redazione il torinese

Giugno, i caravaggisti e una statua

Giugno è mese di vacanze, i ragazzi finiscono la scuola, i bambini lasciano l’asilo, la classe lavoratrice chiede ferie al datore di lavoro, oppure è cacciata in ferie per obbligo di legge, alcuni prenotano per una vacanza, altri hanno la villeggiatura assicurata -seppur accontentandosi di andare a casa di amici o adattandosi a casa dei parenti– a qualcuno delle vacanze non importa un fico, infatti ha intenzione di risparmiare per comprarsi un nuovo mega televisore galattico, dopo aver pagato le bollette e tutto il resto, per trovare il coraggio prossimamente di invitare la vicina di casa che è supercarina. A giugno qualcuno altro d’altra parte ha da poco iniziato la stagione lavorativa e naturalmente spera di avere tanto da fare per guadagnare abbastanza nel mentre, per così dire, bada alle ferie degli altri. Per quanto riguarda l’estate quell’uno si concede, nel mentre ramazza delle cicche per terra o asciuga l’alone di un bicchiere, si concede dicevamo di cogliere la spensieratezza di una coppia che si attarda ad un tavolino; alle vacanze lui ci penserà in inverno. Sia che siate tra quelli che sono andati in vacanza e dunque sono lontani dalla bella Torino, sia che siate in procinto di progettare un’uscita lontano dalla vostra città e siate sull’idea di mettere la petite Paris tra le vostre mete, sia che abbiate intenzione di tornare immediatamente a Torino perché “Torino è Torino e nessun altrove”, sia che ora siate fuori e non volete tornare mai più perché avete beccato un posto di mare con l’acqua cristallina, in ogni caso fate un salto con la mente o di persona alla Fontana dei Dodici Mesi inaugurata nel lontano 1898, presso l’incantevole parco del Valentino. Nella rubrica mensile che oggi vi presento, vedremo le dodici statue che compongono la Fontana in concomitanza con almeno una decina di correnti artistiche. Iniziamo da giugno e parliamo dei Caravaggisti, dando così il benvenuto alla stagione estiva che come di solito nell’emisfero boreale sarà caldissima, torrida stando alla tendenza degli ultimi anni. Durante la prossima estate la Terra si troverà, come di solito da che esiste, nel perielio più lontano dall’astro che ci dà la vita, il Sole. Il nostro pianeta sarà più lontano dal Sole, ma l’inclinazione dell’asse di rivoluzione è tale da fare in modo che l’emisfero nord riceva i raggi solari con un certo angolo acuto, un angolo da cui desumiamo che i raggi penetrano quasi perpendicolarmente e perciò sono più diretti e quindi più forti, un po’ come quando alla scrivania, stendendo un foglio sotto la luce della lampada, vediamo più chiaramente e più distintamente che non tenendolo a fianco della luce. Questo esempio del foglio e della scrivania non è dei più calzanti, pensiamo piuttosto alla fontana del Valentino. Tutti sono invitati ad andare a vedere di persona: la statua del mese di giugno è come per le altre allegorie dei dodici mesi, una statua femminile. Giugno tiene alla sua destra una copiosa balza di stoffa che sta rigida dal grembo alla spalla e che sembrerebbe essere della stessa stoffa della lunga gonna, quasi tenesse riposto a mo’ di involto qualcosa, forse un attrezzo per lavorare nei campi. La statua femminile ha tra le mani spighe di grano, porta capelli corti a differenza della maggior parte delle altre statue e infine incede con la gamba destra, calzata di un sandalo che ricorda i coturni mentre la gamba sinistra non si vede del tutto, probabilmente avvolta tra le pieghe della veste. La donna della statua tiene lo sguardo a terra, a segno, come chi ha molta strada da fare. La statua rappresenta un momento di torsione e di accoglienza. Per nessun vero buon motivo pensiamo dunque ai Caravaggisti, la corrente artistica che segue dai chiaroscuri di Michelangelo Merisi noto con il nome di Caravaggio per la sua città natale. Artista che davvero rivoluzionò la pittura e che segna un limite, una svolta, per il quale si può parlare di un vero e proprio cambio di rotta. Geniale, tribolatissimo, inquieto eppur così reale da fermare lo scorrere del tempo nelle sue tele. Ricordiamo tra i Caravaggisti italiani la pittrice nata l’8 luglio 1593 e morta il 31 gennaio 1654 Artemisia Lomi Gentileschi, oltre a Orazio suo padre e a Giulio Gentileschi (fratello). L’uso del chiaroscuro è tipico dei Caravaggisti, è possibile riconoscerli perché nell’immagine rappresentata in un qualsiasi quadro realizzato da questi pittori, la luce è ragionata, ovvero vi è un punto da cui la luce proviene e dunque le figure sono chiaroscurate tenendo in considerazione quali sono le parti su cui la luce si appoggia. L’angolo di inclinazione della luce è altrettanto importante; inoltre le parti che restano a buio oppure sono coperte dall’ombra che, per esempio, un corpo getta su di un altro, sono raffigurate fedelmente secondo il modo in cui le vedremmo in realtà. Se vi piace questa rubrica in dieci uscite, restate con iltorinese.it e andate a visitare la spendida fontana al parco del Valentino, a luglio si parlerà ancora della Fontana dei Dodici Mesi e possibilmente dello stile Liberty!

