Il 5 aprile scorso, un cittadino di origine rumena entrava in una farmacia del quartiere San Secondo, mentre un suo connazionale, rimaneva all’esterno con funzioni da palo. Approfittando di un breve momento in cui i dipendenti della farmacia si trovavano lontani dal bancone per servire dei clienti, il giovane, chinatosi in modo da non farsi vedere, asportava dalla cassa la somma di 250 € e si allontanava velocemente.
Gli agenti del Commissariato San Secondo intervenivano sul posto ed acquisivano le immagini della telecamera di videosorveglianza, attraverso le quali individuavano l’autore: si tratta di un minorenne, già pregiudicato per la medesima tipologia di reati, residente al campo nomadi di via Germagnano.
Dopo circa un mese, il personale del Commissariato presente in Questura per motivi di servizio, riconosceva il giovane, che in quel momento si trovava in stato d’arresto per un furto con destrezza.
Nella circostanza, gli veniva contestato anche il furto in farmacia dello scorso 5 Aprile. A quel punto, il giovane ammetteva le proprie responsabilità. Pertanto, è stato anche denunciato per furto in concorso in trascorsa flagranza.
(foto archivio)
Verso Torino-Lazio: il Toro alla caccia dei tre punti
Da “spareggio” per l’Europa League a gara dal significato ridimensionato. In sintesi, questa è stata la “metamorfosi” della partita di domenica (inizio alle ore 15) tra il Toro e la Lazio. La vittoria dei capitolini in Coppa Italia, infatti, ha proiettato il sodalizio bianco-celeste in Europa League: in caso di sconfitta nella finale della Coppa nazionale, invece, “quelli che hanno portato il calcio a Roma” avrebbero dovuto conquistarsi la qualificazione europea mediante il campionato, cioè battagliando col Torino per la settima posizione. Tutto finito, dunque, per il Toro? Attualmente sì, ma resta la possibilità d’accesso all’ex Coppa UEFA, qualora il Milan mancasse la qualificazione alla Champions League e rinunciasse (per i noti problemi) alla partecipazione all’Europa League: il sogno europeo torinista, quindi, non è ancora sopito. Comunque, il Torino ospiterà la Lazio con l’intento di riscattare la brutta sconfitta di Empoli, in modo da accomiatarsi al meglio dai suoi sostenitori. Il sodalizio del presidente Urbano Cairo è stato protagonista di una stagione più che positiva: sempre in corsa per la qualificazione europea (arrivando addirittura a poter cullare il sogno della Champions), due sole sconfitte in trasferta, massimo punteggio raggiunto da quando la vittoria vale tre punti (cioè da 1994-’95), vittorie di prestigio (con Inter e Milan, entrambe piegate al “Grande Torino”) e prestazioni “da Toro” che hanno rinsaldato il legame tra la squadra e i suoi tifosi. I granata meritano d’essere salutati con un grande applauso da tutto lo stadio, sperando che la stagione 2019-’20 inizi il prima possibile, cioè coi preliminari di Europa League. Torino-Lazio sarà l’ultima gara per Emiliano Moretti, che appende gli scarpini al chiodo dopo ventun anni di carriera (sei dei quali al Torino) e 600 presenze totali da professionista, destinate a diventare 601 domenica: professionista esemplare, merita (senza voler nulla togliere agli altri “alfieri” torinisti) un applauso supplementare. Entrerà nello staff dirigenziale del Torino: farà sicuramente bene anche in tale veste.
Giuseppe Livraghi
Polfer, controlli ai convogli merci pericolosi
A dieci anni dal terribile incidente di Viareggio, avvenuto la notte del 29 giugno 2009, nella memoria collettiva il trasporto di merci pericolose su rotaia è sempre un motivo di inquietudine. Di qui, per via di una maggiore sensibilità, gli attenti controlli che vengono effettuati dalla polizia ferroviaria. E proprio la settimana scorsa è stata interamente dedicata ai controlli ai convogli ferroviari che trasportano merci pericolose, finalizzate a prevenire situazioni che possano pregiudicarne la sicurezza nelle fasi di partenza, transito e arrivo.
I controlli nelle stazioni, predisposti dal Servizio di Polizia Ferroviaria a livello nazionale, hanno visto impegnato il Compartimento Polfer Piemonte e Valle d’Aosta nelle province di Torino, Alessandria e Verbania, dove insistono scali ferroviari adibiti alla sosta, composizione dei convogli con carrozze attrezzate al trasporto di merci pericolose, nonché raccordi con aziende di settore.
