ilTorinese

Cucuina italiana Patrimonio Unesco. Il sostegno di ASCOM – EPAT

La Cucina Italiana è ufficialmente Patrimonio Immateriale dell’Umanità UNESCO. È la prima volta che un intero sistema gastronomico nazionale riceve questo riconoscimento: non per una singola ricetta o prodotto tipico, ma per il valore culturale e sociale del cucinare, e per il ruolo che questo gesto quotidiano ricopre nell’identità degli italiani.

Ascom Confcommercio Torino e provincia ed EPAT – l’associazione dei pubblici esercizi di Torino –, hanno sostenuto con forza la candidatura, impegnandosi attivamente nella campagna nazionale “Io amo la cucina italiana” lanciata da FIPE, che ha visto il coinvolgimento in una mobilitazione diffusa di ben 1.500 ristoranti a Torino e provincia.

«Abbiamo creduto fin dall’inizio nel valore profondo della cucina italiana come patrimonio di cultura, relazioni e identità– dichiara Maria Luisa Coppa, presidente Ascom Confcommercio Torino e provincia –. Per questo, oggi, siamo felici e orgogliosi del riconoscimento Unesco: una vittoria che premia non solo l’Italia, ma ogni singolo ristoratore che ogni giorno vive e tramanda questa eredità. Ringraziamo tutti i ristoratori che hanno aderito con entusiasmo, dimostrando che la cucina è molto più di un’attività economica: è cultura viva, fatta di studio, ricerca, passione, gesti, stagioni e prodotti. È parte della nostra quotidianità, ma anche uno straordinario motore di attrazione turistica: sempre più viaggiatori scelgono l’Italia, il Piemonte e Torino, in particolare, per scoprire sapori autentici, tradizioni regionali e nuove esperienze enogastronomiche».

A sottolineare l’importanza culturale e sociale di questo traguardo, anche le parole del presidente di EPAT, Vincenzo Nasi: «Per la prima volta al mondo una cucina nazionale viene riconosciuta come un modello culturale. Un riconoscimento al nostro modo di “ospitare” e alla nostra tradizione enogastronomica unica: alle nostre cucine regionali, alle nostre tradizioni familiari, ai nostri territori e alle nostre materie prime. La nostra cucina racconta storie, territori, stagioni e identità. Questo riconoscimento celebra proprio la capacità di restituire, attraverso la nostra cucina, l’anima del nostro Paese, ed è una grande gioia».

La campagna “Io amo la cucina italiana” ha visto la partecipazione attiva di chef, ristoratori, istituzioni e dei giovani studenti dell’ITS Academy Turismo Piemonte, che hanno sensibilizzato le attività di ristorazione del territorio. Un’azione corale che ha preso vita nei ristoranti, nelle scuole, sui social e nei cuori di chi ama e vive la cucina italiana ogni giorno.

Scandarebech (Fi): “Biblioteca via Cittadella, un vuoto per la zona”

 SI RISCHIA UN FORTE IMPATTO ECONOMICO E INCERTEZZE SUL FUTURO 

 

La Capogruppo del gruppo consiliare Forza Italia del Comune di Torino, Federica Scanderebech, ha sollevato  in Consiglio Comunale forti preoccupazioni riguardo al trasferimento della Biblioteca Civica Centrale dai locali di via della Cittadella ai padiglioni di Torino Esposizioni, nell’ambito del progetto di riqualificazione urbana “Torino, il suo parco e il suo fiume”, finanziato dal PNRR.

SCANDEREBECH (FI) dichiara: “Se da un lato comprendiamo l’ambizione di creare un polo culturale moderno, dall’altro non possiamo ignorare le conseguenze concrete per la città. La Biblioteca di via della Cittadella non è solo un luogo di cultura: è un presidio identitario che sostiene l’economia locale. Bar, librerie, caffè e piccole attività della zona beneficiano quotidianamente della presenza di studenti, famiglie e cittadini. Trasferirla senza un piano chiaro sull’abbandono che lascia, rischia di indebolire l’indotto economico e sociale della zona, creando un vuoto che si farà sentire per anni.”

SCANDEREBECH (FI) continua: “Ad oggi, non esiste alcuna certezza sulla destinazione futura dell’edificio storico. Prima che venga ridestinato, passeranno anni e, nel frattempo, la zona potrebbe subire un progressivo calo di attività e vivacità commerciale. È urgente predisporre un piano operativo che garantisca sicurezze e certezze per la zona, per evitare di penalizzare cittadini e imprese locali, accolgo con piacere la possibilità di portare l’argomento in discussione in commissione consiliare”

Conclude SCANDEREBECH (FI): Forse sarebbe necessario fin da subito cercare delle manifestazioni d’interesse per accorciare la situazione di stallo che, per come ci è stato descritto, purtroppo ci sarà sicuramente”.

