redazione il torinese

Piano industriale Iren e focus su Torino

Forte degli ottimi risultati ottenuti negli ultimi 30 mesi in termini di efficientamento, sinergie conseguite, riduzione dell’indebitamento e incremento strutturale di cassa, il Gruppo Iren ha presentato in Borsa Italiana il piano industriale al 2022

Un piano che, grazie ai benefici derivanti dalle azioni intraprese negli ultimi 30 mesi, potrà beneficiare di una flessibilità finanziaria che consentirà al Gruppo di cogliere significative opzioni di sviluppo al 2022 attraverso investimenti pari a 2.5 miliardi di euro, in crescita di circa 300 milioni (+15% circa) rispetto al precedente business plan, di garantire agli Azionisti una dividend policy chiara e soddisfacente con l’impegno del management verso una crescita annua del dividendo di almeno il 10% e – afferma il Presidente di Iren Paolo Peveraro – “di cogliere nuove opportunità di consolidamento territoriale attraverso operazioni di M&A, dalle quali stimiamo una crescita incrementale dell’Ebitda di circa 130 milioni di euro, non inclusa nei numeri del Piano”.

 

Un piano particolarmente orientato allo sviluppo, con focus sui business regolati e quasi regolati e investimenti concentrati al 95% sui territori di riferimento di Iren. Particolare importanza rivestirà in questo senso sia l’espansione delle reti di teleriscaldamento, che permetteranno una migliore saturazione degli impianti di generazione e ambientali (termovalorizzatori) già esistenti, sia lo sviluppo dei business a rete attraverso il completamento degli ATEM nel settore gas nei quali IREN possiede già una quota rilevante e nel settore delle reti idriche dove è previsto un piano di investimenti particolarmente significativi.

 

In particolare, in Piemonte, Iren prevede importanti investimenti nell’allacciamento di circa 11 milioni di metri cubi di volumetrie aggiuntive alla rete di teleriscaldamento nella provincia di Torino per oltre 170 milioni di euro, interventi di flessibilizzazione degli impianti di Moncalieri, Torino Nord e Turbigo e la realizzazione di 3 impianti mini-idroelettrici in località quali Noasca, Ceresole e San Mauro.

 

A ciò si aggiunge la crescita del settore Ambiente derivante dal rafforzamento nel “waste-to-material” sia attraverso operazioni di consolidamento, sia dallo sviluppo di impianti dedicati al trattamento di carta, plastica e rifiuto organico. In quest’ambito il Gruppo prevede la costruzione di due impianti di selezione dei materiali da raccolta differenziata, di cui uno a Parma e uno a Borgaro in grado, quest’ultimo, di trattare 156.000 tonnellate annue la cui entrata in esercizio è prevista nel 2020.

 

“Con il piano presentato oggi IREN si prepara ad affrontare le transizioni e i cambiamenti che stanno ridefinendo il mercato dell’energia e delle multiutility” – ha dichiarato Massimiliano Bianco, Amministratore Delegato del Gruppo –. “La strategia del Gruppo fa leva sui punti di forza storici come il legame con i Clienti e le relazioni forti con i territori di riferimento, sviluppando una value proposition distintiva basata su integrazione dell’offerta, canali digitali e centralità del Cliente”. In questo scenario Iren pone al centro il cliente/cittadino con il progetto “new downstream” che ha l’obiettivo di trasformare la commodity energetica in un servizio ad alto valore aggiunto e che, grazie al successo già riscontrato nel primo anno di attività, consentirà un incremento della base Clienti del Gruppo, ad oggi pari a 1,7 milioni, di circa 200.000 unità al 2022 che si aggiungono agli oltre 250.000 nuovi clienti acquisiti nel corso degli ultimi 30 mesi.

