redazione il torinese

Autocrocetta con i campioni dello sport per BMW X7 e BMW THE 7

Martedì 28 maggio la Concessionaria BMW Autocrocetta insieme con il Panigaccio 2.0 ha dato vita ad un Evento dedicato alle nuove vetture che ridefiniscono il concetto di Lusso secondo la Casa Bavarese: Nuova BMW X7 e Nuova BMW THE 7.Protagoniste della scena, le vetture hanno convinto da subito i presenti, per la  loro straordinaria bellezza. BMW X7 e BMW THE 7, nonostante le imponenti dimensioni sono  capaci di trasmettere grazia e leggerezza grazie al design puristico e alle linee sportive. L’Evento si è svolto dapprima nella corte esterna dove gli ospiti hanno avuto modo di scoprire l’aperitivo secondo Panigaccio 2.0, caratterizzato da un’esperienza di Show Cooking e dalla degustazione dei vini Ferrari.In un secondo momento gli ospiti sono stati guidati in un’esperienza gastronomica all’interno della struttura, dove hanno potuto assaporare una cena accompagnati dai Sommelier AIS. L’evento ha inoltre visto la partecipazione dell’Allenatore Moreno Longo e del Campione di Snowboard Simone Malusà, nonché del Cantante Duccio Devoti che si è esibito ed ha presentato le nuove punte di diamante del marchio dell’Elica.

 
 
 

Chiamparino si è dimesso. Subentra Elena Loewenthal, di “+Europa SI’ TAV”

Sergio Chiamparino ha annunciato le proprie dimissioni dal Consiglio Regionale, come peraltro aveva preannunciato subito dopo gli esiti del voto di domenica 26 maggio. Chiamparino lascia il posto in Consiglio Regionale a Elena Loewenthal, giornalista traduttrice e scrittrice; insegna presso lo IUSS (Istituto Universitario di Studi Superiori dell’Università di Pavia). Elena Loewenthal era capolista nella circoscrizione di Torino per la lista “+Europa SI’ TAV”. “Sono felice di entrare nel Consiglio Regionale del Piemonte. – afferma la consigliera – Vi porterò i valori e gli obiettivi politici di +Europa, lavorerò per un Piemonte Regione d’Europa, capace di guardare al futuro. Lavorerò per una sempre maggiore integrazione fra formazione e professionalità, per una sostenibilità che sia risorsa e capacità creativa. Credo nella forza delle idee, nel confronto pacato. Credo in un progresso che passa dalla cultura allo sviluppo delle infrastrutture, dai diritti ai doveri del cittadino. Ringrazio di tutto cuore il Presidente Chiamparino per il lavoro, l’impegno e la passione che ha dedicato al bene comune in questi anni: è e sarà per me un modello di politica e umanità”.

Arrestati uomo e donna con l'hobby del furto senza scasso

I carabinieri di Mathi hanno arrestato un uomo algerino e una donna italiana, di 38 e 41 anni, operai, incensurati, con l’hobby del furto senza scasso. È successo ieri mattina a Nole, in via Martiri della Libertà. I due ladri hanno rubato le chiavi alle vittime (amici/conoscenti) qualche giorno fa mentre si trovavano a casa loro per una visita di cortesia. Ieri sono tornati per svaligiare la casa mentre i loro amici erano al lavoro. Lei è entrata in casa con le chiavi mentre il complice è rimasto in strada per fare da palo. Una condomina ha visto tutti i movimenti della coppia e ha chiamato al 112. I carabinieri sono intervenuti immediatamente e hanno fermato prima il palo e poi la complice, chiusa in casa. I carabinieri hanno trovato le chiavi in tasca della donna. I proprietari non si erano accorti del furto delle chiavi. La coppia è sospettata di aver commesso altri furto senza scasso.