Champions League, sesta giornata: Juventus–Pafos 2-0

 

La Juventus conquista una vittoria preziosa: allo Stadium i bianconeri superano il Pafos 2-0 al termine di una partita più complicata del previsto.
Nel primo tempo la squadra di Spalletti soffre la brillantezza e l’organizzazione dei ciprioti, vicini al vantaggio in un paio di occasioni. La Juve fatica a trovare ritmo e linee di passaggio, con un Pafos aggressivo e coraggioso che tiene bene il campo.
La svolta arriva nella ripresa grazie ai cambi: l’ingresso di Conceição dà velocità e imprevedibilità, liberando Yildiz tra le linee e permettendo a Koopmeiners di dare ordine al centrocampo. Con una manovra più fluida, i bianconeri salgono di tono e alzano la pressione.
A rompere l’equilibrio è McKennie, bravo a inserirsi e firmare l’1-0. Nel finale arriva anche il raddoppio di David, che chiude definitivamente il match.
Il Pafos esce comunque a testa alta: squadra organizzata, intensa e capace di mettere in difficoltà una big europea per buona parte della gara, salvo poi calare alla distanza.
Per la Juventus una vittoria importante, frutto di personalità e di scelte tecniche che hanno cambiato l’inerzia della sfida.

Enzo Grassano

Bimba morta in autostrada, indagato conducente di un furgone

E’ indagato l’autista di un furgone che avrebbe causato l’incidente. E’ accusato di omicidio stradale e omissione di soccorso. L’uomo avrebbe tamponato la 500X su cui viaggiavano Costanza Fiore e la figlia Lucia. La bambina di  due mesi era stata sbalzata fuori dalla vettura e investita da un terzo veicolo ancora da individuare.

Aperta la selezione per “Fringe in progress” 2026

“Fringe in progress” è la selezione aperta ai progetti work in progress che necessitano di residenze artistiche, tutoraggio, supporto tecnico, accompagnamento alla finalizzazione e diffusione. La call è dedicata ad artisti e compagnie under 35 che operano in Italia. Il bando è aperto fino a venerdì 19 dicembre 2025. Con “Fringe in progress”, il festival conferma la sua volontà di sostenere i progetti creativi offrendo spazi, tempi e occasioni d’incontro con professionisti del settore. Il progetto prevede un momento di presentazione tra compagnie e artisti selezionati e gli operatori di Fringe in rete, nata nel 2019 per favorire la circuitaziknenazionale degli spettacoli. La curatela e selezione dei progetti sarà guidata dalla direzione artistica del Torino Fringe Festival, in collaborazione con una commissione di mentore composta da Settimo cielo (Arsoli), Compagnia Abbondanza-Bertoni (Rovereto), Spazio KOR (Asti), Teatro del Carro residenza MigraMenti (Badolato). Dal 2013, il Torino Film Festival è uno dei principali appuntamenti nazionali dedicati alle arti performative contemporanee e al teatro OFF, capace di coinvolgere centinaia di compagnie nazionali e internazionali, per più di 3 mila repliche in 120 spazi tra teatri, luoghi non convenzionali, al chiuso e all’aperto, raggiungendo migliaia di spettatori. La 14esima edizione è in programma dal 19 al 31 maggio 2026. A “Fringe in progress” possono partecipare artisti e compagnie residenti in Italia, professionisti del settore con almeno il 50% dei componenti under 35, con progetti appartenenti a qualsiasi ambito performativo. Ogni artista/compagnia può proporre il proprio progetto.

www.torinofringe.it

Mara Martellotta

Una insolita crostata alla crema di mele

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Le torte di mele, declinate in numerosissime varianti, non deludono proprio mai…Provate questa insolita e squisita crostata, il suo cremoso ripieno vi conquisterà!

Ingredienti

Frolla: 180gr. di farina, 100gr. di burro, 60gr. di zucchero, 2 tuorli, un pizzico di sale.

