redazione il torinese

Contenimento cinghiali, un'azione necessaria

 

L’incidente avvenuto sull’A1 tra Lodi e Casalpusterlengo non deve ripetersi. Serve un contenimento urgente degli ungulati. Che sono troppi. Perché sono sempre più frequenti casi di cinghiali che giungono anche nelle città e i danni provocati dai selvatici sono inestimabili.
La grande proliferazione della fauna selvatica e in particolare dei cinghiali – che secondo stime Ispra hanno ormai superato il milione di esemplari in Italia – sta causando danni ingenti alle colture agricole e gravi incidenti all’uomo. La situazione ha assunto di fatto dimensioni e caratteristiche di una vera e propria emergenza, da superare avendo come bussola la gestione degli equilibri ecologici. Ma senza intralci amministrativi. L’abbandono di porzioni importanti di territorio rurale e montano da parte dell’uomo, nonché l’aumento del bosco, lasciano ampi spazi all’aumento di selvatici. Come testimoniato anche dall’allarme delle ultime ore di Coldiretti, Cia e Confagricoltura sui danni causati all’agricoltura dalla fauna selvatica, il cinghiale rappresenta la parte preponderante del problema viste le sue caratteristiche, le sue abitudini alimentari.
Su un punto in particolare siamo certi come Uncem sia necessario lavorare: le buone pratiche di abbattimento selettivo e contenimento faunistico attualmente in corso nei Parchi nazionali e negli Ambiti territoriali di caccia devono oggetto di standardizzazione e di direttive specifiche nazionali. Chiediamo alla conferenza Stato-Regioni di adottare queste direttive per i parchi regionali e per le aree non protette al fine di far fronte all’emergenza su tutto il territorio nazionale. Ridurre il numero di ungulati è urgente e non più rinviabile.
Uncem Piemonte

Delitto di Capodanno, fermata una ragazza

Ha un nome ed un cognome il presunto autore di quello che è stato chiamato subito il ‘delitto di Capodanno’, con il rinvenimento del corpo senza vita nel primo pomeriggio del 1 gennaio di Massimo Garitta in un campo nel comune di Ovada
Venerdì 4 i carabinieri del Nucleo investigativo di Alessandria e della Compagnia di Alessandria hanno fermato una ragazza di 24 anni, A.P., cittadina albanese, da anni residente ad Ovada.
Al rinvenimento si era pervenuti grazie alla segnalazione di un passeggero del treno regionale in transito sulla Genova – Acqui Terme, che aveva appunto scorto un corpo inanimato giacente in un campo ricompreso tra la citata linea ferroviaria e la SP 456 del Turchino, nel territorio del comune di Ovada (AL). Giunti sul posto immediatamente dopo i vigili del fuoco. ed il personale del 118, sotto l’iniziale direzione del Comandante della locale Compagnia, i Carabinieri di Acqui Terme avevano provveduto a preservare la scena del crimine, apparendo da subito chiara la natura violenta della morte della vittima, immediatamente identificata perché già nota all’Arma locale quale tossicodipendente e pregiudicato. Terminati i rilievi tecnici più urgenti a cura della Sezione Investigazioni Scientifiche del Nucleo Investigativo di Alessandria ed un primo esame del cadavere da parte del medico legale, il Sostituto Procuratore della Repubblica di Alessandria, Eleonora Guerra, intervenuta nel frattempo sul posto, ne disponeva la rimozione. Il quadro investigativo a quel punto delineatosi consentiva di ritenere come la morte violenta di Garitta fosse stata determinata a seguito di investimento da parte di un autoveicolo e che tale investimento fosse avvenuto all’interno del campo, in corrispondenza del luogo di rinvenimento del cadavere. In particolare, in un contesto d’indagine reso alquanto sfuggente dalle peculiari condizioni di vita della vittima, appariva promettente un indizio emerso nel corso dei rilievi tecnici sugli indumenti indossati dalla vittima. Infatti, sul giubbotto della vittima erano rimasti impressi in modo eccezionalmente nitido alcuni caratteri alfanumerici ed un marchio di fabbrica, che successivamente sarebbero risultati riconducibili ai caratteri identificativi di un tipo di marmitta montato su diversi modelli del gruppo FCA, tra cui la Lancia Y. Ed in effetti, il frenetico ed infaticabile lavorio investigativo svolto nelle ore successive dal personale del Nucleo Investigativo di Alessandria e della Compagnia di Acqui Terme avrebbe permesso di acquisire, in direzione del tutto convergente, sia due testimonianze – che concordemente collocavano la vittima a bordo di una Lancia Y di colore scuro condotta da una ragazza le cui caratteristiche somatiche venivano riferite solo sommariamente –, sia alcuni frame di plurime telecamere installate lungo la viabilità cittadina, sia i dati di un apparato di lettura targhe, elementi che conducevano all’individuazione dell’autovettura in uso, tra gli altri, anche all’indagata, individuazione confermata proprio dal seriale stampigliato sulla marmitta di quello stesso veicolo. Inoltre, il disegno degli pneumatici montati sulla Lancia Y in uso all’indagata corrispondeva a quello rilevato nel corso degli accertamenti tecnici esperiti sulle tracce di pneumatici rinvenute sul luogo del delitto. Gli esiti eloquenti dell’attività tecnica nel frattempo condotta nei confronti dell’indagata e degli altri membri della sua famiglia, l’analisi del traffico telefonico di tutte le utenze emerse nel contesto investigativo così consolidatosi, nonché da ultimo il tenore delle dichiarazioni confessorie rese nella notte dall’indagata, nel corso dell’interrogatorio dinanzi al pubblico ministero insieme ad un circostanziato pericolo di fuga, hanno determinato l’adozione del provvedimento di fermo operato questa mattina. E’ ancora oggetto di accertamenti l’esatta determinazione del movente.
Massimo Iaretti
 

