ilTorinese

Violenza nelle carceri: detenuto ferisce agente

Si è scagliato con violenza contro un poliziotto penitenziario in servizio, mentre l’Agente cercava di trovare una soluzione alle richieste del ristretto. È l’ennesima follia accaduta in un carcere, nella tarda mattinata di giovedì nella Casa circondariale di Vercelli, che ha indotto il poliziotto penitenziario a recarsi poi in Ospedale per le conseguenze del dolore provocatogli dall’aggressività e violenza del detenuto responsabile, di origine rumena. Lo rende noto il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria.

La cosa grave è che l’agente stava cercando una soluzione alle richiesta del detenuto, che pretendeva di parlare con l’addetto alla Sorveglianza Generale del carcere circa una suo trasferimento”, denuncia Vicente Santilli, segretario per il Piemonte, che aggiunge: “Il detenuto ha colpito con due pugni al viso il vice Sovrintendente, che poi cadeva anche rovinosamente a terra dopo un calcio violento subìto”.

Donato Capece, segretario generale del SAPPE, esprime profonda vicinanza al collega ferito e “fermo apprezzamento per la loro prontezza, professionalità e straordinario senso del dovere e ribadisce la necessità di garantire adeguate tutele e riconoscimenti al personale della Polizia Penitenziaria, che quotidianamente – e spesso anche fuori servizio – si trova a intervenire in situazioni di pericolo per la sicurezza pubblica”. Ed ha parole di elogio per la Polizia Penitenziaria che lavora nel carcere di Vecelli: “Con la loro professionalità ed abnegazione, la loro fermezza ed il senso del dovere, hanno fronteggiato una situazione semplicemente assurda, dove vi è chi pensa che anche durante la detenzione può pensare di continuare a delinquere.  Il lavoro della Polizia Penitenziaria è ancora una volta motivo d’orgoglio per tutta la città. I risultati, che raggiungiamo ogni giorno e tutti gli obiettivi traguardati, sono il frutto di un importante lavoro di squadra. Gli uomini e le donne del comando di Vercelli riescono a lavorare coniugando l’aspetto personale con i doveri dell’uniforme e i risultati eccezionali raggiunti dimostrano la loro grandissima professionalità e competenza, nell’affrontare più temi non solo nell’ambito strettamente penitenziario. Il mio auspicio è quindi quello di continuare a lavorare in questa direzione, tenendo sempre presente l’importante aspetto del legame con il territorio e con i cittadini”.

Scoppio nella notte: salta bancomat, ladri in fuga col bottino

Verso le 3 di notte una forte esplosione dovuta all’ assalto al bancomat di Lagnasco ha svegliato la popolazione.  Ad essere colpita la filiale della Bper banca di piazza Umberto I,  con l’inserimento di un ordigno esplosivo nello sportello automatico. I malviventi sarebbero riusciti  ad aprire le porte della filiale, accedendo ai locali della banca. Il bottino non è ancora quantificabile . La fuga dei ladri è avvenuta forse su  una Mercedes grigia. I carabinieri stanno svolgendo le indagini.

 

Gypsy Musical Academy  in scena con “Hollywood Parade” 

 

La Gypsy Musical Academy porterà in scena al teatro Don Bosco di Rivoli ‘Hollywood Parade’ anche a scopo benefico

