOCUS CONTAGI NELLE PROVINCE

In Piemonte nel periodo da giovedì 7 marzo a mercoledì 13 marzo i casi medi giornalieri dei contagi sono stati 6.

Suddivisi per province: Alessandria 0, Asti 0, Biella 0, Cuneo 1, Novara 1, Vercelli 1, VCO 0, Torino città 1, Torino area metropolitana 2.

In totale, su base regionale, i casi degli ultimi 7 giorni sono stati 41 (11). Questa la suddivisione per province: Alessandria 3 (+1), Asti 3 (+2), Biella 1 (-1), Cuneo 6 (-4), Novara 4 (+1), Vercelli 1 (-3), VCO 1 (-1), Torino città 6 (-7), Torino area metropolitana 13 (-2).

INCIDENZA DEL CONTAGIO NEGLI ADULTI

Nel periodo 7-13 marzo l’incidenza regionale (ovvero l’incremento settimanale di nuovi casi di Covid per 100.000 abitanti) è stata 1.0 (-21.2%) rispetto a 1.2 del periodo precedente.

Nella fascia di età 19-24 anni non si sono registrati casi. Nella fascia 25-44 anni l’incidenza è 0.7 (+40%). Tra i 45 ed i 59 anni si attesta a 0.8 (invariato). Nella fascia 60-69 anni è 0.9 (-35.7%). Tra i 70-79 anni è 2.7 (+8%). Nella fascia over80 l’incidenza risulta 2.4 (-31.4%).

INCIDENZA DEL CONTAGIO IN ETÀ SCOLASTICA

Nel periodo 7-13 marzo nelle fasce di età 0-2, 3-5, 6-10, 11-13 e 14-18 anni non si sono registrati casi.

Misure antismog, confermato il livello 0 (bianco) fino a lunedì 18 marzo 

 

E’ stato confermato , sulla base dei dati previsionali sulla qualità dell’aria forniti oggi da Arpa Piemonte,  almeno fino a lunedì 18 marzo 2024 compreso – prossimo giorno di controllo – il livello 0 (bianco) delle misure antismog  che prevedono l’applicazione delle  sole misure strutturali di limitazione al traffico.

Eventuali variazioni del semaforo antismog in vigore, con le relative misure di limitazione del traffico, verranno comunicate il lunedì, mercoledì e venerdì, giorni di controllo sui dati previsionali di PM10, ed entreranno in vigore il giorno successivo.

L’elenco completo delle misure antismog a tutela della salute, delle deroghe e del percorsi stradali esclusi dai blocchi è disponibile alla pagina www.comune.torino.it/emergenzaambientale

TORINO CLICK

Gli operatori dei mercati autocertificano attività per rilascio licenza

Dal 2 aprile 

Dal 2 aprile gli operatori dei mercati potranno autocertificare la propria attività per il rilascio della licenza, al fine di semplificare le procedure con l’incrocio tra banche dati e gestione telematica dei fascicoli, mettendo fine a una serie di procedure onerose e tempi morti dovuti alla burocrazia.

La novità principale è l’introduzione di un sistema di autocertificazione per attestare la regolarità abilitativa della propria attività e i relativi requisiti. Gli operatori potranno compilare autonomamente la documentazione necessaria o con l’aiuto della Associazione di Categoria online. Questo cambio di paradigma non solo semplifica la vita degli operatori, ma alleggerisce anche il carico di lavoro per i Comuni, che potranno utilizzare strumenti telematici per verificare la regolarità.

Il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’Assessore Regionale al Commercio Vittoria Poggio, hanno sottolineato l’importanza di questa riforma che mira a ridurre gli ostacoli burocratici che da troppo tempo frenano lo sviluppo della categoria degli ambulanti.

