redazione il torinese

Vivicittà dal Valentino al Piemonte

Torino con il Parco del Valentino, Alessandria con l’Istituto Penitenziario San Michele, Biella con la Casa Circondariale e la mura del Ricetto di Candelo, Bra con Piazza Caduti della Libertà, Settimo Torinese con Piazza Campidoglio saranno i protagonisti della XXXV edizione di Vivicittà 2018 IN PIEMONTE. L’appuntamento organizzato dai rispettivi Comitati Territoriali Uisp con la SDA Atletica Piemonte è per sabato 14 aprile negli istituti di pena e domenica 15 aprile dalle varie cittadine, quando migliaia di runners, camminatori e amici a 4 zampe partiranno per la corsa più partecipata al mondo. L’Italia di Vivicittà, la corsa ideata da Uisp, ha mosso i primi passi il 1° aprile 1984 con un obiettivo ben preciso. Quello di intercettare il nuovo fenomeno di massa agli esordi e mettere in atto la mission della Uisp: lo sport per tutti abbinato ai valori di vivibilità ambientale e sociale. Vivicittà è diventata sinonimo di Uisp e nella prima edizione parteciparono circa 30mila persone. L’edizione 2018 ha un duplice valore festeggiare i 35 anni della corsa e i 70 della fondazione della Uisp e lo slogan è “Attività sostenibili”. Pace e convivenza saranno i messaggi che Vivicittà vuole dare. L’evento sostiene i bambini che fuggono dalla guerra in Siria, attraverso il progetto di cooperazione internazionale e di educazione in collaborazione con la Fondazione Terre des Hommes.

Aperto il nuovo ponte che collega corso Matteotti a via Cavalli

Con un minuto di silenzio dedicato a Beatrice Inguì, la ragazza che ha perso la vita due giorni fa, travolta da un treno nella stazione di Porta Susa è stato inaugurato il nuovo ponte che collega corso Matteotti a via Cavalli. “La prima opera portata a termine tra quelle appaltate in questa Consiliatura – sottolinea Maria Lapietra, assessora ai Trasporti e alla Viabilità – che porterà benefici alla mobilità cittadina, offrendosi come ulteriore segno del cambiamento che la città sta compiendo a favore di una migliore qualità della vita”. L’infrastruttura, a due campate e realizzata con una struttura mista acciaio-calcestruzzo, è lunga circa 15 metri e larga 30. Due le corsie per senso di marcia del nuovo ponte che, sul lato sud, ospita anche un marciapiede di servizio e un percorso ciclabile monodirezionale mentre, sul lato nord, trovano posto un ampio spazio pedonale e un percorso ciclabile bidirezionale. Il piano stradale poggia su una soletta in cemento armato realizzata su travi in acciaio sostenute, ad ovest, da una struttura esistente realizzata da RFI e, ad est, da una nuova struttura scatolare in cemento armato, già predisposta per ospitare il futuro tunnel pedonale che collegherà la stazione di Porta Susa a corso Vittorio Emanuele II. Il costo complessivo dell’opera è stato di circa 1 milione e 400mila euro. L’apertura del tratto insieme all’attivazione dei nuovi impianti semaforici sui corsi Inghilterra e Bolzano permetterà di decongestionare il traffico che giornalmente si sviluppa lungo l’asse di corso Vittorio Emanuele.

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foto: il Torinese

Messer Tulipano, weekend ricco

Sabato 7 aprile, in omaggio al tema collaterale della rosa, si terrà la dimostrazione di arte floreale “La rosa, un fiore per tutte le occasioni” a cura dell’Associazione didattico-culturale SIAF (Scuola Italiana Arte Floreale). Durante tutta la giornata l’Associazione, esperta nell’arte di decorare con i fiori e altri elementi naturali come frutta e verdura, terrà dimostrazioni in cui insegnerà ai visitatori come realizzare delle originali composizioni per abbellire la tavola in sei occasioni speciali: una “Minnie” verrà creata appositamente per le feste dei bambini, altre originalissime decorazioni saranno realizzate per la “Colazione in campagna”, per la Festa della mamma, una festa in giardino e la festa dei 18 anni. Si potrà infine imparare a realizzare i festoncini per le sedie. Tutte le composizioni avranno come tema comune la rosa, accompagnata ad altri fiori.

