redazione il torinese

La cartografia piemontese si rinnova

Il Consiglio regionale ha approvato  all’unanimità il disegno di legge che istituisce la nuova “Infrastruttura regionale per l’informazione geografica”, realizzata in Piemonte in seguito alla direttiva europea del 2007 che ha creato l’Infrastruttura per l’informazione territoriale nella Comunità europea (INSPIRE).

Il disegno di legge adegua le norme cartografiche (che risalgono al 1977 e al 1981) ai nuovi strumenti tecnici con cui si acquisiscono e si rendono fruibili le informazioni geografiche, mettendole poi a disposizione sia degli enti pubblici che dei privati. Dalla semplice trasposizione su carte topografiche cartacee di pochi elementi territoriali, oggi si è passati, grazie alle tecniche informatiche, alla rappresentazione di molti più oggetti. Le informazioni digitali sono continuamente aggiornabili e possono essere messe in relazione tra loro grazie ai sistemi Gis (Geographic Information System), rendendo connessi i dati prodotti dai diversi uffici competenti. In questo modo le informazioni geografiche-territoriali, prodotte dai vari enti, possono essere utili sia per la pianificazione territoriale che per la programmazione generale e settoriale del territorio piemontese. La legge prevede che l’infrastruttura geografica regionale sia realizzata dalla Regione con l’Agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpa) e degli enti locali che vi aderiscono formalmente. È previsto che altri soggetti pubblici e privati, compresa la comunità scientifica, aderiscano all’infrastruttura sulla base di specifici accordi. I relatori del provvedimento erano Daniele Valle (Pd) per la maggioranza, Paolo Mighetti (M5S) e Massimo Berutti (Fi) per l’opposizione. “I dati che abbiamo avuto a disposizione finora erano poco accessibili, anche se in questo campo già prima eravamo avanti rispetto alle altre Regioni. Adesso che abbiamo le potenzialità offerte da Internet possiamo fare un grande passo avanti – ha detto Mighetti -. Ci fa piacere che il dato cartografico sia aperto: questi dati servono a molti soggetti per lavorare con un grado di precisione maggiore. Siamo disponibili a raccogliere testimonianze su questo nuovo servizio, sulle parti positive e su quelle negative”. Anche il parere di Berutti è stato molto positivo. “Con l’evoluzione costante del sistema, grazie all’utilizzo dell’informatizzazione anche della cartografia, sono stati fatti passi da gigante, la nostra Regione è un punto di riferimento per l’urbanistica. Questa nuova infrastruttura sarà molte utile ai professionisti che utilizzano le nuove tecnologie. Sarà possibile sovrapporre i dati per migliorare le analisi tecniche e velocizzare il lavoro”.  In chiusura l’assessore alla Tutela del territorio Alberto Valmaggia ha dichiarato la propria soddisfazione: “questa è una legge che ci fa fare un passo avanti, in linea con l’infrastruttura dell’Unione Europea. Superiamo così la cartografia degli anni ‘80, con una tecnologia digitale che permette di sovrapporre e archiviare online i dati e di avviare l’interoperabilità dei dati prodotti da fonti diverse. I dati geografici saranno resi accessibili al pubblico come open data, sia per i professionisti che per i cittadini. Il Geoportale della Regione disporrà di una base dati che potrà essere incrementata anche da altre fonti, secondo un principio di semplificazione e innovazione”.

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Shel Shapiro per il mezzo secolo di Assemblea Teatro

