redazione il torinese

Stenosi aortica: il weekend della salute

Sensibilizzare le istituzioni, la comunità medico-scientifica e l’opinione pubblica: con questi obiettivi, GISE in collaborazione con SIC e SICCH, lancia la terza tappa del progetto – Illustrati i notevoli vantaggi della TAVI, una procedura estremamente innovativa ma ancora poco utilizzata

 

Torino, 15 giugno 2019 – Un colorato gazebo accoglierà Sabato 15 giugno in Piazza Solferino dalle 10.00 alle 17.00 tutti coloro che vorranno avere maggiori informazioni, raccomandazioni e consigli sulla stenosi aortica, una malattia ancora oggi poco conosciuta. Prende il via così la terza tappa dei weekend della salute del Progetto TAVI è Vita, ideato e realizzato da GISE (Società Italiana di Cardiologia Interventistica) in collaborazione con SIC (Società Italiana di Cardiologia) e SICCH (Società Italiana di Chirurgia Cardiaca).

 

Il progetto, coordinato da Giuseppe Musumeci (past president GISE e direttore della struttura complessa di Cardiologia dell’azienda ospedaliera S. Croce e Carle di Cuneo) e Mauro Rinaldi (SICCH, direttore della struttura complessa di Cardiochirurgia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino), prevede quattro weekend della Salute organizzati in altrettante città piemontesi: dopo Cuneo, Novara e Torino la prossima tappa sarà Alessandria (sabato 22 giugno).

 

Durante i Weekend della Salute, cardiologi interventisti del GISE e cardiochirurghi della SICCH saranno a disposizione dei cittadini con visite e consulti gratuiti e per distribuire materiale informativo. Il tema sarà quello della stenosi aortica, una delle malattie più comuni delle valvole cardiache (che in Italia riguardano oltre 1 milione di persone e il 10 per cento della popolazione oltre i 65 anni, la fascia più colpita) e della tecnica operatoria TAVI, ovvero Transcatheter Aortic Valve Implantation, impianto transcatetere di valvola aortica.

 

All’appuntamento di Torino interverranno: Maurizio D’Amico (GISE, Cardiologo interventista presso Città della Salute e della Scienza di Torino), Mauro De Benedictis (GISE, Cardiologo interventista presso Ospedale Mauriziano Umberto I di Torino), Ferdinando Varbella (GISE, Direttore UO Cardiologia Ospedale di Rivoli di Torino), Paolo Centofanti (Direttore di Cardiochirurgia dell’Ao Mauriziano di Torino) e Michele La Torre (SICCH, Dirigente medico SCDU Cardiologia, A.O.U Città della Salute e della Scienza di Torino).

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Il progetto “TAVI è VITA” nasce con l’obiettivo di sensibilizzare le istituzioni, la comunità medico-scientifica e l’opinione pubblica sul tema della stenosi aortica, una delle malattie più comuni delle valvole cardiache (che in Italia riguardano oltre 1 milione di persone e il 10 per cento della popolazione oltre i 65 anni, la fascia più colpita) e sulla tecnica operatoria TAVI (Transcatheter Aortic Valve Implantation, impianto transcatetere di valvola aortica), procedura estremamente innovativa ma che risulta essere attualmente sottoutilizzata. A oggi, infatti, sono soltanto circa 110 i pazienti trattati ogni milione di abitanti rispetto ai circa 250 per milione di abitanti che meriterebbero il trattamento secondo le evidenze cliniche.

 

La stenosi (restringimento) severa della valvola aortica può essere trattata sia tramite sostituzione chirurgica tradizionale della valvola aortica (SAVR), intervento che richiede anestesia generale, incisione piò o meno estesa sul torace, circolazione extra-corporea a cuore fermo, sia tramite TAVI, intervento mini-invasivo che si esegue nella maggior parte dei casi senza anestesia generale e con impianto della nuova valvola attraverso l’arteria femorale. Nel caso della TAVI il paziente potrebbe venir dimesso nel giro di 1 o 2 giorni se non sono presenti particolari complicanze procedurali.

