redazione il torinese

OLIMPIADI WINS. Un pomeriggio di sport per tutta la famiglia

Mercoledì 30 maggio WINS – World International School of Torino organizza le Olimpiadi WINS, un evento in collaborazione con CUS Torino, Campus di Management ed Economia Università di Torino –  Sede di Cuneo e con il progetto Allenarsi per il Futuro®. Un pomeriggio gratuito e aperto a bambini e ragazzi, da 6 a 15 anni, per avvicinarsi allo sport accompagnati dai consigli degli istruttori del CUS Torino.


15 sport da conoscere e provare: Basket – Calcetto – Scherma – Pallavolo – Tennis – Tennis da tavolo – Karate – Cheerleading – Danza – Nuoto – Lotta & logistica – Rugby – Golf – Hydrobike – Acquagym

2 grandi sportivi come ospiti d’onore: Daniela Masseroni, medaglia olimpica Ginnastica Ritmica e Marco Mordente, ex capitano della Nazionale Italiana di Pallacanestro

1 workshop gratuito, dedicato ai ragazzi da 10 a 15 anni, In collaborazione con il Campus di Management ed Economia Università di Torino, Sede di Cuneo, per introdurre i ragazzi al mondo del Marketing & Management.

Chi c’è dietro il successo di una squadra? Come si gestisce il marketing di un team sportivo? E quali sono i trucchi del mestiere da conoscere?  A guidare i ragazzi, gli uomini e le donne di domani, alla scoperta delle risposte la Prof.ssa Milena Viassone, Coordinatore del Campus di Management ed Economia – Sede di Cuneo e del Dott. Paolo Silvestro, Presidente CDV&M Cuneo. Gelato per tutti, in collaborazione con la gelateria Nivà che porterà in Wins la sua ApeNivà.Il pomeriggio è gratuito ed aperto a tutti i bambini dai 6 ai 15 anni. È necessario portare un paio di scarpe da ginnastica e, per chi lo desidera, l’occorrente per la piscina.WINS è la scuola internazionale di Torino che nel corso dell’anno propone ai propri studenti, dai 2 anni e mezzo ai 18 anni, un percorso di studi internazionale riconosciuto e ispirato all’International Baccalaureate ®. Lo sport è una componente molto importante della formazione dei bambini e dei ragazzi e WINS ne ha fatto uno dei pilastri chiave nel processo di sviluppo dei propri studenti, un mezzo per sperimentare e imparare competenze chiave per il proprio futuro, come la collaborazione, il lavoro di squadra, la leadership, il rispetto e la consapevolezza di sé. Lo sport consente a bambini e ragazzi di misurarsi con le proprie attitudini e i propri limiti e affrontare le sfide in vista del raggiungimento dei primi obiettivi.La struttura che accoglie WINS è progettata come un campus americano: non solo aule didattiche all’avanguardia fornite delle migliori tecnologie, una sala musica, un laboratorio di arte, un auditorium e aree gioco interne ed esterne ma anche tutto ciò che serve per vivere lo sport: piscina, palestra, campi da basket, da pallavolo, da calcetto. Il 30 maggio i bambini e le loro famiglie si muoveranno proprio all’interno di queste strutture respirando un’aria internazionale, alla scoperta dei vari sport.

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 WINS – World International School of Torino. Via Traves 28. Torino

L’evento è realizzato con la collaborazione di RISORSE Agenzia per il lavoro, Oerlikon Graziano e con la partecipazione di Le Torri Gym, Royal Park I Roveri, Tennis per Gioco.

“Pannunzio” in festa per i primi 50 anni

Sono iniziate le celebrazioni del 50° anniversario dell’attività del Centro Pannunzio patrocinate, tra gli altri, dalla Città metropolitana di Torino.Martedì presso l’auditorium Vivaldi della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, si è tenuta una tavola rotonda intitolata “Mario Pannunzio, il significato delle sue scelte liberali, la sua eredità culturale e civile” che ha visto l’intervento dei  professori Dino Cofrancesco, Gerardo Nicolosi, Mirella Serri con le conclusioni del direttore del Centro Pier Franco Quaglieni. Inaugurata l’esposizione “Dal Mondo di Pannunzio al Centro Pannunzio” alla presenza delle autorità locali, mostra visitabile fino al 16 giugno dal lunedì al venerdì ore 10-18, sabato 10-13

Rivive l’ara votiva dei caduti

 

Giovedì 24 maggio  alle ore 10,30  si svolgerà la cerimonia di inaugurazione del restauro e recupero dell’ARA votiva dei Caduti Torinesi della Prima Guerra Mondiale.