Il 17 dicembre prossimo alle 21, presso il teatro Don Bosco di Rivoli,  in via Stupinigi 1, la Gypsy Musical Academy  tornerà in scena con ‘Hollywood Parade’, un esilarante spettacolo in cui si cimenteranno i giovani artisti della sezione Accademia. I ragazzi faranno vedere il loro meglio con un “mash up” esplosivo tratto dai kolossal internazionali portati sui grandi schermi di Hollywood.
Questo show eccezionale vede la supervisione artistica di una vera stella internazionale,  Millie O’ Connell, protagonista di musical londinesi come “Alladin”, “Six” e “Rent” e in questi giorni ospite della Gipsy per allestire lo spettacolo al fianco dei gypsies.
Le coreografie sono firmate da Cristina Fraternale Garavalli, la direttrice musicale è Marta Lauria.
Il mash-up prevede la messinscena di titoli quali “Dreamgirls” storico musical con Beyoncé, “Footlose” con Kevon Bacon, “Smash” con Jennifer Hudson, “Nine” con Nicole Kidman e Fergie, “Burlesque” con Cristina Auguilera. Lo spettacolo non è solo occasione di grande intrattenimento,  ma è anche un evento a favore della Llifc, Lega Italiana Fibrosi Cistica del Piemonte. I fondi raccolti saranno orientati alla formazione del personale sanitario specializzato dei due Centri di Cura pediatrico ( Regina Margherita) e per adulti ( Ospedale San Luigi).

Gypsy Musical Academy

Via Pagliani 25

0110968343

info@gypsymusical.com

Mara   Martellotta

Nuove riqualificazioni a Torino, residenze e spazi pubblici al servizio dei cittadini

Prosegue la riqualificazione di alcune zone dismesse della Città con l’obiettivo di offrire nuovi spazi e servizi a disposizione dei cittadini e rigenerare il tessuto urbano circostante.   

La Giunta ha approvato due provvedimenti: il primo è un Piano esecutivo convenzionato (PEC) che riguarda l’area “Basse di Dora” compresa tra le vie Carrera, Bellardi, Pacchiotti e strada vicinale Basse di Dora, nel quartiere Parella, all’interno della Circoscrizione 4; mentre il secondo l’approvazione di un intervento in deroga al Piano Regolatore e riguarda la zona residenziale di corso Rosselli.

La proposta dell’area “Basse di Dora” prevede la realizzazione di un edificio residenziale a 5-8 piani fuori terra, per una superficie complessiva di 4mila 439 metri quadri e la cessione dell’area verde centrale di 2mila 352 metri quadri, destinata a servizi pubblici. Il piano prevede anche la revisione della viabilità pedonale circostante con nuovi marciapiedi, attraversamenti pedonali rialzati e la monetizzazione di parte di aree per un importo complessivo di 650mila 841 euro. La delibera approvata permetterà di restituire alla Città aree pubbliche che, allo stato attuale, risultano dismesse, una capacità edificatoria propria che potrà essere realizzata all’interno dell’area o alienata tramite asta pubblica e risorse economiche attraverso la monetizzazione di parte di aree per servizi. La rigenerazione del sito industriale dismesso troverà una nuova vocazione residenziale con spazi e servizi a disposizione dei cittadini e delle scuole limitrofe e sarà particolarmente importante per il tessuto urbano circostante.

In corso Rosselli, all’angolo con via Isonzo, invece, nella Circoscrizione 3, a ridosso del giardino pubblico, il progetto prevede la demolizione dei fabbricati esistenti con destinazione mista produttiva, terziaria e residenziale per una superficie complessiva di 1.312 metri quadri e la realizzazione di un edificio residenziale di 1.437 metri quadri ad elevata prestazione energetica e con nuove aree verdi su terrapieno e su soletta. Il nuovo edificio sarà realizzato tra corso Rosselli e via Isonzo in continuità degli edifici esistenti

La realizzazione dell’intervento va a completare un angolo importante tra la trasformazione dell’area ex Giardino e l’ampio giardino pubblico di recente realizzazione, eliminando condizioni di potenziale degrado dell’area e favorendo la fruibilità dello spazio pubblico in maggiore sicurezza.

TorinoClick

Incipit Offresi a Chieri

 

Martedì 16 dicembre, ore 17.30

Il primo talent letterario itinerante che scopre nuovi autori e trasforma gli incipit in storie da pubblicare

 

Pubblicare un libro, grazie a un incipit: il primo talent letterario itinerante è alla ricerca di aspiranti scrittori a Chieri (TO). La terza tappa, la prima nel torinese, dell’undicesima edizione è in programma martedì 16 dicembre alle 17.30 alla Biblioteca Nicolò e Paola Francone. Presenta Nicole Dubois.