I carabinieri smantellano "centrale dello spaccio" a Settimo

Una centrale dello spaccio in un alloggio di via Custoza, a Settimo Torinese, è stata scoperta e chiusa dai carabinieri. Un uomo di 28 anni italiano è stato arrestato per detenzione e spaccio di droga. Durante la perquisizione dell’appartamento i militari hanno sequestrato un chilo di marijuana. Quando sono arrivati i carabinieri, senza appuntamento e fingendosi clienti, l’uomo non aperto la porta. Per potere entrare in casa, i militari hanno aspettato l’arrivo di un cliente. Quando il pusher ha aperto la porta per fa uscire l’acquirente, i carabinieri hanno fatto irruzione in casa. Il cliente è stato perquisito e nella sue tasche i carabinieri hanno trovato 50 grammi di marijuana. Per tale motivo è stato denunciato.

Tenta di rubare tonno e altri cibi per 150 euro

In via Gorizia ha tentato di rubare prodotti alimentari per circa 150 euro, per lo più di confezioni di tonno ed altre cibarie. Il ladro, un cittadino nato in Sudan di 42 anni, nel pomeriggio di domenica, dopo aver riempito la borsa della spesa, ha raggiunto l’ingresso, posato la sacca oltre il tornello, per poi allontanarsi dalla corsia riservata all’uscita senza acquisti. Un operatore addetto alla sicurezza, che aveva notato la scena, ha immediatamente fermato l’uomo. Gli agenti della Squadra Volante hanno arrestato il quarantaduenne, con precedenti di Polizia, per tentato furto aggravato e falsa dichiarazione delle proprie generalità.

Monili "taroccati": oltre 2 milioni di articoli sequestrati

Diamante Nero, Corallo Rosso, Zaffiro, Topazio, Perla di Boemia. Queste alcune delle indicazioni riportate sugli oltre 2 milioni di articoli sequestrati dalla Guardia di Finanza di Torino ma che in realtà erano prodotti, artificialmente, con pasta vitrea o ceramica

È il risultato di un’operazione dei Finanzieri del Gruppo Pronto Impiego del capoluogo Piemontese che ha visto coinvolte le provincie di Torino e di Milano.  Oltre 2 milioni gli articoli, tra monili ed accessori d’abbigliamento, sequestrati e riportanti false indicazioni qualitative anche in relazione alla loro qualità e provenienza ovvero con indicazioni merceologiche non conformi. Onice, Opale, Diaspro, Avventurina, Occhio di Tigre, Tanzanite, Madrepora, Perla Marina e Madreperla le ulteriori ingannevoli indicazioni riportate sui monili e sugli accessori d’abbigliamento ornamentali in vendita, tra questi collane, bracciali, orecchini e anelli. L’ingente quantitativo di prodotti illeciti, che avrebbe consentito un profitto di diversi milioni di euro, è stato rinvenuto dai “Baschi Verdi” presso le sedi ed i depositi situati nei quartieri torinesi di “Madonna di Campagna” e “Parella” nonché presso due magazzini ubicati all’interno della nota area denominata “Città Commerciale” di Settimo Torinese (TO) nella disponibilità di tre imprenditori cinesi ed un imprenditore italiano. Per i titolari delle quattro attività e per il loro fornitore, leader mondiale del settore, con centro di distribuzione nella Repubblica Ceca, è scattata la denuncia alla Procura della Repubblica di Torino per frode in commercio, oltre alla segnalazione alla Camera di Commercio di Torino, per le relative sanzioni amministrative. Il mercato del falso monile non si limitava solamente alla semplice vendita al dettaglio; il commerciante italiano indagato, infatti, un settantenne di origini lombarde, con le sedi della sua attività a Torino ed in Svizzera, aveva pensato bene di truffare i clienti anche attraverso un sito internet, creato ad hoc, dove commercializzava i falsi articoli. L’operazione, coordinata dal Pool Tutela del Consumatore della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino, impegnato costantemente nel contrasto ai fenomeni distorsivi del mercato, è stata posta in essere a tutela della collettività e ad argine delle sempre più frequenti frodi commerciali. L’assenza dell’indicazione di un importatore o di un mandatario con sede all’interno dell’Unione Europea comporta, di fatto, l’impossibilità di ricostruire la filiera di approvvigionamento della merce e, in ultimo, di verificare che il fabbricante abbia predisposto la documentazione tecnica comprovante la conformità del prodotto stesso con le normative armonizzate comunitarie e nazionali. L’operazione rientra nell’ambito del controllo economico-finanziario del territorio eseguito, quotidianamente, dalla Guardia di Finanza, per contrastare tutte quelle forme di commercio illegale in modo da tutelare non solo i consumatori, ma anche gli imprenditori onesti eliminando pericolose distorsioni delle corrette regole dell’economia di mercato.

