redazione il torinese

La Juve riparte ma non convince

BOLOGNA JUVENTUS 0-1
Dopo l’amara sconfitta di mercoledì, la Juventus arriva al Dall’Ara con il morale a terra e fisicamente stanca; vince, ma non convince, anzi terrorizza letteralmente il popolo bianconero, in vista del 12 marzo, data in cui si decideranno le sorti della compagine di Allegri in questa Champions League
Infatti, il Bologna parte grintoso e senza il minimo timore reverenziale: blocca efficacemente il centrocampo juventino – privo di Pianic fino al 33′ della ripresa – e fa molto pressing, avanzando spesso ad impegnare Perin (dal nuovissimo look corto, quasi irriconoscibile!), peraltro uno dei migliori della sua squadra, sempre attento. CR7 e Mandzukic appaiono demotivati, mai realmente pericolosi, i palloni giocabili sono pochissimi per entrambi; l’unica nota davvero positiva di questo primo tempo è Bernardeschi, nell’inedito ruolo di mezz’ala: molto propositivo, macina chilometri e si inventa l’occasione da gol migliore dell’intera partita. Al 14′ del secondo tempo entra Dybala per lo spento Alex Sandro, e, complice anche un regalo della difesa bolognese, la Joya va in gol; ma il vantaggio non migliora il gioco della Juve, gli errori tecnici perseverano (anche da parte dei senatori) e Mihajlovic non si fa spaventare, anzi: tenta di ribaltare il risultato inserendo tutti i suoi giocatori più pericolosi in attacco, mentre al 42′ st Allegri mette dentro Chiellini per Bernardeschi. I minuti di recupero sono tutti del Bologna, che non riesce a pareggiare grazie all’ottimo Perin. Servirà molto, ma molto di più per passare il turno in Coppa: rabbia, grinta, cuore, e….attributi d’acciaio, come diceva il grande Beppe Furino.
 

Rugiada Gambaudo

(foto archivio – C. Benedetto www.fotoegrafico.net / il Torinese)

I capi di seta pregiata erano in acrilico. Sequestrata merce per un milione

Erano  stati  etichettati come tessuti di pregio, ma di seta non c’era traccia: tutti capi di abbigliamento  in acrilico, oltre 40 mila, sono stati sequestrati dalla guardia di finanza, che ha denunciato due imprenditori cinesi, negozianti a Torino, per frode in commercio, reati contro l’industria e il commercio, contraffazione marchi e ricettazione. Le indagini hanno condotto all’individuazione degli importatori della merce taroccata, con depositi a Milano. Migliaia gli articoli di maglieria e di abbigliamento sequestrati.
 
(foto: il Torinese)

"ANALISI DEI DATI FONDAMENTALE NEL RAPPORTO CON LE BANCHE"

Un fenomeno dalle dimensioni importanti e dalle sfaccettature complesse, che riguarda non poche persone aventi in essere rapporti bancari continuativi con lo stesso istituto da dieci anni a salire.

