redazione il torinese

Montaruli – Marrone (FDI): “Ora Salvini conosce Torino, inizi sgomberi da Askatasuna”

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO “Quanto avvenuto oggi nel corteo degli studenti e’ un fatto gravissimo. Tuttavia non stupisce. Non è la prima volta che i politici vengono presi di mira e si dà fuoco. Gli autori hanno sempre la stessa matrice: il centro sociale Askatasuna. Ora Salvini inizia a conoscere Torino, perché non inizia gli sgomberi dal centro sociale?” commenta Augusta Montaruli, parlamentare di Fratelli d’ Italia in una nota  “Anche con il governo del cambiamento l’impunità dei centri sociali non cambia e Torino è ancora una volta maglia nera. Chissà cosa pensano i consiglieri pentastellati amici dei csa gabrio e askatasuna dell’immagine del loro leader bruciato in piazza dai loro compagni di lotta notav” conclude Maurizio Marrone dirigente nazionale di FDI.

Banda Ultra Larga. Il punto per Enti locali e comunità

ANFoV ha fornito il proprio supporto al Seminario  organizzato da Uncem Piemonte e promosso dall’ANCI regionale. L’incontro, che si terrà presso il Comune di Torino il 19 ottobre  a partire dalle ore 15, intende fornire un contributo di analisi sulle dinamiche della BUL sul territorio piemontese, individuandone i punti di forza e le criticità che devono ancora essere superate. Considerata ormai un pilastro dello sviluppo sociale ed economico, la BUL impegna imprese ed Enti locali in sperimentazioni, risposte a nuovi bisogni e analisi di buone pratiche. Il focus del convegno sarà quindi costituito dalla pianificazione territoriale della BUL in Piemonte. Ne parleranno: Marco Bussone (Presidente Uncem), Michele Pianetta (Vicepresidente ANCI Piemonte), Giuliana Fenu (Direttore Competitività Regione Piemonte), Luigi Cudia (Responsabile Operations Infratel Italia), Pietro Pacini (Direttore generale CSI), Antonello Angeleri (Segretario generale ANFoV), Marco Martucci (Network and Operations Manager Open Fiber). L’evento è gratuito previa iscrizione all’indirizzo: anfov@anfov.it

LAVORO, TRONZANO (FI): “COMUNE DI ANDEZENO ACCERCHIATO DALLE CRISI AZIENDALI. REGIONE INTERVENGA”

“Il Comune di Andezeno è accerchiato dalle crisi aziendali e vede messi a repentaglio decine di posti di lavoro. La chiusura dello stabilimento del Gruppo JDE, gestore dei marchi Hag e Splendid, è infatti solo l’ultima nel territorio se osserviamo più nel suo complesso il territorio del Chierese. La Regione Piemonte ha il dovere di intervenire per salvaguardare un territorio che è da troppo tempo penalizzato”. Ad affermarlo il vicecapogruppo di Forza Italia Andrea Tronzano. Conclude Tronzano: “Ho presentato una interrogazione urgente per conoscere gli sviluppi per i 57 lavoratori di Andezeno a seguito degli incontri avvenuti in Regione tra i vertici del Gruppo Jde e l’assessore. E’ da comprendere poi come intenda comportarsi l’assessore al Lavoro per il Chierese che vede solo in parte rientrata la questione Embraco e che registra anche le difficoltà della Cartotecnica Chierese – pronta a lasciare per investire all’estero e l’industria dolciaria Ferrero che sta completando il trasferimento da Pino Torinese”.
(foto archivio)

M5S su piazza San Carlo: “No parte civile”

La capogruppo M5S in sala rossa, Valentina Sganga, a proposito della costituzione di parte civile della Città nel processo per il dramma di piazza San Carlo, alla luce di una mozione delle minoranze di centrosinistra discussa dai capigruppo che chiedeva la costituzione di parte civile del Comune ha commentato: “Non vediamo la necessità di intraprendere una procedura nebulosa come quella della nomina di un curatore speciale e nemmeno di impegnare l’amministrazione ad agire contro sé stessa in un caso di conflittualità di interesse. Non è obbligatoria per tutelare l’ente, come vorrebbe far credere chi propone la richiesta: è sempre possibile, alla fine del processo penale, agire in sede civile per  il risarcimento danni. Anche la Corte dei Conti, in caso di sentenza di condanna passata in giudicato, può agire per ottenere il risarcimento per la Città. La costituzione come parte civile rimane un atto di mera opportunità politica”.

