ilTorinese

Manifesti per “raccontare” Biella

Uno sguardo “nuovo”, tra ironia e riscoperta, sull’antica “Bugella” attraverso le opere di Dalla Fontana & Maffeo e del fotografo cinese Jin Ting

Dal 1° dicembre

Biella

Nato nell’ambito del Progetto “Da cosa nasce cosa” (ideato nel 2021 da “BI-BOx Art Space”, Galleria biellese tesa alla divulgazione del “contemporaneo”) e ampliato nel 2024 sotto il tema “La città che vorrei”, con l’intenzione di sfatare il pregiudizio che classificherebbe tutta l’arte contemporanea come “astrusa e incomprensibile”, a Biella tale pregiudizio torna ad essere nuovamente messo fuori gioco con l’idea di “sorprendere” (si spera, felicemente) i cittadini biellesi, che da lunedì 1° dicembre (e per 15 giorni) si troveranno a transitare  nella piazza della stazione ferroviaria di “Biella San Paolo” e nella zona della “Rotonda” tra Chiavazza, Vigliano ed il raccordo della superstrada, attraverso la sostituzione delle consuete pubblicità con due elementi “fuori posto”, in grado di “interrompere – dicono da ‘BI-BOx Art’ – lo sguardo automatico, spingendo ad interrogarsi sul ruolo delle immagini e sul valore degli oggetti nella nostra vita quotidiana”.

Quei due elementi “fuori posto” sono semplicemente “Manifesti” (6×3) nati da “immaginari e culture differenti”, che – seguendo loro specifiche motivazioni creative ed emozionali – aprono sguardi assai diversi sulla relazione “oggetti-identità-memoria”“BIGO Moments”, opera inedita del grafico Andrea Dalla Fontana e del “naturalista – geologo” Stefano Maffeo (entrambi operanti in “Arc-en Ciel”, società attiva nella comunicazione scientifica, didattico – ambientale, attività outdoor e progettazione turistica) rivisita con ironia i più tradizionali stereotipi biellesi attraverso il linguaggio pubblicitario, mentre “Portrait of Time” del fotografo cinese, oggi residente a Shangai, Jin Tin trasforma un macchinario tessile d’antan (il “cucisacco”) in un’immagine sospesa e sopravvissuta al tempo, lirica e malinconica nel suo silente donarsi agli occhi dei passanti.

Bizzarro, curioso e anche un po’ irriverente, il “BIGO Moments” del duo Dalla Fontana – Maffeo “se a un primo sguardo somiglia in tutto – sottolinea la nota stampa – a un cartellone promozionale, osservandolo meglio si rivela come un catalogo semiserio dell’immaginario biellese, dove ogni ‘scatola BIGO’ rappresenta un frammento riconoscibile della cultura locale: il tinello Aiazzone, la funicolare del Piazzo, Quintino Sella, la polenta concia, e altre piccole mitologie quotidiane che abitano la memoria collettiva. Partendo dall’estetica pop e dai codici del consumo, il progetto mette in scena una riflessione sul senso di appartenenza e sulla costruzione dell’identità territoriale”. Ecco allora chiederci: Quale simbolo portarci a braccetto? Da quale sentirci meglio rappresentati? E quale, a rifletterci su, ci pare meno rappresentativo, se non inutile?

Domande lecite, non impegnative su cui farci pure una permessa, ben accetta, risatina. Per questa ragione, attraverso una sezione apposita del manifesto, le persone saranno anche invitate a inviare delle proposte, indicando quale sia l’oggetto che secondo loro rappresenta maggiormente Biella.

Le varie suggestioni verranno illustrate dagli artisti e presentate venerdì 12 dicembrealle 18, in un evento programmato alla Galleria “BI-BOx”.