Farcia: 4 grosse mele Renette, 1/2 bicchiere di vino bianco secco, 2 cucchiai di zucchero, 100gr. di cioccolato amaro 70%, un pizzico di cannella

Preparare la frolla impastando velocemente tutti gli ingredienti, avvolgere in pellicola e far riposare in frigo per 30 minuti.
Pelare e tagliare 3 mele a tocchetti, cuocere con il vino, lo zucchero e la cannella sino a quando si saranno spappolate. Lasciar intiepidire e aggiungere mescolando il cioccolato.

Stendere la frolla in una teglia rotonda foderata con carta forno, bucherellare il fondo e riempire con la crema di mele. Affettare la mela rimasta, spruzzarla con il succo del limone e posarla sulla crema, cospargere con un poco di zucchero. Cuocere in forno statico a 220 gradi per 45 minuti.

Paperita Patty

Manifesti per “raccontare” Biella

Uno sguardo “nuovo”, tra ironia e riscoperta, sull’antica “Bugella” attraverso le opere di Dalla Fontana & Maffeo e del fotografo cinese Jin Ting

Dal 1° dicembre

Biella

Nato nell’ambito del Progetto “Da cosa nasce cosa” (ideato nel 2021 da “BI-BOx Art Space”, Galleria biellese tesa alla divulgazione del “contemporaneo”) e ampliato nel 2024 sotto il tema “La città che vorrei”, con l’intenzione di sfatare il pregiudizio che classificherebbe tutta l’arte contemporanea come “astrusa e incomprensibile”, a Biella tale pregiudizio torna ad essere nuovamente messo fuori gioco con l’idea di “sorprendere” (si spera, felicemente) i cittadini biellesi, che da lunedì 1° dicembre (e per 15 giorni) si troveranno a transitare  nella piazza della stazione ferroviaria di “Biella San Paolo” e nella zona della “Rotonda” tra Chiavazza, Vigliano ed il raccordo della superstrada, attraverso la sostituzione delle consuete pubblicità con due elementi “fuori posto”, in grado di “interrompere – dicono da ‘BI-BOx Art’ – lo sguardo automatico, spingendo ad interrogarsi sul ruolo delle immagini e sul valore degli oggetti nella nostra vita quotidiana”.

Quei due elementi “fuori posto” sono semplicemente “Manifesti” (6×3) nati da “immaginari e culture differenti”, che – seguendo loro specifiche motivazioni creative ed emozionali – aprono sguardi assai diversi sulla relazione “oggetti-identità-memoria”“BIGO Moments”, opera inedita del grafico Andrea Dalla Fontana e del “naturalista – geologo” Stefano Maffeo (entrambi operanti in “Arc-en Ciel”, società attiva nella comunicazione scientifica, didattico – ambientale, attività outdoor e progettazione turistica) rivisita con ironia i più tradizionali stereotipi biellesi attraverso il linguaggio pubblicitario, mentre “Portrait of Time” del fotografo cinese, oggi residente a Shangai, Jin Tin trasforma un macchinario tessile d’antan (il “cucisacco”) in un’immagine sospesa e sopravvissuta al tempo, lirica e malinconica nel suo silente donarsi agli occhi dei passanti.

Bizzarro, curioso e anche un po’ irriverente, il “BIGO Moments” del duo Dalla Fontana – Maffeo “se a un primo sguardo somiglia in tutto – sottolinea la nota stampa – a un cartellone promozionale, osservandolo meglio si rivela come un catalogo semiserio dell’immaginario biellese, dove ogni ‘scatola BIGO’ rappresenta un frammento riconoscibile della cultura locale: il tinello Aiazzone, la funicolare del Piazzo, Quintino Sella, la polenta concia, e altre piccole mitologie quotidiane che abitano la memoria collettiva. Partendo dall’estetica pop e dai codici del consumo, il progetto mette in scena una riflessione sul senso di appartenenza e sulla costruzione dell’identità territoriale”. Ecco allora chiederci: Quale simbolo portarci a braccetto? Da quale sentirci meglio rappresentati? E quale, a rifletterci su, ci pare meno rappresentativo, se non inutile?

Domande lecite, non impegnative su cui farci pure una permessa, ben accetta, risatina. Per questa ragione, attraverso una sezione apposita del manifesto, le persone saranno anche invitate a inviare delle proposte, indicando quale sia l’oggetto che secondo loro rappresenta maggiormente Biella.

Le varie suggestioni verranno illustrate dagli artisti e presentate venerdì 12 dicembrealle 18, in un evento programmato alla Galleria “BI-BOx”.