Gli esami non finiscono mai: la storia di Mirella Antonione Casale

Torino e le sue donne

Le storie spesso iniziano là dove la Storia finisce. 

Con la locuzione “sesso debole” si indica il genere femminile. Una differenza di genere quella insita nell’espressione “sesso debole” che presuppone la condizione subalterna della donna bisognosa della protezione del cosiddetto “sesso forte”, uno stereotipo che ne ha sancito l’esclusione sociale e culturale per secoli. Ma le donne hanno saputo via via conquistare importanti diritti, e farsi spazio in una società da sempre prepotentemente maschilista. A questa “categoria” appartengono  figure di rilievo come Giovanna D’arco, Elisabetta I d’Inghilterra, EmmelinePankhurst, colei  che ha combattuto la battaglia più dura in occidente per i diritti delle donne, Amelia Earhart, pioniera del volo e Valentina Tereskova, prima donna a viaggiare nello spazio. Anche Marie Curie, vincitrice del premio Nobel nel 1911 oltre che prima donna a insegnare alla Sorbona a Parigi, cade sotto tale definizione, così come Rita Levi Montalcini o Margherita Hack. Rientrano nell’elenco anche Coco Chanel, l’orfana rivoluzionaria che ha stravolto il concetto di stile ed eleganza e Rosa Parks, figura-simbolo del movimento per i diritti civili, o ancora Patty Smith, indimenticabile cantante rock. Il repertorio è decisamente lungo e fitto di nomi di quel “sesso debole” che “non si è addomesticato”, per dirla alla Alda Merini. Donne che non si sono mai arrese, proprio come hanno fatto alcune iconiche figure cinematografiche quali Sarah Connor o Ellen Ripley o, se pensiamo alle più piccole, Mulan.  Coloro i quali sono soliti utilizzare tale perifrasi per intendere il “gentil sesso” sono invitati a cercare nel dizionario l’etimologia della parola “donna”: “domna”, forma sincopata dal latino “domina” = signora, padrona. Non c’è altro da aggiungere. (ac)

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Gli esami non finiscono mai: la storia di Mirella Antonione Casale

