redazione il torinese

Educazione contro il degrado

Quante volte abbiamo parlato di questa città, un gioiello ai piedi delle Alpi con scorci bellissimi, testimonianze storiche di varie epoche, strade decorate da particolari unici e una natura presente con meravigliosi parchi e paesaggi. Torino è così, elegante, sobria e composta ma anche colorata ed esuberante. Passeggiare per le sue vie, per i suoi vicoli è rilassante ma anche interessante ed appassionante, tra un particolare in stile Liberty ed un bar di antica tradizione ogni cosa sembra magica e in realtà lo è. A volte però, nonostante passeggiare avvolti da queste meraviglie ci porti in uno stato meditativo, coinvolti e beati nell’azione che stiamo compiendo, interferenze legate al decadimento e all’incuria, visioni di puro degrado e abbandono non giustificabili e incomprensibili, turbano e rovinano il nostro momento. Camminando, in attesa di vedere il dettaglio artistico o storico successivo, potremmo invece essere sorpresi e sdegnati nel vedere materassi adagiati vicino ai cassonetti, mobili lasciati a marcire, oggetti di vario tipo buttati dolosamente nel posto sbagliato . Fare la cosa giusta, ovvero portarli all’ecocentro più vicino o richiederne il ritiro, viene considerato evidentemente troppo impegnativo. Girando per la città possiamo facilmente trovare bisogni di cani non raccolti, stragi di sigarette, bottiglie abbandonate ai lati dei palazzi, cartoni, sacchetti, insomma rifiuti di ogni tipo. La domanda che sorge spontanea è la più comune: Perché? Perché non fare lo sforzo, minimo peraltro, di arrivare ad un cestino e buttare i propri rifiuti? Perché fumare e non utilizzare i portacenere riempendo invece le nostre strade di mozziconi? Perché? Quando diciamo che le nostre città sono sporche abbiamo ragione, ma chi le sporca? Noi. Noi con la nostra negligenza, noi con la nostra noncuranza. E’ vero che il Comune potrebbe fare di più, per esempio limitare il degrado controllando le nostre strade e i nostri luoghi, che ultimamente sono maggiormente trascurati e poco curati, ma siamo noi, noi cittadini e amanti di questa città che dobbiamo prendercene cura trattandola con le dovute maniere e rispettosamente come faremmo con una nostra proprietà. Quello che ci può apparire un gesto rivoluzionario o furbo, ovvero compiere una azione irrispettosa, violare ed oltraggiare il nostro posto pensando di protestare o di manifestare il nostro dissenso rispetto ad alcune cose che non funzionano non è altro che una modalità poco civile e molto sgarbata di trattare la nostra città, un sistema che ci si ritorce contro e che crea scenari di degradazione e imbarbarimento. Sul sito dell’Amiat sono riportate tutte le modalità per la gestione dei nostri rifiuti, ogni informazione per fare la cosa giusta e cooperare affiche Torino sia mantenuta pulita. Non è vero che la nostra azione individuale non conta, la somma dei singoli gesti crea il risultato, lo sforzo compiuto da tutti noi, come comunità, produce un effetto benefico sul territorio. Torino è casa nostra, è il nostro patrimonio, uno spazio da coltivare non da mortificare, un luogo da tutelare, un tesoro da custodire.

Maria La Barbera

 

Il cantiere di Terna ad Avigliana

I lavori interesseranno 8,5 km della stradale SP589, nel tratto compreso tra le gallerie Monte Cuneo e Antica di Francia, tra giugno e settembre. L’Azienda metterà a disposizione un servizio navetta gratuito per la zona dei laghi tutti i fine settimana del periodo dei lavori

 

