redazione il torinese

L'addio alle vittime dell'Isis oggi ai funerali celebrati da mons. Nosiglia alla Consolata

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sesinocontetunisi striscioneAlle 13 di oggi un corteo silenzioso partirà per la Basilica per lo svolgimento dei funerali, che saranno officiati dall’arcivescovo

 

Nella Sala delle Colonne di Palazzo Civico è stata aperta ieir alle 10  la camera ardente per Antonella Sesino e Orazio Conte, le due vittime torinesi della strage di Tunisi. Prima dell’apertura si era formata una coda di alcune decine di persone. Sulla cancellata del monumento al Conte Verde, davanti al municipio,  gli amici di Antonella hanno collocato uno striscione con la scritta “4 angeli volati in cielo.Il nostro cuore le vostre ali. San Mauro nel dolore. Ciao Antonella!”. Un violino e uno spartito sono stati messi sulla bara di Orazio, fiori candidi su quella di Antonella. Il gonfalone blu e oro della Città di Torino è stato posto al centro della camera ardente,  presente anche quello di San Mauro Torinese, comune di residenza della donna. Sono intervenuti  il sindaco, Piero Fassino, il prefetto, Paola Basilone, il sindaco di San Mauro, Ugo Dallolio, e i comandanti della polizia municipale. I dipendenti del Comune di Torino si danno i turni  al picchetto d’onore di fianco alle due bare. La camera ardente rimarrà aperta sino alle 13 di oggi quando un corteo silenzioso partirà per la Basilica della Consolata per lo svolgimento dei funerali, che saranno officiati dall’arcivescovo Cesare Nosiglia alle ore 14. Sarà presente anche un ministro della repubblica tunisina..

 

(Foto: Il Torinese)

Record di cassa integrazione a Torino, la crisi si fa sentire ma la Ferrero va a gonfie vele

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Nello scenario complessivo di incertezza, invece il gruppo Ferrero ha chiuso il bilancio al 31 agosto 2014 con un fatturato di 8,4 miliardi di euro. I dati sono in crescita del 3,9% rispetto al precedente

 

Con la bellezza di quasi 10 milioni di ore richieste nei primi due mesi dell’anno, Torino è la prima città italiana nella classifica della cassa integrazione. Mentre a livello nazionale i dati relativi ammortizzatori sociali sono in calo del 41%, in Piemonte sono scesi soltanto del 10. In tutta Italia, nello stesso perido, sono state chieste 109 milioni di ore, di cui 17 nella nostra regione. Nel settore dell’industria le domande sono crescite di circa il 6%, mentre  si registra un forte calo nell’ediliza: sono scese del 45,9%, nel commercio del 62,2 e nell’artigianato addirittura dell’87,2. Ma i dati sulla crisi in piemonte sono complessivamente  orientati all’incertezza.

 

Intanto la L3 Holding, una cordata svizzera e lussemburghese, si è aggiudicata l’asta per la De Tomaso. L’offerta è arrivata a quota 2 milioni e 50 mila euro. All’asta ha preso parte acnhe il gruppo cinese Ideal Time, che aveva presentato un’offerta soltanto per il marchio. Dopo i primi rilanci la cordata italiana Eos ha invece lasciato.

 

Nello scenario complessivo di incertezza, invece il gruppo Ferrero ha chiuso il bilancio al 31 agosto 2014 con un fatturato di 8,4 miliardi di euro. I dati sono in crescita del 3,9% rispetto al precedente. Gli affari vanno alla grande in Asia, Russia, Usa, Canada, Brasile, Messico e Turchia,  e sono in forte crescita i mercati del Medio Oriente. Eccellenti anche  i risultati nel Regno Unito, Polonia e Germania. Sono stabili o in leggero calo, proprio per la crisi economica, i principali mercati del Sud Europa. L’utile prima delle imposte è di 907 milioni, con una crescita del 14,2%.