 

Grande attenzione sarà posta alla sostenibilità ambientale con particolare focus sulla decarbonizzazione, con un risparmio del 14% delle emissioni di anidride carbonica, sull’economia circolare, sulla tutela delle risorse idriche (aumento della capacità di depurazione del 15% e riduzione del prelievo idrico dall’ambiente per uso potabile pari al 9%) e sulla resilienza delle città. Un’attenzione che si estenderà al risparmio energetico: dalla ristrutturazione di condomini con riqualificazione energetica alla partnership con piccole e medie imprese in un’ottica “ESCO”. A ciò si aggiunge l’ingresso nel mondo della mobilità elettrica, che interesserà la città di Torino già a partire dal 2017, attraverso l’adeguamento di una parte del parco auto aziendale e dei mezzi di raccolta dei rifiuti, oltre alla realizzazione di ulteriori iniziative in fase di studio quali l’installazione di colonnine pubbliche per la ricarica.

 

“Innovare il proprio modo di vedere il business anticipandone le sue probabili evoluzioni rappresenta la vera sfida che Iren intende raccogliere e che è ben presente nel nuovo Piano Industriale”, ha proseguito il Presidente Paolo Peveraro. L’innovazione rappresenterà infatti un elemento sempre più cruciale nel guidare il processo di crescita del Gruppo che porrà sempre più attenzione al confronto e alla collaborazione con start-up ad alto contenuto innovativo e tecnologico, considerando anche il Corporate Venture Capital come una leva decisiva nelle strategie di open innovation, e alla crescita del capitale umano, dove è previsto un raddoppio delle risorse sotto i 30 anni già al 2020 con l’ingresso di circa 180 nuovi talenti che porteranno nuove competenze e idee innovative al Gruppo.

 

Sulla base di tali linee strategiche il Gruppo IREN si prefigge al 2022 una crescita dell’EBITDA pari a circa 170 milioni di euro, che porterà il margine operativo lordo del Gruppo a 950 milioni di euro al 2022 (Cagr 3,3%) e un utile di Gruppo pari a circa 265 milioni di euro, in crescita del 52%.

 

In parallelo alla presentazione del piano industriale, il Gruppo ha approvato i risultati dei primi nove mesi del 2017 che hanno confermato il positivo andamento della società con ricavi a 2,6 miliardi in crescita del 17,3%, Ebitda a 622,2 milioni di euro (+11,3%), Utile netto a 179,5 (+42,3%) e Indebitamento Finanziario Netto in contrazione di 70 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2016.

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La presenza di Iren a Torino (dati 2016):

 

  • 2.813 dipendenti
  • 47 nuove assunzioni nel 2016
  • 108 milioni di euro ordinati ai fornitori in provincia di Torino
  • 890.529 abitanti serviti nel settore ambientale
  • 603.180 abitanti serviti nel teleriscaldamento
  • 42,9% raccolta differenziata

 

La bellezza contro rassegnazione, paura e omertà

La bellezza può essere insegnata e, anzi, se ciò venisse fatto si fornirebbe alle persone una preziosa arma contro la rassegnazione, la paura e l’ omertà. Questo è stato il nucleo del lavoro teatrale andato in scena sabato 11 novembre scorso al Teatro Le Serre di Grugliasco dal titolo, appunto, “Dialogo sulla bellezza”, con Pif e il magistrato Gian Carlo Caselli. Ha inaugurato la stagione teatrale della compagnia Viartisti Teatro e fa parte del progetto pilota di Alta formazione del pubblico dal titolo “Il teatro che bonta’! Spettatori si nasce o si diventa? “, in programma fino a gennaio 2018. Il prossimo evento del ciclo si terra’ domenica 26 novembre prossimo alle 21 sempre al Teatro Le Serre, con Grazia di Michele in concerto acustico, accompagnata alla chitarra da Fabiano Lelli.


Lo sguardo di un artista capace di raccontare la realtà della mafia con la leggerezza e la bellezza dei cieli aperti è stato affiancato, sabato 11 novembre scorso, a quello di un magistrato, già Procuratore della Repubblica, come Gian Carlo Caselli, che ha dedicato la propria vita alla lotta contro e mafie, dando vita a un dialogo originale e intenso sulla necessità etica della Bellezza nella vita di un Paese. L’artista e il magistrato si sono proposti nella serata come costruttori di bellezza e hanno sottolineato come questo valore coincida con l’applicazione della legge e con il negativo di tutto ciò che è bruttezza, incarnata dalle mafie, dalla immoralità e dagli abusi edilizi.

