redazione il torinese

CAPODANNO A VILLA BIANCO

Passare l’ultima notte dell’anno in una villa storica alle porte di Torino? E’ possibile! Destinazione Villa Bianco a Verrua di Savoia, nel torinese

La location è mozzafiato: una maestosa villa storica situata su una delle colline più alte del Monferrato, residenza dei primi anni del 900 con un parco immenso tutt’attorno e che dona una vista imperdibile a 360° unica per l’ultima notte dell’anno.La serata inizia intorno alle ore 20:00 con un Cenone di Capodanno di tutto rispetto a scelta dell’ospite sulla tipologia, tradizionale oppure vegetariana.

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Info e prenotazioni: https://www.thetips.it/torino/eventi/capodanno-a-villa-bianco-2396/661

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I MENU:
Antipasti
– tagliere di salumi misti piemontesi DOP
– tondini di tomini con bagnetto rosso e verde
– tris di caldi (voulevant con fonduta, tortino salato & flan alle verdure)
Primi
– tagliatelle al ragù bianco di carne monferrina
– gnocchetti valdostani alla bava
Secondi
– Cotechino della tradizione con lenticchie portafortuna
– Classico arrosto alla monferrina con patate novelle
Dolce
– panettone o pandoro della casa

oppure

Antipasti
– selezione di formaggi misti DOP
– tondini di tomini con bagnetto rosso e verde
– tris di caldi (voulevant con fonduta, tortino salato & flan alle verdure)
Primi
– pasta della casa con agrumi di sicilia
– gnocchetti valdostani alla bava
Secondi
– hamburger vegetables
– insalata mista
Dolce
– panettone o pandoro della casa

Per tutti, OPEN WINE e Selezioni di vini bianchi e rossi e l’immancabile brindisi di mezzanotte

Info e prenotazioni: https://www.thetips.it/torino/eventi/capodanno-a-villa-bianco-2396/661

 

IV TORET CUP EGYPTIAN EDITION

PRESENTAZIONE DEL LIBRO “GIOCHIAMO ANCHE NOI”

E’ stata presentata questa mattina nella Sala Colonne di Palazzo Civico
di piazza Palazzo di Città 1 la IV Toret Cup Egyptian Edition e il libro
scritto da Francesca Muzzi “Giochiamo anche noi” L’Italia del calcio gay
edito da Ultra.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Erano presenti: Marco Giusta, Assessore alle Politiche Giovanili e di
Integrazione del Comune di Torino, Marco Chessa, Consigliere comunale di
Torino, Massimo Aghilar, Presidente Uisp Torino, Paola Voltolina,
Commissione Pari Opportunità e Politiche di genere Uisp Piemonte,
Francesca Muzzi autrice e giornalista del Corriere dell’Umbria, Giuseppe
Franchina e Luca Lioce organizzatori della Toret Cup.
L’assessore Giusta ha sottolineato come sia importante fare formazione e
dare visibilità, per superare le barriere di discriminazione.
Il presidente Uisp Aghilar ha spiegato come da anni l’Ente di promozione
sia attivo nelle politiche di genere e l’ultimo progetto sia il
tesseramento ALIAS, una soluzione che permette di tesserarsi anche
durante il tortuoso cammino del cambiamento di genere.
L’autrice del libro, Francesca Muzzi, che da anni segue la squadra del
calcio dell’Arezzo, si è resa conto di come esista un mondo parallelo
con il calcio gay, dove il pallone non fa differenze.
L’evento fa parte del progetto nazionale UISP #uncalcioallomofobia,
focalizzato sull’inclusione e nell’uguaglianza e basato sul concetto di
“SportPerTutti” nel rispetto delle diversità di genere, orientamento
sessuale, razza, religione e ideologie politiche.
Ogni anno, nell’ambito del progetto, vengono organizzati tornei LGBT di
calcio, pallavolo, beach volley, tennis e molti altri sport, a
testimonianza del fatto che lo sport è per tutti. Tramite il gioco del
calcio, si vuole abbattere lo stereotipo, che questo sport sia solo per
il genere maschile eterosessuale.
La asd Toret Torino conta più di 30 iscritti e da 4 anni organizza un
Torneo di calcio a 5 di interesse nazionale. La quarta edizione si
svolgerà sabato 17 novembre a partire dalle 11 presso il centro sportivo
Ruffini di via San Paolo 160 a Torino. Il calcio d’inizio sarà dato dal
consigliere Marco Chessa e sarà presente la Sindaca Appendino per la
foto di rito. Saranno 16 le squadre presenti in rappresentanza di 250
atleti, provenienti da Napoli, Roma, Firenze, Bologna, Genova, Milano.
I loro nomi: Töret Torino Chefren, Töret Torino Micerino, BlackCat
Torino, All Beck’s Torino, Succhi di Frutta Torino, Outsiders Milano,
Soccer Vipers Milano, Nanb Milano, As Tronzi Playtpus Milano, Bugs
Bologna Osiride, Bugs Bologna Iside, Revolution Team Firenze, Phoenix
Roma, Romei Roma Ahumado, Romei Roma Desesperado.
Nell’occasione e in presenza dell’autrice, Francesca Muzzi sarà
presentato il libro “Giochiamo anche noi” L’Italia del Calcio Gay.
Il libro è un viaggio attraverso le squadre omosessuali di calcio
da Torino a Milano per passare da Firenze fino a
Napoli. Sono 26 storie di ragazzi arricchite dai contributi di Manuela
Claysset, responsabile Nazionale Uisp delle politiche di genere e di
Antonello Sannino, presidente di Arcigay e delegato nazionale allo
sport. Il libro è edito dalla casa editrice Ultra.

