redazione il torinese, Autore presso Il Torinese - Pagina 350 di 2076

redazione il torinese

Un anno di polizia ferroviaria

Quello appena concluso è stato un anno impegnativo per la Polizia Ferroviaria di Piemonte e Valle d’Aosta, che ha visto i propri Agenti costantemente impiegati in attività di vigilanza e controllo sia negli ordinari servizi istituzionali che in quelli di carattere straordinario, organizzati di iniziativa o su specifici input ministeriali diramati dal Servizio Polizia Ferroviaria di Roma

I dispositivi di monitoraggio e controllo hanno interessato le stazioni di entrambe le regioni, sia le principali che gli scali minori privi di presidi permanenti, attraverso l’invio mirato sul posto di operatori, e sono stati estesi anche a bordo treno con l’impiego del personale di scorta appositamente qualificato. I risultati conseguiti parlano di sicurezza: durante tutto il 2018, gli operatori del Compartimento hanno proceduto a controllare ed identificare complessivamente n. 99.438 persone di cui n. 32.178 straniere e 4.253 minori. Del totale, 38.107 sono gli identificati a bordo treno. Le persone arrestate sono state n. 44, mentre quelle indagate a piede libero n. 727. 4.350 i veicoli controllati lungo il perimetro delle stazioni e nei piazzali antistanti, con 595 violazioni al Codice della Strada contestate. Nell’espletamento dei servizi specifici sopra accennati sono state sequestrate n. 35 armi, di cui n. 27 da taglio e n. 8 improprie; tra lo stupefacente sequestrato, nel corso dei quotidiani servizi di controllo ai pendolari, specie ragazzi e giovani, oltre 4 kg di marijuana e decine di pezzi di droga sintetica. L’impiego del personale del Compartimento di Polizia Ferroviaria per il Piemonte e la Valle d’Aosta si è altresì articolato in 12.662 servizi di vigilanza nelle stazioni F.S. con pattuglie in uniforme appiedate e, negli scali maggiori del capoluogo torinese, a bordo di mezzi elettrici Polfer che consentono di vigilare meglio i luoghi più isolati; nei n.1.125 servizi antiborseggio in abiti civili, effettuati sia negli scali ferroviari che a bordo treno; in n. 618 pattuglioni straordinari.Non meno efficace si è evidenziato il concorso dei militari dell’Esercito che affiancano gli Agenti della Polfer nei quotidiani servizi di pattugliamento e monitoraggio nella stazioni di Porta Nuova e Porta Susa.Sempre in tale contesto, grande attenzione è stata rivolta alla sicurezza del personale ferroviario viaggiante, in particolare dei Capitreno, oltre che dei viaggiatori, assicurando la scorta con 4462 operatori specializzati, a bordo di 11.272 convogli ferroviari, risultati critici all’esito di monitoraggi e valutazioni congiunte mensili effettuate con FS, compreso il treno notte Roma/Torino scortato quotidianamente.Oggettivamente apprezzabile la diminuzione dei delitti consumati in ambito ferroviario, che sono stati 693, contro 848 del 2017, 1114 del 2016 e 1112 del 2015.Anche l’attività contravvenzionale per violazione del Regolamento di Polizia Ferroviaria ha registrato risultati importanti; i relativi servizi, mirati al contrasto di comportamenti illeciti in ambito ferroviario, primi fra tutti gli indebiti attraversamenti di binari e passaggi a livello che risultano ancora essere tra le cause principali di investimenti mortali, nonché l’occupazione abusiva di carrozze in disuso, hanno consentito l’elevazione di ben 392 sanzioni.La Polfer, che per storia, tradizione e cultura porta nel suo DNA in primis la polizia di prossimità, non ha lesinato energie riguardo a vicinanza e contatto con persone particolarmente vulnerabili, quali minori, anziani, persone malate, confuse, o comunque in difficoltà intercettate sia nelle stazioni che a bordo treno; solo per citare un dato, nel 2018 sono state rintracciate n. 66 persone denunciate scomparse, di cui 47 minori che si erano allontanate dalle proprie abitazioni, da centri di accoglienza o comunità.Di recente nei servizi di bonifica svolti nelle aree torinesi di sosta dei carri demolendi e manutenzione treni, sono state rintracciate minori, immediatamente assistite, portate in sicurezza e restituite alle famiglie od alla rete di protezione, come disposto dall’AG. Solo a novembre bambina e madre nigeriana, vittime di maltrattamenti in famiglia, sono state rintracciate in stazione a Novi Ligure e ricollocate in struttura idonea, mentre la Polfer di Santhia ricorda con piacere l’anziana signora allontanatasi da una casa di riposo in Biella e rintracciata in stazione a Santhià a maggio. Invece, situazioni di particolare degrado rilevate durante i servizi sono state segnalate alle reti socio-assistenziali locali, anche per prevenire le tragiche conseguenze dell’emergenza freddo per chi cerca ripari di fortuna in ambito ferroviario. Non sono mancate indagini di largo respiro che, iniziate tempo addietro, hanno trovato la loro conclusione nell’anno appena terminato: ad Alessandria a luglio è stato stroncato un traffico di 860 veicoli con intestazione fittizia con conseguente danno all’Erario per centinaia di migliaia di euro e il deferimento alla A.G. dei responsabili, il tutto nato da un rituale controllo viaggiatori, sprovvisti di biglietto, a bordo treno. Ancora ad Alessandria una complessa indagine ha permesso il sequestro prima e la confisca poi di una ditta adibita alla lavorazione di metalli: 60 tonnellate di metalli sequestrate di cui 9 di rame, oltre 50 indagati per reati ambientali, ricettazione di metalli pregiati, evasione delle imposte.