Nell’anno finale del centenario della Grande Guerra e a novant’anni dalla posa a scopo commemorativo dell’ARA nel Parco della Rimembranza del Colle della Maddalena, l’Associazione di promozione sociale ARTES – Torino composta da restauratori, artigiani, architetti ed ingegneri ne riporta in auge l’antico splendore attraverso, eseguendo il restauro a titolo gratuito a favore della città. L’Ara Votiva, realizzata in travertino scalpellinato e completata di trofeo di rami d’alloro e di quercia, daga e elmo in bronzo, identifica il valore simbolico del Parco della Rimembranza che lungo i suoi viali alberati raccoglie, nome per nome, la memoria di 4.904 Soldati torinesi caduti in combattimento nella Prima Guerra Mondiale, di tutte le Armi e Specialità delle forze armate (2.583 fanti, 508 artiglieri, 356 alpini, 280 genieri, 277 bersaglieri, 211 mitraglieri, 135 aviatori, 22 dirigibilisti, 107 della milizia territoriale e compagnia presidiaria, 83 granatieri, 68 automobilisti, 67 della sanità, 57 dei reparti d’assalto, 50 cavalieri, 40 marinai, 31 di commissariato e sussistenza, 21 carabinieri, 5 finanzieri, 3 cappellani). Il Parco, che rappresenta anche un’originale collezione di specie arboree di particolare individualità scientifica, è suddiviso in 46 sezioni ciascuna dedicata a eventi e località della Grande Guerra in un ideale percorso di memoria che dall’Ara attraversa i Luoghi Sacri della Patria. Dal 1988 gli Alpini della Sezione di Torino ne curano la manutenzione periodica per conto del Comune. Il recupero dell’Ara nel Centenario della Prima Guerra Mondiale si unisce a questo impegno sociale e vuole rappresentare prima di tutto un solenne omaggio di riconoscenza a tutti i suoi soldati e al loro sacrificio per l’Unità d’Italia ma anche il contributo responsabile a nome della collettività tutta per la tutela e valorizzazione di un patrimonio di esemplare significato valoriale e di grande bellezza naturalistica e botanica.

 

L’iniziativa è inserita nel calendario degli eventi dell’anno Europeo della Cultura 2018 e nel programma ufficiale delle commemorazioni del Centenario della Prima Guerra Mondiale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Struttura di Missione per gli Anniversari d’interesse nazionale. A tale scopo, gode della collaborazione del Consiglio Permanente delle Associazioni d’Arma di Torino e del patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, della Regione Piemonte, della Città metropolitana di Torino, del Comune di Torino e della Circoscrizione 8.

Inoltre ha ricevuto il Patrocinio del Ministero della Difesa e del Comando Militare Esercito Piemonte.

 

Quest’intervento segue quanto già realizzato da ARTES, col recupero del rifugio antiaereo al di sotto del Palazzo di Città nel 2015. Il presidente di Artes Ninni Jasch:“Con il restauro dell’Ara nel Parco della rimembranza, che segue il recupero del rifugio antiaereo al di sotto del Palazzo di Città, ARTES ha l’ambizione di diventare un valido supporto all’amministrazione pubblica per il recupero e restauro di monumenti dimenticati, o poco valorizzati mettendo in campo le sue professionalità e le sue conoscenze dei suoi associati con progetti di valorizzazione dei mestieri e dell’artigianalità.” Il recupero dell’Ara è stato realizzato con la fattiva collaborazione dell’Associazione Nazionale Alpini Sezione di Torino che ha supportato l’esecuzione del restauro e con anche Assoarma Torino. Il recupero è stato realizzato dall’Associazione ARTES aps grazie al contributo di Fondazione CRT.

Domenica spazio aereo chiuso per disinnescare la bomba

La Sagat, società di gestione dello scalo aereo torinese,  informa che la chiusura dello spazio aereo dalle ore 09:30 fino indicativamente alle ore 15:30 di domenica 27 maggio sopra l’area oggetto delle operazioni di disinnesco dell’ordigno bellico rinvenuto nei pressi del centro commerciale 8 Gallery (Lingotto) comporterà la sospensione sull’Aeroporto di Torino delle operazioni di avvicinamento, atterraggio e decollo, ad eccezione delle partenze dalla pista 36 in direzione Nord. Potranno quindi verificarsi ritardi o cancellazioni dei voli nella fascia oraria indicata. SAGAT ha provveduto a comunicare le limitazioni alle compagnie aeree, che a loro volta daranno comunicazione ai passeggeri interessati in merito allo stato dei voli. Per informazioni dettagliate sui propri voli, i passeggeri possono quindi rivolgersi alla compagnia aerea o agenzia di viaggio.