Un taglio creativo molto diverso troviamo, invece, nella serie di Jin Ting “Portrait of Time” (curata dalla fotografa americana ma italiana d’adozione L. Mikelle Standbridge e dal fotografo biellese Fabrizio Lava) nata da una “residenza d’artista” di due settimane nelle cinque valli montane del Biellese, svoltasi nel settembre 2024 in occasione della mostra “Viaggio – Orizzonti, Frontiere, Generazioni”, curata da “Stilelibero”, Associazione locale impegnata a organizzare mostre di giovani artisti emergenti appartenenti alla cosiddetta “Generazione Z”. Durante la residenza, Ting ha costruito un “ponte ideale” tra la sua sensibilità e il “patrimonio industriale biellese”, trovando come luogo di ispirazione l’ex “Lanificio Fratelli Zignone”, oggi “Fabbrica della Ruota”, un complesso industriale del XIX secolo che conserva macchinari e strumenti dell’era prevalentemente contraddistinta dalla produzione del Tessile. Qui Ting ha voluto cristallizzare nel tempo le immagini custodite da un luogo che deve averlo fortemente affascinato nella sua capacità di conservare integri squarci di storia industriale fatta di oggetti e macchinari abbandonati, isolati in una narrazione fotografica scarna e senza fronzoli, in una totalità di soggetti che, pur nella loro apparente freddezza, “rivelano un’inaspettata sensualità” nella luce soffusa, nell’accettazione scenica del materiale consumato e in quella toccante solitudine degli stessi oggetti. Due modi d’intendere la città, le sue presenze, la sua storia. Invenzioni “da strada” su cui riflettere, sorridere, o perdersi in un misurato guizzo di nostalgia.

Per maggiori info: “BI-BOx Art Space”, via Italia 38, Biella; tel. 3497252121 o www.bi-boxartspace.com

 Gianni Milani

Nelle foto: Andrea Dalla Fontana e Stefano Maffeo; “BIGO Experience_transumanza”; Jin Ting; “Portrait of time_Cucisacco”

Coltello nella movida di piazza Vittorio: 16enne arrestato dopo una rapina

All’inizio poteva sembrare un semplice scambio di contatti su Instagram, ma la situazione è rapidamente degenerata quando è comparsa una minaccia con un coltello a serramanico per farsi consegnare del denaro. L’episodio è avvenuto nella notte dello scorso 30 novembre, all’esterno di un locale della movida in piazza Vittorio. Ora il giovane responsabile, un sedicenne, è stato arrestato dai carabinieri.

Secondo quanto ricostruito, erano circa le 3.30 quando il sedicenne si è avvicinato a tre ragazzi. Questi, temendo che la situazione potesse peggiorare, gli hanno ceduto 30 euro, riuscendo poi a farlo allontanare. Poco dopo, uno di loro ha contattato i carabinieri della Compagnia di San Carlo. Gli agenti sono poi riusciti a rintracciare il minorenne, che aveva tentato inutilmente di liberarsi del coltello gettandolo sotto un’auto.

Il giovane, residente a Torino, è stato colto in flagranza di reato. Le verifiche effettuate hanno mostrato che era già sottoposto alla misura della “messa alla prova”, stabilita dal giudice per precedenti reati contro persone e patrimonio. Dopo la convalida dell’arresto, è stato trasferito in una comunità in quanto minorenne.

VI.G

Un anno di reclusione agli aggressori del giornalista Joly

Quattro i militanti del movimento di estrema destra CasaPound condannati a un anno di reclusione per l’aggressione  del giornalista torinese Andrea Joly de La Stampa, avvenuta il 20 luglio 2024. i fatti si svolsero  davanti al circolo Asso di Bastoni in via Cellini a Torino. Il giornalista stava seguendo il raduno, quando venne colpito dai quattro imputati.

Parte il restyling del Pronto Soccorso Molinette tra trasferimenti temporanei e nuovi impianti

Nel giorno del suo insediamento, lo scorso primo settembre, il Direttore generale Livio Tranchida aveva indicato come priorità l’avvio del percorso di riqualificazione del Pronto soccorso delle Molinette, affermando la volontà di “mettere all’onore del mondo” il DEA del presidio torinese. Oggi sono stati presentati il progetto e il cronoprogramma dei lavori di ristrutturazione.