 

Elettra -ellie- Nicodemi

 

      

Legambiente scrive alla nuova Giunta regionale

Con una lettera Legambiente augura buon lavoro al neo presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e all’intera Giunta regionale: “Disponibili al confronto e collaborazione”

“Ci auguriamo che le grandi questioni ambientali siano al centro dell’impegno della Regione Piemonte per i prossimi anni, consapevoli del fatto che la sfida ai cambiamenti climatici e la riduzione delle emissioni di CO2 sono le grandi questioni che vanno affrontate a livello globale, partendo però da azioni territoriali”. Con queste parole Fabio Dovana, presidente di Legambiente e Valle d’Aosta, augura buon lavoro al neo presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e all’intera Giunta regionale. “Siamo disponibili fin da subito al confronto e alla collaborazione. L’adattamento ai cambiamenti climatici è la vera grande sfida del tempo in cui viviamo. Per vincerla, dobbiamo rendere le nostre città più resilienti e sicure, cogliendo l’opportunità di farle diventare anche più vivibili e belle. E’ necessario prendere consapevolezza dei limiti che la natura ci impone e trovare in questi la chiave di volta per un diverso modello di sviluppo, dare gambe e concretezza a questo percorso. La proposta ambientalista è un contributo concreto per uscire dalla crisi economica, per creare lavoro in un’economia a basse emissioni di CO2, per ricostruire un Paese nella legalità e in un nuovo spirito etico. Siamo convinti che le politiche ambientali siano da considerarsi in modo sistemico rispetto ai temi dell’integrazione, della lotta alle povertà e alle mafie, delle politiche giovanili e del lavoro, dello sviluppo economico e culturale. Sono tanti i temi di cui Legambiente si occupa e di cui speriamo di avere presto occasione di confronto e per questo Le chiediamo disponibilità per un incontro, insieme agli Assessori con competenze sui temi ambientali”.

Nel corso della campagna elettorale Legambiente aveva proposto ai candidati presidenti e consiglieri per la Regione Piemonte 30 domande-impegni chiave in campo ambientale. Un documento a cui il neo presidente Cirio aveva rispostotema per tema: https://bit.ly/31ETy6z