“con questa riforma semplifichiamo la vita a una categoria molto penalizzata dalla burocrazia, e che ha convissuto con l’incertezza dopo l’approvazione della direttiva Bolkestein – hanno sottolineato Il Presidente della Regione Alberto Cirio e l’Assessore al Commercio Vittoria Poggio – ma semplifichiamo anche la vita dei Comuni, che potranno impiegare strumenti telematici per effettuare le verifiche in forma autonoma. L’introduzione della Carta di Esercizio rappresenta un passo significativo verso la semplificazione e la modernizzazione delle procedure amministrative per operatori dei mercati, non solo riducendo tempi e costi legati all’ottenimento delle autorizzazioni, ma favorendo anche una maggiore efficienza e trasparenza nell’ambito dell’attività commerciale su suolo pubblico”.

La semplificazione delle procedure non riguarda solo l’ottenimento delle licenze, ma anche le modalità di controllo da parte dei Comuni, he potranno accedere alla banche dati istituzionale per verificare l’idoneità dell’attività senza avviare indagini di merito. Un altro aspetto rilevante è l’introduzione di un nuovo sistema sanzionatorio, più proporzionato e adatto alla gestione delle violazioni, anziché prevedere come unica pena la revoca del titolo. Questo nuovo approccio offre maggiore flessibilità e favorisce un rapporto più equilibrato fra gli operatori e le istituzioni. La Regione Piemonte ha già inviato ai Comuni il calendario di avvio delle nuove procedure, che partiranno con l’attivazione dell’applicativo digitale per la compilazione della carta di esercizio. Gli operatori avranno l’opportunità di compilare i propri titoli e di richiedere la vidimazione attraverso la piattaforma, o alle amministrazioni comunali o alle Associazioni di Categoria convenzionate.

 

Mara Martellotta

Al bio parco Zoom c’è l’armadillo!

Il Bioparco ZOOM Torino celebra l’arrivo della primavera con un week end dedicato ai colori e con un nuovo e curioso ospite: un armadillo!

Ma insieme all’armadillo, che presto conquisterà sia grandi che piccini, anche la natura in questa stagione si risveglierà. Si assiste all’esplosione di colori e profumi dei fiori che finalmente tornano a sbocciare, le piante germogliano e gli animali acquistano la vitalità perduta con il freddo invernale.

Un mese, quello di marzo, dedicato proprio ai colori della natura e ricco di iniziative pensate per educare e sensibilizzare i visitatori del parco sull’importanza della biodiversità e sulla necessità di intervenire conservando le risorse del Pianeta.

Tutti i week end si potrà assistere a momenti di animazione, partecipare a laboratori dedicati al mondo degli animali e farsi dipingere con il face painting.


4 le giornate da non perdere:

  • Sabato 16: uno spettacolo di danza indiana, dedicato alla rinascita che porta con sé la primavera, simbolo della vittoria del bene sul male, aprirà il week end dedicato ai colori. Krishna Bhattacharjee, danzatrice e coreografa metterà in scena uno dei più antichi stili di danza classica indiana. Inizialmente praticata nei templi in onore della divinità, questa arte è stata poi ad appannaggio delle grandi corti e ancor oggi considerata un forte elementi di identità culturale.

  • Domenica 17: si svolgerà l’evento “Color Fun”, ispirato all’Holi Festival, la celebre festa indiana durante la quale è usanza sporcarsi con polveri colorate per festeggiare la rinascita della natura, l’amore universale, la condivisione fraterna. Tra musica, divertimento e animazione, grandi e piccini si troveranno immersi negli sgargianti colori primaverili.

  • Sabato 23 e domenica 24: per celebrare la Giornata Mondiale dell’Acqua, l’Associazione culturale Ante Scena rappresenterà lo spettacolo “Il Guardiano del fiume”. Una fiaba antica, ma mai così attuale, che tratta il tema del diritto all’acqua e al suo utilizzo consapevole. Teatro e musica per rappresentare una delle più grandi sfide contemporanee: salvare i mari dall’inquinamento! Un cast d’eccezione, per questo spettacolo unico nel suo genere, composto dall’attrice Cristiana Voglino (unica interprete al mondo ad avere i diritti per poter interpretare La Gabbianella e Il Gatto di Sepulveda) e Fabrizio Mirra, musicista percussionista che, attraverso la prosodica, utilizza in modo unico ed originale i suoi strumenti per dare anima ai personaggi.

