redazione il torinese

PRENDONO IL VIA LE PARALIMPIADI DI PYEONGCHANG 2018

Dal 9 al 18 marzo, un paio di settimane dopo la cerimonia di chiusura delle Olimpiadi invernali, la contea di Pyeongchang in Corea del Sud ospita la dodicesima edizione dei Giochi paralimpici. In tutto sono ventisei gli atleti italiani e di questi atleti, sei sono tesserati per la società sportiva torinese Sportdipiùed, assieme ai due tecnici della medesima società, faranno di tutto per mantenere le aspettative del proprio Paese e del capoluogo piemontese. 

 

Con le Paralimpiadi di PyeongChang vengono messe in palio ottanta titoli e duecentoquaranta  medaglie in sei discipline complessive anche se l’Italia prende parte a quatto discipline soltanto: para ice hockey, snowboard, sci alpino e sci nordico. Il portabandiera per l’Italia è Florian Planker, hockeista di 41 anni alla sesta partecipazione ai Giochi paralimpici invernali.

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Questi gli atleti convocati per le rispettive discipline sportive: per il para ice hockey, Gabriele Araudo, Alessandro Andreoni, Eusebiu Antochi, Bruno Balossetti, Gianluca Cavaliere, Valerio Corvino, Cristoph Depaoli, Sandro Kalegaris, Stephan Kafmann, Nils Larch, Gregory Leperdi, Andrea Macrì, Florian Planker, Roberto Radice, Gianluigi Rosa, Santino Stillitano, Werner Winkler; per lo snowboard, Roberto Cavicchi, Jacopo Luchini, Manuel Pozzerle e Paolo Priolo; per lo sci alpinoDavide Bendotti, Renè De Silvestro, Giacomo Bertagnolli e Fabrizio Casal; ed infine per lo sci nordico, Cristian Toninelli, alla sua prima partecipazione ai Giochi Paralimpici.

Tra gli atleti convocati, quelli torinesi sono Eusebiu Antochi, Gabriele Araudo, Valerio Corvino, Gregory Leperdi e Andrea Macrì, giocatori della nazionale italiana di para ice hockey con loro, nello staff azzurro, sono presenti anche l’assistente allenatore Mirko Bianchi e il team leader Andrea Chiarotti, detto “Ciaz”Mentre sulle nevi asiatiche è stato convocato Manuel Pozzerle, specialista di snowboard nelle specialità cross e banked slalom, originario di Verona e tesserato per la società torinese Sportdipiù.

