redazione il torinese

Daisy potrà partecipare agli Europei di atletica

Dopo aver subìto danni all’occhio per essere stata colpita da un uovo lanciato da un’auto in corsa, nei giorni scorsi a Moncalieri, Daisy Osakue, la discobola della nazionale italiana riuscirà comunque a partecipare agli Europei di atletica, in calendario da lunedì a Berlino. Ha ottenuto il consenso dei medici. Ne dà notizia l’agenzia Ansa.

A Maria Lodovica Gullino il titolo di Fellow

Torinese,  Direttore di Agroinnova, è  la prima donna e prima italiana ad essere insignita del prestigioso titolo di Fellow dalla Società Internazionale di Patologia Vegetale (ISPP). Il riconoscimento è stato conferito nell’ambito del Congresso mondiale di Patologia Vegetale (ICPP2018) attualmente in corso a Boston (USA), per l’impegno ed i risultati conseguiti nella sua quarantennale attività di ricerca

 

Boston (USA), 3 agosto 2018

 

Maria Lodovica Gullino, Direttore di Agroinnova, il Centro di competenza per l’innovazione in campo agro ambientale dell’Università di Torino, è stata insignita oggi del prestigioso titolo di Fellow dalla Società Internazionale di Patologia Vegetale (ISPP). Si tratta della prima donna e della prima italiana a ottenere questo riconoscimento, conferito per «il costante impegno – si legge nella motivazione – e gli eccezionali risultati conseguiti nella sua lunga attività di ricerca».

 

Gullino è stata anche la prima donna in Italia a divenire Professore Ordinario di Patologia Vegetale e la prima donna e prima italiana a ricoprire l’incarico di Presidente dell’ISPP, oltre ad essere attualmente la prima donna a presiedere la Società Italiana di Patologia Vegetale (SIPAV).

 

«Come donna – ha commentato Maria Lodovica Gullino – non posso che rallegrarmi di questo riconoscimento. Pur non essendo una femminista militante, mi considero una “femminista in azione”!  Sono molto grata ai miei collaboratori che nel corso della mia carriera hanno lavorato con passione ed entusiasmo e soprattutto a quegli uomini intelligenti che mi hanno incoraggiata e spinta ad impegnarmi sempre di più per raggiungere i miei obiettivi, a cominciare da mio padre che ebbe la lungimiranza di farmi studiare l’inglese sin dall’età di cinque anni. Crescere e vivere in un contesto internazionale mi ha aiutato ad imparare a confrontarmi sempre con il mondo esterno, cogliendo le opportunità che derivano dalle collaborazioni internazionali. Sono convinta, oggi più che mai, che la ricerca possa dare i suoi miglior risultati solo lavorando nell’ambito di grandi reti, guardando oltre l’ambito ristretto della propria “comfort zone” o del proprio settore specifico di attività».

Cucciolo di cane gettato nel fosso, tre ragazzi lo salvano calandosi per tre metri

DALLA CALABRIA

In mezzo ai rovi a Motta Santa Lucia, nel Catanzarese, è stato trovato un cane gettato dalla strada e abbandonato. Si chiama Ares, un  meticcio che sarebbe morto se non fosse stato salvato da tre ragazzi che si sono calati nel fosso di  tre metri. Ad attirare l’attenzione dei ragazzi i lamenti disperati del cucciolo che doveva trovarsi in quella situazione forse da giorni.  Affamato, magrissimo e infestato da parassiti, il cucciolo ha riportato ferite al cranio e alla spina dorsale. Il cane, affidato alle cure di un veterinario,  è in prognosi riservata. 

