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Wizz Air annuncia volo Torino – Chișinău

Wizz Air rafforza ulteriormente il suo network da Torino introducendo una nuova rotta internazionale per Chișinău, la terza novità della stagione Winter 2025/2026.

I voli saranno operati a partire dal 13 dicembre 2025 con due frequenze settimanali il martedì e il sabato. I biglietti sono già in vendita su wizzair.com e tramite l’app ufficiale WIZZ, con tariffe a partire da soli €19,99.

 

Chișinău, la capitale della Moldavia, è una città vivace e ricca di storia, la cui attrattività è particolarmente sentita nella catchment area dell’aeroporto di Torino in virtù del forte collegamento culturale e commerciale tra i due territori. La comunità moldava residente in Piemonte costituisce un’importante fascia della popolazione e, a partire dal 13 dicembre, un nuovo volo porterà maggiore flessibilità nei collegamenti diretti.

L’annuncio del nuovo collegamento da Torino segue due importanti novità: i voli per Budapest e Sofia, entrambi operativi dal 28 ottobre 2025 con tre frequenze settimanali nei giorni di martedì, giovedì e sabato. Il vettore continua così ad investire in Piemonte ampliando il network voli e rafforzando la sua presenza nell’aeroporto di Torino. Saranno otto le destinazioni collegate da Wizz Air durante la stagione Winter 2025/2026: le novità Budapest, Chișinău e Sofia, la ski route Varsavia e i voli per Bucarest, Catania, Iasi e Tirana. Le nuove connessioni sono in linea con il Customer First Compass, il piano strategico della compagnia aerea che prevede 14 miliardi di euro di investimenti nei prossimi tre anni, volti a migliorare l’esperienza dei passeggeri, espandendo continuamente il network con nuove rotte e innovando i servizi forniti.

 

“Siamo lieti di continuare a offrire nuove destinazioni da e per Torino, rafforzando il nostro impegno nel connettere il Piemonte con le principali destinazioni europee,” ha affermato Salvatore Gabriele Imperiale, Corporate Communications Manager di Wizz Air. “Il collegamento Chisinau-Torino segue i recenti annunci di nuove rotte con Sofia e Budapest, evidenziando ulteriormente sia le opportunità offerte da Torino sia il ruolo rilevante della città come porta d’accesso per il Nord Italia. Con il lancio di questo nuovo servizio, offriamo ai nostri passeggeri l’opportunità di scoprire due città affascinanti, in linea con il nostro slogan ‘Let’s WIZZ!’. Questa nuova rotta fa parte della nostra strategia di espansione internazionale, guidata dall’iniziativa Customer First Compass, che mira a offrire sempre più collegamenti e servizi innovativi per un’esperienza di viaggio eccellente e personalizzata.”

Andrea Andorno, Amministratore Delegato di Torino Airport, ha commentato: “Siamo lieti di annunciare il collegamento Torino-Chișinău operato da Wizz Air. Questo volo testimonia la crescente attrattività del nostro territorio, facendo seguito a due nuove destinazioni annunciate recentemente da Wizz Air: Budapest e Sofia, che saranno collegate a Torino a partire dalla prossima stagione Winter. Questi collegamenti andranno a soddisfare la domanda di chi viaggia per piacere, rispondendo anche alle esigenze di coloro che si spostano per motivi di lavoro e studio. Anche grazie ai nuovi voli Wizz Air, la stagione Winter 2025/2026 promette numeri molto positivi, con un totale di 22 nazioni collegate e oltre 65 rotte.”

 

Quale turismo nei territori alpini? L’analisi di Lonely Planet e Uncem

Incontro il 3 settembre a Torino con Lonely Planet e Uncem su quale tipologia di turismo sia possibile sulle Alpi

Il roadshow “Alpi on the road. Scopriamo le Green Community e il turismo sostenibile” è  proseguito a Torino mercoledì 3 settembre nella sede della Città  Metropolitana di Torino in corso Inghilterra,  un dialogo pubblico sul  futuro dei territori e sui flussi turistici, promosso da Uncem ( Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani) con Lonely Planet Italia, nell’ambito del progetto della Presidenza del Consiglio dei Ministri denominato Italiae.