Madre uccide i bimbi con una iniezione e si toglie la vita

DALLA VALLE D’AOSTA

Li ha prima  sedati e poi uccisi con un’iniezione  di potassio. I due bambini  sono morti ieri sera a ad Aymavilles in Valle d’Aosta: Nissen di 7 anni e Vivien, di 9 anni. A ucciderli è stata la madre infermiera nel reparto di cardiologia dell’Ospedale di Aosta.  Prima del terribile gesto la donna ha scritto due lettere in cui diceva di essere disperata per l’ insopportabile peso della vita. E’ stato il marito e padre dei bambini  dopo il suo rientro a casa ad avvertire le forze dell’ordine.  L’uomo  è stato ricoverato in psichiatria per una crisi di nervi.

Come il dentista può evitare il 7% degli incidenti stradali

 

Dodici milioni di italiani soffrono di Sindrome delle Apnee Ostruttive nel Sonno (OSAS), ma solo il 20 per cento ne è consapevole. Secondo un recente studio, i colpi di sonno alla guida dovuti a questo disturbo sono responsabili del 7 per cento dei circa 175.000 incidenti stradali registrati ogni anno in Italia

 I sinistri attribuibili a tale patologia sommersa causano pertanto, ogni anno, 250 morti ed oltre 12.000 feriti con enormi costi diretti ed indiretti per il SSN e per la comunità.Sapere di soffrire di apnee notturne significa potersi curare e   quindi salvare la vita propria e quella altrui.A tal proposito è sempre più importante il ruolo dell’odontoiatra nel diagnosticare tale patologia, poiché alcuni segni e sintomi sono già facilmente individuabili nel corso di una semplice visita di controllo. Non a caso il Ministero della Salute, nelle Linee guida del 2014 dedicate alle OSAS, ha individuato proprio in tale figura il ruolo di “sentinella epidemiologica” verso tale sindrome.L’odontoiatra che individui un paziente a rischio dovrà poi completare l’iter inviando il paziente presso un centro di Pneumologia per la conferma diagnostica e, in base alla gravità del caso, per la soluzione terapeutica proponibile. I casi più lievi potranno essere trattati dal dentista stesso con l’applicazione di particolari dispositivi di avanzamento mandibolare da portare durante il sonno, mentre i casi più gravi saranno appannaggio dello pneumologo, mediante apparecchi di ventilazione notturna, o del chirurgo maxillofacciale ed otorinolaringoiatra tramite interventi chirurgici specifici.La Sindrome delle Apnee Ostruttive nel Sonno è inoltre strettamente correlata ad un aumentato rischio di infarto, ipertensione arteriosa, ictus, così come ad aumentato rischio di diabete ed è pertanto fondamentale, una volta fatta la diagnosi, il monitoraggio clinico del paziente da parte di un’équipe medica multispecialistica.Di tale argomento si discuterà sabato 17 novembre dalle ore 8,45 alle ore 13,30 ad un convegno “Patologie sonno correlate: il ruolo dell’odontoiatra in un approccio multidisciplinare alle OSAS”, organizzato presso l’Aula Carle dell’ospedale Mauriziano di Torino (Largo Turati 62) dalla Odontostomatologia (diretta dal dottor Paolo Appendino) e dalla Pneumologia (diretta dal dottor Roberto Prota), in collaborazione con l’ANDI (Associazione Nazionale Dentisti Italiani).

 

Oggi al cinema

LE TRAME DEI FILM NELLE SALE DI TORINO

A cura di Elio Rabbione

 

A star is born – Commedia (con musiche). Regia di Bradley Cooper, con Lady Gaga e Bradley Cooper. Grande successo veneziano, osanna dei fotografi sul red carpet, quarta edizione di una storia che ha quasi attraversato un secolo, dal 1937, immortalando sullo schermo di volta in volta Janet Gaynor, Judy Garland e James Mason, certo i più bravi!, Barbra Streisand e Kris Kristofferson. Dal mondo del teatro la vicenda è stata attualizzata e portata in quello della musica, una giovane cantante è portata al successo da un cantante/Pigmalione ormai avviato sul viale del tramonto, alcolizzato, innamorato di lei. Una bella sfida per Cooper per la prima volta dietro la macchina da presa, ma il successo decretato dalle varie uscite in Europa come negli States sta ad affermare che forse la scommessa è vinta. Le canzoni del film da ascoltare e ammirare. Durata 135 minuti. (Reposi, The Space)

 

Animali fantastici 2 – Fantasy. Regia di David Yates, con Eddie Redmayne, Jude Law e Johnny Depp. Non dimenticando il successo del primo capitolo, più che apprezzato un paio di stagioni fa (anche nel senso di incassi al botteghino) e proseguendo quindi pieni di speranze che non verranno deluse nel secondo della saga, alla soglia degli anni Trenta, troviamo il cattivissimo mago Grindelwald in piena evasione mentre accarezza idee di ferrea supremazia, tra profezie che rimandano ad un futuro non troppo lontano e pronte a realizzarsi, mentre il professor Silente affida a Newt Scamander la sua cattura. Una ricostruzione perfetta, dove insieme abitano maghi e mostri, le forze del Bene e quelle del Male, la fantasia che avvolge senza freni il pubblico più giovane come quello più adulto. Durata 134 minuti. (Massaua, GreenwichVillage sala 1, Ideal, Lux sala 2, Reposi, The Space anche in 3D, Uci anche in 3D e V.O.)