Incipit Offresi è un vero e proprio talent della scrittura, lo spazio dove tutti gli aspiranti scrittori possono presentare la propria idea di libro. L’obiettivo non è premiare il romanzo inedito migliore, ma scovare nuovi talenti, promuovere la lettura e valorizzare le biblioteche come luoghi di partecipazione e di promozione culturale. In 10 anni Incipit Offresi ha scoperto più di 150 nuovi autori, pubblicato oltre 80 libri e coinvolto circa 12mila spettatori l’anno, 30 case editrici e più di 80 biblioteche e centri culturali.

Partecipa Selvatiche Edizioni (Seed), la casa editrice indipendente identificata dal selvaticismo in tutte le sue accezioni più profonde.

 

I partecipanti, in una sfida uno contro uno, avranno 60 secondi di tempo per leggere il proprio incipit o raccontare il proprio libro. Il/la concorrente che, secondo il giudizio del pubblico in sala, avrà ottenuto più voti, passerà alla fase successiva, dove avrà ancora 30 secondi di tempo per la lettura del proprio incipit prima del giudizio della giuria tecnica che assegnerà un voto da 0 a 10. Una volta designato il/la vincitore/trice di tappa, si aprirà il voto del pubblico per il secondo classificato. Chi otterrà più voti potrà partecipare alla gara di ballottaggio. Il vincitore o la vincitrice di tappa si aggiudicherà un buono libro del valore di 50 euro. I primi classificati di ogni tappa e gli eventuali ripescaggi potranno accedere alle semifinali per giocarsi la possibilità di approdare alla finale, in programma a giugno 2026.

I concorrenti primo e secondo classificato riceveranno rispettivamente un premio in denaro di 1.500 euro e 750 euro. Saranno inoltre messi in palio il Premio Scuola Holden con un corso di scrittura; il Premio Italo Calvino, con la partecipazione gratuita al prestigioso premio letterario; i Premi Golem e Leone Verde, con la pubblicazione dell’opera; il Premio Miraggi costituito da una lampada artistica fatta di libri; i Premi Indice dei Libri del Mese, Fondazione Circolo dei lettori, Pagina 37 e il Premio Archimede per gli under 35, con la pubblicazione del proprio racconto nella raccolta Archimedebook e, da questa edizione, il Premio Sostenibilità, a cura del Centro Scienza, un riconoscimento speciale agli scritti che affrontano temi ambientali, ecologici e climatici.

 

Incipit Offresi è un’iniziativa ideata e promossa dalla Fondazione ECM – Biblioteca Archimede di Settimo Torinese e Regione Piemonte, con il sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo e la collaborazione di Emons Edizioni, Fondazione Circolo dei lettori, Scuola Holden e FUIS – Federazione Unitaria Italiana Scrittori.

Il Premio Incipit e il campionato sono dedicati a Eugenio Pintore, per la passione e la professionalità con cui ha fatto nascere e curato Incipit Offresi.

Carmagnola, si celebrano le eccellenze agricole e gastronomiche

Dal 14 al 17 dicembre 

Nel mese di dicembre tornano a Carmagnola i tradizionali appuntamenti dedicati al Bovino di razza piemontese, alla Giora e al Porro lungo dolce, tre eccellenze agricole e gastronomiche che rappresentano il cuore dell’identità produttiva e culinaria del territorio.
La trentatreesima Fiera Regionale del Bovino di Razza Piemontese e della Gioria e la sedicesima mostra mercato del Porro Lungo dolce  di Carmagnola si svolgeranno domenica 14 dicembre prossimo presso il Foro Boario di piazza Italia, con un ricco programma pensato per coinvolgere appassionati del settore agricolo, famiglie, visitatori e buongustai.
La Fiera del Bovino da Carne Razza Piemontese e della Giora, detta anche bianca per via del colore candido del mantello, vedrà l’esclusiva partecipazione di bovini di razza piemontese, secondo un programma espositivo riservato agli allevatori e alle associazioni di allevatori.
La Giora rappresenta la vacca a fine carriera riproduttiva che, adeguatamente ingrassata, fornisce tagli pregiati. Il salame di Giora di Carmagnola rientra nei prodotti agroalimentari tradizionali della regione e nel paniere dei prodotti tipici della provincia di Torino.