FONDI UE: “PIEMONTE IN RITARDO SULL’USO DELLE RISORSE”

L’eurodeputato Cirio, con gli esponenti azzurri in Consiglio Regionale Fluttero e Graglia: «Su quasi 3 miliardi di euro, spesi al momento solo 400 milioni. Rischiamo di perderli»

 

 

Sui tre principali fondi europei indiretti gestiti dalla Regione, il Piemonte è fortemente in ritardo: a lanciare l’allarme è l’eurodeputato Alberto Cirio insieme agli esponenti di Forza Italia in Consiglio Regionale Franco Graglia e Andrea Fluttero.

 

Su quasi 3 miliardi di euro (2,9 mld per l’esattezza) assegnati dalla programmazione europea al Piemonte per il periodo 2014-2020, al momento le risorse già allocate sui diversi bandi sono solo un terzo, circa 990 milioni, e quelle spese e già arrivate nelle tasche dei cittadini e del territorio ancora meno, solo 420 milioni di euro.

 

Su due Fondi in particolare il Piemonte è tra le regioni che si posizionano al fondo della classifica italiana per l’uso delle risorse europee. Si tratta del Fondo per lo sviluppo rurale (FEASR) e di quello per lo sviluppo regionale (FESR), rispettivamente al 13° e 18° posto. Migliore invece la gestione del Fondo sociale (FSE) su cui il Piemonte è 3° a livello italiano.

 

«Queste risorse vanno spese entro il 2020 – sottolineano Alberto Cirio, Franco Graglia e Andrea Fluttero – altrimenti il rischio è di perderle. Molti bandi devono ancora essere decisi e su quelli già avviati ci sono stati molto problemi di accesso, lungaggini ed eccesso di complessità e burocrazia». 

 

«Come ho già ribadito più volte – aggiunge l’eurodeputato Cirio –sono a disposizione per dare un supporto alla Regione su questi fondi e per lavorare insieme, fin da adesso, sulla prossima programmazione».

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FONDI UE: LO STATO DELL’ARTE IN PIEMONTE

Dati Commissione UE aggiornati al 21 maggio 2018

 

FESR (Fondo europeo di sviluppo regionale). Sono le risorse principalmente destinate ai territori e alle imprese per interventi finalizzati a creare sviluppo sostenibile e ripresa dell’occupazione. Su quasi 966 milioni di euro per il Piemonte, al momento le risorse decise – ossia allocate sulle misure già aperte – sono pari all’26,7% (quelle spese il 6,2%). Siamo al 18° posto a livello nazionale, a differenza della Valle d’Aosta, al 2° posto con l’83,4% delle risorse già decise, ma anche a differenza di regioni del sud come la Campania, che su oltre 4 miliardi di euro di dotazione ne ha già allocati più del 70%, posizionandosi al 4° posto in Italia.

 

Una situazione che potrebbe mettere a rischio la “premialità” di circa 50 milioni di euro che, ottimisticamente, era già stata conteggiata e ripartita tra le varie misure. Se dovessimo perderla, la dotazione totale del FESR per il Piemonte passerebbe dagli oltre 960 milioni attuali a poco più di 900. 

 

FEASR (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale). Sono principalmente le risorse del PSR destinate agli agricoltori e i fondi per i GAL (Gruppi di azione locale). Ad oggi, su quasi 1,1 miliardi di euro di dotazione per il Piemonte, la quota di risorse decise è pari all’31,3% (quelle spese 13%). Siamo al 13° posto delle regioni italiane, seguiti dalla Calabria, a fronte del primo posto della Toscana con il 99,8% già deciso.

 

Sia sul FESR che sul FEASR sono state segnalate notevoli difficoltà di adesione alle misure, farraginosità nella produzione dei documenti e complessità e lunghezza delle istruttorie (in alcuni casi oltre un anno di attesa per conoscere l’esito della propria istanza). A tutto questo si aggiungono i tempi “biblici” di pagamento.

 

FSE (Fondo sociale europeo). Sono principalmente le risorse destinate a inclusione sociale, istruzione, formazione e occupazione.

