redazione il torinese

I Francescani da otto secoli in Medio Oriente

FOCUS  di Filippo Re

“Come Francescani, leggiamo questi otto secoli di vita come una manifestazione della Provvidenza, della fedeltà e della bontà di Dio nei nostri confronti, perché ha scelto uno strumento ecclesiale semplice e povero e talvolta anche un po’ disordinato quale siamo noi, per portare avanti, non la nostra, ma la Sua storia, che è sempre storia di salvezza”. C’è aria di festa nel santuario torinese di Sant’Antonio da Padova dove anche i frati francescani locali celebrano gli 800 anni di presenza dell’Ordine religioso in Terra Santa in cui si recano più volte durante l’anno. Una festa particolarmente sentita e vissuta in questi giorni soprattutto a Gerusalemme con seminari e conferenze. Le celebrazioni sono iniziate a giugno quando i frati si sono recati in uno speciale pellegrinaggio commemorativo a San Giovanni di Acri, sulla costa settentrionale di Israele (oggi Akko), dove i primi religiosi francescani sbarcarono nel 1217 guidati da frate Elia da Cortona. Due anni più tardi, nel 1219, li avrebbe raggiunti Francesco d’Assisi. Da allora il saio francescano è presente in Terra Santa dove i frati si dedicano alla custodia dei luoghi della cristianità e aiutano la popolazione più povera. Scortati da frate Elia, un primo gruppo di frati arrivò nel porto crociato di Acri dove ancora oggi turisti e pellegrini possono visitare le rovine del porto dell’antica città dal quartiere medievale “pisano”. Qui, frate Elia ha accolto Francesco, partito da Ancona, secondo una tradizione storicamente accertata. Ad Acri si trovano due chiese francescane ma la più importante è quella che si trova davanti alle mura antiche della città sferzate dalle onde del Mediterraneo. É una piccola chiesa bianca intitolata a San Giovanni Battista, di cui si scorge il semplice e basso campanile, che nasconde sottoterra una splendita cripta d’epoca crociata, al livello del mare. I francescani padre Raffaele, padre Simon e suor Giuseppina svolgono qui le loro attività da parecchi anni fino al giorno in cui torneranno in Italia per lasciare il posto ad altri Frati Minori. La cripta è stata appena restaurata dopo anni di lavoro e ospita mostre e incontri tra studiosi. Le chiese medioevali erano talmente belle che venivano apprezzate anche dai musulmani che ogni tanto ne portavano a casa qualche pezzo, come accadde per la chiesa crociata acritana di Sant’Andrea, il cui portale fu staccato da un sultano mamelucco e portato al Cairo per abbellire la sua tomba. Dopo un breve soggiorno ad Acri Francesco avrebbe proseguito il suo viaggio per mare lungo la costa palestinese verso Damietta, sul delta del Nilo in Egitto dove sarebbe arrivato nell’estate del 1219 mentre infuriava la Quinta Crociata. Dalla tragedia della battaglia di Hattin il 4 luglio 1187 e della caduta di Gerusalemme il 2 ottobre 1187 il Regno Latino di Gerusalemme contava solo più su alcune città ancora ben fortificate e su qualche fortezza sulla costa della Palestina e del Libano. Frate Egidio di Assisi fu in realtà il primo frate a mettere piede in Terra Santa nel 1215 e a visitare il Santo Sepolcro a Gerusalemme in un periodo in cui, per i cristiani, era assai difficile arrivarci e i religiosi cristiani vivevano trincerati nelle fortezze crociate. Anche tra i Francescani non mancano esempi di martiri in Terra Santa, uccisi dai musulmani, come frate Filippo di Le Puy, martirizzato ad Ashdod (località sulla costa meridionale di Israele) nel 1288. I festeggiamenti dei francescani non si fermano qui perchè il vero obiettivo della Custodia di Terra Santa è quello di realizzare una serie di iniziative anche nei prossimi due anni, per arrivare a commemorare l’incontro tra San Francesco e il sultano Malek-El-Kamel a Damietta in Egitto nel 1219. E’ dalla visita di Francesco nel Vicino Oriente che inizia quel legame speciale e intenso tra i Francescani e la Terrasanta che continua ancora oggi con profondi valori sia umani che culturali.