Un ospite d’eccezione per festeggiare i 50 anni d’attività di Assemblea Teatro, giovedì 23 novembre al Teatro Agnelli di via Paolo Sarpi. La serata inizierà alle 21 quando salirà sul palco dello storico teatro situato tra i quartieri Mirafiori e Lingotto il grande Shel Shapiro , indimenticabile ex leader dei Rokes. Sarà lui il protagonista dello spettacolo ” Sarà una bella società, fondata sulla libertà”, accompagnato alla chitarra da Daniele Ivaldi e alle tastiere da Gabriele Bernardi. Partirà così la stagione al Teatro Agnelli, celebrando Assemblea Teatro con un amico e musicista che, come la compagnia torinese, ha attraversato e vissuto sulla scena, mezzo secolo di storia. Raccontare alcune generazioni, con lo strumento popolare delle canzoni, e con la voce e il volto di un protagonista che si presenta sul palcoscenico a evocare una storia con la sua stessa presenza: la voce, la chitarra, l’immagine anche fisica di Shel Shapiro rappresentano un esercizio mentale irresistibile, che serve per recuperare il clima di un’epoca, lo spirito del tempo , l’intera psicologia di chi ha attraversato i decenni dai primi anni Sessanta in poi. Già, i Sessanta sono un decennio “seminale”, in cui sembra essersi concentrata una creatività, un’energia sociale, ma anche intellettuale, culturale, comportamentale, davvero irripetibile. Se pensiamo all’America di Bob Dylan , a una voce mai sentita prima che annuncia il tempo nuovo, abbiamo una fotografia suggestiva del cambiamento. Ma prima occorre avvertire anche l’eco delle canzoni e del surf dei Beach Boys , e subito dopo gettare uno sguardo sull’epoca in cui i festival e i grandi raduni raccoglievano centinaia di migliaia di giovani, i beatnik, gli hippie, a Newport come a Woodstock. Peace and Love, pace e amore, nel fango di Woodstock. E qualche anno prima la ballata elettrica e dolente di Dylan, “a hard rain’s gonna fall”. È la grande società che richiama inesorabilmente le note di The Way we Were, Barbra Streisand e Robert Redford come campioni ancora ingenui della rivoluzione democratica, quando non si era così cinici, e la politica rappresnetava una speranza di cambiamento. Ma nello stesso tempo dobbiamo anche pensare all’Europa e all’Italia di allora. All’Inghilterra delle “cavern”, in cui emergono i “complessi” – oggi diremmo le “band” – che trasformano radicalmente il modo di fare musica e di stare insieme. Nell’immaginario musicale esplode il suono distorto dei Rolling Stones nel riff di Satisfaction mentre i Beatles impongono una specie di rivoluzione, in cui si sperimenta tutto e i Pink Floyd fanno viaggiare tar le stelle della psicadelia. E intorno a loro, ai fondatori della musica nuova, si affollano i grandi epigoni, gli eredi del blues, gli Animals di Eric Burdon, i Them , gli Who e in Italia i Rokes di Shel Shapiro affiancati dai Nomadi di Augusto Daolio e Beppe Carletti, i Corvi , i Ribelli di Demetrio Stratos e l’ Equipe 84 . Insomma, una serata da non perdere, necessaria a rinsaldare vecchie radici musicali o trovare nuove suggestioni.

M.Tr.

DELEGAZIONE MILITARE CINESE A TORINO

Una delegazione delle Forze Armate della Repubblica Popolare Cinese è stata ricevuta oggi al Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito. Accolti a Palazzo Arsenale dai vertici dell’Istituto, gli undici ufficiali cinesi hanno assistito ad un briefing sui compiti attuali e le prospettive future di uno degli enti di formazione più antichi d’Europa. L’iter di istruzione degli ufficiali presso la Scuola di Applicazione, basato su una efficace sinergia fra Esercito, Università degli Studi e Politecnico di Torino, ha suscitato grande interesse nei visitatori stranieri favorevoli a consolidare progetti di reciproca collaborazione sul campo addestrativo. Dopo la visita agli storici locali del settecentesco Palazzo Arsenale la giornata si è conclusa con un cordiale incontro fra i militari cinesi e una rappresentanza di tutte le categorie del personale in servizio al Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito. Nel lasciare Torino il vertice della delegazione, Colonnello Superiore Shi Jingzhong, ha espresso il proprio apprezzamento per i proficui risultati conseguiti dalla Scuola di Applicazione nell’assolvimento dei compiti istituzionali ed ha auspicato il rafforzamento della cooperazione fra Italia e Cina in una comune ottica di consolidamento della sicurezza internazionale.