Befana con “Spikisi”, lo spettacolo ideato da Brachetti

Ultimi giorni sul palco del teatro delle varietà Le Musichall fino al 6 gennaio 2019.  Ideato da Arturo Brachetti, scritto e diretto da Stefano Genovese, SPIKISI è l’appuntamento imperdibile delle feste, in cui musica, comicità e follia si mescolano perfettamente per 90’ di divertimento garantito


Benvenuti in un palazzo d’epoca, senza alcuna insegna. Guardatevi intorno con aria vaga e, se nessuno vi osserva, girate a destra, scendete le scale e infilatevi giù nel tunnel. Non chiedete informazioni, potrebbero sospettare di voi. Alla fine della galleria blu trovate una porta e delle persone molto rispettabili. Acquistate qualunque cosa vi propongano senza fare domande: può essere un’orzata, un lavoretto fatto a maglia, una parola d’ordine, una cartella della tombola, una barretta di cioccolata. Qualunque cosa sia vi servirà per entrare in questo SPIKISI !  Ancora una volta a Le Musichall niente è come sembra: tutto può accadere dentro uno speakeasy e tutto quello che accade resta lì dentro, al riparo da sguardi indiscreti.  Il nuovo spettacolo firmato da Arturo Brachetti e Stefano Genovese conduce il pubblico in una festa sfrenata anni ‘30, fatta di satira tagliente e gambe lunghe in calze a rete, eclettici Maestri di Cerimonia e Chanteuse d’altri tempi, parodie contemporanee e seducenti ballerinicomici strampalati, swing, poetiche visioni e sferzanti trasgressioniSPIKISI è un viaggio all’indietro di quasi 100 anni, in un tempo passato che, a guardarsi bene intorno, è molto attuale. 

Che cosa erano gli speakeasy? 
Gli speakeasy (letteralmente parlar pianosottovoce) erano dei locali clandestini degli anni ’20 in cui la gente andava a bere whisky, cocktail e a far baldoria nell’epoca del Proibizionismo, quando l’alcol era bandito. Erano luoghi nascosti, bisognava sapere dove fosse l’ingresso, conoscere una parola d’ordine da comunicare a un citofono o da una piccola fessura di un’anonima, rispettabilissima porta. 
Il 16 gennaio del 1920 negli Stati Uniti iniziava ufficialmente il Proibizionismo: al bando tutti gli alcolici. Quella notte, nella sola New York, chiusero circa 15.000 bar. Ma qualcosa non funzionò in quella legge perché nell’arco di qualche mese sorsero ovunque nella stessa New York circa 32.000 speakeasy, tutti gestiti dalla criminalità organizzata che su quella legge fece la propria fortuna. Nel 1933 il Presidente Roosevelt decretò la fine del Proibizionismo: in un colpo solo annientò gli affari della criminalità organizzata, fece impennare le entrate del Governo grazie alle tasse sull’alcol e creò un milione di posti di lavoro nell’industria degli alcolici. Non ultimo, rese l’alcol molto meno interessante per giovani e meno giovani. 

