redazione il torinese

Testimoni di Geova: “Non smettiamo di adempiere la legge del Cristo”

Caro direttore,

si è conclusa l’assemblea dei testimoni di Geova dal tema “Non smettiamo di adempiere la legge del Cristo”. Nella giornata di domenica 5 novembre, sono stati circa 1700 i presenti alle due sessioni in cui sono stati evidenziati i valori pratici di qualità come onestà, altruismo e affezione famigliare, oggi sempre più rare, ma che dovrebbero essere il fondamento di ogni società civile. Nel riassumere questo concetto, un rappresentante proveniente dalle filiale di Roma, il sig. Alessandro Pasotto ha detto: “La misericordia nei confronti di altri, non è semplicemente provare pietà ma si completa con opere motivate da sentimenti di compassione sia per chi ci è familiare che per estranei.” Questa assemblea è stata per certi versi storica: dei 5 nuovi testimoni battezzati, ben 2 erano non vedenti. Uno di loro, vive presso una struttura nel comune di Ciriè e ha fatto questa scelta nonostante la sua rispettabile età di 73 anni, vari problemi fisici e soprattutto la cecità totale dalla nascita. Quest’uomo è davvero felice di avere davanti a se qualcosa che nessun medico purtroppo è mai riuscito a dargli: speranza. 

 

Ufficio Informazione Pubblica

 Luca Brocchin

Al Cto ragazzo falciato da auto in tangenziale

E’ al Cto in prognosi riservata il  23enne di origini romene, residente a None, che  nella notte è stato sottoposto a un intervento d’urgenza per le ferite  a seguito di un incidente stradale sulla tangenziale Sud di Torino, verificatosi  vicino allo svincolo di Stupinigi.  Il giovane è stato investito da un’auto mentre sostava sulla corsia d’emergenza. La polizia lo stava soccorrendo per un precedente incidente. Il ragazzo aveva  perso il controllo della sua Ford Ka, e si era fermato sulla corsia d’emergenza dopo avere urtato il guardrail. Stava aspettando di firmare gli atti, quando è stato travolto da una Volkswagen Polo guidata da una ventenne romena residente a Vinovo, che ha inoltre urtato l’auto della Polizia.

#SENZAFILTRI. La società civile parla alla politica

23 rappresentanti della società civile torinese saranno i protagonisti dell’evento organizzato da Cantiere Civico, dal titolo #SENZAFILTRI: imprenditori, artigiani, studenti, presidi, sacerdoti, giornalisti, detenuti, medici e molto altro a rappresentare i vari strati e i vari anime di questa città.

Cantiere Civico – un movimento aperto a tutti i cittadini che in esso si possono riconoscere e che vogliono impegnarsi per il futuro della propria città – ha fatto del confronto costante la sua cifra identitaria, non soltanto a ridosso dei momenti elettorali, ma sempre, costantemente. Da questo approccio è nata l’iniziativa #SENZAFILTRI, in cui numerose personalità della città condividono la loro idea di futuro per Torino.Luigi La Spina, qualche giorno fa, ha scritto che “La società cittadina, infine, quel ceto di classe dirigente che, nella svolta impressa dal sindaco Castellani a cavallo del secolo, aveva contribuito grandemente, prima ad elaborare la strategia e, poi, a collaborare alla realizzazione di quella importante e inedita esperienza di sviluppo cittadino, si sente abbandonata da una politica che non sa più né individuare un traguardo, né avere la credibilità e l’autorevolezza per suscitare attenzione e attivare l’impegno civile (…) In una situazione che ricorda il vuoto dei partiti che favorì, appunto, l’avvento di Castellani nel 1993, forse toccherebbe proprio a quella società civile che si mobilitò, guidata da Salza, per supplire alla mancanza di leadership politica, prendere l’iniziativa di coordinare le tante e valide forze, produttive, professionali, le tante risorse intellettuali, tecnologiche, lavorative presenti in città per superare un momento così delicato per il futuro dei figli e dei nipoti di Torino”. È in questo che crede Cantiere Civico ed è da qui che vuole partire dando vita ad una giornata in cui protagonista è la società civile.“Spesso la politica ha parlato con retorica della necessità di ascoltare i bisogni dei cittadini per poi, però, rifugiarsi in una gestione del potere in cui le persone diventavano soltanto elettori da contattare per domandare loro il voto. Anche questo è uno degli elementi che ha prodotto quel disamore che è poi sfociato nelle tante manifestazioni di antipolitica che oggi ben conosciamo. Ci teniamo a sottolineare che l’evento non ha alcuna finalità politica-elettorale, nessuno dei partecipanti ha intenzione di candidarsi ma solo di contribuire con la propria voce e le proprie idee al futuro della città” (Mario Giaccone, Consigliere Lista Civica per Chiamparino).