È previsto per fine giugno, sul territorio di Avigliana, l’avvio dei lavori per la prosecuzione dell’Elettrodotto Italia–Francia, il collegamento “invisibile” che collegherà le stazioni elettriche di Piossasco e Grand’Ile passando per il secondo tunnel del Frejus. In questa fase i lavori interesseranno 8,5 km della stradale SP589, nel tratto compreso tra le gallerie Monte Cuneo e Antica di Francia. La durata del cantiere, operativo h24, è stimata in circa 12 settimane consecutive, nel periodogiugno-settembre 2018. Per tutta la durata del cantiere una corsia resterà chiusa per consentire le opere di scavo e la posa dei cavi. Pertanto, le gallerie rimarranno aperte in un solo senso di marcia: 12 ore al giorno in una direzione senso, le altre 12 ore nell’altra. Negli scorsi mesi Terna in stretta collaborazione con il Comune di Avigliana e la Polizia Municipale, ha incontrato più volte esponenti delle amministrazioni comunali limitrofe e Sitaf per studiare soluzioni utili a ridurre al minimo l’impatto del cantiere sul territorio. Si è stabilito di svolgere i lavori nel periodo di chiusura delle scuole, solitamente caratterizzato da minori flussi di traffico. Nella consapevolezza che la zona interessata dal cantiere rappresenta un importante collegamento verso mete turistiche, per agevolare gli spostamenti Terna metterà a disposizione un servizio navetta gratuito tra Avigliana e la zona dei laghiper tutti i fine settimana del periodo dei lavori. Terna provvederà a garantire una comunicazione continuativa per fornire informazioni sull’avanzamento dei lavori anche attraverso il sito del Comune www.comune.avigliana.to.it. Il prossimo 21 giugno, dalle 16,00 alle 21,00 presso la Sala Consiliare del Comune di Avigliana, inoltre, il personale di Terna sarà a disposizione per illustrare nei dettagli l’opera e il cantiere e rispondere a domande o dubbi.

 

L’interconnessione Italia-Francia è un progetto unico al mondo per soluzioni ingegneristiche, tecnologiche e ambientali utilizzate: 190 km di linea (95 in Italia e 95 in Francia) per collegare le stazioni elettriche di Piossasco e Grand’Ile. Un collegamento invisibile, poiché completamente in cavo interrato e in parte integrato alle infrastrutture autostradali esistenti, che lascia inalterato il paesaggio della Val di Susa in Italia e della val d’Isère in Francia, ma al tempo stessoconsentirà di aumentare del 40 per cento la capacità di scambio di energia elettrica tra Francia e Italia garantendo maggiore sicurezza, decongestionamento della rete, riduzione del divario tra i prezzi di acquisto dell’energia. La nuova infrastruttura permetterà inoltre di integrare nel sistema di trasmissione la produzione di energia da fonti rinnovabili, riducendo le emissioni di CO2 secondo gli obiettivi di de-carbonizzazione fissati dall’Unione Europea per il 2050.

 

 

Un grande Festival della montagna

Borgate dal vivo – Performing Alps III edizione. Il più grande d’Europa dedicato ai borghi e alle borgate alpine

 