Dopo la bella prestazione ottenuta a Torino a gennaio, durante l’omonimo Torneo internazionale, la nazionale di para ice hockey è partita per Pyeongchang con l’obiettivo di migliorare il sesto posto di Sochi 2014 e con il sogno di tornare a casa con una medaglia. L’Italia è argento europeo in carica (seconda nel 2016) e ai Mondiali dell’anno scorso ha chiuso al quinto posto. Se i primi due gradini del podio sembra trattarsi di una questione tra Stati Uniti e Canada, ci sono invece tre contendenti per il bronzo: oltre agli azzurri, la Norvegia e i padroni di casa della Corea. Fanalini di coda, tuttavia da non sottovalutare, ci sono poi il Giappone, la Svezia e la Repubblica Ceca. Nella prima fase a gironi gli azzurri affrontano la Norvegia (sabato 10 marzo alle 12 ora locale, le 4 del mattino in Italia, diretta su Rai 2), il Canada (domenica 11 marzo alle 19 ora locale, le 11 in Italia, diretta su Rai Sport) e la Svezia (lunedì 12 marzo alle 19 ora locale, le 11 in Italia, diretta su Rai Sport). Le prime due del girone accedono alla lotta per le medaglie e tornano in pista giovedì 15 marzo per le semifinali; la terza e la quarta dei due raggruppamenti giocano invece per le posizioni dalla quinta all’ottava, con “semifinali” mercoledì 14 marzo e finali di consolazione venerdì 16 marzo. Sabato 17 marzo si gioca la finale per il bronzo, domenica 18 marzo la finalissima. Teatro di tutte le partite è l’Hockey Center di Gangneun, che nello scorso aprile ha accolto i Mondiali. 
Per Gregory Leperdi ed Andrea Chiarotti si tratta  della loro quarta edizione delle Paralimpiadi. Hanno vissuto, infatti,l’esordio della nazionale ai Giochi a Torino 2006,  poi condotta sul campo e vista crescere attraverso Vancouver 2010 e Sochi 2014. Quattro anni fa il capitano azzurro Andrea Chiarotti è statoanche portabandiera durante la cerimonia di apertura. Per Gabriele Araudo e Valerio Corvino quella di Pyeongchang è,invece, la terza Paralimpiade, così come anche per Andrea Macrì, se si considera la sua partecipazione ai Giochi estivi di Londra 2012, come schermidore in carrozzina. Eusebiu Antochi, romeno di nascita, ma ormai da tempo cittadino italiano, è, invece,all’esordio nella massima competizione internazionale, a due anni di distanza dalla sua prima partita con la maglia azzurra. Debutto sulla panchina anche per Mirko Bianchi, che nel 2014 volò a Sochi nel ruolo di commentatore per Rai Sport. Manuel Pozzerle, veronese di nascita ma tesserato a Torino per Sportdipiù, ha, invece, esordito nella nazionale paralimpica di snowboard nel 2014, mentre ai Giochi paralimpici di Pyeongchang debutterà nella categoria denominata “upper-limb impaired”. L’anno scorso, proprio sulle nevi coreane, Pozzerle ha concluso la Coppa del Mondo 2017 con un successo nello snowboard cross e con un terzo posto nel banked slalom, piazzamenti che gli hannopermesso di chiudere al secondo posto sia nelle due classifiche di specialità sia in quella generale di Coppa. Nel 2015 ha vinto l’oro ai Mondiali nella gara di snowboard cross e il bronzo nel banked slalom, mentre ai Mondiali si è fermato ai piedi del podio nel 2017 (banked slalom), così come nella tappa di Coppa del Mondo 2018 di Big White. Ai Giochi paralimpici 2018, scenderà in pista lunedì 12 marzo a partire dalle 10.30 ora locale (le 2.30 di notte in Italia) per le gare di snowboard cross, mentre venerdì 16 alla stessa ora sarà invece impegnato nel banked slalom. 
Manuela Savini

 Molte gare verranno trasmesse in tv su Rai2 e RaiSport (canale 57 – 58 DTT) e su piattaforma satellitare Tivùsat. 

Questo il programma (l‘ora indicata è quella italiana):

Venerdì 9 marzo 
Ore 12:00 Cerimonia di apertura 
Rai Sport + HD
Sabato 10 marzo
Ore 1:30 Sci Alpino Discesa F/M 
Rai 2
Ore 2:00 Biathlon 7,5km M / 6km F 
Rai 2
Ore 4:00 Hockey Norvegia – Italia fase a gruppi Rai2
Ore 6:35 Curling Norvegia – Gran Bretagna, Svizzera – Canada, Usa – Corea del Sud, Germania – NPA 
Rai Sport + HD
Ore 7:30 Hockey Corea del Sud – Giappone 
Rai Sport + HD
Ore 11:00 Hockey Canada – Svizzera 
Rai Sport + HD
Ore 11:35 Curling Svezia – Cina, Corea del Sud – NPA, Slovacchia – Finlandia, Canada – Norvegia Rai Sport + HD
Domenica 11 marzo
Ore 1:30 Sci Alpino Super G F/M 
Rai 2
Ore 2:00 Sci Fondo 15km sitting M Rai 2
Ore 4:30 Sci Fondo 12km sitting F 
Rai 2
Lunedì 12 marzo
Ore 2:00 Sci Fondo 20km M/15km F  
Rai 2
Ore 4:00 Snowboard Cross F/M 
Rai 2
Martedì 13 marzo
Ore 1:30 Sci Alpino Super G Combinata F/M 
Rai 2
Ore 2:00 Biathlon 12,5km M / 10km F 
Rai 2
Ore 7:00 Sci Alpino Slalom Combinata F/M Rai Sport + HD
Mercoledì 14 marzo
Ore 1:30 Sci Alpino Slalom Gigante M 1a m. 
Rai 2
Ore 4:30 Sci Fondo Sprint F/M 
Rai 2
Ore 6:00 Sci Alpino Slalom Gigante M 2a m. Rai 2
Giovedì 15 marzo
Ore 1:30 Sci Alpino Slalom Gigante F 1a 
Rai 2
Ore 4:30 Sci Alpino Slalom Gigante F 2a 
Rai 2
Venerdì 16 marzo
Ore 2:00 Biathlon 15km M / 12,5km F 
Rai 2
Ore 4:00 Snowboard Banked Slalom F/M 
Rai 2
Sabato 17 marzo
Ore 1:30 Sci Alpino Slalom M 1a m. 
Rai 2
Ore 1:35 Curling finale 3° posto 
Rai 2
Ore 2:00 Sci Fondo 10km M / 7,5km F 
Rai 2
Ore 4:00 Hockey finale 3° posto 
Rai 2
Ore 4:30 Sci Fondo 7,5km M/5km F sitting Rai 2
Ore 6:00 Sci Alpino Slalom M 2a m Rai 2
Ore 6:35 Curling finale Rai 2
Domenica 18 marzo
Ore 1:30 Sci Alpino Slalom F 1a m. 
Rai 2
Ore 2:00 Sci Fondo staffetta mista 4×2,5 km Rai 2
Ore 4:00 Hockey finale Rai 2
Ore 4:00 Sci Fondo staffetta open 4×2,5 km Rai 2
Ore 4:30 Sci Alpino Slalom F 2a m Rai 2
Ore 12:00 Cerimonia di chiusura Rai Sport + HD 