 

Blakkklansman – Azione. Regia di Spike Lee, con John David Washington e Adam Driver. Gran Premio della Giuria a Cannes lo scorso maggio, una storia vera dal protagonista Ron Stallworth nel libro “Black Klansman”. Come costui, poliziotto afroamericano, all’inizio degli anni Settanta riuscì a stabilire un contatto con il Ku Klux Klan, mantenne i contatti con il gruppo telefonicamente e inviò un agente della narcotici, ebreo, a infiltrarsi tra le file degli incappucciati. Lee compone il film non rifacendosi soltanto alla realtà ma integra con filmati d’epoca veri o ricostruiti, chiama il vecchio Harry Belafonte a raccontare di violenze del passato, traccia parellelismi con il presente terminando con i fatti di Charlottesville dello scorso anno, ad un raduno di suprematisti bianchi, alle parole di Trump. Durata 128 minuti. (Ambrosio sala 3)

 

Chesil Beach – Drammatico. Regia di Dominic Cooke, con Saoirse Ronan, Billy Howle e Emily Watson. Sceneggiato da Ian McEwan dal proprio romanzo, questo “segreto di una notte” (sottotitolo italiano) ci dice di Florence ed Edward, proveniente da una famiglia dell’alta borghesia lei, dal proletariato lui, del loro matrimonio nel sud dell’Inghilterra, nel 1963, nella località di mare che dà il titolo al film. Ovvero in un’epoca in cui, prima che pochi anni dopo il perbenismo anglosassone fosse sbaragliato da una nuova “cultura”, ogni cosa – e il sesso occupava il primo posto – doveva essere tenuta ben stretta tra le mura di casa: i due ragazzi non sono pronti a consumare il loro matrimonio e la prima notte di nozze segnerà non poco il loro futuro. Flashback che irrobustiscono la narrazione, timori e slanci, sentimenti sinceri e fuorviati allo stesso tempo, psicologie analizzate nell’opera prima di un regista che finora si è fatto onore sui palcoscenici teatrali e del musical. Durata 110 minuti. (Ambrosio sala 1, Due Giardini sala Ombrerosse, Uci)

 

Cosa fai a Capodanno? – Commedia. Regia di Filippo Bologna, con Luca Argentero, Ilenia Pastorelli, Isabella Ferrari, Alessandro Haber, Vittoria Puccini e Riccardo Scamarcio. Perché non trascorrere la sera dell’ultimo giorno dell’anno in uno chalet di montagna, con persone sino a quel momento sconosciute e abbandonarsi a una trasgressione sognata da tempo? Ci provano una coppia di giovani sposi, un politico corrotto e una figlia di papà, una signora dell’alta borghesia e il giovane Jacopo: che mai penserebbero di trovare già all’interno della casa una coppia di ladri alla ricerca della cassaforte, pronti a fingersi i padroni di casa per non destare troppi sospetti. Come finirà la serata? Durata 95 minuti. (Reposi, The Space, Uci)

 

Disobedience – Drammatico. Regia di Sebastian Lelio, con Rachel Weisz, Rachel McAdams e Alessandro Nivola. Tratto dal romanzo di Naomi Alderman, è un amore al femminile, osteggiato all’interno di una comunità di ebrei ortodossi. Ronit (Weisz), che torna a casa, in un periferico quartiere londinese, per i funerali del padre, decisamente anticonformista, fotografa di moda e di successo oltreoceano, ed Esti (McAdams), timida e riservata, sposata al cugino Dodiv, si ritrovano dopo lungo tempo per riaccendere una passione che non hanno mai dimenticato. Il film è diretto dal cileno Lelio, premiato a Berlino e Oscar quest’anno per “Una donna fantastica”. Durata 104 minuti. (F.lli Marx sala Chico)

 

La donna dello scrittore – Drammatico. Regia di Christian Petzold, con Franz Ragowski e Paula Beer. Dal romanzo di Anna Seghers. Con l’avanzare delle truppe tedesche alle porte di Parigi, Georg riesce a fuggire a Marsiglia – una città in cui possono transitare soltanto quelli in grado di dimostrare che ne ripartiranno -, assumendo l’identità dello scrittore Weidel, che si è tolto da poco la vita, nella paura delle persecuzioni. Tra i documenti dell’uomo c’è pure l’assicurazione dell’ambasciata messicana per un visto. Georg ha memorizzato tutte le informazioni contenute nei documenti e spera così di ottenere uno dei pochi passaggi disponibili in nave. Un giorno incontra Marie, una donna misteriosa di cui si innamora. Durata 101 minuti. (Romano sala 3)

 

Euforia – Commedia drammatica. Regia di Valeria Golino, con Riccardo Scamarcio, Valerio Mastandrea, Isabella Ferrari, Jasmine Trinca, Valentina Cervi e Marzia Ubaldi. Due fratelli diversissimi tra loro, Matteo (Scamarcio) è un giovane imprenditore di successo, spegiudicato, affascinante e dinamico, Ettore (Mastandrea), da poco separato dalla moglie, vive ancora nella piccola cittadina di provincia dove entrambi sono nati e insegna nelle scuole medie. È un uomo cauto, integro, che per non sbagliare si è sempre tenuto un passo indietro, nell’ombra. Sono due persone all’apparenza lontanissime, che la vita obbliga a riavvicinarsi quando Ettore si ammala, non conoscendo la gravità della sua malattia, dal momento che Matteo, prendendosi cura di lui, fa di tutto per tenergliela nascosta. Una difficile situazione diventa per i fratelli l’occasione per conoscersi e scoprirsi, in un vortice di fragilità ed euforia. Durata 115 minuti. (Romano sala 2)

 