Domenica di musica e delizie al Balon

Per il primo anno la Festa della Musica Torino integra un quartiere vibrante di energia e attivissimo dal punto di vista artistico e musicale: il BALON
Nelle vie del borgo vivremo un caleidoscopio di suoni, musica e colori attraverso i concerti della Festa della Musica. Una domenica musicale tra band, dj set e accademie musicali che suoneranno ad ogni angolo di Borgo Dora a partire dalle h. 11 fino alle 23. Non mancherà la caratteristica fondamentale del borgo, l’apertura delle botteghe storiche e un mercatino del vintage con oltre 100 espositori in collaborazione con straMERCATINO. Esposizioni e mostre d’arte a cura di Go Art Factory con esibizioni di pittura live sulle pareti del Balon dedicate alla Festa della Musica. In collaborazione con FederEventi Piemonte sarà presente anche  lo street food con specialità tipiche regionali e birre artigianali piemontesi si potranno gustare  
Birre artigianali 
Bombette pugliesi 
Gnocco fritto 
Piadine
Arrosticini 
Panini
Calzoni
Zeppole salate 
Bomboloni
Cannoli siciliani
Pesce fritto
L’estate non poteva partire nel modo migliore in una giornata che riporterà la notte bianca al Balon.

Fondi europei: usarli bene, usarli tutti

La partecipazione alla riunione annuale del Comitato di sorveglianza dei programmi operativi del Fondo europeo di sviluppo regionale e del Fondo sociale europeo, svoltosi il 18 giugno nel Museo del Risorgimento di Torino e di cui fanno parte i rappresentanti della Commissione Ue, delle autorità nazionali, regionali e locali e delle parti economiche e sociali, ha offerto al presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, l’occasione per puntualizzare alcune convinzioni sull’utilizzo delle risorse provenienti dall’Unione Europea. Erano presenti anche gli assessori regionali Andrea Tronzano, Elena Chiorino e Matteo Marnati. “Ho voluto presiedere personalmente questo incontro – ha sottolineato Cirio – perché rappresenta l’appuntamento più importante per valutare lo stato di attuazione dei fondi Ue e il conseguimento degli obiettivi fissati dall’Europa”. Dopo aver preso atto che “finora il Piemonte ha ottenuto risultati positivi in molti settori ed è in linea con le Regioni italiane, ma non è nella media delle Regioni europee”, ha voluto alzare l’asticella: “Occorre provare a risalire la classifica con l’impegno di tutti. Il nostro obiettivo devono essere la Baviera, la Rhone Alpes e il Baden Wuttenberg”. In questa direzione il presidente Cirio ha lanciato una sfida: “Cambiare marcia ed essere più veloci nella capacità di spesa. Dal 2020 dovremo essere più attivi e protagonisti nella programmazione delle risorse, individuando strategie capaci di fare dei nuovi fondi i propulsori dello sviluppo del Piemonte. A tale scopo è necessario condividere una visione di insieme con gli enti locali e le parti sociali. Programmare bene tutti insieme le prossime risorse è fondamentale, perché se il Piemonte si mostrerà serio con Bruxelles riuscirà a ottenere maggiori risultati”. Sui programmi attualmente in vigore “è necessario – ha rimarcato Cirio – avere una linea di demarcazione su quanto speso finora, su quanto impegnato ma non speso, e sulle risorse ancora disponibili, in modo da utilizzare bene i soldi rimasti in modo da verificare la possibilità di rimodularle in base alle esigenze e le priorità attuali del Piemonte. Il 27 giugno sarò a Bruxelles per incontrare le direzioni competenti e discutere proprio di questo”.

I concerti di Flowers Festival

Anche quest’anno Flowers Festival – da giovedì 27 giugno a sabato 20 luglio, nel Cortile della Lavanderia a Vapore nel Parco della Certosa di Collegno (To) – offre una serie di eventi unici con i migliori artisti della scena italiana e internazionale

 Cinque concerti che a cui sarà possibile assistere solo al festival di Collegno (To): Olafur Arnalds (28 Giugno), Jack Savoretti (5 Luglio), Ezio Bosso & Europe Philharmonic Orchestra (11 Luglio), Giuseppe Cederna + Willy Mertz + Clg Ensemble (14 Luglio), Joan Baez (19 Luglio).

