redazione il torinese

Imprenditrice muore schiacciata da muletto guidato da collaboratore

DALLA PUGLIA   Un’imprenditrice di 48 anni di Frosinone è morta schiacciata da un muletto, guidato da un suo collaboratore. La donna lavorava  nelle campagne di Torremaggiore, nel Foggiano, ed è deceduta sul colpo, mentre stava dirigendo le operazioni di carico e scarico delle balle di fieno. L’uomo stava effettuando una manovra in retromarcia e non si è accorto della sua presenza. La procura di Foggia ha aperto una inchiesta nella quale il collaboratore dovrà rispondere di omicidio colposo.

Ex fabbrica in fiamme a Borgo Vittoria

Un incendio è divampato in una fabbrica abbandonata in Borgo Vittoria. L’edificio era da tempo utilizzato come riparo da alcuni senzatetto. Sono intervenuti vigili del fuoco e polizia, e sul posto il 118 ha medicato  alcune persone, rimaste ferite in modo lieve, mentre altre due sono state portate al San Giovanni Bosco perchè sarebbero state lievemente intossicate  dal fumo. Tra gli intossicati  forse anche un poliziotto.

 

(foto archivio)

AL ROYAL PARK I ROVERI IL DERBY BENEFICO CONTRO IL GOLF TORINO

Sovvertendo i pronostici, il Royal Park I Roveri ha sconfitto il Circolo Golf Torino (13-12) nel derby golfistico benefico a favore della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro

Sono stati raccolti oltre 5 mila euro, consegnati alla Presidente della Fondazione, Allegra Agnelli, durante la premiazione della gara.Sul campo Trent Jones del Royal Park I Roveri si sono sfidati i giocatori over 50 dei due più prestigiosi e importanti club di golf del Piemonte.  Ben 100 i partecipanti, 50 per ogni circolo. Hanno gareggiato secondo la formula della Ryder Cup, la più importante competizione di golf al mondo, che per la prima volta nel 2022 si disputerà in Italia, a Roma, e che mette di fronte due coppie provenienti dai club in competizione.L’evento si ripeterà ogni anno con l’alternanza del club ospitante. La prossima edizione si terrà il 20 settembre 2019 al Circolo Golf Torino.Il trofeo verrà custodito nella bacheca del Royal Park I Roveri fino al prossimo anno

Dal Piemonte farmaci al popolo venezuelano

Il Piemonte raccoglierà soldi e medicine per aiutare il popolo venezuelano. Parte la campagna di sensibilizzazione e donazione farmaci “Emergenza Venezuela: il crepuscolo di un Paese” a cura del Comitato diritti umani del Consiglio regionale e delle Associazioni “Venezuela in Piemonte”, “Ali Onlus” e “AiresVen”

 

Attraverso due incontri, il cineforum del 16 novembre, nel quale sarà presentato il docufilm di Michele Calabresi “Il crepuscolo del socialismo magico” e il convegno del 19 novembre, il Comitato e le associazioni desiderano far conoscere la drammatica realtà che sta attraversando il Paese sudamericano e avviare la raccolta di medicine e donazioni in denaro, finalizzata alla spedizione di farmaci e presidi sanitari alla popolazione venezuelana, attraverso la rete Caritas locale, ospedali e organizzazioni di volontariato.   “Il popolo venezuelano sta vivendo giorni drammatici – ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale del Piemonte e del Comitato diritti umani, Nino Boeti – come Consiglio regionale riteniamo doveroso dimostrare la nostra vicinanza alle donne, ai bambini e agli uomini del Venezuela che stanno lottando contro fame e miseria, e offrire ai nostri concittadini un’occasione di approfondimento della situazione. Qualunque sia il giudizio sul socialismo chavista e i suoi eredi, quello che è certo è che libertà e diritti non possono mai essere negati e violati. Dove la libertà e la dignità sono calpestate, lì dobbiamo essere presenti con la nostra voce per denunciare e con il nostro impegno per soccorrere”. Dal 2014 il Venezuela vive una crisi economica che ha messo in ginocchio il paese. Una drammatica crisi umanitaria e una forte crisi dello Stato di diritto, segnata da forti restrizioni nella libertà di espressione e di manifestazione del dissenso politico. Le conseguenze non lasciano alternative: la maggior parte dei venezuelani soffre la carenza di cibo e di medicinali.  Secondo il ministero della salute venezuelano, più di 11mila bambini con meno di un anno sono morti nel 2016 per cause legate alla mancanza di medicine, di macchinari, di controlli. “Il Venezuela soffre oggi di una grave mancanza di democrazia, giustizia e beni primari. Queste cose sono fra loro interdipendenti – ha poi aggiunto Giampiero Leo, vicepresidente del Comitato diritti umani – La campagna per il Venezuela, che partirà venerdì 16 novembre, ha esattamente questi obbiettivi: ottenere il pieno ripristino dei diritti civili in Venezuela e assistere la popolazione con l’invio di beni primari essenziali (cibo, medicine, latte per i bambini”. “Sono  circa 3 milioni, secondo le stime dell’Onu, i venezuelani che hanno lasciato il paese a causa della grave crisi economica e sociale – ha puntualizzato Maria Requena, presidente dell’associazione Venezuela in Piemonte – L’inflazione nel paese ha superato il 40mila per cento, rendendo impossibile l’acquisto di generi alimentari,  mancano pane, latte e medicine. Oggi più che mai è giunto il momento di richiamare l’attenzione su quella che ormai si è tramutata in crisi umanitaria  e dobbiamo farlo avviando azioni concrete. Il docufilm di Michele Calabresi che presenteremo  nella serata del 16 novembre, racconterà tutto questo attraverso le testimonianze di importanti figure politiche latino-americane, dagli esordi al potere di Chàvez fino agli effetti devastanti delle politiche del governo nella vita quotidiana”.

