redazione il torinese

Moncalieri, la vendita di gelati al parco

PO COLLINA
Il servizio prevede la concessione in uso di spazi e locali dentro la Riserva

 

L’Ente di gestione delle Aree protette del Po e della Collina Torinese ha presentato un avviso gli operatori commerciali che intendono candidarsi per essere inseriti nell’elenco dei soggetti da interpellare per concedere in gestione il servizio di vendita ambulante di prodotti di gelateria e di organizzazione di attività informative dentro la Riserva Le Vallere. L’avviso è pubblicato sull’Albo Pretorio online, in data 23 gennaio 2015. Il servizio prevede la concessione in uso di spazi e locali dentro la Riserva, comprensiva di alcuni spazi di Cascina Le Vallere. La concessione dei servizi avverrà mediante una successiva procedura di gara informale fra gli operatori individuati con l’avviso di selezione. La durata della concessione sarà indicativamente: 21 marzo-25 ottobre 2015. Le candidature devono pervenire entro il 6 febbraio 2015. Info: infoparcotorinese@inrete.it; www.parchipocollina.to.it

'Ndrangheta, oltre 160 arresti anche in Piemonte

carabinieri auto

I carabinieri impiegati sono stati diverse migliaia. L’inchiesta, chiamata ‘Aemilia’, è stata coordinata dalla Procura antimafia di Bologna

 

Una maxi operazione dei carabinieri svoltasi in Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Veneto, Calabria e Sicilia, ha portato ad oltre 160 arresti. Di questi, 117 sono stati disposti dalla magistratura di Bologna, altri 46 da quelle di Catanzaro e Brescia. I carabinieri impiegati sono stati diverse migliaia. L’inchiesta, chiamata ‘Aemilia’, è stata coordinata dalla Procura antimafia di Bologna.Tra gli arrestati, accusati a vario titolo di mafia, estorsione, è da segnalare il consigliere comunale FI di Reggio Emilia, Giuseppe Pagliani.

Omicidio Musy, condanna all'ergastolo per Francesco Furchì: per la Corte "Casco" era lui

+++FERITO MUSY: FERMATO IL PRESUNTO SPARATORE +++

Il collegio della difesa (Mariarosaria Ferrara e Gaetano Pecorella), aveva chiesto l’ assoluzione dell’imputato che afferma da sempre di essere innocente

 

Condanna all’ergastolo per Francesco Furchì, l’uomo accusato di essere “Casco”, l’uomo zoppicante e mascherato con un casco da motociclista, l’autore dell’omicidio del consigliere comunale Alberto Musy. E’ la sentenza della Corte di Assise di Torino. Musy venne preso alla sprovvista e ferito a colpi di pistola il 21 marzo 2012 all’ingresso della propria abitazione. Morì, senza aver ripreso conoscenza,  dopo un anno e sette mesi di agonia. “Sono innocente, è un’ingiustizia, non è giusto” ha detto Furchì prima di uscire dall’aula. La moglie di Musy, Angelica Corporandi: “Finalmente so che cosa dire alle mie bambine”. Il collegio della difesa (Mariarosaria Ferrara e Gaetano Pecorella), aveva chiesto l’ assoluzione dell’imputato che afferma da sempre di essere innocente.

 

A pronunciare la sentenza, il presidente della Corte d’Assise di Torino Pietro Capello.  I giudici hanno riconosciuto alla moglie di  Musy una provvisionale di un milione di euro. Alla madre e alla sorella una provvisionale di 100 mila euro ciascuna.  Furchì è stato inoltre dichiarato decaduto dalla responsabilità genitoriale. 

Un anno tutto di corsa con Turin Marathon

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Ricco calendario di eventi sportivi

 

Il calendario 2015 di Turin Marathon, che avrà come momento clou,  il 4 ottobre, la 29a edizione della Maratona di Torino, anticipata in occasione dell’Expo, è stato presentato all’insegna dello slogan “un anno tutto di corsa”. “La corsa è il mezzo, la maratona il fine” ha detto all’Ansa  il presidente, Luigi Chiabrera. Il primo evento del 2015 è Racchettinvalle, il prossimo 8 marzo a Sestriere. A Torino, invece,  il 12 aprile Tutta Dritta. Poi il 21 maggio “La Valentina” al Parco della Pellerina e, infine,  il 24 maggio la Mezza Maratona.