La seconda tappa di un percorso con altri quattro appuntamenti nelle Alpi che cambiano il turismo: seguiranno Trento, Brescia e Belluno. Si tratta di un percorso nelle città alpine che innestano nuove relazioni con le valli. Alcune domande per un incontro pubblico di formazione, analisi e approfondimento  sono state formulate nell’ambito della strategia nazionale della Green Community e per lo sviluppo del turismo sostenibile nel territorio alpino.
Quale turismo si muove nei territori alpini? Quali frontiere e percorsi? I flussi verso le aree montane di questi due ultimi mesi confermano la necessità di formazione per gli amministratori locali e congiunta con nuovi strumenti adatti a tutti gli operatori del turismo. Servono visione, operatività, intraprendenza ed obiettivi per capire dove vanno i turisti, come si muovono e come le Alpi, al di là della competizione tra territori, possano rispondere ai bisogni nuovi di chi arriva. Questi i temi al centro dell’incontro a Torino, partendo dagli itinerari che la nuova guida ‘Alpi on the road’, curata da Denis Falconieri per Lonely Planet, mette efficacemente a disposizione. Una guida per viaggiatori curiosi, consapevoli e indipendenti, scritta, verificata e testata per chi ama costruire il proprio itinerario giorno per giorno, con il piacere della scoperta e lo sguardo sempre rivolto al viaggio. Itinerari nelle Alpi , dove le città osservano le valli alpine per scoprirle in modo nuovo.
La comunità nella sostenibilità e la green community per le montagne devono diventare punti fermi nei nuovi modelli del turismo, non senza agricoltura, gestione forestale, cambio di passo nella produzione di energia, sempre di più tratta da fonti rinnovabili e dell’acqua.
I Comuni di tutti i sette paesi delle Alpi hanno dimostrato di sapere superare molto bene i campanilismi, scoprendo nella montagna un’opportunità di impresa, innovazione e sviluppo grazie anche ai flussi turistici, che ormai sono spalmati tutto l’anno. Si è parlato anche di nuovi strumenti per l’accoglienza, oltre che di vivibilità.

Mara Martellotta

(foto Mario Alesina)

Collodi e l’invenzione di Pinocchio

Collodi, all’anagrafe Carlo Lorenzini, nacque a Firenze il 24 novembre del 1826 e divenne celebre come autore del romanzo Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino. Il padre Domenico era un cuoco e la madre, Angiolina Orzali, una domestica, entrambi a servizio dei marchesi Ginori. Angiolina era originaria di Collodi , frazione di Pescia, nel  pistoiese.

Fu proprio il nome del paese natale della madre ad ispirare a Carlo lo pseudonimo che lo rese famoso in tutto il mondo come autore di Pinocchio. A diciotto anni il giovane Lorenzini  entrò in contatto con il  mondo dei libri come commesso nella libreria Piatti a Firenze e un anno dopo, nel 1845, ottenne una dispensa ecclesiastica che gli permise di leggere l’Indice dei libri proibiti . La passione per la lettura lo indusse a cimentarsi con la scrittura e iniziò a redigere recensioni e articoli per La Rivista di Firenze.