 Torna dal 16 giugno al 16 settembre Borgate dal vivo, il festival letterario delle borgate alpine che per la III edizione percorrerà oltre 2000 km attraverso l’Italia e si svilupperà in 93 giorni, interessando 7 regioni (Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Veneto e Umbria), 47 comuni,16 festival in rete, per un totale di 50 eventi. È il festival più grande d’Europa dedicato ai territori più piccoli: i borghi e le borgate alpine. Per l’edizione 2018 Borgate dal Vivo si amplierà in Performing Alps: oltre alla letteratura, comprenderà anche altre forme artistiche, dal teatro, alla musica, al cinema, alla danza. Tra i numerosi e rinomati ospiti: Marco Paolini, Elio Germano, Giuseppe Cederna, Cristiano Godano, Marco Balzano, Marco Marsullo, Mirkoeilcane, Giusi Marchetta, Rosella Postorino, Matteo Bussola, Valentina Farinaccio, Roberto Camurri e molti altri ancora da scoprire. L’ obbiettivo del Festival è di contribuire alla rinascita e alla lotta contro lo spopolamento dei borghi e delle borgate alpine. Gli eventi, tutti in forte relazione con i luoghi che li ospitano, sono rivolti sia agli abitanti di queste aree periferiche, che vengono sempre più rivalutate da un punto di vista ambientale e architettonico, sia al grande pubblico che può riscoprire piccoli luoghi di grande bellezza. “Il tema di Borgate dal vivo 2018 è “la trasformazione” architettonica, turistica e sociale del territorio, che può essere favorita da un progetto culturale di rete come il nostro – dice Alberto Milesi, ideatore e direttore artistico del Festival -. Mi riferisco al recupero degli immobili e degli spazi comuni; allo sviluppo di un turismo sostenibile, gestito dal basso attraverso nuove forme di valorizzazione, accoglienza e ospitalità. Borgate dal vivo può essere uno stimolo alla trasformazione sociale, perché contribuisce a rendere le borgate di nuovo centro di attività culturali, sociali e formative”. Borgate dal vivo, nato nel 2016, è diventato Festival internazionale nel 2017 grazie alla EFFE Label,riconoscimento europeo dell’European Festival Association (EFA); quest’anno è uno dei progetti scelti dalMibact (Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo), per l’Anno europeo del patrimonio culturale. Il cartellone del 2018 si arricchirà ulteriormente rispetto alle passate edizioni, grazie alla adesione di Borgate dal vivo a Italifestival, l’associazione che mette in rete i maggiori festival italiani: Piemonte dal vivo, Occit’amo, Todays, Scenario Montagna, Babelica, Assemblea Teatro, Una Torre di Libri, Six ways festival, Sentieri & Pensieri, Balla coi cinghiali, LetterAria, Groscavallo Mountain Festival, Cervino CineMountain, Ossola Guitar festival, Due parole in riva al mare, Gli aperitivi letterari, Premio InediTo, Isoipse, Autori Riuniti, Paesi Aperti, Un Arcobaleno di Libri.

In mostra le opere di Villa, il “Bansky torinese”

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La mostra “La scena del crimine”personale di Andrea Villa, si terrà fino al 30 giugno all’ex Teatro di Palazzo Saluzzo Paesana di Torino. A cura di Enrico Debandi, presenta 23 opere del “Bansky torinese”, street artist noto alle cronache per i suoi manifesti irriverenti che ironizzano su personalità e questioni scottanti legate all’attualità politica e sociale.  Dal 2014 i suoi manifesti sono comparsi per le strade di Torino creando scalpore e curiosità, alimentando la capacità critica dell’ arte come strumento per sorridere delle ossessioni che agitano la società contemporanea.

Lapucci: “Più dialogo per i progetti sociali”

Si è chiusa nei giorni scorsi a Bruxelles la Conferenza annuale dell’European Foundation Centre (EFC), il network della filantropia istituzionale presieduto dal Segretario Generale della Fondazione CRT

 

Un Mercato unico per la filantropiafondi europei di garanzia per progetti a impatto socialee l’utilizzo dei Big Data per il non profit. Queste tra le principali novità della Conferenza annuale dell’European Foundation Centre (EFC), il network internazionale della filantropia istituzionale, sotto la presidenza di Massimo Lapucci, Segretario Generale della Fondazione CRT.

 

La conferenza, intitolata “Culture Matters. Connecting citizens & uniting communities” in occasione del 2018 Anno Europeo del Patrimonio culturale, è iniziata il 29 maggio e si è chiusa  a Bruxelles, ospitando 600 rappresentanti del settore da tutto il mondo. Coinvolte anche le altri due reti della filantropia europea: il Donors and Foundations Networks in Europe (DAFNE) e lo European Venture Philanthropy Association (EVPA).

 

Con oltre 60 miliardi di euro all’anno destinati a interventi con finalità sociali (in particolare, istruzione, sanità, scienza, ambiente, migrazione, integrazione), il settore filantropico è un pilastro fondamentale della società civile europea. Per questo, uno dei principali obiettivi del Presidente di EFC Massimo Lapucci è favorire la libera circolazione delle risorse non profit tra gli Stati, superando alcune barriere – come restrizioni dei finanziamenti stranieri o sistemi di tassazione transfrontaliera incoerenti  che rischiano di mettere a repentaglio il ruolo della filantropia come “collante” sociale e il lavoro di oltre 140.000 fondazioni.