Alle 7.30 è  previsto l’arrivo degli animali e la loro sistemazione, dalle 9.30 prenderanno il via le valutazioni dei soggetti in gara da parte della giuria, con la partecipazione degli studenti della sezione agraria dell’Istituto Baldessano Roccati.
Le premiazioni dei primi tre classificati di ogni categoria si terranno alle ore 12. Oltre ai tradizionali riconoscimenti verrà consegnata la gualdrappa in raso. Alle ore 16.30 sono previsti il carico degli animali e lo smontaggio degli allestimenti.
La sedicesima mostra mercato del Porro Dolce di Carmagnola viene organizzata in collaborazione con gli studenti  della sezione Agraria dell’Istituto Baldassare Roccati. Verranno offerte degustazioni gratuite di questo prodotto tipico carmagnolese, riconosciuto come Prodotto Alimentare tradizionale della Regione Piemonte, caratterizzato da una notevole tenerezza e da un sapore delicato che si accompagna ad una facile digeribilità

Durante l’intera giornata il pubblico potrà visitare l’esposizione di macchine agricole, prodotti e attrezzature  per il settore zootecnico e cerealicolo, la mostra mercato di piccoli animali “Fattoria in città”, il mercato degli hobbisti in viale Garibaldi,  il mercatino in corso Matteotti e il mercato ambulante straordinario di Natale di via Valobra.
Durante la mattina di domenica 14 dicembre alle ore 11, presso la Torre Scarpata, si terrà l’inaugurazione dell’Antenna Mab Unesco, nuovo punto dedicato alla Riserva della Biosfera “CollinaPo” riconosciuta dall’Unesco nell’ambito del programma Mab- Man and the Biosphere, progetto che promuove la valorizzazione del patrimonio ambientale e paesaggistico locale in un’ottica di sviluppo sostenibile.
Mercoledì 17 dicembre,  dalle 8 alle 13, al Foro Boario di piazza Italia si svolgerà l’ormai tradizionale asta dei bovini piemontesi, importante momento di incontro e confronto tra gli allevatori provenienti da tutto il territorio regionale,  accompagnato da degustazioni gratuite offerte al pubblico.

Mara Martellotta

Grimaldi (AVS): “Elkann chieda scusa a giornalisti e operai”

“Lo dico da juventino: Elkann è senza vergogna. Dice: ‘i nostri valori, la nostra storia e la Juventus non sono in vendita’ con voce rotta dall’emozione, ma intanto La Stampa – il quotidiano che la sua famiglia possiede da oltre un secolo – è in cerca di acquirenti, nel silenzio più imbarazzante, mentre Repubblica è già promessa in vendita a un soggetto straniero che snaturerà il pluralismo dell’informazione in Italia. Per non parlare di quello che è accaduto e accadrà a migliaia di dipendenti di Marelli, Iveco e Stellantis, questi ultimi in cassa integrazione a Mirafiori da 18 anni. Un deserto industriale causato dalla scelta di disinvestire e voltare le spalle alla propria storia.
C’è qualcosa di profondamente stonato in questa retorica familiare: si difende la squadra come simbolo identitario, mentre si svendono l’anima industriale italiana e un pezzo di storia del giornalismo come fossero un mobile di troppo.
Se davvero crede in qualche valore, Elkann dovrebbe chiedere scusa ai giornalisti de La Stampa e a tutti i 1300 giornalisti e addetti che lavorano per il Gruppo Gedi, che da mesi vivono nell’incertezza, e impegnarsi a non cedere il giornale finché non si farà avanti un vero editore, con un progetto editoriale serio, indipendente e rispettoso del lavoro. Perché a essere un valore, e non un bene negoziabile, è la libertà di stampa. E non si svende al miglior offerente” – lo dichiara il Vicecapogruppo di AVS alla Camera, Marco Grimaldi.

