redazione il torinese

Allegri e Cr7: “Complimenti ragazzi”

Nel suo tradizionale tweet dopo-partita (la Juventus ha vinto 3-0 sullo Young Boys) Massimiliano Allegri scrive: “La chiave di questi risultati è la semplicità”.  Il ct fa i “complimenti ai ragazzi” via social unitamente a Cristiano Ronaldo, che ieri in era tribuna a causa della squalifica Uefa: “Complimenti ai ragazzi per un’altra importante vittoria”.

 

(foto Claudio Benedetto www.fotoegrafico.net)

Vodafone in tilt

Migliaia di utenti Vodafone del Nord Italia, molti a Torino e in Piemonte, hanno segnalato  disservizi  su rete telefonica e internet a partire dalle prime ore di oggi. La problematica tecnica non è ancora del tutto risolta, con situazioni anomale soprattutto nelle aree di Alessandria, Chiasso, Torino, Ivrea e anche a Roma. 

“Sulle orme millenarie di San Bernardo d’Aosta nel Cusio”

Promosso dalla Associazione Cusius, dalla Associazione La Storia nel Futuro e dalla Fondazione Enrico Monti, con il patrocinio del Comune di Pogno e la collaborazione delle associazioni locali,  si svolgerà sabato 13 ottobre 2018 (ore 9,30 – 16), presso la Biblioteca Comunale di Pogno nel novarese, il convegno “Sulle orme millenarie di San Bernardo d’Aosta nel Cusio.Il convegno sarà un’ulteriore tappa nel cammino del recupero “millenario” del santo patrono delle Alpi, approfondendo in particolare gli aspetti di storia e d’arte legati alla regione del Cusio, centrate nel culto e nell’iconografi a di Bernardo, che visse i suoi ultimi anni tra le montagne della diocesi novarese. Nel 2020 ricorreranno mille anni dalla nascita di San Bernardo d’Aosta, figura emblematica di eremita in fuga dal mondo, che ha trascorso la vita sulle montagne cibandosi di erbe ed abbeverandosi alle sorgenti alpine. La proclamazione di San Bernardo, morto a Novara nel 1081, “patrono degli alpinisti e dei montanari“, “delle Alpi e della sua gente” (Pio XI, 1923), la sua testimonianza di vita, la fondazione dell’ospizio dove da quasi mille anni i canonici accolgono i pellegrini sul Gran San Bernardo hanno un valore enorme, modello e paradigma di tante altre vie e cammini dello spirito attraverso le montagne.Le celebrazioni del millenario, che entreranno nel vivo i prossimi anni e culmineranno nel 2020, sono iniziate nel giugno 2017 con una cerimonia religiosa nel Duomo di Novara, dove sono conservate le spoglie del Santo, e proseguite nel settembre alla Cascata del Toce, in valle Formazza, con il convegno “Millenario della nascita di San Bernardo delle Alpi”, convegno di cui sono stati editi in questi giorni gli “Atti”. L’appuntamento cusiano sarà presieduto dall’arch. Paolo Mira, direttore dell’Uffi ci Beni Ecclesiastici di Novara. Di tutto rispetto l’elenco dei relatori che, con la loro presenza e competenza, qualificano l’evento culturale:Maurizio Leigheb, etnologo, esploratore, scrittore (L’uomo, la religione e l’Essere Supremo); Don Paolo Dilani, direttore dell’Archivio Storico Diocesano di Novara (La vita di San Bernardo nel codice dell’archivio capitolare di Santa Maria di Novara);Fiorella Mattioli Carcano, storico della Chiesa e presidente dell’Associazione “Cusius” (Il culto di San Bernardo nel Cusio); Dorino Tuniz, storico della Chiesa (Il culto di San Bernardo nella bassa Valsesia); Lino Cerutti, direttore di “Quaderni Cusiani”, e Enrico Rizzi, storico delle Alpi (Il diavolo alla catena: nella iconografia e nell’agiografia di San Bernardo); Simone Riccardi, storico dell’arte (Iconografia di SanBernardo: qualche esempio..); Giovanni Fonio, ricercatore di storia locale (Storie d’archivio: una lite parrocchiale); Giulio Lera (Tradizione e folclore di Prerro). L’occasione di un approfondimento di alto livello sulla figura del santo patrono delle Alpi è quanto mai attuale oltre che necessaria, essendo proprio Bernardo un antesignano dell’idea di condivisione del comune destino delle popolazioni dell’area alpina, intesa come una cerniera, un punto d’incontro e di scambio più che una barriera naturale. 

M.Tr.