First man – Il primo uomo – Drammatico. Regia di Damien Chazelle, con Ryan Gosling e Claire Foy. Accolto tiepidamente a Venezia dove quest’anno ha aperto la Mostra, il film è l’occasione per rivedere al lavoro la coppia che ha portato al successo “La La Land” – qui la sceneggiatura è basata sul libro di James R. Hansen e firmata da Josh Singer, sue le storie di “The Post” e del “Caso Spotlight”. La storia di Neil Armstrong, il primo uomo a scendere sulla luna, il suo carattere chiuso e ombroso, un esempio di antieroismo, certo non alla ricerca del facile successo, una vita (uno sguardo anche al privato, funestato dalla morte della figlia giovanissima) spesa al raggiungimento di uno scopo (anche il protagonista di “La La Land” aveva il medesimo desiderio, là eravamo nel campo della musica), a partire dal 1969 sino a quella notte del 20 luglio 1969, quando tenne milioni e milioni di spettatori incollati ai televisori in bianco e nero a seguire la sua avventura. Durata 141 minuti. (Massaua, Classico, GreenwichVillage sala 2, Ideal, Lux sala 1, Uci)

 

Halloween – Horror. Regia di David Gordon Green, con Jamie Lee Curtis. Michael Myers (creato dalla fantasia di Carpenter), fuggito dal manicomio criminale in cui era rimasto rinchiuso, torna alla ricerca di Laurie Strode, la babysitter che un tempo è riuscita a sfuggirgli, che nel frattempo ha avuto tempo a diventare nonna e restare in pena per la dolce nipotina. Forse per lo scontro finale. Durata 109 minuti. (Uci)

 

Hunter Killer – Azione. Regia di Donovan Marsh, con Gerard Butler, Billy Bob Thornton e Gary Oldman. Tratto dal romanzo “Firing Point”, è la storia di una squadra di NAVY Seals, in mare con il compito di fermare un ammiraglio che nutre parecchie intenzioni di arrivare ad un golpe. Riusciranno i “buoni” a impedirglielo? Durata 121 minuti. (Massaua, Ideal, The Space, Uci)

 

Gli incredibili 2 – Animazione. Regia di Brad Bird. La famiglia di supereroi, accresciuta del piccolo Jack Jack, ha aspettato 14 anni per riapparire sugli schermi ma ha fatto letteralmente il botto se soltanto si pensa agli incassi da capogiro raccolti nei soli States. Sarà il disegno o la storia pronta a dare una bella spolverata agli ideali americani, sarà il mestiere collaudato del medesimo sceneggiatore/regista, la puntata numero 2 ha incrociato un largo pubblico e gli effetti benefici si dovrebbero risentire anche qui da noi. Questa volta è mamma Helen a salire in solitaria agli onori della cronaca, chiamata a imprese piuttosto ardue che dovrebbero rivalutare i veri valori dei supereroi caduti per qualche guaio commesso in disgrazia. Per cui papà Bob è obbligato a restarsene in casa, a badare ai primi batticuori dell’adolescente Violet, ai primi exploit di Jack Jack che subito rivela poteri inaspettati: ma il cattivo di turno ricomporrà la famiglia nuovamente pronta a nuove avventure. Durata 118 minuti. (Ideal)

 

In guerra – Drammatico. Regia di Stéphane Brizé, con Vincent Lindon. La fabbrica Perrin, un’azienda specializzata in apparecchiature automobilistiche dove lavorano 1100 dipendenti che fa parte di un gruppo tedesco, firma un accordo nel quale viene chiesto ai dirigenti e ai lavoratori uno sforzo salariale per salvare l’azienda. Il sacrificio prevede in cambio la garanzia dell’occupazione per almeno i successivi cinque anni. Due anno dopo l’azienda annuncia di voler chiudere i battenti. Ma i lavoratori si organizzano, guidati dal portavoce Laurent, per difendere il proprio lavoro. Durata 113 minuti. (F.lli Marx sala Harpo, Romano sala 1)

 

Notti magiche – Commedia. Regia di Paolo Virzì, con Mauro Lamantia, Irene Vetere, Giovanni Toscano, Giancarlo Giannini, Roberto Herlitzka, Marina Rocco, Ornella Muti e Paolo Bonacelli. Il punto temporale sono i Mondiali di Italia ’90, quando la Nazionale fu eliminata dall’Argentina ai rigori; lo sguardo pieno d’affetto è su quel cinema nato tre decenni prima e riempito di quei nomi che lo hanno fatto grande e ormai in grande stato confusionale, di decadenza; un futuro forse un po’ ansioso e confuso di tre giovani (una rampolla della Roma bene, un siciliano colto e presuntuoso, un livornese che vorrebbe scalare la vita subito), finalisti al prestigioso premio Solinas, che proprio quella strada del cinema vorrebbero imboccare. Il tutto raccontato nella curiosa cornice del giallo (il produttore che vorrebbe portare sullo schermo la storia di Antonello da Messina scritta dal giovane siciliano finisce in Tevere con la propria macchina), tra le trattorie dove incontri sceneggiatori e registi, con i produttori che accolgono o ingannano. Durata 125 minuti. (Due Giardini sala Nirvana, Massimo sala 1, Reposi, Uci)

 

Il Presidente – Drammatico. Regia di Santiago Mitre, con Ricardo Darin. Scena politica e vita privata per il presidente argentino Hernan Blanco: mentre l’opinione pubblica gli rinfaccia la sua debolezza nel prendere certe decisioni, sempre manovrato da qualcuno al di sopra di lui, deve combattere con i problemi mentali della figlia e con la notizia di certi finanziamenti di qualche anno prima che sta trapelando. Proprio quando si svolge un importante vertice con gli altri paesi sudamericani, deciso a discutere un programma per lo sviluppo dell’intero paese e per sottrarsi in maniera pressoché definitiva dall’influenza statunitense, un vertice dove il presidente brasiliano spinge per lo strappo immediato mentre quello messicano non vorrebbe del tutto sottrarsi alla sfera di influenza dei vicini di casa. Durata 114 minuti. (Classico)

 

