redazione il torinese

Avvocato di strada: “Avviciniamo i giovani all'avvocatura" 

Anche quest’anno i volontari di Avvocato di Strada Torino avranno un ruolo di primo piano nelle attività della Clinica Legale della Facoltà di Giurisprudenza attivata dalla Dott.ssa Cecilia Blengino dell’Università di Torino

L’esperienza, che verrà presentata martedì 5 febbraio alle ore 10 sarà aperta a due studenti di giurisprudenza che potranno affiancare i volontari nelle attività di supporto legale in favore delle persone senza dimora.“Siamo entusiasti di poter ripetere l’esperienza attivata l’anno scorso che permetterà ai giovani studenti di avvicinarsi all’avvocatura facendo un’esperienza diretta del nostro mestiere e che, in più, potranno farlo partendo dal punto dei più deboli. La nostra associazione – sottolineano i volontari di Avvocato di strada – collabora già alle cliniche del diritto di varie università italiane come Milano, Bari e Foggia. Siamo orgogliosi di poter collaborare anche quest’anno con la Clinica del diritto di Torino, una delle prime a prendere piede in Italia”.

Associazione Avvocato di Strada Onlus 

Omegna in Arte tra ‘800 e ‘900

Accompagnata da un documentato catalogo, curato da Giulio Martinoli e Roberto Ripamonti

.

E’ stata inaugurata sabato 2 febbraio al Forum di Omegna, sul lago d’Orta, la mostra “Omegna in Arte tra ‘800 e ‘900”, organizzata dall’Associazione Culturale I Lamberti e patrocinata dal Comune di Omegna. Accompagnata da un documentato catalogo, curato da Giulio Martinoli e Roberto Ripamonti, la mostra si pone l’obiettivo di raccontare “un patrimonio invisibile”, come è stato definito da I Lamberti. Un patrimonio che, per la parte che sarà visibile nella mostra, è rappresentato dalle opere di 27 artisti che hanno operato sul territorio della città che ha dato i natali a Gianni Rodari tra l’800 e il ‘900, per un totale di oltre 100 pezzi tra paesaggi, nature morte, disegni, incisioni e sculture.

La mostra e il catalogo hanno l’intento di introdurre i ragazzi (e non solo loro) alla scoperta del valore di quanto li circonda – afferma Roberto Ripamonti – e far prendere loro coscienza di ciò che la storia ci ha tramandato attraverso le testimonianze artistiche presenti nel nostro territorio in modo da far loro riconoscere e recuperare la memoria dei beni che appartengono alla comunità. La presenza di soltanto alcune opere di ventisette autori non può ovviamente rivelare in pieno tutto il loro lavoro artistico, che per alcuni è stato enorme, ma può indurre a trovare un nuovo modo di osservare il nostro territorio e l’arte che ha prodotto”. Dall’Abate Zanoia ai tesori della scuola vigezzina, di cui è esponente Alfredo Belcastro, passando dall’opera pittorica di Guido Boggiani alla scuola di Gignese rappresentata da Filippo Carcano, il percorso della mostra punta ad analizzare alcuni dei molteplici aspetti della vicenda artistica omegnese. Con questo intento verranno, infatti, proposte anche le riproduzioni del polittico di Fermo Stella da Caravaggio custodito nella Collegiata di Sant’Ambrogio e del polittico di Filippo Cavallazzi da Oleggio, che si trova nella chiesa di San Gaudenzio a Crusinallo. Pur non a catalogo, alla mostra saranno esposte anche due opere di Enrico Gattéllaro, pittore nato a Omegna il 10 gennaio 1910 e già disegnatore presso la ditta “De Angeli Frua” nel capoluogo del lago d’Orta, prima di trasferirsi definitivamente a Como nel 1939 per intraprendere la carriera di disegnatore di tessuti. Come scrisse George Bernard Show,”si usa l’arte per guardarsi”. Ringrazio I Lamberti per il loro prezioso volontariato culturale e invito la città a ‘specchiarsi’ nella bellezza delle opere di questa mostra”, ha dichiarato Sara Rubinelli, assessore comunale alla Cultura. E ha aggiunto che “l’arte permette di guardare dentro la propria anima e, in quest’occasione, apporterà anche la valorizzazione del nostro patrimonio territoriale”. La mostra “Omegna in Arte tra 800 e 900”, visitabile fino al 24 febbraio, sarà aperta da martedì a domenica, dalle ore 15 alle 18.