Quando la paura arriva a teatro

Partirà a marzo da Torino la tournée di “La Bambola Maledetta”, spettacolo inedito che segna l’arrivo della paura come ingrediente fondamentale, preso in prestito dal mondo cinematografico per creare suspense e coinvolgimento all’ennesima potenza fra le comode poltrone del teatro. Un esperimento che il giovane cast di “Chi è di scena”, associazione con quartier generale a Bosconero (To), fra le campagne del Canavese, ha già testato negli scorsi anni con “La Dama in Nero” e che viene prepotentemente riproposta in questo 2018 con un nuovo spettacolo non privo di agganci con la magica Torino e con il territorio piemontese. Annunciata dallo slogan “#sfidalapaura”, la trama di “La Bambola Maledetta” esordisce con due domande: “Da dove arriva quella bambola? E quale viaggio l’avrà portata nella notte dei tempi proprio nel piccolo borgo di Coatbridge?” Interrogativi che aprono la strada ad un enigma tutto da risolvere da parte del pubblico in sala che vivrà sulla propria pelle il confine assai labile fra la bambola come strumento di gioco e come trappola della dimensione introspettiva e psicologica dell’infanzia personale di ognuno di noi. E da un Piemonte misterioso che fa da grande culla a storie inedite, la scena “vola” oltre Manica, per atterrare nell’atmosfera lugubre di un villaggio scozzese dove, negli anni Quaranta il ritorno del protagonista, il restauratore Eric, alla vecchia casa di famiglia e dell’infanzia, non è che l’inizio di un crescendo di coinvolgimento per il pubblico in sala. Gli spettatori avranno a teatro un benvenuto fatto di effetti speciali tipici del mondo cinematografico e rivolti al gradimento di una platea di ogni età. Eric inizia a compiere un cambiamento sempre più inspiegabile dinanzi la moglie Isabel e la figlia Eveline.