 

Il titolo dell’edizione di quest’anno, “Building a new society”, è stato suggerito dal luogo in cui si svolge il Festival ovvero il Cortile della Lavanderia del più grande e celebre manicomio italiano, quello di CollegnoFranco Basaglia, chiudendolo insieme alle altre strutture manicomiali italiane, distrusse nei fatti quei luoghi creati dalla nuova società ottocentesca per la segregazione di soggetti non utili alla sua costruzione nei canoni etico/economici, quali folli, derelitti e soggetti marginali.

Il Festival intende quindi superare la sua dimensione di spettacolo e intrattenimento e, nei suoi limiti, vuole contribuire al dibattito sulle trasformazioni sociali che sta attraversando tutti i settori del nostro vivere quotidiano proponendo artisti che si stanno interrogando nella propria opera su come costruire una nuova società, su quali valori farlo, percorrendo quali strade in futuro e quali sono state percorse in passato.

Ecco quindi che sul palco del Cortile della Lavanderia a Vapore del Parco della Certosa di Collegno (To) si potrà assistere all’odierna scena musicale e alle sue risposte relative alla necessità di avviare la costruzione di una nuova società.

Un nuovo modello per servizi, dati e informazione  

Torino, mercoledì 26 giugno 2019, ore 10  Auditorium Vivaldi, Biblioteca Nazionale Universitaria – piazza Carlo Alberto 5a

La profonda trasformazione sociale e digitale che stiamo vivendo fa affiorare l’esigenza di un nuovo modello di fiducia, digitale e distribuito, che può stravolgere il nostro modo consueto di interagire con la società, le aziende e le istituzioni. Fiducia è la parola chiave che rende possibili connessioni tra soggetti oggi separati da barriere territoriali, amministrative e di settore.  In questo nuovo modello, le istituzioni dovranno assumere un ruolo inedito a garanzia di qualità, affidabilità e autorevolezza dei servizi forniti da tutti, mentre utenti, dispositivi, applicazioni e dati si sposteranno sempre più al di fuori della zona di controllo diretto. Tecnologie come la blockchain si candidano come soluzioni ideali per concretizzare nuovi scenari basati sulla fiducia digitale.

In apertura dei lavori interverranno: 

Laura Castelli Viceministro dell’Economia e delle Finanze
Paola Pisano Assessora all’Innovazione Città di Torino
Pietro Pacini Direttore Generale CSI Piemonte
Mario Manzo Vice Presidente Esecutivo Fondazione Torino Wireless
Alberto Sinigaglia Presidente Ordine dei Giornalisti del Piemonte

Caos maltempo: un morto, autostrada e palazzo in bilico

È morto il 65enne disperso nelle scorse ore nei boschi a monte della frazione Vignassa di Villarfocchiardo Le unità cinofile del soccorso alpino hanno segnalato il corpo vicino al torrente a monte della borgata, in una zona interessata dai temporali. Intanto i sensori di sicurezza registrano rischi di stabilità dell’Autostrada Torino-Aosta nei pressi di Quincinetto. A Torino un palazzo di corso Vigevano, a causa delle infiltrazioni d’acqua è pericolante, ma una settantina di abitanti rifiuta di lasciare i propri alloggi.