Allo scoppio della Prima guerra d’indipendenza, nel 1848, Lorenzini si arruolò volontario combattendo contro gli austriaci al fianco di altri studenti toscani a Curtatone e Montanara. Tornato a Firenze fondò una rivista satirica Il Lampione che subì ben presto la censura, cessando le pubblicazioni. La passione non venne meno, impegnandolo in un’intensa attività culturale nel campo dell’editoria e del giornalismo, dove si occupò di letteratura, musica e arte. Trentenne, nel 1856, durante la sua collaborazione con la rivista umoristica La Lente, iniziò a firmarsi con lo  pseudonimo di Collodi e a pubblicare i primi libri. Allo scoppio della Seconda guerra d’indipendenza non si tirò indietro, partecipandovi come soldato regolare piemontese nel Reggimento Cavalleggeri di Novara. Terminata la campagna militare fece ritorno a Firenze, occupandosi di critica teatrale. Invitato dal Ministero della Pubblica Istruzione a far parte della redazione di un dizionario di lingua parlata, il “Novo vocabolario della lingua italiana secondo l’uso di Firenze”, si impegnò con slancio e  passione in questa nuova impresa culturale. Il suo approccio al mondo delle favole iniziò all’alba dei cinquant’anni quando ricevette dall’editore Paggi il compito di tradurre le fiabe francesi più famose. Collodi non si limitò ad una pura e semplice opera di traduzione, effettuando anche l’adattamento dei testi integrandovi una morale. Un lavoro di grande interesse che venne poi pubblicato sotto il titolo I racconti delle fate. Nel 1877 apparve Giannettino, il primo di una lunga serie di testi per l’educazione dei più giovani che spaziavano dalla geografia alla grammatica e all’aritmetica .

Questa serie di libri faceva parte della Biblioteca Scolastica dell’editore Felice Paggi: un libro era venduto a due lire e, se era legato in tela con placca a oro, il prezzo saliva a tre. Sia questa serie che il successivo Minuzzolo anticiparono di fatto la nascita di Pinocchio. Il 7 luglio 1881, sul primo numero del periodico per l’infanzia Giornale per i bambini (praticamente l’archetipo dei periodici italiani per ragazzi) uscì la prima puntata de Le avventure di Pinocchio con il titolo Storia di un burattino. Due anni dopo, raccolte in volume e arricchite dalle illustrazioni di Enrico Mozzanti, le vicende del burattino che voleva diventare un bambino in carne e ossa vennero pubblicate quasi in contemporanea con la sua nomina a direttore del periodico che ne aveva anticipato il testo. Carlo Lorenzini, ormai per tutti Collodi, morì a Firenze nel 1890 dove riposa nel cimitero delle Porte Sante. Pinocchio, nonostante abbia compiuto il suo 140° compleanno, è ben vivo e vegeto: pubblicato in 187 edizioni, tradotto in 260 lingue o dialetti, protagonista di film, cartoni animati e sceneggiati, riprodotto in mille maniere. In molti hanno provato a catalogarne significati e morali per spiegarne l’incredibile longevità e freschezza. Per Italo Calvino Pinocchio è stato l’unico vero protagonista picaresco della letteratura italiana, proposto in forma fantastica; le sue avventure rocambolesche, a volte scanzonate, a tratti drammatiche, rimandano alla letteratura di genere che ebbe origine in Spagna con  Lazarillo de Tormes e il Don Chisciotte della Mancia di Miguel de Cervantes, l’opera che segnò la nascita del moderno romanzo europeo.

A noi che lo incontrammo da piccoli e che imparammo ad amarlo piace pensarlo all’Osteria del Gambero Rosso, seduto in compagnia del Gatto e della Volpe, mentre fugge con Lucignolo nel paese dei Balocchi e finisce per trasformarsi, dopo cinque mesi di cuccagna, in un asinello. Mastro Ciliegia, Geppetto, il Grillo Parlante, Mangiafuoco e la Fata Turchina lo accompagnano fin quando smette di essere un burattino e diventa un ragazzo in carne ed ossa. Pinocchio è ben più che un libro per bambini perché ci aiuta a non perdere il contatto con la fantasia, nutrendo la creatività. Come ricordava Gianni Rodari, non vi è nulla di più sbagliato che etichettare la fantasia come “roba da bambini”; al contrario, dovremmo accoglierla, svilupparla ed utilizzarla per conoscerci e vivere meglio.