Il 13 luglio, nello scalo merci di Novara Boschetto si è conclusa un’importante fase di un’indagine volta a contrastare il favoreggiamento all’immigrazione clandestina di stranieri verso il centro/nord Europa via Domodossola/Svizzera.Significativi i risultati di polizia giudiziaria raggiunti, all’esito di puntuali e impegnative indagini svolte sui responsabili di intimidazioni e danneggiamenti a bordo treno, se non di interruzioni di pubblico servizio. Il dato più positivo è la flessione delle aggressioni fisiche a Capitreno, passato dalle 44 del 2017 alle 14 del 2018, su un totale di 59 episodi, tra aggressioni fisiche e cosiddette verbali, del 2017 scesi a 41 nel decorso anno, per 22 dei quali sono peraltro stati già identificati e deferiti all’AG i relativi autori.Anche la microcriminalità in ambito ferroviario è stata contrastata dal pronto intervento delle pattuglie Polfer, impegnate altresì a sensibilizzare gli utenti, atteso che i denunciati agiscono spesso in carrozze che si vanno via via svuotando lungo il tragitto, di norma in coda treno, operando poco prima di giungere in stazione e scendendo repentinamente una volta compiuto l’illecito, approfittando della distrazione altrui.Nell’ambito dei servizi a bordo treno e in stazione, nel torinese numerosi sono gli indagati per furto, ma anche gli arrestati, dalla sottrazione di uno smartphone sul TGV, a gennaio, sull’Intercity notte Torino PN – Roma a febbraio, a bagagli e PC persi di vista nell’atrio di Porta Nuova, fino ad una recente rapina ai danni di un minore sulla Torino Cuneo, finita con un arrestato e un indagato.   Nell’espletamento dell’attività di repressione di reati, sono stati altresì effettuati mirati servizi volti al contrasto dei furti di rame in ambito ferroviario. Ad Asti a marzo sono stati colti sul fatto due fratelli di etnia slava che, dopo aver trafugato cavi di rame in linea, erano intenti a caricarli su furgone.L’evento paradigmatico del 2018, che ha segnato in modo indelebile la memoria professionale di ogni operatore Polfer intervenuto, è e rimarrà il disastro ferroviario di Caluso, nella notte tra il 23 e il 24 maggio, dove personale della Specialità: insieme alla Questura, ai Carabinieri, agli enti di soccorso sanitario e tecnico, ha gestito le delicate fasi di soccorso ai 25 feriti e assistenza alle famiglie delle due vittime, il macchinista di Trenitalia e un cittadino rumeno addetto alla scorta del trasporto eccezionale su strada; insieme a RFI ha gestito la complessa messa in sicurezza dell’infrastruttura ferroviaria e dei convogli; coordinato dalla Procura di Ivrea, insieme alla Polizia Stradale, ha avviato gli accertamenti tecnici specialistici, proseguiti nei giorni e settimane successivi, per stabilire la dinamica dell’incidente, ruoli e ambiti di responsabilità; per dieci giorni ha presidiato continuativamente la zona a custodia del passaggio a livello, dell’area e dei mezzi sottoposti a sequestro dalla A.G., per preservare l’integrità delle fonti di prova.