Addestratore morto per malore: non è stato ucciso dal cane

Le ferite sono state inferte sì dal cane, ma dopo la morte del giovane addestratore 26enne. Non è stato quindi il cane Sid ad uccidere Davide Lobue, l’addestratore cinofilo trovato morto sabato scorso in un giardino di Monteu da Po. I  riscontri dell’autopsia eseguita dal medico legale Roberto Testi hanno attribuito il decesso del giovane a un malore fulminante. L’animale, un bull Terrier, era stato affidato da un amico al ragazzo. Le lesioni provocate dal cane sono avvenute dopo la morte dell’addestratore.

 

(foto archivio)

PROTEZIONE CIVILE, ASSOCIAZIONI: “UN SERVIZIO ANCHE PER GLI ANIMALI”

E’ ormai evidente la necessità di mettere a disposizione del Paese servizi di protezione civile anche per gli animali e le loro famiglie e non è più rinviabile una decisione in merito. Lo ribadiscono le associazioni animaliste (Animalisti Italiani, Enpa, Lav, LNDC, Leidaa e Oipa) che da tempo si battono per questo obiettivo e che oggi hanno promosso, nella sala Nilde Iotti della Camera dei deputati, una tavola rotonda intitolata “Gli interventi delle associazioni animaliste nelle calamità”.

Il salvataggio, il recupero, la messa in sicurezza, la gestione degli animali da compagnia in occasione di calamità naturali, dai terremoti alle alluvioni, alle nevicate che isolano intere comunità, sono esigenze sempre più sentite tanto dalle famiglie quanto dalle amministrazioni locali Il tempo della gestione spontaneistica ed episodica delle emergenze deve finire. Perciò le associazioni chiedono che: durante l’esame dello schema di decreto legislativo sulla protezione civile da parte della Conferenza Stato–Regioni, nella seduta del prossimo 6 dicembre, e nelle sedi parlamentari preposte, sia introdotta una previsione che contempli esplicitamente, tra gli obiettivi della protezione civile il soccorso, l’assistenza e la tutela degli animali. Tale iniziativa sarebbe in linea con l’impegno – assunto dal governo accogliendo, il 7 marzo scorso, nell’aula della Camera dei deputati, l’ordine del giorno n.9/2607-B/4 Duranti-Palese – “a dotare la Protezione Civile di una sezione dedicata all’intervento sugli animali”. Sarebbe inoltre opportuno istituire, in seno alla Protezione civile, un coordinamento che provveda alla formazione dei volontari e che coinvolga non solo l’associazionismo animalista, ma anche i medici veterinari che potrebbero rappresentare una grande risorsa in supporto al servizio veterinario pubblico.

Sono maturi i tempi, affermano le associazioni, per una Protezione civile animale, per un volontariato specializzato il cui ruolo sia riconosciuto e il cui lavoro sia in sinergia con le istituzioni che operano sul territorio. Il dibattito, del resto, si apre in un momento cruciale per il ruolo del no profit nella prospettiva di riforma della protezione civile.  E non solo, dopo che, nel provvedimento sul Terzo settore, la parola “animali” non è stata espressamente citata. Un errore che è fuori dal tempo.

Il cammino non sarà breve, ma da oggi il Parlamento non avrà alibi per dire “non sapevamo”, “non avevamo capito”.

La bolletta da 1 cent è vera. L’azienda si scusa per l’inconveniente

L’ avviso per morosità inviato al marito scomparso da poco di una anziana residente di Prata (Pordenone) è autentico, anche se l’importo da saldare è  di solo un centesimo.  Il Gazzettino ha raccontato la storia della donna che si è vista recapitare una raccomandata con ricevuta di ritorno con cui il fornitore di energia – Audax Energia di Vinovo – ha messo in mora il servizio di cui  lei usufruisce. L’agenzia ANSA ha contattato la società, che ha confermato l’autenticità della bolletta e si è scusata per gli inconvenienti creati: valuterà il da farsi. Il fratello del defunto ha dichiarato che certe cose non dovrebbero capitare, soprattutto per rispetto ad una anziana vedova.

