redazione il torinese

TFF OFF VII edizione

Al Rettorato dell’Università degli Studi di Torino in via Verdi 8

Il TFF OFF nasce nel 2011, in occasione della 29esima edizione del Torino Film Festival, con l’obiettivo di offrire uno spazio alternativo di discussione e confronto sul TFF, per dare a tutti gli appassionati della settima arte la possibilità di esprimersi e confrontarsi su uno dei principali eventi culturali della città, per offrire a chi vuole far parte della redazione di volontari uno spazio libero di dibattito e analisi.

Durante le giornate del Torino Film Festival (24 novembre – 2 dicembre) il TFF OFF sarà aperto, presso la Sala Principi d’Acaja del Rettorato dell’Università degli Studi di Torino in Via Verdi 25, tutti i giorni dalle 14 alle 18.

Lo spazio OFF è stato concepito come luogo di confronto orizzontale, lontano dai riflettori, dove gli appassionati di cinema possono incontrare i protagonisti del Festival e costruire una riflessione critica sulla rassegna, in un flusso orizzontale di saperi e opinioni.

Il TFF OFF è uno spazio complementare al Torino Film Festival e allo stesso tempo inedito, dove si incontreranno ospiti del Festival (registi, sceneggiatori, e così via) al di fuori delle sale cinematografiche e si proporranno presentazioni, documentari, mostre e incontri tematici, con un programma di eventi collaterali al Torino Film Festival che fornirà quindi un supporto logistico alla kermesse cinematografica torinese.

Tutti i giorni, dalle 14 alle 16 vengono realizzate le video – interviste a registi e protagonisti del TFF (qui quelle realizzate fino al 2016 www.youtube.com), mentre dalle 16 alle 18 lo spazio è aperto al pubblico per assistere a incontri, presentazioni e proiezioni.

Per il secondo anno consecutivo, faranno parte del gruppo di volontari che animano il TFF OFF anche alcuni ragazzi all’interno di un progetto di “Alternanza Scuola Lavoro”. Sono gli studenti dell’Istituto Albe Steiner che si occuperanno, sotto la supervisione di tutor, della realizzazione e post-produzione delle video – interviste.

Il sito dell’associazione Altera (www.alteracultura.org), oltre ai social, raccoglierà i risultati del percorso di critica e dibattito del TFF OFF sotto forma di articoli e videointerviste.

TFF OFF nasce da un’idea di Altera e Centro di Cooperazione Culturale ed è realizzato in collaborazione con UCCA (Unione Circoli Cinematografici Arci), Museo Nazionale del Cinema e Torino Film Festival.

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PROGRAMMA

Il programma degli eventi verrà comunicato quotidianamente poiché si “compone” quasi in diretta.

​L’ingresso è libero. ​

Qui gli appuntamenti già fissati:

Lunedì 27 novembre h 15.00

Presentazione del libro “Richard Linklater. La deriva del sogno americano” di Francesca Monti e Emanuele Sacchi. Editore Bietti

La più completa monografia italiana sullo straordinario cineasta texano, arricchita dagli interventi di suoi intimi amici, traccia un percorso autoriale che unisce le apparenti contraddizioni della sua filmografia e sottolinea l’enorme importanza del suo lavoro per il cinema contemporaneo.

Se non appartenete alla schiera dei suoi fan forse il nome non vi è noto. Eppure, è molto probabile che abbiate visto almeno uno dei suoi film: perché al cinema di Richard Linklater prima o poi si incappa. Magari attraverso le vicende di due suoi amanti da feuilleton romantico, Ethan Hawke e Julie Delpy, che si incontrano su un treno Prima dell’alba e cambiano per sempre le loro vite. O passando per un finto insegnate un po’ matto che insegna AC/DC e Led Zeppelin alla School of Rock. O ancora seguendo dodici anni di una famiglia in tempo reale in Boyhood, uno dei più arditi esperimenti del cinema recente. Tutto questo e molto altro ancora e Richard Linklater: sperimentale, indipendente, filosofico, e anche amante dello sport, ribelle, americanissimo.

Venerdì 1 dicembre h 17.00

Presentazione del libro “Storia del cinema” di Mark Cousins

Creatività e innovazione, come è cambiata l’ottava arte nel mondo.Tradotto in italiano da Utet il libro del regista e critico irlandese. Nelle librerie dal 14 novembre. Prefazione di Alberto Barbera.