Il Politecnico di Torino, su incarico della Città della Salute e della Scienza (CDSS) e della Regione Piemonte, ha predisposto una relazione tecnica per valutare la possibilità di suddividere l’intervento in fasi operative. Le indicazioni sono state condivise con la Direzione sanitaria e tecnica dell’ospedale e recepite nel Progetto di Fattibilità Tecnico Economica (PFTE), la cui verifica, validazione e approvazione competono a SCR. L’impostazione consente di garantire la continuità del servizio per tutta la durata dei lavori, senza ricorrere a un trasferimento complessivo del Pronto soccorso in un’area esterna, prevedendo tuttavia lo spostamento temporaneo di alcune funzioni e una riduzione limitata della capacità ricettiva.

La scelta di procedere per fasi ha comportato un incremento dei costi pari a circa 4,92 milioni di euro: il valore complessivo dell’opera passa quindi da 8,64 milioni a 13,56 milioni di euro, di cui 9,64 milioni destinati ai lavori e alla sicurezza.

L’intervento è articolato in tre fasi operative, precedute da una fase preliminare (fase 0), ognuna delle quali garantirà la piena operatività delle aree non coinvolte dai lavori, con autonomia impiantistica e distributiva. Sulla base del PFTE consegnato a SCR nella prima settimana di dicembre 2025, la durata complessiva prevista è di circa due anni e mezzo.

La fase 0 prevede lo sgombero delle aree interessate e alcuni trasferimenti funzionali: spostamento dell’angiografo biplano, liberazione dell’ala ovest, realizzazione del nuovo box triage esterno, trasferimento del blocco operatorio e sistemazione temporanea del Pronto soccorso chirurgico nel nuovo blocco operatorio.

La fase 1 riguarda l’adeguamento del primo blocco, con la realizzazione di due ascensori montalettighe esterni per collegare il piano del Pronto soccorso con quello superiore. Sono previsti interventi sull’attuale radiologia interventistica, sul PS chirurgico e sull’area della chirurgia vascolare. Il Pronto soccorso continuerà a operare nelle aree attuali, con accessi invariati e OBI attivo. La durata stimata è di 380 giorni (circa 12,5 mesi).

La fase 2 prevede la rifunzionalizzazione dell’attuale Pronto soccorso, con la realizzazione di nuovi impianti e la riorganizzazione degli spazi. Il servizio sarà temporaneamente collocato nelle aree rinnovate nella fase 1: OBI, ex radiologia interventistica e reparti della chirurgia vascolare. Il triage verrà effettuato nel nuovo box in camera calda. La durata prevista è di 430 giorni (circa 14,5 mesi).

La fase 3 riguarda l’adeguamento dell’area OBI secondo la configurazione finale del nuovo Pronto soccorso, con interventi sugli impianti e sulla ventilazione meccanica. La fase durerà 100 giorni (circa 3,5 mesi) e rispetterà i percorsi COVID e non-COVID definiti nella relazione tecnico-sanitaria del 14/01/2025.

L’avvio della fase 0 è previsto per aprile 2026, a seguito della procedura di affidamento dei lavori da parte dell’AOU, stimata in circa tre mesi. La conclusione della fase 0 è prevista ad agosto 2026, consentendo l’avvio della fase 1, che potrà partire dopo la validazione del PFTE da parte di SCR (tre mesi), l’aggiudicazione dell’appalto integrato (almeno quattro mesi) e la redazione e approvazione del Progetto Esecutivo (circa tre mesi). L’inizio della cantierizzazione della fase 1 è stimato per settembre 2026.

Il completamento della fase 2 è previsto entro il 2028, momento in cui il Pronto soccorso sarà ricollocato negli spazi definitivi. In parallelo potrà essere avviata la fase 3.

Le principali criticità riguardano la gestione dei flussi — quasi 70.000 accessi nel 2024 —, la necessità di rinnovare gli impianti mantenendoli operativi e la compartimentazione delle aree di cantiere rispetto alle zone attive del Pronto soccorso e dell’ospedale, per evitare interferenze o contaminazioni.