M.Iar.

 

 

 

 

Ghiaccio blocca auto della partoriente, i carabinieri salvano lei e il bimbo

DALLA PUGLIA   Era in auto con la famiglia per andare di corsa in ospedale perché stava per partorire il proprio bambino, ma il ghiaccio sulla strada, la scorsa notte, l’ha bloccata. La donna di 37 anni è stata così portata in ospedale da un carabiniere che si è messo alla guida del veicolo sul quale viaggiava. Il fatto è accaduto sulla strada provinciale che collega Francavilla Fontana (Brindisi) a San Marzano di San Giuseppe (Taranto). Il luogo era difficile da raggiungere anche dall’elisoccorso. Ma i Carabinieri hanno dato un lieto fine alla vicenda e il bimbo è nato in ospedale in ottime condizioni di salute.

Più incidenti stradali ma calano morti e feriti

Aumentano gli incidenti stradali in  Piemonte e Valle d’Aosta, ma calano quelli con morti e feriti. I dati giungono dal bilancio  2018 del compartimento della Polizia stradale. 4.872 incidenti in totale segnano un +4,8% rispetto al 2017. Gli incidenti mortali calano del 7,6% (60 contro 65) e le  vittime sono  65 invece delle 68 dell’anno prima. Sono stati  40 mila i servizi di pattugliamento e 141.952 mila le infrazioni,  decurtati 189.355 punti patente e ritirate 4.286 patenti e 4.322 carte di circolazione.
   

Un intero paese senz’acqua. Ma ora si può di nuovo bere

DAL PIEMONTE     L’acqua è tornata finalmente utilizzabile per gli usi potabili ed alimentari a Pecetto di Valenza, comune collinare a pochi chilometri dalla Città dell’Oro

Il sindaco Andrea Bortoloni, dopo che aveva avuto il disco verde dall’Asl di Alessandria ha informato la popolazione che l’emergenza nitrati era superata, in quanto l’intervento dell’Azienda municipalizzata valenzana aveva avuto un effetto positivo. Tutto era iniziato il 29 dicembre scorso quando, dopo il rilevamento di una percentuale di nitrati, sia pure di poco superiore ai valori limite, il sindaco aveva emesso un’ordinanza di divieto dell’acqua, ad eccezione per scopi igienici. “Era da sedici anni che non si verificava un fenomeno del genere” dice Andrea Bortoloni. I nitrati, per effetto della concimazione dei campi, potrebbero essersi trovati in una misura maggiore a quanto consentito per via dell’ultima piena del Po. Il Comune di Pecetto, infatti, pur non essendo toccato quanto a territorio comunale dal percorso del ‘grande fiume’, tuttavia ha i due pozzi che alimentano la rete acquedottistica a poca distanza dallo stesso e come tali destinatari di possibili esondazioni o piene. Anche alla luce del particolare periodo dell’anno nel quale si è verificato il disagio (che riguardava tutto il paese senza eccezioni) l’amministrazione, d’intesa con Amv, aveva organizzato una distribuzione di bottiglie di acqua naturale, sia al mattino che al pomeriggio, con l’utilizzo di personale comunale e volontari della protezione civile. “Adesso si rende assolutamente necessaria ed in tempi brevi la realizzazione dell’interconnessione sulla linea Valenza-Pecetto-Bassignana la quale era già nel piano di investimenti dell’azienda valenzana ed ora è anche già presente come progetto. Con quest’opera in essere, dal momento che i pozzi cui attinge la Azienda multiuservizi casalese di Casale Monferrato e che servirebbero anche Valenza sono piuttosto profondi, una situazione come questa difficilmente si ripeterebbe”.