Anziani, vaccini e migranti: se ne parla al simposio medico nazionale

Al Centro Congressi Lingotto  22-25 novembre
Il Congresso SItI di quest’anno affronterà moti temi importanti con sessioni plenarie dedicate all’evoluzione del Servizio Sanitario Nazionale di fronte alla prospettiva della longevità di massa, alla salute delle popolazioni migranti, alle vaccinazioni e alle emergenze in sanità pubblica. All’apertura del Congresso è previsto un saluto istituzionale del Ministro della Salute. Quest’anno la SItI ha proposto di assegnare il “SItI Award” a Beatrice Lorenzin, “riconoscendole il merito di aver valorizzato e proposto, durante il suo mandato, politiche di prevenzione in linea con le migliori evidenze scientifiche e i principi ispiratori della società scientifica che riunisce gli igienisti italiani. A presiedere ai lavori  sono Roberta Siliquini, Professore ordinario di Igiene all’Università degli Studi di Torino e Presidente del Consiglio Superiore di Sanità (CSS), e Gabriele Bagnasco, Presidente della Sezione Piemonte della Società Italiana di Igiene.

Chiellini: “da piccolo volevo giocare a basket”

“Da bambino volevo giocare a basket, per stare insieme al mio migliore  amico: ma avevo 5 anni ed ero fuori età. E ho iniziato a giocare a calcio”. Così  il difensore bianconero e della Nazionale Giorgio Chiellini spiega al sito Uefa.com il suo approccio al mondo del pallone. “Io e mio fratello gemello eravamo già abbastanza grandicelli così siamo andati insieme a giocare a calcio ed è iniziato questo grande amore. Poi sono diventato difensore, ma all’inizio giocavo a centrocampo e fino ai 20 anni ho giocato sulla fascia, prima di diventare stabilmente difensore centrale”.

“La licenza non si tocca”. I tassisti protestano anche a Torino : in piazza a centinaia

A centinaia i tassisti  torinesi si sono mossi in corteo da piazza Vittorio Veneto per raggiungere piazza Castello dove è stato organizzato un presidio. In testa e in coda al corteo decine di taxi. Lo slogan della manifestazione di protesta è ‘La licenza non si tocca’ è lo slogan dei tassisti. Lo sciopero dura tutto il giorno, ed è stato indetto a livello nazionale dopo l’incontro  ritenuto infruttuoso sulle problematiche della categoria  tenutosi al ministero dei Trasporti.

 

(foto: il Torinese)

Sara Battaglino, una designer alla conquista di New York

“Ma io non voglio andare fra i matti, — osservò Alice. — Oh non ne puoi fare a meno, — disse il Gatto — qui siamo tutti matti!”

(Dal libro “Alice nel Paese delle meraviglie”)

 

Pratiche ed eleganti, comode e sofisticate. Portabilissime dalla mattina alla sera, le borse di Sara Battaglino, designer di Un tè da matti, sono davvero un accessorio imprescindibile. La ricerca dei pellami, dei dettagli e dell’esclusività del prodotto hand made, rende le sue creazioni veri e propri pezzi unici. Brillante, multitasking e innovativa, Sara nasce ad Alba e si laurea in Architettura. Ma si sa, chi ha il sacro fuoco dell’arte non può lasciarlo bruciare.Dopo aver lavorato come interior designer per qualche anno, nel 2015 decide che è il momento di lasciare quel mestiere che le andava troppo stretto e, con un pizzico di follia, lanciarsi in un progetto tutto suo. Facendo tesoro dell’esperienza formativa maturata in ambito sociale, attraverso l’iniziativa di un laboratorio artigianale nel carcere Lorusso-Cutugno di Torino, intraprende l’avventura straordinaria e unica che la sta portando davvero lontano.

 

Perché il nome “Un tè da matti”?