Olimpiadi, Chiamparino ci spera ancora

“Nonostante tutto continuo a pensare che qualche spiraglio per coinvolgere il Piemonte nell’organizzazione delle Olimpiadi invernali del 2026 possa ancora esserci e sono convinto che la sua candidatura sia la migliore per la qualità complessiva degli impianti e per l’esperienza di quanto realizzato nel 2006”. Lo ha dichiarato il presidente della Giunta regionale Sergio Chiamparino durante la comunicazione  nel corso della seduta di ieri del Consiglio regionale. Dopo aver ricostruito i punti salienti della vicenda che hanno portato all’esclusione di Torino dall’organizzazione dei Giochi, Chiamparino ha osservato che “questa vicenda dimostra in modo lampante che l’attuale Governo è fatto da un partito forte con la testa a Nord Est e da un partito minoritario che in testa come pensiero dominate ha la decrescita e non la crescita”.

Una serata d’autore, un viaggio tra alcune zone del vino italiano

 

StarHotel Majestic**** Corso Vittorio Emanuele II, 54 – Torino

CANTINE d’ITALIA

 

Go Wine prosegue l’attività a Torino, con l’importante appuntamento di ottobre, divenuto negli anni un momento stabile del calendario degli eventi Go Wine a Torino. Nelle Sale dello StarHotel Majestic va in scena una serata di degustazione dedicata a Cantine selezionate e recensite sul volume Cantine d’Italia ed a nuove ed importanti realtà che si affacciano alla collaborazione con l’associazione. Le cantine animeranno con la presenza il banco d’assaggio e proporranno i vini più rappresentativi della loro produzione, incontrando direttamente il pubblico.  Sarà un’occasione per compiere un ideale viaggio fra alcuni territori del vino italiano, raccontati da uomini e donne del vino che hanno fatto dell’incontro con il turista del vino una parte importante della loro filosofia aziendale.  Come nelle precedenti edizioni di questo evento, nel corso della serata verranno assegnati alcuni riconoscimenti a locali del gusto di Torino e dintorni, che si sono in particolare distinti per la diffusione della cultura del vino.

Partecipano al banco d’assaggio
Adriano Marco e Vittorio – Alba (Cn); Baracchi – Cortona (Ar);
Fratelli Serio & Battista Borgogno – Barolo (Cn);
Cantina dei Produttori Nebbiolo di Carema – Carema (To);
Cantina Oriolo – Montelupo Albese (Cn); Cantina Cooperativa di Quistello – Quistello (Mn);
Cantine del Notaio – Rionero in Vùlture (Pz); Collis, Cantina Veneta – Monteforte d’Alpone (Vr);
Dabbene Daniele – Santa Vittoria d’Alba (Cn); Luca Ferraris – Castagnole Monferrato (At);
Poderi Moretti – Monteu Roero (Cn); Sguardi di Terra – Desenzano (Bs);
Tenuta La Tenaglia – Serralunga di Crea (Al); Tenuta San Mauro – Castagnole Lanze (At);
Torre Varano – Torrecuso (Bn); Valdinera – Corneliano d’Alba (Cn).

Con la partecipazione dell’Associazione VITE IN RIVIERA – Ortovero (Sv): 
in degustazione i vini delle aziende: A Maccia – Ranzo; Anfossi Luigi Blaise – Albenga; 
Arnasco 
– Arnasco; Biovio – Albenga; Bruna – Ranzo; Cantine Calleri – Albenga; 
Cascina Nirasca 
– Pieve di Teco; Cascina Praiè – Andora; 
Cooperativa Viticoltori Ingauni
 – Ortovero; Durin – Ortovero; Enrico Dario – Bastia d’Albenga; 
Feipu dei Massaretti 
– Albenga; Foresti – Camporosso; Guglierame – Pornassio; 
Innocenzo Turco 
– Quiliano; La Vecchia Cantina – Salea d’Albenga; 
Lombardi –
 Terzorio; Podere Grecale – Bussana Sanremo; Poggio dei Gorleri – Diano Marina; 
Ramoino –
 Chiusavecchia; Sartori di Dulbecco – Albenga; Sommariva – Albenga; 
Tenuta Maffone 
– Pieve di Teco; Vio Claudio – Vendone.