Marco Travaglini

Un aiuto per ridurre il consumo di suolo: ecco i fondi regionali

Passo decisivo della Regione Piemonte nella lotta al consumo di suolo con la messa a disposizione dei Comuni e delle Province di oltre 12 milioni di euro per progetti di rinaturalizzazione di suoli degradati nei centri abitati nell’ambito di politiche più complesse di rigenerazione urbana.

La misura, presentata nella Sala Trasparenza del Grattacielo Piemonte dal presidente Alberto Cirio e dagli assessori all’Urbanistica Marco Gallo e alle Opere pubbliche e Difesa del suolo Marco Gabusi, si inserisce all’interno del Fondo nazionale per il contrasto al consumo di suolo 2023-2027, istituito dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica e destinato a tutte le Regioni italiane.

Si tratta di un’iniziativa che guarda al futuro con una prospettiva chiara: raggiungere entro il 2050 l’obiettivo europeo del “consumo di suolo zero”, traguardo ambizioso ma imprescindibile. Tra il 2022 ed il 2023 in Piemonte si sono consumati altri 533 ettari netti di suolo, per un totale di suolo occupato da superfici artificiali di 170.769 ettari, il 6,72 % dell’intero territorio, con conseguenze negative sull’ambiente, sulla sicurezza idrogeologica e sulla qualità della vita dei cittadini.

Il bando regionale, aperto dal 15 settembre al 13 novembre prossimi, inviterà le Amministrazioni locali e le Province a proporre progetti che possano restituire spazi verdi sicuri, accessibili e fruibili. Saranno infatti finanziati interventi di de-impermeabilizzazione di aree pubbliche da rinaturalizzare attraverso la realizzazione di un’area verde non più edificabile, capaci di migliorare il microclima cittadino, ridurre le isole di calore, favorire l’infiltrazione delle acque piovane e incrementare la biodiversità. Ci sarà anche un impatto diretto sulla sicurezza del territorio in quanto si contribuisce alla mitigazione del rischio idraulico e idrogeologico, tema sempre più urgente alla luce dei cambiamenti climatici.

Le risorse saranno distribuite in maniera equilibrata, in modo da coinvolgere sia i grandi centri urbani sia i piccoli Comuni. Una scelta che risponde alla volontà di rendere questa misura non soltanto uno strumento tecnico, ma un’opportunità diffusa e condivisa capace di migliorare la qualità ambientale e sociale dell’intero territorio regionale.

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«Affrontiamo le difficoltà delle persone con pragmatismo, ma senza mai dimenticare la tutela dell’ambiente – sottolinea il presidente Cirio – Ogni volta che abbiamo la possibilità di reperire risorse economiche per salvaguardare il territorio lo facciamo perché crediamo in un equilibrio tra la qualità della vita delle comunità e nella necessità di proteggere l’ambiente. Con questo intervento dimostriamo che sviluppo e sostenibilità possono camminare insieme: tuteliamo la bellezza del nostro territorio, perché il vero valore è consegnare alle future generazioni un Piemonte più verde, vivibile e competitivo».

«Con questo bando diamo una risposta concreta a una delle sfide più urgenti per il nostro territorio: arrestare il consumo di suolo e ripristinare gli equilibri naturali nelle nostre città – ha sostenuto l’assessore Gallo – Non si tratta soltanto di un intervento ambientale, ma di una vera e propria strategia per migliorare la qualità della vita nei centri urbani, aumentando gli spazi verdi e rafforzando la resilienza del Piemonte di fronte alle sfide climatiche».

