redazione il torinese

La Dc, le alleanze e i 5 stelle

di Giorgio Merlo

Dunque, la tesi dei 5 stelle sul capitolo delle alleanze politiche – seppur dopo una sciagurata legge elettorale voluta e perseguita dal Pd renziano e da Forza Italia – e’ molto semplice. E potrebbe essere riassunta così: noi ci alleiamo prima con la Lega. Se non ci sta scegliamo il Pd. Perché pari sono e l’uno vale l’altro. Ecco, questo metodo e’ il nuovo modo di far politica nella stagione post ideologica e potremmo anche dire post democratica. Uno vale l’altro perché, appunto, essendo i 5 stelle un partito né di centro, né di destra e né di sinistra non c’e’ più alcuna gerarchia valoriale, politica, culturale e programmatica da rispettare. Tutti sono uguali agli altri purché siano alle dipendenze del movimento di Grillo e Casaleggio. Ora, senza entrare nel merito di questa strana e singolare – almeno a mio parere – concezione della politica e della democrazia, mi permetto di sottolineare sommessamente che la credibilità e la trasparenza della politica rispondono ad altri criteri. E, nello specifico, alla miglior cultura cattolico democratica e cattolico popolare che si sintetizza in alcuni punti qualificanti e decisivi. A conferma, per chi non l’avesse ancora capito, che i 5 stelle non hanno nulla a che vedere, ma proprio nulla, con la storia, l’esperienza, la funzione e e il ruolo che in altra epoca storica ha svolto la Democrazia cristiana. E lo dico perché a volte qualche buontempone, simpatico ma sballato, continua a tracciare strani confronti e similitudini tra il comportamento politico dei 5 stelle e il ruolo storico assolto dalla Dc. Ora, sono almeno 3 i capisaldi essenziali della nostra concezione delle alleanze. Innanzitutto in Italia la politica “e’ sempre stata politica delle alleanze”, per dirla con Mino Martinazzoli. E quindi un no secco alla logica dell’autosufficienza e della autoreferenzialita’. Di marca grillina o di marca renziana fa poca differenza. In secondo luogo la cultura del doppio o triplo forno non rientra in una concezione politica ispirata alla chiarezza e alla coerenza programmatica. Quale credibilità può avere un progetto politico di un partito che sceglie, casualmente, il programma di forze politiche alternative l’un l’altra? Questo, in gergo, si chiama trasformismo politico e parlamentare. Punto. In ultimo, ma non per ordine di importanza, dal sistema delle alleanze emerge anche il progetto di società che le forze politiche perseguono. Certo, in una stagione dominata dalla superficialità e dalla radicale assenza di cultura politica, parlare di progetto di società e’ quanto mai arduo, se non addirittura fuori luogo.

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Ma se è vero, com’è vero, che le priorità programmatiche rispondono anche ad un quadro valoriale e ad un sistema ideale, l’indifferenza nel scegliere un partito o l’altro nella costruzione di un programma e’ un atto qualunquistico e demagogico senza alcun fondamento e privo di qualsiasi credibilità politica. Ecco perché, anche e soprattutto alla luce di ciò che concretamente sta capitando nella società italiana, e’ arrivato il momento per recuperare il patrimonio politico del passato e declinarlo nella dinamica politica contemporanea. A cominciare dalla riscoperta della cultura del cattolicesimo politico che, proprio sul tema delicato e decisivo delle alleanze, del progetto di società e della coerenza tra programmi e costruzione delle coalizioni, ha saputo offrire pagine straordinarie per una politica alta, nobile e soprattutto credibile agli occhi dei cittadini e della pubblica opinione. Quello che oggi manca drammaticamente e’ proprio questo tassello: la nobiltà della politica. Prima o poi il qualunquismo, la demagogia e la pura propaganda cedono il passo. E lì’ occorre essere pronti per non ricadere nel precipizio. Perché a pagarne il conto sarebbe solo la qualità della democrazia e la credibilità delle nostre istituzioni.