“L’avvio dei lavori del Pronto soccorso del presidio Molinette è uno degli obiettivi prioritari che il nuovo Direttore generale Livio Tranchida ha indicato fin dal suo insediamento, con la piena condivisione dell’Assessorato alla Sanità. E’ positivo che finalmente siano presentati il progetto ed il relativo cronoprogramma. Come Regione, anche grazie al supporto del Politecnico di Torino e di SCR, siamo al fianco della Direzione della Città della Salute e della Scienza in questo intervento complesso che dovrà garantire l’operatività del Pronto soccorso durante l’arco dei lavori, senza ricorrere allo spostamento temporaneo complessivo del servizio in un’area esterna” dichiara Federico Riboldi, Assessore alla Sanità della Regione Piemonte.

Auto ribaltata sulla Torino-Aosta: conducente estratto dai vigili del fuoco

Si ribalta in carreggiata poco prima di imboccare la direzione per Ivrea: il conducente resta intrappolato nell’auto e viene portato in ospedale.
L’incidente è avvenuto nella prima serata di ieri nell’area di Banchette, mentre l’uomo stava percorrendo l’autostrada Torino-Aosta-Monte Bianco verso il capoluogo. Per motivi ancora da accertare, durante la manovra il veicolo si è rovesciato e l’automobilista è rimasto bloccato nell’abitacolo. Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco del distaccamento di Ivrea, che hanno provveduto a liberarlo.

Hanno raggiunto l’area dell’incidente anche i sanitari del 118 di Azienda Zero, che hanno assistito il conducente e lo hanno portato all’ospedale di Ivrea. Le sue condizioni non sono considerate gravi. Sul luogo dell’incidente sono intervenuti gli agenti della polizia stradale di Torino-Settimo per i rilievi, affiancati dagli ausiliari Itp. Successivamente è stata vietata la circolazione nella corsia di destra e si sono verificati alcuni rallentamenti alla circolazione.

VI.G

Il rock degli anni Sessanta e Settanta al Cineteatro Baretti

Il rock degli anni Sessanta e Settanta, con le emozioni che suscita, è protagonista di un doppio appuntamento il 10 e l’11 dicembre, alle ore 21,sul palcoscenico del teatro Baretti, con lo spettacolo “On Air”, scritto e con la regia di Andrea Murchio. Gli interpreti sono Alessia Olivetti, nei panni della musa Linda, e Eugenio Gradabosco. Lo spettacolo, teatrale e musicale insieme, racconta la storia di Rick Bradley, provocatorio stand up comedian, con la passione e quasi il vizio della musica. Alessia Olivetti e Eugenio Gradabosco, attraverso la musica, accompagnano il pubblico in un viaggio che fa rivivere l’atmosfera degli anni Sessanta e Settanta, con gli eventi essenziali e i protagonisti di quel periodo storico irripetibile: la morte di Martin Luther King, la guerra in Vietnam, la contestazione del ’68, la famiglia Manson, l’empeachment del Presidente Nixon. Questi avvenimenti sono accompagnati dai grandi pezzi degli artisti che dominarono le classifiche di quegli anni, quali i Beatles, i Beach Boys, i Doors, Bob Dylan. A suonare questi pezzi sono Claudio Nicola al basso, Francesco Brancato alla batteria, Alfredo Ponissi al sassofono, Guido Bartalesi alla chitarra, Frank Polacchi al pianoforte e la vice di Sandra Pettiti. Lo show è in ricordo di Andrea Murchio e Rosa Mogliasso.

Cineteatro Baretti – via Giuseppe Baretti, 4

Biglietti 14 euro intero – 12 euro ridotto

Mara Martellotta

Un amore mai terminato: Petrachi torna al Toro

 

Il Torino FC ha ufficializzato l’esonero immediato di Davide Vagnati, chiudendo quasi sei anni di collaborazione. La società ha ringraziato il dirigente per l’impegno e il lavoro svolto, augurandogli il meglio per il futuro.
Contestualmente è arrivato l’annuncio che ha acceso l’entusiasmo del popolo granata: il ritorno di Gianluca Petrachi, già direttore sportivo del Toro dal 2010 al 2019. Un rientro che profuma di storia e che il club interpreta come un nuovo inizio, affidandogli di nuovo la guida dell’area tecnico-sportiva.
Il Torino punta così a ritrovare identità e continuità, con Petrachi pronto a riaprire un capitolo che, in fondo, non si era mai davvero chiuso.

