L’obiettivo è diventare uno dei principali operatori italiani delle assicurazioni “a protezione delle persone, delle famiglie e dei beni che possiedono”. Così Gian Maria Gros-Pietro, il presidente di Intesa Sanpaolo in occasione del convegno ”Obiettivo protezione. Il settore delle assicurazioni” tenutosi nella sede torinese della banca, nel grattacielo di corso Inghilterra progettato da Renzo Piano. Per il gruppo bancario la “mission” sarà quella di fare assicurazione “nello stesso modo in cui nella nostra storia abbiamo fatto banca: mettendo al centro le persone e tenendo ben alti i nostri valori”, ha aggiunto Gros-Pietro. Il polo assicurativo sarà localizzato a Torino.
Sciopero Gtt venerdì 22 giugno
No dei sindacati ai 260 licenziamenti previsti dal Gtt entro il 2019. Per chiedere maggiore certezza sul futuro dell’azienda i sindacati hanno proclamato uno sciopero di 4 ore, dalle 18 alle 22, per il 22 giugno. Secondo le organizzazioni sindacali scarseggiano investimenti e progetti, crescono tagli e disservizi, e preoccupa l’esposizione finanziaria di Gtt, che ammonta a oltre 340 milioni di euro tra debiti con fornitori, banche e Comune e Iva non versata.
Maggiori informazioni: http://www.gtt.to.it/cms/
(Foto: il Torinese)
Emre Can in arrivo alla Juventus
E’ il giorno delle visite mediche per Emre Can, pronto alla firma con la Juventus. Oggi il calciatore tedesco va al centro J Medical , in attesa di firmare il contratto pluriennale con la Juventus. Si tratta si una perazione a parametro zero per la Juve, che arruola il centrocampista 24enne proveniente dal Liverpool.
“Con il solstizio d’estate torna purtroppo anche il famigerato festival della carne di cane di Yulin. Rinnoviamo oggi – spiega in una nota l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente – la richiesta che facciamo da anni al governo italiano, e ai suoi partner europei: chiediamo loro di intervenire presso il governo cinese perché questa crudele e inaccettabile manifestazione, condannata in tutto il mondo, sia finalmente fermata. Come associazione, rivolgiamo il nostro appello direttamente all’ambasciatore della Repubblica popolare cinese in Italia, ricordando che altri paesi asiatici hanno bandito il consumo di carne di cane ed auspicando che la Repubblica popolare faccia altrettanto”.
I rischi di contrarre una malattia “silenziosa”, legati ai comportamenti sessuali, tossicodipendenza, tatuaggi ma anche a studi dentistici e pedicure dove non si faccia sterilizzazione scrupolosa. Il 50% delle persone infette non sa di esserlo.
Sono stati fatti molti passi avanti verso l’obiettivo eliminazione dell’epatite C, grazie alla disponibilità di terapie antivirali efficaci e ben tollerate, che ha rivoluzionato l’approccio all’HCV, e all’apertura dei criteri di accesso da parte di AIFA ( Agenzia per il farmaco) che di fatto permetterebbe di trattare quasi tutti i pazienti. Tuttavia, resta ancora molto da fare per raggiungere questo traguardo, previsto per il 2030.«La terapia dell’infezione da HCV ha subito una profonda rivoluzione negli ultimi anni, grazie allo sviluppo di farmaci ad azione antivirale diretta, utilizzabili per via orale, con un ottimo profilo di tollerabilità e sicurezza e una elevatissima efficacia terapeutica – spiega Alessia Ciancio, Dipartimento di Scienze Mediche, Dirigente medico di Gastroenterologia, Città della Salute e della Scienza di Torino – questi farmaci, chiamati Agenti Antivirali Diretti (DAA) assicurano infatti l’eliminazione definitiva del virus, attraverso il blocco del processo di replicazione dello stesso, e la guarigione in oltre il 90-95% dei pazienti trattati. Si tratta di una svolta terapeutica di notevolissima importanza per i malati di epatite C che fino a pochi anni fa venivano sottoposti a regimi terapeutici che consentivano la guarigione in una piccola percentuale di casi, ma con importanti effetti collaterali in una quota non trascurabile di pazienti».