Conosciamo tutti l’evidente complessità di un contratto bancario, dove solo per avere un semplice bancomat, si viene sottoposti a un giro di vite di firme e altrettante clausole scritte in piccole, la cui lettura, spesso, non solo non viene fatta per ovvi motivi di tempo da parte delle persone allo sportello, ma anche perché risulta evidentemente di difficile comprensione per via dei meri tecnicismi giuridico-formali in essi contenuti. Le banche italiane, considerate comunque tra le più solide storicamente in Europa, da dieci e più anni a questa parte sono state oggetto di rovinose vicende e altrettanti avvicendamenti al vertice che le hanno sprofondate in un baratro di perdizione e fallimenti, sanati tutti per lo più con fusioni continue, giri di poltrone tra gli stessi incapaci e ricapitalizzazioni pesanti pagate duramente dai clienti, con l’aiuto esterno di fondi pubblici erogati dallo Stato. Si comprende, dunque, come la geniale intuizione di Serafino Di Loreto, già famoso e stimato Avvocato bresciano con un passato importante nel mondo dei recuperi assicurativi anche di ingente portata, sia stata quella di capire per primo che le banche vanno combattute e sconfitte, laddove giuridicamente e oggettivamente in fatto e in diritto ne sussistono i presupposti reali per ottenere tale risultato, attraverso un’attenta indagine peritale analitica tesa a spostare l’asse della partita sullo stesso terreno di gioco sul quale, spesso, i cittadini rappresentano la squadra più debole. Questo spiega il perché l’azienda ‘SDL Centrostudi Spa’ da lui fondata a Brescia nel 2010, attiva anche sul fronte del recupero delle somme ingiustamente sottratte dal Fisco impazzito e iniquo, abbia assistito e tuttora assista, nel corso della propria quasi decennale storia, altre 155mila italiani in crisi, restituendo loro dignità, giustizia e futuro. E questo motiva e documenta bene altresì perché chi ha il coraggio di andare contro i poteri forti precostituiti in nome delle fasce più indifese della collettività e dei loro sacrosanti interessi, spesso subisca attacchi di natura strumentale: tesi a cercare più di ostacolare una buona e giusta battaglia che a documentare realtà di fatto che lasciano il tempo che trovano. D’altra parte, quando per la straordinaria intuizione di un imprenditore e anche già stimato legale, che prima di scendere in campo analizza le strutture portanti di un fenomeno così vasto e difficile, si riescono in soli otto anni di attività a bloccare pignoramenti, salvare case e patrimoni fatti di beni mobili e immobili (frutto del lavoro di generazioni di famiglie che, magari, si sono trovati in difficoltà per colpa di clienti insolventi), a far annullare completamente o in parte cartelle esattoriali più frutto di fantasia ed errore più che di oggettiva consistenza documentale, e il tutto per un controvalore complessivo recuperato e restituito alle tasche degli italiani che supera i 250 milioni di euro, è facile comprendere bene, alla luce di quanto sinora esposto, che a qualcuno di suddetti poteri forti, spesso collusi in maniera più o meno velata con organi di stampa e relativi gruppi editoriali a essi facenti capo, possano anche girare le scatole. Ma c’è di più. A Serafino Di Loreto e al suo Team di validissimi esperti si deve anche la buona informazione e l’altrettanto efficace applicazione della cosiddetta Legge 3/2012: quella che consente a chi si trova sommerso da montagne di debiti, attraverso opportune procedure giuridiche ben determinate, di avere ancora una concreta, legislativa, speranza di poter esdebitarsi. Rinascendo a nuova vita, mettendo una pietra sul passato e guardando finalmente in faccia al futuro con occhi, mani e piedi liberi di costruire una nuova esistenza sia privata che professionale.

 

Meno matrimoni religiosi. E' di moda la convivenza

Calano in Piemonte i matrimoni religiosi, oggi sono poco più della metà di quelli civili : 4472 contro 8029. Nel 2018 ne sono stati annullati 122 rispetto a 132 richieste. Il quadro è tracciato dalla Relazione sull’attività dell’anno giudiziario 2018 del Tribunale ecclesiastico interdiocesano piemontese, illustrata  dal vicario giudiziale don Ettore Signorile. “Si è verificata una tendenza a evitare i matrimoni, – così l’Ansa riporta le sue parole –  optando per le convivenze. Tale tendenza si è tanto radicata da porre l’Italia al penultimo posto in Europa, davanti soltanto alla Slovenia” . Nel 2018 a fronte di 132 decisioni di primo grado del tribunale , le negative sono state però solo 10, pari al 7,6%. Nel 2008 le negative erano state  il 26,9% del complesso.

"Mediterraneo Requiem" in memoria delle vittime del mare

Il 25 febbraio alle ore 21, nel Duomo di Torino in piazza San Giovanni, verrà eseguito il Requiem di Fauré in re minore op.48 per soli, coro e pianoforte