 

(foto archivio)

La rassegna dei libri di luglio

Arriva, anche nel mese di luglio, il momento di scoprire cosa si legge nel gruppo FB Un libro tira l’altro ovvero il passaparola dei libri

Eleanor Oliphant sta benissimo, di Gail Honeyman  è il più apprezzato e commentato romanzo del mese, seguito, a debita distanza, da La ragazza con la Leica, di  Helena Janeczek, vincitore dell’ultima edizione del Premio Strega che, però, sta lasciando molte perplessità nei nostri iscritti, mentre continua ad essere amato e citato  Il linguaggio segreto dei fiori, di Vanessa Diffenbaugh, che torna, puntuale, tra consigli di lettura . Obiettivo Irlanda: molti post chiedono consigli su letture che raccontino la storia di questa splendida terra o vi siano ambientati. Ecco una piccola selezione di titoli meno citati, per lettori e viaggiatori curiosi e interessati alla storia contemporanea: Una stella di nome Henry è uno dei migliori titoli di Roddy Doyle e rivisita i fatti che portarono alla nascita dell’Eire rinunciando al tono edificante di certa letteratura più schierata, ma conducendo il racconto con perizia e la consueta vena ironia; lo stesso argomento è affrontato, in modo più didascalico, da 1916 , splendido affresco storico di Morgan Llywellyn del quale non esiste ancora una traduzione italiana; la questione Nord Irlandese è al centro della splendida storia di amicizia narrata da Robert McLiam Wilson in Eureka StreetAmanti dei saggi, ecco tre titoli, di genere molto diverso, per chi ama la lettura a carattere divulgativo: a chi interessa approfondire i meccanismi psicologici che regolano le gerarchie sociali e il ruolo del leader consigliamo La via di Shackleton, di Margot Morrel e Stephanie Capparel; ai lettori interessati alla biologia segnaliamo Il mondo d’acqua, di Frank Schätzing, una storia della Terra  con il racconto di teorie, ipotesi, scoperte; Salonicco, città di fantasmi, di Mark Mazower è invece il consiglio per gli appassionati di storia e politica. Ai lettori più curiosi ed esigenti, la nostra redazione consiglia: Chiamami col tuo nome, di André Aciman, dal quale è stato tratto un recente film; il classico della letteratura tedesca Woyzeck, di Georg Büchner; il drammatico Terra matta, di Vincenzo Rabito.Tra le discussioni più accese del mese vi invitiamo a partecipare a quella sui libri da leggere in spiaggia: leggeri passatempi o volumi impegnativi? Fateci sapere la vostra opinione iscrivendovi al gruppo Un libro tira l’altro ovvero il passaparola dei libri!

***

Il podio del mese

Eleanor Oliphant sta benissimo, di Gail Honeyman (Garzanti) – La ragazza con la Leica, di Helena Janeczek (Guanda) – Il linguaggio segreto dei fiori, di Vanessa Diffenbaugh (Garzanti).

Obiettivo: Irlanda.  Una stella di nome Henry, di Roddy Doyle (Guanda) – 1916 , di Morgan Llywellyn (TOR) – Eureka Street, di Robert McLiam Wilson (Fazi).

SaggisticaLa via di Shackleton, di Margot Morrel e Stephanie Capparel (Sonzogno) –  Il mondo d’acqua, di Frank Schätzing (TEA) – Salonicco, città di fantasmi, di Mark Mazower (Garzanti).

Lettori esigentiChiamami col tuo nome, di André Aciman (Guanda) – Woyzeck, di Georg Büchner (Garzanti) – Terra matta, di Vincenzo Rabito (Einaudi)

***

 

Testi : valentina.leoni@unlibrotiralaltroovveroilpassaparoladeilibri.it

Grafica e Impaginazione : claudio.cantini@unlibrotiralaltroovveroilpassaparoladeilibri.it