 

(foto: il Torinese)

Arresti no-tav, Prc: “Giustizia forte con i deboli”

DICHIARAZIONE DEL SEGRETARIO DI RIFONDAZIONE COMUNISTA EZIO LOCATELLI

“Trent’anni di carcere per le manifestazioni No Tav del 2015 in Valsusa sono un’assurdità. In occasione di quella manifestazione un migliaio di manifestanti raggiunse il cantiere Tav osteggiati dalle forze di polizia. Per il lancio di sassi e fuochi d’artificio che ne è seguito sedici manifestanti sono stati trattati alla stregua di terroristi veri e propri. Inammissibile! La criminalizzazione della lotta No Tav è un approccio regressivo, un approccio del tutto sbagliato alle manifestazioni di opposizione ad un’opera inutile e distruttiva. Voglio sperare che i ricorsi avversi alle condanne comminate saranno accolti nella sede giudiziale successiva. Ma intanto occorre levare forte la voce contro una giustizia debole con i forti, forte con i deboli”.

Muore travolto mentre attraversa la strada. Il conducente denunciato per omicidio stradale

Fiorenzo Perotto, 91enne è morto, ieri sera a Cantoira, nel Torinese, mentre attraversava la strada per rientrare a casa. L’anziano  si trovava in via Roma, quando è stato investito da un’automobile. Alla guida un 40enne di Chialamberto, negativo all’alcol test, che si e’ fermato a prestare i soccorsi. È’ stato denunciato per omicidio stradale.
(Foto archivio)

Una Manovra per La Vita

 

Domenica 14 ottobre 2018 in piazza San Carlo, a Torino, e in altre piazze italiane

Si chiama “Una Manovra per La Vita” ed è l’iniziativa – promossa dalla Simeup (Società Italiana Medicina di Emergenza e Urgenza Pediatrica) in collaborazione con la Pediatria d’Urgenza dell’ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute di Torino e la Croce Verde Torino – che dalle ore 10 alle ore 17 di domenica 14 ottobre in piazza San Carlo, a Torino, promuoverà la manovra necessaria ad impedire il soffocamento da inalazione di corpi estranei, un fenomeno generato dall’ostruzione completa delle vie aeree, che in Italia provoca ogni anno la morte di circa trenta bambini. Nei tre stand di piazza San Carlo – allestiti da ospedale Infantile Regina Margherita e Croce Verde Torino – gli operatori saranno a disposizione dei cittadini e spiegheranno come eseguire la manovra di disostruzione delle vie aeree in caso di inalazione dei corpi estranei. Lo faranno anche con alcune prove pratiche realizzate con l’ausilio di manichini pediatrici. “Quando c’è ostruzione completa – spiega Antonio Urbino, past-president Nazionale SIMEUP e primario della Pediatria d’Urgenza dell’ospedale Infantile Regina Margherita – i tempi d’azione sono davvero limitati e se si agisce immediatamente, le possibilità di salvare il bambino crescono in modo notevole: “Ecco perché è opportuno che la manovra di disostruzione da corpo estraneo delle vie aeree sia conosciuta da quanta più gente possibile”, conclude il dottor Urbino. Ed è questo il motivo per cui è nata “Una Manovra per La Vita”: domenica 14 ottobre, per l’undicesimo anno consecutivo, l’iniziativa sarà presente in più di 40 piazze italiane. Da anni un appuntamento fisso sulla preziosa strada della prevenzione.

 

Il supporto agli studenti in difficoltà cognitive

DAL PIEMONTE In Sala della Resistenza del Municipio di Alba, mercoledì 10 ottobre, si registrava una strana aria. Sembrava di essere in prossimità del Natale, periodo in cui tutti diventano più buoni. L’argomento era il sostegno agli studenti in difficoltà di apprendimento per alcune tipologie, oggi “mediche”: dislessia, disgrafia, disortografia, autismo e via di seguito. Mentre oggi portano al sostegno, con insegnanti specificamente ad hoc, una volta relegavano al <<banco degli asini>>, una sorta di gogna, riservata a quegli studenti incolpevoli e che la società di allora giudicava riprovevoli e da punire, come ha ricordato il presidente del Comitato di Sorveglianza di Egea Olindo Cervella. Anche l’intervento dell’amministratore delegato Pierpaolo Carini era “scolastico”, tanto da citare Odisseo il viaggiatore che ci mise trent’anni per il viaggio andata e ritorno a Itaca. Se Ulisse è ‘ l’icona del viaggiatore curioso di apprendere, quale migliore augurio agli studenti che iniziano il loro percorso scolastico? Sempre Carini ha ribadito “il sostegno all’assistenza scolastica appartiene al nostro modo di essere: siamo un’azienda che eroga servizi essenziali, ma prima ancora una realtà che mette al centro il benessere della persona e del territorio”. Il progetto si sostegno agli studenti in “difficoltà di apprendimento” ammonta a 80 mila euro messi a disposizione dal Gruppo Egea e 270 mila stanziati da parte del Comune di Alba. Il dirigente scolastico, Alessandro Zannella del Liceo “Leonardo Di Vinci” di Alba, si è espresso a favore del rapporto pubblico privato che una volta era visto come riprovevole ed invece è, come in questo progetto, vantaggioso per la collettività Fra i grandi assenti, don Lorenzo Milani con la sua “Lettera ad una professoressa” dava la stura ad un nuovo metodo di insegnamento e l’avvio ad una nuova sensibilità verso gli studenti che oggi, non si chiamano più “remigini”, come ai miei tempi, ma sempre sono bisognosi di cure e attenzioni. Tanti auguri.