Cousins racconta attraverso 900 opere il “secolo lungo” del cinema. Dall’Etiopia, all’India, al Sud America e all’Australia, l’autore ricostruisce con uno sguardo «curioso e originale» (così lo definisce Alberto Barbera nella Prefazione al volume) una mappa del cinema nel mondo. Le parole chiave del libro sono “creatività” e “innovazione”. Ne La storia del cinema di Cousins non sono analizzati i film più belli ma quelli che hanno contribuito a innovare il linguaggio del grande schermo nelle 3 grandi epoche: quella del Muto (1895-1928), del Sonoro (1928-1990) e del Digitale (dal 1990 in poi). Dove è passata la rivoluzione? Dalla locomotiva dei fratelli Lumiere alla realtà virtuale, tutte le opere che hanno cambiato la storia del cinema.

«Ho voluto scrivere un libro più puro – rivela Mark Cousins nell’Introduzione a La storia del cinema –, che si concentrasse maggiormente sul medium piuttosto che sull’industria. Nella lettura, quindi, incontrerete film che non avete mai visto e che forse non vedrete mai. Non sento di dovermi scusare per questo, perché non volevo raccontare una storia del cinema distorta dalle bizze del mercato. Questo libro si occupa anche di film mainstream, ma per lo più mi sono concentrato su quelli che ritengo essere i lavori più innovativi di ogni nazione o periodo». 

La scrittura scorrevole e brillante fa de La storia del cinema di Mark Cousins un libro per un pubblico molto più ampio che non quello degli addetti ai lavori. Nello stile della migliore saggistica anglosassone è un libro colto e divulgativo allo stesso tempo.Prefazione di Alberto Barbera, critico cinematografico e direttore della Mostra del Cinema di Venezia

Mark Cousins è autore, critico, produttore e regista. È stato direttore del Festival Internazionale del Cinema di Edimburgo e il pioniere del gruppo di discussione Scene by Scene, adattato poi come serie tv dalla BBC e come libro. Cousins collabora abitualmente con Sight and Sound, Prospect e The Times. È stato giurato nella sezione Orizzonti all’ultima Mostra del cinema di Venezia.

 

Contatti

www.facebook.com/TFFOFF/

twitter.com/tffoff

www.youtube.com

Il Piemonte presenta cibi e vini a Dubai

La Regione Piemonte ha partecipato come Regione Ospite d’onore alla fiera Buona Italia Trade Show, tenutasi a Dubai domenica 19 e lunedì 20 novembre. L’iniziativa, che rientra nella Settimana della Cucina italiana del mondo voluta dal Ministero degli Esteri per promuovere il patrimonio enogastronomico come elemento fondante dell’identità e della cultura dell’Italia ed ambasciatore d’eccezione del nostro Paese nel mondo, è promossa dalla Camera di commercio italiana negli Emirati Arabi Uniti in collaborazione con Italian Cuisine World Summit. “Dopo l’Asta mondiale del tartufo bianco d’Alba – osserva l’assessora regionale al Turismo, Antonella Parigi – un’altra significativa occasione di promozione dei prodotti turistici piemontesi su un mercato che già apprezza le nostre eccellenze e riscontra crescenti flussi turistici”.

Da martedì torna il blocco del traffico

IL COMUNE INFORMA

A seguito del superamento per più di 4 giorni consecutivi dei limiti previsti di PM10, martedì 21 novembre, blocco della circolazione dei veicoli privati Diesel Euro 0,1,2,3,4 e Benzina, gpl e metano Euro 0.
• 8:00-19:00 per i veicoli adibiti al trasporto persone;
• 8:30-14:00 e 16:00-19:00 per i veicoli adibiti al trasporto merci (gpl/metano possono circolare)
Informazioni e dettagli su: www.comune.torino.it