Un taglio creativo molto diverso troviamo, invece, nella serie di Jin Ting “Portrait of Time” (curata dalla fotografa americana ma italiana d’adozione L. Mikelle Standbridge e dal fotografo biellese Fabrizio Lava) nata da una “residenza d’artista” di due settimane nelle cinque valli montane del Biellese, svoltasi nel settembre 2024 in occasione della mostra “Viaggio – Orizzonti, Frontiere, Generazioni”, curata da “Stilelibero”, Associazione locale impegnata a organizzare mostre di giovani artisti emergenti appartenenti alla cosiddetta “Generazione Z”. Durante la residenza, Ting ha costruito un “ponte ideale” tra la sua sensibilità e il “patrimonio industriale biellese”, trovando come luogo di ispirazione l’ex “Lanificio Fratelli Zignone”, oggi “Fabbrica della Ruota”, un complesso industriale del XIX secolo che conserva macchinari e strumenti dell’era prevalentemente contraddistinta dalla produzione del Tessile. Qui Ting ha voluto cristallizzare nel tempo le immagini custodite da un luogo che deve averlo fortemente affascinato nella sua capacità di conservare integri squarci di storia industriale fatta di oggetti e macchinari abbandonati, isolati in una narrazione fotografica scarna e senza fronzoli, in una totalità di soggetti che, pur nella loro apparente freddezza, “rivelano un’inaspettata sensualità” nella luce soffusa, nell’accettazione scenica del materiale consumato e in quella toccante solitudine degli stessi oggetti. Due modi d’intendere la città, le sue presenze, la sua storia. Invenzioni “da strada” su cui riflettere, sorridere, o perdersi in un misurato guizzo di nostalgia.

Per maggiori info: “BI-BOx Art Space”, via Italia 38, Biella; tel. 3497252121 o www.bi-boxartspace.com

 Gianni Milani

Nelle foto: Andrea Dalla Fontana e Stefano Maffeo; “BIGO Experience_transumanza”; Jin Ting; “Portrait of time_Cucisacco”

Piazza Vittorio, rapina tre ragazzi minacciandoli con un coltello: arrestato 16enne

All’inizio poteva sembrare un semplice scambio di contatti su Instagram, ma la situazione è rapidamente degenerata quando è comparsa una minaccia con un coltello a serramanico per farsi consegnare del denaro. L’episodio è avvenuto nella notte dello scorso 30 novembre, all’esterno di un locale della movida in piazza Vittorio. Ora il giovane responsabile, un sedicenne, è stato arrestato dai carabinieri.

Secondo quanto ricostruito, erano circa le 3.30 quando il sedicenne si è avvicinato a tre ragazzi. Questi, temendo che la situazione potesse peggiorare, gli hanno ceduto 30 euro, riuscendo poi a farlo allontanare. Poco dopo, uno di loro ha contattato i carabinieri della Compagnia di San Carlo. Gli agenti sono poi riusciti a rintracciare il minorenne, che aveva tentato inutilmente di liberarsi del coltello gettandolo sotto un’auto.

Il giovane, residente a Torino, è stato colto in flagranza di reato. Le verifiche effettuate hanno mostrato che era già sottoposto alla misura della “messa alla prova”, stabilita dal giudice per precedenti reati contro persone e patrimonio. Dopo la convalida dell’arresto, è stato trasferito in una comunità in quanto minorenne.

VI.G

Un anno di reclusione agli aggressori del giornalista Joly

Quattro i militanti del movimento di estrema destra CasaPound condannati a un anno di reclusione per l’aggressione  del giornalista torinese Andrea Joly de La Stampa, avvenuta il 20 luglio 2024. i fatti si svolsero  davanti al circolo Asso di Bastoni in via Cellini a Torino. Il giornalista stava seguendo il raduno, quando venne colpito dai quattro imputati.

Parte il restyling del Pronto Soccorso Molinette tra trasferimenti temporanei e nuovi impianti

Nel giorno del suo insediamento, lo scorso primo settembre, il Direttore generale Livio Tranchida aveva indicato come priorità l’avvio del percorso di riqualificazione del Pronto soccorso delle Molinette, affermando la volontà di “mettere all’onore del mondo” il DEA del presidio torinese. Oggi sono stati presentati il progetto e il cronoprogramma dei lavori di ristrutturazione.