Domenica 8 aprile si terrà “Erboristeria: la rosa nelle tisane. Usi, abbinamenti e benefici”, a cura di Mùses – Accademia Europea delle Essenze. Verrà presentata una panoramica sulle proprietà della rosa nelle tisane, con dimostrazioni sul suo uso in erboristeria e degustazioni per il pubblico. Sempre domenica, degustazioni a cura dei Maestri del Gusto di Torino e Provincia. E per i più piccoli ArteNa proporrà il laboratorio “La moda di un seme”, alle ore 14,30 e alle 17,30. L’attività prevede un’introduzione sul tema, con l’utilizzo di una collezione di semi e con l’illustrazione delle diverse strategie di disseminazione. I partecipanti realizzeranno poi, con plastilina e materiali naturali e di recupero, un seme fantastico che potranno portare a casa.

Come ogni anno, il parco del Castello di Pralormo accoglie la primavera con la fioritura di narcisi, primule, rose, violette e margherite. I tulipani, i grandi protagonisti della manifestazione, stanno sbocciando e si apprestano a regalare ai visitatori uno splendido spettacolo. Con il tema collaterale “… e il parco si tinge di rosa”, Messer Tulipano racconta quest’anno la regina dei fiori, come colore e come fiore, fonte di ispirazione nell’arte, nella letteratura, nel design, nella moda e nella cucina. Il parco del castello si tinge così di rosa con sentieri ombreggiati da curiosi ombrelli-bambù, aiuole dalle svariate forme che con la loro sinuosità contribuiscono a creare un’atmosfera romantica che contrasta volutamente con la severità del Castello. Anche nel prossimo weekend è a disposizione dei bambini la zona ludica a cura di New Holland con trattorini a pedali, insieme ad altre animazioni per piccoli agricoltori.

Prof punisce studente ritardatario e i genitori lo mandano all’ospedale

Un professore dell’istituto tecnico commerciale Russell-Moro di Torino è stato accompagnato in ambulanza per essere medicato in ospedale. Aveva punito uno studente ritardatario ed è stato picchiato dai genitori del ragazzo. Ne dà notizia il sindacato Slc-Cgil, disponibile – come riporta l’Ansa – a fornire assistenza legale all’insegnante malmenato. E’ anche  intervenuta la polizia. Sembra che per punire lo studente del ritardo, l’insegnante l’abbia mandato in biblioteca. Lui ha telefonato ai genitori per raccontare l’episodio e all’istituto si sono presentati  il padre con due parenti. Il professore sarebbe stato aggredito all’interno dell’istituto con un pugno alla mandibola.

Dolci Portici, le delizie golose del weekend nel centro città

Dolci Portici: venerdì 6, sabato 7 e domenica  8 aprile Mastri cioccolatieri, pasticceri, gelatieri e produttori di liquori al cioccolato vi danno appuntamento  sotto i portici di Via Roma (nel tratto pedonale compreso tra piazza Castello e piazza San Carlo) per la prima edizione di Dolci Portici 2018. Per maggiori informazioni: http://bit.ly/dolciportici18 La manifestazione è un evento del programma del Bocuse D’or Europe OFF 2018. La nostra troupe del “Torinese web tv” realizzerà servizi e interviste dedicate alla manifestazione che verranno pubblicati sulla pagina Facebook del Torinese.

La signora Van Gogh

Nell’interpretazione degli attori Gianni Bissaca e Stefania Ressico

 Primo episodio della TRILOGIA DEI GIGANTI DELL’ARTE MODERNA

 Alla base di questo lavoro teatrale c’è l’originale ipotesi che   l’opera di Vincent Van Gogh, dopo una vita di tormenti interiori e di scarsa o nessuna fortuna artistica, sarebbe stata probabilmente destinata all’oblio. E’ solo la dedizione, l’amore, la tenacia e l’ostinazione di una donna, Johanna Bonger, vedova del fratello Theo, ha fatto sì che Vincent Van Gogh, diventasse negli anni successivi alla sua tragica morte, una figura di importanza fondamentale nella storia dell’arte. La vicenda si snoda intervallando brani dalle lettere dell’artista, alla rielaborazione del diario della “signora Van Gogh”.

