“Il Governo gialloverde ha impugnato davanti alla Corte Costituzionale il provvedimento con il quale la Regione Piemonte stabilizza gli oltre 80 medici che prestano servizio sulle ambulanze del 118 con contratti a tempo determinato. Si tratta del personale che lavora già da anni all’interno del servizio, ma che fino ad oggi non è stato possibile assumere a tempo indeterminato” ha spiegato il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Domenico Ravetti. “Il Piemonte – ha proseguito Ravetti – in questi anni di governo della Giunta Chiamparino è riuscito ad uscire dal piano di rientro in sanità,
rimettendo a posto i conti, ha potuto riprendere gli investimenti e proprio ieri è stato deliberato di abolire il ticket sui farmaci. Tutto questo mentre il Governo nazionale ci impedisce di stabilizzare i medici del 118 e di dare attuazione ad un provvedimento necessario per impedire l’interruzione di questo servizio fondamentale”. “Il nostro gruppo – ha concluso Domenico Ravetti – sarà al fianco della Giunta per difendere questo atto importante per i cittadini e per la sanità in tutte le sedi possibili”
“Il Governo gialloverde ha impugnato davanti alla Corte Costituzionale il provvedimento con il quale la Regione Piemonte stabilizza gli oltre 80 medici che prestano servizio sulle ambulanze del 118 con contratti a tempo determinato. Si tratta del personale che lavora già da anni all’interno del servizio, ma che fino ad oggi non è stato possibile assumere a tempo indeterminato” ha spiegato il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Domenico Ravetti. “Il Piemonte – ha proseguito Ravetti – in questi anni di governo della Giunta Chiamparino è riuscito ad uscire dal piano di rientro in sanità,
rimettendo a posto i conti, ha potuto riprendere gli investimenti e proprio ieri è stato deliberato di abolire il ticket sui farmaci. Tutto questo mentre il Governo nazionale ci impedisce di stabilizzare i medici del 118 e di dare attuazione ad un provvedimento necessario per impedire l’interruzione di questo servizio fondamentale”. “Il nostro gruppo – ha concluso Domenico Ravetti – sarà al fianco della Giunta per difendere questo atto importante per i cittadini e per la sanità in tutte le sedi possibili”
Dal 1° marzo 2019 tutti i piemontesi non dovranno più pagare il ticket sui farmaci: la Giunta regionale ha deciso nel corso della riunione del 15 febbraio di cancellare la quota fissa di compartecipazione farmaceutica a carico dei cittadini non esenti, attualmente 1.100.000, che prevede un costo di 1 o 2 euro per ogni confezione di medicinale. Dopo l’approvazione del provvedimento il presidente Sergio Chiamparino e l’assessore alla Sanità, Antonio Saitta, non hanno mancato di commentare con soddisfazione che “il Piemonte diventa una delle prime Regioni italiane ad aver completamente abolito il ticket sui farmaci (oggi in Italia non lo si paga solo in Friuli Venezia Giulia, Marche e Sardegna, ndr). Cancelliamo una tassa sulla salute: un vantaggio per i cittadini che non devono più sostenere un costo, ma anche una riduzione della burocrazia per gli stessi cittadini e per la pubblica amministrazione”. “Siamo nelle condizioni di effettuare questa operazione – ha puntualizzato Saitta – grazie ai risparmi consistenti ottenuti in questi cinque anni sulla farmaceutica, anche attraverso l’apertura al mercato delle gare di acquisto e l’introduzione della concorrenza, che ci hanno permesso di reinvestire risorse nel sistema sanitario regionale e nella cura dei pazienti”. L’assessore ha poi ricordato che “il ticket era stato pensato con l’obiettivo di controllare e calmierare la spesa farmaceutica. I dati degli ultimi anni dicono invece che non esiste alcuna correlazione fra le
due cose: la spesa nelle singole Regioni è variata in modo indipendente dall’applicazione dei ticket.. Nei fatti era diventato soltanto una tassa”. Nel 2018, in virtù anche di una migliore gestione, la Regione Piemonte ha ridotto di 27,7 milioni di euro la spesa sulla farmaceutica convenzionata rispetto all’anno precedente. L’incidenza di questa spesa è stata pari al 6,56% del Fondo sanitario regionale, a fronte di una soglia massima fissata a livello ministeriale al 7,96%: un minor costo di circa 116 milioni rispetto al tetto di spesa programmato. Nel corso degli anni la Regione aveva già introdotto una serie di esenzioni in base al reddito e alle patologie, oltre ad aver eliminato la quota di compartecipazione sui farmaci non coperti da brevetto.