 

Dopo 50 anni è ancora mistero fitto sull’omicidio della bella Martine

Il corpo senza vita di Martine Beauregard, una escort di lusso di quei tempi,  venne ritrovato il 18 giugno 1969 in un fosso vicino all’’ippodromo di Vinovo. Il medico legale verificò la presenza di numerose bruciature, lividi e tagli sul corpo della ragazza, come se fosse stata torturata: soffrì molto prima di morire . Poi, alcuni testimoni dissero che la 25enne venne uccisa in una villa del Pinerolese da un uomo che la soffocò mentre un altro la teneva bloccata. Ora il cold case si riapre dopo 50 anni per iniziativa del pm Andrea Padalino.

Infatti un anno fa la moglie di un imprenditore edile ha detto alla polizia che il marito,  prima di morire, le aveva confessato che lo zio era coinvolto nel lontano omicidio della giovane. Dopo il ritrovamento del cadavere della giovane prostituta,  in effetti l’uomo lasciò  l’Italia per andare in Sud America. Del delitto si accusò Carlo Campagna, figlio di un  industriale a quei tempi molto affermato che operava nel settore delle  macchine calcolatrici. Venne chiamato in causa da una collega di Martine che lo riconobbe come l’uomo che aveva caricato il corpo della ragazza in macchina. Ma la prova non venne ritenuta valida, e l’uomo, dapprima autoaccusato si ma che poi ritrattò dicendo di essere ubriaco al momento della confessione,  fu scagionato. Pochi giorni fa si riapre il sipario su quella misteriosa vicenda e Annalisa Girardi, ex moglie di Carlo Campagna, è stata sentita in procura a Torino, per parlare dei rapporti con il marito: era violento  con lei?  Durante una delle udienze della separazione della coppia, alcuni testimoni dissero allora che la donna fu costretta a rinchiudersi in bagno, per sfuggire al marito che aveva intenzione di farle del male scottandola con la sigaretta e poi legandola. Campagna ha sempre smentito l’episodio ammettendo di aver scottato il braccio della moglie inavvertitamente con la brace della sigaretta. Dopo il delitto vennero arrestati prima Ugo Goano, il compagno e protettore di Martine e poi Carlo Campagna, ma  furono poi ritenuti estranei all’omicidio. Pochi giorni fa Campagna è stato ascoltato in procura, ma ha detto di non avere mai conosciuto Martine e di essere innocente e di  “essere stato rivoltato come una frittella dalla polizia in tutti questi anni” senza che mai venisse trovato nulla. Il mistero, dopo mezzo secolo, è ancora fitto.

E alla fine… arriva SuperMario!

Tutte le foto su www.fotoegrafico.net

di Claudio Benedetto

E alla fine… SuperMario risolve tutto, la Juve rimonta e porta a casa un risultato davvero importante. Ma non è stata proprio una bella Juve, diciamo la verità! Dominio sì,ma tanta fatica e anche qualche sbavatura evitabile

Allegri per la sfida di Champion’s torna al collaudatissimo 4-2-3-1 lasciato in soffitta sabato sera contro la Lazio: difesa a quattro, Pjanic e Khedira a centrocampo, Higuain là davanti con Dybala, Mandzukic e Cuadrado subito dietro.

La Juve però, nonostante le quattro punte, fatica in attacco e pasticcia in difesa, risultato è che al 12′ i lusitani passano grazie ad un goffo doppio errore di Alex Sandro che prima “liscia” il pallone regalando l’opportunità a Bruno Fernandes e poi, non pago, spedisce nella sua porta dopo il rimpallo nato dalla parata di Buffon sul tiro di Gelson Martins.