Quasi nemici – Commedia. Regia di Yvan Attal, con Daniel Auteuil e Camélia Jordana. Neïla Salah è cresciuta a Créteil, nella multietnica banlieu parigina, e sogna di diventare avvocato. Iscrittasi alla prestigiosa università di Panthéon-Assas nella capitale francese, sin dal primo giorno si scontra con Pierre Mazard, professore celebre per i suoi modi bruschi, le sue provocazioni e il suo atteggiamento prevenuto nei confronti delle minoranze etniche. La proprio Mazard, per evitare il licenziamento all’indomani di uno scandalo legato a questi suoi comportamenti, si ritroverà ad aiutare Neïla a prepararsi per l’imminente concorso di eloquenza. Cinico ed esigente, il professore potrebbe rivelare di essere proprio il mentore di cui la ragazza ha bisogno, tuttavia entrambi dovranno prima riuscire a superare i propri pregiudizi. Durata 95 minuti. (Nazionale sala 2)

 

Red Zone – Azione. Regia di Peter Berg, con Mark Wahlberg. Agente americano in un immaginario paese del sud-est asiatico deve portare in salvo, dall’ambasciata all’aeroporto, 22 miglia di fuoco e fiamme, un informatore locale che conosce il nascondiglio di un quantitativo del micidiale cesio e la richiesta, rivelandolo, di ottenere il visto per porsi al sicuro negli Stati Uniti. Jimmy Silva dovrà superare nemici e mitragliate per raggiungere l’aeroporto e salvare quell’uomo. Durata 94 minuti. (Ideal, The Space, Uci)

Lo Schiaccianoci e i Quattro Regni – Fantasy. Regia di Lasse Hallstrom e Joe Johnston, con Helen Mirren, Morgan Freeman e Keira Knightley. Tratto dal racconto fantastico di Hoffmann, scritto nel 1816, e il balletto musicato da Čajkovskij quasi un secolo dopo. Come ogni vigilia di Natale, il signor Drosselmeyer e sua figlia Clara si riuniscono con gli altri ospiti nel grande salone della loro casa, per partecipare alla abituale magnifica festa: durante i festeggiamenti però avviene un fatto insolito. Seguendo un filo dorato che attraversa tutti i corridoi della casa, la giovane Clara viene condotta in un mondo magico e sconosciuto, diviso in quattro reami incantati. Durata 99 minuti. (Massaua, Ideal, Lux sala 3, Reposi, The Space, Uci)

 

Senza lasciare traccia – Drammatico. Regia di Debra Granik, con Ben Foster e Thomasin McKenzie. La storia di una ragazzina adolescente e di suo padre che per anni hanno vissuto di nascosto in Forest Park, un grande bosco alle porte di Portland, in Oregon. Un incontro casuale li porterà allo scoperto, costringendo entrambi ad abbandonare il luogo per essere affidati agli agenti dei servizi sociali. Proveranno ad adattarsi alla nuova situazione, fino a che una decisione improvvisa li porterà ad affrontare un pericoloso viaggio in mezzo alla natura più selvaggia, alla ricerca dell’indipendenza assoluta. Dalla regista di “Un gelido inverno” che ha portato al successo Jennifer Lawrence. Durata 108 minuti. (GreenwichVillage sala 1 e 2)

 

Summer – Biografico/Musicale. Regia di Kirill Serebrennikov, con Teo Yoo, Irina Starshenbaum e Roman Bilyk. Presentato con grande successo all’ultimo Festival di Cannes, dove il regista non è potuto intervenire perché agli arresti domiciliari. Produzione con soldi francesi e apporti privati russi. In una Leningrado fotografata rigorosamente in bianco e nero, primi anni Ottanta, d’estate (“leto” è il titolo originale del film): la storia di Victor Koj, futuro leader dei Kino, del suo incontro con Mike, con chi è considerato il re della scena musicale della città e con sua moglie, Natasha. Mike lo prende sotto la sua protezione ma Victor s’avvicina sempre di più a Natasha, nella libertà di anni in cui i giovani guardano all’occidente e ai giganti della musica, dai Doors a David Bowie, da Lou Reed ai Velvet Underground. Pubblico e privato, la musica e la famiglia, imposizioni e libertà, un cambiamento che forse non arriverà. Durata 126 minuti. (F.lli Marx sala Groucho anche V.O.)

 

Ti presento Sofia – Commedia. Regia di Guido Chiesa, con Fabio De Luigi, Micaela Ramazzotti e Caterina Sbaraglia. Replay di casa nostra dell’argentino “Se permetti non parlarmi di bambini” uscito tre anni fa. Un padre divorziato, un padre premuroso e attaccatissimo alla propria creatura di dieci anni, che sbarca il lunario vendendo strumenti musicali, innamorato di una donna, Mara, indipendente, dal carattere forte, fotografa in cerca della sua strada, personalissima, che al loro primo appuntamento gli rivela di non volere assolutamente dei bambini, che anzi i bambini, tutti, lei li detesta. Sarà una gara quotidiana per l’imbranato Gabriele a costruire le proprie giornate in funzione della presenza dell’una o dell’altra sua donna, come la sua casa, adattata secondo le circostanze. Tra bugie, sotterfugi, manovre inverosimili, conflitti e soluzioni. Durata 98 minuti. (Massaua, Reposi, The Space, Uci)

 