“La maestrina della prima inferiore numero tre, quella giovane col viso color di rosa, che ha due belle pozzette nelle guance, e porta una gran penna rossa sul cappellino, e una crocetta di vetro giallo appesa al collo”, così Enrico, alunno di terza classe di una scuola municipale d’Italia, descrive la maestra, nel diario immaginario, che non è altro che il celebre libro “Cuore” di Edmondo De Amicis. Lo scolaro ricorda la donna “sempre allegra”, che “tien la classe allegra, sorride sempre, grida sempre con la sua voce argentina che par che canti, picchiando la bacchetta sul tavolino e battendo le mani per imporre silenzio; poi quando escono, corre come una bimba dietro all’ uno e all’ altro per rimetterli in fila; e a questo tira su il bavero, a quell’altro abbottona il cappotto perché non infreddino; li segue fin sulla strada perché non s’ accapiglino, supplica i parenti che non li castighino a casa e porta delle pastiglie a quei che han la tosse”. L’autore del libro conosce bene l’ambiente scolastico, soprattutto quello delle elementari di via della Cittadella, che frequentano i suoi due figli, conosce anche per davvero la giovane maestra dalla penna rossa, in realtà Eugenia Barruero, un’insegnante umile e modesta che abitava in Largo Montebello 38, e a cui Edmondo si ispira per il suo personaggio indimenticabile. A Eugenia i vecchi torinesi, del sodalizio “i Ragazzi del ’99”, hanno dedicato una targa a sua memoria apposta sulla facciata della casa in cui visse, con incise poche parole,  come a voler dimostrare che di lei non si sarebbero mai dimenticati. Proprio come avviene nella memoria di tutti per il suo incancellabile alter egoletterario. Nel capolavoro di ambientazione torinese il personaggio della maestrina non solo rappresenta il simbolo della giovinezza, ma è anche l’emblema di ciò che per De Amicis è la missione della scuola, ossia di fare gli italiani una volta fatta l’Italia, (per riprendere d’Azeglio), senza distinzioni di censo e di lingua, e di dialetti. Ed è sempre stato questo il compito della scuola, essere quella solida pietra monolitica che infonde cultura e conoscenza, teatro di crescita civile affinché tutti diventino capaci di affrontare il mondo con coscienza critica e responsabilità, essere quell’Istituzione fondamentale in cui da piccoli nessuno vuole mai entrare e della cui importanza ci si accorge sempre dopo. Ed è così che arriviamo alla storia di oggi, che ha per protagonista un’insegnante torinese, una storia ambientata nella scuola e che tratta del diritto all’istruzione per tutti. La scuola nasce elitaria, destinata e riservata ad una ristretta classe sociale altolocata; quando  il sistema cambia si passa ad una fase di modernizzazione, in cui la scuola ha la specifica funzione di socializzazione etico-culturale, per poi giungere alla fase di industrialismo e all’alfabetizzazione di massa. Anche se può sembrare incredibile, fino a non pochi anni fa non tutti hanno potuto usufruire della scuola pubblica, una parte di bambini e ragazzi è rimasta esclusadalle classi “normali”, quasi confinata in strutture e istituti specializzati: si tratta dei disabili. Con il tempo tuttavia anche questa situazione ha incominciato a sbloccarsi. Il primo passo è rappresentato dalla Legge 118/1971, grazie alla quale i disabili lievi possono frequentare le classi comuni, negli anni successivi vengono prese disposizioni affinché alcuni docenti vengano inseriti a supporto degli insegnanti curricolari.

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La prima vittoria si ha con la Legge 517/1977, che approva l’abolizione delle classi differenziali, la seconda, quella più degna di nota, è l’importante Legge 104/1992, Legge quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e per i diritti delle persone con handicap. Alla 104 segue la Legge 170/2010 in cui si trovano le norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico, che sancisce così il diritto per tutti, -abili e diversamente abili-  a partecipare alla vita scolastica ad ogni effetto. Dopo un lungo pellegrinaggio, pare che la scuola sia riuscita ad attuare ciò che l’articolo 34 della Costituzione Italiana proclama già da un bel po’ di anni: “La scuola è aperta a tutti (…) I capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi”. Tra le tante personalità che hanno contribuito ai cambiamenti appena citati c’è anche Mirella Antonione Casale, nata a Torino il 12 dicembre del 1925, città in cui vive e lavora fino al pensionamento, nel 1988. Si laurea in Lettere presso l’Università degli Studi di Torino nel 1949, insegna Materie Letterarie presso la  scuola media, e poi all’istituto tecnico, prima in provincia di Vercelli e successivamente, dal 1955,  a Torino, fino alla partecipazione al concorso a preside di scuola media. La lineare vita di Mirella è destinata a stravolgersi, un evento drammaticamente significante porta la donna ad approcciarsi al mondo con altri occhi: il 1 maggio 1957 nasce la figlia Flavia, che all’età di sei mesi contrae l’influenza “asiatica”; la piccola, dopo febbri fortissime e convulsioni, sviluppa una grave encefalite virale, seguita da coma con previsione di certezza di morte. Dopo un ultimo consulto medico e un nuovo farmaco specifico per i lattanti appena arrivato dall’estero, la bimba riesce a sopravvivere, riportando però gravi conseguenze per le numerose lesioni celebrali. E quando la madre vuole iscrivere la bambina – giunta all’età di sei anni –  a scuola, tutti la rifiutano, tranne gli istituti privati e differenziali. Mirella, però, non si lascia abbattere dalle difficoltà e continua nel suo percorso: dal 1960 viene eletta Consigliere d’Amministrazione, nominata dalla Provincia di Torino, dell’Istituto Buon Pastore (istituto rieducativo per le ragazze difficili, e di sostegno per le ragazze madri). Dal 1972 al 1980 ricopre la carica di Giudice Onorario presso il Tribunale dei Minori di Torino e dal 1985 al 1999 è Consigliere di maggioranza al Comune di Torre Pellice, dove vive tutt’ora. Dal 1977 al 1982 è  comandata dal Ministero della Pubblica Istruzione presso il Provveditorato agli Studi di Torino per coordinare e seguire l’integrazione scolastica dei disabili. Mirella aveva frequentato, infatti, tra il 1963 e il 1965, un corso biennale di specializzazione dell’Università in Psicologia-Pedagogia e successivamente corsi reiterati di formazione ministeriale. Nel 1968 vince il concorso a preside a Torino, e ottiene la dirigenza scolastica della scuola media Camillo Olivetti dove, qualche anno dopo, in seguito ad un corso d’aggiornamento, inizia in alcune classi la sperimentazione del tempo pieno (sono sei le scuole medie di Torino a iniziare la sperimentazione).