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BIGLIETTI (acquisto online su www.lemusichall.com)

Intero platea: 20 € + 1.50 di prevendita

Ridotto platea: 18 € + 1.50 di prevendita (over 65, under 12 e convenzionati Abbonamento Musei, Torino+Piemonte card e Torino+PiemonteContemporary card)

Intero balconata: 17 € + 1.50 di prevendita

Ridotto balconata: 15 € + 1.50 di prevendita (over 65, under 12 e convenzionati (Abbonamento Musei, Torino+Piemonte card e Torino+PiemonteContemporary card)

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Le Musichall, Corso Palestro 14, 10122 Torino
Biglietti a partire da Euro 15 su www.lemusichall.com

Befana con "Spikisi", lo spettacolo ideato da Brachetti

Ultimi giorni sul palco del teatro delle varietà Le Musichall fino al 6 gennaio 2019.  Ideato da Arturo Brachetti, scritto e diretto da Stefano Genovese, SPIKISI è l’appuntamento imperdibile delle feste, in cui musica, comicità e follia si mescolano perfettamente per 90’ di divertimento garantito

Benvenuti in un palazzo d’epoca, senza alcuna insegna. Guardatevi intorno con aria vaga e, se nessuno vi osserva, girate a destra, scendete le scale e infilatevi giù nel tunnel. Non chiedete informazioni, potrebbero sospettare di voi. Alla fine della galleria blu trovate una porta e delle persone molto rispettabili. Acquistate qualunque cosa vi propongano senza fare domande: può essere un’orzata, un lavoretto fatto a maglia, una parola d’ordine, una cartella della tombola, una barretta di cioccolata. Qualunque cosa sia vi servirà per entrare in questo SPIKISI !  Ancora una volta a Le Musichall niente è come sembra: tutto può accadere dentro uno speakeasy e tutto quello che accade resta lì dentro, al riparo da sguardi indiscreti.  Il nuovo spettacolo firmato da Arturo Brachetti e Stefano Genovese conduce il pubblico in una festa sfrenata anni ‘30, fatta di satira tagliente e gambe lunghe in calze a rete, eclettici Maestri di Cerimonia e Chanteuse d’altri tempi, parodie contemporanee e seducenti ballerinicomici strampalati, swing, poetiche visioni e sferzanti trasgressioniSPIKISI è un viaggio all’indietro di quasi 100 anni, in un tempo passato che, a guardarsi bene intorno, è molto attuale. 
Che cosa erano gli speakeasy? 
Gli speakeasy (letteralmente parlar pianosottovoce) erano dei locali clandestini degli anni ’20 in cui la gente andava a bere whisky, cocktail e a far baldoria nell’epoca del Proibizionismo, quando l’alcol era bandito. Erano luoghi nascosti, bisognava sapere dove fosse l’ingresso, conoscere una parola d’ordine da comunicare a un citofono o da una piccola fessura di un’anonima, rispettabilissima porta. 
Il 16 gennaio del 1920 negli Stati Uniti iniziava ufficialmente il Proibizionismo: al bando tutti gli alcolici. Quella notte, nella sola New York, chiusero circa 15.000 bar. Ma qualcosa non funzionò in quella legge perché nell’arco di qualche mese sorsero ovunque nella stessa New York circa 32.000 speakeasy, tutti gestiti dalla criminalità organizzata che su quella legge fece la propria fortuna. Nel 1933 il Presidente Roosevelt decretò la fine del Proibizionismo: in un colpo solo annientò gli affari della criminalità organizzata, fece impennare le entrate del Governo grazie alle tasse sull’alcol e creò un milione di posti di lavoro nell’industria degli alcolici. Non ultimo, rese l’alcol molto meno interessante per giovani e meno giovani. 