Enzo Grassano

La “conversione” di Vito. A Fossano, secondo appuntamento di “Granda in Rivolta”

Con la presentazione del libro di Vito Alfieri Fontana “Ero l’uomo della guerra”

Domenica 14 dicembre, ore 18

Fossano (Cuneo)

Da fabbricante d’armi a coraggioso “cacciatore” di mine. Un gran salto. E una storia di redenzione, tormentata e dolorosa, quella che racconta Vito Alfieri Fontana nel suo libro (scritto a quattro mani con il giornalista Antonio Sanfrancesco“Ero l’uomo della guerra. La mia vita da fabbricante d’armi a sminatore” (Ed. Laterza, 2023). Libro che, insieme al suo autore, sarà protagonista di presentazione e discussione nella serata organizzata a Fossano (Cuneo) dall’Associazione “Grande in Rivolta”domenica 14 dicembre (alle 18) presso la “Vineria in Piazzetta” di via Garibaldi 40.

Un appuntamento sicuramente di grande attualità, visti i tempi di incredibile ferocia bellica che da più parti tormentano il nostro mondo. Senza segnali concreti e credibili, nonostante i proclami (proclami al vento!) da parte dei Potenti “burattinai” della Terra, di possibili venti di pace all’orizzonte. “Un appuntamento – sottolineano gli organizzatori – di profonda riflessione sulle responsabilità individuali e sull’industria bellica”, tanto più nella sua messa in gioco di esperienze personali che, ancor oggi, sono dolorosi strappi nella carne di chi a quel “gioco al massacro” ha prestato una parte importante della propria vita, delle proprie competenze e dei propri guadagni.

Al centro dell’incontro fossanese, infatti, sarà lo stesso Vito Alfieri Fontana, ingegnere e per circa vent’anni, dal 1977 al 1993, la mente della “Tecnovar italiana” di Bari, una delle più grandi aziende produttrici di “mine antiuomo” e “anticarro” a livello mondiale. In quel periodo, Fontana ha progettato, costruito e venduto oltre due milioni e mezzo di mine antiuomo. E forse non avrebbe mai smesso, se a un tratto nella sua vita non avesse deciso di imboccare, a seguito di una profonda crisi d’identità e di coscienza, la sua personale “via di Damasco”, alla ricerca di quella miracolosa “luce” capace di sconfiggere definitivamente le “tenebre” dell’anima. Ma, soprattutto, a fare di lui un altro uomo fu la semplice innocente domanda del figlio allora di otto anni Ma papà, con il lavoro che fai anche tu sei un assassino? Parole ingenue e, nello stesso tempo, terribili che toccano a fondo il cuore di Fontana e che nell’immediato gli fanno decidere di dare una svolta alla sua vita e di chiudere, nel 1993, con l’azienda di famiglia, proprio in parallelo con l’avvio della “Campagna internazionale per la messa al bando delle mine antiuomo”.