“È una filosofia che riassume il mio modo di essere, vedere  e pensare. In particolare mi riferisco al concetto di tempo: quello ‘del sempre passato e del sempre futuro’, lo stesso con cui il Cappellaio matto – nel settimo capitolo di ‘Alice in wonderland’ intitolato proprio ‘Un tè da matti’- dice di aver litigato. Ma anche il tempo a cui si può sfuggire eludendo scadenze, impegni e doveri”.

 

Qual è la caratteristica delle tue borse?

“Tutto nasce dalla volontà di dare vita a qualcosa di diverso rispetto all’attuale panorama commerciale. Non amo seguire le regole di pelletteria classica, mi piace la ricerca del particolare, giro i mercatini vintage del Piemonte per trovare piccoli ma preziosi dettagli, come le chiusure d’epoca realizzate in ottone o le stoffe e i pellami da proporre nelle mie collezioni”. La morbidezza dei pellami sfoderati che mantengono il taglio vivo, minuterie d’epoche passate e moschettoni d’altri tempi, sono il segno che ogni creazione è una vera e propria opera d’arte unica, esclusiva e mai banale. Qualcosa che profuma di passato, che riporta la donna contemporanea a quell’innocenza fiabesca di “Alice nel paese delle meraviglie”, ma che sa coniugare sapientemente il lato sportivo all’allure sexy e spregiudicata di ogni donna. Dalla Bianconiglio alla Dinah, passando per Duchessa, Ghiro e Tartaruga fino alla Regina di cuori e alla Alice, punta di diamante, sempre riproposta nelle collezioni. I nomi richiamano la fiaba, ma i personaggi sono soprattutto protagonisti, come loro, le borse di Un tè da matti, che regalano quel tocco in più in un panorama di nicchia, ricercato, studiato e costruito davvero col cuore.

 

Quanto è difficile per una donna affermarsi nel mondo imprenditoriale?

“Moltissimo! Io ho avuto il sostegno di mio marito, ma la verità è che noi donne dobbiamo essere multitasking, spesso dobbiamo incastrare famiglia, figli, lavoro e fare i conti anche con le nostre aspirazioni, i nostri desideri, che ci completano e, se realizzati, ci ripagano della fatica e dei sacrifici. Bisogna sempre mettersi in gioco! Il mio sogno nel cassetto è quello di aprire uno spazio tutto mio dove lavorare e accogliere le clienti che vogliono vedere come nasce una borsa di Un tè da matti, un po’ come i vecchi negozi di sartoria dove, a differenza dei moderni laboratori industriali, il rapporto con chi produce e chi compra diventa essenziale per la resa stessa del prodotto”.

 

Quali saranno le tendenze della prossima primavera-estate?

“La collezione 2018 avrà come tema il circo di strada, con tutti i suoi grafismi, colori e ispirazioni, dai pois alle mille sfumature che ho ottenuto dando sfogo alla creatività. Ho dipinto a mano sui tessuti, sperimentando tecniche e tele esclusive, insolite, come quelle antiche, recuperate dai vecchi sacchi di farina, con una particolare accortezza alle minuterie che ho voluto proporre”.

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Sara Battaglino produce le sue borse interamente a mano, con una cura e una dedizione tali da farti innamorare a prima vista del prodotto, che rispecchia pienamente la sua indole grintosa, frizzante e soprattutto femminile. Da una piccola rete di distribuzione piemontese il brand ha conquistato anche il mercato italiano ed estero, fino a spingersi nelle boutique e nei concept store di Korea, Stati Uniti (New York!), Svizzera, Germania e Spagna. È presente a Torino con “Open 10125”, uno spazio in via Principe Tommaso 27, dedicato a giovani talenti innovativi come Bruno Shoemaker, Giunone Couture e Independent Label. E, se le scarpe indicano il grado di sex appeal di una donna, le borse indicano la sua condizione sociale, le sue amicizie, il suo stile di vita: a questo punto non può davvero mancare una Alice in ogni armadio che si rispetti!

 

Daniela Roselli

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