Ma visitare Zoom durante il mese di marzo sarà anche l’occasione per aggiudicarsi la possibilità di tornare gratuitamente – ad aprile – ed avere così l’opportunità di scoprire e visitare la grande novità … un nuovo habitat ad alto tasso esperienziale!

Per info: www.zoomtorino.it

Il Centro o è inclusivo o non è

LO SCENARIO POLITICO  di Giorgio Merlo

Diciamoci la verità. Del Centro, nel nostro paese se ne parlerà ancora a lungo per la semplice
motivazione che in Italia storicamente si governa “dal centro” e “al centro”. E, di conseguenza,
anche chi teorizza o pratica la radicalizzazione del conflitto politico se approda al Governo è
costretto, piaccia o non piaccia, a coltivare – seppur maldestramente – una ‘politica di centro’.
Per questi motivi quando si parla del Centro, o di un partito di Centro, il dibattito non è destinato a
cadere. E adesso, seppur all’interno di una cornice ancora caratterizzata da un forte impianto
bipolare, la domanda di Centro è più forte del passato. Anche solo di un passato recente. Ma
questo luogo politico, pur senza rimpiangere nostalgicamente il passato, deve rispondere ad
alcuni ingredienti di fondo che, del resto, sono emersi in modo palese anche dal recente voto in
Sardegna e, in maggior misura, in Abruzzo. Ed è abbastanza evidente che questo trend è
destinato a rafforzarsi anche in vista delle prossime elezioni europee.
E gli ingredienti di fondo di quest’area politica sono sempre quelli che hanno caratterizzato per
svariati decenni la cosiddetta “politica di centro” all’interno un contenitore centrista. E cioè,
cultura di governo, capacità inclusiva, leadership diffusa, cifra riformista, disponibilità al confronto
e al dialogo, rifiuto della radicalizzazione, cultura della mediazione, senso dello Stato e cultura
delle alleanze. Ingredienti che, collegati insieme in modo virtuoso e dinamico, contribuiscono a
consolidare un vero e proprio progetto politico di Centro.
Ora, è altresì evidente che non possono essere singoli partiti personali e guidati da un capo
indiscusso ed indiscutibile gli strumenti più idonei per declinare concretamente, ed efficacemente,
un luogo politico centrista. Perchè, appunto, l’area centrista è credibile solo se è inclusiva e se, al
contempo, non radicalizza il confronto con gli altri attori politici. Al riguardo, è abbastanza facile
spiegare il trend positivo, seppur non inarrestabile, di Forza Italia alle ultime elezioni regionali e la
continua caduta – o meglio il non decollo – dei partiti di Renzi da un lato e di Calenda dall’altro. E
la ragione di fondo risiede anche e soprattutto nel nuovo corso di Forza Italia e di chi la guida in
questa fase politica, ovvero Antonio Tajani.
Insomma, senza scomodare pesanti analisi politologiche e senza avventurarsi in mille analisi del
voto, le ragioni di questo trend questa volta sono tutte politiche e quindi abbastanza facili da
decifrare. E cioè, per poter ricostruire – o costruire – una vera area centrista nel nostro paese,
anche in un sistema bipolare e maggioritario, sono necessari indubbiamente il progetto politico
ma anche, e soprattutto, uno “stile” politico e un “metodo” di comportamento che sono alternativi
al populismo anti politico e demagogico, al massimalismo radicale ed estremista e al sovranismo
oltranzista.
Ecco perchè, e mai come in questo momento, “cultura del progetto” e “cultura del
comportamento” saranno fortemente intrecciati se si vuol nuovamente dispiegare una credibile
‘politica di centro’ nel nostro paese.