Come spiegare i diritti dei bambini in parole semplici

“Il Comitato regionale per i diritti umani promuove con questa iniziativa l’avvio di un percorso a tutela dell’infanzia, affinché i diritti acquisiti siano preservati e difesi mentre quelli negati siano conquistati. Dobbiamo trattare i minori non come problema ma come risorsa, se vogliamo sperare in un mondo realmente migliore e per questo motivo diventa essenziale investire sulla loro educazione”. Così Mauro Laus, presidente del Consiglio regionale e presidente del Comitato regionale per i Diritti umani, ha introdotto la presentazione di I diritti dei bambini in parole semplici. La pubblicazione, a cura dell’Unicef, è stata ristampata in 4mila copie dal Consiglio regionale per celebrare con un gesto tangibile la Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del 20 novembre. L’opuscolo, che verrà diffuso nelle scuole, attraverso parole, colori e disegni, parla in modo efficace ai più piccoli per spiegare i loro diritti inviolabili riconosciuti dalla Convenzione internazionale approvata dall’Onu nel 1989. Il mondo viene così rappresentato attraverso gli occhi dei più piccoli, secondo il loro punto di osservazione affinché sia chiara l’azione che si intende promuovere, quella di costruire un mondo a misura di bambino. “Mi auguro che questo libretto passi nelle mani di più persone possibili, che se ne parli a scuola e in famiglia perché ritengo essenziale che si creino occasioni per diffondere la conoscenza dei diritti dei bambini e soprattutto che i bambini stessi siano consapevoli dei diritti riconosciuti loro dalla Convenzione Onu”, ha affermato Enrica Baricco, vicepresidente del Comitato regionale per i diritti umani. A ricordare i diritti dei bambini ancora troppo spesso negati è stata Rita Turino, garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza, citando le violenze fisiche e psicologiche di cui l’infanzia è ancora vittima, così come gli effetti altrettanto negativi della violenza assistita. La promozione della conoscenza della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza rappresenta, peraltro, uno dei compiti del garante, una figura istituita in Piemonte con la legge regionale 31/2009, due anni in anticipo rispetto all’istituzione dell’omologo garante nazionale, avvenuta nel 2011. L’importanza di diffondere in modo capillare la Convenzione Onu nel linguaggio semplice e diretto utilizzato da questo opuscolo è stata sottolineata da Maria Costanza Trapanelli, presidente del Comitato provinciale di Torino per l’Unicef, che ha ribadito come molto ci sia ancora da fare: sono infatti 385 milioni i bambini nel mondo in povertà estrema e 264 milioni non hanno ancora accesso all’istruzione. Ci sono tuttavia anche buone notizie, dato che, grazie ai vaccini, solo nel 2016 sono stati salvati 56 milioni di bambini. Alla conferenza stampa erano presenti anche Giampiero Leo, vicepresidente del Comitato regionale per i Diritti umani e Stefania Batzella, presidente della Consulta delle Elette.

ec – www.cr.piemonte.it

Legambiente, nuovi alberi a dimora nelle zone colpite dagli incendi.

“Il futuro non si brucia” è lo slogan che accompagna la Festa dell’Albero 2017 

Il futuro non si brucia. È lo slogan che accompagna quest’anno la Festa dell’Albero, l’iniziativa organizzata da Legambiente che vedrà martedì 21 novembre circa 500 appuntamenti organizzati in tutta la Penisola, per portare un messaggio di impegno collettivo per la rinascita del verde, con la piantumazione simbolica di nuovi alberi soprattutto nelle aree protette danneggiate dalle fiamme. Al centro delle iniziative, infatti, quest’anno c’è il tema degli incendi boschiviche hanno dilaniato anche il Piemonte non risparmiando zone di alto valore naturalistico.

All’invito di Legambiente per celebrare la Festa dell’Albero hanno risposto in tutta Italia mille classi con il coinvolgimento di oltre 25 mila studenti e la piantumazione di migliaia di piante. Un gesto di gratitudine e di rispetto verso questi polmoni verdi che svolgono un ruolo fondamentale nella prevenzione del dissesto idrogeologico, nel mantenimento degli equilibri del pianeta e contribuiscono al benessere e alla qualità della vita.

 

Il 2017 verrà ricordato come un anno orribile per la devastazione prodotta dal fuoco che ha divorato anche gran parte del patrimonio naturalistico italiano. Nel 2017, secondo i dati elaborati da Legambiente (aggiornati al 30 ottobre scorso), sono andati in fumo nel nostro Paese ben 140.430 ettari di superfici boschive, pari al 293,0% del totale della superficie bruciata in tutto il 2016 (47.926 ettari). In Piemonte sono stati distrutti dal fuoco ben 4.212 ettari di bosco.