Campionati Europei, i nuotatori piemontesi a Glasgow e Dublino

La stagione agonistica di quattro discipline acquatiche è giunta all’appuntamento più importante della stagione. In Scozia sta per cominciare la 34esima edizione dei Campionati Europei di nuoto (3-9 agosto, Glasgow), nuoto sincronizzato (3-7 agosto, Glasgow), tuffi (6-12 agosto, Edimburgo) e nuoto in acque libere (8-12 agosto, Lago Loch Lomond). Al termine della manifestazione i riflettori si sposteranno di qualche chilometro in direzione sud-ovest per un nuovo grande evento: i Campionati Europei World Para Swimming, in programma a Dublino dal 13 al 19 agosto. Sono tre gli atleti piemontesi convocati in nazionale per le due rassegne continentali, tutti impegnati nelle gare di nuoto: a Glasgow ci sarà Alessandro Miressi (Fiamme Oro/Centro Nuoto Torino), a Dublino Carlotta Gilli (Fiamme Oro/Rari Nantes Torino) e Marco Dolfin (Fiamme Oro/Briantea ’84). Ad accompagnare Alessandro ci sarà Antonio Satta, suo tecnico al Centro Nuoto Torino e convocato all’interno dello staff azzurro guidato dal DT Cesare Butini. Con Carlotta e Marco volerà in Irlanda anche Elena Grosso, consigliere nazionale FINP e tecnico nello staff condotto dal CT Riccardo Vernole.

Le nazionali che prenderanno parte ai due Campionati Europei si sono ritrovate insieme nei giorni scorsi in occasione dei rispettivi collegiali, per la prima volta unificati al Centro Federale di Ostia. Alessandro Miressi aveva cominciato il raduno intorno a metà luglio, con la parentesi del campionato regionale assoluto disputato a Torino. Carlotta Gilli e Marco Dolfin sono invece arrivati a Ostia giovedì 26 luglio e vi rimarranno fino a domani giovedì 2 agosto.

Al Tollcross International Swimming Centre Alessandro Miressi sarà in gara nei 50 e nei 100 stile libero e molto probabilmente nelle staffette 4×100, anche se la composizione di quest’ultime sarà decisa all’ultimo. Si tufferà per i 100 stile libero sabato 4 agosto; al mattino sono in programma le qualifiche, che Alessandro affronterà con l’obiettivo di assicurarsi un posto nella semifinale del pomeriggio. Queste saranno il trampolino di lancio verso la finale – per i migliori 8 – di domenica. Le batterie dei 50 stile libero scatteranno invece mercoledì 8 agosto.

A Dublino Carlotta Gilli gareggerà nei 50 e nei 100 stile libero, nei 200 misti, nei 100 dorso e nella 4×100 stile libero mixed. Quest’ultima sarà una staffetta composta da due uomini e due donne e per la prima volta l’Italia schiererà una formazione interamente composta da atleti con disabilità visiva. Marco Dolfin sarà invece impegnato nei 200 misti, nei 100 rana e nei 50 farfalla.

Alessandro Miressi, vent’anni a ottobre, ha già vestito la maglia azzurra della nazionale assoluta in diverse occasioni. L’estate scorsa a luglio fu convocato per i Mondiali di Budapest e gareggiò nelle staffette; ad agosto volò a Taipei per le Universiadi e tornò a casa con la medaglia d’argento della 4×100 stile libero, raggiungendo le semifinali nella prova individuale. A dicembre ha partecipato agli Europei in vasca corta di Copenhagen, conquistando l’argento con la 4×50 stile libero e sfiorando le finali dei 100 e dei 200 stile libero.

Nei primi mesi del 2018 ha brillato nei 100 stile libero aggiudicandosi tre importanti medaglie individuali: l’oro dei Campionati Italiani Assoluti Primaverili di aprile, l’argento dei Giochi del Mediterraneo e l’oro del Trofeo Sette Colli di Roma, negli ultimi due week end di giugno. In quest’ultima occasione ha stabilito il record personale di 48”25 e ha consolidato il quarto posto nella lista dei nuotatori italiani di tutti i tempi nella gara regina. Ha inoltre stabilito il primato nazionale della categoria Cadetti e la terza prestazione europea della stagione.

Carlotta Gilli, classe 2001 e allenata da Andrea Grassini, si è tuffata nel nuoto paralimpico l’anno scorso – proseguendo regolarmente la sua attività a livello FIN – e ha subito raccolto risultati di rilievo. Ai Mondiali di Città del Messico dello scorso dicembre ha conquistato cinque medaglie d’oro e un argento. Spiccano, nella sua bacheca, i sette record del mondo messi a segno negli ultimi dodici mesi. Nella categoria S13 (comprendente atleti ipovedenti) detiene i primati mondiali dei 50 e dei 100 stile libero (26”67 e 57”34), dei 50, 100 e 200 farfalla (27”98, 1’02”22 e 2’24”07), dei 200 e dei 400 misti (2’23”62 e 5’08”86, categoria SM13). I due record nello stile libero e quello dei 200 misti sono i più recenti, stabiliti all’ultimo Trofeo Sette Colli.