*** Domenica 6 maggio, verrà rappresentato il radiodramma con figure: La moglie di Gauguin.

 *** Domenica 10 giugno la trilogia si concluderà con Gabriele e Wassily, sulle figure di Wassily Kandinsky e Gabriele Münter.

L’evento è compreso nel normale biglietto d’ingresso della Pinacoteca Albertina, gratis con l’Abbonamento Musei, fino a esaurimento dei posti disponibili.

Pinacoteca Albertina, via Accademia Albertina 8, Torino. Tel: 0110897370  – E.mail: pinacoteca.albertina@coopculture.it

ASILO NIDO GENDER, FI-GIOVANI: “NOTIZIA ALLARMANTE”

Sabato 7 Aprile alle ore 12 davanti all’ingresso del Campus Einaudi, Corso Regina Margherita 60, il movimento giovanile di Forza Italia ha organizzato un ritrovo di protesta contro il progetto dell’asilo nido gender all’interno dell’Università degli Studi di Torino.

“Da quanto abbiamo appreso all’interno dell’Università degli Studi di Torino sta per nascere un primo progetto di scuola dell’infanzia senza bambina e bambino, dove non si useranno più i grembiuli azzurri o rosa e dove la così detta “educazione alle differenze” sarà la regola educativa – esordisce Tommaso Varaldo, coordinatore del movimento giovanile di Forza Italia a Torino – E’ una notizia allarmante e chiediamo al Sindaco e all’Assessore competente maggiore chiarezza su questo progetto. Questa struttura accoglierà i bambini di età compresa tra i tre mesi e i tre anni, una fascia di età all’interno della quale le figure di riferimento per i bambini sono gli insegnanti e i genitori. L’indirizzo educativo è prezioso e molto delicato” “Siamo pronti a sostenere proposte a sostegno della famiglia e della natalità, progetti che possano dar vita a nuove strutture per accogliere i tantissimi bambini che ad oggi non hanno accesso alle strutture per mancanza di posti e assurde graduatorie, iniziative volte ad avviare percorsi capaci di sanare le problematiche mondo del lavoro-maternità. Ma non siamo disponibili – conclude Varaldo – a mettere in alcun modo in discussione la famiglia, le figure dalla mamma e del papà, le naturali ed oggettive differenze tra le bambine e i bambini”

 

Le Superga solidali

Sabato 7 aprile dalle ore 10:30 alle ore 19 la Bottega Paideia in Via Villa della Regina 9/D a Torino ospita un evento di moda e solidarietà aperto a tutti con le “Superga® per Paideia”, una versione del modello 2750 – la prima scarpa da tennis al mondo realizzata con suola in gomma naturale vulcanizzata – ideata per sostenere la Fondazione Paideia. Disponibile in edizione limitata per uomo e donna e anche per i più piccoli, questa versione presenta una tomaia in puro cotone bianco personalizzata con occhielli colorati, suola in gomma naturale vulcanizzata e il logo della Fondazione Paideia sul tallone.

 

Insieme al paio scelto si riceverà in omaggio una scatola di pennarelli Carioca per disegnare sulla stoffa delle proprie “Superga® per Paideia” e durante la giornata sarà possibile anche personalizzare il proprio paio con la creatività dellillustratrice Roberta Rossetti. L’intero ricavato delle “Superga® per Paideia” sarà devoluto per finanziare la costruzione del Centro Paideia (www.centropaideia.org).

 

Le “Superga® per Paideia” sono disponibili presso la Bottega Paideia, online sul sito www.superga.com e presso i negozi monomarca di Torino (via Lagrange 27 e via Garibaldi 33) e il flagship store di Milano (corso Vittorio Emanuele II 15) al prezzo di 59 Euro per il modello da bambino e di 65 Euro per il modello da adulto. Fino a sabato 14 aprile compreso, la Bottega Paideia sarà aperta il lunedì dalle ore 15:30 alle 19 e dal martedì al sabato dalle ore 10:30 alle ore 19. Per informazioni: 011-5520236 info@fondazionepaideia.it