 

M.Tr.

Il Giorno del ricordo delle foibe e dell’esodo Giuliano-Dalmata

L’appello dell’Associazione degli esuli ANVGD

 

Il 10 febbraio sarà il Giorno del ricordo delle foibe e dell’esodo Giuliano-Dalmata. L’Associazione degli esuli, l’ANVGD, ha lanciato il seguente appello che dovrebbe essere al centro del dibattito in ogni manifestazione del 10 febbraio in tutta Italia. Il tentativo di negare o di ridurre la portata dei crimini contro gli Italiani avvenuti al confine Orientale continua ed e’ quindi doveroso aderire alla sollecitazione che viene dall’ANVGD

(pfq)

 

 

Richiesta di istituzione di una Commissione parlamentare presso la Camera
dei Deputati per la Strage di Vergarolla e i crimini commessi nel Confine
Orientale
La Repubblica italiana è nata con un profondo vulnus al suo confine
orientale. Le tumultuose fasi conclusive della Seconda guerra mondiale nelle
province di Trieste, Gorizia, Pola, Fiume e Zara videro eclissarsi definitivamente la
statualità italiana, resasi qui effimera già all’indomani dell’8 settembre 1943, e
prendere il potere di fatto le forze partigiane jugoslave del Maresciallo Josip Broz
“Tito”, che avevano posto fine alla presenza nazista (Zona di Operazioni Litorale
Adriatico, formalmente facente parte della Repubblica Sociale Italiana, di fatto
annessa al Reich). Ancora prima che la zona di frontiera venisse separata in base agli accordi
di Belgrado tra una Zona A sotto amministrazione militare anglo-americana (le
città di Gorizia, Trieste e Pola) ed una Zona B sotto amministrazione militare
jugoslava (Fiume e l’entroterra delle altre tre province, laddove Zara si
considerava già assegnata alla rinascente Jugoslavia), l’occupazione “titina” segnò
pagine luttuose per la comunità italiana. La guerra di liberazione nazionale
jugoslava aveva assunto caratteristiche annessioniste e gli oppositori del progetto
andavano eliminati. Nei “Quaranta giorni” trascorsi dal primo maggio al 12
giugno 1945 centinaia di italiani risultarono infoibati (in continuità con le stragi
di settembre-ottobre 1943 in Istria e Dalmazia), deportati, eliminati
sbrigativamente o scomparsi senza far più ritorno. Non si trattava solamente di
fascisti o collaborazionisti, ma anche di antifascisti, democratici e patrioti che,

dopo aver combattuto nella Liberazione contro i fascisti e i nazisti per la
liberazione di quei territori, adesso si opponevano alle mire del regime comunista
di Belgrado: d’altro canto già durante la Resistenza ci furono episodi in cui
partigiani italiani furono eliminati o fatti oggetto di delazione da parte jugoslava
in quanto ribadivano l’italianità di queste terre.

.
Anche nei mesi che precedettero la firma del Trattato di Parigi il 10 febbraio 1947
nelle zone sotto controllo jugoslavo, in violazione di ogni normativa internazionale
e in spregio ai diritti umani, le autorità “titine” procedettero ad un sostanziale
processo annessionistico, eliminando in primo luogo il Comitato di Liberazione
Nazionale dell’Istria, che si era riattivato al fine di fronteggiare questa nuova
dispotica presenza straniera. La longa manus dei servizi segreti jugoslavi e della
sua polizia politica (Ozna) operava con il chiaro intento di colpire la presenza
italiana in quelle regioni.
Ad oltre un anno dal 25 aprile, mentre l’Assemblea Costituente ormai
operava alacremente e in un clima di ritrovata serenità, il 18 agosto 1946 a Pola,

 città ancora formalmente italiana, un attentato provocò una carneficina con un
numero di morti che, a seconda delle diverse fonti, oscilla tra le 70 e le 110 unità
(a riprova dell’esigenza di approfondire tali accadimenti), cui sommare un
centinaio di feriti, tra i bagnanti che in località Vergarolla assistevano ad una
manifestazione sportiva. Si trattò della prima strage della storia dell’Italia
repubblicana, con un numero di vittime impressionante e paragonabile alle ben
più note stragi degli Anni di Piombo. Recenti pubblicazioni scientifiche