Nella sezione enoteca:
Selezione di vini rosati dalle regioni Abruzzo e Puglia
Vini di Toscana

Conclude la degustazione: Antica Distilleria Sibona – Piobesi d’Alba

Programma e orari
Ore 16,30-18,00: Apertura del banco di assaggio riservata ad un pubblico di operatori professionali (titolari di Ristoranti, Enoteche e Wine Bar)
Ore 18,00: Conferenza di presentazione e consegna dei riconoscimenti ai locali premiati
Ore 18,30-22,00: Banco d’Assaggio aperto al pubblico alla presenza delle aziende

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Fin da ora per una migliore accoglienza è consigliabile confermare la presenza alla serata ed il numero di eventuali accompagnatori all’Associazione Go Wine, telefonando al n° 0173/364631 oppure inviando un fax al n°0173/361147 o un’e-mail a stampa.eventi@gowinet.it entro le ore 12.00 di martedì 9/10 p.v..

Il capolavoro ritrovato

Guarino Guarini arriva a Torino nel novembre del 1666. Ha quarantadue anni, è nato a Modena, non è soltanto architetto, ma anche teologo, filosofo, matematico, per i seminaristi della città natale ha composto una tragicommedia dal titolo La Pietà trionfante. È entrato a far parte dell’ordine dei Teatini e durante il periodo trascorso a Roma per il noviziato ha visto e apprezzato l’opera del Borromini, da cui sarà principalmente influenzato. All’inizio degli anni Sessanta, progetta e realizza a Messina la Chiesa della Santissima Annunziata, che verrà distrutta dal terremoto del 1908, è chiamato a Parigi, forse si reca a Praga e Lisbona per nuovi progetti ma non esistono documenti a provare quei viaggi. A due anni dall’arrivo alla corte sabauda, è nominato “ingegnere ducale” da Carlo Emanuele II, con il seguito di capolavori come la Cappella della Santa Sindone e la Chiesa di San Lorenzo, di Palazzo Carignano e della Chiesa di San Filippo Neri. Nel 1680 ottiene il titolo di “teologo” della casa di Emanuele Filiberto, debito di gratitudine per gli anni passati al servizio della corte e per l’abilità dimostrata nell’ideazione della Cappella della Sindone. Muore a Milano, nel 1683, in circostanze non definite.

 

 

La stupefacente verticalità della Cappella

Sin dal 1607 Carlo Emanuele I aveva incaricato Carlo di Castellamonte di dar vita ad un luogo che avrebbe dovuto custodire il il lenzuolo sacro, un luogo ideato per legare intimamente il palazzo del duca e la sede della religiosità torinese, per riconfermare il possesso del simbolo tangibile della cristianità. I primi anni della costruzione, tra scavi per le fondamenta e le lunghe interruzioni non sono particolarmente produttivi, a metà degli anni Cinquanta Bernardino Quadri ne riprende la costruzione ma modificandone il progetto originario, pensando a un edificio circolare che sia posto al di sopra del livello del piano nobile del palazzo e collegato alla navata della cattedrale grazie a due scaloni laterali. L’arrivo del Guarini vede esplodere un progetto inatteso e innovativo, una stupefacente verticalità che si esprime su sei livelli di archi sovrapposti, ruotati gli uni rispetto agli altri, che si riducono man mano a salire e a convergere nella stella/sole in pietra, al cui centro spicca la colomba dello Spirito Santo. Al centro della cappella l’altare del Bertola, con la teca a preservare la sacra reliquia.La presenza della corte, i battesimi e i funerali, il popolo a venerare e ad ammirare, le ostensioni. Poi la tragedia della notte dell’11 aprile 1997, le fiamme che divampano improvvise, l’eroismo dei vigili del fuoco nell’atto di mettere in salvo la teca, la gente incredula con gli occhi rivolti in alto a guardare distruggersi un capolavoro e un simbolo, l’incredulità del momento e dei giorni successivi come pure la rassegnazione che sempre più, buia, si faceva strada verso la necessità di cancellare quel che ancora rimaneva in piedi. Poi i ventuno anni passati a vedere, intramontabili per alcuni sguardi, le impalcature che stavano lì a testimoniare le tante difficoltà, le lunghe tempistiche, il lavoro di tante persone impegnate sui vari fronti del restauro: arrivando all’inaugurazione di giovedì scorso, nel foyer del teatro Regio, alla presenza del Ministro per i beni e le attività culturali Alberto Bonisoli, della Direttrice dei Musei Reali Enrica Pagella, del Presidente della Regione Sergio Chiamparino e della Sindaca Chiara Appendino, dell’Arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia, degli sponsor e partner del progetto.