ALLA CASERMA AMIONE “LA CITTADELLA DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI”

Discussa in commissione Urbanistica presieduta da Damiano Carretto, la variante che prevede la trasformazione delle caserme Amione, in piazza Rivoli e Dabormida, in corso Unione Sovietica.

Il provvedimento, già approvato nelle scorse settimane dalla Giunta e che sarà votato lunedì dal Consiglio comunale, è stato illustrato dal vice sindaco Guido Montanari. La caserma Amione ospiterà la “Cittadella delle pubbliche amministrazioni”. Gli uffici dello Stato presenti in Torino, (circa 1200 persone), troveranno sede in quel luogo, dopo la realizzazione di nuove strutture edilizie al posto dei capannoni che oggi ospitano il museo di Artiglieria. Il progetto di trasformazione, che prevede tuttavia la salvaguardia della facciata, tutelata dai Beni Culturali e del Paesaggio, sarà affidato ad un concorso internazionale. Con questo provvedimento si darebbe seguito al protocollo di intesa sottoscritto lo scorso anno tra la Città, i Ministeri della Difesa e dei Beni culturali e Agenzia del Demanio. Il valore complessivo dell’investimento si aggira intorno ai 100 milioni. La riqualificazione della caserma Amione sarà a carico dell’Agenzia del Demanio e si avvarrà della linea di metropolitana e delle altre linee di mezzi pubblici esistenti oltre che di nuove vie di comunicazione pedonali e ciclabili. Alla caserma Dabormida, invece, sarà invece trasferito il museo di Artiglieria, oggi nella caserma di piazza Rivoli.

L’Atalanta frantuma il sogno europeo granata

L’Atalanta batte il Torino 2-1 e per i Granata si allontana l’Europa. Per  infortuni e squalifiche,  la squadra di Mazzarri, va detto, era decisamente ridimensionata. Dopo un dignitoso primo tempo, al gol di  Freuler replica Ljajic, ma ecco il raddoppio di Gosens. Nelle ultime 4 giornate bisognerà già pensare alla prossima stagione con rinnovato entusiasmo.

Tuffi: Assoluti, Chiara Pellacani e Vladimir Barbu primi dalla piattaforma

Chiara Pellacani, Vladimir Barbu, Giovanni Tocci e Andrea Chiarabini sono i campioni italiani della terza e ultima giornata del Campionato Italiano Assoluto Indoor Open di tuffi, conclusosi nel pomeriggio alla piscina Monumentale di Torino. I primi due si sono aggiudicati il titolo tricolore dalla piattaforma, Tocci e Chiarabini hanno invece vinto l’oro nel trampolino 3 metri sincro. Chiara Pellacani, romana classe 2002 tesserata per la MR Sport Fratelli Marconi, ha vinto con 253,50 punti davanti a Maia Biginelli (Fiamme Oro Roma, 231,05) e Silvia Murianni (Carlo Dibiasi/MR Sport F.lli Marconi, 216,85). Vladimir Barbu, trentino di Cles classe 1998 e tesserato per Carabinieri e Bolzano Nuoto, ha ottenuto 409,30 punti e si è imposto su Riccardo Giovannini (Fiamme Oro Roma, 353,65) e Mattia Placidi (Fiamme Rosse/Carlo Di Biasi, 336,35). Nel sincro Tocci (Esercito/Cosenza Nuoto) e Chiarabini (Fiamme Oro/CC Aniene) hanno totalizzato 399,27 punti, vincendo in volata la sfida con Lorenzo Marsaglia (Marina Militare/CC Aniene) e Tommaso Rinaldi (Marina Militare/MR Sport F.lli Marconi), argento con 395,43 punti. Il bronzo è andato a Francesco Porco (Fiamme Oro Roma/Cosenza Nuoto) e Andrea Cosoli (Carlo Dibiasi), sul terzo gradino del podio con 351 punti netti.