 

Dal 2007, anno di introduzione della procedura, al 2018 in Italia sono stati effettuati oltre 30.000 impianti tramite TAVI, con incremento annuo costante (da 98 impianti nel 2007 a oltre 6.800 nel 2018).

 

Il titolo del progetto “TAVI è VITA”, nato dall’utilizzo del nome della procedura e del suo anagramma, evidenzia la rilevanza della tecnica che ricopre una funzione propriamente salvavita. La TAVI, sebbene sia stata inizialmente destinata solo ai pazienti non trattabili chirurgicamente, è oggi difatti indicata anche per i pazienti a rischio moderato che potrebbero avvalersi di una migliore qualità e aspettativa di vita rispetto al trattamento chirurgico o alla sola terapia medica. Tuttavia la tecnica è oggi ancora sottoutilizzata. A confermarlo è un’indagine Doxa realizzata su un campione di 150 medici di medicina generale (MMG) e 100 cardiologi di base e che, fra l’altro, ha motivato e giustificato la nascita di “TAVI è VITA”. A oggi, secondo una recente indagine Doxa, sono soltanto circa 110 i pazienti trattati ogni milione di abitanti rispetto ai circa 250 per milione di abitanti che meriterebbero il trattamento secondo le evidenze cliniche.

 

L’importanza del progetto, sostenuta dai risultati dell’indagine Doxa, ha spinto tutte le maggiori società del panorama cardiologico a collaborare alla creazione dell’iniziativa. I risultati della ricerca hanno dimostrato come sia doveroso intervenire non solo presso medici di medicina generale e cardiologi di base, soggetti coinvolti nella ricerca, ma anche a livello generale presso la popolazione più a rischio.

 

Risultano necessari, infatti, eventi e corsi per aumentare e strutturare le conoscenze dei MMG e favorire la proposizione della procedura di intervento TAVI ai propri pazienti, nonché meeting dedicati alla TAVI per approfondire i dubbi attuali del cardiologo rispetto alla tecnica e alle indicazioni di intervento. Infine, per migliorare i livelli di conoscenza della patologia e soprattutto della tecnica TAVI presso la popolazione, può favorire la share of voice e la richiesta diretta al medico da parte del paziente e, di conseguenza, una maggiore potenziale diffusione di utilizzo della tecnica.

 

Pagina Facebook: @ProgettoTAVIVita

Sito: http://www.progettotavivita.it/

 

Torino capitale dell’innovazione

La Techstars Startup week, dal 25 al 28 giugno, avrà 400 partecipanti da tutto il mondo e inaugurerà la Manica sud delle Officine Grandi Riparazioni, il complesso torinese di archeologia  industriale, a Torino, riqualificato  nel 2017 come hub di culturale e, presto anche tecnologico. La novità è frutto dellacollaborazione triennale tra le fondazioni torinesi Compagnia di San Paolo e Crt, Intesa Sanpaolo Innovation Center e Techstars, uno dei più importanti acceleratori d’impresa a livello mondiale. Verrà realizzato  un hub internazionale per l’innovazione e 12mila metri quadrati della Manica sud avrà sede anche un’accademia della blockchain, in collaborazione con Ibm, e la Fondazione Isi, che si occupa di big data.

 

(foto: il Torinese)

Festa in piazza Vittorio: per San Giovanni tornano i droni

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Sarà il ” superamento dei limiti” il filo conduttore della San Giovanni Night Experience, la tradizionale festa per il santo patrono di Torino – ma in chiave innovativa – che per il secondo anno vedrà la presenza dei droni. Dai duecento dello scorso anno, ai 302 di quest’anno: Disegneranno in cielo coreografie e scritte sullo sfondo della Gran Madre e della collina, in piazza Vittorio per 38 mila spettatori. Il programma di San Giovanni prevede (oltre allo storico “farò”) anche musica, luci e uno schermo d’acqua lungo 60 metri, tutto trasmesso per la prima volta in diretta, su RaiNews24, Inoltre il 24 giugno nascerà anche la Italian Tech Week, che riunisce 47 eventi e 50 aziende per esplorare l’innovazione.

