redazione il torinese

Il Falstaff al Regio per la regia di Abbado

L’ultima opera di Verdi di ispirazione shakespeariana

Al Teatro Regio, mercoledì 15 novembre  alle 20, va in scena lo spirito giovane del Verdi anziano con il Falstaff, che trae punto dalla commedia shakespeariana de “Le allegre comari di Windsor”. Ma alla sua origine ci sono anche lo straordinario amore del compositore per Shakespeare, che gli fece accarezzare il progetto di musicare anche il Re Lear, e il desiderio di comporre un’opera comica, dopo che, nel 1840, il suo “Un giorno di regno” riscosse un clamoroso insuccesso, tanto che Rossini affermò che egli non aveva talento comico. Tra i suoi 76 e 79 anni Verdi lavorò al Falstaff, dopo il successo ottenuto con l’Otello su libretto di Arrigo Boito, andato in scena alla Scala di Milano il 5 febbraio 1887. Il soggetto del Falstaff, già musicato da Salieri nel 1798 e da Otto Nicolai nel 1849, andò in scena davanti al pubblico scaligero il 9 febbraio 1893, alla presenza di eminenti personalità del mondo della cultura, quali Carducci, Matilde Serao, Leoncavallo, Puccini e Mascagni. L’opera otteneva uno straordinario successo, presentava un libretto screziato in filigrana di alcuni preziosismi linguistici, le romanze erano poche, le forme chiuse erano state abolite, il tutto era percorso da una sottile ironia. Per la maggior parte della critica il Falstaff risulta l’opera più perfetta tra quelle verdiane, quella che in sé assomma tutte le virtù, la punta più elevata di una ricerca proiettata su un nuovo secolo, capace di intessere relazioni con la tradizione europea, pur rimanendo salda alle sue radici italiane. In questa opera Verdi, con il contributo fondamentale della cultura cosmopolita di Boito come librettista, è riuscito a realizzare nella sua tarda età una visione del mondo traboccante di giovinezza e di spirito, se non addirittura giovanile. Falstaff rappresenta, infatti, una conquista sia umana sia artistica; incarna il punto di vista di chi, celebrando la superiorità intuitiva delle donne sulla forza raziocinante degli uomini, è perfettamente consapevole che il futuro appartiene alle Nanette e ai Fanton ma, al tempo stesso, è conscio che la vita, anche al suo declinare, rimane sempre il sogno di un’eterna giovinezza. Accanto all’ Orchestra e Coro del Teatro Regio, diretti dal maestro Donato Renzetti, interpreti dell’opera, di cui firma la regia Daniele Abbado, saranno i baritoni Corrado Alvarez nel ruolo di Sir John Falstaff e Tommy Hakala in quello di Ford, marito di Alice, il tenore Francesco Marsiglia nel ruolo di Fenton, e la soprano Erika Grimaldi in quello di Mrs Alice Ford.

 

Mara Martellotta

 

Il Fila potrebbe essere riaperto al pubblico a breve

La considerazione più amaramente realistica la fa il sito filotorinista Torinogranata.it: “Ma com’è possibile che un impianto nuovo di zecca, qual è il Filadelfia, sia stato costruito senza rispettare tutte le norme vigenti in materia di sicurezza? Verrebbe da rispondere siamo in Italia, non c’è da stupirsi poiché ci sono innumerevoli esempi di impianti e strutture inaugurate dopo anni di lavori e tanti denari spesi che nel giro di poco tempo vengono chiusi o persino non sono mai inaugurati per problemi di sicurezza e gestione”. C’è da sperare che a Torino le cose vadano meglio. Sì, perchè lo storico Filadelfia, inaugurato soltanto lo scorso maggio, è stato bocciato dalla Commissione di vigilanza del Comune, che avrebbe  rilevato  criticità di sicurezza all’interno dell’impianto, che  così  sarà vietato al pubblico. Non però ai giocatori che potranno allenarsi regolarmente al suo interno. Non si tratterebbe di problemi importanti: mancherebbero cartelli nel parcheggio sotterraneo, e sarebbe da sistemare una bocchetta dell’impianto di aerazione andrebbe sistemata.