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Fin dal 1971 promuove anche un’altra sperimentazione, che prevede l’inserimento di alunni disabili intellettivi e psicofisici nelle classi comuni del tempo pieno, prima ancora dell’approvazione della Legge istitutiva 517/1977. Dal 1964 è iscritta all’ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità) a Torino, ricoprendone nel corso degli anni cariche locali ma anche nazionali. Nel 1988, ormai in pensione, si trasferisce con la famiglia a Torre Pellice, dove pochi mesi dopo fonda con sede locale a Pinerolo l’Associazione ANFFAS-Valli Pinerolesi, nella quale ancora oggi continua a prestare la propria attività come socia, dopo otto anni di presidenza. Nel 1991 scrive “Il bambino handicappato e la scuola” per Bollati Boringhieri, insieme a Pier Angela Peila Castellani e Francesca Saglio. Il libro si basa sull’esperienza e sulla riflessione delle autrici a proposito dell’ambito diagnostico-terapeutico della presa in carico dei bambini con disabilità da parte della scuola, e del loro inserimento all’interno dell’Istituzione. Fino alla primavera 2012 svolge attività di volontariato come componente della Commissione minori e disabili per i piani di zona ed è ancora presente nella Commissione permanente per l‘integrazione scolastica dei disabili. Fa parte della Commissione welfare del comune di Torre Pellice. Per alcuni anni ha partecipato all’accoglienza presso il presidio ospedaliero in aiuto agli utenti, nello specifico degli anziani, per aiutare nel dare informazioni o nella stesura delle domande per esenzioni ticket. Inoltre, con altri volontari di altre associazioni locali, dopo aver frequentato corsi di preparazione, si è occupata del tempo libero degli adulti disabili intellettivi e/o relazionali, organizzando attività teatrali. Ha partecipato, grazie all’AUSER  (Associazione per l’invecchiamento attivo), all’animazione nelle case di riposo per anziani dove tutt’ora si propone come lettrice.

 

Alessia Cagnotto

Gondole al Valentino

La nostra affezionata lettrice Maria Siragusa ci invia queste fotto scattate sul Po. Atmosfera “veneziana” al Valentino!

Si vendono più case ma valgono meno

Gli immobili nella città metropolitana di Torino si vendono di più: Le vendite, infatti, sono state 25.000 nel 2018, ovvero il 4,5% in più rispetto al 2018. Purtroppo i valori a metro quadro stagnano al centro città e scendono  del 3% in periferia. E i negozi? I prezzi registrano  dei cali dal 2 al 5%, tranne il centro. I dati sono del Borsino Immobiliare Fimaa Torino, studio presentato all’Ascom di Torino. Dice il presidente Fimaa Torino, Franco Dall’Aglio. “L’Italia è il fanalino di coda in Europa, ha uno stock immobiliare obsoleto: soltanto il 9% degli edifici risale a dopo il 1990”.