Qui il Piemonte va meglio e si posiziona al 3° posto nazionale e in testa alle regioni del Nord Ovest, mostrando buona capacità di ricorrere agli aiuti europei. Su quasi 873 milioni di euro, la percentuale di risorse decise è del 45,4% (e spese del 25,3%), a fronte del 17° posto della Lombardia con il 24,2% deciso (e 15,1% speso).

Lavoro e identità sessuale, un binomio non sempre facile

Vivere la propria identità di genere o orientamento sessuale nell’ambiente di lavoro non è sempre facile, a volte è impossibile: i casi di intolleranza, mobbing e discriminazione omo-bi-transfobica avvengono continuamente, nei più svariati contesti professionali, anche se raramente vengono denunciati


Parlarne, confrontarsi e cercare un supporto può però contribuire a spezzare gli imbarazzi, vincere le paure e cercare di porre fine a pratiche e atteggiamenti discriminatori.

Nell’ambito del Festival “Libere Gabbie”, di cui Sicurezza e Lavoro è partner, si parlerà di “Storie di lavoro lgbtqi”, mercoledì 23 maggio 2018 alle ore 18.00, al Centro San Liborio – FabLab Pavone Torino, gestiti da Sicurezza e Lavoro in via Bellezia 19 a Torino (angolo via San Domenico; ingresso dal giardino Jan Palach).

Interverranno: Massimiliano Quirico, giornalista, direttore di Sicurezza e Lavoro, Elena Petrosino, responsabile Diritti della Camera del Lavoro di Torino, e Massimo Florio, presidente 011 Sauna Club e vice-presidente nazionale di Arco, associazione che, attraverso i suoi circoli in tutto il Paese, si occupa di educazione e prevenzione delle discriminazioni.

È un incontro per raccontare e analizzare esperienze di lavoratori e lavoratrici lgbtqi, con un dibattito aperto al pubblico e letture e drammatizzazioni a cura degli attori Walter Revello e Anna Abate dell’associazione Babi.

A cura di Sicurezza e lavoro e Camera del Lavoro di Torino, in collaborazione con le associazioni 011 Sauna ClubArco – Associazione Ricreativa Circoli Omosessuali e Anddos – Associazione Nazionale contro le Discriminazioni Da Orientamento Sessuale. Ingresso libero.

Nell’occasione sarà distribuito gratuitamente il vademecum “Lavoro e diritti LGBT”, realizzato dal Coordinamento Torino Pride con CgilCisl e Uil e recentemente ristampato da Regione Piemonte e Camera del Lavoro di Torino.

Sicurezza e Lavoro – dal 2017 partner del Lovers Film Festival – LGBTQI Visions – dal 2010 promuove in tutta Italia salute, sicurezza e diritti nei luoghi di lavoro, con particolare attenzione anche al contrasto di pregiudizi, stereotipi e discriminazioni negli ambienti di lavoro in funzione dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere.
 

Fanno saltare il bancomat ma non rubano nulla. Un rapinatore ferito

I banditi hanno fatto saltare il bancomat, ma il colpo è fallito. Lo sportello elettronico  di prelievo della filiale dell’Unicredit di Vigone  è esploso e il botto, nella notte, ha svegliato parecchie persone. I  ladri sono però fuggiti senza rubare nulla. I carabinieri, intervenuti in pochi minuti, hanno trovato  sulla parete della banca  tracce di sangue lasciate da uno dei rapinatori. I malviventi sono stati rintracciati, uno di loro ha perso un dito e l’altro ha riportato ustioni. Sono stati trasportati in ospedale.

Il Premio Calvino a Filippo Tapparelli

 

 Filippo Tapparelli è il vincitore della XXXI edizione del Premio Italo Calvino con il romanzo L’inverno di Giona. Una prima menzione speciale della Giuria va ad Adil Bellafqih, per Il Grande Vuoto, e una seconda menzione a Riccardo Luraschi, per Il Faraone. La “speciale menzione Treccani” è stata assegnata a Giulio Nardo, per Sinfonia delle nuvole

 

Il romanzo vincitore e le menzioni speciali sono stati proclamati martedì 22 maggio al Circolo dei lettori di Torino dai giurati Teresa Ciabatti, Luca Doninelli, Maria Teresa Giaveri, Vanni Santoni e Mariapia Veladiano, e da Massimo Bray, Direttore generale dell’Istituto della Enciclopedia Italiana.