Agenti degli Uffici Polfer e della Squadra Amministrativa compartimentale, appositamente formatu in un settore che richiede elevate competenze tecniche e specialistiche, ha ispezionato 138 carri merci molti dei quali provenienti o diretti all’estero, in controlli preventivi effettuati prevalentemente prima della partenza dei treni, così da consentirne il viaggio in sicurezza, evitando di procedere all’interruzione in corsa ed alle successive complesse operazioni, come avviene invece in caso di criticità riconducibili a perdite e fuoriuscite del materiale trasportato.
Nello scalo di Alessandria smistamento, 28 i carri controllati di cui 7 trasportanti sostanze altamente tossiche, nello scalo merci di Orbassano 7 carri controllati e a Domodossola , nello scalo Domo 2, 103 carri ispezionati.
Le sanzioni amministrative comminate sono 12 ed hanno interessato 37 carri cisterna in totale, 36 carri attrezzati per il trasporto di lubrificanti, per irregolarità nella chiusura di sicurezza, mentre 1 carro per fuoriuscita e leggera colatura della sostanza tossica trasportata.
L’importo complessivo delle sanzioni è stato di euro 62.000 tra trasportatori e speditori, alcuni dei quali stranieri.
I servizi della Specialità proseguiranno nelle prossime settimane per verificare il rigoroso rispetto delle norme del Regolamento Internazionale che disciplina il trasporto di merci pericolose in ambito ferroviario.
Massimo Iaretti
Leonardo , il bimbo di due anni morto all’arrivo in ospedale a Novara, è stato picchiato, secondo quanto sostiene la Procura che ha disposto il fermo della madre, di 22 anni, e del compagno, di 23 anni. Sono entrambi accusati di omicidio volontario pluriaggravato. Lui è nel carcere di Novara lei , incinta, è ai domiciliari. Secondo gli inquirenti il bambino era “martoriato da lesioni multiple” e il quadro è di “maltrattamenti pregressi”.
Don Bosco davanti alla sua Basilica
Una immagine notturna scattata da Vincenzo Maiorano, della statua dedicata a san Giovanni Bosco, di fronte alla basilica di Maria Ausiliatrice
Arte nel giardino segreto
Nella giornata del 23 maggio la Questura di Torino organizzava un’operazione mirata al contrasto dello spaccio in alcune delle aree della città notoriamente afflitte dalla presenza in strada di pusher, spesso particolarmente aggressivi e resisi responsabili di comportamenti violenti, per lo più di origini centrafricane
In particolare, personale dei Falchi della Squadra Mobile arrestava M.D., cittadino senegalese classe ’82, con numerosi precedenti in materia di stupefacenti. Questi deteneva in casa dosi di crack già confezionate e pronte per lo smercio, oltre che 3.000 euro in contanti verosimilmente frutto dell’illecita attività.
Poco dopo, un’altra pattuglia dei Falchi scovava un appartamento abitato da 7 nigeriani, due dei quali (M.O. e G.O., entrambi classe ‘92) intenti a confezionare dosi di sostanza stupefacente da destinare allo spaccio. Quest’ultimi, già pregiudicati (G.O. in particolare era detenuto in carcere fino ad una settimana prima), venivano arrestati in quanto trovati in possesso di 600 g. di marijuana. Un altro inquilino, irregolare veniva accompagnato in questura per avviare il procedimento di espulsione. Nella circostanza veniva, inoltre, identificato un uomo destinatario di un provvedimento di sottoposizione a libertà controllata cui è stata applicata la relativa misura.
Nel frattempo, personale del Commissariato Centro individuava l’abitazione di un altro spacciatore nigeriano, L.O., anch’egli ventisettenne, che deteneva 1 kg di marijuana. L’uomo, intuita la presenza degli operatori, tentava una rocambolesca fuga attraverso i balconi dell’edificio ma veniva bloccato ed arrestato.
In serata, infine, un trentaduenne gambiano veniva arrestato per detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio durante un servizio ad alto impatto dell’Upgsp, con la collaborazione del Reparto prevenzione crimine e del Reparto mobile. In tale contesto, si procedeva inoltre al controllo di una ventina di soggetti nigeriani che bivaccavano in zona corso Giulio Cesare/Lungo Dora Savona, dodici dei quali accompagnati in questura per essere identificati ed accertare la loro regolarità sul territorio nazionale.