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Si susseguiranno sul palco del Café Muller Paolo Stratta, Marco Albeltaro, Simona Vlaic, Davide Giani, Guido Gobino, Giorgio Saracco, Daniel Martinez, Claudia Spoto, Marco Cossolo, Moussaid Ayoub, Vincenzo Pappalettera, Lorenza Bravetta, Marco Rosso, Antonio Menegon, Lorenzo Galano, Cristopher Cepernich, Paolo Griseri, Sara D’Amario, Daniele Gianni, Mario Brossa, Marco Canta, Paola Allamano, Mauro Mergola, Luca Ferrua a offrire ai politici e amministratori seduti in sala le loro proposte, le suggestioni e le aspettative di cui la politica deve farsi portavoce. Si tratta soltanto di un passaggio di un progetto per costruire una vera e propria partecipazione attiva delle persone alla costruzione di un percorso capace di dare delle risposte e di rendere concrete le suggestioni che provengono dalla società civile, proprio in una fase in cui lo scollamento fra politica e cittadini sembra così ampio. “Abbiamo cercato di costruire un evento che mettesse i politici all’ascolto: non saliranno sul palco e non ci sarà contraddittorio o possibilità di replica alle suggestioni offerte dai cittadini, ma consegneremo loro, a chiusura dell’evento, un documento riassuntivo con l’intento di raccogliere chi ha voglia di contribuire all’elaborazione, chi ha delle idee e delle esperienze da socializzare” (Francesco Tresso, Consigliere Comunale Lista Civica per Torino).

Disarmo, la soddisfazione del Comitato per l’intervento del Papa

Abbiamo appreso con grande gioia e contentezza dell’iniziativa che il
Vaticano ha preso di indire una conferenza sul disarmo nucleare cui
parteciperanno diversi rappresentanti degli Stati, dell’ONU, delle associazioni maggiormente impegnate su questo tema a sostegno della
ratifica del Trattato che mette al bando le armi nucleari. Siamo un coordinamento che è nato proprio per spingere il governo italiano alla
firma e siamo movimenti ed associazioni che da tempo credono che un mondo senza armi nucleari sia una priorità per rendere il mondo più
sicuro. Ci sentiamo quindi incoraggiati da questa iniziativa come da tutti i ripetuti interventi che il Pontefice ha fatto in questo stesso senso. Per sottolineare l’importanza di questo evento e rendere maggiormente cosciente l’opinione pubblica dell’urgenza del disarmo nucleare il 10 novembre, giorno di inizio della suddetta conferenza, faremo un presidio in piazza Castello a Torino con inizio alle ore 17,00 cui la cittadinanza è
invitata.
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Per il “Coordinamento di cittadine/i, associazioni e istituzioni contro
l’atomica, tutte le guerre e i terrorismi”
Paolo Candelari, Giampiero Leo, Walter Nuzzo

Comital, azienda conferma apertura data room

Ieri pomeriggio si è tenuta una riunione tra azienda e sindacati in merito alla vertenzaComital, negli uffici dell’assessorato al Lavoro della Regione Piemonte, con la presenza dell’assessora regionale Gianna Pentenero; per il Comune di Volpiano ha partecipato l’assessore Giovanni Panichelli.

L’azienda ha confermato l’apertura di una “data room”, finalizzata alla consultazione di dati riservati, con un potenziale acquirente sul cui nome viene mantenuto il riserbo. Il tavolo tra le parti è stato aggiornato a mercoledì 15 novembre.

«Il tempo è comunque poco – sottolinea l’assessore Giovanni Panichelli – ma l’elemento significativo è che è stato confermato l’interesse di un potenziale acquirente ritenuto, dalla stessa azienda, affidabile».

Commenta il sindaco di Volpiano Emanuele De Zuanne: «Auspichiamo che la vicenda abbia un esito positivo, nell’interesse dei lavoratori».