Dr Why, il quiz a squadre che stuzzica la mente

NUTELLA

Oltre alle serate “classiche”, con domande di cultura generale, ve ne sono anche alcune a tema, come ad esempio quelle calcistiche, e di volta in volta la squadra che si aggiudica la manche viene premiata con golosi omaggi, dai chupito alle brioches alla nutella

 

Se vi state chiedendo come trascorrere una serata diversa dal solito, in compagnia di amici ed all’insegna del divertimento, il “Dr Why” potrebbe essere la risposta che cercate. Di cosa si tratta? Di un quiz a squadre, che si tiene settimanalmente in alcuni locali di Torino e provincia e che vede premiati non solo i più bravi, ma anche i più veloci a dare la risposta corretta alle varie domande che si susseguono sullo schermo. Oltre alle serate “classiche”, con domande di cultura generale, ve ne sono anche alcune a tema, come ad esempio quelle calcistiche, e di volta in volta la squadra che si aggiudica la manche viene premiata con golosi omaggi, dai chupito alle brioches alla nutella. A condurre brillantemente la sfida due ragazzi capaci e simpatici, entrambi con la passione per l’animazione e l’intrattenimento sebbene quotidianamente svolgano lavori di tutt’altro genere : Filippo Scicolone, in arte “Scico Voice”, e Maurizio Benefazio, conosciuto come “ DJ Mauryno”.

 

Com’è nata l’idea del Dr Why?

Filippo: “Quattro anni fa ero in vacanza in Sicilia, e mi sono trovato a partecipare ad una serata Dr Why. Mi ha incuriosito, e ho scoperto che questo gioco era diffuso in otto paesi al mondo, ma che a Torino non era ancora arrivato. Visto che io e Maurizio cercavamo da tempo qualcosa da fare insieme, ho colto l’occasione al volo e gli ho proposto quest’idea.”

Maurizio: “Erano anni che volevamo collaborare ma non trovavamo lo spunto. Un giorno d’estate Filippo mi chiamò entusiasta dicendo che aveva un progetto da propormi. Inizialmente ero un pochino basito di come un gioco a quiz potesse riscuotere così successo,ma mi lasciai trascinare in questa avventura data l’amicizia che ci lega, anche  perché la voglia di far divertire era più forte dei dubbi”

 

Preparate voi le domande per il quiz?

Filippo: “ C’è un’agenzia a Roma che ci fornisce sia le pulsantiere che le domande, anche se nel caso di serate a tema curiamo noi domande, grafica, video…”

 

Qual è il vostro ruolo all’interno di una tipica serata Dr Why?

Filippo: “ Faccio il presentatore, ma preferisco definirmi “animatore”. Mi piace creare entusiasmo, allegria e quel pizzico di competizione che deve esserci nelle sfide a quiz”

Maurizio: “ Gestisco la parte tecnica e logistica”

 

La vostra serata Dr Why preferita fino ad ora?

Filippo: “ Tante, i nostri fedelissimi ci hanno regalato tante belle soddisfazioni…forse bisognerebbe chiederlo a loro, e sicuramente qualcuno risponderà il Dr Sex , un quiz con domande sul sesso. Nulla di volgare, anzi, una serata simpatica ed allo stesso tempo culturale”

Maurizio: “ Ogni volta che i ragazzi si divertono, per me è una serata speciale. Ma la soddisfazione maggiore me la danno le serate tematiche che creiamo noi, come ad esempio quella in onore della Juve o quella che ha visto partecipare Vecchie Glorie ed attuali giocatori del Torino”

 

Tre aggettivi per definire cos’è il Dr Why per voi

Filippo: “ Amicizia, passione, sfida”

Maurizio: “ Divertimento, cultura e amicizia”

 

Dove possiamo trovare il Dr Why?