Gli spacciatori ricevevano solo su appuntamento
Proseguono i servizi ‘ad alto impatto’ nei quartieri Aurora e Barriera di Milano, disposti dal comando provinciale carabinieri di Torino. Dopo i 5 arresti di 3 giorni orsono, giovedì 23 in serata è stata individuata una centrale di spaccio in un appartamento in via Biella del quartiere Aurora. Nella rete dei militari sono finiti un marocchino ed un italiano di 35 e 30 anni, arrestati per detenzione di 8 chili di hashish, suddivisi in panetti, tutti con il marchio ‘Bob’ e 155 datteri di analoga sostanza.. Il market della droga è stato localizzato dai motociclisti del Nucleo radiomobile di Torino ma per l’intervento si è fatto ricorso a carabinieri in borghese della compagnia di Venaria perché non conosciuti in zona specialmente dalle vedette (garantivano ininterrottamente l’attività criminale per tutto il giorno). Gli spacciatori ricevevano solo su appuntamento telefonico ed esclusivamente clienti da loro conosciuti per cui i carabinieri hanno fatto irruzione nell’appartamento approfittando dell’uscita di un acquirente. Per la perquisizione negli scantinati di pertinenza dell’alloggio è stato chiesto il supporto anche di un’unità cinofila della polizia di Stato che si trovava in zona per altro servizio. La coppia di pusher una volta scoperta ha cercato di evitare le porte del carcere offrendo stupefacente e seimila euro in contanti ai carabinieri per fare loro ‘chiudere un occhio’, peggiorando soltanto la loro situazione. Per questo motivo, infatti, risponderanno anche di istigazione alla corruzione.
Primo appuntamento con letture dalla Romania con Laura ed Emilia Rotari
https://www.comune.chieri.to.it/biblioteca/storie-mondo-2019
Lo scorso 16 maggio i componenti del Consiglio comunale dei Ragazzi hanno incontrato la giunta della Città di Venaria Reale per presentare il progetto realizzato durante il loro “mandato”: B.O.B. (Battle of Bins), il gioco di società che educa all’ecologia divertendosi
L’idea nasce da una domanda dei ragazzi del CCR: «Come sensibilizziamo i cittadini su un tema a noi caro come il ciclo dei rifiuti?». Inizialmente sembrava difficile da realizzare, ma l’entusiasmo dei giovani Consiglieri comunali ha saputo prevalere. Grazie anche al coordinamento dei tutor del progetto, è così nato un gioco da tavolo. Ma come dev’essere un gioco? I ragazzi lo sapevano bene e hanno messo in pratica la loro esperienza: dev’essere divertente, innovativo, competitivo, che affronti i concetti di riutilizzo, riduzione, riciclo e recupero dei rifiuti. Nel percorso che ha portato alla realizzazione del prototipo del gioco, realizzato esclusivamente con materiale riciclato (una scatola per le pizze, carta di vario genere, plastiche) e prove anche “fisiche”, i consiglieri hanno incontrato l’Assessore all’Ambiente prima e il Sindaco e all’Assessore alle Politiche Educative poi, insieme al resto della giunta comunale. Nel contenuto della scatola anche un tabellone, il dado, una clessidra, l’immancabile segnapunti, segnaposti per 8 giocatori, carte-gioco con risposta multipla, carte-gioco con domande Vero o Falso, carte probabilità, carte imprevisti e carte sfide. Un gioco che promette divertimento e formazione, riflessione, ricerca e conoscenza, di un tema, quello dei rifiuti e del riciclo in genere, tanto caro ai ragazzi e utile anche per sensibilizzare gli adulti che ora dovranno, stimolati dai Consiglieri comunali in erba, essere più attenti alla raccolta differenziata e all’Ambiente come bene comune. La grafica e il video sono stati concepiti e coordinati con i giovani della Factory della Creatività della Città di Venaria Reale, insieme all’Ufficio Stampa e Comunicazione, trasformando il disegno iniziale in un logo più accattivante. Tutte le componenti del gioco sono prodotte con materiali di riciclo: ad esempio carta per le schede-gioco, cartoncino per il tabellone, sughero od oggetti di riuso per le pedine, la scatola della pizza come contenitore. Un gioco che non si può dire che non sia ecologico! La prossima azione del CCR sarà perciò coinvolgere soggetti che siano disponibili per andare oltre il prototipo e valutare come portarlo a conoscenza di tutta la cittadinanza. Un chiaro appello ai venariesi, alle scuole, a chi nel territorio si occupa di rifiuti e ambiente.