L’evento – organizzato congiuntamente dal Cineteatro Baretti e dal Comitato Nazionale Fondazioni Lirico Sinfoniche, con la sponsorizzazione della CGIL di Torino e il patrocinio della Pastorale dei Migranti – intende offrire alla cittadinanza un momento di raccoglimento e riflessione sulla tragedia dei migranti che quotidianamente muoiono nei nostri mari. Artisti del coro provenienti dai teatri Arena di Verona, Comunale di Bologna, Fenice di Venezia, Lirico di Cagliari, Maggio Musicale Fiorentino, Opera di Roma, Regio di Parma, Regio di Torino, Santa Cecilia di Roma, Scala di Milano e i solisti Valentina Escobar e Roberto De Candia saranno diretti dal Maestro Fabio Biondi e accompagnati al pianoforte dal Maestro Carlo Caputo. Precederanno l’esecuzione del requiem alcune letture a cura di Davide Livermore e degli attori del Teatro Baretti. L’ingresso è gratuito. Le offerte libere saranno devolute a Emergency.

Oltre la Grande Muraglia. La Cina che non ti aspetti

Sala Consultazione della Biblioteca Centrale di Ingegneria, C.so Duca degli Abruzzi, 24 – Torino

Alberto Bologna (DAD) e Angelo Bonfitto (DIMEAS) discutono con l’autore Alberto Bradanini del libro Oltre la Grande Muraglia – Uno sguardo sulla Cina che non ti aspetti.
Introduce Michele Bonino, Delegato del Rettore per le Relazioni con la Cina
Interviene Filippo Fasulo, Coordinatore Scientifico del Centro Studi per l’Impresa della Fondazione Italia Cina (CeSIF)

La Cina odierna genera allarme, persino paura, ma allo stesso tempo attrae fortemente.
Come mai? Forse perché è antica, ma anche la Grecia è antica; forse perché è vasta, ma anche la Russia è vasta; forse perché è popolosa, ma l’India lo è altrettanto; forse perché la Cina è le tre cose insieme, o perché nei riguardi della Cina è viva ancor oggi una sorta di mitologia del mistero, una mitologia del resto in parte giustificata, poiché nell’inconscio occidentale quel paese conserva un’immagine di estraneità e di difficile accesso, quasi si trattasse di una creazione onirica. Eppure oggi più che mai è necessario compiere uno sforzo per comprendere meglio e più a fondo questo gigante che ha saputo conquistarsi un posto di primo piano sulla scena mondiale, coniugando assenza di libertà e vertiginoso sviluppo economico in un modo che non finisce di stupire l’Occidente, ed esercitando sullo scacchiere geopolitico un sapientissimo soft power che, se oggi lo vede misurarsi quasi alla pari con gli Stati Uniti, partner e rivale a un tempo, configura per il futuro scenari inattesi e sorprendenti.

Tortino dal cuore fondente

Se amate il cioccolato questa ricetta non vi deludera’. Un dolce tortino monoporzione che racchiude un cuore caldo di eccellente cioccolato cremoso, semplice, avvolgente e godurioso. Una dolce tentazione per il palato.
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Ingredienti per 4 tortini
140gr. di cioccolato fondente di ottima qualita’
20gr. di cacao in polvere
2 uova intere e 1 tuorlo
20gr. di fecola
80gr. di burro
80gr. di zucchero a velo
1 bustina di vanillina
4 pirottini in alluminio
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Ridurre il cioccolato a pezzettini, sciogliere a bagnomaria, unire il burro, amalgamare bene e togliere dal fuoco. In una ciotola lavorare con le fruste le uova con lo zucchero e la vanillina, quando il composto risultera’ spumoso unire il cioccolato fuso, mescolare bene poi, unire il cacao in polvere e la fecola setacciata. Amalgamare bene tutti gli ingredienti. Imburrare i pirottini e spolverizzare i fondo e i bordi con cacao in polvere. Versare il composto riempiendo i pirottini per 2/3. Cuocere in forno preriscaldato a 200 gradi per 10 minuti. Sfornare, capovolgere su un piatto e spolverizzare con zucchero a velo. Servire subito.
 