L’unità sindacale non tornerà

LO SCENARIO POLITICO di Giorgio Merlo

L’unità sindacale, da sempre, è stato quasi un totem delle grandi organizzazioni sindacali del
nostro paese: e cioè, Cgil Cisl e Uil. Un’unità che si basava fondamentalmente sulla necessità di
saper convergere nella difesa degli interessi dei lavoratori e dei ceti popolari. Certo, l’unità
sindacale ha avuto degli alti e bassi e non sempre le intenzioni, e la stessa volontà dei grandi
leader e dirigenti delle tre confederazioni, si sono prontamente realizzate. Per svariate ragioni e
per motivazioni il più delle volte dettate da valutazioni squisitamente politiche.
Ora, però, e per venire all’oggi, non possiamo non evidenziare che il tema dell’unità sindacale è
destinato ad essere sacrificato sull’altare degli interessi e delle convenienze politiche della Cgil e
del nuovo corso che ha impresso, ormai da anni, con la segreteria di Landini. Del resto, è noto a
tutti – salvo a coloro che sono accecati dall’ideologia o, peggio ancora, dall’ipocrisia – che la Cgil
non è più un soggetto sindacale per come lo abbiamo conosciuto e sperimentato per svariati
decenni. La Cgil è diventata, a tutti gli effetti – e anche legittimamente – un soggetto politico.
Ovvero, un partito. È stato aggiornata la storica e ormai famosa “cinghia di trasmissione” tra il
partito di riferimento, cioè il Pci, e il sindacato. Oggi, l’approccio si è semplicemente rovesciato.
Non è più il partito che detta l’agenda al sindacato ma è lo stesso sindacato che detta le priorità
al partito e, di conseguenza, all’intero schieramento di sinistra e progressista. Perchè ormai non
c’è tema in cima all’agenda politica del partito che non veda proprio la Cgil in prima linea. A
prescindere dall’argomento, purchè ci sia la possibilità di combattere il Governo, attaccare il
progetto politico del centro destra e, soprattutto, contestare e demolire anche ferocemente –
come ormai registriamo da tempo – la premier e la figura politica di Giorgia Meloni. Appunto, un
partito a tutti gli effetti. E non è un caso che la coalizione progressista oggi è formata da quattro
sinistre: quella radicale e massimalista del Pd della Schlein, quella populista e demagogica dei 5
stelle di Conte, quella estremista ed ideologica del trio Fratoianni/Bonelli/Salis e quella classista e
pan sindacale della Cgil di Landini.
Ecco perchè, e di fronte ad un quadro del genere, il capitolo dell’unità sindacale è ormai solo un
pallido ricordo del passato. Perchè se la Cisl, un sindacato che è rimasto fedele alle sue storiche
origini, e in parte anche la Uil, continuano a declinare un ruolo squisitamente e quasi
statutariamente sindacale, la Cgil si è auto organizzata in un partito politico e, di conseguenza,
partecipa al dibattito politico e pieno titolo.
Per queste ragioni, semplici ma oggettive, l’unità sindacale – almeno sino a quando la Cgil sarà
guidata da Landini e il progetto politico del sindacato rosso sarà questo – è per il momento
archiviata. A tutto svantaggio dei lavoratori e dei ceti popolari che dovrebbero essere al centro
dell’azione del sindacato. Di qualsiasi coloro siano. Verrebbe da dire, e per fortuna, che ci sono
ancora la Cisl e anche la Uil che continuano con coraggio, con coerenza e con onestà intellettuale
a declinare una credibile e seria azione sindacale nel nostro paese.