Si attribuisce a Peppino Impastato un discorso che, in realtà, lui non pronunciò mai. Ma poco importa. Forse l’importante è proprio quel concetto di bellezza che emerge dal discorso pronunciato dall’attore, Luigi Lo Cascio che, nel film “I cento passi”, ha interpretato Giuseppe Impastato, detto Peppino, militante comunista, giornalista e poeta, ucciso nel maggio del ’78, dietro ordine del boss Gaetano Badalamenti, uno dei massimi esponenti di Cosa Nostra, e per il cui delitto le condanne giunsero solo 25 anni dopo.

“Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omerta’. All’esistenza di orrendi palazzi sorti all’improvviso ci si abitua con pronta facilità,si mettono le tendine alle finestre, le piante sul davanzale, e presto ci si dimentica di come erano quei luoghi prima, ed ogni cosa, per il solo fatto che è così, pare dover essere così da sempre e per sempre. È per questo che bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si insinuino più l’abitudine e la rassegnazione, ma rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore”.

Nel corso dell’evento teatrale è stata anche sottolineata, in un dialogo spesso costellato da un tono ironico e battute anche scherzose, l’importanza della proposta di una riforma costituzionale per inserire il riconoscimento da parte della Repubblica italiana della bellezza come valore e elemento costitutivo della Repubblica stessa. La bellezza di cui hanno parlato Pif e Gian Carlo Caselli, che si basa sulla concezione elaborata da Pippo Impastato, si concentra su due elementi: il rispetto delle regole e quello degli altri. I principali motori della vita sono due, la bellezza che s’impone come obiettivo la tutela dell’essere umano e quella spirituale. È anche stato dato largo respiro durante lo spettacolo alle figure dei magistrati uccisi da Cosa Nostra Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, sottolineando il fatto che, durante la loro carriera dedicata a sconfiggere la mafia, siano stati oggetto di invidia e di pesanti attacchi da parte dei loro stessi colleghi magistrati.

ms

Diritti umani: il Comitato contro l’episodio di razzismo sul bus

“Torino è stata nei giorni scorsi teatro di un episodio inqualificabile di razzismo, intolleranza e sessismo.
Se questi episodi sono gravi di per sé, è ancor più preoccupante che un adulto insulti e prenda a calci una ragazza di 15 anni solo per il colore della pelle. Il razzismo anche verso i cittadini italiani sta raggiungendo dei limiti non più tollerabili. Per questo, per non restare inerti di fronte alle ingiustizie e alla crudeltà umana, a nome del Comitato Diritti Umani del Consiglio regionale del Piemonte, chiediamo ai torinesi uno scatto di orgoglio degno della storia di tolleranza e accoglienza della nostra città e invitiamo chiunque abbia assistito all’episodio a fornire ogni elemento utile all’identificazione dell’uomo”.

Il presidente e i due vicepresidenti del Comitato Diritti Umani del Consiglio regionale Mauro LausEnrica Baricco e Giampiero Leo.

Canoa e Kayak mondiali, la Regione ci crede

La Regione investirà 110 mila euro per l’adeguamento dell’impianto sportivo fluviale “Città di Ivrea”, di canoa e kayak, che ospiterà tra maggio e giugno i prossimi Campionati mondiali Junior e Under 23 di tale disciplina.

La prima Commissione, presieduta da Elvio Rostagno, ha infatti unanimemente espresso parere favorevole al prelievo dei fondi, proposto dalla Giunta. Ai lavori ha partecipato il vicepresidente della Giunta regionale, Aldo Reschigna, che ha illustrato la richiesta rammentando che, nella legge di Bilancio di previsione 2016-2018, è stato previsto il parere della Commissione ogniqualvolta si dovessero prelevare somme, per ciascun specifico programma, dal fondo per la partecipazione finanziaria agli accordi di programma. Tale accordo è volto ad adeguare l’impianto, compresa la sistemazione della sponda sinistra della Dora Baltea, ai parametri dell’Icf, la Federazione internazionale di canoa. La spesa regionale sarà come detto di 110 mila euro (30 mila nel 2017, 60 mila nel 2018 e 10 mila nel 2019), mentre la Città di Ivrea investirà 190 mila euro. Adesso l’Esecutivo di piazza Castello potrà procedere a istituire il capitolo di spesa per coprire gli oneri del programma.