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E gli strani fatti, con sempre maggior intensità e incredulità, si manifesteranno nella casa preoccupando via via anche James, medico e amico di Eric, Norah, maestra di Eveline, e Paul, il sarto del villaggio. Il tutto sotto gli occhi costanti di quella bambola e di suoni e voci che generano un’inquietudine insostenibile. Un passato angosciante si impadronisce nuovamente della casa, forse per chiudere i conti ancora in sospeso. In attesa del debutto le aspettative crescono, alimentate da tanti fattori peculiari fra i quali il mix di talento creativo del giovane ed eclettico cast di “Chi è di scena” che vede i componenti operare nella scrittura teatrale, nella danza, nei costumi. Uno spettacolo di sola paura? Non esattamente: la paura va a braccetto con quell’inafferrabile sfera psicologica che caratterizza l’essere umano e che da allo spettacolo un valore riflessivo e quasi di indagine degli stati più reconditi della mente umana. Al comando della regia e nei panni di attore Gioacchino Inzirillo, artista multiforme con esperienze in recitazione e musical anche televisive (Rai5 e La7, fra le altre), supportato da un interprete di fama quale Michele Renzullo, cofondatore della Compagnia della Rancia e volto noto sulle scene teatrali nazionali, e dagli attori Francesca Melis, Chiara Gusmini, Gabriele de Mattheis , Mariasole Fornarelli e Noemi Garbo, molti dei quali già impegnati in “La Dama in nero”. I costumi (studio di Gabriele de Mattheis) sono messi a punto dall’Old House Company, le scenografie sono a cura del gruppo di professionisti chiamato “COB” ovvero lo street artist Matteo Capobianco, il scenotecnico Alessio Onida e il designer Cosimo Bertone mentre le luci, i sorprendenti effetti live e l’audio sono curati da Roberto Chiartano. Infine vi sono musiche inedite, composte da Nicola Barbera che ha studiato effetti sonori davvero “da brivido” per far vivere al pubblico le forti emozioni dello spettacolo. A precedere l’atto unico, nato per impedire di perdere anche solo un minimo secondo di puro coinvolgimento, è in fase di studio un “pre-show” per fare entrare gli spettatori nel “mood” di “La Bambola Maledetta”, facendo conoscere la storia realmente avvenuta fra Torino e il Monferrato, che fa da premessa allo spettacolo. Prima assoluta a Torino, al Teatro Cardinal Massaia di via Sospello dove la paura potrà essere sfidata dal pubblico del debutto nazionale previsto nelle serate di venerdì 16 e sabato 17 marzo 2018.

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Prenotazioni al link: http://www.bigliettoveloce.it/new_spettacolo.aspx?id_show=5024

All’Outlet Village la festa della donna continua

Da giovedì 8 a domenica 11 marzo iniziative e promo speciali dedicate alle visitatrici

E’ alla bellezza femminile, intesa nel suo senso più universale, che Torino Outlet Village vuole dedicare la Festa della Donna, non solo per l’8 marzo, ma per una quattro giorni di iniziative speciali che vedranno protagoniste le donne da giovedì 8 a domenica 11 marzo.

La “settimana della donna” sarà un’opportunità per regalare e regalarsi una shopping experience unica, grazie a griffe internazionali di abbigliamento e accessori, disponibili a prezzi scontati rispetto ai prezzi retail sulle nuove collezioni primavera/estate.

 

Tutte le visitatrici che si recheranno all’Info Point riceveranno l’ esclusiva One Day Card che darà diritto ad un ulteriore sconto del 10% sui prezzi outlet: potranno così regalarsi l’opportunità di fare shopping nelle 90 boutique del Village con vantaggi esclusivi sulle nuove collezioni primavera/estate.

 

Momenti tutti al femminile che potranno essere raccontati e condivisi con gli hashtag #settimanadelladonna e #torinooutletvillage.

 

 

Torino Outlet Village offre ai suoi visitatori 90 negozi delle migliori marchi ed un progetto architettonico firmato da uno dei maggiori esponenti dell’architettura contemporanea, l’architetto italiano Claudio Silvestrin, a soli 15 minuti dal centro di Torino. L’Outlet Village gode di una posizione strategica essendo al centro dei flussi di traffico che dal Nord Italia raggiungono Francia e Svizzera e viceversa.