 

Il lavoro di tante persone per una scommessa finalmente vinta

Dinanzi ad un capolavoro restituito ormai definitivamente “a chiunque ama la bellezza”, ha detto Chiamparino, ai torinesi e all’Italia e potremmo a dire al mondo interno (da questa settimana la sua visita rientra all’interno del percorso dei Musei Reali), il ministro ha espresso il ringraziamento a “tutti coloro – tra restauratori, architetti, ingegneri e tecnici – che in questi lunghi anni hanno lavorato per il recupero di questa straordinaria opera dell’architettura barocca, un lavoro eccezionale svolto dal personale del Mibac con passione, professionalità e dedizione al servizio di un bene comune”, sottolineando altresì il forte rapporto, quasi a simbolo che vince nell’immaginario collettivo, esistente tra la comunità e la cappella, mentre Chiara Appendino ha tenuto a precisare come l’inaugurazione “non è soltanto un punto di arrivo ma bensì un punto di partenza”. E, ancora il presidente della Regione, tra gli applausi della sala, ha ricordato come, all’indomani della tragedia, si sia “dimostrata appieno la tradizione tutta torinese e piemontese del tirarsi su le maniche” e come “mani sapienti abbiano saputo ricostruire questo capolavoro”. Anche Nosiglia ha fatto sentire la propria voce: ha espresso la volontà che la cappella finalmente ritrovata in tutto il suo splendore – resta ancora l’altare del Bertola a testimoniare, con quello scheletro scuro e quei monconi di marmi e di balaustra anneriti, gli effetti devastanti dell’incendio: il suo restauro inizierà nella primavera prossima – non resti esclusivamente quel capolavoro barocco che è, tappa obbligata del patrimonio artistico e culturale della città, ma sia anche un luogo di preghiera, come fu per secoli.

Adesso il capolavoro è di nuovo lì davanti ai nostri occhi, prova dell’impegno tra forze pubbliche e private e testimone delle eccellenze del Paese, e delle sue capacità. Il costo complessivo del restauro è stato di oltre 30 milioni di euro, vi hanno partecipato il Ministero delle attività culturali con 28, la Compagnia di San Paolo con 2,7, la Fondazione Specchio dei tempi con 645 mila, la Consulta con 150 mila e Iren con 125 mila, per dar vita a una illuminazione a più colori che già ha fatto discutere autorità e pubblico.

 

Un restauro lungo più di vent’anni

Per la mancanza di materiale documentario e grafico utile a comprendere la genesi e la reale statica della struttura dell’edificio, si è reso necessario eseguire indagini approfondite e sofisticate, come in primo luogo la messa in sicurezza della cupola mediante un sistema di ancoraggi e cerchiature metalliche che ne scongiurassero il crollo. Dopo la rimozione dei detriti, si è dovuto passare al montaggio degli impianti e dei sistemi che dovevano monitorare il comportamento della struttura. Nascendo cosi “il cantiere della conoscenza e della sperimentazione”, i rilievi e la schedatura di circa seimila frammenti in pietra, le ricerche storiche, chimiche, fisiche e strutturali, l’individuazione dei punti resistenti dell’edificio. Per acquisire la pietra che vada a sostituire certi materiali danneggiati, è richiesta la riapertura dell’antica cava originale di Frabosa Soprana, si porta avanti il consolidamento degli elementi superstiti e si restaurano i quattro gruppi scultorei e le tombe dei personaggi di Casa Savoia, Emanuele Filiberto, Amedeo VIII, Carlo Emanuele II e il principe Tommaso. Si sostituiscono ancora pilastri e trabeazioni, archi e parti di pareti, sono riprese le volte degli scaloni verso il Duomo e dei due vestiboli, si procede all’integrazione materica e al trattamento di finitura delle superfici interne. Ogni marmo è riconsiderato, i capitelli e le cornici, il grande finestrone che getta lo sguardo dalla cappella al duomo sottostante, l’affresco del lanternino e il rifacimento della sua raggiera dorata. Molto resta ancora da fare, non ultimo offrire al visitatore l’utilizzo degli scaloni – secondo la visuale guariniana – che da sempre eravamo abituati a percorrere senza affidarci al passaggio interno al palazzo, attraverso le collezioni. La direttrice dei Musei Reali Enrica Pagella (che durante l’inaugurazione ha parlato di “un’architettura immaginifica, ardita, ambiziosa”) e la soprintendente Luisa Papotti dovranno trovare una soluzione che accomuni sicurezza e comodità. Mentre si torna ad ammirare il capolavoro, ci si rende conto che siamo ancora di fronte ad un altro – sormontabile – punto di partenza.