Proprio ai Campionati Europei Marco Dolfin ha colto una delle più belle soddisfazioni della sua carriera, salendo sul terzo gradino del podio dei 100 rana (categoria SB5) nell’edizione del 2016 disputata a Funchal, in Portogallo. Le prestazioni ottenute in quella settimana di gare gli spalancarono le porte delle Paralimpiadi di Rio 2016, a un anno di distanza dal suo debutto in nazionale. Ai Giochi brasiliani Marco gareggiò in diverse specialità fermandosi a pochi decimi dal podio nei 100 rana, la sua gara preferita. Compirà 37 anni tra pochi giorni, il 6 agosto; è seguito da Alessandro Pezzani, è chirurgo ortopedico, sposato e papà di due gemelli.

***
link utili per seguire l’evento su https://www.federnuoto.piemonte.it/finpiemonte/home_new/appro_new.asp?id_info=20180731231446&area=1

Torino Short Film Market si presenta a Venezia

La terza edizione del Torino Short Film Market (Torino 22/25 novembre 2018), organizzata dal Centro Nazionale del Cortometraggio in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema – Torino Film Festival, sarà presentato ufficialmente il 1° settembre, alle16.00, a Venezia al Festival del Cinema (Hotel Excelsior, Italian Pavilion)

 

 Sarà l’occasione per illustrare le principali caratteristiche dell’appuntamento torinese grazie al quale chi ha realizzato o vuole realizzare un corto può trovare un coproduttore, un distributore o un buyer. La deadline per iscrivere film e progetti all’edizione 2018 del TSFM è fissata per il 10 settembre. L’edizione dello scorso anno ha richiamato produttori, filmmaker e distributori da 36 Paesi, fra cui AustraliaBrasile,Canada, Cina, FranciaGiappone, Spagna e Stati Uniti, trasformando così il Torino Short Film Market in soli tre anni nel più importante evento industry italiano dedicato ai cortometraggi“Credo di poter affermare, senza timore di essere smentito, che il TSFM si possa definire un successo che scaturisce dal felice incontro tra la dimensione internazionale e lo spirito di innovazione” – afferma Jacopo Chessa, direttore del Centro Nazionale del Cortometraggio – “Per questo lavoreremo ancora per consolidare a livello internazionale il ruolo della manifestazione”.

 

 

Le call aperte sono:

 

Digita!, che prevede pitching di 7 minuti in inglese per i 10 progetti di contenuti digitali (VR e digital series) selezionati, incontri one-on-one e una tavola rotonda tra società di produzione nazionali e internazionali.

Distributors Meet Buyers, una sessione di pitching per i rappresentanti delle compagnie di distribuzione, durante la quale i selezionati avranno 7 minuti per presentare il loro catalogo di distribuzione. A seguito della sessione i partecipanti avranno incontri one-on-one con i buyers presenti.

 

Oltrecorto, la sezione dedicata ai progetti di lungometraggio o serie tv basati su un cortometraggio precedentemente completato. Anche in questo caso sono previsti pitch e incontri one-on-one.

Pitch Your Fest! è, infine, l’innovativa sessione di pitching per organizzatori di festival e rassegne che prevedano cortometraggi in programma.

_______________________

Il 3° Torino Short Film Market è realizzato con il sostegno di: MiBACT, Regione Piemonte, Istituto LUCE – Cinecittà, Film Commission Torino Piemonte, Camera di Commercio di Torino, Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT.