I Top 20 Pride del 2019 secondo HomeToGo


In occasione del 50mo anniversario dei moti di Stonewall, da cui ha avuto origine il movimento omosessuale mondiale, HomeToGo, il più grande meta-motore di ricerca per alloggi vacanza al mondo, ha deciso di sfilare di fianco alla comunità LGBT realizzando una classifica interattiva sui migliori 20 Pride d’Italia nel 2019!

 

I criteri di valutazione dei Top Pride italiani

Il Pride rappresenta non solo un momento di riflessione e di lotta, ma anche l’occasione per visitare una nuova città divertendosi, per conoscere nuove persone (o magari la persona giusta) e, perché no, raggiungendo facilmente la destinazione e risparmiando sul costo dell’alloggio. Ed è per questo che noi di HomeToGo abbiamo considerato proprio questi 4 fattori: dimensione della comunità LGBT online, vita notturna ed eventi LGBT, raggiungibilità con treni, autobus e voli, nonché accessibilità di prezzo degli alloggi nel weekend del Pride.

 

La graduatoria generale

Il nord guida le prime posizioni della classifica con ben 10 città in top 20. Si difendono bene, tuttavia, anche il sud e le isole con ben 7 città in classifica, chiude il centro a quota 3 Pride.

Milano in testa, davanti a Roma, Torino e Bologna. Il capoluogo lombardo ha il punteggio più alto in tre fattori su quattro, mentre Napoli, con il suo Mediterranean Pride è il primo del mezzogiorno.

 

Dimensione della comunità LGBT online

I primi 5 Pride nella classifica generale sono anche la Top 5 per quanto riguarda l’ampiezza della comunità online LGBT. Subito dopo, a sorpresa Palermo conquista un ottimo sesto posto, mentre le città con una più ristretta comunità LGBT sono Cagliari, Salerno e Pisa, quest’anno scelta come sede del Toscana Pride.

 

Vita notturna ed eventi LGBT

In fatto di movida, Milano è sempre in testa seguita da Roma. Al terzo posto Bologna scavalca Torino, soltanto quarta. A seguire, tra le posizioni 5 e 7, si fanno valere tre città del mezzogiorno, in ordine Palermo, Napoli e Catania. Chiude Novara, quindi consigliabile per chi vuole vivere l’esperienza del Pride all’insegna di un maggiore relax.

 

Raggiungibilità dei Pride

Considerando la disponibilità di treni, bus e voli da e per ciascuna delle città ospitanti, Milano è ancora in testa, seguita da Roma, Bologna e Torino. Molto ben collegata è anche Bergamo (sesta), che beneficia della vicinanza a Milano, e Salerno (settima), l’ultima città raggiungibile con i treni ad alta velocità andando verso sud. Penalizzate in questo criterio le città isolane come Cagliari (ultima) e Palermo, ma anche Gallipoli, addirittura più difficile da raggiungere rispetto a Catania.

 

Costo di soggiorno

A giocare un ruolo decisivo nel prezzo degli alloggi non è solo la popolarità della città, ma anche la data scelta per il corteo. Il Gallipoli Pride, ad esempio, avendo luogo nel weekend di Ferragosto, risulta essere il più caro, il Novara Pride, l’unico in bassa stagione, sembra essere, invece, la meta perfetta per chi vuole godersi l’atmosfera frizzante del Pride con un occhio particolare al budget.