 

Il Lago dei cigni del Ballet of Moscow

LAGO CIGNI

La trama, decisamente romantica, racconta la storia della principessa Odette che un perfido sortilegio del malefico mago Rothbart, a cui la principessa ha negato il suo amore, costringe a trascorrere le ore del giorno sotto le sembianze di un cigno bianco

 

Il lago dei cigni, oggi forse il balletto più famoso del mondo, continua a mantenere intatto tutto il suo fascino per l´atmosfera lunare che accompagna l´apparizione di Odette, per il doppio ruolo di Odette-Odile, cigno bianco e cigno nero, per l´eterna lotta fra il Bene e il Male. La trama, decisamente romantica, racconta la storia della principessa Odette che un perfido sortilegio del malefico mago Rothbart, a cui la principessa ha negato il suo amore, costringe a trascorrere le ore del giorno sotto le sembianze di un cigno bianco. La maledizione potrà essere sconfitta soltanto da un giuramento d’amore. Il principe Sigfrid si imbatte nottetempo di Odette, se ne innamora e promette di salvarla. Ad una festa nella reggia di Sigfrid il mago presenta sua figlia che ha assunto le sembianze di Odette al principe che, convinto di trovarsi al cospetto della sua amata, le giura eterno amore. A quel punto Il mago rivela la vera identità della fanciulla e Odette, destinata alla morte, scompare nelle acque del lago. Sigfrid, disperato, decide di seguirla: è proprio questo suo gesto a rompere l’incantesimo consentendo ai due giovani innamorati di vivere per sempre felici. Un fiore all’occhiello per il Ballet of Moscow con le favolose e incantate musiche di P.I. TCajkovskij e su coreografie di Marius Petipa. 

 

 

Il Lago dei Cigni

Musiche di:  P.I. Tchaikovsky

Coreografie: M. Petipa

Solisti: Katerina Kukhar e Aleksandr Stoyanov

Ballet of Moscow

 

 

Marrone (FdI): "L'Ue in soccorso degli zingari abusivi"

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CAMPO ROM LUNGO STURA LAZIO, MARRONE (FDI-AN): UE IN SOCCORSO DEGLI ZINGARI ABUSIVI BLOCCA SGOMBERO, CAMPO DI LUNGO STURA RIMARRÀ LÌ DOV’È PER FINE ATTIVITÀ DEL PROGETTO, A DISPETTO DELLE PROMESSE DELLA GIUNTA FASSINO

 

<<C’era da aspettarselo: la Corte europea per i diritti dell’uomo ha sospeso lo sgombero del campo nomadi di Lungostura Lazio a Torino, accogliendo un ricorso di cinque famiglie rom, bloccando le procedure di rimozione coattiva fino al 26 marzo: se consideriamo che le coop sociali di CITTA’ POSSIBILE, che ha in appalto le operazioni di svuotamento assistito del campo nomadi, sostiene che rimangono ben 30 famiglie rom abusive escluse dal progetto e che le attività delle coop sociali (compresa la sorveglianza di Croce Rossa contro la ricostruzione delle baracche) su quell’insediamento termineranno il 31 di marzo, è evidente che grazie all’intervento buonista dell’Europa gli zingari abusivi rimasti ripopoleranno tutto il vecchio campo. Risultato oltre un milione di euro buttati>> attacca Maurizio Marrone, Capogruppo di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale in Comune di Torino, che riflette <<Spero proprio che l’Amministrazione Comunale e la Prefettura siano consapevoli del rischio della permanenza del campo abusivo in Lungo Stura Lazio e garantiscano un piano di sgombero totale prima del 31 di marzo oppure sarà stato tutto inutile, come avevamo previsto purtroppo molto tempo addietro>>.

Anche una turista di Moncalieri tra i feriti di tunisi

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Intanto i cittadini di Novara rendono omaggio al Broletto a Francesco Caldara, altro piemontese rimasto ucciso nell’attentato di Tunisi

 

E’ una turista di Moncalieri la terza ferita nell’attentato di Tunisi. Si tratta di Danila Pollara, ha 61 anni e la vora come  impiegata, di Moncalieri. E’ stata ricoverata alle Molinette di Torino e fortunatamente non è grave. Al Cto, è stata trasportata Carolina Bottari, dipendente comunale. A Tunisi è ancora rimasta la collega Anna Abagnale, poichè le sue condizioni sono tali da non consentire il volo aereo.