Tommaso Lo Russo

 

Studenti in piazza bruciano manichini di Salvini e Di Maio

Alcune centinaia di studenti manifestano oggi a Torino, per protestare contro “razzismo, finto governo del cambiamento e diseguaglianze”. Il corteo è organizzato  dagli Studenti Indipendenti, e si è snodato da piazza Arbarello per il centro città, fino in piazza Castello. Qualche tensione come sempre davanti alla sede del Miur, in corso Vittorio Emanuele, dove questa volta i giovani  hanno bruciato una finta telecamera di cartone collocata sopra dei mattoni. “quelli che rischiano di caderci in testa ogni giorno – dicono – mentre le telecamere sono quelle che vogliono mettere nelle scuole per controllarci”. Nelle scuole a all’università gli studenti propongono  “una società multiculturale che educhi alle diversità a partire dai luoghi del sapere”. Cartelli contro il governo: “Lega Salvini e lascialo legato”. In piazza Castello alcuni manifestanti hanno bruciato manichini di Salvini e Di Maio.

 

(foto archivio)

Dove non andare

Le storie spesso iniziano là dove la Storia finisce
Folletti e satanassi, gnomi e spiriti malvagi, fate e streghe, questi sono i protagonisti delle leggende del folcklore, personaggi grotteschi, nati per incutere paura e per far sorridere, sempre pronti ad impartire qualche lezione. Parlano una lingua tutta loro, il dialetto dei nonni e dei contadini, vivono in posti strani, dove è meglio non avventurarsi, tra bizzarri massi giganti, calderoni e boschi vastissimi. Mettono in atto magie, molestie, fastidi, sgambetti, ci nascondono le cose, sghignazzano alle nostre spalle, cambiano forma e non si fanno vedere, ma ogni tanto, se siamo buoni e risultiamo loro simpatici, ci portano anche dei regali. Gli articoli qui di seguito vogliono soffermarsi su una figura della tradizione popolare in particolare, le masche, le streghe del Piemonte, scontrose e dispettose, mai eccessivamente inique, donne magiche che si perdono nel tempo e nella memoria, di cui pochi ancora raccontano, ma se le loro peripezie paiono svanire nei meandri dei secoli passati, esse, le masche, non se ne andranno mai. Continueranno ad aggirarsi tra noi, non viste, facendoci i dispetti, mentre tutti fingiamo di non crederci, e continuiamo a “toccare ferro” affinchè la sfortuna e le masche, non ci sfiorino. (ac)
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5 / Dove non andare
Le mamme di tutto il mondo lo dicono da sempre: “Non fare quello”, “Non dire quell’altro” e, soprattutto, “Là non ci devi andare”; postulati imperativi ai quali non si può porre questione. Ma tutti quei divieti non fanno altro che accrescere la curiosità e la voglia di ribellione e alla fine, più un luogo è proibito, più si finisce col ficcarci il naso. La verità è che in certi posti ci sono i fantasmi, in altri è possibile incontrare il Diavolo e, in altri ancora, ci sono le mashe: non sarebbe saggio avventurarsi da soli con il rischio di incontrare qualcuna di queste malefiche creature, e allora ecco dove non andare. Le Langhe sono permeate di segreti e inquietudini, case da sempre disabitate emergono sul territorio come macchie non lavabili su una camicia bianca, per quanto infastidiscano è impossibile liberarsene, così come è inimmaginabile smettere di passarci il dito sopra. I boschi, le grotte, i vecchi seccatoi si mescolano alle strade curve e agli incroci, ogni porzione di terra pare la più adatta per nascondere streghe, fantasmi o folletti. Il giro del Servaion, (Il giro delle masche) si trova poco dopo Feisoglio; a Niella Belbo si trova Il Bivio dell’Inferno, (il Ponte Nero e i due Pian della Croce); verso Murazzano c’è il Gerbazzo, i muri e le rocche del Salto del Diavolo; ci sono poi le Murazze, le Grotte del Bistagnino a San Benedetto Belbo. A Cravanzana c’è la Fontana delle Masche, vicino alla quale, verso mezzanotte, durante il plenilunio, è possibile vedere una donna, -una masca-, interamente vestita di bianco, con anche un ombrellino in pizzo del medesimo colore, che chiede ristoro per la notte. Un’altra masca conosciuta è quella che si aggira nei boschi del Gerbazzo e della Bossola, questa si diverte a far sparire i funghi da sotto il naso dei cercatori. I contadini delle Langhe