Massimo iaretti

 

Un intero paese senz'acqua. Ma ora si può di nuovo bere

DAL PIEMONTE     L’acqua è tornata finalmente utilizzabile per gli usi potabili ed alimentari a Pecetto di Valenza, comune collinare a pochi chilometri dalla Città dell’Oro

Il sindaco Andrea Bortoloni, dopo che aveva avuto il disco verde dall’Asl di Alessandria ha informato la popolazione che l’emergenza nitrati era superata, in quanto l’intervento dell’Azienda municipalizzata valenzana aveva avuto un effetto positivo. Tutto era iniziato il 29 dicembre scorso quando, dopo il rilevamento di una percentuale di nitrati, sia pure di poco superiore ai valori limite, il sindaco aveva emesso un’ordinanza di divieto dell’acqua, ad eccezione per scopi igienici. “Era da sedici anni che non si verificava un fenomeno del genere” dice Andrea Bortoloni. I nitrati, per effetto della concimazione dei campi, potrebbero essersi trovati in una misura maggiore a quanto consentito per via dell’ultima piena del Po. Il Comune di Pecetto, infatti, pur non essendo toccato quanto a territorio comunale dal percorso del ‘grande fiume’, tuttavia ha i due pozzi che alimentano la rete acquedottistica a poca distanza dallo stesso e come tali destinatari di possibili esondazioni o piene. Anche alla luce del particolare periodo dell’anno nel quale si è verificato il disagio (che riguardava tutto il paese senza eccezioni) l’amministrazione, d’intesa con Amv, aveva organizzato una distribuzione di bottiglie di acqua naturale, sia al mattino che al pomeriggio, con l’utilizzo di personale comunale e volontari della protezione civile. “Adesso si rende assolutamente necessaria ed in tempi brevi la realizzazione dell’interconnessione sulla linea Valenza-Pecetto-Bassignana la quale era già nel piano di investimenti dell’azienda valenzana ed ora è anche già presente come progetto. Con quest’opera in essere, dal momento che i pozzi cui attinge la Azienda multiuservizi casalese di Casale Monferrato e che servirebbero anche Valenza sono piuttosto profondi, una situazione come questa difficilmente si ripeterebbe”.

Massimo iaretti

 

La Regione valuta il ricorso contro il decreto sicurezza

La Regione Piemonte ha istituito nelle passate settimane un tavolo di crisi con l’Anci regionale per valutare l’impatto del decreto sicurezza, ora legge, sul proprio territorio. Nell’ultima riunione del 21 dicembre è emersa anche la necessità di un confronto allargato con tutte le prefetture. “A questo scopo – spiega l’assessora Monica Cerutti – stiamo raccogliendo le concrete preoccupazioni di molte amministrazioni comunali, indipendentemente dal colore politico. In questi giorni stiamo valutando, in accordo con il presidente Sergio Chiamparino, e in seguito all’ordine del giorno approvato dal Consiglio regionale il 18 dicembre contrario al decreto sicurezza,  se sussistano i fondamenti giuridici come Regione per un ricorso alla Corte Costituzionale. Auspichiamo che altre regioni possano condividere questa azione”. “Tale decreto – prosegue l’assessore –  risulta anche in totale contrasto con la nostra legge regionale 5/2016 contro tutte le discriminazioni, “Norme di attuazione del divieto di ogni forma di discriminazione e della parità di trattamento nelle materie di competenza regionale, legge che applica invece i principi costituzionali”.