Testimoni di Geova a convegno il 10 marzo

Il secondo appuntamento della stagione 2017/2018 è alle porte

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Il 10 marzo, dopo settimane di preparativi, oltre 1500 testimoni del ciriacese e del canavese, parteciperanno al convegno in programma nella moderna sala delle Assemblee di Leinì in Via Leopardi 17.
Come di consueto l’invito è rivolto a tutti coloro che nella zona vorranno intervenire. L’ingresso è gratuito e non si fanno collette. Tutti noi siamo membri di una società in continuo movimento e alle prese con vecchie e nuove sfide. Come usare saggiamente i social network ed evitarne i pericoli? Come scegliere divertimenti che fanno star bene? Come combattere l’invidia? Dove possiamo trovare vera sicurezza e cosa fare per ottenere un futuro sicuro? Il programma dell’assemblea dal tema Non smettiamo di fare ciò che è eccellente. Fornirà le risposte a queste ed altre domande traendo spunto dai pratici insegnamenti biblici che offrono le indispensabili coordinate al miglior investimento per il futuro. “Mantenere un comportamento che tiene in considerazione il punto di vista di Dio in tutte le situazioni della vita può risultare difficile e anti progressista, tuttavia una quotidianità scandita dalle cattive abitudini e dalla superficialità può portarci a fare scelte poco sagge in vista del futuro e persino alterare la nostra percezione di ciò che è eccellente da ciò che non lo è. Comprendere quali principi biblici possono guidarci nel comportarci sempre nella maniera migliore con il prossimo e in famiglia, è fondamentale per rimanere in amicizia con il nostro Creatore” commenta Luca Frattini, assistente all’ufficio informazione pubblica per l’area Nord-Orientale di Torino. Mantenere questa determinazione, nonostante la maggioranza possa operare in direzione opposta, ripaga sempre dello sforzo sia in termini di qualità della vita che di appagamento personale, fornendo l’intima consapevolezza di aver investito in un futuro sicuro.

 

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Sono almeno due i momenti più attesi:
Alle ore 11:30 il discorso che precederà il battesimo in acqua dei nuovi;
Alle ore 13:30 il discorso pubblico dal tema: “Non PRENDIAMO in giro Dio”. ITestimoni di Geova della zona non vedono l’ora di assistere insieme a voi tutti al programma dell’assemblea che rafforzerà la determinazione a mantenere sempre un comportamento eccellente in ogni campo della vita.

 

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Per avere più informazioni sulle assemblee dei Testimoni di Geova visitate il sito web: www.jw.org nella sezione CHI SIAMO | CONGRESSI.

Lo spettacolo dei Campionati sciistici delle Truppe Alpine

Sestriere, 9 marzo 2018. Dopo le gare di pattuglia svoltesi ieri a Pragelato e lo slalom gigante di questa mattina a Sestriere, che di fatto hanno definito le classifiche dei Trofei dell’Amicizia ed Interforze, l’ultima prova dei plotoni – una staffetta alpinistica (diretta streaming sui siti www.ana.it  www.meteomont.org dalle 18.30) concluderà gli eventi sportivi dei 70^ CaSTA determinando il reparto vincitore dell’edizione 2018 (Trofeo medaglie d’Oro)

Per quanto riguarda gli altri eventi inseriti nella manifestazione, tanto pubblico e tanti applausi ieri sera per la spettacolare fiaccolata che ha visto più di 200 sciatori – tra Alpini e maestri di sci del comprensorio – disegnare sulla neve un gigantesco Tricolore di fiaccole che ha lasciato a  bocca aperta grandi e piccini.

Questa mattina, a Pian dell’Alpe, l’esercitazione tecnico tattica “Volpe Bianca” ha messo in evidenza le capacità specifiche delle Truppe Alpine di saper sopravvivere, muovere ed operare nel difficile ambiente montano invernale realizzando un atto tattico che ha visto anche l’impiego integrato di numerosi altri assetti della Forza Armata.

Domani, ultimo importante evento prima della cerimonia di chiusura a cui sono attese le massime Autorità militari e civili (diretta streaming sui siti www.ana.it e www.meteomont.org dalle 11.00), l’esercitazione “Chaberton 2018” che vedrà le Squadre Soccorso Alpino Militare delle Truppe Alpine operare in una simulazione di evento catastrofico ad alta quota congiuntamente a personale e velivoli dell’Aviazione dell’Esercito, del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico e della Guardia di Finanza.

Per informazioni sui CaSTA 2018: www.meteomont.org

Omicidio – suicidio: uomo ammazza la moglie e si toglie la vita

Omicidio-suicidio In un appartamento  di via Coppino, nella zona di Borgo Vittoria. Un uomo anziano ha sparato alla moglie e si è poi ucciso con la stessa arma. I corpi senza vita dei due sarebbero  stati trovati uno accanto all’altro su due poltrone. Non si conoscono ancora le motivazioni del dramma. I soccorritori hanno solo potuto constatare la morte dei coniugi. Sta indagando la polizia.