 

La classifica interattiva, contenuti aggiuntivi e la metodologia utilizzata sono disponibili alla pagina dedicata https://www.hometogo.it/italia/vacanze-gay/#onda-pride

POSTE ITALIANE AGGIORNA IL CAP NEI COMUNI DELLA PROVINCIA DI TORINO

 

Poste Italiane informa che da lunedì 17 giugno nella provincia di Torino saranno operativi i nuovi Codici di Avviamento Postale (CAP) attribuiti ai Comuni di Val di Chy e Valchiusa. I CAP attualmente in uso resteranno comunque in vigore per i prossimi sei mesi. In particolare al nuovo Comune di Val di Chy, che comprende gli ex Comuni di Alice Superiore, Lugnacco e Pecco, è stato attribuito il CAP 10039, e al nuovo Comune di Valchiusa, che comprende gli ex Comuni di Vico Canavese, Trausella e Meugliano, il CAP 10089. Il Codice di Avviamento Postale, da scrivere in modo corretto su ogni tipo di invio, è fondamentale per la lavorazione della corrispondenza, perché ne consente il trattamento automatizzato sia nella fase di smistamento che nella consegna finale da parte del portalettere. Tale modalità di invio della corrispondenza è stato introdotto in Italia nel 1967, e i CAP sono stati progressivamente modificati ed aggiornati a seconda delle nuove provincie o comuni che venivano istituiti nel corso degli anni. In ogni caso, per conoscere i nuovi CAP della propria zona ci si può rivolgere all’Ufficio Postale, contattare il Call Center di Poste Italiane al numero gratuito 803.160 o consultare il sito www.poste.it .

Rifondazione al Torino Pride

“Over the Borders” “ è lo slogan del Pride di quest’anno; abbattere i confini del pregiudizio, avere uno sguardo globale , buttare giù i muri che vengono alzati contro chi viene considerato “ non omologato”

La tutela dei diritti del lavoro, dei diritti sociali e dei diritti civili va garantita attraverso una grande rivendicazione comune.  Uscire quindi dalla precarietà, dall’impoverimento sociale, dalla riduzione sempre più marcata di spazi di agibilità democratica, passa anche attraverso una nuova stagione dei diritti della persona. Diritti all’autodeterminazione, alla salute, alla genitorialità alla libertà di orientamento sessuale e di genere. Viviamo in una società segnata da  molteplici manifestazioni di odio e di discriminazione dove si tende alla ricerca costante di un colpevole sociale. Omofobia, razzismo, transfobia, sessismo sono purtroppo forme di discriminazione quotidiane. Abbattiamo i muri che vengono alzati contro chi intende liberamente esprimere il proprio orientamento sessuale, contro i migranti che scappano dalla guerra e dalla fame, rivendichiamo la necessità del diritto per tutt* di disporre del proprio corpo e di realizzare la propria sessualità nel modo preferito. Noi ci saremo, e diamo appuntamento sabato 15 giugno alle ore 16,30 in Corso Eugenio

 Segreteria Partito della Rifondazione Comunista Torino

Sequestro del veterinario: trovati i colpevoli

Si è reso responsabile, circa due anni fa, in concorso con altre due persone rimaste ignote, di rapina aggravata ai danni di un medico all’interno di una clinica veterinaria a Piossasco. Si tratta di un cittadino italiano di 51 anni con precedenti di Polizia che, in quella circostanza, ha anche sequestrato per circa un’ora il medico della struttura