Gino Bartali, il campione su due ruote che salvò la vita a centinaia di ebrei

Grande campione sui pedali e nella vita, a Gino Bartali è stato riconosciuto – quattro anni fa –  il titolo di “Giusto tra le Nazioni” dallo Yad Vashem, il memoriale  delle vittime ebree dell’olocausto fondato di Gerusalemme. Un titolo denso di valore e significato, assegnatogli alla memoria per la sua vicenda umana straordinaria. E’ documentato come il famoso “Ginettaccio” , nato nel 1914 a Ponte Ema, un sobborgo di Firenze, e scomparso nel 2000, durante il fascismo salvò centinaia di ebrei dalla deportazione. Il campione, che divise l’Italia nella sana rivalità con il piemontese Fausto Coppi non fu solo grande sui pedali, vincendo tre Giri d’Italia (1936, 1937 e 1946) e due Tour de France (1938 e 1948). Grazie  alle ricerche negli archivi francesi e italiani, e all’ascolto di testimoni e familiari , è emerso l’impegno  concreto e generoso con il quale contribuì, correndo grandi rischi, a salvare in silenzio centinaia di  ebrei. Per lo Yad Vashem Gino Bartali “un cattolico devoto, nel corso dell’occupazione tedesca in Italia ha fatto parte di una rete di salvataggio i cui leader sono stati il rabbino di Firenze Nathan Cassuto e l’arcivescovo della città cardinale Elia Angelo Dalla Costa“. Il grande ciclista, si legge sul sito dell’Ente nazionale per la Memoria della Shoah di Israele di Gerusalemme , agì “come corriere della rete, nascondendo falsi documenti e carte nella sua bicicletta e trasportandoli attraverso le città, tutto con la scusa che si stava allenando. Pur a conoscenza dei rischi che la sua vita correva per aiutare gli ebrei, Bartali ha trasferito falsi documenti a vari contatti e tra questi il rabbino Cassuto“. ll periodo in cui lavorò più intensamente per mettere in salvo gli ebrei è tra il settembre 1943 e il giugno 1944.  Bartali  divise il tifo sportivo di tutta una nazione nella storica rivalità con Fausto Coppi ed ha sempre avuto molti estimatori anche in Piemonte. Poco oltre il confine del Monginevro, a Briançon c’è una targa che ricorda le sue imprese più grandi, come quella del 15 luglio 1948 quando – partito da Cannes e dopo aver attraversato i colli d’Allos, di Vars e soprattutto dell’Izoard, Bartali entrò nella storia, recuperando i venti minuti di svantaggio che lo separavano dalla maglia gialla Louison Bobet e avviandosi a vincere il suo secondo e ultimo Tour de France. Notissimo oltre che per le imprese sui pedali anche per le memorabili e fulminanti  battute, condite con l’immancabile  «L’è tutto sbagliato l’è tutto da rifare» ,  rimarrà nei ricordi di tutti. Di questa straordinaria prova di altruismo non si  vantò mai. E questo lo rende ancora più grande.

Marco Travaglini

Immigrato in bici sull’autostrada. Ma viene punito il poliziotto “senza autocontrollo”

Poiché “Manca di capacità di autocontrollo, che invece si deve ragionevolmente pretendere da un organo di polizia” il Tar del Piemonte – come riporta l’agenzia Ansa –  ha rigettato la domanda di reintegro dell’agente di polizia sospeso dallo scorso luglio  per avere diffuso, nel corso di un intervento, un video (poi diventato virale) che conteneva l’audio di espressioni a  possibile sfondo razzista e frasi ingiuriose nei confronti della presidente della Camera, Laura Boldrini.    “Le risorse della Boldrini, ecco come finirà l’Italia”. Così aveva detto l’agente che era in servizio alla Polizia  Stradale di Susa, e che filmò un immigrato scortato dalla pattuglia fuori dall’autostrada che l’uomo aveva imboccato in sella a una bici. Si tenga conto che il poliziotto salvò la vita dell’immigrato, il quale lo ringraziò per averlo scortato.

Disarmo nucleare, la mobilitazione del Consiglio regionale

L’OPERA DI LUCE DI VIA ROCCAVIONE (SEMI)DANNEGGIATA

Dopo le luci d’Artista danneggiate alle Vallette è la volta di  ‘Illuminate Benches’ di Jeppe HEIN,  una Luce d’artista allestita nell’area verde compresa tra le vie Vibò, Stradella e Conte di Roccavione (Circoscrizione 5). Il Comune informa che ’installazione – composta da panche che si illuminano sedendosi sopra -è tutt’ora funzionante e non presenta segni di danneggiamento, come era stato detto invece da alcuni organi di informazione. È stata rimossa invece una parte della copertura del bordo di finitura esterno della pedana, base sulla quale poggia l’opera. Il margine metallico – che non compromette l’effetto scenico della Luce – sarà risistemato nei prossimi giorni. ‘Illuminate Benches’ è composta da due blocchi di sei panchine disposte a ferro di cavallo. Sei delle 12 sedute sono costantemente illuminate. Le altre, invece, si accendono nel momento in cui vengono utilizzate, sedendosi sopra.

Jeppe Hein nato a Copenhagen in Danimarca nel 1974, vive e lavora a Berlino. I suoi lavori sospendono le leggi di causa ed effetto e creano situazioni in cui gli oggetti sembrano prendere vita e reagire alla presenza dei passanti. Le panche che si illuminano diventano parte integrante di un sistema modulare scultoreo e architettonico attraverso il quale Hein articola un dialogo con il pubblico. Le sue opere esistono e si attivano solo in relazione allo spettatore, suscitando contemporaneamente un rapporto di gioco e di disturbo, di dialogo e di fastidio. L’intervento dell’artista sviluppa quindi dei segni scultorei in grado di mettere in discussione la normale percezione del luogo. Illuminate Benches instaura un rapporto diretto con le strutture preesistenti e trasforma i movimenti del pubblico creando uno spazio per attivare delle nuove interazioni sociali.