Paperita Patty

La perdita di biodiversità sta portando al collasso

In crisi il sistema di produzione alimentare   
  
Slow Food chiede un’azione immediata:
«La notizia dovrebbe essere sulle prime pagine di ogni giornale e diventare una priorità nelle agende dei governi mondiali»

Il modello attuale di agricoltura, industriale ed estensivo, alla base dei nostri sistemi alimentari è al collasso, con gravi ripercussioni anche per la nostra salute. È questa la conclusione del rapporto Stato della biodiversità mondiale per l’alimentazione e l’agricoltura che la Fao ha pubblicato oggi illustrando prove preoccupanti rispetto al danno irreversibile e catastrofico sulla biodiversità del nostro pianeta, in particolare quella legata al cibo. Il rapporto denuncia, tra le altre cose, la riduzione nella diversità delle coltivazioni e delle razze da cui dipende la nostra alimentazione, la distruzione di habitat e terre destinate alle coltivazione e la gestione insostenibile delle risorse naturali.

«Sono anni che Slow Food denuncia questi pericoli e ogni tanto abbiamo avuto la sensazione di predicare nel vuoto. Oggi la situazione sta cambiando, ci pare che la gente sia più sensibile, ma forse non ci si rende conto della gravità del problema: un conto è una perdita, un conto è un collasso catastrofico. Dobbiamo sperare di essere ancora in tempo evitare questa estinzione di massa ma abbiamo bisogno dell’impegno di tutti, non solo della Fao e di Slow Food, ma di tutta la gente di buona volontà» commenta Piero Sardo presidente della Fondazione Slow Food per la Biodiversità.

Il rapporto presenta una ricerca approfondita ed è il primo nel suo genere, ma il soggetto trattato è il cuore della missione di Slow Food. Dal 1996 l’associazione internazionale si batte per la salvaguardia del nostro pianeta: con l’Arca del Gusto, un catalogo di cibi a rischio di estinzione che ha da poco raggiunto il traguardo del 5.000esimo prodotto censito; con i Presìdi Slow Food che promuovono e tutelano agricoltori e produttori che lavorano in armonia con l’ambiente e che promuovono tecniche favorevoli alla biodiversità locale; con numerose campagne che denunciano l’insostenibilità dell’attuale modello di produzione. Slow Food lavora insieme alla Fao da molto tempo per definire e sviluppare un modello migliore per i consumatori, per i produttori e per il pianeta. Inoltre, il presidente di Slow Food Carlo Petrini è da diversi anni ambasciatore speciale della Fao in Europa per Fame Zero, ulteriore prova di affinità tra le due organizzazioni.
Non resta più molto tempo. Abbiamo 10 anni per invertire lo stato attuale delle cose o si rischia un collasso totale e irreversibile. E questo cambio di rotta si può innescare rinforzando le conoscenze e le tecnologie moderne con i saperi tradizionali, ridefinendo il nostro approccio all’agricoltura e alla produzione di cibo, ponendo la tutela della biodiversità e l’ecologia al centro delle agende politiche. A ogni livello, dalle piccole produzioni fino ai governi, è necessario adottare regolamenti – come ad esempio le politiche agricole comunitarie in Europa – che proteggano la biodiversità alimentare e agricola.
Non dobbiamo perdere le speranze che lo stato attuale possa cambiare. Il successo dei progetti di Slow Food ne è la prova. Dobbiamo agire insieme, e dobbiamo agire subito, per salvare il nostro cibo, per salvare il nostro pianeta, per salvarci.

(foto: il Torinese)

L’isola del libro

La rubrica settimanale dedicata al mondo dei libri

 

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Alan Parks “Gennaio di sangue” – Bompiani- euro 18,00