Erano circa le 2 di notte di una calda serata d’estate, lo specialista -che chiameremo Giulio– stava effettuando il suo turno di lavoro, quando si è presentato in clinica un uomo che ha finto di avere tra le mani un animale da curare, mentre un complice impugnava un oggetto, probabilmente una pistola. Giulio è stato spinto contro la vetrata dello sportello ed è stato immediatamente immobilizzato: gli sono stati legati i polsi e le caviglie con del nastro adesivo, gli è stata coperta la testa con un panno ed è stato fatto sdraiare sul pavimento sotto un tavolo. Solo successivamente ha fatto ingresso, all’interno del locale, una terza persona, e mentre uno dei tre lo ha vigilato per tutto il tempo gli altri due hanno proceduto a sradicare dal muro una delle due casseforti, che è poi stata portata via, svuotando il contenuto dell’altra, la più grande, che conteneva 150 euro. Altri 90 euro sono stati invece prelevati da un portafogli posto all’interno della sala visite. I tre hanno poi abbandonato il locale, e solo quando Giulio non ha più sentito rumori, è riuscito a liberarsi ed ha chiamare i soccorsi. Sono stati per lui 60 minuti interminabili. L’intensa attività investigativa del personale del Commissariato “San Paolo” hanno consentito di individuare uno dei responsabili, M.R.. L’uomo è stato arrestato in esecuzione all’applicazione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Gli accertamenti tecnici finalizzati all’estrazione del profilo genetico presente sui reperti – tracce ematiche rinvenute su un foglio trovato a terra e su alcuni punti di una finestra – ha permesso ai laboratori di genetica forense del Gabinetto Interregionale di Polizia Scientifica di Torino di estrarre un profilo genetico appartenente ad un uomo. Gli esiti degli accertamenti sono risultati positivi in termini di piena compatibilità con il campione biologico prelevato a M.R. mediante tampone buccale.

Aprono porta del Pam con machete e rubano

Con un machete ed un coltello da macellaio hanno creato un varco nella porta d’accesso di un supermercato, poi hanno rubato merce varia ed elettrodomestici per 1000 euro, a Rivarolo Canavese. E’ accaduto qualche notte fa. Ma sul posto sono intervenuti i carabinieri del Nucleo operativo radiomobile di Ivrea su richiesta dell’Istituto di vigilanza che aveva ricevuto l’allarme per il furto in corso al Pam di Rivarolo. L’intervento immediato ha consentito di arrestare i due ladri, di 26 e 27 anni, senza fissa dimora, in flagranza di reato. I due sono stati sorpresi con il carrello del supermercato riempito con la refurtiva. Il gip del Tribunale di Ivrea ha convalidato successivamente gli arresti.

M.Iar.

La Scuola di Cucina Lorenzo De’ Medici approda al nuovo Mercato Centrale di Torino

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Per tutti gli amanti del cibo un’esperienza nuova, coinvolgente e innovativa

Da quest’anno la Scuola di Cucina Lorenzo de Medici, prima scuola del Mercato Centrale di Firenze ha deciso di porre le sue radici anche all’interno del nuovo Mercato Centrale di Torino, per poter così offrire a tutti gli amanti del cibo un’esperienza nuova, coinvolgente e innovativa avvicinando il pubblico torinese anche ai sapori della calda cucina toscana.

 

La Scuola di Cucina Lorenzo De’ Medici, nasce dalla costola dell’Istituto Lorenzo De’ Medici, fondato quarantasei anni fa a Firenze, oggi punto saldo e autorevole nel panorama dell’istruzione universitaria internazionale, che ospita ogni anno circa tremila studenti provenienti da oltre cento paesi. Ponte vivo tra contesti, lingue e background molteplici, l’istituto rappresenta un luogo di incontro, di crescita, di ritrovo e soprattutto di scoperta. Uno dei suoi obiettivi cardine è quello di incoraggiare e promuovere il contatto con il territorio, sottolineando l’aspetto italiano e locale e facendolo dialogare -all’interno dei vari insegnamenti che propone- con istanze di portata mondiale.

 

L’iniziale offerta dell’Istituto Lorenzo De’ Medici è stata incentrata principalmente su corsi di lingua, letteratura e cultura italiana, utilizzati come massimo veicolo di espressione culturale e fin da subito pienamente integrati all’interno di tutte le attività svolte dalla scuola. Nel corso del tempo si sono affiancati anche corsi nell’ambito delle scienze umane, del restauro, del business, della comunicazione e del marketing, dell’oreficeria, del graphic design, del fashion design, dell’interior e del product design, fino al compimento e alla realizzazione di una vera e propria scuola di cucina volta a trasmettere -sempre attraverso l’arte della comunicazione- le basi, ma soprattutto la passione per le tradizioni gastronomiche e culinarie del nostro Paese.