Giappone, consigli per il viaggio

Più di undici ore di volo, dodicimila chilometri di distanza, un mondo diverso, diverso dal nostro, dalla nostra cultura, dalle nostre abitudini, differente persino dall’Asia che lo circonda. Moderno e all’avanguardia ma anche resistente alle tradizioni, antiche e gloriose, coinvolgenti e misteriose. Il Giappone, il paese del Sol Levante, profondità e sostanza, un luogo che dà la sensazione a chi lo visita di essere distante davvero, “lontano dalla mia vita” diceva Nicolas Bouvier, il viaggiatore svizzero. Questa isola, accompagnata da moltissime altre, merita di essere visitata, è un posto unico, fertile di cultura, fitto di contrasti, caratterizzato da una simmetria e da un equilibrio spesso incomprensibili. Tokyo, avanzata ed evoluta, con i suoi grattacieli, la sua vita frenetica, immensa e spiazzante. Kyoto antica capitale e centro religioso del paese, i suoi templi incastonati nelle vecchie case e il Cammino del Filosofo. Hiroshima memore di terribili e storici dolori, odierna città della pace con il suo imperdibile Memorial. Osaka vivace e produttiva con il Museo di Arte Moderna e la Cerimonia del tè. E poi Nikko, Inari, Nara, Miyajima, il Monte Fuji e una lista lunghissima di luoghi da conoscere e da vivere. La diversità, la lontananza e la complessità ci spingono alla scoperta di questa terra con uno spirito esplorativo e curioso, con una voglia irresistibile di conoscere e inoltrarci senza riserve in questa cultura millenaria, ma il viaggio è invitante anche per la serenità e la fiducia che questo luogo ci ispira, per la promessa di sicurezza e affidabilità. Alcuni consigli di viaggio renderanno la visita in Giappone ancora più comoda, faciliteranno il soggiorno e saranno di supporto preventivando alcuni possibili inconvenienti. Un primo suggerimento per prepararsi al viaggio è quello di andare sui blog di esperti del paese che sono, rispetto alle guide turistiche o alle brochure d’agenzia, più completi, minuziosi di particolari e punti di vista, per esempio: marcotogni.it , sognandoilgiappone.com o viaggiappone.com . Molto importante è l’affitto di un wifi portatile per almeno due motivi, il primo riguarda l’assenza di nomi delle strade e una mappa virtuale quindi può risultare davvero utile, il secondo riguarda la lingua: quasi nessuno parla inglese e un supporto digitale può essere d’aiuto per traduzioni e utilizzo dei trasporti pubblici (ordinabile online prima di partire, da ritirare e consegnare in aeroporto o nel primo/ultimo albergo dove si soggiorna) . E proprio riferito agli spostamenti è il prossimo consiglio: l’acquisto del Japan Rail Pass, per viaggiare in treno per evitare di acquistare i biglietti ogni volta, e della Suica o Pasmo Card per usufruire dei trasporti a Tokyo. Un servizio molto utile (a pagamento) è l’invio delle valige da un albergo all’altro, questo consente di viaggiare leggeri soprattutto se tra due soggiorni si inseriscono gite giornaliere.

Il volo per il Giappone dall’Italia è davvero lungo, molte sono le compagnie che ci arrivano a cominciare dalla nostra compagnia di bandiera che ha il volo diretto ma solo su Tokyo mentre le altre europee arrivano e ripartono anche da Osaka e per chi fa il tour è molto comodo non dover tornare nella capitale giapponese per il rientro. Considerato il tempo da passare in aereo sarebbe meglio che l’aereo fosse comodo e grande per permettere un minimo di movimento e la seduta con lo spazio necessario per riposare . Qualcuno vola, a mio avviso, con aerei troppo piccoli per rotte così lunghe.

Gli alberghi sono molto curati e puliti, anche le categorie minori, si può soggiornare quindi senza spendere una fortuna, l’unica cosa da controllare è la dimensione della stanza che rispetto ai nostri standard è decisamente più piccola. Sicuramente da fare è l’esperienza del ryokan, l’albergo tipico giapponese, notte sul futon, cena sul tatami e relax nell’onsen, le loro terme, dove si accede esclusivamente senza indumenti. Se si vuole risparmiare un po’ si può escludere la colazione solitamente abbastanza costosa, non si avranno problemi a trovare catene internazionali o bar locali.

Mangiare è semplice, ci sono ristoranti ovunque perfino alcune fermate delle metropolitane hanno un’ala ristorazione. Oltre al cibo giapponese, buonissimo anche nei locali più piccoli e semplici, si trova molto facilmente anche quello internazionale e perfino l’italiano. Per ovviare al problema della lingua e per fare chiarezza sul cibo offerto le vetrine dei locali espongono plastici dei piatti, alcuni invece hanno all’esterno delle macchinette per ordinare e pagare, il cibo verrà poi ritirato al bancone e mangiato ai tavoli.