La rubrica della domenica di Pier Franco Quaglieni

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SOMMARIO:

Via Po pedonale è una corbelleria – I diritti di giornalisti, fotografi, tipografi e impiegati – D’Orsi e Don Bosco – Lettere

Via Po pedonale è una corbelleria
Bisogna fermare subito la proposta assurda, dannosa, inutile di rendere pedonale Via Po. Queste sono idee peregrine  che fanno arretrare la città a Diego Novelli, l’ex sindaco precursore della pedonalizzazione e distruttore della nascente Metropolitana.
La decadenza di Torino è nata con Novelli con le sue giunte di socialisti peggiori dei comunisti come Marzano e le sue piste ciclabili.
Bloccare via Po al traffico significa bloccare la Città a favore di quattro perdigiorno che, invece dei portici, vogliono in esclusiva la via, magari bloccando anche i numerosi tram. Torino deve essere funzionale anche a chi lavora. Chiudere via Po significa isolare il Centro e tutte le vie perpendicolari a via Po. Una follia. Ci pensi l’ opposizione a farsi sentire. E ci pensi la maggioranza perché  su questi provvedimenti demagogici rischia di perdere le elezioni. Il governo della Città non può essere delegato agli estremisti.

 

I diritti di giornalisti, fotografi, tipografi e impiegati

Tutti i giornali, di qualsivoglia tendenza, sono un presidio della democrazia. Anche quelli faziosi che censurano le notizie e pubblicano solo le idee degli amici, hanno un ruolo. Se non piacciono, essi non vengono comprati ed è quanto accade a parecchi giornali italiani precipitati in pochi anni a ruoli marginali. Ci sono direttori come Giannini  che per la loro faziosità hanno contribuito ad allontanare lettori. Un giornale che non dà spazio al dibattito fino a giungere ad eliminare la rubrica delle lettere, è indifferente al rapporto con i propri lettori o non riceve più un numero sufficiente di missive  che possa giustificare la rubrica delle lettere. Anche i giornalisti e, in primis, i direttori sono responsabili della crisi dei loro giornali.

 

Ciò detto, la campagna di odio che si è scatenata sui social  contro “Repubblica” e “La Stampa” appare, più che esagerata, indecente. L’editore non è certo immune da colpe perché, come ha detto Carlo De Benedetti, tutto ciò che egli ha avuto in mano lo ha rotto. Io ho comunque rispetto per i giornalisti, i fotografi, i tipografi, gli impiegati che si trovano su due ex corazzate che rischiano l’affondamento. Aggiungo che diffido delle solidarietà senza riserve espresse dai politici e  soprattutto mi infastidisce il presidente del Senato che si offre incredibilmente  come mediatore tra venditore e acquirente, esorbitando ancora una volta dal suo ruolo istituzionale. Sui due giornali in balia delle onde in un passato molto lontano ho anche scritto; non rinnego di averlo fatto, pur avendone un ricordo non del tutto  positivo. Ma questo non mi impedisce di  augurare  a tutti quelli che lavorano nei due giornali di ottenere il riconoscimento dei diritti che Elkann, come ha fatto con gli operai Fiat, non ha mai  rispettato.

D’Orsi e Don Bosco

Lo storico Nunzio dell’Erba ha fatto  sapere che Angelo d’Orsi (il quale  si ritiene “censurato”  insieme ai suoi esimi compagni di merende politiche, dai Salesiani che non lo hanno accolto a Valdocco) che il professore rosso espresse durissimi giudizi su Don Bosco e la Società Salesiana, denunciandone “un rifiuto assoluto della modernità”, “l’odio d’ogni forma di secolarizzazione” e un’ ”evidente misoginia e un’ossessione del peccato”. L’abilità di Don Bosco sarebbe stata, secondo d’Orsi , quella di “spremere i ricchi per alimentare le sue case e i suoi oratori”.

Queste citazioni sono tratte da un volume curato da Valerio Castronovo che i troppi impegni portarono ad essere molto “tollerante” con i suoi collaboratori. Perché chiedere ospitalità proprio ai Salesiani e in più a Valdocco dove ebbe inizio l’ardua e nobile impresa di Don Bosco? Al Palazzetto dello Sport dove parlava Berlinguer, i compagni di   d’Orsi si troveranno a casa loro. Barbero in passato vantava di avere la tessera del PCI autografata personalmente dal leader comunista.