Proprio per questo Legambiente -che quest’anno si avvale del supporto dei partner tecnici Federlegno Arredo, ConLegno, Assocarta e lAssociazione Forestale Italiana– martedì 21 novembre procederà alla piantumazione simbolica di un albero nelle aree colpite dagli incendi. L’iniziativa di punta pimontese si svolgerà in Valsusa proprio per portare un messaggio di impegno collettivo per la rinascita del verde nelle aree colpite dai roghi: l’appuntamento è per martedì 21 novembre a partire dalle ore 10 a Mompantero (To) nella nuova sede della Protezione Civile dove verrà piantumata una quercia farnia con il coinvolgimento dei bambini della scuola materna Eredi Vottero e la protezione civile comunale.

 

Ma le iniziative della Festa dell’Albero toccheranno tutta la regione per sensibilizzare l’intera cittadinanza sull’importante ruolo svolto dagli alberi per il territorio. Tra le iniziative previste in Piemonte martedì 21 novembre si segnalano: la messa a dimora di alberi nell’orto botanico dell’istituto professionale Andriano di Castelnuovo Don Bosco (At); la piantumazione in tre plessi scolastici della città di Carmagnola (To); la passeggiata nel Parco della Pace di Pinerolo (To) che darà il benvenuto a nove nuovi alberelli in sostituzione a quelli morti per la siccità estiva; la piantumazione su due viali della città di Rivoli (To), nonché in alcuni cortili scolastici; l’evento “Alberi per il futuro” che prevede la messa a dimora ad Arona (No) di un albero da frutto nel giardino dell’istituto comprensivo Giovanni XXIII; il doppio appuntamento di Barge (Cn) che al mattino prevede una passeggiata nel verde urbano con le guardie forestali e le scuole cittadine e in serata un convegno sul patrimonio boschivo. Altre piantumazioni sono previste a Lagnasco (Cn)Alba (Cn)Villanova d’Asti (At) e Luserna San Giovanni (To).

 

“Il nostro Paese ha un patrimonio boschivo unico che è in continua espansione, nonostante il consumo di suolo vada avanti a ritmi sostenuti e, soprattutto, malgrado le migliaia di incendi che colpiscono ogni anno le foreste italiane –dichiara Fabio Dovana, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta-. L’albero è un prezioso alleato nella lotta ai cambiamenti climatici, proteggerlo significa anche difendere il territorio e le specie che lo abitano. Le iniziative per la Festa dell’Albero di quest’anno, seppur simboliche, hanno proprio l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini, a partire dalle giovani generazioni, sul valore ecosistemico degli alberi e di prevenire, attraverso una maggiore consapevolezza, azioni dolose ai danni del patrimonio boschivo”.

 

Sempre nell’ambito della Festa dell’Albero 2017, sarà celebrata la Giornata nazionale dell’Albero, promossa dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, attraverso la realizzazione di un percorso di educazione ambientale che coinvolgerà le classi in un percorso didattico che durerà fino ad aprile 2018. L’obiettivo è quello di richiamare l’attenzione degli studenti sull’insostituibile valore degli alberi e dei boschi per il nostro pianeta. Attraverso materiale didattico, incontri e attività, Legambiente stimolerà la riflessione sui cambiamenti climatici, l’uso del suolo, il risparmio delle risorse e a conclusione del percorso verrà promosso il concorso fotografico “Il futuro non si brucia”.

 

La Festa dell’albero, infine, viaggia anche sui social. “Per fare un albero ci vuole un hashtag” è, infatti, la campagna social promossa da Conlegno e Legambiente per invitare gli utenti a pubblicare foto, video, contributi scritti e disegni su Facebook, Twitter e Instagram utilizzando l’hashtag #unalberoè: un modo per porre l’attenzione sull’importanza che il verde riveste nella vita quotidiana. Inoltre ogni 50 post pubblicati utilizzando l’hashtag #unalberoè, Conlegno si impegna a donare un albero per dare vita a spazi verdi nelle aree che maggiormente necessitano di interventi.

 

Corso Dante – via Grossi: lavori Iren fino al 2 dicembre

Proseguiranno fino al prossimo 2 dicembre, in corso Dante all’altezza di via Tommaso Grossi, i lavori per consentire l’allacciamento di alcuni condomìni alla rete del teleriscaldamento e garantire così il funzionamento degli impianti termici per il riscaldamento domestico. Il cantiere ha determinato un restringimento della carreggiata che, ancora per i giorni a venire e fino al ripristino definitivo del manto stradale a cura di IREN, potrà determinare rallentamenti della circolazione veicolare. In alternativa al cavalcavia di corso Dante che rimane comunque percorribile, gli automobilisti possono utilizzare quelli dei corsi Sommeiller e Bramante.