Maurizio: “ Il giovedì sera al Walter’s Pub di Cambiano, il venerdì al Wiener Haus presso il 45° Nord di Moncalieri”

Filippo: “ Ogni tanto ci potete trovare anche in altri locali…Potete trovare tutti gli appuntamenti sulla pagina facebook “Dr Why Torino” o scaricando l’app  “Dr Why quiz mobile” su smartphone”

 

Chiara Mandich

Maria Ferreri

 

 

 

 

 

Gli arazzi di Silvia Beccaria

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becariaE’ famosa per gli abiti scultura e le gorgiere rivisitate in chiave contemporanea, trasformate in collane; ora espone un’altra manifestazione del suo talento e della sua creatività

 

Arazzi come quadri, con la luminescenza del mare o la doratura del grano. La Penelope di Ulisse non arrivò a tanto; invece, dopo anni di ricerca, è la meraviglia di cui è capace  Silvia Beccaria.  E allora, save the date. Il 29 gennaio (alle 18,30) tutti all’inaugurazione di «Senza perdere il filo» (fino al 18 febbraio); sua prima personale a Torino, a “Internocortile”, lo spazio dedicato da Silvia Tardy alle tendenze artistiche più nuove e stimolanti. 

 

Silvia Beccaria è famosa per gli abiti scultura e le gorgiere rivisitate in chiave contemporanea, trasformate in collane; ora espone un’altra manifestazione del suo talento e della sua creatività. 15 arazzi -pezzi unici- che la Penelope contemporanea concepisce come quadri, collocandosi così tra le più interessanti esponenti della Fiber Art; espressione artistica legata all’intreccio, nata nell’ambito dell’Espressionismo Astratto.

 

Lei, il telaio e la natura: ecco la triade magica da cui nascono i lavori in mostra. Quadri tessili di varie dimensioni (dai più grandi di 150cm x 60, ai più piccoli di 40 x40) ispirati al mondo marino fluorescente, alle alghe e agli organismi unicellulari degli abissi; oppure alla terra.  Ed è con un entusiasmo, a dir poco contagioso, che Silvia Beccaria racconta la sua arte. «La finalità non è un prodotto, ma l’espressione artistica. Da 20 anni faccio questo mestiere,  dipingo col filo, cercando di rappresentare le mie emozioni».

 

-Le tue opere cosa aggiungono all’antica arte del telaio?

«La mia ricerca è sperimentazione. I miei lavori nascono dal telaio a mano, ma con una tecnica completamente mia, sperimentale, con cui vado oltre la regola».

 

-I materiali con cui lavori?

«Sono tutti duttili: gomma, plastica, legno, metalli, carta. Tutto può diventare un filo se quel  determinato materiale mi permette di rappresentare al meglio quello che ho in testa».

 

-Ma come ci riesci?

«E’ proprio questa la sperimentazione. Cerco continui  escamotage per rendere la trama più  morbida possibile, studio come poter trasformare quel materiale e riuscire a lavorarlo al telaio. E’  quella la mia tavolozza, con il filo al posto del pennello».

 

-La sensazione quando finisci  un arazzo?

«E’come un parto, con un lungo percorso per arrivarci e la soddisfazione quando sono riuscita a rappresentare proprio quello che volevo».

 

-Ti capita, come a Penelope, di fare e poi disfare?

«Certo, anche perché il mio bozzetto non è su carta, ma su quel tipo di tavolozza. Non si può  semplicemente cancellare; ma fare, disfare e rifare».

 

-Qual è l’importanza della Fiber Art?

«In realtà l’arte tessile è ancora considerata un po’ minore, tutt’ora associata alla tessitura della bottega artigianale che produce maglieria e simili. Invece ha una grossa potenzialità. E’ un mezzo  espressivo che, anziché usare tela e pennello, impiega fili e telaio. E’un disegno che si crea filo dopo filo».

 

 Laura Goria

 

«Senza perdere il filo» di Silvia Beccaria

A “Internocortile” Via Villa Glori 6 (zona Piazza Zara) Torino

Inaugurazione 29 gennaio ore 18,30

Orari: 11-13 e 15,30-19 da martedì a sabato.