 

Sono proprio le capacità di intuire e valorizzare le risorse dell’Italia e della nostra cultura (in particolare della regione Toscana) e l’amore per la storia del nostro Paese e per i suoi meravigliosi saperi -e sapori- antichi e artigianali, che hanno accompagnato e guidato tutte le scelte dell’Istituto nelle persone di Fabrizio e Carla Guarducci: ultima fra tutte quella di creare (così come già a Firenze) un’altra Scuola di Cucina all’interno del nuovo Mercato Centrale di Torino, nella splendida cornice del Centro Palatino, inserito nel quartiere storico di Porta Palazzo, una zona attualmente in piena riqualificazione.

 

Attraverso corsi unici nel loro genere e a stretto contatto con veri e propri “Artigiani del Gusto”, la Scuola di Cucina Lorenzo De’ Medici, si pone l’obiettivo di diventare un punto di riferimento per gli amanti del buon cibo, della cultura e della tradizione nonché della formazione che si può ricevere attraverso questo potente mezzo di comunicazione che è la cucina e tutto il suo universo.

 

Sono infatti proprio le materie prime ed i loro produttori ad entrare in maniera consistente all’interno dei corsi di cucina, a Firenze, come a Torino. Tutti coloro che prenderanno parte ai diversi corsi, avranno modo di apprendere -grazie anche al diretto contatto con il Mercato Centrale e ai suoi produttori- i procedimenti, l’attenzione per la qualità di ogni singolo ingrediente utilizzato, fino ad arrivare a conoscere nella sua più completa totalità, il prodotto più sano e genuino.

 

L’offerta formativa è pensata per raccontare e insegnare a tutti gli amanti e agli appassionati del buon cibo, un nuovo stile di vita che ponga al centro il gusto e la passione, la genuinità dei prodotti, la convivialità dello stare insieme e la comunicazione dei nostri chef. Una filosofia volta a conquistare le persone e che permetta a tutti di appassionarsi e apprezzare il cibo in modo differente, acquisendo una diversa consapevolezza alimentare che rimarrà anche dopo la fine di ogni singolo percorso formativo.

Frequentare un corso organizzato dalla Scuola di Cucina Lorenzo De’ Medici significa quindi vivere un’esperienza unica nel suo genere grazie soprattutto alla grande professionalità dell’insegnamento e alla sede prestigiosa e innovativa quale è quella del Mercato Centrale, a stretto contatto con le materie prime ed i produttori, veri artigiani del gusto e fonte inesauribile di ispirazione e di cultura dei sapori. Lo scenario del Mercato Centrale offre infatti la possibilità di iniziare il percorso didattico a diretto contatto con i produttori presenti che collaborano nell’insegnare a comunicare l’attenzione per le grandi materie prime, attraverso l’olfatto, la vista, il tatto, l’assaggio ed i rapporti che si instaurano con i consumatori, finalmente messi l’uno di fronte all’altro, in una comunicazione costruttiva di valori, di tradizioni e di storia italiana e regionale.

I corsi della scuola sono tenuti da chef professionisti in una cucina altamente tecnologica designed by 

Arclinea ed equipaggiata con elettrodomestici dalle prestazioni professionali firmati Franke. Le otto postazioni (che ospitano ciascuna due persone) sono attrezzate con strumentazioni innovative e prodotti di ultima generazione che grazie all’eccellenza qualitativa e funzionale assicurata da Franke supporteranno gli aspiranti chef in tutte le operazioni di preparazione dei piatti: lavelli in acciaio inox, miscelatori, piani cottura a induzione, forni ad alto risparmio energetico e microonde, nonché tablet e accessori completi a disposizione di ciascun allievo.