BATZELLA: “NELLA GIORNATA DEI DIRITTI DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA, UN APPELLO PER MAGGIORI INVESTIMENTI”

PER PREVENZIONE, INFORMAZIONE, CURA E ASSISTENZA

Ricorre oggi, 20 novembre, la “Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”, giunta alla sua ventottesima edizione. Sono oltre 190 i Paesi del mondo che hanno ratificato la Convenzione dell’Onu per garantire ai più piccoli condizioni di vita migliori. Ancora oggi, però, molti bambini e adolescenti, anche nel nostro Paese e in Piemonte, sono vittime di violenze e abusi, sono discriminati, emarginati, o vivono in condizioni di grave trascuratezza. I numeri del disagio sono altissimi: in Italia si parla di 2.297.000 minorenni in povertà relativa e 1.292.000 in povertà assoluta. Per un bambino essere povero in un Paese come l’Italia significa carenza di cure sanitarie adeguate, condizioni abitative non idonee, alimentazione non corretta. Ma anche mancanza di accesso a luoghi di svago, a un’istruzione, a una protezione sociale e di inclusione. Per dare ai nostri giovani quella serenità di cui hanno bisogno c’è quindi ancora tanta strada da fare, e soprattutto la politica deve rimboccarsi le maniche. E’ necessario investire maggiori risorse in iniziative di prevenzione, informazione, assistenza e cura. Con un occhio di riguardo anche verso problematiche che vanno al di là della povertà. Spesso, infatti, i pericoli per i bambini si nascondono proprio in quei luoghi che si ritengono più sicuri, come la scuola, terreno fertile per gli episodi di bullismo. Bullismo che oggi non si limita all’ambiente scolastico, ma si insinua completamente nella quotidianità dei ragazzi perché arriva dalla rete e prende il nome di cyberbullismo, ovvero bullismo elettronico.  In via di miglioramento, invece, la tutela dei minori stranieri non accompagnati: con l’approvazione della Legge Zampa, nel marzo scorso, l’Italia è diventato il primo Paese in Europa a dotarsi di un sistema organico che considera i bambini migranti, prima di tutto, bambini.

Stefania Batzella

Presidente della Consulta delle Elette del Piemonte

Consigliera regionale Movimento Libero Indipendente

Quando la sanità funziona. Nuovo record alle Molinette: 7 trapianti di rene in 48 ore

La macchina che porta dalla donazione al trapianto si è mossa in modo coordinato e massiccio: un numero imprecisato ma notevole di medici, infermieri, ausiliari, personale di laboratorio, autisti hanno partecipato alle varie fasi
Un nuovo ruovo record per i trapianti all’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino. 7 trapianti renali in sole 48 ore è un evento di cui si ha difficoltà ad avere memoria in precedenza. E’ accaduto alle Molinette, dove nell’arco di due giorni sono stati effettuati 1 trapianto di rene da donatore vivente e 6 trapianti di rene da donatore deceduto. Il mondo del trapianto è così. L’imprevedibile è la routine: un giorno in cui sarebbe dovuto esserci solo un trapianto di rene da donatore vivente (la moglie di 64 anni ha donato un rene al marito di 70 anni affetto da glomerulonefrite), nel giro di poche ore, grazie alla generosità di 4 donatori e delle loro famiglie ad Asti, Alessandria e alle Molinette stesse, si è trasformato in un momento eccezionale che ha permesso ad altri 6 pazienti di ricevere il trapianto. I donatori di Alessandria sono due uomini di 40 e 74 anni. Una donna ad Asti di 63 anni ed un uomo alle Molinette di 54. I riceventi sono una donna di 54 anni affetta da glomerulonefrite, una donna di 54 anni affetta da rene policistico, un uomo di 37 anni affetto da uropatia malformativa, una donna di 64 anni affetta da rene policistico, una donna di 57 anni affetta da nefropatia diabetica ed un uomo di 67 anni affetto da rene policistico. Questi dati confermano la forza dell’organizzazione del trapianto rene dell’ospedale torinese consolidata da 35 anni di attività che ha portato al record di trapianti in Italia (quasi 3300) a larga distanza dagli altri centri e nel gotha dei migliori centri mondiali.  La macchina che porta dalla donazione al trapianto si è mossa in modo coordinato e massiccio: un numero imprecisato ma notevole di medici, infermieri, ausiliari, personale di laboratorio, autisti hanno partecipato alle varie fasi. Le équipe coinvolte sono numerose: i nefrologi diretti dal professor Luigi Biancone, i chirurghi vascolari diretti dal dottor Maurizio Merlo, gli urologi del professor Paolo Gontero e gli anestesisti del dottor Pier Paolo Donadio per la gestione clinica e chirurgica. La parte laboratoristica specifica è sostenuta  dagli immunogenetisti del professor Antonio Amoroso e dagli anatomo-patologi del professor Mauro Papotti, non dimenticando gli operatori degli ospedali sedi del prelievo degli organi. Questo picco di attività testimonia l’importanza della donazione che l’organizzazione sanitaria piemontese è in grado di accogliere mettendo in campo le migliori strutture.  Un’altra bella notizia è il ritmo che stanno prendendo i trapianti di rene da donatore vivente negli ultimi tempi ormai a cadenza quasi settimanale. Dal 23 al 25 novembre si terrà il primo Corso nazionale sulla gestione clinica del trapianto di rene presso il Lingotto, organizzato dal professor Luigi Biancone. 