Tutti lo sanno – Drammatico. Regia di Asghar Farhadi, con Penelope Cruz, Javier Bardem e Ricardo Darìn. Laura ritorna nel paese della sua infanzia per partecipare alle nozze della sorella. Lasciata anni prima la Spagna per l’Argentina, è sposata con un uomo che non ama più e ha due figli che ama sopra ogni cosa. In Spagna, nella provincia della Rioja, con gli affetti più cari ritrova Paco, l’amore della sua gioventù. L’accoglienza è calorosa, il matrimonio da favola, i festeggiamenti esultanti ma quella gioia lascia all’improvviso il posto alla disperazione. La figlia di Laura viene rapita: una sparizione che fa cadere le maschere in famiglia e nell’intero paese, dove “tutti sanno”. Dal regista iraniano di “La separazione”: da cui ci si sarebbe aspettato molto di più. Se all’inizio i preparativi della festa sono condotti con un certo ritmo, solare e affascinante, se i vari personaggi familiari sono tratteggiati con sicurezza, man mano che la storia avanza ci si ritrova nell’ovvio (e di una certa paternità mai confessata hai già avuto qualche dubbio non appena la Cruz mette piede al paesello natìo) e il nodo di vipere non snocciola poi grandi sorprese, con qualche imbarazzo per Bardem che si ritrova lì a fare il romanticone e la consorte che s’ingegna a dare credibilità ai suoi dolori di madre, in uno svolgimento che sfoglia tutte le pagine del melò. Darìn questa volta sta nelle retrovie, anche per colpa della brutta sceneggiatura, (sempre più annaspante, con un vero brutto imbattersi delle anime del misfatto, improvviso, mal raccontato), con grave disappunto di chi altre volte lo ha ammirato. Durata 132 minuti. (Eliseo Blu, Nazionale sala 1, Uci)

 

Il verdetto – Drammatico. Regia di Richard Eyre, con Emma Thomson, Fionn Whitehead e Stanley Tucci. Tratto dal romanzo “La ballata di Adam Henry” di Ian McEwan. Mentre il suo matrimonio con Jack vacilla, l’eminente Giudice dell’Alta Corte britannica Fiona Maye è chiamata a prendere una decisione cruciale nell’esercizio della sua funzione: deve obbligare Adam, un giovane adolescente che sta per compiere i diciotto anni, a sottoporsi a una trasfusione di sangue che potrebbe salvargli la via, contro le certezze di genitori che fanno parte dei testimoni di Geova e sono contrari a quella decisione. Contro l’ortodossia professionale, Fiona sceglie di andare a far visita al ragazzo in ospedale.Quell’incontro avrà un profondo impatto su entrambi, suscitando nuove e potenti emozioni in Adam e sentimenti rimasti a lungo sepolti nella donna. Una delle migliori interpretazioni della Thompson, una splendida quanto serrata prima parte del film: quando poi, all’entrata in scena del ragazzo, si intravedono all’orizzonte conflitti amorosi e materni da sempre soffocati, qualcosa nella storia scricchiola, si allunga in dialoghi e giravolte a tratti non necessari, il ritmo s’allenta, il sentimentalismo meno a freno finisce col “rovinare” un bellissimo personaggio femminile cui all’inizio ci eravamo affezionati. Tucci sembra entrato nella vicenda per sbaglio, un altra faccia in un altro luogo. Da vedere comunque. Durata 105 minuti. (Ambrosio sala 3)

 

Widows – Eredità criminale – Thriller. Regia di Steve McQueen, con Viola Davis, Liam Neeson, Cynthia Erivo, Colin Farrell, Robert Duvall e Michelle Rodriguez. Veronica Rawlins è sposata con Harry che muore durante un colpo compiuto ai danni del gangster Jamal Manning, pronto a entrare in politica. Il colpo di Harry finisce non solo in una strage in cui muore tutta la sua banda ma pure in un incendio che brucia tutto quanto il denaro, tanto che Jamal decide di chiedere un risarcimento a Veronica, cui Harry tra l’altro ha lasciato una ricca cassetta di sicurezza in cui è nascosto il suo quadernetto d’appunti con le note per il prossimo colpo. Veronica decide di realizzare quella rapina e cerca di convincere le altre vedove a essere sue complici. Durata 129 minuti. (Massua, Eliseo Rosso, GreenwichVillage sala 3, Reposi, The Space, Uci)

Previdenza e nuovo lavoro al Nord

Sala Giolitti di Torino Incontra Via Nino Costa, 8  

 

Sabato 17 novembre, alle ore 9.30, presso la sala Giolitti di Torino Incontra, si terrà il convegno “La questione settentrionale. Previdenza e nuovo lavoro” organizzato dall’UGL, per confrontarsi sulle trasformazioni del mondo del lavoro sempre più caratterizzato da una flessibilità contrattuale notevole, la quale sta creando una nuova domanda di professionalità da parte delle imprese, modelli di organizzazione del lavoro innovativi ma anche di welfare. Si tratta della seconda tappa di un tour che sta coinvolgendo alcune città del Nord Italia. 

 

“Il mercato del lavoro sta subendo un vero e proprio mutamento dovuto all’ingresso delle nuove tecnologie nei processi produttivi. Tutto ciò ci deve indurre a ripensare l’intero sistema economico per poter garantire adeguate tutele ai lavoratori, partendo dal salario minimo garantito, fino al diritto alla giusta pensione. E’ uno scenario in cui il sindacato deve rendersi protagonista, interpretando al meglio i cambiamenti del mondo del lavoro, caratterizzato sempre più dalla flessibilità della retribuzione e dell’occupazione. In tal senso, rivendicare la propria centralità significa ridefinire il proprio ruolo”. Spiega Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, che sarà presente all’evento. 

 

All’incontro prenderanno parte: On. Claudio Durigon, Sottosegretario di Stato per il Lavoro e le Politiche Sociali (Lega); Giovanna Pentenero, Assessore Istruzione, Lavoro, Formazione Professionale Regione Piemonte; On. Osvaldo Napoli, III Commissione Affari Esteri e Comunitari, Camera dei Deputati (FI); On. Stefano Caffaratto, XI Commissione Lavoro Pubblico e Privato, Camera dei Deputati (Lega); Giuseppe Baldino, Direttore Regionale INPS; Armando Murella, Segretario Regionale UGL Piemonte; Fiovo Bitti, Responsabile Centro Studi UGL.