Local Energy Community per il domani

La nuova frontiera dell’efficienza energetica sarà un argomento centrale dell’edizione 2018 di Restructura, in programma all’Oval del Lingotto da giovedì 15 a domenica 18 novembre prossimi

A promuovere un workshop sul tema “Local Energy Community “, giovedì 15 novembre dalle 18 alle 19.30, presso la Sala Innovazione, sarà l’Istituto Nazionale di Bioarchitettura, il cui coordinatore regionale per il Piemonte è l’architetto Ivano Verra, con il patrocinio di AssoESCo, Associazione Italiana delle Energy Services Company. Attraverso presentazioni e dibattiti con gli stakeholder locali presenti, si vogliono inquadrare le Local Energy Community, che costituiscono un ecosistema energeticamente efficiente in cui nasce, intorno alle necessità delle collettività locali e del territorio, una spinta alla produzione ed alla gestione autonoma delle risorse energetiche. Gli enti locali stessi partecipano alla LEC (Local Energy Community) per favorire la costituzione del soggetto, garantire consumo ed ottimizzazione per la propria quota parte di interventi e consumi, attraverso il partenariato tra pubblico e privato e lo strumento di iniziativa privata, noto come Project Financing. Nuovi paradigmi di consumo e di produzione sono incentrati sulla generazione diffusa e su sistemi intelligenti di connessione e scambio con la rete. Tutto ciò ha una profonda implicazione sul sistema energetico complessivo, con una evoluzione del business model, delle normative, delle tecnologie e della relazione tra il fornitore di servizi energetici ed il cliente, con un ruolo più attivo di quest’ultimo nella produzione, distribuzione e consumo.

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La Local Energy Community rappresenta una comunità di utenze (private, pubbliche o miste) localizzate in una determinata area in cui gli utilizzatori finali (cittadini, imprese, Pa), progettisti, attori di mercato ed addetti alla pianificazione possono cooperare per sviluppare elevati livelli di fornitura “intelligente” di energia. Viene, quindi, ottimizzato l’utilizzo delle fonti rinnovabili dell’innovazione tecnologica, attuando l’applicazione di misure di efficienza. Si ottengono, così, tre risultati, economicità, sostenibilità e sicurezza energetica. Grazie al coordinamento di attori come la ESCo, le Local Energy Community possono investire in progetti volti a creare distretti energetici per la generazione diffusa, implementando altresi soluzioni di efficienza energetica e di riqualificazione degli edifici, con messa a norma NZEB e progettazione Smart. Così i gestori di immobili ed i cittadini diventano soggetti capaci di garantire il consumo dell’energia prodotta e di connettere autoproduzioni FER al sistema. Per il programma di ottimizzazione energetica non è sufficiente utilizzare singole tecnologie energeticamente efficienti o rinnovabili in singoli edifici o abitazioni. È necessario, invece, sviluppare un nuovo modello basato sul distretto energetico, vale a dire sulla rete che distribuisce agli edifici ed agli insediamenti “ecologici” l’energia autoprodotta, ricorrendo anche alle fonti rinnovabili. In Italia, tuttavia, non esiste un sistema “chiavi in mano” e chi voglia dotarsi di un impianto per l’autoproduzione è costretto a rivolgersi ad operatori diversi per integrare negli edifici i pannelli fotovoltaici, le apparecchiature di controllo ed i sistemi di illuminazione. Le aree mediterranee necessitano, quindi, di uno specifico modello per la generazione distribuita.