Ma qual è lo scenario epidemiologico in Piemonte?
“Risposta difficile non si conosce con esattezza il numero delle persone affette da epatite C , perché mancano ricerche specifiche e perché il 50-60% delle persone infette non sa di esserlo e lo scopre dopo molti anni o per caso o per complicanze legate alla malattia. Una stima grossolana parla dell1,5% della popolazione, con prevalenza più alta fra i migranti” I principali rischi di infezione derivano dall’uso di droghe con utilizzo di siringhe, rapporti sessuali non protetti (in generale e in particolare con prostitute o omosessuali ) i tatuaggi o body piercing, che non osservano certe norme igienico sanitarie , e poi i soggetti sottoposti a detenzione carceraria, dove la percentuale di infettati è più alta e dove talora si condividono rasoi , spazzolini, tagliaunghie. Ci si può infettare poi anche in ospedale o in studi dentistici dove non siano rispettate precise norme di sterilizzazione, così come in studi estetici ( pedicure e manicure) . La strada per eliminare l’epatite C passa anche attraverso l’informazione: per questo riparte la campagna educazionale Epatite C Zero, promossa da MSD Italia in collaborazione con EpaC Onlus e la supervisione scientifica di FIRE – Fondazione per la Ricerca in Epatologia. La prima regione ad ospitare la campagna è il Piemonte: ieri a Torino, allo Starhotels Majestic, medici specialisti, rappresentanti dei pazienti e delle istituzioni locali si sono confrontati tra loro e con i cittadini/pazienti per fare chiarezza sull’epatite C, fornire informazioni pratiche e fare il punto sull’obiettivo ‘zero epatite C’ sul territorio regionale. Durante l’incontro è stata messa alla prova la conoscenza dei partecipanti riguardo all’epatite C, attraverso un questionario a risposta multipla: dai risultati, commentati ‘in diretta’, è emerso che anche se la conoscenza in generale risulta buona (il 93% sa che l’epatite C è una malattia infettiva, causata dal virus HCV, che colpisce il fegato), tuttavia spesso si sottovalutano alcuni fattori di rischio. Solo il 42% infatti crede sia il caso di parlare con il medico per un eventuale test diagnostico a seguito dell’utilizzo di strumenti non sterili, come siringhe, aghi per tatuaggi, strumenti per manicure/pedicure da estetista, ferri da dentista; e solo il 41% crede di essere a rischio epatite c se viene a contatto accidentale o non con sangue altrui. Il medico si conferma punto di riferimento per informazioni e dubbi sulla salute, incalzato però dal web (2° a pari merito con il farmacista).Fulcro della campagna è la web serie Epatite C Zero: 5 episodi, proiettati durante l’incontro, che raccontano l’epatite C dal punto di vista dei pazienti, attraverso la metafora del viaggio, a bordo di un van che attraversa l’Italia, dall’Adriatico al Tirreno. Fino a poco tempo fa infatti, l’epatite C era considerata un tunnel con poche vie d’uscita; oggi lo scenario è cambiato e la malattia può essere paragonata ad un viaggio con un inizio e con un finale positivo nella maggior parte dei casi, perché il virus HCV può essere eliminato. La regione Piemonte, grazie a questi nuovi farmaci ad azione antivirale diretta di seconda generazione (DAAs) e alla ridefinizione dei criteri di trattamento per l’epatite C cronica, si caratterizza per un sistema messo a regime dopo una fase di emergenza, ma si si attenda l’estensione dei bacini speciali alle carceri e ai SerT. «In questo momento l’accesso alle cure nella nostra Regione è piuttosto scorrevole, con una certa variabilità a seconda della struttura ospedaliera per ciò che riguarda, ad esempio, i tempi d’attesa per iniziare le terapie e per effettuare l’esame dell’elastografia epatica – dichiara Saverio Ventura, Referente EpaC Onlus Piemonte – ora che la fase emergenziale è quasi terminata resta comunque tanto lavoro da fare e ci sembra opportuno potenziare l’organico delle strutture ospedaliere autorizzate e dotarle di strumentazione idonea per velocizzare ulteriormente l’accesso dei pazienti alle cure».