hanno fornito più dubbi che soluzioni alla
ricostruzione dei fatti, mentre il Comune di Gorizia ha dato risalto alle ricerche
condotte presso l’Archivio Centrale di Stato e l’Archivio Diplomatico del Ministero
degli Affari Esteri da un gruppo di ricercatori della Lega Nazionale in merito alla
sorte dei deportati dal capoluogo isontino, di cui non si è saputo più nulla.
Fondamentale sarebbe poter ampliare lo spettro delle ricerche in merito alla sorte
dei nostri connazionali ed alle dinamiche che portarono all’eccidio di Vergarolla
accedendo a fonti archivistiche custodite negli Stati successori della Jugoslavia. Il
recente recupero delle salme degli infoibati di Castua vicino a Fiume, tra i quali il
Senatore del Regno Riccardo Gigante, ha dimostrato un’attitudine a collaborare
da parte delle autorità della Repubblica di Croazia, con cui sarà opportuno
cooperare per individuare altri siti in cui giacciono spoglie di nostri connazionali
in Istria, Carnaro, Dalmazia ovvero laddove sorgevano campi di concentramento
nell’entroterra croato.

.
L’approfondimento di queste ricerche e l’impostazione di sinergie con
Lubiana, Zagabria e Belgrado (ove sono ancora conservati archivi della ex
Repubblica Socialista Federale Jugoslava) non possono essere affidate solamente
alla buona volontà ed alla determinazione degli storici e dei ricercatori che
afferiscono alle associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati, ma necessitano
di un adeguato sostegno istituzionale.
Il 2 giugno 1946 le popolazioni del confine orientale, ancora appartenenti in
punta di diritto allo Stato italiano, non poterono partecipare al Referendum
istituzionale, segnando un’altra grave tappa nella scissione delle tragedie vissute
al confine orientale italiano dal resto della storia patria.
Anche in considerazione delle recenti polemiche scaturite da dichiarazioni
di associazioni e centri culturali il cui unico scopo è quello di negare
l’esistenza delle foibe, una Commissione d’inchiesta parlamentare dedicata
a ricostruire le pagine ancora oscure di questo oscuro dopoguerra sanerebbe
parzialmente questa ferita e contribuirebbe a fare chiarezza su eventi che
ancora oggi risultano oggetto di polemiche, giustificazionismi,
interpretazioni fuorvianti e strumentali.

Tav, la UE: “Non abbiamo chiesto l’analisi. Fondi a rischio”

Il portavoce della Commissione Europea non esclude di dover fare richiesta  all’Italia dei contributi già versati per la Tav. E aggiunge  che, se i fondi non sono impiegati, potrebbero “essere allocati ad altri progetti europei”. L’Ue ribadisce la posizione sulle incertezze nella realizzazione della Torino-Lione sottolineando che “L’ attuale analisi costi-benefici non è stata richiesta dalla Commissione”, ed era stata presentata già nel 2015.  Il ministro Toninelli risponde via Twitter che l’analisi costi benefici “è stata decisa da un Governo sovrano che vuole spendere al meglio i fondi pubblici. L’Ue stia tranquilla e tra pochi giorni avrà tutta la documentazione”.

Tav, la UE: "Non abbiamo chiesto l'analisi. Fondi a rischio"

Il portavoce della Commissione Europea non esclude di dover fare richiesta  all’Italia dei contributi già versati per la Tav. E aggiunge  che, se i fondi non sono impiegati, potrebbero “essere allocati ad altri progetti europei”. L’Ue ribadisce la posizione sulle incertezze nella realizzazione della Torino-Lione sottolineando che “L’ attuale analisi costi-benefici non è stata richiesta dalla Commissione”, ed era stata presentata già nel 2015.  Il ministro Toninelli risponde via Twitter che l’analisi costi benefici “è stata decisa da un Governo sovrano che vuole spendere al meglio i fondi pubblici. L’Ue stia tranquilla e tra pochi giorni avrà tutta la documentazione”.