Due anni dopo, inizia quella che lui stesso definisce la sua “seconda vita”: da “armaiolo” diventa “sminatore”, trascorrendo quasi vent’anni, dal 1999 al 2016, nell’area balcanica (Kosovo, Serbia, Bosnia) come “capo missione” per progetti umanitari, prima con l’“Ong Intersos” e poi con la “Cooperazione italiana”.
Ho progettato, costruito e venduto due milioni e mezzo di mine antiuomo. Ne ho tolte migliaia, per quasi vent’anni… Dal punto di vista numerico, il bilancio è impari. Da quello della mia coscienza pure, perché il male compiuto resta. Per sempre” scrive Fontana nel suo libro.
Il libro non è solo una storia personale di redenzione, “ma un’analisi cruda e senza reticenze – si sottolinea – del mondo delle armi, che interroga ciascuno sulle responsabilità rispetto ai fatti della storia”. Si parla della quantità di mine prodotte – del modello di punta la “Tecnovar” ne produceva 3mila al giorno – e della loro micidialità. L’autore affronta anche temi come l’uso dell’uranio impoverito e l’impatto disastroso delle armi sui civili.
Al termine della presentazione, ci sarà la possibilità di cenare e intrattenersi con l’autore e il co-autore. Per l’apericena è richiesta la prenotazione ai numeri 0172/633706 o 331/7502831.
Intanto giovedì 11 dicembre proseguono gli appuntamenti di “Granda in Rivolta” alla “Biblioteca di Trinità” (Cuneo); ospite Giulia Arduino, ricercatrice del “Laboratorio di Storia delle Alpi”, che presenta “Che ne sarà di noi? Ricordi di partigiani piemontesi a ottant’anni dalla Liberazione” (“arabAfenice”, 2024), portando testimonianze preziose sulla Resistenza piemontese.

 

Per ulteriori info: “Granda in Rivolta”, Fossano (Cuneo); tel.0172/633706 o grandainrivolta@gmail.com

 

g. m.

 

Nelle foto: Vito Alfieri Fontana; Cover “Ero l’uomo della guerra. La mia vita da fabbricante d’armi a sminatore” (Ed. Laterza, 2023); Vito Alfieri Fontana nelle vesti di “sminatore”

 

“Angeli e Demoni”: l’XI edizione di Xmas Comics & Games all’Oval Lingotto Fiere 

Il 13 e 14 dicembre prossimo, presso l’Oval Lingotto Fiere di Torino, si svolgerà l’undicesima edizione di Xmas Comics & Games, l’appuntamento invernale più atteso per chi ama fumetti, giochi, videogiochi, cosplay, cinema e tutto ciò che ruota intorno all’universo della cultura pop.
Il manifesto, firmato da Antonio Lapone, omaggia la Torino magica ed esoterica e il fumetto della tradizione franco-belga.

Il tema di questa edizione, Angeli e Demoni, parla della tensione eterna tra opposti, della natura ambivalente dei personaggi, delle chiavi di lettura delle storie. A sviluppare questo concetto è il manifesto ufficiale di Xmas Comics 2025 firmato da Antonio Lapone, disegnatore torinese dal tratto elegante e raffinato, che ha scelto di fondere nel suo visual suggestioni pop e riferimenti occulti. Il manifesto è un omaggio alla Torino magica ed esoterica, vertice dei due triangoli di magia bianca (con Lione e Praga) e nera (con Londra e San Francisco).
Oltre 40 autori saranno presenti all’Oval: dal cinese Liang Azha a Lorenzo Pastrovicchio. Primo Nero presenterà il suo fumetto.
Fumettisti, illustratori ed editori saranno il cuore della manifestazione torinese: all’Oval, più di 40 autori del mondo della nona arte saranno a disposizione del pubblico per sketch e disegni personalizzati, oltre che protagonisti di conferenze e incontri. Tra gli editori presenti, le grandi firme di 001 Edizioni, Edizioni BD, Cut-Up Publishing, Jpop, Jundo, Mirage, Sbam! e Tunuè.
Presente per la prima volta a Torino Liang Azha, autore cinese di webtoon, amatissimo in Italia per i suoi lavori All of You, Checkmate! Capture My Heart e Starting With a Lie. I suoi lavori hanno riscosso un ampissimo successo in tutto il mondo, dall’Italia al Giappone fino a Corea, USA, Francia e Germania.

L’undicesima edizione vedrà alternarsi grandi nomi del cinema in campo attoriale, musicale e di doppiaggio, oltre a presentare il talk e lo show cooking di chef Carlo Mele, alias Ojisan, maestro italiano e storico di “ramen” noto per aver trasformato gli conici piatti delle anime in esperienze gastronomiche reali. Lo chef spiegherà come il cibo venga usato nella narrazione nei film d’animazione, mettendo a confronto l’immaginario giapponese con quello occidentale. Affiancato dal fumettista Francesco D’Ippolito, Ojisan mostrerà al pubblico come il cibo possa diventare un elemento chiave per caratterizzare mondi, personaggi ed emozioni. Lo show cooking propone un piatto iconico della cultura pop.