Abusi e “Me too” a 50 anni dall’Humanae vitae

L’attualità di una   delle encicliche più discusse,   come l’Humanae vitae ? Ce lo dimostrano gli scandali sessuali attribuiti a uomini anche importanti di Chiesa ( l’ultimo all’ ex Arcivescovo di Washington, D.C., Theodore McCarrick destituito da papa Francesco) e le accuse delle attrici del movimento “Me too” contro gli abusi di produttori, registi e attori famosi . Lo scrive sull’ultimo numero   dall’autorevole rivista americana “ National review” ( di orientamento repubblicano) – nel commemorare i 50 anni di questo importante documento- Kathryn Jean Lopez , senior fellow presso il National Review Institute e redattrice di National Review. Cinquant’anni fa di questi giorni , il 25 luglio 1968 , Papa Paolo VI emise l’enciclica Humanae vitae, un documento che fu subito molto discusso e criticato e che voleva essere un avvertimento su come la rivoluzione sessuale avrebbe potuto   provocare danni a uomini, donne, bambini e famiglie. Nel documento si diceva che l’uso diffuso della contraccezione artificiale, che separa il sesso dall’amore generoso e integrale del matrimonio abbasserebbe i nostri standard morali. Renderebbe più difficile per i giovani vivere bene l’amore . Allora fece molto scandalo , mentre il suo anniversario , a Torino come altrove (a parte i media cattolici) , è praticamente passato inosservato o sono state appena ricordate le vecchie critiche. L’enciclica fu, allora,   sbrigativamente letta come un divieto ad usare la pillola e fu molto avversata dai movimenti di liberazione sessuale. Oggi ,in anni di culle vuote, i problemi sono rovesciati. E’ dunque interessante leggere su “ National review” Kathryn Jean Lopez , che , invece, definisce questo documento profetico e scrive che “ andrebbe riletto alla luce dei nostri giorni” . Ne cita ad esempio alcuni brani. Il primo, è quello in cui Paolo VI scrive ( tradotto dall’inglese) : “ Gli uomini responsabili possono diventare più profondamente convinti della verità della dottrina formulata dalla Chiesa su questo tema se riflettono sulle conseguenze dei metodi e dei piani per il controllo artificiale delle nascite. Lasciate che prima considerino con quanta facilità questa linea d’azione possa aprire la strada all’infedeltà coniugale e a un generale abbassamento degli standard morali. Non serve molta esperienza per essere pienamente consapevoli della debolezza umana e per capire che gli esseri umani – e specialmente i giovani, che sono così esposti alla tentazione – hanno bisogno di incentivi per mantenere la legge morale, ed è una cosa cattiva rendere facile per loro infrangere quella legge. Ma l’autrice sottolinea ,soprattutto, come il documento “ si prende cura delle donne” dove scrive: “ Un altro effetto che dà motivo di allarme è che un uomo che si abitua all’uso dei metodi contraccettivi può dimenticare il rispetto dovuto a una donna e, trascurando il suo equilibrio fisico ed emotivo, ridurla ad essere un semplice strumento per la soddisfazione del suoi propri desideri, non considerandola più come il suo partner che dovrebbe circondare di cura e affetto.” “ C’è sempre bisogno di una guida paterna”, scrive la Lopez. Ma cosa è successo 50 anni fa? Anche “ persone all’interno della Chiesa cattolica lo hanno respinto. Come se non bastasse questa sfida per convincere la cultura più ampia che poteva esserci qualche saggezza in questa enciclica.   E come se non fossimo tutti in pericolo di cadere in errore anche con le migliori intenzioni. Forse l’ultima cosa di cui ciascuno nel mondo aveva bisogno era dimenticare questa saggezza . 50 anni dopo, sembra proprio che sia così”. E quindi è un brutto anniversario, dice l’autrice, affermando che “ il movimento MeToo   è già un’accusa della nostra mancanza di impegno nel condividere l’avvertimento e la bellezza di ciò che Paolo VI ha evidenziato nel documento”. Kathryn Jean Lopez chiude con un appello a tutti i cattolici ad abbracciare veramente la bellezza dell’insegnamento della Chiesa e ad offrirla al mondo, rendendola irresistibile al modo in cui viviamo le nostre vite”. “ Per quanto fuori moda sia, aggiunge, il mondo ha bisogno che i cattolici siano cattolici. Lo aiuta. E che cosa diavolo succede quando non lo siamo, lo stiamo vedendo… Lo dobbiamo a tutte le vittime di abusi. Lo dobbiamo a ogni anima coraggiosa che si sforza di vivere sinceramente nella sua umanità. Lo dobbiamo soprattutto al Dio che ci ha creati e ci rafforza per amore tra le rovine degli ultimi 50 anni. Vivere l’amore, non l’indifferenza, la vigliaccheria o il male.”