L’incubo della partita di sabato torna negli occhi e nel cuore dei tifosi allo Stadium, la Juve si sveglia, mette pressione ai portoghesi e crea qualche palla gol senza però riuscire a pareggiare su azione. Al 29′ ci pensa allora Pjanic con una gran punizione dal limite, palla in rete e partita raddrizzata. Da questo momento i bianconeri cominciano seriamente ad attaccare mettendo finalmente davvero in pericolo la porta avversaria.

All’intervallo 1-1 con anche un palo su tiro di Higuain.

La ripresa parte più lenta con la Juve che comunque sembra comandare il gioco, ma lo Sporting comunque tiene bene il campo e cerca pure qualche pericolosa sortita offensiva. Quando ormai sembra che il pareggio sia consolidato Allegri ha l’intuizione giusta e azzecca la mossa perfetta: dentro Douglas Costa per Sturaro, il brasiliano va a sinistra, riceve il suo primo pallone, crossa in maniera impeccabile e… gol di Mandzukic, 2-1 per la Juve e fantasmi che finalmente si dissolvono. Ancora qualche piccolo rischio nel finale ma risultato che va in porto, contro una squadra comunque rognosa e Juve che ora andrà a Lisbona con la consapevolezza di poter anche giocare per il pareggio… anche quest’anno il passaggio del primo turno sembra davvero a portata di mano!

Ecco le formazioni e il tabellino della gara:

JUVENTUS (4-2-3-1): Buffon; Sturaro (39’ st Douglas Costa), Benatia (1’ st Barzagli), Chiellini, Alex Sandro; Pjanic, Khedira (17’ st Matuidi); Cuadrado, Dybala, Mandzukic; Higuain          Allenatore: Massimiliano Allegri

SPORTING LISBONA (4-2-3-1): Rui Patricio; Piccini, Coates, Mathieu, Coentrao (32’ st Silva); Carvalho, Battaglia (42’ st Doumbia); Gelson Martins (31’ st Joao Palhinha), Bruno Fernandes, Acuna; Dost           Allenatore: Jorge Jesus.

Reti: 12′ aut. Alex Sandro, 28′ Pjanic, 84′ Mandzukic.

(tutte le foto di Claudio Benedetto su www.fotoegrafico.net)

Torino Factory per la creatività dei giovani filmaker

I cittadini, le associazioni e le imprese di quartiere, la città stessa diventano tutti soggetti attivi in modo inclusivo e partecipato, di questa iniziativa che prende il via con un CONTEST per lo scouting di talenti del videomaking

È stato presentato TORINO FACTORYun nuovo progetto cinematografico che vuole accogliere e sviluppare la creatività dei giovani filmmaker under 30 mettendoli in rapporto con il tessuto urbano torinese, promosso da Città di Torino – Direzione Servizi Culturali e Amministrativi nell’ambito di Tutta mia la città con il sostegno di Fondazione per la Cultura Torino, realizzato da Associazione Piemonte Movie in collaborazione con Film Commission Torino Piemonte, Torino Film Festival e Moving TFF – Associazione Altera. I cittadini, le associazioni e le imprese di quartiere, la città stessa diventano tutti soggetti attivi in modo inclusivo e partecipato, di questa iniziativa che prende il via con un CONTEST per lo scouting di talenti del videomaking, con scadenza 31 dicembre 2017. I lavori iscritti saranno proiettati nella rassegna di cortometraggi Too Short to Wait (7-11 febbraio 2018), che anticipa la 17^ edizione del gLocal Film Festival (7-11 marzo 2018). Tra i partecipanti, 8 video saranno selezionati dal regista e direttore artistico del progetto Daniele Gaglianone, entrando prima a far parte del programma del gLocal Film Festival, e poi messi alla prova sul campo, in una fase produttiva che prenderà forma parallelamente alla raccolta fondi in atto con enti pubblici e privati. I LABORATORI DI QUARTIERE, da aprile a settembre 2018, vedranno la produzione di cortometraggi girati nei quartieri torinesi, realizzati dalle troupe selezionate da Daniele Gaglianone, affiancate da registi professionisti che li accompagneranno fino alla proiezione in ANTEPRIMA in una nuova sezione del Torino Film Festival 2018. L’obiettivo di Torino Factory è sostenere il fermento che anima Torino e dare ulteriore slancio a questa fucina di professionisti del cinema, proponendo alle troupe selezionate un grande set cinematografico in ogni circoscrizione, in cui ambientare il proprio cortometraggio, avvicinare i giovani talenti alle diverse fasi dell’industria cinematografica e creare un dialogo tra addetti ai lavori e spettatori, per riportare il cittadino al centro del circuito culturale.