Elisabetta Chicco, la sensualità dell’intelligenza

di Pier Franco Quaglieni

Sabato 18 novembre e’ mancata Elisabetta Chicco Vitzizzai, scrittrice e saggista torinese conosciuta ed apprezzata in tutta Italia. L’emozione per la sua morte crudele ed improvvisa mi impedisce quasi di scrivere perché il sentimento prende il sopravvento. Eravamo amici dal 1984,anche se la nostra conoscenza risale a tempi precedenti. Qualche mese fa recensii il suo penetrante saggio su Nietzsche che ebbe la prefazione di Remo Bodei, uno dei filosofi più seri e selettivi che io conosca (leggi: http://www.iltorinese.it/linea-di-confine-spigolature-di-vita-e-storie-torinesi-11/). La vidi molto sofferente all’esordio torinese al Centro Pannunzio del suo libro che venne poi presentato a fine ottobre anche a Cagliari. Malgrado il dolore che la attanagliava, volle parlare del suo libro e ne parlò con un lucidità incompatibile con la sofferenza che manifestava, dimostrando una forza stoica eccezionale. Quella sera ci impartì , senza volerlo , una grande lezione di vita: stringere i denti e andare avanti comunque. Un medico quella sera le consigliò di andare al pronto soccorso, ma lei non volle sentire ragioni. Era una donna forte e coraggiosa, ferma nelle sue idee, anche se possedeva una grande ironia che rivolgeva in primis a sé stessa. Sarebbe lungo anche solo citare le sue opere che crocianamente parlano e continueranno a parlare per lei. Era figlia del notissimo pittore Riccardo Chicco, una delle figure più straordinarie della cultura torinese del Novecento, ed era orgogliosa di un padre straordinario e in certo modo difficile come lui. Come Riccardo seppe usare il pennello e la matita ,così Elisabetta seppe servirsi della penna e del computer.

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Ha rappresentato con maestria un mondo torinese fatto di impegno civile,  genialità,  trasgressione, amore per la vita. Mario Soldati, quando la vide nel 1987,si innamorò a prima vista di lei, della sua elegante figura , che gli faceva pensare alle donne di Modigliani, e del suo stile. Accadde alla mostra delle caricature che suo padre pubblicò per anni su “La Stampa” . Dovetti ricondurlo alla ragione e fu molto difficile. Ancora anni dopo Soldati si ricordava di quel volto che vide per caso in una fotografia. Era una donna affascinante nella sua intrigante intelligenza femminile, mai sterilmente femminista, che seduceva senza volerlo innanzi tutto per le cose che diceva, prima ancora che per la sua bellezza. Pensarla morta mi appare una cosa impossibile perché la sua vitalità era infinita. Organizzammo insieme il Centenario della nascita di suo Padre al Comune di Torino. Fu una cerimonia austera e severa, ma anche gioiosa perché Chicco non poteva essere commemorato. Tanti allievi dell’artista che aveva insegnato al Liceo “d’Azeglio”, accorsero a sentirla parlare di suo padre che fece rivivere con brio straordinario. Sapeva parlare in modo eccezionalmente coinvolgente e non so se i suoi allievi si resero pienamente conto della docente che avevano avuto la fortuna di incontrare. Ad Albenga dove la invitai a parlare una volta, molti si ricordano della sua lectio magistralis anche se il tema trattato era lieve. Aveva innato il dono della parola parlata e scritta. Fummo anche colleghi nell’insegnamento dove era nota per la sua straordinaria preparazione e per il suo rigore. Finimmo insultati ,in tempi diversi, sul muro davanti all’ingresso dell’edificio dove insegnavamo . Lei venne volgarmente insultata per la sua severità ,io venni definito un “maiale nazista”, forse dagli stessi studenti. Eravamo ad almeno quindici anni dal‘68 e sopravviveva un manipolo di contestatori che pensavano di intimidirci per poter fruire di una promozione facile. Sono episodi che invece ci inorgoglirono perché avevamo fatto la stessa fine di Franco Venturi, sistematicamente insultato per la sua fermezza nel pretendere dagli allievi lo stesso impegno che come professore aveva profuso. Era stata allieva alle scuole medie della figlia di Augusto Monti Luisa Sturani . Una volta che io scrissi negativamente del comunismo sterile e bigotto della professoressa, mi critico’ con asprezza. Era una donna di sinistra, ma il suo essere di sinistra non significava essere prigionieri di un’ideologia, ma essere capaci di pensare senza pregiudizi.