Assente nella piattaforma femminile l’azzurra e campionessa in carica Noemi Batki fermata da un leggero infortunio al polso. Ne ha approfittato la giovane Chiara Pellacani, argento un anno fa qui a Torino, conducendo una gara regolare e senza particolari errori, scalando la vetta della classifica grazie all’elevato coefficiente degli ultimi due tuffi: il triplo e mezzo ritornato raggruppato e il doppio e mezzo indietro carpiato con un avvitamento e mezzo. Alle sue spalle Maia Biginelli, classe 2003, e Silvia Murianni, prima al termine delle qualifiche del mattino. Da segnalare la qualificazione in finale di Matilde Borello, atleta torinese classe 2002 portacolori della Blu 2006, giunta poi all’ottavo posto.

Gara avvincente nel sincro, dove Giovanni Tocci ha completato il personale tris di titoli in questa edizione degli Assoluti (dopo l’oro nelle due gare individuali dal trampolino), questa volta in coppia con l’altro azzurro Andrea Chiarabini, con cui non gareggiava da più di un anno. La finale è stata un testa a testa con Marsaglia e Rinaldi, avanti fino al quinto tuffo e superati all’ultimo grazie a un salto perfetto dei primi due nel quadruplo e mezzo avanti raggruppato. Per i vincitori da segnalare anche il buon triplo e mezzo ritornato carpiato – quarto tuffo – decisivo per tornare a contatto dei più diretti avversari.

Nell’ultima gara della giornata Vladimir Barbu ha confermato il titolo conquistato alla Monumentale l’anno scorso. Ha condotto la finale fin dall’inizio e soltanto una piccola imprecisione negli ultimi due tuffi non gli ha permesso di superare i 412,65 punti con cui aveva concluso al primo posto le qualifiche della mattinata. Secondo Riccardo Giovannini, classe 2003, che ha approfittato di due errori di Mattia Placidi per salire sul secondo gradino del podio. Assente il piemontesi Eduard Timbretti Gugiu, fermato da un problema alla schiena.

Nella classifica per società ha chiuso al primo posto il Gruppo Sportivo Fiamme Oro Roma (150), seguito da MR Sport Fratelli Marconi (132) e Cosenza Nuoto (129,50). “Archiviamo con soddisfazione anche questa edizione dei Campionati Italiani Assoluti” dichiara Gianluca Albonico, Presidente FIN Piemonte e Valle d’Aosta, “una bella edizione sia per quanto riguarda le gare sia per quanto riguarda la partecipazione di pubblico, una costante qui alla Monumentale. È sempre piacevole ospitare i tuffi a Torino, per il rapporto che c’è con la disciplina e con le persone che la praticano e la vivono”.

Le finali dell’ultima giornata saranno trasmesse in differita domani alle 17 su Rai Sport + HD.

L’arte di tacere raccontata dall’abate Dinouart

dinouart1L’autore pubblicò nel 1749 un “Trionfo del sesso” a causa del quale entrò in grave attrito con la sua gerarchia fino al punto di essere scomunicato. L’arte di tacere è un trattato sul tema del silenzio che diverte e racconta molte verità che sarebbero oltremodo necessarie ai nostri tempi

 