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INFORMAZIONI www.piemontemovie.com – torinofactory@piemontemovie.com

Sei riders vogliono lavorare e fanno causa a Foodora. Prima azione legale del genere in Italia

È la prima causa del genere  in Italia  quella iniziata a Torino, intentata da sei riders – i ciclisti che portano il cibo a domicilio – contro la società Foodora. I fattorini sono tutelati dagli avvocati Sergio Bonetto e Giulia Druetta. La loro richiesta è di  essere reintegrati nel posto di lavoro. A seguito della mobilitazione dello scorso anno, l’azienda non avrebbe più fatto lavorare i sei riders, anche se questi avevano dato la disponibilità. Scrive l’Ansa che, secondo i legali,  il tentativo di conciliazione sarebbe fallito e l’impresa avrebbe escluso  possibilità di reintegro. E’ anche la prima azione legale in Italia nei confronti di Foodora. Questa sorta di licenziamento verbale, secondo i ricorrenti è illegittimo.

PumpHeat: la UE con Iren per la ricerca

E’ partito,  con il primo incontro a Torino, PumpHeat, l’ambizioso progetto europeo che si propone di introdurre soluzioni innovative per aumentare la flessibilità dei grandi impianti di generazione elettrica a favore delle rinnovabili

 In particolare, verranno studiate e implementate soluzioni per rispondere in modo sempre più efficace alle fluttuazioni delle produzioni rinnovabili non programmabili per aumentarne l’integrazione e la diffusione.Il progetto è stato proposto ad un bando europeo Horizon 2020, ricevendo una valutazione estremamente positiva da parte della Commissione Europea. Il finanziamento che verrà erogato al partenariato per la ricerca è pari a 5,9 milioni di Euro.Il progetto ha l’obiettivo di studiare l’abbinamento di soluzioni innovative, quali pompe di calore ad alta temperatura e sistemi di stoccaggio di calore a cambiamento di fase, a impianti a ciclo combinato, di tipo cogenerativo e convenzionali.Nello specifico, presso la Centrale di Moncalieri (TO), verrà realizzato un pilota nel quale verranno testate le tecnologie studiate e sviluppate nel corso del progetto. L’impianto attualmente alimenta la rete di teleriscaldamento di Torino, la più estesa d’Italia. Grazie alla cogenerazione (di calore e energia elettrica) Iren risparmia annualmente circa 305.000 tonnellate equivalenti di petrolio, evitando le emissioni di CO2 che produrrebbero circa un milione di automobili in un anno. Grazie alla nuova tecnologia sperimentale che verrà sviluppata da Iren con i 14 partner (provenienti da 8 diversi Paesi europei), gli impianti cogenerativi potranno ulteriormente aumentare l’efficienza di produzione (di calore e di energia elettrica) e il grado di flessibilità per rispondere alle esigenze di regolazione delle reti elettriche messe a dura prova dalla variabilità delle fonti rinnovabile non programmabili. Iren dimostra nuovamente la sua vocazione all’innovazione e alla continua ricerca di soluzioni in grado di rispondere alle esigenze del mercato e di avviare politiche industriali orientate alla sostenibilità ambientale.