“The broken key” arriva sugli schermi

Alla Mole Antonelliana di Torino, sede del Museo nazionale del Cinema, si è svolta la presentazione di The broken key, il nuovo film di Louis Nero

DAL 16 NOVEMBRE TUTTI AL CINEMA CON THE BROKEN KEY

Giovedì 16 novembre esce nelle sale di tutta Italia (nel numero di ben 220 copie) l’ultimo film di Louis Nero ” The broken key”, prodotto da Louis Nero Film, TFP, la britannica Red Rock Entertainment, l’americana Fantastic Film International e realizzato con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte. Il film – realizzato in circa 10 settimane di riprese svoltesi tra novembre 2015 e giugno 2016 – si muove tra le atmosfere del thriller e della fantascienza, offrendoci l’immagine di una esoterica Torino del futuro. ” Il mio intento – ha spiegato il regista durante la conferenza stampa di presentazione alla Mole – è quello di far rivivere al pubblico, come al protagonista, un percorso di purificazione spirituale dai peccati. Un film concepito sulla linea orizzontale delle Sette Arti Liberali , la cui pratica ascetica – secondo l’interpretazione dantesca – può portare alla trasmutazione dei Sette Peccati capitali nelle corrispondenti Virtù Cardinali”. La storia è ambientata in un futuro non lontano, in un mondo controllato dalla ” Grande Z”: la Zimurgh Corporation, un mondo nel quale la carta è un bene raro e stampare è reato. Il protagonista, il ricercatore inglese Arthur J.Adams, si mette alla ricerca del frammento mancante di un antico papiro, protetto dalla misteriosa confraternita dei seguaci di Horus, ma viene ostacolato da indecifrabili omicidi legati ai sette peccati capitali. Arthur dovrà addentrarsi nei meandri di un’impenetrabile metropoli del futuro , specchio della sua anima, per ritrovare il pezzo mancante e salvare così l’umanità intera. Paolo Damilano, Presidente di FCTP, riconosce a Louis Nero il grande merito di riuscire sempre ad arruolare nomi del calibro di Christopher Lambert, Rudger Hauer, Geraldine Chaplin, Michael Madsen, Franco Nero, William Baldwin , Maria De Madeiros, Kabir Bedi. Tra gli interpreti ” nostrani” anche Andrea Cocco ( ex GF) e Diana Dell’Erba. “The broken key è stato realizzato da due importanti realtà produttive torinesi , che mediante questo ambizioso progetto – ha sottolineato Paolo Tenna, AD di FIP Film Investimenti Piemonte – contribuiranno a diffondere in oltre 60 paesi un’immagine nuova e originale della nostra città. Louis Nero è la dimostrazione vivente che è possibile fare un cinema di qualità uscendo dalle tradizionali logiche commerciali”. Paolo Manera, Direttore di Film Commission Torino Piemonte, ha evidenziato l’ampio utilizzo delle location di prestigio – tra cui la Sacra di San Michele, l’Accademia delle Scienze, il Museo Nazionale del Cinema, il Museo Egizio, l’Archivio di Stato, la Reggia di Venaria, il Mauto – è stato reso possibile grazie alla sinergia tra la produzione e FCTP e alla disponibilità degli enti coinvolti , che hanno compreso le potenzialità del film come veicolo promozionale”. Secondo Franco Nero, che da quindici anni collabora con Louis e che insieme a lui ha fatto diversi lavori, a cominciare dal film Hans ” Louis con The broken key ha fatto un film fuori dai suoi canoni, un film di genere, ma con l’intellettualità tipica di Louis. Ha fatto un gran lavoro con pochissimo budget. Per un film del genere negli USA avrebbero speso 20-30 milioni di euro”. Luigi Boggio, distributore e proprietario del Cinema Ideal, che ospiterà l’anteprima del film martedì 14 novembre,definisce questo film come”Industria” con la i maiuscola. Non ha niente da invidiare ai prodotti americani sia per il copione sia per la recitazione sia per la fotografia. Per non parlare delle musiche originali di Lamberto Curoni. Louis è un meticoloso: ha fatto anche 50 ciak per la stessa scena”.

