Il candidato premier M5S Luigi Di Maio nel suo post sul blog di Beppe Grillo affronta il caso delle indagini sulla sindaca di Torino: “Il Movimento è sotto attacco. Stanno provando ad accerchiarci da tutti i lati: Tv e giornali, partiti e dirigenti pubblici lottizzati sanno che rischiano di perdere tutto. Oggi questo sistema attacca Chiara Appendino”. E prosegue: “Sono passati a dare addosso a Chiara Appendino, dopo che le due richieste di archiviazione a Virginia Raggi hanno dimostrato che il “caso Raggi-Romeo” era una bolla di sapone, su cui però la magistratura era tenuta a fare chiarezza. Ma da oggi non staremo più zitti, ora si inizia a ribattere colpo su colpo. E’ il momento di metterci la faccia. Io ce la metterò ogni qualvolta ci sarà da raccontare la verità”.

Forse se Chiara si sforza un po’ riesce a raggiungere la sua amica e collega Raggi. Sia ben chiaro, l’avviso di garanzia non equivale ad una condanna. Ma viene naturale pensare che quando i grillini erano all’ opposizione chiedevano le immediate dismissioni dell’ indagato. Noi non ci sentiamo così Savonarola nel chiederlo. Lasciamo a Beppe Grillo le vesti dell’ incorruttibile. Semmai ci preoccupiamo della prima cittadina dei torinesi, visto che voci di corridoio sostengono si senta molto stressata e troppo sotto pressione. Anzi siamo dispiaciuti per la persona, ma essere sindaco ha oneri ed onori. L’ultimo episodio ha un indubbio valore politico e Chiara avrà il non bel primato di aver in poco tempo inanellato così tanti insuccessi. C’è dell’ altro. Dalle alghe ai mercatini di Natale è stato un susseguirsi di figuracce. Per non parlare di cosa sta succedendo, anzi non sta succedendo, negli uffici comunali. Predisposizione di poche delibere e poi bandi molto confusi, scritti male e contestati al Tar. Ma lei va avanti come un treno, incurante. Noi continuiamo nel fare domande. Ad
esempio: perché il direttore dell’ Sport è più volte cambiato? Mi risulta che metà degli impianti sportivi sia in disuso o gestito da società che non hanno rinnovato i vecchi contratti. L’ annunciato giro di vite per il parcheggio selvaggio si è stemperato in una bolla di sapone.

SIRDE 2017 e Torino diventa vetrina
E’ il Seminario Informativo Rappresentanti Distrettuali Eletti e Incoming dei Rotaract di tutta Italia
Il Distretto Rotaract 2031 organizza l’edizione 2017 del SIRDE, in programma da venerdì 20 a domenica 22 ottobre prossimi a Torino, una preziosa iniziativa per far conoscere il territorio locale, in occasione del Seminario Informativo Rappresentanti Distrettuali Eletti e Incoming dei Rotaract di tutta Italia. “Fil rouge del weekend – spiega il responsabile dell’Accomodation Alessandro De Carolis – sarà rappresentato da una riflessione sui metodi migliori per servire la comunità; durante l’assemblea plenaria prenderanno la parola le più alte autorità rotariane in Italia, che ricoprono anche importanti incarichi lavorativi e che presenteranno la loro esperienza, suggerendo preziosi consigli per una sempre migliore gestione di azioni di fundraising e di aiuto diretto nei confronti del prossimo”. “Abbiamo scelto per gli ospiti diverse location di eccellenza del territorio torinese – aggiunge Alessandro De Carolis – tra cui il Grand Hotel Sitea, dove alloggeranno i rappresentanti distrettuali, situato nel cuore della Torino risorgimentale, alle spalle delle centrali via Roma e piazza San Carlo. Farà da magnifica cornice alla cena di gala di sabato 21 ottobre, aperta a tutti i soci rotariani, l’elegante Palazzina di Caccia di Stupinigi, edificata per la caccia e le feste di Casa Savoia da Filippo Juvarra a partire dal 1729, uno dei gioielli monumentali di Torino più belli.