Mara Martellotta

Torino, ora anche una nuova classe dirigente?

di Giorgio Merlo

Tra i tanti temi che la manifestazione di Torino per la Tav e contro l’amministrazione cittadina guidata da Chiara Appendino ha suscitato, c’è indubbiamente il capitolo di una nuova classe dirigente che si profila all’orizzonte. Certo, il tutto non può essere riconducibile alle 7 donne che hanno organizzato questo grande evento popolare e di massa. Ma è indubbio che la risposta a questa marcia – anche se non va poi neanche eccessivamente enfatizzata – non potra’ che essere anche la richiesta di una nuova classe dirigente politica ed amministrativa a livello locale. Nessuno sa, ad oggi, attraverso quali canali passera’ questa rinnovata classe dirigente. Un fatto, però, è quasi certo: non saranno le stantie logiche del passato a disciplinare la futura classe dirigente locale. E forse anche nazionale. Visto che la cosiddetta “piazza” sta assumendo una valenza ed una importanza sino a poco tempo fa impensabili. Ma non saranno certamente la brutale cooptazione da un lato o il dosaggio per bande interne dall’altro i criteri che andranno per la maggiore. Si tratta di capire come sapranno unirsi un inedito civismo e, almeno spero, un rinnovato ruolo dei partiti. Tradizionali o meno che sia ha poca importanza. Quello che conta realmente, almeno a mio parere, sarà il tasso di competenza e di radicamento sociale che avrà la futura classe dirigente politica ed amministrativa. Ovvero la qualità della classe dirigente. Sempreche’ il tutto non si limiti ad un isolato fuoco d’artificio. Ma, francamente, non credo che ciò avvenga. Semmai, questa mobilitazione popolare che si sta diffondendo un po’ ovunque in tutto il paese – frutto anche della crisi irreversibile dei grandi partiti popolari da un lato e della scarsa capacità di aggregazione sociale dei soggetti medesimi dall’altro – inesorabilmente innesca un meccanismo di promozione di nuovi gruppi sociali e territoriali che ambiranno alla guida delle città e forse anche del paese. Ecco perché le recenti manifestazioni di piazza non vanno affatto sottovalutate. Anzi. Possono rappresentare – se non prevale un sentimento di spocchia o se non si trasformano solo in una appendice di qualche partito, cosa sempre possibile peraltro – una vera novità nel panorama pubblico del nostro paese. Dove tutta la politica si dovrà confrontare. A cominciare proprio dai partiti attuali.

Alpsib Forum: nuovi strumenti finanziari per il sociale

Building an equitable future: new forms of social impact investments across the Private, Third and Public sectors 
 
 
ALPSIB FORUM, organizzato da Next Level, è l’evento conclusivo di un progetto durato due anni durante i quali Francia Austria, Italia, Germania, Slovenia hanno lavorato insieme per costruire strategie comuni sui nuovi strumenti finanziari per l’impatto sociale.
 
Nel corso della mattinata verranno raccontate 6 storie eccezionali di investimento in impatto sociale e sanitario provenienti da tutta Europa: storie in cui pubbliche amministrazioni, investitori e imprenditori sociali hanno fatto la differenza insieme. Nel pomeriggio, 3 workshop saranno dedicati all’innovazione dei finanziamenti privati e pubblici in “impatto” e all’accesso alla finanza sociale per il Terzo Settore. 
 
Parteciperanno al Forum 50 esperti stranieri
Oltre ai partner di progetto, sarà presente la Banca Europea per gli Investimenti, il Fondo Europeo per gli InvestimentiBNP Paribas; l’investitore Svizzero InvethosStone King prestigiosa società di consulenza inglese, Il “Governement Outcome Lab” dell’Università di Oxford, e altri prestigiosi centri di ricerca sull’imprenditorialità sociale e i social impact bond da Francia, Svezia, Spagna, Grecia. 
 
Il Forum è un evento di respiro internazionale che vede Torino ancora una volta protagonista in innovazione sociale: per la prima volta è il terzo Settore che lancia la sfida alle pubbliche amministrazioni e agli investitori per cambiare le strategie di finanziamento.  
 