Helen Alterio

Alla presentazione Sono intervenuti, oltre al regista Louis Nero:
Francesca Leon, Assessora alla Cultura, Città di Torino:
Avere Torino protagonista di un film così importante è per noi motivo di orgoglio e significativo. Il cinema può aiutare la città a costruire una immagine di sé. E può portare lavoro concreto sul territorio Siamo grati alla produzione che ha lavorato sulla città e sul patrimonio culturale.
Paolo Damilano, Presidente Film Commission Torino Piemonte
Louis Nero è uno dei ragazzi più intraprendenti del nostro cinema. Utilizza maestranze locali e valorizza luoghi e location del Piemonte, che è esattamente uno degli obiettivi di Film Commission. Inoltre Louis ha la grande capacità di riuscire a coinvolgere star importanti. 
Paolo Tenna, Presidente e AD FIP – Film Investimenti Piemonte
Possiamo definire Louis Nero con quattro qualità: capacità, intelligenza, tenacia, caparbietà. Lui è la dimostrazione vivente che è possibile fare un cinema di qualità uscendo dalle tradizionali logiche commerciali. E siamo orgogliosi di averlo sostenuto. Il film è stato girato al 100% a Torino e in Piemonte ma ha respiro internazionale, e contribuisce a alla creazione di una classe produttiva e dirigenziale che può dimostrare come il nostro territorio sia in grado di produrre e non solo di accogliere.
Franco Nero, attore
Da quindici anni collaboro con Louis. Abbiamo fatto tanti lavori insieme, fin dal film Hans.Louis con The Broken Key ha fatto un film fuori dai suoi canoni. Si tratta di un film di genere, ma con l’intellettualità tipica di Louis. Ha fatto un gran lavoro con pochissimo budget. Per un film del genere in USA avrebbero speso 20-30 milioni di euro.
Luigi Boggio, distributore (proprietario cinema IDEAL)
Se fossi un giornalista scriverei: “questo film è Industria con la i maiuscola. Non ha niente da invidiare ai prodotti americani. Sia per il copione, sia per la recitazione, sia per la fotografia.” Louis è un meticoloso: ha fatto anche 50 ciak per la stessa scena. 

Testimoni di Geova: “Non smettiamo di adempiere la legge del Cristo”

Caro direttore,

si è conclusa l’assemblea dei testimoni di Geova dal tema “Non smettiamo di adempiere la legge del Cristo”. Nella giornata di domenica 5 novembre, sono stati circa 1700 i presenti alle due sessioni in cui sono stati evidenziati i valori pratici di qualità come onestà, altruismo e affezione famigliare, oggi sempre più rare, ma che dovrebbero essere il fondamento di ogni società civile. Nel riassumere questo concetto, un rappresentante proveniente dalle filiale di Roma, il sig. Alessandro Pasotto ha detto: “La misericordia nei confronti di altri, non è semplicemente provare pietà ma si completa con opere motivate da sentimenti di compassione sia per chi ci è familiare che per estranei.” Questa assemblea è stata per certi versi storica: dei 5 nuovi testimoni battezzati, ben 2 erano non vedenti. Uno di loro, vive presso una struttura nel comune di Ciriè e ha fatto questa scelta nonostante la sua rispettabile età di 73 anni, vari problemi fisici e soprattutto la cecità totale dalla nascita. Quest’uomo è davvero felice di avere davanti a se qualcosa che nessun medico purtroppo è mai riuscito a dargli: speranza. 

 

Ufficio Informazione Pubblica

 Luca Brocchin

Al Cto ragazzo falciato da auto in tangenziale

E’ al Cto in prognosi riservata il  23enne di origini romene, residente a None, che  nella notte è stato sottoposto a un intervento d’urgenza per le ferite  a seguito di un incidente stradale sulla tangenziale Sud di Torino, verificatosi  vicino allo svincolo di Stupinigi.  Il giovane è stato investito da un’auto mentre sostava sulla corsia d’emergenza. La polizia lo stava soccorrendo per un precedente incidente. Il ragazzo aveva  perso il controllo della sua Ford Ka, e si era fermato sulla corsia d’emergenza dopo avere urtato il guardrail. Stava aspettando di firmare gli atti, quando è stato travolto da una Volkswagen Polo guidata da una ventenne romena residente a Vinovo, che ha inoltre urtato l’auto della Polizia.

#SENZAFILTRI. La società civile parla alla politica

23 rappresentanti della società civile torinese saranno i protagonisti dell’evento organizzato da Cantiere Civico, dal titolo #SENZAFILTRI: imprenditori, artigiani, studenti, presidi, sacerdoti, giornalisti, detenuti, medici e molto altro a rappresentare i vari strati e i vari anime di questa città.