 

“Istituire un Anno europeo della Filantropia rappresenterebbe un passo avanti verso un’Europa senza frontiere  ha dichiarato Massimo Lapucci, nominato Presidente EFC all’unanimità lo scorso giugno –. Durante il mio primo anno di mandato, abbiamo aperto un dialogo stabile con le istituzioni della UE, in primis con la DG Finanza della Commissione, per ‘liberare’ risorse destinate a progetti capaci di creare valore, prima ancora che profitto. Coinvolgere i player della finanza è fondamentale, ma l’attuale regolamentazione non favorisce l’impiego di risorse finanziarie da parte del sistema bancario per investimenti ed iniziative che non siano a pieno valore di mercato. Per questo, la creazione di fondi di garanzia ad hoc può costituire una misura rapida ed efficace verso l’utilizzo di risorse comunitarie per iniziative a impatto sociale, favorendo in tal modo una naturale ibridazione tra profit e non profit”.Un’altra sfida al centro del lavoro dell’EFC riguarda l’utilizzo dei Big Data per il non profit, per misurare l’effetto dell’azione filantropica e massimizzare, così, la creazione di valore.

“Nei prossimi 5 anni  ha affermato il Presidente Lapucci  si prevedono ben 150 miliardi di dispositivi in rete, pari a 20 volte il numero di persone oggi sul pianeta, pronti a trasmettere dati grazie alle connessioni di massa. Dopo il successo per il mondo delle imprese, la Scienza dei Dati può ora rivoluzionare il modo stesso di operare della filantropia istituzionale, che deve poter disporre di nuovi strumenti per capire dove si annida il bisogno, con quali azioni coprirlo e quale impatto può generare. Con il nuovo Regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali, entrato in vigore 6 giorni fa, l’Europa diventa oggi uno spazio particolarmente adatto per sviluppare l’utilizzo dei dati a scopi sociali”.

 

La Conferenza, inoltre, ha offerto a Fondazione CRT l’opportunità di presentare in Europa la riqualificazione delle OGR-Officine Grandi Riparazioni di Torino: il più grande investimento diretto su un unico progetto (100 milioni di euro) nella storia della FCRT, oltre che uno dei più grandi progetti internazionali di venture philanthropy. Le nuove OGR, ex Officine dei treni rinate come Officine dell’arte, dell’accelerazione di impresa, dell’innovazione, sono infatti oggetto di una mostra, in programma fino a giugno presso la Philanthropy House di Bruxelles (sede di EFC), focalizzata sull’impegno delle fondazioni per il restauro e la conservazione del patrimonio culturale, intesi come processi di rigenerazione urbana e di valorizzazione del territorio. Attraverso due postazioni di realtà virtuale, che ricostruiscono l’immagine delle OGR nell’Ottocento, è possibile fare viaggio nel passato e nel presente di questa maestosa cattedrale ex industriale, oggi luogo di sperimentazione e produzione di mostre, concerti, spettacoli di teatro, danza, eventi, ristorazione: un innovation hub internazionale che, a fine anno, diventerà una sorta di ‘Silicon Valley’, ospitando anche acceleratori di impresa, laboratori di ricerca e un centro sui Big Data per la filantropia.

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L’EFC, nato nel 1989 a Bruxelles con l’obiettivo di rafforzare il ruolo della filantropia nella società, conta oggi circa 300 organizzazioni di 40 Paesi, inclusi gli Stati Uniti, che gestiscono complessivamente un patrimonio di oltre 200 miliardi di euro. L’Italia è presente con 40 organizzazioni, di cui 26 Fondazioni di origine bancaria. Oltre alla Fondazione CRT, figurano protagonisti storici della filantropia internazionale, come Rockefeller Foundation, Bill & Melinda Gates Foundation, Ford Foundation, Wellcome Trust, Robert Bosch Stiftung, Bertelsmann Stiftung, Barrow Cadbury Trust, Fundação Calouste Gulbenkian, King Baudouin Foundation, Stavros Niarchos Foundation.