www.cr.piemonte.it

Foto: Fabio Darò

Giovani imprenditori: dati allarmanti per il lavoro

Si è tenuta a Torino l’assemblea annuale dei Giovani Imprenditori dal titolo GIFT – GIOVANI IMPRENDITORI PER IL FUTURO DI TORINO, il primo appuntamento annuale di confronto tra gli imprenditori under40 dell’Unione Industriale di Torino e i rappresentanti istituzionali del territorio, dedicato al tema dell’occupazione con un focus su quella giovanile.

 

Ad aprire i lavori Dario Gallina, Presidente dell’Unione Industriale. Hanno poi preso la parola: Alberto Dalmasso (Satispay), Luca Furfaro (Giovani Consulenti del Lavoro Torino), Jorge Illingworth (ILO-International Training Center), Paola Pisano (Città di Torino), Giovanna Pentenero (Regione Piemonte),Emilio Paolucci (PoliTO), con un contributo video dalla Sillicon Valley di Enzo Carrone (SLAC-National Accelerator Laboratory, Stanford University).

 

Il Gruppo Giovani imprenditori parte dai dati, allarmanti, che fotografano lo stato dell’occupazione in città: solo il 18% dei giovani tra i 15 e i 24 anni risultano occupati a Torino secondo i dati Istat aggiornati al luglio 2017. Si sale al 65% nella fascia di età 25-34. Confrontando questi valori percentuali con quelli del 2007 – rispettivamente il 30% e l’81% – si comprende subito la gravità del problema. Negli ultimi dieci anni la disoccupazione giovanile è aumentata di 12 punti percentuali (dal 70 all’82%) nella fascia 15-24 anni e di 16 punti percentuali (dal 19 al 35%) nella fascia 25-34.

 

È questo il punto cruciale affrontato dagli imprenditori under 40 e dai rappresentati del territorio, in occasione dell’assemblea annuale del Gruppo Giovani Imprenditori di Torino, riunitasi oggi alla Cavallerizza Reale, per dibattere proprio sul tema dell’occupazione. Il titolo dell’incontro è molto evocativo: “GIFT”, acronimo di “Giovani Imprenditori per il Futuro di Torino”, ma è anche il “dono” che i Giovani Imprenditori vorrebbero fare alla città, dialogando su come rendere concretamente Torino una realtà in cui i giovani possano scegliere di trascorrere la loro vita, lavorare e avere spazi e occasioni per crescere come individui e professionisti.

 

Alberto Maria Barberis, Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Torino, chiude la tavola rotonda con un intervento (nel CS un estratto con i punti più salienti) sui temi della disoccupazione giovanile e su tanti altri di grande attualità, tra cui: gli sgravi fiscali sulle assunzioni dei giovani, il valore della laurea per il mercato del lavoro, i percorsi di alternanza scuola-lavoro, e ancora i consigli agli studenti e le richieste alle Istituzioni locali e nazionali.

Un incontro tra scienza e fantascienza

Mercoledì 15 novembre ore 15.30 Aula Magna Liceo Classico M. d’Azeglio – Via Parini 8, Torino

 

Com’è nata la vita all’inizio dei tempi? Esistono altri pianeti con condizioni simili a quelle terrestri? È possibile ricevere segnali da altri mondi? Questi ed altri quesiti saranno il tema di un incontro tra scienza e fantascienza organizzato dall’Unitre Torino per i suoi soci. L’appuntamento con “I segreti dell’universo” è per mercoledì 15 novembre alle ore 15.30 presso l’Aula Magna del Liceo Classico M. d’Azeglio in Via Parini 8 a Torino.