Per informazioni sulla campagna e sugli incontri e per vedere gli episodi della web serie: www.epatiteczero.it
E’ stata presentata ieri una nuova sezione museale delle fortificazioni della Cittadella di Torino, l’imponente struttura difensiva di forma pentagonale fatta erigere da Emanuele Filiberto nel 1564. Quest’area archeologica di 300 mq risale a decenni diversi del Seicento ed è venuta alla luce durante gli scavi per i parcheggi di Corso Galileo Ferraris iniziati nel 2015. Francesca Leon, assessora alla Cultura della Città, Stefano Benedetto , dirigente area Cultura della Città, Franco Cravarezza, direttore del Museo Pietro Micca e dell’assedio di Torino del 1706, Fabrizio Zannoni, presidente dell’Associazione Amici del Museo Pietro Micca hanno presentato con orgoglio un prezioso tassello del percorso culturale della “Torino militare”, nel quale rientrano il Mastio, il Museo di Pietro Micca e
il Pastiss. Domenica 24 giugno, in concomitanza con la festa patronale, l’Assessorato alla Cultura della Città di Torino sarà lieto di aprire al pubblico questi importanti resti della Cittadella di Torino dai tempi della sua demolizione, iniziata nella seconda metà del XIX secolo. Attraverso un ingresso autonomo in corrispondenza del civico n. 14 di Corso Galileo Ferraris si accede all’Area archeologica del Revellino degli Invalidi, a circa 6 metri di dislivello dal manto stradale. Segue la struttura muraria più antica fra quelle rinvenute e unica testimonianza visibile delle difese della prima espansione della Città, iniziate da Ercole Negro di Sanfront nel 1619 e terminate da Carlo di Castellamonte negli anni ’80 del XVII secolo. Un ponticello metallico poi conduce all’unica polveriera delle
mine trovata tra quelle dell’epoca e alla galleria di collegamento tra la polveriera e la cittadella, risalenti entrambe agli anni ’80 del XVII secolo. Un dettagliato apparato illustrativo di 17 pannelli, creato da Ecplus Architects e dal Polo della Cittadella in collaborazione del Museo Civico Pietro Micca, guiderà i visitatori lungo il suggestivo percorso. La gestione dell’Area archeologica è affidata al Museo Civico Pietro Micca e dell’assedio di Torino 1706. L’apertura e le visite guidate, sperimentalmente a titolo gratuito, sono gestite dall’omonima Associazione e garantite tutte le domeniche con accesso a ogni inizio di ora dalle 15 alle 18 comprese e su prenotazione anche in altre date e orari per gruppi di almeno 10 persone (tel. 011546317 – mpm@biblioteche.ruparpiemonte.it)
Giuliana Prestipino
La Mole tra il verde e le nuvole
Il Festival dei beni comuni
DA VENERDI’ 29 GIUGNO A DOMENICA 1 LUGLIO
Tre giornate piene piene. Incontri, dibattiti, workshop, convegni, ma anche eventi dal vivo e performance musicali e artistiche, aperti a tutti e diffusi in diversi spazi cittadini: questo propone la seconda edizione del Festival Internazionale dei Beni Comuni – Area, in programma a Chieri (Torino) da venerdì 29 giugno a domenica 1 luglio. Oggetto di comune ed ampia disquisizione, i tanti aspetti che coinvolgono il tema della rigenerazione urbana e della partecipazione condivisa sul riutilizzo delle aree abbandonate, questioni sempre più urgenti per le amministrazioni cittadine di tutta Europa. Detto in soldoni: come dare nuova vita agli spazi dismessi delle città? Come riempire i vuoti urbani e come creare rete tra istituzioni e associazioni cittadine per intervenire in modo partecipato nei processi di riattivazione degli immobili inutilizzati, quali fabbriche, scuole, mercati o impianti sportivi in disuso? E ancora, perché è necessario partire dalla condivisione con i cittadini per immaginare le trasformazioni di una città? Domande da un milione di dollari l’una, cui cercheranno di rispondere esperti nazionali e internazionali in arrivo a Chieri per