Sulla stessa linea l’assessore Gabusi: «Il bando per la de-impermeabilizzazione di aree pubbliche rappresenta un tassello importante delle molteplici azioni che la Regione Piemonte sta portando avanti per la riduzione del rischio idrogeologico. Un impegno che rinnoviamo quotidianamente insieme agli enti locali, con l’obiettivo di rendere i nostri territori più sicuri e resilienti».

cs

Il Santa Croce di Moncalieri guida l’innovazione con la chirurgia per il reflusso

Una tecnica mininvasiva riduce i sintomi e migliora la qualità della vita nei pazienti

«Non era solo un “mal di stomaco”, ma una condizione di disagio e sofferenza che condizionava negativamente tutti gli aspetti della mia vita – racconta Luca (nome di fantasia) paziente del reparto di Chirurgia dell’ospedale Santa Croce di Moncalieri – Dopo anni di sofferenza per una malattia da reflusso gastroesofageo refrattaria alle terapie mediche e già sottoposta a precedenti procedure, tra cui una endoscopica stretta con risultati insoddisfacenti, sono stato sottoposto con successo al posizionamento di un nuovo dispositivo e, a distanza di mesi dall’intervento, posso confermare un netto miglioramento della qualità della vita, la completa risoluzione dei sintomi e un pieno ritorno alle normali attività quotidiane, senza più necessità di terapie farmacologiche».

La malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE), si verifica quando l’acido dello stomaco ritorna nell’esofago irritando e danneggiando il tessuto dell’esofago e portando a bruciore di stomaco, difficoltà a deglutire e dolore toracico generale. La MRGE è tra le malattie croniche più diffuse al mondo, con un impatto sul 17% della popolazione dell’Unione Europea.

Per risolvere i problemi causati dalla MRGE, accanto alla classica chirurgia mininvasiva antireflusso, negli ultimi anni si è sviluppato un filone di ricerca nell’ambito dei dispositivi impiantabili, con l’obiettivo di ottenere una standardizzazione della procedura chirurgica, garantendo l’ottimizzazione dei risultati, riducendo gli effetti collaterali come disfagia, distensione addominale, difficoltà di eruttazione e vomito.

Già nel 2022 l’equipe della Chirurgia di Moncalieri ha iniziato a impiantare un dispositivo che rinforza la barriera antireflusso mediante un anello di microsfere, una soluzione efficace e mininvasiva, che viene applicata con successo anche a pazienti affetti da MRGE post sleeve gastrectomy, una condizione notoriamente difficile da trattare chirurgicamente.

Tuttavia questo sistema non è adatto a tutti i pazienti affetti da malattia da reflusso, in quanto alcuni di loro, affetti da disordini motori dell’esofago, se non accuratamente selezionati e studiati, potrebbero sviluppare eventi avversi tra cui la disfagia.

A offrire a questa fetta di pazienti l’opportunità di una “cura” chirurgica è la stata la nascita, nel 2018, di un nuovo sistema in silicone sviluppato in Svezia: una tecnica che permette di ricostruire, mediante punti di sutura in materiale non riassorbibile, l’angolo di His tra esofago e stomaco, ricostituendo così uno dei principali meccanismi che contribuiscono alla prevenzione del reflusso gastroesofageo.

Il dispositivo, posizionato con tecnica laparoscopica in un intervento della durata di circa un’ora, permette al paziente di riprendere già dal giorno successivo le normali attività quotidiane: «Abbiamo iniziato a impiantare il dispositivo nel 2023 e ad oggi abbiamo superato i 20 pazienti trattati con risultati clinici molto positivi – commenta Gabriele Pozzo, direttore della struttura di Chirurgia di Moncalieri – Il nostro centro è attualmente l’unico in Piemonte ad offrire questa procedura, ricevendo numerose richieste di mobilità attiva da altre Regioni italiane. Vogliamo poter offrire ai nostri pazienti una soluzione completa, personalizzata e allineata con i più alti standard europei, per questo siamo in costante collaborazione con il gruppo della European Foregut Society, con cui condividiamo esperienze e strategie clinico-chirurgiche all’avanguardia nel trattamento delle patologie funzionali dell’esofago e dello stomaco».

«L’impegno dell’Asl TO5 è da sempre rivolto all’innovazione responsabile, orientata al miglioramento concreto della qualità della vita dei cittadini – dichiara il Direttore Generale, Bruno Osella – L’introduzione di questo nuovo sistema è un esempio di come la sanità pubblica possa raggiungere livelli di avanguardia, grazie a una visione strategica, alla competenza dei professionisti e alla collaborazione con realtà scientifiche di rilievo internazionale».