Il Politecnico di Torino, su incarico della Città della Salute e della Scienza (CDSS) e della Regione Piemonte, ha predisposto una relazione tecnica per valutare la possibilità di suddividere l’intervento in fasi operative. Le indicazioni sono state condivise con la Direzione sanitaria e tecnica dell’ospedale e recepite nel Progetto di Fattibilità Tecnico Economica (PFTE), la cui verifica, validazione e approvazione competono a SCR. L’impostazione consente di garantire la continuità del servizio per tutta la durata dei lavori, senza ricorrere a un trasferimento complessivo del Pronto soccorso in un’area esterna, prevedendo tuttavia lo spostamento temporaneo di alcune funzioni e una riduzione limitata della capacità ricettiva.

La scelta di procedere per fasi ha comportato un incremento dei costi pari a circa 4,92 milioni di euro: il valore complessivo dell’opera passa quindi da 8,64 milioni a 13,56 milioni di euro, di cui 9,64 milioni destinati ai lavori e alla sicurezza.

L’intervento è articolato in tre fasi operative, precedute da una fase preliminare (fase 0), ognuna delle quali garantirà la piena operatività delle aree non coinvolte dai lavori, con autonomia impiantistica e distributiva. Sulla base del PFTE consegnato a SCR nella prima settimana di dicembre 2025, la durata complessiva prevista è di circa due anni e mezzo.

La fase 0 prevede lo sgombero delle aree interessate e alcuni trasferimenti funzionali: spostamento dell’angiografo biplano, liberazione dell’ala ovest, realizzazione del nuovo box triage esterno, trasferimento del blocco operatorio e sistemazione temporanea del Pronto soccorso chirurgico nel nuovo blocco operatorio.

La fase 1 riguarda l’adeguamento del primo blocco, con la realizzazione di due ascensori montalettighe esterni per collegare il piano del Pronto soccorso con quello superiore. Sono previsti interventi sull’attuale radiologia interventistica, sul PS chirurgico e sull’area della chirurgia vascolare. Il Pronto soccorso continuerà a operare nelle aree attuali, con accessi invariati e OBI attivo. La durata stimata è di 380 giorni (circa 12,5 mesi).

La fase 2 prevede la rifunzionalizzazione dell’attuale Pronto soccorso, con la realizzazione di nuovi impianti e la riorganizzazione degli spazi. Il servizio sarà temporaneamente collocato nelle aree rinnovate nella fase 1: OBI, ex radiologia interventistica e reparti della chirurgia vascolare. Il triage verrà effettuato nel nuovo box in camera calda. La durata prevista è di 430 giorni (circa 14,5 mesi).

La fase 3 riguarda l’adeguamento dell’area OBI secondo la configurazione finale del nuovo Pronto soccorso, con interventi sugli impianti e sulla ventilazione meccanica. La fase durerà 100 giorni (circa 3,5 mesi) e rispetterà i percorsi COVID e non-COVID definiti nella relazione tecnico-sanitaria del 14/01/2025.

L’avvio della fase 0 è previsto per aprile 2026, a seguito della procedura di affidamento dei lavori da parte dell’AOU, stimata in circa tre mesi. La conclusione della fase 0 è prevista ad agosto 2026, consentendo l’avvio della fase 1, che potrà partire dopo la validazione del PFTE da parte di SCR (tre mesi), l’aggiudicazione dell’appalto integrato (almeno quattro mesi) e la redazione e approvazione del Progetto Esecutivo (circa tre mesi). L’inizio della cantierizzazione della fase 1 è stimato per settembre 2026.

Il completamento della fase 2 è previsto entro il 2028, momento in cui il Pronto soccorso sarà ricollocato negli spazi definitivi. In parallelo potrà essere avviata la fase 3.

Le principali criticità riguardano la gestione dei flussi — quasi 70.000 accessi nel 2024 —, la necessità di rinnovare gli impianti mantenendoli operativi e la compartimentazione delle aree di cantiere rispetto alle zone attive del Pronto soccorso e dell’ospedale, per evitare interferenze o contaminazioni.

“L’avvio dei lavori del Pronto soccorso del presidio Molinette è uno degli obiettivi prioritari che il nuovo Direttore generale Livio Tranchida ha indicato fin dal suo insediamento, con la piena condivisione dell’Assessorato alla Sanità. E’ positivo che finalmente siano presentati il progetto ed il relativo cronoprogramma. Come Regione, anche grazie al supporto del Politecnico di Torino e di SCR, siamo al fianco della Direzione della Città della Salute e della Scienza in questo intervento complesso che dovrà garantire l’operatività del Pronto soccorso durante l’arco dei lavori, senza ricorrere allo spostamento temporaneo complessivo del servizio in un’area esterna” dichiara Federico Riboldi, Assessore alla Sanità della Regione Piemonte.