I periodi più indicati ma anche più turistici, e quindi affollati sono, per la fioritura dei ciliegi, marzo e aprile e l’autunno sia per il clima ma anche per i colori che la natura offre. Maggio è un altro periodo buono per andare ma attenzione alla Golden Week, che in genere cade nella prima settimana, feste nazionali e vacanza per i giapponesi. In questo periodo gli abitanti del luogo viaggiano e fanno pellegrinaggi, trovare posto negli alberghi, sui treni o aerei è più difficile.

Quest’ultimo più che un consiglio è una positiva costatazione: la proverbiale gentilezza dei giapponesi a cui bisogna abituarsi. Sì perché è davvero tanta, presente in ogni loro gesto, a decoro di ogni azione e di rinforzo in ogni loro risposta: inchini, sorrisi, tentativi ad ogni costo per accontentare le persone a cui forse non siamo abituati e che potremmo considerare spesso come formalità inutile, ma non è così, è parte della loro meravigliosa e delicata cultura, anche questo è il Giappone.

Maria La Barbera

 

Estate alla Marchesa

Teatro, concerti, cabaret, talk show per un’estate tutta (o quasi) torinese

Un nuovo teatro a cielo aperto. Un nuovo spazio eventi per l’estate torinese. Dimora storica di proprietà del Comune di Torino, la Cascina Marchesa al Parco della Pellerina (corso Regina Margherita, 371) diventa palcoscenico live da giugno ad agosto, con un’arena eventi in grado di ospitare 700 posti a sedere o addirittura 2mila in piedi e un’offerta estremamente variegata di spettacoli, affidata, sotto il titolo de “La Marchesa Estate”, alla direzione artistica dell’Associazione Culturale “Dreams Live” in collaborazione con “Dimensione Eventi”. Inizio spettacoli alle ore 21,30, il primo appuntamento è in programma per giovedì 20 giugno con il Talk Show “Faccio cose, vedo gente”, condotto dal giornalista, scrittore e blogger Antonio Dipollina che si intratterrà per l’occasione con Alberto Angela; ultimo appuntamento, venerdì 2 agosto, con l’irresistibile Cabaret di Franco Neri. In mezzo, altri eventi spettacolari di indubbio richiamo. In primis, gli Appuntamenti Teatrali, a partire da mercoledì 26 giugno, con “Serata d’onore” che sul palco vedrà Michele Placido impegnato in un recital incentrato sull’interpretazione di poesie e monologhi di grandi autori, da Dante a Neruda a Montale e a D’Annunzio, fino ai napoletani Salvatore Di Giacomo, Raffaele Viviani ed Eduardo De Filippo. Mercoledì 10 luglio, toccherà a Giancarlo Giannini con un singolare incontro di letteratura e musica, in un viaggio poetico che accompagnerà gli spettatori dal Duecento fino ai giorni nostri. Il terzo appuntamento, martedì 16 luglio, sarà con un personaggio controverso e dall’enorme cultura come Vittorio Sgarbi che, dopo il   grande successo degli spettacoli teatrali “Caravaggio”, “Michelangelo” e “Leonardo” si cimenterà, da par suo, in una nuova affascinante esplorazione dell’universo artistico del ‘900. Sarà invece una serata teatro Special, quella del 19 luglio, con Beppe Grillo e il suo “Imsonnia (Ora dormo!)”, una sorta di work in progress creativo, generato dall’insonnia che tormenta Grillo da quarant’anni e che lo porta “a farsi domande scomode, ad interrogarsi sull’ovvio e a trovare risposte azzardate”. Tre sono i big in agenda per gli Appuntamenti Musicali: giovedì 11 luglio, Red Canzian, storico cantante e bassista dei Pooh (con il suo “Testimone del Tempo”), seguito da Luché atteso per sabato 20 luglio e da Luca Barbarossa, sul palco della “Marchesa” giovedì primo agosto. Di forte interesse saranno anche le serate dedicate ai Grandi Tributi: dagli Abba con gli Abba Celebration ( 21 giugno) ad Elton John con The Rocket Men (25 giugno) e alla Celebration Woodstock (6 luglio, dalle ore 18) fino ai Bee Gees con i B-Gis (13 luglio), ai Queen con i Kinds of Magic (23 luglio) e a Ligabue con gli Oronero (27 luglio). Tutti da ridere gli Appuntamenti Cabaret, che vedranno alternarsi gli storici Gigi & Andrea (28 giugno) ai Panpers di “Colorado Café” (5 luglio), l’irriverente Gene Gnocchi (12 luglio) a Giovanni Cacioppo con il suo “Ho scagliato la prima pietra” (26 luglio) e al torinese doc d’origine calabrese Franco Neri (2 agosto). A chiudere il ricco programma della prima edizione de “La Marchesa Estate”, saranno infine i Talk Show (ingresso gratuito), condotti da Antonio Dipollina che incontrerà personaggi del calibro di Alberto Angela (20 giugno), Gerry Scotti (27 giugno), Renzo Arbore (4 luglio) e Piero Chiambretti (18 luglio).Tutti gli eventi sono acquistabili con il circuito “Ticket One” (on- line su www.ticketone.it ed in tutti i punti vendita affiliati). Sarà anche disponibile un botteghino vendita biglietti la sera dell’evento presso la stessa Cascina Marchesa. Per ulteriori info su spettacoli, convenzioni gruppi o associazioni, è possibile contattare il numero 011/2632323 (dal lun. al ven. 9/13 e 14,30/18,30) o l’indirizzo mail info@dimensioneeventi.it