Gli eventi di Torino Bike Experience

Sabato 16 giugno TBE organizza in collaborazione con MTB Passione e Torino Bike Academy il Bike Camp sull’Assietta. Si apprenderanno tecniche di guida XC sul percorso della Assietta Legend Campionato Italiano XCM. Due giorni di tecnica di guida e nozioni sul mondo della Mountainbike XC e Marathon. Adatto ad amatori di livello medio. Per dettagli e info: info@torinobike-xp.it

Motociclista cade e muore. Forse la donna a bordo con lui finita nel torrente

Un motociclista  di 43 anni di Cavour, è morto ieri dopo un incidente motociclistico sulla strada del Colle della Lombarda, nei pressi di Isola 2000, in Francia. Si tratta di Marco Caffer, caduto sulla ripida strada del colle, riaperto da pochi giorni dopo le nevicate. Si teme che con lui ci fosse una donna e che sia precipitata nel vicino torrente e poi trascinata dalla corrente molto forte.

CONTICELLI (PD): ORA CIRIE’ ASPETTA UN COLLEGAMENTO VELOCE CON TORINO

«La stazione di Ciriè deve essere la porta di ingresso delle Valli di Lanzo e il retroporto dell’aeroporto Sandro Pertini di Caselle: in questo modo si potrà ridare dignità ad una linea storica, fondamentale per il rilancio dell’intero territorio». Questo il pensiero della presidente della commissione regionale Trasporti, Nadia Conticelli (Pd), durante la conferenza stampa di oggi, lunedì 11 giugno, nella sala consiliare del Comune di Ciriè alla presenza dell’assessore regionale ai Trasporti, Francesco Balocco, del presidente di Gtt, Walter Ceresa, del presidente di Infra.To, Giovanni Currado, oltre che degli amministratori locali. «La soppressione del passaggio a livello di via Torino, grazie allo stanziamento di 5 milioni di euro da parte della Regione – evidenzia Conticelli – andrà a modificare notevolmente la viabilità attorno alla stazione, oltre che all’ingresso in città per chi arriva da sud. Un’opera fondamentale, soprattutto in prospettiva: tra poco più di due anni saranno terminati i lavori per l’innesto della SfmA nel Passante e bisognerà avere quindi il coraggio di guardare avanti, trasformando Ciriè in una stazione-porta del nuovo sistema ferroviario metropolitano. I treni dovranno arrivare qui e non fermarsi all’aeroporto, con una frequenza di un treno ogni quindici minuti nelle ore di punta: soltanto in questo modo il trasporto pubblico potrà essere appetibile non soltanto dai pendolari, ma anche dai turisti che vorranno raggiungere le Valli di Lanzo». La presidente della commissione regionale Trasporti rinnova la proposta già avanzata lo scorso anno proprio sul tratto montano tra Germagnano e Ceres. «Da parte della Regione, così come di Gtt e dei Comuni attraversati dai binari – conclude Conticelli – ci deve essere la volontà di sperimentare una mobilità diversa verso le Valli nel periodo estivo. Pensiamo, ad esempio, ad un esercizio tarato sui momenti di aggregazione che tra giugno e settembre caratterizzano i nostri paesi: ci impegneremo affinché la sperimentazione possa partire già questa estate».

Gtt, chiesta archiviazione per Ceresa e altri

Richiesta l’archiviazione per l’inchiesta sui debiti del Comune rispetto a Gtt. L’ipotesi di accusa era falso in bilancio per un buco da 20 milioni di euro sul rendiconto 2015. Erano stati iscritti nel registro degli indagati in nove: il presidente di Gtt Valter Ceresa, il direttore legale Gabriele Bonfanti, il funzionario  Claudio Conforti, i  membri del cda Bove e  Montanari, il presidente dei revisori dei conti  De Lorenzi e i tre sindaci Mariangela Brunero, Stefano Rigon e Gino Marzani. Per sei di loro – scrivono i giornali, riportando  le dichiarazioni della procura della Repubblica- e’ stata ritenuta l’estraneita ai fatti e per altri tre manca l’elemento soggettivo, ovvero  è mancata la volontà di falsare deliberatamente il bilancio.