Blocca l’auto dell’ex fidanzata e poi le dà fuoco. Gravi le condizioni della donna

L’uomo era già stato denunciato più volte dalla ex compagna. Ora lui è in stato di arresto mentre la giovane donna è ricoverata in gravi condizioni al CTO di Torino.

 

Questa mattina, nel parcheggio del centro commerciale di Vercelli, una donna è stata aggredita dall’ex compagno che, dopo aver cercato di speronare l’auto con cui la quarantenne si stava recando a lavoro, le ha dato fuoco. L’aggressore, un uomo di circa cinquantanni e con il quale la donna aveva da tempo concluso una relazione, era già stato denunciato dalla vittima che aveva più volte richiesto l’intervento dei carabinieri a cause delle minacce e degli atteggiamenti aggressivi perpetrati dall’uomo. Secondo quanto riportato dalle prime testimonianze, l’ex compagno avrebbe in un primo momento cercato di speronare l’auto della donna mentre si stava recando sul luogo di lavoro; una volta giunti nel parcheggio del centro commerciale, l’uomo avrebbe cosparso con una tanica di benzina la vettura della vittima per poi appiccare il fuoco. La giovane donna si trova in questo momento ricoverata nel reparto grandi ustionati del CTO; ha riportato ustioni molto gravi anche di terzo stadio e le sue condizioni sono tutt’ora ancora molto critiche. L’uomo è stato invece arrestato dalle forze dell’ordine giunte repentinamente sul luogo dell’ aggressione. Un altro caso di violenza su una donna. Un altro caso di tentato femminicidio. Un altro caso in cui alcune denunce dovrebbero essere prese più in considerazione. 

Simona Pili Stella

Blocca l'auto dell'ex fidanzata e poi le dà fuoco. Gravi le condizioni della donna

L’uomo era già stato denunciato più volte dalla ex compagna. Ora lui è in stato di arresto mentre la giovane donna è ricoverata in gravi condizioni al CTO di Torino.
 
Questa mattina, nel parcheggio del centro commerciale di Vercelli, una donna è stata aggredita dall’ex compagno che, dopo aver cercato di speronare l’auto con cui la quarantenne si stava recando a lavoro, le ha dato fuoco. L’aggressore, un uomo di circa cinquantanni e con il quale la donna aveva da tempo concluso una relazione, era già stato denunciato dalla vittima che aveva più volte richiesto l’intervento dei carabinieri a cause delle minacce e degli atteggiamenti aggressivi perpetrati dall’uomo. Secondo quanto riportato dalle prime testimonianze, l’ex compagno avrebbe in un primo momento cercato di speronare l’auto della donna mentre si stava recando sul luogo di lavoro; una volta giunti nel parcheggio del centro commerciale, l’uomo avrebbe cosparso con una tanica di benzina la vettura della vittima per poi appiccare il fuoco. La giovane donna si trova in questo momento ricoverata nel reparto grandi ustionati del CTO; ha riportato ustioni molto gravi anche di terzo stadio e le sue condizioni sono tutt’ora ancora molto critiche. L’uomo è stato invece arrestato dalle forze dell’ordine giunte repentinamente sul luogo dell’ aggressione. Un altro caso di violenza su una donna. Un altro caso di tentato femminicidio. Un altro caso in cui alcune denunce dovrebbero essere prese più in considerazione. 
Simona Pili Stella

Giornata nazionale contro il Bullismo e Cyberbullismo

Laboratori teatrali, workshop, musica e dibattiti. Sono solo alcune della iniziative che il Consiglio regionale del Piemonte, in collaborazione con il Garante regionale dell’Infanzia e il Corecom Piemonte, ha organizzato in occasione della Giornata nazionale contro il Bullismo e Cyberbullismo, in programma il 5 febbraio 2019.

Si tratta di un fitto cartellone di eventi che andrà dal 5 al 15 febbraio per ribadire il No al bullismo fuori e dentro le scuole e sensibilizzare non solo i ragazzi, ma l’intera comunità, sull’uso consapevole delle nuove tecnologie e sulla necessità di contrastare  e denunciare atteggiamenti violenti e discriminatori. A tutti gli studenti e i partecipanti che aderiranno alle diverse iniziative, sarà distribuita la spilletta “Un Nodo blu”, simbolo della campagna nazionale del Miur contro il bullismo.