Olimpiadi – bis: quasi tutti per il sì, favorevole anche Beppe Grillo

AGGIORNAMENTO “Le Olimpiadi sono una grande opportunità per Torino e per il Movimento. Le sapremo  fare a zero debiti e in modo sostenibile”. Così a sorpresa, ieri,  Beppe Grillo è intervenuto in collegamento con l’assemblea degli  attivisti M5S. Nello stesso incontro la sindaca ha annunciato una una lettera per il Cio,  nella quale si comunica la manifestazione di interesse perdecidere se candidare la città all’edizione 2026 dei Giochi invernali.
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Se ci saranno di nuovo, quelli di Torino  2026 saranno Giochi olimpici a basso impatto e a basso costo, grazie al riutilizzo degli impianti delle Olimpiadi Invernali di vent’anni prima. Sono quasi tutti a favore e la proposta, corredata di cifre al risparmio, viene dal  mondo economico e imprenditoriale torinese che la girerà alla sindaca Chiara Appendino, alla quale spetta l’ultima parola. Ma la prima cittadina ha già smorzato gli entusiasmi dichiarando: “Non esiste un dossier della città di Torino per la candidatura alle Olimpiadi, né quello presentato dalla Camera di Commercio deve essere attribuito alla Città”.  Lo studio di prefattibilità della Camera di Commercio è stato illustrato oggi ai giornalisti dal presidente Ilotte , con la presenza in video di Neve e Gliz, rispolverati per la nuova la candidatura. L’edizione 2026 potrebbe venire a costare “solo”  due miliardi, uno in meno dell’altra volta sotto la Mole. Intanto la vicepresidente del Consiglio regionale Daniela Ruffino neoeletta deputato proprio nel collegio “olimpico” di Pinerolo si chiede perchè la sua proposta di Assemblea aperta sui Giochi non ha ancora avuto risposta: “E’ surreale che non sia stato ancora calendarizzato il Consiglio regionale aperto da me proposto per sostenere la candidatura di Torino e delle Valli ai Giochi olimpici invernali del 2006, proprio quando è necessario che le istituzioni dimostrino fin da subito di essere pronte ad accogliere questa sfida di importanza straordinaria per il nostro futuro”.

 

Mentre fa sesso scopre che non si trattava di donna ma di uomo. Lo denuncia per violenza

Era da parecchio tempo che un biellese  chattava con lei su un sito di incontri. L’uomo è però riuscito ad accorgersi che non era una lei, bensì un lui, solo durante un rapporto sessuale. Si è rivestito spaventato e lo ha denunciato in questura per violenza sessuale. La bella Anna, era invece un trentenne lombardo, che si presentava però  come una ragazza, raccontando della sua vita infelice fatta di problemi economici e vicissitudini sfortunate. L’uomo le ha anche inviato del denaro ed è  poi riuscito a organizzare un incontro nel parcheggio della stazione, dove ha scoperto la realtà.