 

(foto: il Torinese)

Rete Bianca, Tav: si faccia, senza le eterne polemiche politiche

“Saremo di nuovo in piazza il prossimo 12 gennaio per dire Si’ alla Torino/Lione ma basta con le ormai sterili e inutili polemiche politiche. Tutto il mondo politico, e non solo, sa che sono ormai rimasti due soli partiti a dire un no secco alla Tav: il partito dei 5 stelle e Sinistra italiana. Tutti gli altri, seppur con sfumature diverse, sono decisamente favorevoli. Ora, visto che se ne parla da circa 30 anni, sarebbe anche un po’ specioso continuare questa eterna polemica politica. La Tav si faccia, cioè si completi, ma senza trasformarla – come ormai è evidente a tutti – in una continua e permanente polemica in vista della prossima campagna elettorale regionale. E senza gli ormai altrettanto noti protagonismi personali. Anche perché, sotto questo versante, le responsabilità politiche attraversano orizzontalmente le tradizionali coalizioni di centrodestra e centrosinistra. Saremo di nuovo in piazza, dunque. Non per continuare a fare campagna elettorale o per rinfacciarsi le responsabilità politiche ma solo per dire Si’ alla Torino/Lione. La campagna elettorale per le regionali piemontesi, com’è ovvio a tutti, affronta anche altri temi. Fermarsi a questo sarebbe riduttivo e anche po’ curioso“.

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Rete Bianca Piemonte

Giorgio Merlo, Mauro Carmagnola, Giampiero Leo

Carabinieri, controlli preventivi. 350 identificati nel Monferrato

Trecentocinquanta persone identificate, cinquanta delle quali straniere, centottanta veicoli controllati, elevate sanzioni per violazioni al codice ella strada per circa cinquemila euro. E’ il risultato dei controlli preventivi messi in campo dalla Compagnia Carabinieri di Casale Monferrato che in questi giorni ha impiegato settanta uomini e trenta mezzi. Le operazioni hanno anche portato ad un arresto per il reato di detenzione ai fini dello spaccio. Nelle maglie della giustizia è finito un 21enne italiano, di origini straniere, fermato nel territorio del Comune di Fubine (Alessandria), e trovato con 5 confezioni di cocaina. I successi accertamenti dei militari dell’Arma nella sua abitazione hanno consentito, in fase di perquisizione domiciliare, di rinvenire altre 12 confezioni di ‘coca’, per un totale di 24 grammi di sostanza, oltre a 14 grammi di sostanza utilizzata per il taglio e materiale vario per il confezionamento.

Massimo Iaretti

 

Pernigotti, Di Maio: “Una lunga maratona”

Per il vicepremier e ministro del Lavoro Luigi  Di Maio la  vertenza della Pernigotti é  come una “lunga maratona” che  si deve conquistare un miglio alla volta. “Siamo disposti a una trattativa a oltranza per convincere la proprietà ma bisogna dare più tempo all’advisor”, dice Di Maio e aggiunge: più soggetti interessati troveremo e più riusciremo a convincere l’azienda che ci sono soluzioni alternative”. Il ministro del Lavoro era presente all’incontro con i lavoratori e i sindacalisti della Pernigotti presso lo  stabilimento di Novi Ligure.

Pernigotti, Di Maio: "Una lunga maratona"

Per il vicepremier e ministro del Lavoro Luigi  Di Maio la  vertenza della Pernigotti é  come una “lunga maratona” che  si deve conquistare un miglio alla volta. “Siamo disposti a una trattativa a oltranza per convincere la proprietà ma bisogna dare più tempo all’advisor”, dice Di Maio e aggiunge: più soggetti interessati troveremo e più riusciremo a convincere l’azienda che ci sono soluzioni alternative”. Il ministro del Lavoro era presente all’incontro con i lavoratori e i sindacalisti della Pernigotti presso lo  stabilimento di Novi Ligure.