Ne parleranno

Giuseppe Arditodocente Unitre di “Antropologia e biologia umana”

Piero Galeottidocente Unitre di “L’uomo e il cosmo”

Giuliano Giachinodocente Unitre di ” La fantascienza

 

Modererà l’incontro la Professoressa Lucia Cellino, direttrice dei corsi Unitre e docente del corso “Come vivevano…Società e costume”. Si partirà dalle varie teorie che si sono succedute nei secoli circa l’origine della vita, da quelle dell’Antico Egitto a quelle nate con il progresso scientifico: la teoria dell’evoluzione darwiniana, la ricostruzione della struttura del DNA da parte di Watson e Crick e la creazione dei primi composti organici in laboratorio ad opera di Stanley Miller. Si passerà poi alla vita nell’universo e alla ricerca di pianeti, con condizioni simili a quelle terrestri, che potrebbero ospitare la vita. Non mancheranno accenni alla Fantascienza e alle forme di vita completamente diverse da quella biologica-organica. L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti.

La crisi è (quasi) alle spalle. Tra gli artigiani c’è voglia di ripresa e crescono gli ordini

C’è voglia di ripresa tra le imprese artigiane e crescono i nuovi ordini per le esportazioni: +3,54%, così come gli investimenti per ampliamenti (4,38%) e sostituzioni (30,50%) e le previsioni dell’occupazione (7,6%). Così  l’Ansa riporta i dati comunicati da Giorgio Felici, presidente di Confartigianato Imprese Piemonte, che riguardano la quarta indagine trimestrale congiunturale di quest’anno. Crescono le aziende che intendono assumere apprendisti, che passano dallo 0% all’1,46%. Le stime di regolarità degli incassi aumentano passando  dall’81,20% all’83,78%. L’impressione degli operatori del settore è che  la “peggiore crisi dal dopoguerra” stia rientrando. Le imprese artigiane puntano anche su ”Impresa 4.0”. E’ il  programma che prevede gli investimenti in innovazione e avanzamento tecnologico finalizzati al rilancio economico.

Parco della Salute e trasporti, esempi di immobilismo

Siamo quasi alla fine di questa legislatura regionale ed ancora si discute su che cosa mettere allinterno del Parco della Salute di Torino. In 5 anni rispetto ai due grandi complessi ospedalieri di Novara e Torino messi in campo dal mio governo regionale non si è mossa foglia. Siamo allannuncio degli stanziamenti che sarebbero stati decisi da Roma. Praticamente siamo al punto di prima e di tempo ne è passato, tanto. Il fatto è che nessuno dice niente. Limmobilismo più totale viene vissuto con rassegnazione ed anzi ciascuno si adegua come può, adottando comportamenti conformi. Qualche giorno fa, ad esempio, è arrivato lannuncio dello scioglimento del comitato dei pendolari sulle linee ferroviarie Domodossola- Milano e Arona- Novara. Il Comitato non si scioglie perché sono stati risolti i problemi dei trasporti ,ma perché ,ormai, le proteste non vengono rilanciate da nessuno. Anche in questo caso il clima è quello di una rassegnazione generale. Sono tutti affaccendati ad interpretare la politica come un gigantesco tabloid dove si insegue la polemica del giorno. Allora, difendersi dalle tempeste mediatiche diventa unarte. In questo Chiamparino è maestro: il risultato è un immobilismo assoluto.