Il Capitano di Lavia vittima dei perfidi raggiri della moglie

Duro, vecchio, solidissimo teatro. Fuori del nostro tempo, un’immagine eternamente ferma e bloccata, se non fosse per l’eterna lotta tra i sessi che ancora oggi crudelmente troppe volte sfocia in fatti di sangue. Quindi la immutabilità fotografata da Gabriele Lavia nel mettere in scena – per la terza volta lungo la sua carriera – Il padre di August Strindberg, fino a domenica sul palcoscenico del Carignano per la stagione dello Stabile torinese. Un testo (del 1887) che autobiograficamente gronda misoginia (e assistere alla replica della serata dell’8 marzo qualche problema l’ha comportato), la vivisezione di un rapporto coniugale che deflagra allorché il Capitano pretende in una discussione d’imporsi alla moglie Laura circa l’educazione della figlioletta Berta, che lui vorrebbe spedire in città a farsi le ossa per diventare una brava insegnante. “Un capolavoro di dura psicologia”, lo definiva Nietzsche, e la rabbiosa introspezione calata nei caratteri, l’arretrare continuo e lento dell’uomo, il gioco perfido della donna che manipola anche i più piccoli indizi e s’accaparra tutti gli occupanti della casa, la vecchia balia e il pastore suo cognato, il medico arrivato da poco e messo lì immediatamente a giudicare una situazione e a schierarsi, gli stessi giovani militari della guarnigione, anche la ragazzina che al contrario ad ogni incontro stravede per la figura paterna, ogni momento della tragedia è uno studio perfetto e carico a suo modo di una dolente umanità. Il gioco e la forza della donna hanno il sopravvento quando fa entrare nell’animo e nel cervello dell’uomo il tarlo e il dubbio di una paternità che potrebbe far guardare Berta con occhi diversi. Strindberg tende con ogni sua forza verso il Capitano, spalleggia una parabola inevitabilmente dolorosa, svela a poco a poco le ragioni del suo rifugiarsi negli studi – quelli che la donna ha cercato in ogni modo di ostacolare, nascondendogli quelle lettere che erano per lui i rapporti e gli sviluppi con i vari editori -, come la logicità nel contrastare le opposizioni che come una banda di ciechi gli presentano quanti gli stanno intorno. Il mondo del Capitano, quello familiare come quello militare (come ha sempre governato questo vorrebbe governare quello), sparisce, anche quello delle stelle, suo ultimo baluardo, viene meno mentre lui cerca di recuperare la propria dignità di uomo e di padre con le stesse parole dello Shylock shakespeariano: e sotto lo sguardo della Vincitrice, la vecchia balia lo aiuterà a indossare la camicia di forza. Stretto in un’epoca in cui la scienza non aveva ancora prodotto i mezzi per una sicurezza paterna, chiuso nella cupezza di un primo atto della lunghezza di un’ora e 55’ e di un secondo, quasi come una liberazione per il protagonista, di 25’, quasi soffocato in uno spazio di enormi tendaggi rossi che calano vertiginosamente sino giù in platea (la scena è firmata da Alessandro Camera, con le poltrone e la scrivania e l’orologio che scandisce le ore tenuti sghembi e incerti, i costumi sono di Andrea Viotti), luogo dell’intimità e del dolore nel finale, una volta spogliato di ogni arredo, Lavia costruisce senza risparmio personale uno spettacolo angoscioso, soffocante e lentissimo, ma grandioso, in cui la fa da padrone, con un ritratto di protagonista, granitico nella voce e negli atteggiamenti prima, un esempio di resa perfetta poi, che s’acclama per la saggezza con cui lo compone, per la disperazione e la drammaticità di quel suo perdersi tra le grinfie della sua personale altra metà del cielo. Di fronte a lui un’incisiva Federica Di Martino e tutti gli altri in ottima resa. Se una stonatura c’era, possiamo averla ritrovata in quell’incessante bamboleggiamento della balia e della figlia soprattutto, che si sarebbe potuto alleggerire o assolvere del tutto.

 

Elio Rabbione

Piemonte d’Istria, esodo e ritorno

Sabato 17 marzo 2018 , alle 16.00, presso la Casa della  Resistenza di Verbania-Fondotoce al n.9 di via Filippo Turati, il Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale e l’Associazione Casa della Resistenza di Verbania promuovono l’incontroPiemonte d’Istria, esodo e ritorno. Da una storia piccola ad una tragedia epocale“. L’iniziativa è dedicata al ricordo dell’ esodo degli istriani, dei fiumani e dei dalmati italiani dalle loro terre nell’immediato secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale. Piemonte d’Istria è una piccola frazione del comune istriano di Grisignana, quasi completamente disabitata. Un luogo della memoria non solo per chi in quel luogo ha le proprie radici e si è visto costretto ad abbandonarlo ma anche per tutti coloro per i quali, ancora oggi, l’italianità è un valore da non dimenticare. Dopo i saluti istituzionali del Consiglio regionale e della Presidente della Casa della Resistenza, Irene Magistrini, verrà presentata la versione filmata dell’opera teatrale  “Tornar” di Simone Cristicchi, tenutasi a Piemonte d’Istria. Interverranno Franco Biloslavo, Segretario della comunità di Piemonte d’Istria, e lo storico Enrico Miletto che si occupa da tempo delle vicende del confine orientale d’Italia.