Per l’ammanco da sei milioni in manette Gatti ex presidente di Finpiemonte

Accusato di avere ripianato il buco della sua società immobiliare con bonifici per 6 milioni prelevati da un conto in Svizzera aperto dalla finanziaria regionale piemontese l’ex presidente di FinPiemonte Fabrizio Gatti è stato arrestato questa mattina dalla Guardia di Finanza. In carcere anche due imprenditori, Pio Piccini e Massimo Pichetti, che  avrebbero coadiuvato Gatti ad evitare il fallimento della Gem immobiliare, in difficoltà finanziarie a seguito di un investimento azzardato su una palestra a Collegno. L’ex presidente della finanziaria regionale era sotto inchiesta da alcuni mesi, dopo l’esposto dell’attuale presidente di FinPiemonte Stefano Ambrosini . Gli arrestati sono accusati di concorso in peculato continuato e aggravato che ha causato danno patrimoniale di rilevante gravità. Il denaro prelevato da Gatti è stato versato, con tre bonifici bancari, dal conto corrente intestato a Finpiemonte presso la banca in Svizzera a due società amministrate da  Piccini e  Pichetti , in rapporti d’affari con Gatti.

Leri Cavour, le estati di Camillo Benso

4 /  Oggi non voglio raccontare una storia, ma dipingere un quadro. Il cielo è turchese, la luce che si spande nell’aria è quella del mattino, si appoggia, timida, sulle cose del mondo, levigandone i contorni. Al centro della tela vi è una villa a pianta quadrata, suddivisa su due piani, ha pareti sobrie e bianche, eleganti nella loro austerità. Semplici bassorilievi decorano le finestre ed il portone principale, su tutto dominano i toni del bianco, dell’azzurro e del grigio; con educato contrasto si delineano le linee marroni e terra d’ombra del legno delle finestre e del portone principale. La villa è in procinto di svegliarsi, le imposte al piano superiore aperte per metà rappresentano un metaforico sgranchirsi dopo il riposo della notte. Tutto intorno vi è un gran fracasso di persone, contadini già stanchi si mescolano a qualche figura ben vestita, mentre un distinto cane da caccia insegue un gruppo di galline, un giovinetto porge dei fiori alla sua bella. Si sta eseguendo un quadro manierista, ricolmo di infiniti dettagli, uno in particolare va messo in risalto: nell’angolo in basso a sinistra, vicino all’anziana contadina che spia i giovani innamorati, il prete del paese sta discutendo con un signore dall’aria raffinata e dai lineamenti leggermente rotondi come i piccoli occhiali che indossa. Quello che si è delineato è un esercizio di pura fantasia, se avesse un titolo potremmo proporre: “Visione idealizzata di una giornata di Camillo Benso, Conte di Cavour, durante l’estate a Leri”. Sappiamo infatti che il grande statista piemontese, amava trascorrere più tempo possibile presso questo borgo, una sua tenuta estiva a cui egli era molto affezionato. Si dice che qui abbia scritto ben ottantatre lettere documentate.

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Ci troviamo nel vercellese, in una frazione di Trino, in una piccolissima borgata dalla storia antica e travagliata. I primi ad interessarsi alla zona furono i monaci Cistercensi, che, nell’XI secolo, bonificarono il territorio per adattarlo alla coltura del riso. La nascita del paesino è strettamente legata al Principato di Lucedio, di lì per nulla distante, e al Monastero di San Genuario, di cui era una grangia satellite. Il Monastero acquistò i terreni nel 1179 e ne trasse grandi benefici. Con il passare del tempo la borgata crebbe di importanza e di dimensioni, fino a quando, all’inizio dell’800, il territorio venne acquistato da Napoleone Bonaparte, che però non lo visitò mai di persona. In seguito la zona venne concessa al Principe Camillo Borghese, che lo vendette a Michele Benso di Cavour, padre di Camillo. Grazie agli interventi della famiglia Cavour il borgo cambiò completamente aspetto, trasformandosi in una sorta di azienda agricola, Camillo stesso progettò dei macchinari per l’epoca avanzati e moderni, volti sia al lavoro nei campi, sia a migliorare il sistema di irrigazione. Oggi, chi si avventura a perlustrare il territorio di Leri non trova alcuna facilità nell’immaginare l’operosità ed il fermento che all’epoca caratterizzava questa zona. Quando mi metto in macchina, con due amici, per raggiungere la borgata i colori attorno a me sono intensi, in netto contrasto gli uni con gli altri. Non sono io questa volta a guidare e decido di distrarmi guardando il paesaggio in continua trasformazione al di là del finestrino: penso alle vecchie pellicole in cui le scene erano tutte accelerate e i protagonisti si muovevano a scatti. Usciamo dalla via principale ed imbocchiamo una stradina sterrata e non capiamo nemmeno di essere arrivati a destinazione. Siamo scivolati in una atmosfera di onirico silenzio, la moltitudine di cascine e strutture a due piani sembrano essersi addormentate in seguito a chissà quale incantesimo; tutto sta riposando e nel sonno invecchia senza accorgersene.