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LETTERE scrivere a quaglieni@gmail.com

Onorificenze

Su richiesta di un lettore lei ha scritto delle onorificenze non riconosciute dalla Repubblica e quindi vietate in Italia. Mi spiegherebbe l’Ordine al Merito della Repubblica che ha sostituito gli ordini monarchici soppressi?  Luigina Arese
L’Ordine al Merito della Repubblica e ‘stato istituito dal Presidente Luigi Einaudi nel 1951 ed è formato da cinque gradi : cavalieri di Gran Croce (20 all’anno), grandi ufficiali (80), commendatori (300), ufficiali (500), cavalieri (2600). Un numero quindi molto limitato che rende l’Ordine al Merito della Repubblica rapportabile, nel suo grado più alto, alla Legion d’onore francese.
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L’Unesco ha  riconosciuto  la cucina italiana
L’Unesco ha  riconosciuto  la cucina italiana come bene immateriale dell’ umanità. Sono indignata per il fatto che i giornali non abbiano dato adeguato spazio all’Accademia italiana della cucina al momento del riconoscimento da parte dell’ UNESCO della cucina italiana. Insieme a Casa Artusi l’accademica, diffusa a livello internazionale, è  stata la prima  protagonista di quella battaglia. Vittoria Figliuolo
Concordo pienamente con Lei.  Aggiungo un particolare: i giornali hanno dato invece  ampio spazio a Carlin Petrini che ha visto la cucina italiana come  prodotto del meticciato (!) con gli emigranti e delle trattorie. Niente di più falso perché l’identità riconosciuta dall’UNESCO è tipicamente italiana, anzi direi nazionale. Con Caterina de’ Medici la cucina italiana andò a contaminare quella francese che, secondo alcuni studiosi, fu quasi rivoluzionata. Petrini deve studiare la storia in cui proprio non ha mai  brillato.
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Dove sono le ricette piemontesi?
Ho letto che sono 20 le ricette simbolo della cucina italiana patrimonio UNESCO; non ho  visto una sola ricetta  piemontese. Peccato! Giuseppe Groppo
In effetti ho letto anch’io delle 20 prelibatezze: dalle lasagne bolognesi, agli spaghetti alla carbonara  e cacio e pepe, alle tagliatelle e ai tortellini bolognesi, alle trofie al pesto, alla pizza, al risotto alla milanese, agli spaghetti al pomodoro e alla cozze, alle melanzane alla parmigiana, agli arancini, alla cotoletta alla Milanese. Non un solo piatto piemontese e ci sarebbe solo l’imbarazzo della scelta. Ad esempio, una bella fonduta con tartufi e/o una buona bagna cauda. Le specialità langarole e monferrine non mancano certamente.  Forse c’è chi nel tripudio per il riconoscimento tende a tirare acqua al suo mulino, privilegiando alcune regioni. Il premio in ogni caso parla di cucina italiana. Da quanto vedo anche la cucina veneziana non è citata, eppure i bigoli in salsa e il baccalà mantecato sono delle vere e proprie delizie.

Serie A, 15ª giornata, Torino-Cremonese 1-0. 3 Punti salvezza!

 

Il Torino ritrova il sorriso e torna alla vittoria battendo di misura la Cremonese grazie al gol decisivo di Vlasic. Un successo pesante per i granata di Baroni, che conquistano tre punti d’oro in chiave salvezza contro una delle sorprese del campionato, guidata dall’ex Nicola.
Il Toro mostra solidità e ordine, controllando il match senza correre grandi rischi. La manovra è fluida e l’atteggiamento convincente, con Vlasic protagonista nel momento chiave della gara. Dall’altra parte, la Cremonese appare meno brillante del solito e fatica a trovare spazi, risultando spesso imprecisa.
Una vittoria che dà fiducia e continuità al Torino, capace di gestire la partita con maturità e di portare a casa un risultato fondamentale davanti al proprio pubblico.

Enzo Grassano