 

 “I medici definiscono ‘rassicuranti’, fermo restando il grave choc, le condizioni” delle due torinesi rimaste ferite a Tunisi e portate oggi in due ospedali di Torino. Lo ha detto all’Ansa il sindaco, Piero Fassino, che ha fatto visita alle due donne.

 

Mentre i torinesi continuano ad affluire alla camera ardente allestita in Comune per Antonella Sesino e Orazio Conte, anche i cittadini di Novara rendono omaggio al Broletto a Francesco Caldara, altro piemontese rimasto ucciso nell’attentato di Tunisi. “Mi ha fatto bene vedere quanto la gente si sia mostrata vicina a noi in questo momento – ha dichiarato all’Ansa la figlia Greta – .Nulla mi potrà ridare mio padre, ma il fatto di non sentirci soli ci aiuta. Ho sentito vicini tutti, dai funzionari dell’ambasciata italiana a Tunisi all’unità di crisi, da Costa Crociere al governo italiano. E ringrazio il sindaco di Novara che ha voluto allestire la camera ardente”.

 

(Foto: il Torinese)

Street Food Truck, cibo e birra di qualità

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E’ l’anteprima della manifestazione di giugno che renderà Torino capitale d’Italia del cibo di strada

 

L’evento è l’anteprima della manifestazione di giugno che renderà Torino capitale d’Italia del cibo di strada.  Piazzale Valdo Fusi  ospita l’Open Baladin Torino, tempio di cultura “birraria” apprezzatissimo dagli appassionati di tutt’Italia. ToBusiness Agency e SBF Street Food&Beverage, per il “compleanno” di Open Baladin Torino, presentano il primo Street Food Truck edition della città, per tre giorni fino a domenica 22 marzo 2015, dalle 12 alle 24. Birra di qualità a volontà e il meglio del cibo di strada: Lampredotto toscano, Miassa, Crocchette Tirolesi, Le Palle del Cuoco, zucchine Zen, Verdure pastellate, Pórci con la Trifola, Baci di dama contadina, Cucina vegana, Prosciutto Filante, Panini gourmet, Panzerotti, Gnocco Fritto, Panini con la chianina, Pizza e mortazza, Dolci napoletani, Churritos, Calamari di collina, Olive ascolane, Arrosticini, Gelato artigianale, pasta take way, Arancini e cannoli siciliani, Pizza napoletana, Hamburger, Farinata, Kebab al cioccolato, Barbecue americano, Mici, Polentine con crema di zola, Bruschette, fish&chips, Crocchette di merluzzo-peperoncino-capperi-olive.

 

(Foto: il Torinese)

Il terrore sotto casa, dopo Tunisi la "sindrome da 11 settembre" colpisce anche Torino

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piazza2piazza7piazza5IL GHINOTTO DELLA DOMENICA

Se il dramma e il lutto colpiscono un vicino di casa, un amico, un conoscente ecco che si è costretti, rapidamente, a prendere coscienza che nessuno può ritenersi fuori pericolo. E’ la stessa reazione che ebbero gli americani dopo gli attentati dell’11 settembre 2001, alle Due Torri e al Pentagono, con migliaia di morti

 

In un mondo globale nessuno può dire: questo non mi riguarda! E’ la tragica lezione appresa dai piemontesi, a seguito del sanguinoso attentato di Tunisi che ha visto, fra le vittime, anche tre corregionali, oltre a diversi feriti.