Langhe in festa

Evento altisonante per Paroldo, piccolo comune, ai confini con l’Alta Langa, per la tre giorni di manifestazioni che si sono tenute nel piccolo ed effervescente paese del Cebano monregalese

Aria di festa che si respirava nell’aria, eppure c’erano anche autorità, come il presidente della Fondazione CRT, Giovanni Quaglia al quale è stata conferita la cittadinanza onoraria nella Sala consiliare, il presidente della Fondazione CRC, Giandomenico Genta, il già rettore dell’Università del Gusto di Pollenzo, Piericarlo Grimaldi, il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino e tanti sindaci e appassionati nonché Piercarlo Adami nella sua duplice veste di sindaco di Paroldo e presidente dell’Onav. Nel 2013, la cittadinanza era stata conferita al principe Alberto II di Monaco accompagnato dalla splendida moglie Charlene. Quaglia, nel suo ringraziamento ai presenti ai numerosi sindaci presenti, ne ha pure rivolto uno particolare alla moglie, in una delle pochissime uscite ufficiali in pubblico. Nel ricevere la cittadinanza onoraria, ha tenuto un’altra Lectio Magistralis (dopo quella di Levice) riparlando di aree marginali – tema a lui caro – di radici, di “Communitas” e del significato della condivisione, citando anche quella del priore di Bose, Ugo Bianchi. Comunità, intesa come il “cum-munus“ del dono e non solo dell’obbligo e ha aggiunto: “Le Fondazioni donano perché le precedenti gestioni hanno raccolto e risparmiato e ciò permette di poterlo fare ancora”. Ha quindi elogiato quanto fa il comune di Paroldo per conservare la tradizione, citando un frase del compositore boemo Gustav Mahler che il presidente Sergio Mattarella aveva ripreso in un recente discorso nel Biellese: “Perché la tradizione non è onorare le ceneri, ma mantenere il fuoco acceso”. 

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Durante la Festa di San Martino anche il conferimento del Mantello di San Martino al presidente regionale Sergio Chiamparino che, tra l’altro, ha esortato ad essere amministratori che stanno davanti ai cittadini, non andando solo a rimorchio e senza tener solo conto dei sondaggi, ma cercando anche di andare controcorrente e non solo di galleggiare. Fra le curiosità, anche la presentazione della panchina in legno dell’artista Giuseppe Lerda che riprende, in parte, la più imponente “Grande Panchina per Tutti”, promossa dal presidente Giandomenico Genta, in occasione del 25° anno della Fondazione CRC e realizzata dall’artista Chris Bangle. Fra gli altri interventi anche quello di Piercarlo Grimaldi sul concetto della seconda Estate, quella di San Martino. Fra le altre iniziative anche il Premio Palodium che si propone di fare di Paroldo un polo musicale. La Fiera, da venerdì 9 a domenica 11, è stata anche folclore, canti, balli in costume, bancarelle, escursioni, incontri gastronomici con tema “Le masche”, teatro popolare della “Compagnia teatrale Marenco” di Ceva, la Veglia della Bagna Cauda, i canti dei “Brav Om” di Prunetto, i Nustres Occitani, banchetti, abbinamenti favolosi fra formaggi e Spumante Alta Langa e altro ancora. Se le aree marginali sono queste, non è niente male e se quelle non marginali potessero dimostrare altrettanta vitalità sarebbe ancor meglio!

Tommaso Lo Russo

Sì-No Tav, Appendino invita al dialogo

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La sindaca invita al dialogo: “Manifestare? E’ legittimo, e ci sarà anche una manifestazione No-Tav. Ma non credo che la contrapposizione delle piazze e  la gara a chi porta più gente, sia il modo giusto per affrontare il problema”. Così l’Ansa riporta le parole della sindaca Chiara Appendino, pronunciate  a margine della festa della polizia municipale, sulla Torino-Lione. “Io rispetto i sì Tav, ma distinguiamo i piani: un sindaco deve lavorare per il bene della città e  questa è una questione nazionale e internazionale”. E, a proposito del diniego da parte delle promotrici Sì tav di incontrarla se non dopo aver visto il presidente Mattarella:  “Non sono rancorosa e la mia porta resta aperta. Perché se i sì del loro manifesto sono sette, magari su sei si può trovare l’intesa”

 

(foto: il Torinese)