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Viveva in modo borghese nella bella casa di via Cavour dove aveva abitato suo padre, vestiva con raffinata eleganza e persino con ricercatezza, ma detestava il modo di vivere stereotipato e conformista di tanti torinesi sui quali già Gozzano aveva ironizzato. E odiava anche l’eskimo dei contestatori in jeans. Io ,a volte ,temevo il suo giudizio che era sempre libero da ovattamenti amichevoli. Quando venne alla presentazione del mio ultimo libro all’Università ,le chiesi timidamente come fosse andata e il suo consenso mi allietò molto, ma forse la sua benevolenza di quella sera già celava qualcosa. Un’Elisabetta troppo buona era un segno non positivo del suo stato di salute. Una come lei era di natura graffiante perché esprimeva naturaliter una sensualità dell’intelligenza ,come diceva di Soldati Geno Pampaloni ,che non può essere rattenuta dalle regole banali della quotidianità . Io non so come il marito Pietro e la figlia Tristana potranno vivere senza di lei che occupava uno spazio proporzionale alla sua vitalità intellettuale e umana. Il mondo culturale torinese, nella sua incommensurabile inconsistenza e nel suo narcisismo intellettualistico, non ha dato a lei ciò che lei ha dato a questa città. Ma forse proprio questo fatto sta a dimostrare la sua importanza . Come qualche giorno fa a festeggiare i 90 anni di Guido Ceronetti non si è visto nessun esponente delle Istituzioni, così appare incomprensibile il disinteresse finora dimostrato per la sua morte da parte di chi non dovrebbe ignorare cosa ha rappresentato il nome Chicco per Torino. Una città provinciale ed angusta come questa in cui ci troviamo a vivere, non meritava una scrittrice come lei.Anzi, direi, una donna straordinaria come è stata Elisabetta, gioiosa ed austera contemporaneamente, sempre libera, curiosa ed aperta. In questo momento mi vengono alla mente scrittorelle torinesi che godono di un successo televisivo. Ecco, la Chicco era il loro opposto ed è un gran giorno di lutto per la cultura italiana la sua morte. I funerali si terranno martedì 21 novembre alle 10 al Cimitero Monumentale di Torino.

quaglieni@gmail.com

Trasloco al Moi, inizia il trasferimento dei rifugiati: in 60 saranno ospitati dalla curia

Questa mattina, poco dopo le 7 è iniziato lo sgombero – o meglio, un pacifico trasloco –  delle palazzine dell’ex Moi, il villaggio olimpico di via Giordano Bruno. Le forze dell’ordine hanno iniziato il trasferimento di una sessantina di rifugiati che troveranno ospitalità presso i locali della Curia. Le persone presenti negli edifici sono circa un migliaio. Un piano di sgombero graduale è stato concordato tra Città e Intesa SanPaolo che finanzierà parte del progetto sociale.  I primi locali ad essere sgomberati sono quelli delle cantine, un vero e proprio labirinto . Proprio ieri l’arcivescovo Nosiglia si era occupato dei “disperati”. In un messaggio rivolto ai bisognosi in generale, in occasione della Giornata della povertà, aveva sollecitato la comunità ad aiutare davvero i poveri scendendo in strada e non limitandosi a pochi spicciioli di elemosina.