 

Torino è scossa, stupita e ferita dall’attacco terroristico che ha colpito, fra gli altri, un gruppo di dipendenti comunali in crociera nel Mediterraneo. Fin quando i drammi della guerra, della bestiale violenza terroristica colpiscono in Siria, in Libia, In Israele le reazioni della gente, travolta dai problemi contingenti, piccoli o grandi, dalle preoccupazioni quotidiane, dal proprio “particulare”, sono spesso distratte e non vanno oltre la frettolosa solidarietà. Ma se il dramma e il lutto colpiscono un vicino di casa, un amico, un conoscente ecco che si è costretti, rapidamente, a prendere coscienza che nessuno può ritenersi fuori pericolo. E’ la stessa reazione che ebbero gli americani dopo gli attentati dell’11 settembre 2001, alle Due Torri e al Pentagono, con migliaia di morti.

 

Allora si comprese che interi paesi non potevano essere lasciati in preda al terrorismo, puntando sulla nostra tranquillità e sicurezza, anche economica. Non lo si poteva, perché il terrorismo si sarebbe incaricato di occuparsi lui di noi e delle nostre famiglie. E l’allora presidente Bush lanciò, non senza polemiche dell’ala liberal e dei progressisti sulla pelle degli altri, la sfida al terrorismo in Iraq e in Afghanistan. Certo non sono mancati gli errori, certo spesso i metodi di Usa e alleati non sono stati ortodossi – e le immagini oscene del carcere di Guantanamo devono colpire le nostre coscienze – ma sicuramente l’Occidente ha fatto la cosa giusta, andando a snidare un Bin Laden sulle montane pakistane, neutralizzano un Saddam, colpendo coloro che si sono autodichiarati nemici giurati della nostra civiltà.

 

Con il lutto cittadino, proclamato dal sindaco Fassino, con la mobilitazione anche spontanea di tante persone, si è finalmente manifestata la consapevolezza che in una guerra asimmetrica, come i tecnici chiamano questi conflitti terroristici, non esistono le retrovie: tutti possiamo essere chiamati improvvisamente in prima linea, anche mentre siamo in felice compagnia a vedere un museo, appena scesi da una splendida nave da crociera, nel bel mezzo di un’agognata vacanza.

 

E una trincea di questa battaglia senza sconti contro il terrorismo islamista, al di fuori di ogni allarmismo, potrebbe ergersi proprio a Torino, dove tra meno di un mese si aprirà l’Ostensione della Sindone. Un afflusso eccezionale di pellegrini da ogni parte del pianeta (già oltre 800mila le prenotazioni) porterà rischi ed esigenze di sicurezza che nessuno può ignorare. Ma siamo certi che le autorità preposte già stanno vagliando la questione e saranno all’altezza del compito. Semmai – se, pur in un momento luttuoso, è concessa a Ghinotto una facezia – abbiamo ancora una volta, dopo la mancata berretta cardinalizia all’arcivescovo Nosiglia, da lamentare un fatto. Che, proprio alla vigilia dell’Ostensione, che peraltro lo vedrà presente, Papa Francesco abbia voluto lanciare il Giubileo della Misericordia, a Roma, a partire dal prossimo 8 dicembre. Un altro evento di livello mondiale, che inevitabilmente sembra un po’ oscurare quello torinese: da un Papa “piemontese” non ci saremmo aspettati questo “scherzo da prete”!

 

Ghinotto

Pasqua a Parigi con Vueling

AEREO

Il 2, 3 e 5 aprile tre voli diretti per raggiungere e scoprire l’affascinante capitale francese

 

Dopo l’esperienza dei voli speciali dello scorso Natale, Vueling torna a proporre il collegamento diretto Torino – Parigi Orly per il prossimo periodo pasquale. Sono tre i voli, in programma il 2, 3 e 5 aprile, che permetteranno ai passeggeri di raggiungere la capitale francese e trascorrervi il periodo pasquale. Un’occasione unica per scoprire Parigi e le sue meraviglie. Orari dei nuovi voli Torino – Parigi Orly 18:55 – 20:25 (2 e 3 aprile) 10:50 – 12:20 (5 aprile) Parigi Orly – Torino 21:00 – 22:30 (2 e 3 aprile) 12:55 – 14:25 (5 aprile) Biglietti aerei, prezzi e tariffe disponibili sul sito www.vueling.com, tramite agenzia viaggi, call center o l’app per smartphone.