 

La Giuria ha deciso di assegnare il Premio a L’inverno di Giona di Filippo Tapparelli «per la sua grande forza visionaria: nel testo, con stile rarefatto, un allucinato mondo mentale si trasforma in un mondo fisico insieme minuziosamente reale e sottilmente simbolico. Un potente e struggente giallo analitico in cui la verità si sfrangia in tanti rivoli, toccando i temi della colpa, del castigo, del bisogno umano di riconoscimento.»

 

Queste, invece, le motivazioni delle due menzioni speciali della Giuria:

 

La prima, a Il Grande Vuoto di Adil Bellafqih, «per l’originale capacità di mescolare tra loro generi diversi come il noir e la distopia, con un suggestivo uso di cliché e di citazioni provenienti da un immaginario visivo squisitamente contemporaneo. E, in modo obliquo, il romanzo e il suo giovane autore gettano sull’oggi un perturbante e pungente sguardo radicale.»  

La seconda, a Il Faraone di Riccardo Luraschi, «un’estesa e impeccabile costruzione narrativa chiaramente ispirata alle vicende italiane degli ultimi venticinque anni e al loro ancora non tramontato protagonista. La non facile materia è affrontata in un’inedita prospettiva, con un’eccellente scrittura dall’amplissima e perfettamente dominata tastiera di registri e di lessici.»

La speciale menzione Treccani è stata assegnata a Sinfonia delle nuvole di Giulio Nardo «per la capacità di trovare nella linearità e nella precisione una personale cifra di libertà, attraverso l’adozione di una lingua che piegandosi allo svolgersi del racconto, lontana dalla tentazione di virtuosismi ma allo stesso tempo mai placida, rimane creativa e imprevedibile, capace, attraverso un’accorta differenziazione dei registri lessicali, di portare il lettore dentro il romanzo accompagnandone la lettura in un equilibrio dinamico fra trama e parola.»

 

Filippo Tapparelli (1974, Verona), ha studiato letteratura inglese e russa presso l’Università di Verona. È impiegato in un’azienda metalmeccanica veneta. Ha letto molto e non ha frequentato scuole di scrittura. Per il suo romanzo si è ispirato ai paesaggi montani a lui familiari della Lessinia e all’umanità di Castiglione delle Stiviere. Ammira Carver e ha pubblicato in antologie vari racconti di psicologia noir.

 

Adil Bellafqih è nato nel 1991 a Sassuolo dove vive. Dopo un triennio concluso su Stephen King, ha da poco conseguito la laurea magistrale in Filosofia a Parma con una tesi sull’origine della pulsione creativa, ispirata a Nietzsche e a Jung. Già nostro finalista alla XXIX edizione con Baratro, ha pubblicato numerosi racconti partecipando a vari concorsi letterari. Ribadisce l’intenzione di voler vivere di scrittura.

 

Riccardo Luraschi (Piacenza, 1960), laureato in Scienze Politiche alla Statale di Milano, ha svolto per vent’anni attività di pubblicitario per “Il Sole 24ore”, grazie alla quale ha potuto conoscere da vicino il mondo aziendale italiano. Attualmente opera come freelance. Ha una lunga pratica di scrittura alle spalle, rimasta però sempre privata. Tra i suoi maestri Manzoni, Gadda, Parise, Arbasino.

 

Giulio Nardo è nato a Padova nel 1992. Dopo aver frequentato il Liceo Scientifico, si è laureato in Filologia Moderna a Padova sulla lingua di Arrigo Boito. Non ha frequentato scuole di scrittura. Ha letto molto, soprattutto classici francesi e tedeschi. Sinfonia delle nuvole è in assoluto il suo primo romanzo. Nutre particolare interesse per il teatro per il quale ha scritto testi da quando aveva sedici anni che oggi, però, vuole dimenticare.

Il Premio Italo Calvino è stato fondato a Torino nel 1985, poco dopo la morte di Italo Calvino, per iniziativa di un gruppo di estimatori e di amici dello scrittore, tra cui Norberto Bobbio, Natalia Ginzburg, Lalla Romano, Cesare Segre, Massimo Mila. Ideatrice del Premio e sua animatrice e Presidente fino al 2010 è stata Delia Frigessi, studiosa della cultura italiana tra Ottocento e Novecento. Il Premio, giunto alla sua trentunesima edizione, segnala e premia opere prime inedite di narrativa.