“Internet è giustamente considerata una delle più importanti rivoluzioni della storia dell’umanità, – sottolinea il presidente del consiglio Nino Boeti – considerata al pari dell’invenzione della ruota o della stampa a caratteri mobili. Esiste però un’altra faccia di internet, che negli anni è emersa in modo altrettanto drammatico e tumultuoso, con rischi legati ad un suo uso improprio. Tra questi il cyberbullismo. Il fenomeno si diffonde in maniera sempre più pervasiva, con risvolti anche tragici sulla vita dei ragazzi, come testimoniato dalle cronache sempre più frequenti. Per questo il Consiglio regionale si è dotato di una legge, che consente di avere tutte le informazioni sul fenomeno, utili a comprendere gli ambiti di prevenzione e di intervento. Dal 5 al 15 febbraio Palazzo Lascaris, che io ritengo essere “la casa dei piemontesi”,  sarà aperto alla cittadinanza e ospiterà momenti di confronto e sensibilizzazione, cui saranno coinvolte molte scuole e autorevoli relatori”.

Di seguito il programma delle iniziative:

Martedì 5 febbraio 

Momento istituzionale. Ore 10.00ad apertura della seduta di Consiglio regionale, l’aula dedicherà alcuni minuti alla Giornata nazionale contro il Bullismo e Cyberbullismo, alla presenza di numerose autorità piemontesi: Rita Turino, Garante regionale dell’Infanzia, il presidente del Corecom Piemonte Alessandro De Cillis; il Questore di Torino Francesco Messina, Anna Maria Baldelli Procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei minori, alcuni rappresentanti del Miur Piemonte, della Polizia postale, dei Carabinieri,  del tribunale dei Minori di Torino, della Guardia di finanza, della Prefettura e alcune classi in visita a Palazzo Lascaris. Tutti i consiglieri e gli ospiti presenti in aula indosseranno la spilletta Nodo Blu ed esporranno un cartello contro il bullismo e cyberbullismo.

Giovedì 7 febbraio: 

Percorso didattico per le scuole, ore 9.30-12.30 Palazzo Lascaris. Oltre 100 studenti e studentesse piemontesi prenderanno parte a 4 diversi workshop:

  1. Il gruppo musicale  Drum Theatre proporrà alcune esibizioni e laboratori esperienziali per facilitare l’aggregazione  e integrazione tra i ragazzi attraverso il ritmo, la cultura e lo spirito dell’arte dei tamburi, integrando i suoni tribali tradizionali all’attuale paesaggio sonoro con il mimo, clowneria e il teatro. Ogni pezzo è proposto con oggetti di tutti i giorni, (pentole, bidoni, tubi), arricchito da vere percussioni, una o più batterie.
  2. Attori professionisti proporranno alcuni estratti dello spettacolo teatrale “Colpevoli – Bullismo in scena: Vittime e Carnefici”, ideato e diretto da Giampiero Ingrassia, scritto da Antonello Coggiatti. Sul palco tanti caratteri controversi: dallo studente all’insegnante, dal non fumatore al suicida fino al provocatorio personaggio della lesbica. Tante tipologie di “bulli” che agiscono intenzionalmente, attraverso comportamenti ripetuti nei confronti di un particolare compagno e provano godimento nell’osservare la sofferenza di chi subisce.  Un messaggio diretto, senza mezzi termini, talvolta scomodo e indigesto che vuole essere il punto di partenza per un serio dibattito oltre la scena.
  3. Bulli e Pupe”. Come riconoscere e contrastare i sintomi del bullismo”. Un progetto interattivo realizzato dalla Consulta Giovani in collaborazione con la Compagnia 3001 e dedicato agli studenti piemontesi delle scuole superiori incentrato su due tematiche più che mai attuali, il bullismo e l’educazione sentimentale. La Compagnia mette in scena uno spettacolo teatrale in cui i giovani interagiscono e si scambiano di ruolo, per poter riflettere sull’importanza delle relazioni sociali e contrastare efficacemente e con consapevolezza il fenomeno del bullismo, che troppo spesso spinge i più fragili al silenzio.
  4. Workshop con Annalisa D’Errico, autrice del libro “Figli virtuali”  – 10 comandamenti social”.  Il libro, con un approccio del tutto innovativo, analizza il mondo del digitale, con l’obiettivo di non lasciare soli ragazzi e famiglie, fornendo alcuni suggerimenti sull’uso corretto e consapevole di web, social network, applicazioni e chat. Completano il vademecum alcuni elementi di contrasto al bullismo in rete, un glossario per conoscere alcuni termini più tecnici e “I dieci social comandamenti” (un decalogo ironico pensato dagli autori per trasmettere con immediatezza alcuni importanti suggerimenti legati alla vita on line)