Meglio soli che male accompagnati
Sono sempre numerosi i sostenitori dell’idea che avere un manager sia la panacea di tutti i problemi di una qualsiasi band di teenagers. Peccato che ci sia un piccolo particolare…. Se il manager è inadeguato o, peggio ancora, un “poco di buono” l’effetto boomerang è assicurato e la band farebbe bene a liberarsene quanto prima
Questo fu esattamente il caso della band di Philadelphia The Iron Gate, sorta nell’estate del 1965 sulle ceneri dei “The Five Shades”. I campioni della British Invasion erano la stella polare e il repertorio di Rolling Stones, Animals, Yardbirds accomunava i gusti di Thomas Cullen (V), Mike Campbell (chit), Lou Wolfenson (chit, b), Sal Gambino (org), Bill Moser (batt) [subentreranno in seguito Lou Mendincino (b) e George Muller (V, chit)]; era forte anche l’influsso di bands americane quali i Blues Magoos, Paul Revere & The Raiders, The Outsiders. Il 1966 (anno magico per il movimento del garage rock) fu intenso anche per The Iron Gate, che sapevano muoversi bene in tutta l’area tra Philadelphia, Jersey meridionale e Delaware settentrionale, soprattutto nel giro di teen [high school] dances e clubs (tra cui l’”Hullabaloo” di Bordentown, New Jersey). Le performances live della band erano molto apprezzate, tanto che The Iron Gate ben figurarono in due “Police Athletic League Battle of the Bands” locali ed avevano una buona sponda sulla stazione radio WIBG di Ocean City (New Yersey) col disc-jockey Frank X. Feller. La situazione paradossalmente si complicò quando la band si imbatté in un manager poco affidabile che gestì in modo scriteriato i gigs nell’area di Philadelphia; le esibizioni finivano disgraziatamente in locali piuttosto malfamati e in venues quantomeno insolite, tra cui addirittura il parcheggio di un concessionario di automobili di sabato mattina sotto il sole battente; per fortuna la parentesi fu breve, il manager venne scaricato rapidamente e Cullen e compagnia optarono per un più saggio self-management sotto l’ala del padre del chitarrista Campbell, che finanziò anche la prima (ed unica) sessione di registrazione in studio. Ebbe luogo nell’autunno 1966 presso gli Impact Studios di Tony Schmidt a Philadelphia e
vide l’incisione di quattro brani, tra cui un originale e una cover dei The Who che andarono a costituire l’unico 45 giri dei The Iron Gate, uscito ad inizio 1967: “Feelin’ Bad” [Cullen – Gambino] (1001; side B: “My Generation” [Townshend]), con etichetta autoprodotta Marbell. Ne derivarono 500 copie, che dovevano essere vendute in occasione dei futuri concerti; l’incasso tuttavia fu molto inferiore rispetto agli introiti previsti. A ruota seguirono due esibizioni in TV, entrambe nell’ambito di dance shows firmati Ed Hurst: nel febbraio 1967 dall’Aquarama di Philadelphia e nel luglio successivo in collegamento con un importante show con ottimo audience trasmesso dallo “Steel Pier” di Atlantic City (New Jersey). La spinta propulsiva del secondo show, nonostante il vasto pubblico, si rivelò inferiore alle attese e lasciò una eco piuttosto limitata; fu un duro colpo, tanto che già nell’autunno 1967 l’entusiasmo della band era ai minimi termini, presagio di imminenti defezioni. Infatti entro dicembre uscirono i carismatici Cullen e Wolfenson; subentrarono Mendincino e Muller ma la situazione ristagnò fino a maggio-giugno 1968, allorquando quasi tutti i membri terminarono gli studi in high school e, ciascuno per strade diverse, portarono allo scioglimento della band. Si chiudeva così The Iron Gate… ed il cancello non si sarebbe più riaperto.
Gian Marchisio
La Gran Madre dipinta sul Po
Una suggestiva immagine di Fabio Darò che ritrae – come fosse dipinta sul Po – la Gran Madre.
Sfiziose patate farcite
Le patate sono tra gli ingredienti piu’ versatili e piu’ amati in cucina. La ricetta che vi propongo questa settimana e’ davvero golosa, scenografica e semplice. Patate farcite con ingredienti a gradimento, cotte al forno con la buccia, tagliate a soffietto per una presentazione originale.
***
Ingredienti
4 patate di medie dimensioni
4 fette di prosciutto crudo
Poco burro per spennellare
Sale ed erbe aromatiche a piacere
Parmigiano grattugiato
***
Spazzolare e lavare molto bene le patate, asciugarle, tagliare una fetta alla base per renderle stabili e inciderle per circa 3/4 . Sciogliere il burro e spennellare bene le patate, insaporire con erbe aromatiche a piacere e poco sale. Disporle in una teglia foderata con carta forno, cuocerle in forno a 200 gradi per 30 minuti. Estrarre le patate, lasciarle indiepidire, farcire le incisioni con il prosciutto crudo, spolverizzare con il parmigiano e rimettere in forno per circa altri 30 minuti o sino a cottura ultimata. Servire calde.