 

Proprio per sottolineare l’importanza e lo stretto legame tra la scuola e il “buon cibo”, durante ogni corso verrà data attenzione ai prodotti di qualità, approfondendo i processi di produzione, gli aspetti e le proprietà nutritive di ogni singolo alimento utilizzato. La cultura della materia prima e l’alta professionalità degli chef della scuola offriranno un’esperienza completa e unica agli allievi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sarà possibile seguire ogni singola fase delle ricette, dalla preparazione fino alla realizzazione dell’impiattamento. L’assaggio finale e la degust

azione dei piatti preparati saranno l’occasione ideale per confrontarsi e commentare insieme i risultati ottenuti intorno al tavolo dello chef.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La linea guida di tutta l’offerta formativa della scuola di cucina è di trasmettere, al di là delle nozioni tecniche e delle abilità manuali nella preparazione dei piatti, un modo di essere, uno stile di vita che si concentra anche sui rapporti umani, vivendo veri e propri momenti di approfondimento gastronomico, volti anche alla scoperta di aneddoti e curiosità sui sapori e sulle tradizioni della cultura regionale e nazionale. Per ottenere questo risultato è indispensabile avere prima di tutto una consapevolezza alimentare, spesso data erroneamente per scontata: imparare ad apprezzare e gustare i cibi, conoscerne le proprietà salutari e i loro effetti sul metabolismo, conoscere quello che c’è dietro al prodotto, la sua storia, la sua tradizione e il procedimento seguito per ottenerlo.

 

 

 

 

 

 

Entrare nella Scuola di Cucina Lorenzo De’ Medici significa quindi non solo apprendere unicamente il “come realizzare” una ricetta, ma permette di capire “cosa c’è dietro” ad essa, attraverso la cultura mediterranea che la caratterizza ed il suo bagaglio di stili e saperi tramandati di generazione in generazione. La meta da raggiungere, durante la stimolazione della curiosità dell’allievo, è vivere e superare le proprie aspettative, culinarie – e perché no – anche umane, così da apprendere i valori del mangiar bene e del viver bene e di uno stile di vita sano e consapevole.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Colpito più volte con una catena d’acciaio: arrestato un giovane

Nella serata di venerdì 7 giugno 2019 gli equipaggi della Polizia di Stato di Novara sono intervenuti in via San Francesco d’Assisi per una lite tra due stranieri

Giunti sul posto gli agenti delle “volanti” notavano la presenza di un giovane in stato di agitazione con il cranio lesionato ed un’evidente fuoriuscita di sangue. Nell’attesa dell’arrivo dei soccorsi si riusciva ad identificare la vittima, un cittadino italo marocchino di 23 anni che forniva una dettagliata descrizione dell’aggressore che poco prima l’aveva aggredito colpendolo più volte con una catena in acciaio. Una volta acquisita la descrizione del soggetto le pattuglie, dopo una breve ricerca lo rintracciavano: alla vista degli agenti iniziava ad agitarsi ma veniva prontamente bloccato. Si recuperava anche la catena usata per colpire la vittima, che era stata occultata vicino alle rastrelliere delle biciclette. Lo straniero, un cittadino irregolare egiziano di 23 anni, pertanto, era portato in Questura mentre gli agenti continuavano l’attività d’indagine volta a capire i motivi dell’aggressione, recandosi presso il Pronto Soccorso, dove il personale medico riferiva il malcapitato aveva riportato serie conseguenze, tanto che alla fine degli accertamenti riportava 30 giorni di prognosi. Al termine degli accertamenti lo straniero, accusato di tentato omicidio, veniva arrestato e condotto presso la casa circondariale di Novara, comunicando il tutto all’Ufficio immigrazione per le pratiche relative all’espulsione dal territorio nazionale.

M.Iar.