A Moncalieri vengono eseguiti oltre 100 interventi chirurgici l’anno per il trattamento della MRGE, ponendosi come uno dei pochi centri in Italia in grado di offrire tutte le opzioni oggi disponibili, dalle tecniche tradizionali (fundoplicatio) alle soluzioni più innovative.

«Le eccellenze della sanità pubblica piemontese sono molte e il sistema adottato dall’Asl TO5 sul reflusso lo dimostra – sottolinea l’assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Federico Riboldi – Innovazione, condivisione delle conoscenze e professionalità, infatti, sono al centro di questo interessante approccio a una patologia che può intaccare la vita quotidiana di chi ne soffre. Un plauso quindi all’Azienda e ai professionisti che hanno adottato questo interessante sistema».

Coldiretti Torino promuove il peperone

Ortaggio salutare emblema della Dieta mediterranea

 

Nella settimana della Fiera Nazionale del Peperone di Carmagnola Coldiretti Torino promuove questo ortaggio colorato al centro della Dieta mediterranea, ricco di preziosi nutrienti che sta diventando sempre più un esempio di agricoltura sostenibile e di qualità italiana che guarda alla salute.

Il peperone di Carmagnola è coltivato su una superficie di 80 ettari da aziende agricole soprattutto a conduzione famigliare per una produzione che, a seconda elle annate, si aggira sui 1.600 quintali. Gli addetti sono circa 400, compresi i lavoratori salariati impiegati da una decina di aziende. Il valore compressivo della produzione sul mercato vari, sempre a seconda delle annate, dai 2,5 ai 4,5 milioni di euro.

Per promuovere il peperone, Coldiretti Torino è presente alla Fiera con il mercato dei produttori di Campagna Amica, alle premiazioni dei peperoni più belli e con iniziative di ascolto dei produttori e degli esperti come quello di ieri dal titolo: “La coltivazione del peperone di Carmagnola, esempio di un’agricoltura sempre più attenta all’ambiente: l’esperienza sul campo delle aziende”. Un dibattito per spiegare come i produttori di peperone di Carmagnola adottino metodi di coltivazione sempre meno impattanti sull’ambiente per un prodotto dove cresce l’attenzione alla qualità e alla sostenibilità. Sono intervenuti oltre all’assessore all’agricoltura di Carmagnola Roberto Gerbino, al direttore e al presidente di Coldiretti Torino Carlo Loffreda e Bruno Mecca Cici, il tecnico dell’area economica Coldiretti nazionale, Lorenzo Bazzana che ha ricordato come i prodotti autorizzati in Italia utilizzati per la difesa delle coltivazioni siano stati dimezzati negli ultimi 30 anni. Secondo i dati Eurostat tra i 21 paesi UE oggetto di studio, l’Italia è quella che tra il 2011 e il 2023 ha avuto la più forte riduzione, -44%, la media UE è stata pari al -9%. I dati del rapporto annuale Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) indicano che i prodotti nazionali hanno un livello di non conformità pari allo 0,7%, contro il 5,6% dei prodotti di importazione. 1/4 dei fitofarmaci autorizzati negli USA sono vietati in UE. 1/3 dei fitofarmaci utilizzati in Brasile sono vietati in UE. In questo quadro, la coltivazione del peperone di Carmagnola è un ottimo esempio di come la nostra agricoltura abbia saputo adattarsi a metodi sempre meno dipendenti dalla chimica. Un aspetto confermato dal presidente del Consorzio del peperone di Carmagnola, Domenico Tuninetti e dai produttori Renata Fiorina, Paola Chicco, Pierfrancesco Crivello che hanno spiegato come siano ormai affermate pratiche colturali che fanno quasi completamente a meno della chimica in favore di coperture antinsetto, micorrize e misture minerali per rendere le piante più resistenti alle malattie, irrigazione a goccia mirata sulla pianta e tanti altri accorgimenti agronomici e tecnologici resi disponibili dall’innovazione. «In questo modo – commenta il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici – si può dire che il peperone di Carmagnola è un grande esempio di qualità italiana che guarda alla salute dei consumatori e degli stessi agricoltori che operano tutti i giorni nelle serre».