Al quarto capitolo del suo trattato (“Principi necessari per esprimersi nei libri e nei saggi”) l’abate Joseph Antoine Tousaint Dinouart (Amiens, 1716-1786) scriveva, descrivendo il primo principio, che “è bene trattenere la penna, se non si ha da scrivere qualcosa che valga più del silenzio”. Mi sono chiesto cos’avrebbe detto se avesse gettato uno sguardo, seppur fugace, su questa mia nota. Me l’avrebbe stroncata, in un impeto di riservatezza e modestia, oppure l’avrebbe silenziosamente accettata, per compiacimento o vanità? Non potendo contare su di una risposta, nella speranza di un’indulgenza,  continuerò a scrivere questa breve recensione di un libretto straordinariamente attuale. “L’art de se taire” ( l’arte di tacere) fu pubblicato a Parigi nel 1771,presso l’editore Simon Bénard ed è – forse – l’opera più famosa dell’abate Dinouart , ecclesiastico «mondano» e scrittore versatile del XVIII secolo. Infatti, il nostro abate, scrisse sui più svariati argomenti, soprattutto sulle donne – compresi rifacimenti di opere altrui che gli guadagnarono il titolo dinouart3di «Alessandro dei plagiari» -, e pubblicò nel 1749 un “Trionfo del sesso” a causa del quale entrò in grave attrito con la sua gerarchia fino al punto di essere scomunicato. L’arte di tacere è un trattato sul tema del silenzio che diverte e racconta molte verità che sarebbero oltremodo necessarie ai nostri tempi. Ad esempio sostiene che l’uomo che parla poco e scrive solo cose essenziali sarà migliore scrittore, e miglior politico: “Il silenzio politico è quello di un uomo prudente, che si contiene, che si comporta con circospezione, che non si apre sempre, che non dinouart2dice tutto ciò che pensa, che non chiarisce sempre la sua condotta e le sue intenzioni. È un uomo che, senza tradire le giuste ragioni, non risponde sempre esplicitamente per non lasciarsi scoprire». E si comporta così perché, in generale, “ è sicuramente meno rischioso tacere che parlare”. Una piccola opera sapiente che racconta dell’arte del parlare a proposito, del non aprire bocca a vanvera. L’arte del tacere è anche un’arte dell’eloquenza del corpo, che la civiltà cristiana per lungo tempo ha ignorato, pur essendo un capitolo importante dalla retorica classica. L’arte del tacere è padronanza di sé e della relazione con gli altri: «L’uomo non si appartiene mai così tanto che nel silenzio». Diviso in due parti ( nella prima descrive i principi necessari per tacere, i diversi tipi di silenzio e le cause che li determinano; nella seconda si sofferma sul fatto che “si scrive male, si scrive troppo, non si scrive abbastanza” e su come esprimersi nei libri), questo libro si presta ad una lettura godibilissima e, al tempo stesso, utile. E’ vero che l’abate ricorda come i torchi nella Francia del settecento gemevano per i troppi libri pubblicati (e ancor oggi è così) ma “L’arte di tacere” non rientra tra le pubblicazioni  colpevoli di aver sprecato la cellulosa.

 

Marco Travaglini

Principio d’incendio: evacuato pronto soccorso ospedale Mariziano

Una sessantina di pazienti in attesa, sono stati indirizzati agli altri reparti, quando, stamane il pronto soccorso dell’ospedale Mauriziano di Torino è stato evacuato a causa di un principio di incendio. E’ stato provocato dal corto circuito di un quadro elettrico nei locali del seminterrato. Sono intervenuti i vigili del fuoco e fortunatamente non ci sono feriti o intossicati.

Alla scoperta dei misteri delle antiche divinità

Lunedì 23 aprile, alle ore 10:10, il Museo Egizio di Torino – via Accademia delle Scienze 6 – propone la visita guidata Animali o Dei?, un percorso dedicato a grandi e piccini per conoscere le potenti e misteriose divinità faraoniche.

 

Nell’antico Egitto la presenza divina era fortemente percepita e riguardava ogni aspetto dell’esistenza umana: dei e dee potevano rappresentare i fenomeni naturali e quelli sociali e potevano cambiare di volta in volta i loro nomi e attributi.

 

Le piene del Nilo, l’esito di un guerra o di un raccolto abbondante e molte altre attività dipendevano dall’umore degli dei e per chi viveva nelle terre dei faraoni era fondamentale saper riconoscere il loro mutevole aspetto e il loro smisurato potere.

 

Durante il percorso, i ragazzi e i loro genitori potranno visitare le sale del Museo e scoprire  i nomi, le caratteristiche speciali e gli aspetti più curiosi di ogni forza divina venerata, temuta e rispettata dagli antichi abitanti dell’affascinante terra dei faraoni.

 

INFORMAZIONI UTILI

Animali o Dei?