Quando Nicolazzi e Romita fecero la storia della politica vera

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Nicolazzi era  ministro dei lavori pubblici e Romita titolare del dicastero del bilancio e della programmazione economica: che ruolo avrebbero potuto avere oggi in Piemonte, in Italia ed in Europa?

 

Chissà se adesso che, il 22 gennaio scorso, Franco Nicolazzi, ha terminato il suo cammino terreno all’età di 90 anni, troverà in qualche parte dell’universo Pier Luigi Romita che invece era scomparso nel 2003. In un mondo che “brucia” persone e situazioni, forse questi nomi oggi dicono poco, ma per tutti gli anni Settanta ed Ottanta, in Piemonte e non solo Nicolazzi e Romita, furono protagonisti della vita pubblica. Entrambi piemontesi, entrambi appartenenti allo stesso partito, il Psdi, di cui furono in tempi diversi segretario nazionale, entrambi più volte ministri, diedero vita a due distinte correnti in perenne contrasto tra loro. Romita era molto forte a Cuneo, Asti ed Alessandria, Nicolazzi nella “sua” Novara, a Vercelli, Biella, mentre la federazione socialdemocratica di Torino era equamente divisa come preferenze per ambedue ed avevano come “proconsoli” Baldassarre Furnari a Torino e l’eporediese Stefano Strobbia, Nicolazzi, Ricciotti Lerro, Nando Vera ed un giovanissimo Federico Fornaro (oggi senatore del Pd) Romita.

 

 

Certo c’è da chiedersi, se i due uomini politici e di Governo avessero agito di comune accordo, soprattutto quando Nicolazzi era (e lo fu per molti anni, consecutivamente, ed in diversi governi) ministro dei lavori pubblici e Romita titolare del dicastero del bilancio e della programmazione economica, che ruolo avrebbero potuto avere in Piemonte in Italia ed in Europa? La domanda non potrà, probabilmente, avere mai una risposta, certo è che di cose ne sono state fatte, dai miliardi arrivati con i Fondi Fio (Fondi investimento occupazione) che consentirono la ristrutturazione delle Residenze Sabaude o l’ammodernamento della fatiscente rete dell’Acquedotto del Monferrato (che copriva le province di Torino, Asti e, soprattutto, Alessandria) alla realizzazione dell’autostrada A26, che consente tuttoggi il collegamento tra i porti liguri ed il Sempione. E questi sono soltanto alcune delle realizzazioni di cose volute e realizzate da esponenti di quella che tutti chiamano Prima Repubblica. Che aveva tanti difetti, che si sono protratti anche nella Seconda e non sembrano essere spariti neanche nella Terra, ma che almeno portava a termine, in Piemonte sicuramente, quello che annunciava.

 

 

Massimo Iaretti

No Tav, tre denunce per il blocco dell'autostrada

NO TAV BARDONECCHIA

Nello zaino sequestrato ad una delle donne sono stati trovati fumogeni e pietre pronti per l’uso

 

Tre persone sono state denunciate per resistenza aggravata, danneggiamento aggravato, interruzione di pubblico servizio e accensioni pericolose. Si tratta di attivisti no tav fermati dalla polizia nella zona di Bussoleno dopo un lancio di pietre e di fumogeni contro le forze dell’ordine che presidiavano autostrada A32 Torino-Bardonecchia. Sono due donne, di 22 e 34 anni, e un uomo di 60. Nello zaino sequestrato ad una delle donne sono stati trovati fumogeni e pietre pronti per l’uso.

“Pure 'n carcere 'o sanno fa'”, parole e sapori reclusi

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L’allestimento propone una panoramica sui progetti con le carceri piemontesi e varie realtà associative e culturali del territorio, raccontando con immagini e testi la vita in cella e le storie di alcuni detenuti

 

Lunedì 2 febbraio alle 17 all’Urp del Consiglio regionale del Piemonte di via Arsenale 14, a Torino, si svolge la conferenza stampa d’inaugurazione della mostra fotografica “Pure ‘n carcere ‘o sanno fa’ – Immagini, parole e sapori reclusi”, proposta dall’Ufficio del Garante regionale dei detenuti. Con il presidente del Consiglio regionale Mauro Laus intervengono il fotografo dell’Associazione piemontese “Sapori reclusi” Davide Dutto, che ha realizzato gli scatti, il sindaco di Fossano (Cn) e regista Davide Sordella e il Garante regionale dei detenuti Bruno Mellano.