Questo è il primo romanzo dello scozzese Alan Parks che, dopo aver lavorato 20 anni nel mondo musicale, ora si affaccia alla narrativa e racconta omicidi e misteri in una Glasgow imbruttita e grigia per la crisi economica e lo squallore che ne deriva. E’ il primo di una serie di 12 noir, uno per ogni mese dell’anno. Ed ecco la trama. Il 1° gennaio 1973, un detenuto pluriomicida avverte il detective Harry McCoy che in città sta per essere uccisa una ragazza. Cosa che puntualmente accade nel bel mezzo di una piazza. Un giovane prima la uccide e poi appoggia la canna della pistola alla sua tempia, chiude gli occhi e si spara. E’ solo l’inizio di una lunga scia di sangue e cadaveri, tra gole tagliate, bordelli ed escort, droghe, ricchezza depravata e perversione. Al centro della narrazione c’è un personaggio antieroe per eccellenza a cui ci si affeziona subito. E’ il poliziotto 30enne Harry McCoy: uomo disilluso, refrattario alle regole, maltrattato dagli altri, ma con un indistruttibile senso della giustizia che ce lo fa amare d’istinto. Ad aiutarlo nelle indagini -tra sopralluoghi, grandi mansion, malavita, case popolari dove sbarcare il lunario è dura fatica- è il novellino Wattie, ultima ruota del carro, ma tenace nel trovare i colpevoli. Da notare che la storia è ambientata in un’epoca in cui non esisteva ancora la polizia scientifica, con tutto l’apparato tecnologico che oggi aiuta a puntare il dito verso il colpevole giusto. Niente Csi o Dna in “Gennaio di sangue”; piuttosto ritroviamo le buone vecchie indagini. Quelle che scandagliano dinamiche e rapporti umani per risolvere intricati rebus col morto.

 

Abraham B. Yehoshua “Il tunnel” – Einaudi-   euro 20,00

E’ l’ultimo romanzo del famoso scrittore israeliano nato nel 1936 e uno dei mostri sacri della letteratura mondiale. Qui racconta dell’ingegnere 73enne Zvi Luria, da 5 anni in pensione, al quale viene diagnosticato un inizio di demenza senile. Piccole dimenticanze, innocue –almeno per ora- distrazioni e qualche confusione. Per rimandare il più possibile l’inevitabile infausto percorso della malattia che corrode il cervello, la moglie Dina – una pediatra di successo con cui ha trascorso tutta la vita- lo incoraggia a riprendere il lavoro. Luria era stato un dirigente del Dipartimento dei lavori pubblici e per 40 anni aveva progettato strade, autostrade e i due tunnel dell’unica autostrada di Israele. Ora che il medico gli suggerisce di mantenersi attivo, si lascia convincere ad aiutare il giovane Assael Maimoni che ha preso il suo posto in ufficio. Sta lavorando al progetto di un tunnel nei pressi di un cratere nel deserto, simbolicamente nel cuore del conflitto tra israeliani e palestinesi. E trascina con sé Luria, in macchina nelle roventi distese di sabbia, per i sopralluoghi che diventano teatro della loro collaborazione, basata su reciproca stima ed affetto. Il grande fascino del romanzo è nell’introspezione dei vari personaggi, nel racconto dei sentimenti alla base dei loro rapporti e nel modo coraggioso di affrontare il declino del bene forse più prezioso che abbiamo, il cervello ovvero la sede di pensieri, azioni, amori….vita.

 

Anna Dalton “L’apprendista geniale” – Garzanti- euro 16,90

Se avete seguito la fiction su Rai 1 “L’allieva” tratta dai romanzi di Alessia Gazzola, avete già conosciuto Anna Dalton, la brillante attrice 33enne che interpreta Cornelia, sorella di Arthur Malcomess e divertente coinquilina di Alice Allevi. Con “L’apprendista geniale” l’attrice italo-irlandese esordisce anche nella letteratura. E lo fa con una storia spumeggiante, fresca, che sa di sogni di gioventù. Protagonista è la giovane Andrea Doyle che, sulla scia materna, progetta di diventare giornalista… e intanto si fa le ossa pubblicando un giornalino, per così dire, di quartiere. Il padre è custode di uno stabile, soldi non ce ne sono molti, ma lei è responsabile, matura, tenace ed ama studiare. Provvidenziale è la borsa di studio che vince e le apre le porte del famoso Longjoy College, prestigiosa -e quasi inarrivabile- scuola di giornalismo. E’collocata in un bellissimo monastero riconvertito, sull’isola dei Santi, nella laguna veneta. Una location affascinante per raccontare l’ingresso e la sopravvivenza di Andrea in un microcosmo competitivo al massimo, in cui vige una selezione durissima. Come se la caverà la brillante fanciulla tra compagne carogne, agguerrite e sleali, ma anche nuovi amici pronti ad accettarla ed aiutarla? Tutta da gustare con tenerezza questa storia che parla di aspirazioni e nuove generazioni alle prese con il futuro.