Roberto Cota

Orwell, il Marchese del Grillo e la buona fede

STORIE DI CITTA’ di Patrizio Tosetto
Uno spirito aleggia tra i pentastellati, almeno quelli torinesi. E’ lo spirito del Marchese del Grillo (Beppe?), che diventa punto di riferimento politico – ideologico del raggruppamento: “Io so’ io e voi siete niente”. Così dopo aver promesso di ridurre i costi della politica hanno aumentato i portaborse in Comune.  Ma si sa, loro possono dove per gli altri sarebbe un errore imperdonabile  Ora un’ altra “moda”, ritoccare  foto di repertorio cancellando chi è diventato loro indesiderato. Come per Giordana (del resto salvato dall’ Appendino e collocato ad altro ufficio) che viene coperto dall’ attuale addetto stampa. L’impressione è che i grillini  pensino: “la realtà la modifichiamo come e quando vogliamo”. Noi suggeriamo loro una proficua e gradevole lettura: La fattoria degli animali. Il suo autore, Orwell, è stato volontario al fianco dei Repubblicani nella guerra civile spagnola. Il libro è una allegoria.Gli animali si liberano della dittatura del Fattore. Poi, nottetempo, i maiali per diventare i padroni della fattoria modificano le tabelle della legge che rendeva tutti gli animali uguali e con gli stessi diritti.  L’autore si riferiva all’ Urss con la relativa degenerazione della rivoluzione in dittatura e basta. Degenerazione che partiva dalla falsificazione della storia della rivoluzione. La nostrana falsificazione delle foto sarà anche paesana e all’ acqua di rose. Ma resta pur sempre una mistificazione della realtà. Dal MoVimento si schermiscono precisando che  nel loro sito web possono postare chi vogliono. Vero, ma sarebbe stato più elegante rimuovere la foto “incriminata”. Saper o voler governare è anche una questione di stile, non dimostrato da quei pentastellati.  E poi io non mi fido. Non mi fido di chi altera la verità, seppur solo quella di una immagine. Nessuno dai piani alti pentastellati ha obiettato sulla vicenda del fototarocco. Anche qui  ritorniamo alla sindrome del Marchese del Grillo. Loro possono fare qualcosa che gli altri non possono fare. Prima credevo (almeno) nella loro buon fede, ora non ne sono più convinto.
Patrizio Tosetto

Salvata da un tumore al seno come ringraziamento raccoglie fondi e dona un ecografo

Una gran bella storia di buona sanità e di generosità a lieto fine per l’ospedale Mauriziano di Torino. La protagonista è la signora Stefania Vergnano, una giovane donna che due anni fa scopre di avere un tumore della mammella e viene operata al Mauriziano proprio l’ultimo giorno dell’anno. Pur nel momento difficile, si instaura un ottimo rapporto con il chirurgo ginecologo senologo, anche perché entrambi hanno in comune la passione per la musica: Stefania canta ed il chirurgo suona da anni le tastiere in una band. Chiacchierando sulle necessità della Breast Unit del Mauriziano (diretta dalla professoressa Nicoletta Biglia) e sulla difficoltà ad ottenere in tempi brevi alcune attrezzature, nasce l’idea di iniziare una raccolta fondi da proporre durante eventi musicali in giro per il Piemonte ed anche mediante la pubblicizzazione dell’iniziativa sui social. Un progetto di ricerca dedicato alle donne ad alto rischio eredo-familiare di tumori della mammella e ginecologici, settore in cui la Breast Unit del Mauriziano è da anni molto attiva ed esperta, consente di ottenere fondi da una casa farmaceutica e, attraverso il passaparola tra i colleghi, che conoscono Stefania, sono stati raccolti fondi dall’Associazione dei Dipendenti UniCredit NOI – Nord Ovest Insieme Onlus -, fondi che UniCredit Foundation ha duplicato. Infine, arrivano alcune donazioni private effettuate da famiglie e dagli amici in memoria dei loro cari. Dopo un anno e mezzo è stata raggiunta la cifra di euro 24.877,50 e grazie all’integrazione della cifra mancante da parte dell’Amministrazione del Mauriziano, si è riuscito a raggiungere il primo obiettivo con l’acquisto di un ecografo a sonda lineare ad alta frequenza. E’ da sottolineare, al di là della soddisfazione di disporre della nuova strumentazione, la generosa e spontanea partecipazione di tante persone che in un modo o nell’altro hanno attraversato momenti di dolore personale o familiare ed hanno deciso di dedicare una parte del loro tempo e dei loro beni al miglioramento delle possibilità di cura di chi si sarebbe trovato in futuro ad incontrare la malattia e tutte le difficoltà che questo evento comporta. La raccolta di fondi continua perché molti progetti sono ancora da realizzare, nell’ambito della formazione di personale dedicato che possa seguire con continuità e competenza le donne nel faticoso percorso dalla diagnosi a tutte le fasi di trattamento del carcinoma mammario per il miglioramento della qualità di vita dopo il tumore.