Convegno “Bullismo e cyberbullismo: non insegnano ma segnano.  Famiglie, associazioni e istituzioni al fianco dei giovani”, ore 17.30 aula consiliare, rivolto ai genitori  e agli insegnanti presso l’aula consiliare di Palazzo Lascaris (via Alfieri 15). Al tavolo dei relatori presieduto da Giorgio Bertola, consigliere segretario componente dell’Udp e presidente della Consula Giovani: l’assessore regionale all’Istruzione Gianna Pentenero; il vicepresidente del Corecom Piemonte, Gianluca Martino Nargiso; Anna Maria Baldelli, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei minori; la dirigente Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni Piemonte Valle d’Aosta dott.ssa Fabiola Silvestri; Matteo Lancini Psicoterapeuta e Presidente Fondazione Minotauro; Paolo Picchio (per la Fondazione Carolina), Fabio Malagnino, giornalista, Maddalena Scagliusi e Chiara Priotti,  studentesse-ricercatrici autrici dello studio “Bullismo e cyberbullismo nella Regione Piemonte”; Nadia Carpi del Miur Piemonte.

Giovedì 14 febbraio:

Per un San Valentino “fuori dagli schemi”, l’Assemblea legislativa del Piemonte e la garante regionale dell’Infanzia e dell’Adolescenza promuovono, alle 9.30 in aula consiliare,  l’evento “In(s)contro – San Valentino… La parola al ‘primino’!”. L’appuntamento, realizzato in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale, UndeRadio – la web radio under 18 di Save the Children – e le Associazioni Essere umani, Relazioni&Conflitti e Resolutia, si propone come un’occasione, per chi frequenta le scuole secondarie piemontesi di I e di II grado, per essere protagonista di un incontro a più voci sui temi della mediazione e della risoluzione dei conflitti in ambito scolastico. Un’opportunità per interrogarsi, confrontarsi e condividere esperienze che aiutano a crescere e a relazionarsi con gli altri per diventare adulti consapevoli ed equilibrati. Al dibattito seguirà una diretta radiofonica sulle frequenze di Radio Flash in cui gli studenti e le studentesse, incalzati da Aline Silva e Federico Fais di UndeRadio, raccontano esperienze legate ai temi della mediazione.

Venerdì 15 febbraio:

Sala Viglione ore 10.00 – Versione integrale della rappresentazione teatrale “Bulli e Pupe”, un progetto interattivo realizzato dalla Consulta Giovani in collaborazione con la Compagnia 3001 e dedicato agli studenti piemontesi delle scuole superiori. Come reagire di fronte a un sopruso? Come costruire rapporti sentimentali con i coetanei? Su queste domande si confronteranno i ragazzi interagendo con la compagnia teatrale che attraverso i monologhi e i dialoghi  in scena fonrnirà spiunti per parlare dell’importanza delle relazioni sociali e di come contrastare efficacemente e con consapevolezza il fenomeno del bullismo, che troppo spesso spinge i più fragili al silenzio.

Appendino dai pm per l’inchiesta sull’ex portavoce

Chiara Appendino si è recata questa mattina in Procura come persona informata sui fatti in relazione all’inchiesta che riguarda il suo ex portavoce Luca Pasquaretta, indagato per peculato, traffico illecito di influenze, turbativa d’asta ed estorsione per presunti ricatti ai danni della prima cittadina. La sindaca è considerata parte lesa. Oggi in Consiglio comunale le opposizioni chiederanno lumi su una vicenda che sta imbarazzando sempre più  l’amministrazione.  E’ stata la stessa Appendino a chiedere di essere ascoltata prima possibile dai pm. Pasquaretta, hanno scritto diversi giornali, afferma intanto che le sue presunte minacce sono un colossale equivoco e che lui non avrebbe mai minacciato la sindaca,  con la quale i rapporti erano buoni.