Paperita Patty
Il portavoce della commissaria ai trasporti dell’UE Violeta Bulc dopo l’incontro tecnico di ieri a Bruxelles sull’analisi costi-benefici della Tav dice di non avere commenti sul contenuto dell’analisi ma che “la Commissione è stata chiara con le autorità italiane: sono necessari ulteriori chiarimenti nei prossimi giorni su come l’Italia voglia rispettare l’accordo di finanziamento”. Per la Commissione Ue la Torino – Lione è ” un progetto importante per l’Italia, la Francia e l’Ue, un progetto transeuropeo necessario per unire le regioni. E’ un progetto di solidarietà e unione che aumenta i mezzi di trasporto sostenibili”.
Il portavoce della commissaria ai trasporti dell’UE Violeta Bulc dopo l’incontro tecnico di ieri a Bruxelles sull’analisi costi-benefici della Tav dice di non avere commenti sul contenuto dell’analisi ma che “la Commissione è stata chiara con le autorità italiane: sono necessari ulteriori chiarimenti nei prossimi giorni su come l’Italia voglia rispettare l’accordo di finanziamento”. Per la Commissione Ue la Torino – Lione è ” un progetto importante per l’Italia, la Francia e l’Ue, un progetto transeuropeo necessario per unire le regioni. E’ un progetto di solidarietà e unione che aumenta i mezzi di trasporto sostenibili”.
Anche Iren per “Just the woman I am”
Anche quest’anno Iren sarà al fianco dell’iniziativa “JUST THE WOMAN I AM”, l’evento promosso da Politecnico, Università e CUS Torino che si svolgerà domenica 3 marzo 2019 dalle ore 10 alle ore 18, con l’obiettivo di sostenere la ricerca sul cancro
Iren, da sempre vicina agli eventi del territorio, ancora una volta è sponsor della manifestazione, giunta ormai alla VI edizione e, per sottolineare l’importanza della ricerca, a partire dalla sera del 25 febbraio illuminerà di rosa la Mole, simbolo di Torino. Lo scopo comune è quello di contribuire a diffondere i valori formativi dello sport, del benessere e della socialità, sensibilizzando al contempo la cittadinanza sulla violenza di genere e sulla prevenzione e salvaguardia della salute dell’individuo contro i tumori. In quest’ultima edizione di “JUST THE WOMAN I AM” si potrà scendere in piazza anche il 2 marzo con il “Villaggio della Prevenzione” e usufruire di visite preventive gratuite, offerte dalle diverse associazioni che partecipano al progetto. Il Gruppo Iren, oltre a sostenere l’iniziativa, prenderà parte attivamente alla manifestazione con l’iscrizione di oltre 200 dipendenti per la corsa-camminata del 3 marzo: un nutrito gruppo di appassionati corridori e principianti, dunque, correrà per le vie del centro di Torino con il logo Iren sulla propria maglietta rosa.
Anche Iren per "Just the woman I am"
Anche quest’anno Iren sarà al fianco dell’iniziativa “JUST THE WOMAN I AM”, l’evento promosso da Politecnico, Università e CUS Torino che si svolgerà domenica 3 marzo 2019 dalle ore 10 alle ore 18, con l’obiettivo di sostenere la ricerca sul cancro
Iren, da sempre vicina agli eventi del territorio, ancora una volta è sponsor della manifestazione, giunta ormai alla VI edizione e, per sottolineare l’importanza della ricerca, a partire dalla sera del 25 febbraio illuminerà di rosa la Mole, simbolo di Torino. Lo scopo comune è quello di contribuire a diffondere i valori formativi dello sport, del benessere e della socialità, sensibilizzando al contempo la cittadinanza sulla violenza di genere e sulla prevenzione e salvaguardia della salute dell’individuo contro i tumori. In quest’ultima edizione di “JUST THE WOMAN I AM” si potrà scendere in piazza anche il 2 marzo con il “Villaggio della Prevenzione” e usufruire di visite preventive gratuite, offerte dalle diverse associazioni che partecipano al progetto. Il Gruppo Iren, oltre a sostenere l’iniziativa, prenderà parte attivamente alla manifestazione con l’iscrizione di oltre 200 dipendenti per la corsa-camminata del 3 marzo: un nutrito gruppo di appassionati corridori e principianti, dunque, correrà per le vie del centro di Torino con il logo Iren sulla propria maglietta rosa.