portare esperienze e riflessioni su cui confrontarsi e dibattere a più voci. Promosso dal Comune di Chieri e organizzato da Avanzi – Sostenibilità per Azioni e Iur (Innovazione urbana rigenerazione), con la direzione scientifica di Ilda Curti e Claudio Calvaresi e la direzione artistica di Fabrizio Vespa, il Festival si presenterà, anche quest’anno, con una doppia anima, quella tecnica e seminariale (concentrata al mattino e al pomeriggio) e quella divulgativa e di spettacolo con appuntamenti di richiamo in serata. Sarà ancora una volta, inoltre, un percorso condiviso che ha già visto e vedrà – ed è proprio questo l’elemento “in più” del Festival – la comunità chierese partecipare a tavoli di lavoro dedicati agli studi per immaginare le destinazioni di utilizzo, per esempio, dell’area ex-Tabasso (il cotonificio attivo fino agli anni Ottanta, fonte di lavoro ed eccellenza del territorio) e i ruoli e gli ambiti di operatività delle Case di Città (sedi delle associazioni cittadine). Tanti saranno gli ospiti di prestigio: da Mario Calderini (solo per citarne alcuni), direttore di “Tiresia”, il Centro di ricerca per la finanza di impatto e l’innovazione del Politecnico di Milano, a Joan Subirats, professore all’ “Università Autonoma” di Barcellona e ideologo del neo-municipalismo, fino a Gabriele Littera, Ad di “Sardex”, start up sarda che ha ideato la moneta virtuale sardex per scambiare servizi tra le imprese che aderiscono nell’ottica della cooperazione o ad Alessandro Coppola, docente di Sociologia Urbana, che ha coordinato l’iniziativa “Roma Resiliente”, facente parte del progetto “100 Resilient Cities” che la Fondazione Rockefeller ha lanciato nel 2013 per aiutare le città di tutto il mondo ad affrontare le sfide della trasformazione urbana. Contributi importanti saranno portati anche dal mondo della finanza innovativa, dalle Università, così come dalle amministrazioni cittadine e dai Centri associativi e culturali. Partendo dai settori di maggior rilievo del Chierese, ovvero il tessile e l’agroalimentare, il Festival ospiterà anche preziose realtà che a livello nazionale operano con successo in fabbriche abbandonate. Capitolo a parte, ma non meno importante, le serate del festival che saranno all’insegna della musica e dello spettacolo tra arte e letteratura. Fra i nomi di maggior richiamo: la scrittrice e poetessa Alessandra Racca, il dj Enrico Piva, il Gruppo agrirock Conciorto e lo street artist genovese Labadanzky, diventato famoso per le sue avveniristiche installazioni urbane. Appuntamento da non perdere, quello di domenica 1 luglio, allorché, in piazza Silvio Pellico alle ore10,30, Michelangelo Pistoletto
inaugurerà l’istallazione dal titolo “Il Terzo Paradiso”, un’opera realizzata a più mani da utenti di “Servizinrete” (servizi pubblici e privati sulla disabilità adulta nel Chierese) e da studenti di Chieri, a partire da un disegno dell’artista, in cui cinquanta piastrelle, che riportano immagini della memoria dei luoghi, formano a terra il simbolo della fusione tra natura e cultura, composto da tre cerchi consecutivi. Molteplici i luoghi scelti per la realizzazione dei vari eventi. La sede principale sarà l’area ex Tabasso, in prossimità del centro storico. Altro spazio in agenda, la Cittadella del Volontariato, struttura dell’ex mattatoio chierese di inizio Novecento, appena fuori dalle mura della città, rinata nel 2012 e dove hanno trovato posto venti realtà associative, una cooperativa e due servizi comunali, oltre al centro servizi per il volontariato e alla neonata ciclofficina. Altri luoghi dove portare il Festival saranno le vie del centro storico, il Chiostro di Sant’ Antonio, la Chiesa di San Giorgio e l’ex Conceria di Chieri.
Gli appuntamenti in dettaglio su: www.festivalbenicomuni.it - www.comune.chieri.to.i
g.m.