Il weekend ha inoltre l’obbiettivo di raccogliere fondi per il Progetto di Service dei Distretti Rotaract di Italia, Malta, San Marino e Principato di Monaco “Wingbeat: le ali del cuore” che ha lo scopo di realizzare il primo drone ambulanza di Italia. Tale Aeromobile a Pilotaggio Remoto sarà capace di trasportare in tempi record un defibrillatore di circa 4 kg sul luogo di chiamata, localizzata con GPS. Sarà inoltre capace di fornire un importantissimo contributo nelle operazioni specializzate di ricerca e soccorso nelle maxi-emergenze ed in caso di disastri e catastrofi su tutto il territorio nazionale. Il drone avrà inoltre ulteriori applicazioni, quali: missioni ISR (Intelligence Surveillance Reconnaissance), fotogrammetria, ispezione di aree pericolose e fornirà un supporto alle verifiche ed ai rilievi post- evento / incidente. “Il nostro impegno come Distretto Rotaract 2031 – conclude Alessandro De Carolis – si è concentrato nell’offrire ai rappresentanti distrettuali la possibilità lavorare e prendere contatto con un territorio come quello torinese molto ricco di tradizioni e di storia, non soltanto sabauda, ma anche romana e egizia, vantando Torino il secondo Museo Egizio al mondo per importanza dopo quello del Cairo. Per questo motivo abbiamo ideato diversi tour, quali quello dal titolo “Torino al gusto Gianduja”, “Nel cuore della storia”, “Da Oriente a Occidente”, nella giornata di venerdì 20 ottobre; quelli dedicati al fascino della vita di Corte e alla scoperta del cinema, con la visita al Museo Nazionale del Cinema, nella giornata di sabato, quando, dalle 14 alle 16, si terranno anche i lavori nazionali, il Rotaract Training Academy Distretto 2031 e la celebrazione del World Polio Day, presso Palazzo Costa Carrù. Domenica, invece, ci sarà la possibilità di uno spazio di riposo, denominato “Riposo del re” presso le Terme Torino”.
Mara Martellotta
Critica la situazione anche a Vercelli, con 9 sforamenti consecutivi negli ultimi giorni e 52 in tutto il 2017
La qualità dell’aria a Torino non migliora e sabato il blocco del traffico, in vigore per i veicoli fino a diesel Euro 4 compresi, probabilmente sarà esteso agli Euro 5. I dieci giorni consecutivi di sforamento del limite di 50 microgrammi al metro cubo di ‘polveri sottili’, che dovrebbero essere raggiunti giovedì , danno l’avvio a quello che è il secondo livello, il “rosso”, previsto dalle principali Regioni del nord Italia e adottato anche dalla Città di Torino. L’ Arpa – Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale ha registrato 8 giorni consecutivi di superamento della soglia massima alla stazione Rebaudengo di Torino, dove dall’inizio dell’anno i giorni con aria molto inquinata sono stati 69 cioè il doppio del massimo consentito di 35. Critica la situazione anche a Vercelli, con 9 sforamenti consecutivi negli ultimi giorni e 52 in tutto il 2017.
(foto: il Torinese)
IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni
Il cambiamento non sempre riesce a premiare. Neppure in Tv dove le rendite di posizione sono molto frequenti e il pubblico in parte e’ fidelizzato. Il passaggio dalla rete 3 alla 1 di Fabio Fazio che scherzosamente a Savona chiamano il Fazioso ,si sta rivelando un flop,malgrado Fabio costi tantissimo alla Rai. Fabio e’ il tipico personaggio adatto a Rai 3 e al pubblico di quella che fu Telekabul. Sono ex comunisti che nell’intimo sono rimasti tali e sono caratterizzati da un antiberlusconismo epilettico ( uso l’aggettivo di Emilio Lussu adoperato per gli anticomunisti ) e in precedenza da un rifiuto viscerale di Craxi considerato un social – fascista .Fazio e la sua degnissima compagna di scena Luciana Littizzetto, reginetta torinese delle volgarità e delle banalità più stupide, hanno il loro pubblico che li ama e li segue. Sono lo zoccolo duro di cui parlava Occhetto. Oltre non vanno. Il pubblico di Rai 1 che può avere mille altri difetti ,non accetta l’untuosa faziosita ‘ del Savonese e le chiacchierate scurrili e piene di bile della ineffabile Lucianina piemontarda nell’accento e poco urbana nei modi. Non ci voleva molto a capirlo. Forse adesso sia Fazio che la Littizzetto e la loro compagnia “selvaggia e matta”, anche se molto conformista e legata al cachet come massimo valore, sono diventati renziani e forse non piacciono neppure più al loro zoccolo duro. Un altro errore di Rai1 e’ aver allontanato Massimo Giletti,un professionista serio,capace,libero,una sorta di antiFazio . Io lo apprezzo dal tempo in cui era studente al liceo d’Azeglio di Torino e non si fece intruppare nella
contestazione . La sua “Arena “era un ‘arena di dibattito libero in cui si ponevano domande coraggiose e per molti ardue .Ne usciva fuori la pochezza della classe politica odierna . A Giletti si doveva imporre la mordacchia . Le due sorelle Parodi sono piacevoli ma sono visibilmente fragili e si comportano come pesci fuor d’acqua. Anche il pomeriggio domenicale di Rai1 e’ un insuccesso. Giletti e’ un uomo coraggioso,un giornalista incredibilmente bistrattato dall’Ordine dei Giornalisti ,malgrado sia ,come si dice oggi, uno con le palle , cioè con una sua autonomia di giudizio.La tv di Stato non ha saputo tenerselo, ma il pubblico continuerà a seguirlo come merita. E’ uno dei pochi torinesi che tenga alto con orgoglio il nome di Torino senza scadere nel provincialismo. Anche solo per questo motivo una rarità .