 

Anatomia del Miracolo

Sarà in sala dal 13 novembre per un tour di proiezioni il documentario di Alessandra Celesia Anatomia del Miracolo. Il film sarà presentato a Torino martedì 20 novembre alle 21.00 al Cinema Massimo alla presenza della regista Alessandra Celesia. Ingresso: 4,50 euro

Suggestioni, ferite, credenze e miracoli si intrecciano nella vita di tre protagoniste femminili: Sue una pianista di fama mondiale, Giusy un’antropologa atea nata con una grave disabilità e Fabiana una transgender molto devota. Il fil rouge di queste tre donne che non si incontreranno mai è la Madonna dell’Arco e il livido che ha sul volto a testimonianza delle ferite che ciascuno di noi porta dentro di sé. Vincitore del prestigioso riconoscimento Les Ètoile de la Scam, il film ha avuto la sua première al Festival di Locarno, uno dei festival più importanti al mondo. In Italia, è stato presentato al Festival dei Popoli, festival di rilievo dedicato al cinema documentario, che nella sua 54a edizione ha visto proprio Alessandra Celesia, con Il Libraio di Belfast, aggiudicarsi il Premio Miglior Film e Premio del Pubblico. La regista, nata in Italia, vive Francia da più di venti anni. Da sempre il suo interesse si rivolge alle persone, alla loro fragilità e umanità. “I personaggi di Anatomia del Miracolo” spiega Alessandra Celesia “rappresentano a pieno titolo le sfaccettature di un paese intero. Ogni personaggio è metafora, ogni vita è un tassello del puzzle.”

 

 

 

Il Premio InediTO – Colline di Torino compie 18 anni

L’unico nel suo genere a rivolgersi a tutte le forme di scrittura (poesia, narrativa, saggistica, teatro, cinema e musica), in lingua italiana e a tema libero

Il Premio InediTO – Colline di Torino compie 18 anni, diventa maggiorenne e raggiunge la maturità! Il concorso letterario organizzato dall’associazione culturale Il Camaleonte di Chieri (TO), nato nel 2002, punto di riferimento in Italia tra quelli dedicati alle opere inedite, ha l’obiettivo di premiare autori affermati e nuovi talenti, di ogni età e nazionalità, ed è l’unico nel suo genere a rivolgersi a tutte le forme di scrittura (poesia, narrativa, saggistica, teatro, cinema e musica), in lingua italiana e a tema libero. Grazie al montepremi (aumentato a 7.000 euro senza incidere sulla quota d’iscrizione), i vincitori delle sezioni Poesia, Narrativa-Romanzo, Narrativa-Racconto e Saggistica ricevono un contributo destinato alla pubblicazione e/o alla promozione con editori qualificati, mentre i vincitori delle sezioni Testo Teatrale, Cinematografico e Canzone un contributo per la messa in scena, la produzione, la diffusione radiofonica e sul web, partecipando a rassegne, festival, fiere. Inoltre, verranno assegnate menzioni agli autori promettenti e i premi speciali “InediTO Young” in collaborazione con Aurora Penne, “Borgate Dal Vivo”, nonché i nuovi premi intitolati ad “Alexander Langer” e a “Giovanni Arpino” in collaborazione con la Città di Torino, e il premio “InediTO RitrovaTO” con la Città di Alba conferito a un’opera inedita di uno scrittore non vivente. Il concorso talent scout diretto dal cantante jazz e scrittore Valerio Vigliaturo, che accompagna gli autori nel mondo dell’editoria e dello spettacolo (come testimoniato dai vincitori lanciati in queste edizioni), ha coinvolto migliaia di iscritti da tutta Italia e dall’estero (Usa, Europa, Australia, Asia), a conferma anche della dimensione internazionale acquisita. Il prestigio è caratterizzato dalla qualità delle opere premiate, dal riscontro dei media e dalle personalità che hanno formato il Comitato d’Onore e che hanno ricoperto il ruolo di presidenti e di giurati (tra i quali Paola Mastrocola, Umberto Piersanti, Luca Bianchini, Andrea Bajani, Aurelio Picca, Davide Ferrario e Morgan). Da questa edizione la super giuria sarà presieduta dalla scrittrice Margherita Oggero e formata da: Maurizio CucchiPaolo LagazziDavide RondoniDario Salvatori, Cristiano Godano (Marlene Kuntz), Paolo Di Paolo,Melania GiglioAndrea ZirioEnrico RemmertGaia Rayneri, Vito CioceLinda MesserklingerLeonardo CaffoTindaro Granata nonché dai vincitori della passata edizione. Il bando scadrà il 31 gennaio 2019, mentre per la prima volta al Salone del Libro di Torino si terrà a maggio la presentazione dei finalisti e a giugno la premiazione, con il coinvolgimento di ospiti illustri (tra i quali hanno partecipato alle scorse edizioni Giorgio Conte, Franco Branciaroli, Eugenio Finardi, David Riondino, Francesco Baccini, Alessandro Haber, Laura Curino, Gipo Farassino, Arturo Brachetti, David Riondino, Red Ronnie e Lella Costa. Mentre, in collaborazione con il Salone OFF, sono stati ospitati a Chieri gli scrittori Marc Augé, Andrea Vitali e Giuseppe Catozzella).   Il premio è inserito da diverse edizioni nella manifestazione Il Maggio dei libri promossa dal Centro per il Libro e la Lettura del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, e ottiene il contributo della Regione Piemonte, del Consiglio regionale del Piemonte e delle città di Chieri e Moncalieri, il patrocinio della Città di Torino, il patrocinio della Città Metropolitana di Torino e della città di Chivasso, Alba (CN) e da questa edizione di Rivoli, il sostegno della Fondazione CRTe di Legacoop Piemonte, la sponsorizzazione di Aurora Penne. I partner sono il Premio Lunezia, il Festival di Poesia “Parole Spalancate”di Genova, il M.E.I. (Meeting delle Etichette Indipendenti) di Faenza, il Centro di Poesia Contemporanea di Bologna, Film Commission Torino Piemonte, il Festival di Letteratura “I luoghi delle parole” di Chivasso (TO), il Festival “Borgate dal Vivo”, l’agenzia L’Altoparlante, l’agenzia letteraria Edelweiss, nonché da questa edizione la piattaforma digitale eLegacy e l’associazione teatrale Tedacà. Media partner sono «Leggere:tutti», «Torino Magazine», «Corriere di Chieri», «News Spettacolo», «Radio GRP» e «Radio U.G.I.»(Unione Genitori Italiani contro il tumore dei bambini, cui sarà devoluto parte del ricavato delle iscrizioni).