 

L’allestimento propone una panoramica sui progetti nati tra il 2005 e il 2014 dalla collaborazione dell’Associazione con le carceri piemontesi e varie realtà associative e culturali del territorio, raccontando con immagini e testi la vita in cella e le storie di alcuni detenuti, a partire dal “rito” della preparazione di una tazza di caffè, magistralmente descritto da Fabrizio De Andrè nella canzone “Don Raffaè”, da cui è preso in prestito il verso che dà il titolo alla mostra. Gli scatti sono stati realizzati nelle carceri di Santa Caterina di Fossano (Cn) e San Michele di Alessandria, nella Casa di reclusione Morandi di Saluzzo (Cn) e nella Casa circondariale Lorusso e Cotugno di Torino e stampati nell’ambito del progetto “Stampatingalera” di Saluzzo.

 

La conferenza stampa si propone anche come un’occasione di riflessione sulla situazione odierna delle carceri e sulle prospettive del lavoro dei detenuti, a cominciare proprio dai lavori “domestici” dentro gli istituti e prevede la testimonianza di alcuni ex-detenuti già coinvolti in percorsi di recupero e reinserimento sociale e la proiezione del cortometraggio: “La Squadra” e dei videoclip “Pausa caffè” e “Pausa sigaretta” di Sordella e “Sapori reclusi story” di Dutto.

 

La mostra è visitabile fino al 3 marzo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 16.

La sentenza del maxi processo ai No Tav: 140 anni di carcere, 47 condanne e 6 assoluzioni

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notav ovunqueSono 193 gli anni chiesti dalla procura della repubblica, dopo un processo durato due anni. Le accuse vanno dalle lesioni, al danneggiamento, alla violenza contro pubblico ufficiale

 

Un totale di 140 anni di reclusione per 47 condanne e sei assoluzioni. Nell’aula bunker delle Vallette si è chiuso il maxi processo ai no tav per gli scontri avvenuti 2011 in Valle di Susa. Il giudice Quinto Bosio ha letto la sentenza legata alle vicende degli scontri con le forze dell’ordine al cantiere di Chiomonte avvenuti nell’estate di 4 anni fa. Sono 193 gli anni di carcere chiesti dalla procura della repubblica, dopo un processo durato due anni. Le accuse vanno dalle lesioni, al danneggiamento, alla violenza contro pubblico ufficiale.

 

Dal pubblico il grido di “vergogna” dopo la lettura del dispositivo, quando  gli imputati hanno dato lettura di una dichiarazione che i giudici non hanno ascoltato, abbandonando l’aula. Alcuni dei presenti hanno intonato Bella Ciao, altri hanno protestato ad alta voce. Secondo gli avvocati della difesa si tratta di condanne spropositate: una sentenza già scritta e immaginabile la cui entità delle pene non ha alcun senso.

 

Scrive il sito notav.info: “Un regalo che viene chiaramente fatto all’oramai pensionato Caselli ex-procuratore capo di Torino e ideologo di questa persecuzione ai danni del movimento No Tav. Tutta la sua corte, e quella che lui serve da una vita, saranno pronti a dire che avevano ragione e che giustizia è stata fatta (dopo tutte le batoste che si sono presi in quest’ultimo anno). Volevano una condanna pesante per poter agitare ancora una volta il feticcio del Nemico Pubblico No Tav ma si sa, la credibilità agli occhi dei più se la sono oramai giocata da un pezzo e noi la nostra strada non abbiamo mai smesso di percorrerla, dimostrando che abbiamo ragione da vendere e loro torto marcio”.

 

(Foto: il Torinese)