BANCHE E FISCO INGIUSTI, SERAFINO DI LORETO SPIEGA COME DIFENDERSI

L’Italia della crisi non sembra avere pace, stante anche la notizia della comunicazione dell’ingresso del Paese nella cosiddetta ‘recessione tecnica’, per via del segno meno fatto registrare degli indicatori del Pil per via di ben due trimestri consecutivi. Da un lato, resta primaria l’attenzione agli illeciti sottili compiuti giornalmente dalle banchein ben più di un caso, quando applicano lungo l’intera durata del rapporto con il correntista interessi usurari sottili di cui lo stesso fatica ad accorgersene, proprio perché privo di un’adeguata cultura consumeristica in materia, e altresì sprovvisto dei necessari mezzi legali con cui chiedere il ristoro del danno patito e la restituzione del maltolto“, esordisce il Professor e Avvocato Serafino Di Loreto, l’uomo che per primo, dal 2010 a oggi, conduce una serrata e strenua battaglia contro le iniquità di banche e fisco ingiusti con il suo Team ‘SDL Centrostudi Spa’. Le banche basano la loro ‘forza’ su calcoli, algoritmi, contratti blindati e clausolette che – il più delle volte – sbilanciano fortemente la convenienza dei rapporti di conto corrente in essere a proprio favore. Ed è proprio l’analisi attenta, aggiornata e costante dei dati, il terreno su cui si gioca la partita della legalità a tutela delle fasce più deboli, cioè i clienti delle banche stesse. E’ stata questa la nostra prima e più grande intuizione. Oggi esistono molteplici modi con cui intervenire legalmente nel riequilibrio delle partite dare-avere, e le perizie econometriche fondate e argomentate costituiscono lo strumento più efficace per giungere a tale obiettivo, qualora ne esistano oggettivi presupposti reali di applicazione e necessità“, dichiara Serafino Di Loreto.

.

Oltre alle “ruberie” ingiustificate delle banche, la crisi ha prodotto anche un fenomeno nuovo, altresì conosciuto come ‘sovraindebitamento’ o ‘fallimento del privato’: situazioni derivanti da esposizioni finanziare o debitorie gigantesche, divenute ormai ingestibili, che di fatto impedirebbe a chiunque – cittadini, consumatori, artigiani, piccole e medie imprese – di uscirne, ipotecandosi così, di fatto, vita, futuro e professione. “Pochissimi sono gli italiani che sono a conoscenza degli effetti benefici di un prezioso istituto giuridico detto Legge 3/2012: il solo che consente concrete possibilità di rinascita da situazioni di sovraesposizione economica altrimenti impossibili da risolvere. L’unico a poter garantire una via d’uscita legale ed efficace a quanti sono tristemente incamminati sulla via della cosiddetta ‘morte civile’: impossibilità di accedere al credito, esclusione totale da linee di finanziamento e altri drammi del genere, con rinuncia a un futuro libero e sereno“, spiega Serafino Di Loreto, tra i soci fondatori storici di ‘SDL Centrostudi SPA’, azienda che per prima, dal 2010 a oggi, ha fornito sull’intero territorio nazionale una risposta efficace e pronta al dilagante tema dell’usura e dell’anatocismo bancari.

.

Attraverso alcune distinte procedure, oggi l’italiano sovraindebitato può disporre di differenti strade risolutive per potersi chiamare fuori dall’eccesso di debiti maturati in ambito privato e professionale, che possono altresì, come molteplici casi dal 2015 a oggi dimostrano, anche essere stralciati fino all’80% del monte esposizione complessivo. Salvando vite, evitando dunque tragici finali, preservando l’occupazione, riassestando la gestione di soggetti d’impresa attorno al perno del buon senso: in due parole, facendo tabula rasa del passato per guardare al presente e al futuro con rinnovata fiducia, finalmente liberi dai vincoli pregressi” dichiara Serafino Di Loreto, anche docente universitario che, grazie all’operato dei professionisti di ‘SDL Centrostudi Spa’, ha ricondotto in soli 8 anni nelle tasche degli italiani – legittimi proprietari di tali preziose e ingenti somme – oltre 250 milioni di euro ingiustamente loro sottratti dagli illeciti di banche e Fisco iniqui.