Cantiere Civico – un movimento aperto a tutti i cittadini che in esso si possono riconoscere e che vogliono impegnarsi per il futuro della propria città – ha fatto del confronto costante la sua cifra identitaria, non soltanto a ridosso dei momenti elettorali, ma sempre, costantemente. Da questo approccio è nata l’iniziativa #SENZAFILTRI, in cui numerose personalità della città condividono la loro idea di futuro per Torino.Luigi La Spina, qualche giorno fa, ha scritto che “La società cittadina, infine, quel ceto di classe dirigente che, nella svolta impressa dal sindaco Castellani a cavallo del secolo, aveva contribuito grandemente, prima ad elaborare la strategia e, poi, a collaborare alla realizzazione di quella importante e inedita esperienza di sviluppo cittadino, si sente abbandonata da una politica che non sa più né individuare un traguardo, né avere la credibilità e l’autorevolezza per suscitare attenzione e attivare l’impegno civile (…) In una situazione che ricorda il vuoto dei partiti che favorì, appunto, l’avvento di Castellani nel 1993, forse toccherebbe proprio a quella società civile che si mobilitò, guidata da Salza, per supplire alla mancanza di leadership politica, prendere l’iniziativa di coordinare le tante e valide forze, produttive, professionali, le tante risorse intellettuali, tecnologiche, lavorative presenti in città per superare un momento così delicato per il futuro dei figli e dei nipoti di Torino”. È in questo che crede Cantiere Civico ed è da qui che vuole partire dando vita ad una giornata in cui protagonista è la società civile.“Spesso la politica ha parlato con retorica della necessità di ascoltare i bisogni dei cittadini per poi, però, rifugiarsi in una gestione del potere in cui le persone diventavano soltanto elettori da contattare per domandare loro il voto. Anche questo è uno degli elementi che ha prodotto quel disamore che è poi sfociato nelle tante manifestazioni di antipolitica che oggi ben conosciamo. Ci teniamo a sottolineare che l’evento non ha alcuna finalità politica-elettorale, nessuno dei partecipanti ha intenzione di candidarsi ma solo di contribuire con la propria voce e le proprie idee al futuro della città” (Mario Giaccone, Consigliere Lista Civica per Chiamparino).

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Si susseguiranno sul palco del Café Muller Paolo Stratta, Marco Albeltaro, Simona Vlaic, Davide Giani, Guido Gobino, Giorgio Saracco, Daniel Martinez, Claudia Spoto, Marco Cossolo, Moussaid Ayoub, Vincenzo Pappalettera, Lorenza Bravetta, Marco Rosso, Antonio Menegon, Lorenzo Galano, Cristopher Cepernich, Paolo Griseri, Sara D’Amario, Daniele Gianni, Mario Brossa, Marco Canta, Paola Allamano, Mauro Mergola, Luca Ferrua a offrire ai politici e amministratori seduti in sala le loro proposte, le suggestioni e le aspettative di cui la politica deve farsi portavoce. Si tratta soltanto di un passaggio di un progetto per costruire una vera e propria partecipazione attiva delle persone alla costruzione di un percorso capace di dare delle risposte e di rendere concrete le suggestioni che provengono dalla società civile, proprio in una fase in cui lo scollamento fra politica e cittadini sembra così ampio. “Abbiamo cercato di costruire un evento che mettesse i politici all’ascolto: non saliranno sul palco e non ci sarà contraddittorio o possibilità di replica alle suggestioni offerte dai cittadini, ma consegneremo loro, a chiusura dell’evento, un documento riassuntivo con l’intento di raccogliere chi ha voglia di contribuire all’elaborazione, chi ha delle idee e delle esperienze da socializzare” (Francesco Tresso, Consigliere Comunale Lista Civica per Torino).

Disarmo, la soddisfazione del Comitato per l’intervento del Papa

Abbiamo appreso con grande gioia e contentezza dell’iniziativa che il
Vaticano ha preso di indire una conferenza sul disarmo nucleare cui
parteciperanno diversi rappresentanti degli Stati, dell’ONU, delle associazioni maggiormente impegnate su questo tema a sostegno della
ratifica del Trattato che mette al bando le armi nucleari. Siamo un coordinamento che è nato proprio per spingere il governo italiano alla
firma e siamo movimenti ed associazioni che da tempo credono che un mondo senza armi nucleari sia una priorità per rendere il mondo più
sicuro. Ci sentiamo quindi incoraggiati da questa iniziativa come da tutti i ripetuti interventi che il Pontefice ha fatto in questo stesso senso. Per sottolineare l’importanza di questo evento e rendere maggiormente cosciente l’opinione pubblica dell’urgenza del disarmo nucleare il 10 novembre, giorno di inizio della suddetta conferenza, faremo un presidio in piazza Castello a Torino con inizio alle ore 17,00 cui la cittadinanza è
invitata.
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Per il “Coordinamento di cittadine/i, associazioni e istituzioni contro
l’atomica, tutte le guerre e i terrorismi”
Paolo Candelari, Giampiero Leo, Walter Nuzzo