 

 

 

 

“Luci e ombre” tra moda e solidarietà

“Luci e ombre”. Questo il titolo della sfilata di moda che si terrà oggi pomeriggio dalle 18.30 al Teatro Educatorio della Provvidenza in corso Govone 16. Sarà una preziosa occasione per coniugare un evento di stile come una sfilata con un’occasione benefica, sostenuta dalla Banca Mediolanum Private Banking Ufficio di Torino a favore della Mensa del Povero della Parrocchia di Sant’Alfonso. Diverse le firme del mondo della moda torinese che parteciperanno la pellicceria Elren, Maria Aleci per la maglieria, la sartoria Francesca Fasano, le collane sono di Enny Monaco, le scarpe Savoie e le acconciature curate da “Testa tua”. Accanto a loro la pittrice Anna Carla Frau. Ognuna delle firme, insieme ad alcune componenti esterne, metterà in palio un premio, che verrà estratto a sorte alla fine della sfilata di moda. Alle 19, poco prima della sfilata, verrà presentata la Mensa del Povero della Parrocchia di Sant’Alfonso. Saranno presenti alla sfilata anche allieve della coach Style Chiara Prele.

 

Mara Martellotta

Comital, sospensione dei licenziamenti fino al 15 novembre

Nella vertenza Comital azienda e rappresentanze sindacali hanno raggiunto  un accordo, da sottoporre  all’assemblea dei lavoratori, per prorogare al 15 novembre la scadenza della procedura di mobilità, sospendendo i licenziamenti. L’obiettivo rimane quello di consentire la vendita dell’azienda. L’incontro si è svolto negli uffici dell’assessorato al Lavoro della Regione Piemonte, con la presenza dell’assessora Gianna Pentenero. Per il sindaco di Volpiano Emanuele De Zuanne «ogni accordo che consenta di trovare una soluzione è positivo». Alla riunione ha partecipato l’assessore al Bilancio del Comune di Volpiano Giovanni Panichelli che commenta: «Premesso che l’obiettivo finale non è ancora stato raggiunto, si stanno facendo passi utili per consentire di dare speranza ai lavoratori e valutare ogni ulteriore opportunità».

Musica elettronica prima di decollare

L’evento, riservato ai passeggeri in partenza dall’Aeroporto di Torino si terrà Venerdì 20 ottobre 2017 dalle 16.30 alle 18.30

MOVEMENT TORINO MUSIC FESTIVAL in collaborazione con LA STAMPA e con SAGAT-Torino Airport presenta venerdì 20 ottobre all’AEROPORTO di Torino dalle 16,30 alle 18,30 “LA STAMPA SOUND JOURNEY“: per la prima volta una performance live di musica elettronica coinvolgerà il pubblico in attesa del decollo.  In attesa della dodicesima edizione di Movement, che quest’anno raddoppia gli eventi principali il 28 e il 31 ottobre al Lingotto (qui la line up completa LINK), La Stampa Sound Journey è una preview del festival, un’esperienza sonora originale e insolita, dove i campioni registrati dei migliori musicisti jazz torinesi insieme alle sezioni suonate dal vivo nel corso dello show da Ivan Bert alla tromba, Andrea Bozzetto al piano elettrico e sintetizzatori analogici, Paolo Porta al sax tenore, saranno mixati dal dj FiloQ e miscelati insieme ai suoni dell’aeroporto per un risultato che sorprenderà i viaggiatori. Il compositore Ivan Bert e il produttore e Dj FiloQ disegnano le architetture sonore di un viaggio tra le varie anime della città. Il jazz si fonde con la musica elettronica, la musica del mondo, la musica colta, la musica concreta, il sound design e i campionamenti live per un ritratto sonoro da lasciare nelle orecchie di chi sta partendo. La sfida colta da Ivan Bert è quella di fare musica “con” l’aeroporto e non “per” l’aeroporto. Tra musica colta e groove il progetto contiene omaggi ai grandi compositori e sound designer Brian Eno, Vangelis, Philip Glass ma anche a Miles Davis, Ahmad Jamal, Jon Hassels, Ibrahim Maalouf, John Coltrane e Bill Evans.  I suoni dei passeggeri e della routine delle partenze si mescolano con una colonna sonora suonata dal vivo in un loop acustico nel quale il pubblico di passaggio e gli artisti sono mescolati in una “installazione” sonora tra ambient music e ambiente reale. Il suono di Torino, identificato sempre di più con i beat della musica elettronica, sarà dunque la colonna sonora di uno dei luoghi più significativi della città, e così Movement con La Stampa Sound Journey accompagnerà il pubblico in partenza con un live unico.