 

 

Motivazioni della giuria sul sito del Premio (www.premiocalvino.it) e sul sito della rivista L’Indice dei Libri del Mese www.lindiceonline.com)

 

“Una ricetta per la tinca” premia il Ferrante Aporti

“IncaTinca”, la ricetta che sposa i prodotti tipici del territorio con elementi gastronomici peruviani, è stata premiata nell’ambito della 61esima edizione della Fiera della Tinca e dell’Asparago di Poirino. Il concorso si inserisce nel Progetto di Promozione della Tinca Gobba Dorata del Pianalto di Poirino, voluto dal Comune di Poirino e finanziato dalla Regione Piemonte attraverso il FEAMP


Il laboratorio di cucina Inforcoop dell’istituto penale per minorenni Ferrante Aporti di Torino (nato per dare “una seconda possibilità” e un’opportunità lavorativa futura a ragazzi che rischiano di partire con il “piede sbagliato”) ha vinto il concorso gastronomico “Una ricetta per la Tinca”, indetto in occasione della 61esima Fiera della Tinca e dell’Asparago di Poirino. I ragazzi del Laboratorio hanno presentato la ricetta “IncaTinca”, una preparazione che ha sposato elementi della gastronomia peruviana ai prodotti del territorio piemontese e si sono aggiudicati una somma di 500 euro spendibili in attrezzature e iniziative didattiche. A guidarli, la chef peruviana Roxana Rondan, presidente dell’associazione gastronomica peruviana AGAPE, che da tempo promuove la cucina della comunità peruviana del Piemonte (è una delle tre grandi comunità straniere di Torino) attraverso l’impiego di prodotti del territorio piemontese.Il concorso rientra nelle attività di promozione della Tinca Gobba Dorata del Pianalto di Poirino, in programma da maggio a ottobre di quest’anno. Un progetto voluto dal Comune di Poirino e finanziato dalla Regione Piemonte attraverso il FEAMP, Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca, che si pone l’obiettivo di creare una maggiore conoscenza del prodotto tra i divulgatori e gli operatori del food, la produzione e il numero di ricette disponibili in letteratura per uscire dal “monopolio” del classico carpione.

 

Alla gara tra istituti alberghieri e corsi di formazione professionale di ambito gastronomico hanno partecipato cinque scuole di Torino e provincia. La parte organizzativa del concorso è stata affidata allaCooperativa I.E.S., che ha anche gestito le visite guidate alle peschiere del Pianalto, aperte al pubblico nei giorni della Fiera. Il piatto vincitore è stato giudicato, insieme agli altri quattro in concorso, da una giuria composta dalla maestra di cucina Giovanna Ruo Berchera e da ristoratori di Poirino che conoscono bene la tinca in cucina: Anna Fatibene del ristorante Primavera, Enzo Destefanis del ristorante Bue Rosso, Gian Mario Testa dell’agriturismo Tetti Cellaro e Paolo Tamagnone del ristorante Andrea Poirino.

Krtek, la talpa più simpatica del mondo

Dalle vetrine del centro di Praga uno strano animaletto dagli occhi spalancati e il naso rosso si presenta agli sguardi dei turisti. Con il suo sguardo furbo e simpatico è diventato, nei decenni, uno dei simboli della città magica e dell’intera nazione. E’ Krtek, che in ceco significa semplicemente “talpa”, personaggio dei cartoni animati nato nel 1956 dall’ingegnosa  penna del disegnatore Zdenek Miler. Sessantadue anni fa a Miler venne chiesto di immaginare una storia per bambini da trasformare in un film. La ricerca di un personaggio in grado di coinvolgere e appassionare i più piccoli lo impegnò per diverso tempo e l’idea di Krtek gli venne incidentalmente. Durante una passeggiata in un bosco inciampò in un buco scavato da una talpa e da quel piccolo inconveniente scaturì l’idea di disegnare proprio uno di questi piccoli insettivori. Protagonista di moltissimi libri per l’infanzia e giocattoli, la talpa esordì nel suo primo film d’animazione (“Come Krtek trovò i suoi pantaloni”) nel 1957, grazie al quale il suo autore si aggiudicò il premio per miglior film informativo-didattico per bambini alla diciottesima edizione del festival di Venezia. Il successo fu strepitoso. A quel cortometraggio ne seguirono altri cinquanta (l’ultimo nel 2002, “Krtek e una piccola rana”), apprezzati in più di ottanta paesi nel mondo, anche grazie all’intuizione di far esprimere Krtek senza parole, evitando così di tradurne il linguaggio. Così, per mezzo secolo, la simpatica talpa ha lanciato i suoi messaggi ( dai valori della solidarietà al senso di giustizia,all’importanza della cura e del rispetto della natura),pensati per i più piccoli ma in grado di conquistare e far riflettere anche gli adulti.

Marco Travaglini