ALIENI TRA DI NOI
Avvistamenti, testimonianze, miti e leggende
Il recente caso dell’avvistamento UFO di Corio Canavese ha fatto scalpore sui giornali per via dei tanti misteri legati a questo evento. Due cacciabombardieri intorno alle 23 del 6 giugno avrebbero solcato il cielo di Corio all’inseguimento di un “disco luminoso” che sarebbe poi schizzato via a una velocità quasi istantanea, come raccontato da diversi testimoni. La Procura di Ivrea ha affidato una delega ai carabinieri della Compagnia di Venaria per poter interpellare i vertici dell’Aeronautica ed è stata depositata anche un’interrogazione in Parlamento perchè “si è creato un allarme sociale e qualcuno deve spiegare cosa è davvero successo quella notte”.Il caso di Corio porta alla ribalta il fenomeno degli avvistamenti UFO, una manifestazione che si verifica da sempre, ma un incomprensibile insabbiamento impedisce la possibilità di approfondire un argomento che accompagna la storia dell’uomo.Se ne parlerà all’Ecovillaggio di Dreamland nel Parco della Mandria sabato 23 giugno alle 21.30. Durante questo incontro si parlerà del caso dell’UFO di Corio, delle testimonianze degli astronauti e dei tanti argomenti legati a questo tema, compresa la possibilità che gli alieni siano già da tempo tra di noi.La serata sarà condotta da Giancarlo Barbadoro, giornalista e scrittore, ricercatore nell’ambito dell’esobiologia e autore del libro “Alla ricerca di intelligenze diverse”. Parteciperanno il geologo INAF Valerio Vivaldi e il ricercatore Gianluca Roggero. Giancarlo Barbadoro affronterà questo argomento offrendo spunti di riflessioni e testimonianze, con proiezione su maxischermo del video “Gli UFO degli Astronauti”. Una occasione di un excursus tra il mito e la cronaca moderna per impostare un filone di ricerca e di divulgazione sul tema dell’esobiologia al fine di giungere alla creazione di un gruppo di lavoro con un preciso obiettivo: “se gli alieni sono sulla Terra noi cercheremo il contatto”.
L’incontro si inserisce nell’iniziativa dell’Ecovillaggio di Dreamland:
I SABATI DELL’ECOVILLAGGIO
- – alle ore 20 Buffet vegan offerto dall’associazione SOS Gaia con il contributo dei partecipanti
- – alle ore 21.30 “Il Salotto del Mistero” in cui vengono affrontati ogni volta temi riferiti al rapporto con Madre Terra, i suoi doni e i suoi misteri.
SABATO 23 GIUGNO 2018, DALLE ORE 20
Ecovillaggio di Dreamland – Parco La Mandria
Via G. Agnelli, 2 – Fiano (TO)
INGRESSO LIBERO
Per informazioni:
Tel. 011 9234 625 – 011 530 846 info@eco-spirituality.org
www.eco-spirituality.org
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Ecospirituality Foundation Onlus
NGO in Consultativ Status with the United Nations
Con il Patrocinio del Comune di Fiano (TO)
Insalata di pasta alla greca
Protagonista dell’estate, l’insalata di pasta e’ una valida alternativa all’insalata di riso, ideale per un picnic o da portare in ufficio per la pausa pranzo. Un piatto sfizioso e pratico che si puo’ preparare in anticipo in tantissime varianti gustose e profumate.
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Ingredienti
320gr. di pasta corta integrale
2 pomodori maturi
1 piccola cipolla
Olive nere
125gr. di Feta (formaggio greco)
Basilico, olio, sale q.b.
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Cuocere la pasta in acqua salata, scolare e lasciar raffreddare. In una padella scaldare due cucchiai di olio, soffriggere una piccola cipolla affettata, unire i pomodori privati della pelle e tagliati a dadolata, lasciar cuocere sino ad ottenere un sughetto denso, salare e profumare con due foglie di basilico e le olive nere denocciolate, lasciar insaporire e raffreddare. Condire la pasta con il sugo e cospargere con il formaggio Feta sbriciolato. Servire fredda.
Paperita Patty