Ibis

La calda estate della FIAT Torino

Siamo ormai nel pieno dell’estate e la Torino del basket non può essere ancora tranquilla, in quanto il nuovo modo di gestire il mercato, sempre più nelle mani degli agenti e procuratori e sempre meno nelle volontà dei giocatori, crea non poche difficoltà alle società che si “tuffano” nel difficile impegno della costruzione di un roster adeguato

La situazione attuale della FIAT Torino è quasi completa. Si possono valutare alcuni aspetti di una squadra che sembra allo stato attuale un netto mix tra gioventù esasperata ed esperienza ad altissimo livello.In ogni ruolo sembra disegnato un tutor per tutti i ragazzi talentuosi d’oltremare: Peppe Poeta per i play guardia, Carlos Delfino per le ali piccole e grandi e Marco Cusin per i lunghi. Chissà, forse questa curiosa alchimia potrebbe rivelarsi decisiva in termini di equilibrio in campo e speriamo anche negli spogliatoi. Ora si è avuta la corretta, nei termini contrattuali, rinuncia di Jaylen Morris che ha ottenuto un contratto con una franchigia NBA e quindi ha risolto il contratto con la FIAT Torino, ma d’altra parte, il sogno di tutti coloro che giocano a basket è giocare in quel campionato. Alcuni, dicono che a loro non interessa, ma di solito, è perché nessuno li ha veramente cercati: non puoi essere un giocatore di basket di alto livello e non voler giocare con i migliori! A meno che non ci siano motivi caratteriali e di comodità personale che ti guidino diversamente.In ogni caso, al momento manca solo un “tassello” a completare il roster. C’è chi dice che sarebbe meglio un lungo, chi un’ala forte, chi un’ala piccola tiratrice, chi una guardia difensiva e chi ancora un play di esperienza: diciamo così, qualunque cosa accada, qualcuno sarà scontento.

Ma è da sempre così, è più facile criticare che proporre, distruggere che creare, pontificare piuttosto che agire. In un intervento splendido alla conferenza stampa di presentazione del PAlavela, l’A.D. Massimo Feira ha detto ” ringraziamo i social che ci criticano così sappiamo dove e cosa fare, ma di solito quello che ci viene criticato lo sapevamo già, ma non sempre è facile agire anche se si saprebbe cosa fare…”. Le parole sono non proprio testuali, ma il senso è pressappoco questo. Più si invecchia e più si scopre che i proverbi hanno ragione “…tra il dire e il fare…” e che l’esperienza è un dono che arriva con il tempo, sia nella vita che nella gestione delle squadre di serie A nel basket. Le certezze stanno a zero (si direbbe parafrasando un detto) quando si deve vivere in una macchina complessa come una gestione di una società come la FIAT Torino. Le persone sono tante, i giocatori per certi versi sono l’ultimo dei problemi. La gestione del quotidiano, il rapporto con tutto lo staff, la ricerca di location per allenamenti e alberghi per le partite in trasferta, i comunicati, il rapporto con gli sponsor che se danno qualcosa vorranno sicuramente qualcos’altro, la composizione di tutto lo staff manageriale, la costruzione del nuovo Palavela che come sede del basket sarebbe anche simpatico chiamare Palabasket di Torino (nulla contro lo sport a vela e nulla contro la struttura muraria così denominata per la composizione architettonica ovviamente), e tantissime altre cose che descrivere sarebbe troppo lungo.