Comital, azienda conferma apertura data room

Ieri pomeriggio si è tenuta una riunione tra azienda e sindacati in merito alla vertenzaComital, negli uffici dell’assessorato al Lavoro della Regione Piemonte, con la presenza dell’assessora regionale Gianna Pentenero; per il Comune di Volpiano ha partecipato l’assessore Giovanni Panichelli.

L’azienda ha confermato l’apertura di una “data room”, finalizzata alla consultazione di dati riservati, con un potenziale acquirente sul cui nome viene mantenuto il riserbo. Il tavolo tra le parti è stato aggiornato a mercoledì 15 novembre.

«Il tempo è comunque poco – sottolinea l’assessore Giovanni Panichelli – ma l’elemento significativo è che è stato confermato l’interesse di un potenziale acquirente ritenuto, dalla stessa azienda, affidabile».

Commenta il sindaco di Volpiano Emanuele De Zuanne: «Auspichiamo che la vicenda abbia un esito positivo, nell’interesse dei lavoratori».

Gino Bartali, il campione su due ruote che salvò la vita a centinaia di ebrei

Grande campione sui pedali e nella vita, a Gino Bartali è stato riconosciuto – quattro anni fa –  il titolo di “Giusto tra le Nazioni” dallo Yad Vashem, il memoriale  delle vittime ebree dell’olocausto fondato di Gerusalemme. Un titolo denso di valore e significato, assegnatogli alla memoria per la sua vicenda umana straordinaria. E’ documentato come il famoso “Ginettaccio” , nato nel 1914 a Ponte Ema, un sobborgo di Firenze, e scomparso nel 2000, durante il fascismo salvò centinaia di ebrei dalla deportazione. Il campione, che divise l’Italia nella sana rivalità con il piemontese Fausto Coppi non fu solo grande sui pedali, vincendo tre Giri d’Italia (1936, 1937 e 1946) e due Tour de France (1938 e 1948). Grazie  alle ricerche negli archivi francesi e italiani, e all’ascolto di testimoni e familiari , è emerso l’impegno  concreto e generoso con il quale contribuì, correndo grandi rischi, a salvare in silenzio centinaia di  ebrei. Per lo Yad Vashem Gino Bartali “un cattolico devoto, nel corso dell’occupazione tedesca in Italia ha fatto parte di una rete di salvataggio i cui leader sono stati il rabbino di Firenze Nathan Cassuto e l’arcivescovo della città cardinale Elia Angelo Dalla Costa“. Il grande ciclista, si legge sul sito dell’Ente nazionale per la Memoria della Shoah di Israele di Gerusalemme , agì “come corriere della rete, nascondendo falsi documenti e carte nella sua bicicletta e trasportandoli attraverso le città, tutto con la scusa che si stava allenando. Pur a conoscenza dei rischi che la sua vita correva per aiutare gli ebrei, Bartali ha trasferito falsi documenti a vari contatti e tra questi il rabbino Cassuto“. ll periodo in cui lavorò più intensamente per mettere in salvo gli ebrei è tra il settembre 1943 e il giugno 1944.  Bartali  divise il tifo sportivo di tutta una nazione nella storica rivalità con Fausto Coppi ed ha sempre avuto molti estimatori anche in Piemonte. Poco oltre il confine del Monginevro, a Briançon c’è una targa che ricorda le sue imprese più grandi, come quella del 15 luglio 1948 quando – partito da Cannes e dopo aver attraversato i colli d’Allos, di Vars e soprattutto dell’Izoard, Bartali entrò nella storia, recuperando i venti minuti di svantaggio che lo separavano dalla maglia gialla Louison Bobet e avviandosi a vincere il suo secondo e ultimo Tour de France. Notissimo oltre che per le imprese sui pedali anche per le memorabili e fulminanti  battute, condite con l’immancabile  «L’è tutto sbagliato l’è tutto da rifare» ,  rimarrà nei ricordi di tutti. Di questa straordinaria prova di altruismo non si  vantò mai. E questo lo rende ancora più grande.

Marco Travaglini