Per il terzo anno consecutivo Xmas Comics ospiterà la tappa italiana del circuito NCC – Nordic Cosplay Championship e, per il primo anno, il “Magico Villaggio di Natale” verrà trasformato nella “Casa del Grinch”, il burbero verde dal cuore di pietra che ogni anno tenta – senza successo – di rovinare la magia delle feste. Un allestimento scenografico, ricco di dettagli e sorprese, accompagna grandi e piccoli in un’esperienza immersiva tra l’albero di Natale, la camera da letto, il bagno e il salotto del Grinch. Dalle 10.30 alle 19, il Grinch in persona, Babbo Natale, Mamma Natale, gli Elfi e la renna Rudolf sono pronti ad accogliere il pubblico per foto ricordo indimenticabili e laboratori creativi natalizi, attività con disegni da colorare e giochi con i mattoncini Lego giganti. Non mancano le postazioni dedicate al truccabimbi e gli appuntamenti con la Christmas Elf Dance.

Xmas Comics & Games – XI edizione

Sabato 13 e domenica 14 dicembre
dalle 10 alle 19.30

Oval – Lingotto Fiere

Via Giacomo Mattè Trucco 70, Torino

Intero €15 + diritti di prevendita / Ridotto €13 + diritti di prevendita / Ridotto cos player €10 + diritti di prevendita / Abbonamento cos player €18 + diritti di prevendita.

In cassa nei giorni di evento

Intero €20, Ridotto €17, Cosplayer €14

Gian Giacomo Della Porta

Case salute ASL To3, Canalis (Pd): “Bene retromarcia della Regione”

Le case della salute di Beinasco-Borgaretto, Pianezza, Cumiana e Vigone sono un patrimonio di tutta la Regione e in questi 20 anni sono state antesignane delle Case della Comunità. Nella riunione di ieri in sede Asl To3, il direttore La Valle ha prorogato la loro scadenza al 28 febbraio e ha aperto alla conversione in case della comunità spoke, come suggerito dai Sindaci e da me.

10.12.2025 – Retromarcia dell’Asl To3 e della Giunta Cirio dopo la letteraccia del 25 novembre scorso del direttore La Valle, che, senza un confronto con i Sindaci e con il Consiglio regionale, decretava la cancellazione della più virtuosa esperienza di medicina territoriale del Piemonte, vale a dire le case della salute di Cumiana, Beinasco-Borgaretto, Vigone e Pianezza. Sorte vent’anni fa, queste strutture rappresentano un fiore all’occhiello delle cure di prossimità, perché consentono ai medici di lavorare in sinergia e di dedicarsi all’attività clinico-diagnostica, delegando a segreterie ed infermieri le altre attività.

Un vero antesignano delle case della comunità, hub e spoke, introdotte dal decreto ministeriale 77/2022 e realizzate in Piemonte con vent’anni di anticipo, grazie alla lungimiranza dei medici, alla disponibilità dei comuni, alla collaborazione dell’Asl e al finanziamento della Regione.

Le case della salute erano case della comunità ante litteram e siamo felici che ieri il direttore La Valle lo abbia riconosciuto, posticipando il termine di questa esperienza e aprendo alla nostra proposta di farne un prototipo delle nuove case della comunità spoke.

Ora dovremo monitorare questa transizione, affinché avvenga in tempi brevi e nella tutela del personale delle case della salute.

Auspichiamo che arrivi presto un atto formale dell’assessorato regionale alla sanità, che proroghi l’attuale scadenza del 31 dicembre e ponga le basi della riconversione in case della comunità spoke.

Sarebbero le prime del Piemonte, un bel risultato preparato retroterra delle case della salute! Un modello che ha fatto e che può continuare a fare da apripista in Piemonte!

Monica CANALIS – consigliera regionale PD