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Estraggo la mia reflex ed inizio l’esplorazione: le crepe delle pareti sembrano rughe, gli oggetti di legno sono ingrigiti, in generale tutto pare sbiadito. Il paese di Trino visse fino agli anni ’60, poi iniziò a spopolarsi con lentezza inarrestabile. Si sparse la voce, in quel periodo, che sarebbe stata costruita una seconda centrale nucleare, in una zona troppo vicina perché gli abitanti dell’epoca potessero accettarla; fu questa, forse, la ragione principale della migrazione, e così, piano piano, qualcuno iniziò ad andar via, fino a quando rimase solo ciò che non poteva spostarsi. Negli anni ’80 ci fu un piccolo ripopolamento, alcune famiglie degli operai dell’Enel si trasferirono nelle vecchie cascine, ma fu una breve resurrezione di appena dieci anni. Negli anni ’90 qualcuno propose di costruire lì un Museo Nazionale dell’Agricoltura, ma le parole si persero nel vento, come l’ipotesi, del 2011, di iniziare i lavori di restauro per recuperare la tenuta della Famiglia Cavour, in occasione dei centocinquanta anni dell’unità d’Italia. È malinconicamente romantica la sensazione che provo, osservando oggetti dimenticati, traccia silenziosa del vissuto di qualcuno, mi colpiscono uno stendibiancheria e degli adesivi appiccicati al muro ad altezza di bambino. Tutte le strutture sono prive di mobilia, le finestre e le imposte e le porte sono state scardinate e appoggiate ai muri, l’unico edificio chiuso ermeticamente è la chiesa. Ci aggiriamo tra quei colossi assopiti, il loro respiro calmo passa attraverso i battenti scarni, levigando con delicatezza la loro pelle di cemento e pietra, fino al momento in cui ci ritroviamo in uno spiazzo quadrato, che circonda un edificio, abbastanza ben conservato, dalla pianta quadrata e che si alza su due piani.

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È il cuore, un tempo pulsante, di Leri, villa Cavour. Entrare dell’edificio è difficoltoso, poiché tutto attorno sono cresciute delle siepi spinose, abitate da una moltitudine di api indaffarate: è complicato, ma non impossibile. Una volta varcata la soglia entriamo in un grande salone affrescato, i decori sono sulle tinte del blu e dell’oro, sulla parete che sta di fronte a me e in quella alla mia sinistra sono stati dipinti dei finti caminetti, il muro che sta alla mia destra è squarciato da due grandi finestre rettangolari. I segni delle intemperie sono visibili, ma pare che il tempo abbia voluto essere meno intransigente con questo edificio. La villa è abbastanza grande, priva di arredamento interno, ogni sala è dominata da una tinta differente, penso che se si frantumasse potrebbe trasformarsi in un ipnotico enorme caleidoscopio. Giriamo con calma, venendo meno alla tabella di marcia; scatto molte fotografie tentando di catturare le sfumature di colore, ad ogni passo rifletto sul fatto che ogni cosa, lì, è pregna di Storia. Abbiamo appena finito di visitare tutte le stanze, quando il cambiamento di luce mi avvisa che è ora di andare. Anche qui ci sono stati avvistamenti di spiriti e fantasmi, ed è il momento di lasciare spazio a loro, i degni abitanti di quei sogni lontani che i giganti di pietra ancora stanno vagheggiando.

Alessia Cagnotto