Diari tra Diari. La mostra

Alla “Fondazione Spinola Banna per l’Arte” di Poirino, esposizione conclusiva del progetto residenziale per giovani artisti
 
Poirino (Torino)
L’espressione diaristica in tutte le sue forme: visive, letterarie, tecniche, archivistiche e musicali. E’ stato questo il filo conduttore dell’evento “Diari tra Diari” (edizione 2018-2019), terzo ed ultimo appuntamento del “progetto di residenza” rivolto a giovani artisti, promosso e organizzato da “Fondazione Spinola Banna per l’Arte” e da GAM-Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, con il sostegno della Compagnia di San Paolo. Scelti in tutt’Italia tramite bando di selezione e coordinati dall’artista tutor Maria Morganti (milanese, residente a Venezia e un curriculum di mostre personali in Istituzioni fra le più prestigiose in ambito nazionale), sono cinque gli artisti under 35 coinvolti nel progetto: Daniele Costa (Castelfranco Veneto-Treviso, 1992; attivo particolarmente nel campo video), Alice Mazzarella (Foligno-Perugia, 1991; dal 2012 impegnata presso l’Associazione “ViaIndustriae” nella gestione e progettazione dell’archivio del libro d’artista), Virginia Russolo ( Conegliano–Treviso, 1995; residente e operante fra Venezia e Londra, al suo attivo sperimentazioni pittoriche in cui convergono interessanti ricerche video e fotografiche), Davide Sgambaro (Cittadella-Padova, 1989; oggi residente e operante fra Milano e Torino) e Caterina Silva (Roma, 1983; impegnata a Londra come pittrice, performer e videomaker). Le loro opere, prodotte – sotto l’attenta vigilanza del tutor – nell’arco di nove mesi di lavoro, saranno esposte, con la curatela di Elena Volpato e insieme a quelle della stessa Morganti e di Stefano Arienti (fra i nomi di punta della ricerca artistica nazionale dopo le stagioni dell’Arte Povera e della Transavanguardia e al quale si deve l’accompagnamento dei giovani artisti nella fase finale e creativa del percorso) presso la “Fondazione Spinola Banna per l’Arte”, in Frazione Banna 1, a Poirino (Torino, tel. 011/9459800). L’appuntamento è per sabato 8 giugno (inaugurazione, ore 18) e domenica 9 giugno, con apertura dalle 10 alle 17, alla presenza di tutti gli artisti partecipanti. Durante l’inaugurazione, sarà presentata anche la pubblicazione “Diari tra Diari”, a cura di Maria Morganti ed Elena Volpato, edita da “ViaIndustriae”, “Fondazione Spinola Banna per l’Arte” e GAM di Torino. Il progetto si è avvalso anche della preziosa collaborazione di importanti centri culturali come il “Museo di Antropologia Criminale Cesare Lombroso di Torino”, ”FLAT – Fiera Libro Arte Torino” (che ha dedicato l’esposizione monografica dell’edizione 2018 a Dieter Roth e alla sua produzione diaristica), il “Piccolo Museo del Diario” e la “Fondazione Archivio Diaristico Nazionale” di Pieve Santo Stefano (Arezzo). Importanti sono stati anche i diversi approfondimenti sul tema del diario attraverso incontri interdisciplinari che hanno visto gli interventi, fra gli altri, dello storico Luca Pes, della critica d’arte Cristina Baldacci, dello psichiatra antropologo Roberto Beneduce e della critica letteraria Nadia Fusini. In occasione dell’evento, si è anche programmata l’esposizione straordinaria, fino a domenica 9 giugno, dell’opera in progress di Maria Morganti “Il sostituto: lo studio itinerante”, presso l’atrio della GAM di Torino.

g.m.