Pubblico: bambini (6-11 anni) accompagnati dai genitori

Data e orari: lunedì 23 aprile 2018, ore 10:10

Prezzo al pubblico: € 5,00 (biglietto di ingresso escluso)

Prenotazione obbligatoria: dal lunedì al venerdì, 8:30 – 19:00; sabato, 9:00 – 13:00.

Telefono: 011 4406903 – mail: info@museitorino.it

Rifondazione e il 25 aprile

Rifondazione Comunista partecipa e invita a partecipare alle prossime manifestazioni in programma a Torino il 24 aprile e il 1 maggio. L’una, la fiaccolata del 24 aprile, è indetta come ogni anno per celebrare la lotta partigiana e la Liberazione dalla dittatura nazifascista. Il corteo partirà alle ore 20 da piazza Arbarello per arrivare in piazza Castello dove il compagno partigiano Gastone Cottino terrà l’orazione ufficiale. La manifestazione del 1° maggio, dopo il ritrovo dei manifestanti previsto per le ore 9, partirà da Piazza Vittorio Veneto. “In piazza noi ci saremo – dice Ezio Locatelli, segretario provinciale di Rifondazione Comunista –  non solo per un fatto di ricorrenze pure importanti per il movimento operaio, popolare e antifascistaCi saremo in ragione di una lotta che deve proseguire contro guerre, razzismi, disuguaglianze, fascismi vecchi e nuovi, forme di sfruttamento e di spoliazione del lavoro. Occorre riaffermare questa volontà di lotta per il cambiamento di contro alle politiche liberiste che i vari governi  hanno perseguito in questi anni. Queste politiche hanno causato veri e propri disastri sociali, nutrito interessi e privilegi delle classi abbienti, fomentato la guerra tra poveri. Saremo presenti in piazza per dire no ai nuovi scenari di guerra perseguiti dalle potenze occidentali. Saremo in piazza per dire che occorre costruire una alternativa che ridia sovranità e potere al popolo”. Oltre alla presenza alle due manifestazioni Rifondazione Comunista parteciperà alle varie  manifestazioni che si terranno il 25 aprile nei quartieri della città oltre che in diversi comuni dell’area metropolitana.

Muore schiacciato dall’albero che stava abbattendo

E’ morto l’uomo di 45 anni di San Maurizio Canavese, che ieri pomeriggio è stato schiacciato da un albero che stava abbattendo a Corio, in un terreno di sua proprietà. I carabinieri della compagnia di Venaria, avvisati da una donna che si trovava con lui,  stanno cercando di ricostruire la dinamica dell’incidente, per capire  se l’uomo avesse adottato le misure di sicurezza necessarie.

Spesa in campagna a Fenestrelle

La Spesa in Campagna, il mercato contadino della Cia di Torino, torna in “trasferta” a Fenestrelle. Dopo l’incoraggiante esperienza dell’anno scorso, l’iniziativa riapre i battenti nel centro della val Chisone, domenica 22 aprile. Seguiranno gli appuntamenti, sempre domenicali, del 27 maggio, 24 giugno, 8 e 29 luglio, 12 e 26 agosto. Il mercato, riconoscibile dalle tradizionali bandiere bianco/verdi, coinvolge mediamente una trentina di agricoltori selezionati, che propongono ortofrutta, olio siciliano di oliva nocellara, miele e derivati, carni bianche (pollo, coniglio, tacchino) in varie tipologie, zafferano delle valli di Lanzo, formaggi d’alpeggio e altri freschi e stagionati di mucca e di capra, fiori in vaso, biscotti di riso, di meliga, di farro e di grano, pane, riso, liquori artigianali, gianduiotti e giacomette tagliati a mano, salumi tipici del Canavese e carne di maiale e vitello, confetture dolcificate con mosto d’uva, succo di mele e altri trasformati come l’antipasto piemontese, patate di montagna, cosmetici naturali, vino dell’astigiano e affettato di maiale.