Opposti non complementari

Dal 19 ottobre al 3 dicembre il Polo del ‘900 di Torino (Palazzo San Celso, corso Valdocco 4/a) ospiterà la  mostra fotografica “Opposti non complementari. Bambini nei concorsi di bellezza statunitensi e nei campi profughi libanesi”

L’evento, promosso dal Museo Diffuso della Resistenza e dal Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale si avvale del contributo della Regione Piemonte e del patrocinio dell’Unicef Italia. “Queste immagini richiamano alla memoria un’altra tragedia di infanzia negata, le migliaia di bambini morti ad Auschwitz. Anche le infanzie a cui fa riferimento questa mostra straordinaria sono storie tragiche, i circa 25 mila bambini coinvolti in concorsi di bellezza negli USA che si contrappongono al dramma dei bambini che vivono nei campi profughi dalla Siria al Libano”, ha spiegato il vicepresidente del Consiglio regionale Nino Boeti durante la conferenza stampa di presentazione. La mostra, prodotta dal Museo Diffuso e dal Comune di Torre Pellice, curata da Andrea Balzola, è basata sui reportage realizzati dai fotografi Barbara Baiocchi Jean-Claude Chincheré. Durante l’inaugurazione di giovedì 19 ottobre alle 18.00, alle immagini si accompagneranno la testimonianza del giornalista reporter Toni Capuozzo – da sempre impegnato sulle frontiere dell’infanzia in pericolo e autore del libro “Le guerre spiegate ai ragazzi” –  e dai contributi video sulle bambine in passerella, “Bellissime” della scrittrice Flavia Piccinni, e “Divine” della regista Chiara Brambilla. I due autori degli scatti di “Opposti non complementari” si sono soffermati su bambini prigionieri degli adulti e delle loro follie, gli uni ingabbiati dall’incantesimo contemporaneo del look mediatico, gli altri rapiti dall’istinto predatorio della guerra, in fuga dalla Siria e accampati in Libano.
Sono mondi opposti e non complementari che non si possono parlare, uno fondato sul troppo e l’altro sul niente, l’uno costruito artificialmente, l’altro ridotto in macerie, che i due fotografi ci restituiscono con i loro sguardi. Henri Cartier-Bresson, pioniere del foto-giornalismo, disse che “una fotografia non è né catturata né presa con la forza. Essa si offre. È la foto che ti cattura” e occorre una sensibilità per rivelare esteticamente il senso e i sentimenti celati nei frammenti di realtà. È il caso di Barbara Baiocchi e Jean-Claude Chincheré che in questa mostra offriranno ai visitatori due interessanti punti di vista, uno femminile e uno maschile. Due spaccati sull’universo dei bambini, uno a colori e l’altro prevalentemente in bianco e nero, uno tagliente e ironico, l’altro decisamente empatico che cattureranno l’attenzione.
Baiocchi, trentenne di Rimini, dopo una permanenza negli Stati Uniti vive e lavora a Milano, dove ha frequentato l’Accademia di Brera e lavorato per diverse Agenzie fotografiche. Chincheré, ventitreenne valdostano, sta ultimando gli studi all’Accademia Albertina di Torino e fa il “pendolare” con Beirut, sua città d’adozione, per documentare le tracce umane di un conflitto disumano.
La mostra si inserisce nel programma “Infanzia Negata”, promosso e organizzato dal Polo del ‘900, che si svilupperà tra ottobre e dicembre e avrà il suo momento centrale il 20 novembre, in occasione della Giornata Internazionale dei Diritti dell’Infanzia.