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Ridotto platea: 18 € + 1.50 di prevendita (over 65, under 12 e convenzionati Abbonamento Musei, Torino+Piemonte card e Torino+PiemonteContemporary card)

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Le Musichall, Corso Palestro 14, 10122 Torino
Biglietti a partire da Euro 15 su www.lemusichall.com

Sequestrata la pista dove è morta la piccola Camilla

A Sauze d’Oulx dove mercoledì  è morta Camilla, la  bimba romana di 9 anni dopo essere caduta e avere  urtato contro una barriera frangivento, è stata sequestrata dai carabinieri la pista “imbuto” su ordine della Procura di Torino. Sono state sequestrate anche altre piste nella zona. La Procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo iscrivendo nel registro degli indagati quattro persone della Sestrieres Spa, la società degli impianti sciistici della Via Lattea, indagati anche nell’inchiesta sulla morte dello sciatore Giovanni Bonaventura, avvenuta lo scorso anno vicino al luogo del nuovo incidente.

TV, A “DALLA PARTE DEGLI ANIMALI” CON MICHELA VITTORIA BRAMBILLA I REPARTI CINOFILI DELLA FINANZA

Tante sorprese e tanti ospiti nella prima puntata dell’anno di “Dalla parte degli animali”, la trasmissione ideata e condotta dall’on. Michela Vittoria Brambilla, in onda domenica, giorno dell’Epifania, alle 10,50 su Retequattro. Grande spazio sarà dedicato alla Guardia di Finanza, che per la prima volta presenterà i nuovi reparti impegnati nel servizio Cites, cioè per il contrasto al traffico di animali di specie protette, e quelli cinofili, impiegati per individuare narcotrafficanti e contrabbandieri, di tabacco e addirittura di valuta. Oltre ai tre “finanzieri a quattro zampe”, Tango, Jackie e Jack, che daranno dimostrazione delle loro capacità, nella cascina-studio, ci saranno una poiana africana da reinserire nel suo ambiente naturale, una tridacna (il più grande bivalve del pianeta) e coralli, tutti sequestrati dalle Fiamme gialle durante gli interventi contro il commercio illegale.

 

Non è tutto. Per lo spazio “L’amico famoso” conosceremo Whisky, il cagnolino della fashion blogger Elena Barolo, e i quattrozampe del conduttore televisivo Davide Mengacci, che racconterà una storia commovente. Invece la giornalista Costanza Rizzacasa d’Orsogna l’ha scritta: quella del suo gatto disabile Milo. Ne parlerà presentando il libro “Storia di Milo, il gatto che non sapeva saltare”. Tra gli animali da adottare, due labrador abbandonati per dieci anni a guardia dei cancelli di una fabbrica, una cagnolina randagia salvata dall’amore dei bimbi di una scuola pugliese, tanti cuccioli abbandonati ed una scrofa, Stella, sfuggita ai maltrattamenti e al macello. Questi e altri i protagonisti del primo appuntamento dell’anno con un format originale, che riscuote il gradimento del pubblico. “I telespettatori – afferma l’on. Brambilla – non solo ci premiano con gli ascolti, ma soprattutto chiamano i nostri numeri o scrivono alla mailportamiacasa@dallapartedeglianimali.it per offrire una nuova casa agli animali che presentiamo”.

La “missione” di “Dalla parte degli animali”, infatti, è molto semplice: avvalersi della televisione per promuovere le adozioni, contribuire a ridurre le conseguenze del randagismo, vera e propria piaga nazionale, e a diffondere la cultura del possesso responsabile. Dalla cascina-studio nel bel mezzo della Brianza l’on. Brambilla presenta video di trovatelli girati nei rifugi di tutto il Paese, introduce servizi sulle strutture che li ospitano e sui volontari che li accudiscono, li propone in adozione e consegna direttamente alle famiglie adottanti il nuovo amico: un esempio positivo per chi (siamo ancora in clima natalizio), vorrebbe regalare una nuova chance a un quattrozampe sfortunato. Il video di presentazione della quinta puntata è pubblicato su YouTube al link https://www.youtube.com/watch?v=KAy1Eg1Kly0.

“Dalla parte degli animali” è un programma Videonews, a cura di Carlo Gorla con la regia di Lorenzo Annunziata.