Ultimo weekend per la Mostra di San Giuseppe

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Anche durante la settimana il flusso del pubblico è stato notevole. Una edizione con molti visitatori dalle zone limitrofe a Casale e tanta partecipazione agli eventi collaterali

 

Si sta avviando verso la conclusione l’edizione numero 69 della Mostra Regionale di San Giuseppe, che si tiene al Quartiere Fieristico della Cittadella di Casale Monferrato. . “L’afflusso dei visitatori è stato costante durante l’arco delle settimana e ci sono state delle punte significative anche grazie alle iniziative collaterali che sono state un valore aggiunto come quella di mercoledì a cura della sezione casalese dell’Ana e dell’Istituto superiore Balbo sui “Il papà e la famiglia nella Grande Guerra o quella del Comitato locale della Croce Rossa di venerdì. Si è anche notata presenza significativa di visitatori provenienti dalle aree limitrofe al Casalese, come il Vercellese, l’Alessandrino, l’Astigiano o la Lomellina”  – dice  Carlo Manazza della Manazza Gefra Srl di Cassolnovo, società specializzata nel settore fieristico che organizza la Mostra.

 

Soddisfazione la si registra anche tra gli operatori e in iniziative che ormai sono una costante in Mostra quali Arteinfiera, giunta alla ventunesima edizione, “con molte persone che vengono qui ad ammirare le opere esposte – dice il curatore Piergiorgio Panelli – attirate anche dalle performance artistiche che si svolgono in contemporanea”, oppure Casale Comics 10 con le quattro mostre tutte dedicate agli eroi di carta della Sergio Bonelli Editore. Gli ultimi appuntamenti collaterali sono sabato 21 marzo, alle ore 21, la cover band “Welcome to the machine” propone un tributo ai Pink Floyd e domenica 22 alle ore 16, ci sarà lo spettacolo “La Bella e la Bestia” a cura della Compagnia Giovani Artisti già presentato in prima al Teatro Municipale.

 

 

La Mostra di San Giuseppe avrà i seguenti orari di apertura

Feriali: dalle ore 18 alle 23

Sabato: dalle ore 15 alle 23

Domenica 22 marzo: dalle ore 11 alle 21

Giornate del FAI, palcoscenico di bellezza

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Una grande festa di piazza dedicata ai beni culturali, un’occasione unica per scoprire luoghi normalmente inaccessibili e sentirsi parte di una grande comunità unita dagli stessi valori e dallo stesso patrimonio culturale

 

 

Sabato 21 e domenica 22 marzo va in scena sul palcoscenico più bello del mondo il grande spettacolo delle Giornate FAI di Primavera, storica manifestazione giunta alla 23° edizione che ha finora coinvolto oltre 7.800.000 italiani. Una grande festa di piazza dedicata ai beni culturali, un’occasione unica per scoprire luoghi normalmente inaccessibili e sentirsi parte di una grande comunità unita dagli stessi valori e dallo stesso patrimonio culturale in cui risiede la nostra identità. Chiese, ville, borghi, palazzi, aree archeologiche, castelli, giardini, archivi musicali. Sono oltre 780 i luoghi aperti con visite a contributo libero in 340 località in tutte le Regioni. Quest’anno le Giornate FAI di Primavera chiudono la campagna “Ricordiamoci di salvare l’Italia“, la settimana di raccolta fondi dedicata dalla RAI ai beni culturali in collaborazione con il FAI. Dal 16 al 22 marzo saranno, infatti, raccontati luoghi e storie che testimoniano la varietà, la bellezza e l’unicità del nostro patrimonio attraverso una maratona televisiva che inviterà tutti a condividere la missione del FAI e a contribuire per recuperare e preservare testimonianze del nostro patrimonio artistico e paesaggistico. In Piemonte tutte le province partecipano a questo evento aprendo numerosi siti di pregio in tantissimi Comuni. Per avere l’elenco dei siti piemontesi aperti questo fine settimana: www.giornatefai.it/luoghi#reg:piemonte

 

(www.regione.piemonte.it)