Esposizione Internazionale Felina, i gatti più belli ad Acqui Terme

Torna ad Acqui Terme (AL) la grande Esposizione Internazionale Felina, sabato 13 e domenica 14 settembre 2025 al Centro Congressi di Viale Antiche Terme.
Gatti di tutte le razze provenienti da tutta Europa sfileranno in gara per il Best in Show, con razze pregiate come Maine Coon, Bengala, Siamesi e molti altri. Sabato pomeriggio spazio speciale per i maestosi Maine Coon.
Evento organizzato da Gatti in Festa con l’ANFI, aperto al pubblico con orario 10:00–18:30.

Info pratiche:
🎟 Biglietti: €8 intero / €6 ridotto / gratis under 10
Dove: Centro Congressi, Acqui Terme
🔗 Info: gattinfesta.com – anfitalia.it

Un weekend imperdibile per chi ama i gatti e tutti gli animali!

Enzo Grassano

 

 

 

“Una mano sul cuore”, volti noti in campo a Castiglione Torinese

LA PARTITA BENEFICA

In campo tanti volti noti della Tv, dello spettacolo e dei Social

Domenica 14 Ottobre, in occasione della Festa dello Sport, scendono in campo tanti personaggi
amati dai giovani dei Social e tanti nomi noti al pubblico televisivo. Un’intera cittadina in
fibrillazione per l’arrivo della Nazionale Calcio Spettacolo che in una partita benefica intitolata
UNA MANO SUL CUORE sfiderà la squadra del Castiglione Solidale, un team creato ad hoc per
l’occasione. A calcare il prato dell’Oratorio Madre Teresa di Calcutta con la maglia della Nazionale
ci saranno, tra i tanti, il capitano autore e compositore Vincenzo Torelli, Simone Barbato (noto al
grande pubblico per le sue apparizioni come mimo a Zelig e la partecipazione al programma L’isola
dei famosi), Assan Diop (il primo comico di colore ad aver calcato il palco di Zelig), Gilbert Nana
(amatissimo dai giovani e detentore del titolo mondiale di palleggi di testa), Gianluca Martino
(chitarrista dei Rockets), Oskar (cantante degli Statuto), Marco Carena, Mauro Villata (comico di
Colorado) e tanti tanti altri. Tra gli ospiti la notissima attrice e comica Margherita Fumero e
Nicholas Mazza (protagonista della scorsa edizione di Io canto Generation condotta da Gerry
Scotti). Madrina dell’evento la presentatrice Tv e speaker radiofonica Barbara Morris. Previste
incursioni famose come quella degli ex giocatori granata. A suonare l’inno di Mameli il Corpo
Bandistico di San Raffaele Cimena.
Insomma tra sorprese e presenze certe si annuncia un pomeriggio all’insegna del divertimento e
della solidarietà con incasso destinato all’Associazione FORMA dell’Ospedale Regina Margherita
di Torino. Allora segnatevi bene questa data : Domenica 14 Settembre 2025 alle ore 16,00 presso
l’Oratorio Madre Teresa di Calcutta a Castiglione Torinese.

Una demiurga tra salotti, ministri e silenzi: il ritorno sottovoce di Monica Macchioni

Ha scritto discorsi, scelto giacche, evitato gaffe, lanciato programmi tv e politici. Monica Macchioni era ovunque — senza esserci mai. Ora rompe il silenzio. Con stile.

Scritto da Alessio Tommasi Baldi il . Pubblicato in .

Intervista esclusiva rilasciata a ConsulPress

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Una demiurga tra salotti, ministri e silenzi: il ritorno sottovoce di Monica Macchioni