FIAT Torino basket e il momento importante

Anche questa settimana la situazione in casa FIAT Torino è un divenire complesso, composto da una situazione anomala legata ad una classica dicotomia amore – odio che lega ogni tifoso alla propria squadra: se vince tutti sono eroi se invece si perde la colpa è di uno solo

E’ evidente come sia questa una stagione molto difficile e travagliata sotto molteplici aspetti. Disquisire su ogni punto in questo momento non farebbe altro che ondivagare le emozioni di ciascuno sul proprio punto di vista che per alcuni è la verità narrata, per altri è la verità nascosta e per tutti è comunque la verità che vogliono vedere. La soluzione in tempi brevi non c’è e solo il tempo potrà narrare le gesta che furono e che saranno. L’unico comportamento deleterio è la volontà di distruggere che, pur se comprensibile come quella dell’innamorato deluso, non conduce ad altro che a perderci tutti. In ogni caso. Errori sono stati commessi, probabilmente, e sono frutto di dinamiche esasperate che si sono accumulate a causa di, purtroppo, componenti interne ed esterne alla squadra. Stabilire chi ha o avesse ragione ha un senso, se lo ha, solo dopo aver rimesso a posto “la casa”. Ed ora la casa dove il basket di Torino ha diritto di essere è la serie A impegnata come lo è stata nella storia a giocarsela con le grandi del basket nazionale.

Questo è il posto del basket a Torino. So che sembro di parte, in quello che sto per scrivere, ma credo sia giusto non dimenticare mai il motivo e le persone a cui dire grazie di aver potuto rivedere il basket di alto livello in città. Così come si danno i meriti, è sicuro che molte cose saranno migliorabili e che le esperienze, anche dure degli ultimi tempi, non potranno che essere di sprone al miglioramento effettivo. Ma ci vuole tempo e questa stagione è quasi giunta a metà, e il tempo è poco e poco si può ora fare. Lo strillo e lo strepito di rabbia è ovvia conseguenza dopo una serie di sconfitte, ma per poter tornare a gioire non basta godere delle sconfitte altrui, o meglio, di coloro per cui fino al giorno prima si era tifosi. Adesso, sarebbe finalmente ora di compattarsi tutti e non cercare ognuno la propria ragione per dire “io l’avevo detto”, ma cercare di tifare tutti insieme per quelle maglie che ci fanno sussultare ogni volta che segnano un canestro. I componenti di una squadra sono “uomini e persone” che sentono la “folla” e che possono vincere o perdere anche in funzione di questo. Sono professionisti, si dice, ma non possono eliminare il lato umano. Sentire “calore” addosso, sentire la voglia di continuare della gente tifosa di basket che tifa Torino, può fare la differenza. Mollare adesso non si può, non si deve. Tutti quelli che lavorano per la FIAT Torino basket danno l’anima perché lo spettacolo appaia. Lo devono sentire tutti, e tutti i giocatori devono sentire il peso e l’onore di vestire questa maglia. Perché si possa dire con orgoglio… questa è Torino!

Paolo Michieletto

Supernova in concerto

Bella serata di musica al GV Pane&Caffè di via Tiepolo 8/d.Il concerto di venerdì 4 è tra gli appuntamenti più attesi nel calendario di gennaio Protagonista la formazione Supernova, una tra le cover band più apprezzate in Italia degli Oasis, il gruppo dei fratelli Gallagher che ha dominato con i suoi dischi le classifiche discografiche in tutto il mondo per un paio di decenni. In scaletta i brani più famosi del complesso di Manchester, da tutti considerata la formazione di maggior impatto degli Anni Novanta. E proprio gli Oasis hanno definito i Supernova una delle loro migliori “imitazioni” musicali.

venerdì 4 gennaio – ore 22: SUPERNOVA (cover Oasis)

I Supernova nascono a Torino nel 1997 per merito di Luca Saccone (Lucky), desideroso di realizzare un progetto ben preciso: far sì che anche Torino avesse una sua band tributo agli Oasis. La formazione attuale è composta da: Fabio (voce), Lucky (voce, cori e chitarra solista), Whiteface (chitarre ritmiche), Alex (basso) e Nick (batteria). La band si avvale dal gennaio del 2006 della collaborazione di Nico alle tastiere. I Supernova hanno il proprio punto di forza nella capacità di riprodurre alla perfezione il sound tipico degli Oasis e nel garantire un grande e coinvolgente spettacolo sul palco. Nell’estate del 2006 Gem Archer, secondo chitarrista degli Oasis, ha postato personalmente i Supernova di Torino sul loro “MySpace” definendoli “…better than any English tribute I’ve seen…”

Concerto preceduto da una ricca cena a buffet con ingresso a 15 euro. Per informazioni il numero telefonico da contattare è 011/659.86.88. Direzione artistica Chiara De Carlo.