quaglieni@gmail.com
La cena è una cena. Di solito tra amici. Di solito tranquilla, allegra, un’occasione per lasciare a casa ufficio, problemi, mugugni e affondare una serata nelle risate. Ma non sempre è così. Il teatro e il cinema sembra che di recente facciano a gara nello spremere proprio quelle occasioni per tirarne fuori i succhi più amari. Magari cominciando ad accendere gli ingranaggi con un espediente quasi (o senza quasi) stupido e banale, come la scelta del nome da affibbiare al nascituro (Le prénom, rivoltato poi sotto i cieli di mezzo mondo) o quella di mettere in tavola con le differenti portate anche il proprio cell per vedere davanti a tutti l’effetto che fa (Perfetti sconosciuti). Oppure, partendo da un solo bicchiere di vino, accapigliarsi nella ricerca di mettere una toppa al bisticcio feroce dei due figli delle coppie in questione (Carnage). Magri espedienti che tuttavia negli esempi citati possono dare il via a confessioni e a distruzioni. Ha senza dubbio motivazioni più forti, serie e attualissime la cena che a poco a poco si profila all’orizzonte di Disgraced/Dis-crimini con cui lo Stabile torinese ha aperto la propria stagione al Carignano nei giorni scorsi. Il testo (tradotto da Monica Capuani) appartiene alla penna di Ayad Akhtar, di radici pakistane ma da sempre negli Stati Uniti, vincitore del Pulitzer nel 2013 e di altri premi per questa vicenda a quattro (più il giovane nipote del protagonista colpevole d’accendere la miccia) che vede un avvocato di successo in lotta con le proprie radici e gli insegnamenti che fino a quel punto l’hanno segnato; sua moglie, “bianca, flessuosa e incantevole”, artista newyorkese di quelle che cominciano ad annusare
l’aria del successo e innamorata della cultura islamica, un agente/critico/affarista ebreo, che ragiona con rabbia di rapporti israelo/palestiniani e si tranquillizza con le doti artistiche e con il corpo dell’artista, la di lui moglie, afroamericana, che non troverà di meglio che far le scarpe al collega avvocato e sistemarsi come meglio non potrebbe nella buona società. La regia del tedesco Martin Kušej entra perfettamente nelle psicologie dei personaggi, ne scava gli intimi rapporti, divide la vicenda per capitoli intervallati da lunghe zone buie, come tutto il resto inondate da un commento musicale ossessivo, setaccia le parole e i movimenti, tende all’astratto asciugando la scena (di Annette Murschetz, un’immagine certo non uno sviluppo) di ogni elemento per ridurla ad una angolare parete
bianca, sporcata di tanto in tanto dalla padrona di casa con insignificanti scarabocchi, e ad uno scricchiolante – per le camminate e gli assaggi sessuali dei protagonisti – pavimento nerastro di carbone. Inevitabilmente ogni cosa muta, come in uno specchio ormai deformato, niente sarà più come prima, gli assurdi convenevoli sulla porta di casa e l’elenco delle portate sanno di estrema assurdità. Ogni cosa inevitabilmente si sporca, nella realtà come nel luogo mentale che si è costruito attorno ai dialoghi, gli attori soprattutto, chiamati a una fatica non da poco, che alla fine si libera con gli applausi, visi e mani e gambe impiastricciati, in questo sconcerto di cambiamenti che nasce dalla lotta, dalle belle maniere in via di distruzione, dalle regole che non possono più essere le stesse. Forse tutto appare volto all’eccesso, ma si può anche essere d’accordo con una simile lettura che raccoglie nell’intimo di ciascuno le parole dell’autore, che universalizza, spingendoci a farle più nostre, a rimodellarle, a ripensarle. Al centro della scena e della serata si pone un’altra convincente prova di Paolo Pierobon, con lui egualmente provati Fausto Russo Alesi, Anna Della Rosa, Astrid Meloni e il giovane Elia Tapognani.
Elio Rabbione
Allegri sulla Juve: “Non ho da rimproverarmi niente”
“Sarà una stagione molto bella e avvincente con un calendario da grande suspense nel finale, con i tre scontri diretti in calendario, cose che mi divertono molto. E penso già a marzo, quando ci sarà grande pressione: sarà molto divertente”. Cosi’ l’Ansa riporta le parole di Massimiliano Allegri, alla vigilia di Juventus-Sporting Lisbona di Champions. Il ct bianconero aggiunge: “L’atmosfera nella Juventus è buona, deve regnare l’equilibrio: non possiamo deprimerci soltanto perché abbiamo pareggiato con l’Atalanta e perso in casa con la Lazio. Non ho da rimproverarmi niente, abbiamo sbagliato l’inizio del secondo tempo con Lazio, 8′ nei quali abbiamo commesso errori di attenzione e di gestione”.