hanno un bell’adoperarsi per tenere lontane questa moltitudine di creature dispettose e capricciose, è perciò abbastanza comune vedere le scope di saggina appoggiate presso la porta d’ingresso, dove può anche esserci dell’aglio. Altri metodi, adottati ad esempio a Mombarcaro, prevedono che venga affisso alla porta di casa un ferro di cavallo, in modo da scongiurare le visite indesiderate, verso Ceva invece si usa sciogliere un po’ di cera della Candelora sui polsi dei familiari formando una croce, e poi eseguire lo stesso rito sulla porta di casa. Altri luoghi in cui si dice che le masche siano solite incontrarsi sono segnati dalla presenza di menhir e massi di diversa forma e dimensione: si tratta di massi erratici o riferibili al megalitismo, forme litiche di singolare morfologia o in posizioni “insolite”, pietre caratterizzate dalla presenza di incisioni rupestri. Nell’area dei Piani d’Invrea (nei pressi di Varazze, in Liguria) si trova, ad esempio, un masso di notevoli dimensioni, che, secondo i racconti popolari, è stato il centro di danze forsennate e incontri stregoneschi. Si erge nel pianoro di Cian da Munega, è alto oltre due metri e mezzo, di circonferenza ne misura quasi cinque, ha un aspetto tozzo, un tempo circondato da altri massi di notevole dimensione, che gli stavano intorno come una sorta di recinto. 
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Esistono, poi, dei sassi con vere e proprie proprietà magiche, forse assorbite da qualche magia che era stata eseguita in quel luogo, o perché toccati da qualche strega boschiva. In provincia di Biella vi è la pietra detta pietra lubricam (pietra scivolosa): si tratta dei massi detti “Roc d’ la sguija” (della scivolata), pietre di medie dimensioni che erano utilizzate dalle donne con problemi di sterilità: le fanciulle si sdraiavano sulla superficie litica e si facevano scivolare. Per risolvere il medesimo problema c’erano anche le così dette “Pietre con la pancia”, rintracciabili sulla Rocca di Cavour, una collina che si trova appunto nei pressi di Cavour, ma anche in Valle di Susa e vicino a Moncalieri (alle porte di Torino), massi la cui forma ricorda il ventre dilatato di una donna incinta sopra i quali le spose che riscontravano difficoltà ad avere figli si sedevano, aspettando che le proprietà magiche dei massi facessero effetto. Le masche si riunivano anche nei pressi del santuario della Madonna di Loreto di Graglia, (vicino a Biella), con lo scopo di suscitare temporali e grandinate. Esse si ritrovavano attorno ad un masso denominato Roc Barèsio, così pregno di energia magica che, se veniva toccato, provocava l’”ammascamento”, una sorta di malocchio, un assorbimento di energie negative che potevano causare al malcapitato avventore vari accidenti più o meno gravi o sgradevoli.  A Campiglia Cervo, (ancora in provincia di Biella), si dice che vivesse una masca che si aggirava sempre con un recipiente di pietra, dentro il quale teneva i suoi unguenti e filtri malefici, che usava soprattutto contro gli animali domestici, principale fonte di reddito dei contadini. Da quello stesso contenitore, la strega era solita far uscire un vento travolgente, che distruggeva i raccolti e metteva a soqquadro le campagne circostanti. Rimanendo nei pressi di tale località, troviamo un altro luogo dove non è consigliabile andare, vicino al Pian di Cavij, (Pian dei Capelli), alle pendici del monte Mazzaro, sempre nel Biellese: qui si svolgeva periodicamente un grande Sabba, al quale partecipavano molte masche, anche provenienti da zone lontane. Il luogo viene anche chiamato Baldusablo e si dice che il giorno successivo al grande incontro infernale nelle campagne si abbattano sempre fortissimi temporali.  Una storia simile riguarda la “Pietra Borghese” che si erge a Borzonasca, si tratta di una singolare formazione geologica di natura meteoritica. Le voci vogliono che questo sia un luogo infestato dagli spiriti e da ogni sorta di creatura dell’oltre tomba, in aggiunta, nel sotterraneo annesso ai massi, pare che si trovino i resti delle streghe condannate dal Tribunale dell’Inquisizione. Questo, dunque, un elenco di luoghi dove non andare… gli altri trovateveli da soli!
Alessia Cagnotto