Il grande ingorgo

STORIE DI CITTA’ di Patrizio Tosetto

La sottosegretaria Laura Castelli si è incaricata di mediare tra la Sindachessa e le organizzazioni sindacali favorevoli alla Tav, dopo che queste hanno rimandato al mittente la richiesta pentastellatata d’incontro. Ma la vedo dura.  Laura Castelli che sosteneva di non essere diventata Ministro perché la lobby del mattone non l’aveva voluta ( giuro, ha profferito testuali parole) Laura Castelli che si è sempre dichiarata fieramente anti Tav. Mediare vuol dire essere al di sopra delle parti.E qui per giunta le parti non hanno nulla da mediare. Tra un no e un sì non ci può esse il ni.  Ci tenta Giggino che sostiene che Tav non essendo iniziata non è tra le opere da completare. Parole in libertà.  I pentastellati vagano nel buoi più totale delle conseguenze dei loro atti. All’assessore Alberto Sacco non va meglio.  Anche Lui imparentato con il mondo imprenditoriale ha tutti i commercianti addosso.  Ha tentato di far riappacificare l’Appendino con il mondo industriale e del lavoro. Zero assoluto.

 

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Viceversa Forza Italia e Chiampa vivono una nuova giovinezza. In Regione la mozione pro Tav spopola. Tajani sabato a Torino per incontrare gli imprenditori.Il Ministro francese imperversa e ci tiene nel precisare tutto é possibile ma solo all’interno delle scelte Europee. La Tav è un occasione per il lavoro in Piemonte,  ma non è solo dell Italia.  E Marco Grimaldi non ci sta. E sempre Chiampa, sornione: ce ne faremo una ragione. Con Liberi e uguali che non esistono più dimostrando che i matrimoni d’ interesse non funzionano. Il PD? Non ha neanche un segretario regionale che possa rilasciare dichiarazioni in proposito, non esistendo. E ciò che rimane del cosiddetto partito va dietro.  Chiampa va avanti solo con tante e tante liste civiche. Anzi continua a dire al Pd: meglio che vada avanti solo Io.  Vincerà? E’  dura, ma almeno se la gioca. Comunque é difficile che Salvini si lasci scappare l’ occasione di fare cappotto al Nord. Salvini, imperturbabile, che continua a salire nei sondaggi nonostante tutto e nonostante tutti. E i pentastellati sono in caduta libera.  Hanno osato troppo. Del resto non è una novità che Grillo si è montato un po’  la testa da un po’. E si sa, a noi Bugia nen non piace molto dare nell’occhio. Riservatezza è da sempre la parola d’ordine. Con un occhio verso oltralpe, con l’ ambivalente rapporto di odio ed amore con i cugini francesi.

 

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Il lombardo Matteo Salvini  non può capire appieno. Poi c’è Bartolomeo Giachino oramai fuori gioco e ci sono le sette pasionarie che non vogliono mollare. Si presenteranno alle elezioni? Non penso, ma non si sa mai. Il rapporto tra classe politica e società civile c’ è e sempre ci sarà. Vanno di pari passo, ed i limiti di ciascuna si riversano sull’altra. Rapporto di complicità come di conflitto, come di confronto o di scontro. Ora ‘ impossibile è entrato in questo che è un non rapporto.  Potenza dei pentastellati. Chiara Appendino chiede confronto,Laura Castelli desidera mediare tra parti che non parlano la stessa lingua. Gli inviti sono sempre rispediti al mittente. Difficile se non impossibile trovare la quadra. Tra il massimo dei massimi il Ministro Toninelli.  Si inventa una galleria nel Brennero e sostiene che in Val di Susa non è stata scavata alcuna galleria: 25 km. Se hai la fortuna d’ incontrarlo che gli dici? Bella domanda. In  piazza Baldissera l’ ingorgo di una giornata di ordinaria Follia. Solo che non è pura follia. C’è voluta l’assessora La Pietra che chiede scusa alla città ma non si dimette perché non vuole fuggire. Insomma continua a fare danni. Appena insediati interrompono i lavori del passante perché vogliono più spazio per le piste ciclabili. Poi con una accelerazione inaugurano un pezzo di strada non pronta solo per motivi d’immagine. I risultati si sono visti. Gli apprendisti stregoni picchiano duro anche questa volta. Non gli rimane che prendersela coi giornalisti come i loro sodali romani. Ma chi è rimasto ore nell’ ingorgo non è contento. Come non lo siamo noi, abbastanza allibiti . La nostra città è un quadrilatero. Pensava di essere immune dagli ingorghi di Roma o di Napoli  Non c’ è limite al peggio. Ed io ho il terrore che se non voltiamo pagina il peggio non lo abbiamo  ancora raggiunto.