(foto: Claudio Benedetto www.fotoegrafico.net)
L’Istituto per le Piante da Legno e l’Ambiente (IPLA SpA) che gestisce da oltre 10 anni una rete di centraline meteorologiche che rilevano umidità e temperatura del suolo a diverse profondità, rilevano attualmente condizioni di siccità e di elevate temperature nel suolo che non hanno paragoni con gli ultimi 10 anni.
Fabio Petrella, pedologo esperto dell’Istituto sottolinea che:
“La rete pedoclimatica della Regione Piemonte che l’IPLA gestisce, formata da centraline meteo provviste di sensori che misurano umidità e temperatura del suolo in molte aree del Piemonte, dal Vercellese all’Astigiano, dal Torinese all’Alessandrino e al Cuneese, indicano una situazione di eccezionale siccità: La sezione idrica di controllo di tutti i suoli monitorati risulta abbondantemente sotto i valori medi stagionali: ad esempio nell’Astigiano, nel periodo delle piogge autunnali, vi sono mediamente 100-120 mm di acqua disponibile nei primi 30 cm di suolo mentre attualmente lo strato di terreno e completamente secco se si escludono i pochi millimetri di acqua che sono trattenuti dalle particelle di suolo così tenacemente da non essere disponibili per le radici delle piante. Anche nel Torinese si passa dai massimi autunnali del 2015 e 2016 con una riserva idrica utile di circa 80-100 mm a valori attuali prossimi allo zero, con solo 25 mm di acqua presenti ma di fatto non utilizzabili dalle piante.
Nell’Astigiano la media delle temperature del suolo (tre sensori posizionati a 10, 30 e 60 cm di profondità) negli anni scorsi era di 12° mentre ad oggi siamo a 16°. In altre aree della Regione, come nell’Alessandrino, il divario è meno pronunciato in quanto si passa da una media di 14/15° degli anni passati alla temperatura attuale che raggiunge la media di 16,5°.
Igor Boni, Amministratore Unico della Società:
“Il suolo può essere visto come un enorme contenitore d’acqua che riesce gradualmente a fornire sostentamento alle colture, ai prati e alle foreste. Oggi il contenitore è ormai completamente vuoto, dopo un’estate siccitosa e un autunno che non ha ancora visto precipitazioni rilevanti e in concomitanza di temperature ben al di sopra della media del periodo. Le temperature elevate inoltre favoriscono l’evapotraspirazione e l’ulteriore peggioramento della situazione, malgrado la stagione autunnale ormai avanzata. E’ la grande capacità di ritenuta idrica dei suoli regionali che ha permesso di ridurre gli effetti del prolungato periodo secco anche se sono ormai evidenti i danni alla vegetazione in ambito agrario e forestale, soprattutto nelle aree dove i suoli hanno caratteristiche meno adeguate a trattenere grossi quantitativi d’acqua: presenza di ghiaie, tessiture ricche di sabbia e povere di limo e argilla, profondità ridotta. Nei prossimi mesi c’è da augurarsi che il contenitore-suolo riesca gradualmente a riempirsi, grazie alle precipitazioni, altrimenti affronteremo la nuova stagione agraria del 2018 e il risveglio vegetativo primaverile in condizioni assai più preoccupanti di quelle che abbiamo vissuto nel 2017”.
La sindaca Chiara Appendino è indagata dalla Procura di Torino per falso. Il tema è bilancio 2016 e il reato ipotizzato riguarda l’inchiesta sull’area ex Westinghouse, per un debito di 5 milioni di euro nei confronti di Ream “sparito” dallo stesso bilancio. L’indagine aveva preso il via mesi fa dopo un esposto dei capigruppo di opposizione Alberto Morano, della lista Morano, e Stefano Lo Russo del Pd. “Intendo essere ascoltata appena possibile per chiarire gli aspetti di una vicenda complessa relativa all’individuazione dell’esercizio di bilancio al quale imputare un debito che questa amministrazione non ha mai voluto nascondere”, dice la prima cittadina. E aggiunge: “Sono serena e pronta a collaborare con la magistratura, certa di aver sempre perseguito con il massimo rigore l’interesse della Città e dei torinesi”. Così Appendino commenta l’avviso di garanzia ricevuto. L’inchiesta coinvolge anche il capo di gabinetto, Paolo Giordana, e l’assessore al bilancio, Sergio Rolando. Si ipotizza che dal bilancio comunale sia stato espunto un debito di 5 milioni verso la società Ream all’insaputa dei revisori dei conti che, a a luglio, avevano anch’essi inviato una segnalazione in procura.
(foto: il Torinese)