g. m.  

 

Nelle foto

– La Cascina Marchesa
– Michele Placido
– Giancarlo Giannini
– Beppe Grillo
– Red Canzian
– Gene Gnocchi

Fondi europei: usarli bene, usarli tutti

La partecipazione alla riunione annuale del Comitato di sorveglianza dei programmi operativi del Fondo europeo di sviluppo regionale e del Fondo sociale europeo, svoltosi il 18 giugno nel Museo del Risorgimento di Torino e di cui fanno parte i rappresentanti della Commissione Ue, delle autorità nazionali, regionali e locali e delle parti economiche e sociali, ha offerto al presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, l’occasione per puntualizzare alcune convinzioni sull’utilizzo delle risorse provenienti dall’Unione Europea. Erano presenti anche gli assessori regionali Andrea Tronzano, Elena Chiorino e Matteo Marnati. “Ho voluto presiedere personalmente questo incontro – ha sottolineato Cirio – perché rappresenta l’appuntamento più importante per valutare lo stato di attuazione dei fondi Ue e il conseguimento degli obiettivi fissati dall’Europa”. Dopo aver preso atto che “finora il Piemonte ha ottenuto risultati positivi in molti settori ed è in linea con le Regioni italiane, ma non è nella media delle Regioni europee”, ha voluto alzare l’asticella: “Occorre provare a risalire la classifica con l’impegno di tutti. Il nostro obiettivo devono essere la Baviera, la Rhone Alpes e il Baden Wuttenberg”. In questa direzione il presidente Cirio ha lanciato una sfida: “Cambiare marcia ed essere più veloci nella capacità di spesa. Dal 2020 dovremo essere più attivi e protagonisti nella programmazione delle risorse, individuando strategie capaci di fare dei nuovi fondi i propulsori dello sviluppo del Piemonte. A tale scopo è necessario condividere una visione di insieme con gli enti locali e le parti sociali. Programmare bene tutti insieme le prossime risorse è fondamentale, perché se il Piemonte si mostrerà serio con Bruxelles riuscirà a ottenere maggiori risultati”. Sui programmi attualmente in vigore “è necessario – ha rimarcato Cirio – avere una linea di demarcazione su quanto speso finora, su quanto impegnato ma non speso, e sulle risorse ancora disponibili, in modo da utilizzare bene i soldi rimasti in modo da verificare la possibilità di rimodularle in base alle esigenze e le priorità attuali del Piemonte. Il 27 giugno sarò a Bruxelles per incontrare le direzioni competenti e discutere proprio di questo”.