 

Elio Rabbione

 

Le foto sono di Daniele Bottallo

 

Abusi sulla figlia 15enne: arrestato

DALLA BASILICATA

Il padre di 45 anni è accusato di violenza sessuale aggravata ai danni della figlia 15enne. A Matera la ragazzina si era confidata con alcune insegnanti. L’uomo è stato arrestato dalla Polizia. L’uomo è stato arrestato e si trova ora  ai domiciliari nella sua abitazione,  la ragazza è rimasta invece  a vivere con la madre. Le indagini hanno fatto emergere diversi episodi di abusi.

Con il Mauto a scuola di futuro

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Il Museo Nazionale dell’Automobile di Torino (MAUTO), tra i più importanti e antichi musei dell’automobile al mondo con un’esposizione di circa 200 vetture di oltre 80 marchi diversi, apre le porte agli studenti accompagnati dai loro docenti con un’avvincente proposta didattica che intende, in modalità giocosa ma con obiettivi educativi, avvicinare le ragazzi e i ragazze della scuola primaria e secondaria ai principali aspetti caratterizzanti la moderna industria automobilistica, incluse le soluzioni avveniristiche che in un vicino futuro determineranno le modalità e i comportamenti di guida.

 

Sono ben otto i nuovi laboratori didattici, realizzati per il Museo da La Fabbrica, agenzia di comunicazione internazionale che da oltre 30 anni sviluppa progetti edutainment, anche per il settore automotive, e da Fablab for Kids, suddivisi nelle tre aree tematiche “Future”, “Tech” e “Design”, creati ad hoc per dare la possibilità agli studenti di vivere un’esperienza STEAM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria, Arte e Design, Matematica).“Il MAUTO considera le attività educative e didattiche come parte fondamentale della propria missione divulgativa della conoscenza dell’automobile – illustra Mariella Mengozzi, direttore MAUTO – Il contributo formativo che il nostro Museo può dare ai ragazzi non si limita all’approfondimento dell’evoluzione socio-culturale legata alla storia dell’automobile, ma esplora molti altri aspetti: dalla meccanica alla fisica, alla chimica, alla robotica, nonché  il design e  la comunicazione.”

 

Gli studenti – spiega Daniele Tranchini AD di La Fabbrica che insieme a MAUTO ha sviluppato il format – hanno la possibilità di avvicinarsi e sperimentare diversi ambiti automotive: dai principi di meccanica e fisica, al coding, elettronica e progettazione 3D, passando per le auto elettriche e a guida autonoma, per finire con i temi di sostenibilità ambientale, sicurezza delle persone a bordo dei veicoli e laboratori di design e grafica, per scoprire come progettare e personalizzare un’automobile”. L’iniziativa è dedicata a tutte le classi della scuola primaria e secondaria di tutta Italia. Per aderire è sufficiente scrivere a didattica@museoauto.it. I primi laboratori inizieranno già nel mese di ottobre.

Tanti regali per il compleanno di Mondojuve

Mondojuve, lo Shopping Center situato tra i Comuni di Vinovo e Nichelino, festeggia il suo primo compleanno con tanti regali dedicati ai suoi clienti. A un anno dall’apertura dello Shopping Center proseguono i lavori del Retail Park di Mondojuve, con il secondo lotto del Centro che inaugurerà nei prossimi mesi e contribuirà a dare forma al maggiore Parco Commerciale del Piemonte, tra i più grandi d’Italia e tra i più innovativi d’Europa in termini di concept, eco-sostenibilità e sviluppo della viabilità urbana, con una superficie lorda di pavimento a regime di oltre 80.000 mq.

 

Lo Shopping Center vuole celebrare questa importante occasione premiando i suoi clienti, che fino al 25 novembre potranno infatti partecipare al concorso “Win & Go”, con in palio ogni giorno migliaia di Gift Card del valore di 10 e 50 euro, e all’estrazione finale che permetterà di vincere una FIAT 500X. Potranno prendere parte all’iniziativa tutti i clienti che effettueranno acquisti del valore minimo giornaliero di 30 euro anche presso più punti vendita dello Shopping Center. Recandosi nella stessa giornata nei corner dedicati presso la galleria Diana o la galleria Artemisia, potranno scoprire subito se avranno vinto una delle migliaia di Gift Card in palio. Il 2 dicembre alle ore 17 a Mondojuve tutti i clienti che hanno partecipato al concorso potranno scoprire il vincitore del primo premio, una FIAT 500X, che verrà annunciato durante l’estrazione finale. Per maggiori informazioni e per il regolamento completo del concorso è possibile consultare il sito ufficiale www.mondojuve.it o la pagina Facebook Mondojuve Shopping Center.