Ma l’esperienza è animale malleabile, che comprende come sia camaleontico il mondo che la circonda, di come le persone abbiano molti e molteplici interessi. La Fiat Torino ha al suo interno tante ottime e brave persone che lavorano nell’ombra e di cui si sa di qualcuno a malapena il nome e di altri nemmeno l’esistenza. Si trova facilmente sponda per le critiche quando non si conosce e quando non si palesa la propria e l’altrui faccia. Ma la FIAT Torino basket ha nei suoi vertici persone che a proprio modo, nel bene e nel male come si usa dire, la faccia non l’hanno mai nascosta, anche nei momenti più bui. Torino è in costruzione attiva e al Coach più famoso mai venuto in Europa ad allenare (Larry Brown, a cui dedicheremo più avanti uno speciale particolare) il compito di gestire con i suoi assistenti d’elitè l’allegra brigata dei giocatori. A tutti gli altri lo sforzo di rendere funzionale e vincente la super macchina FIAT Torino basket!

Paolo Michieletto

 

Appendino: “Masterplan Olimpiadi non convince”

La sindaca Appendino è scettica sulla soluzione a tridente scelta dal Coni per i Giochi invernali del 2026. “Il Masterplan così esteso per la candidatura  non credo sia la migliore proposta per il Paese, noi pensavamo a un progetto più compatto, semplice e gestibile. Cosi  non mi convince per nulla”, ha detto la prima cittadina in occasione della presentazione del Piano di azione Torino 2030. La proposta di Torino, secondo la sindaca ” era la migliore. Ci propongono un percorso diverso, nazionale. Speriamo che il governo sia protagonista, e che illustri ai sindaci coinvolti un Masterplan che ancora nessuno di noi ha visto. Ne abbiamo avuto notizia solo dai giornali”.

 

(foto: il Torinese)

Appello al dialogo, alla tolleranza, alla solidarietà e alla legalità

Il razzismo è una malattia endemica che riemerge periodicamente come un virus mai sufficientemente domato

Come coordinamento interreligioso del Piemonte, chiediamo a tutti, soprattutto a chi ha responsabilità politiche, culturali, educative, nel mondo dell’informazione, di tenere alta la guardia perché anni di cattivi pensieri, di parole e propaganda dure, di facili demagogie, di antipolitica, di strumentalizzazione di povertà contro altre povertà, stanno producendo bullismi assurdi, atti violenti, assalti folli, enfatizzazioni della propria appartenenza culturale ed etnica, non come ricchezza da offrire all’altro, ma come muro e clava da opporre. Sullo straniero in particolare, si scarica l’insoddisfazione per problemi che hanno altra natura e che facciamo fatica ad affrontare. E anche fra noi credenti, non mancano sentimenti di intolleranza e di xenofobia, talora giustificati da un non meglio specificato ”dovere morale” di conservare l’identità culturale e religiosa originaria. Sentimenti che ci rendono ciechi all’amore e all’accoglienza che le nostre fedi, – insieme ad altri valori etici   primari – ci insegnano essere per noi basilari e irrinunciabili. Il nostro impegno quotidiano è quello di costruire una società in cui tutti possano camminare a testa alta, una Società in pace con se stessa, in cui nessuno, autoctono o meno si debba sentire vittima di ingiustizie o di minacce fisiche, morali o “culturali”. Per queste ragioni noi donne e uomini aderenti al coordinamento interconfessionale “Noi siamo con voi”, ci proponiamo di rilanciare – a partire da settembre – una campagna ed una mobilitazione educativa, volta a rafforzare e far crescere i valori positivi . Intendiamo farlo con tutte le realtà e le Istituzioni che condividono questa esigenza, a partire dal Comitato per i diritti umani del Consiglio Regionale   del Piemonte, con cui abbiamo già intrapreso un comune, fecondo cammino. Perché non vogliamo mai dimenticare il monito di Martin Luther King: “Può darsi che non siate responsabili per la situazione in cui vi trovate, ma lo diventerete se non fate nulla per cambiarla”.

 

Giampiero Leo, Bruno Geraci, Walter Nuzzo, Younis Tawfik, Claudio Torrero

Coordinamento interconfessionale “Noi siamo con voi”