redazione il torinese

Su "Amica" la purezza preziosa è firmata GC CANTONI

Cantoni Gioielli AMICA

Giovanna Cantoni , attraverso la sua linea di preziosi, celebra l’essenza della donna vincente , colei che si sente perfetta e a proprio agio in ogni stagione della vita

 

Le gocce realizzate in oro e platino puro, 999,9 della maison torinese GC CANTONI sono protagoniste assolute anche per la primavera 2015. AMICA di aprile le propone come must di stagione per tutte coloro che sono sempre alla ricerca di purezza, perfezione ed essenza da indossare in ogni occasione, per un eleganza da vivere e comunicare e per illuminare la propria personalità . Solare esuberante e dinamica , per una donna vitale, moderna e multitasking è’ stata creata la linea Easy , che trova la sua esaltazione tra le proposte per una primavera all’insegna del glamour ; il rigido bangle e la sua goccia in oro puro 999,9 diventano un dettaglio a cui non rinunciare, un gioiello indispensabile per rendere i propri momenti contemporanei e senza tempo, e brillare in ogni istante . Giovanna Cantoni , attraverso la sua linea di preziosi, celebra così l’essenza della donna vincente , colei che si sente perfetta e a proprio agio in ogni stagione della vita.

Fiori tra botanica, bellezza e storia a Castellamonte

iris

A cura del Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino 

 

Al  Centro Congressi Piero Martinetti di Castellamonte, dall’8 marzo, vi segnaliamo la mostra del Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino , “ Le Iris tra botanica e storia”,aperta fino al 25 aprile 2015.L’esposizione racconta i segreti delle iris, famose per la loro bellezza, rusticità e capacità di generare ibridi con tutti i colori dell’arcobaleno: l’elevata capacità di incrociarsi e di scambiarsi risorse genetiche permette inoltre a queste piante di diffondersi e resistere alle difficoltà ambientali. La mostra si inserisce all’interno del progetto “Le Società di Mutuo Soccorso tra cultura, territorio, cooperazione e solidarietà”, promosso dalla Consulta delle Società di Mutuo Soccorso del Canavese, il cui obiettivo è quello di perpetuare il concetto di unione delle forzeper raggiungere l’obiettivo di promozione della solidarietà, anche tra le piante.

"Furchì aveva un complice il giorno dell'agguato a Musy"

furchi

“Si può combattere contro qualunque nemico tranne che contro il pregiudizio”, così replica attraverso l’Ansa  Giancarlo Pittelli, uno dei legali di Furchì

 

Non è verosimile, secondo gli investigatori, che Francesco Furchì, in carcere per la condanna all’ergastolo per l’uccisione del consigliere comunale torinese Alberto Musy, abbia agito da solo.  Lo spiegano le motivazioni della sentenza, in cui i giudici, dicono che sia “assai verosimile” la partecipazione all’agguato di un complice con la funzione di avvisare  l’attentatore degli spostamenti della vittima. “Si può combattere contro qualunque nemico tranne che contro il pregiudizio”, così replica attraverso l’Ansa  Giancarlo Pittelli, uno dei legali di Furchì.

Il socialista Acciarini rivive in Santa Rita

Acciarini

ALLA SCOPERTA DEI NOMI DI VIE E PIAZZE

Nel marzo del 1944 partecipò all’organizzazione, a Torino, del grande sciopero operaio contro la fame ed il terrore e proprio per questo, il 9 marzo venne arrestato dai tedeschi e rinchiuso nel carcere di S. Vittore a Milano. Morì  a Mauthausen il 1 marzo del 1945 stroncato dagli stenti e dalle fatiche

 

Ogni città ha la sua storia e il suo vissuto, esattamente come le vie, i corsi o le piazze che la compongono. Noi del “Il Torinese” ci siamo addentrati per le strade ed i luoghi di Torino per raccontarvi di quei “nomi” che ogni giorno vengono “abitati”, “visitati” e soprattutto “attraversati” da cittadini e turisti ma di cui, molto spesso, si ignora la storia. Vi accompagneremo all’interno dei quartieri torinesi per conoscere e scoprire quale avvenimento o quale personaggio si sia meritato un “posto ad honorem” all’interno della nostra città.

 

Quest’oggi parleremo di Via Filippo Acciarini (10137), situata in prossimità del quartiere di Santa Rita. La via, compresa tra via Boston e via Filadelfia, è abitata principalmente da condominii e da qualche piccolo esercizio commerciale.

 

Filippo Acciarini nacque a Sellano (Perugia) il 5 marzo 1888. Compì gli studi a Recanati, paese d’origine dei suoi genitori e lì, giovanissimo e militante, aderì agli ideali umanitari, classisti e non violenti del socialismo. Durante gli anni in cui frequentava il liceo la sua milizia politica creò delle serie difficoltà al padre, tanto che Acciarini fu costretto a lasciare gli studi e a trasferirsi a Roma dove venne assunto dalle Ferrovie dello Stato; in seguito nel 1913, venne trasferito nel compartimento ferroviario di Torino che diventò così la sua città di adozione.

 

Delegato al XVII congresso socialista, entrò nella direzione del “Grido del popolo” ed iniziò la collaborazione all’ “Avanti!” dai cui fogli descrisse alcuni momenti dell’ascesa al potere e delle violenze dei fascisti a Torino.Nel settembre del 1923 venne licenziato dalle Ferrovie per scarso rendimento e soprattutto per la sua propaganda sovversiva antifascista e sempre nello stesso anno, entrò nella redazione dell’ “Avanti!” dando così il via a due vigorose polemiche giornalistiche contro i comunisti torinesi. Verso la fine del 1926 dopo che venne sciolto il Partito Socialista Italiano e soppresso l’ “Avanti!”, Acciarini iniziò a lavorare per un comitato di soccorso in favore degli antifascisti colpiti da provvedimenti repressivi.Denunciato nel dicembre del 1927 al Tribunale speciale con l’imputazione di propaganda sovversiva, venne assolto nel luglio del 1928 per insufficienza di prove.

 

Essendo in difficoltà finanziare, iniziò a fornire saltuariamente collaborazioni letterarie a riviste quali “La Parola” o l’ “Enciclopedia della cultura italiana”, finché nel 1940 riprese l’attività politica cercando di ricostruire il partito socialista a Torino e nel Piemonte. Nel 1943 fu uno tra i fondatori del Movimento di Unità Proletaria (MUP) entrando in seguito a far parte della direzione del Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria; nello stesso anno cominciò anche a collaborare per le notizie sindacali con il quotidiano “La Stampa” e successivamente gli venne affidata la redazione torinese del nuovo “Avanti!” del quale curò la stampa e la redazione clandestine.

 

Nel marzo del 1944 partecipò all’organizzazione, a Torino, del grande sciopero operaio contro la fame ed il terrore e proprio per questo, il 9 marzo venne arrestato dai tedeschi e rinchiuso nel carcere di S. Vittore a Milano. Dopo qualche mese venne trasferito nel campo di concentramento di Fossoli (Modena) dal quale, dopo neanche un mese, venne deportato nel Lager di Mauthausen. Morì proprio a Mauthausen il 1 marzo del 1945 stroncato dagli stenti e dalle fatiche.

  

(Nella foto la “Pietra d’Inciampo”,  “Stolperstein”, dell’artista tedesco Gunter Demnig dedicata a Filippo Acciarini, e posta in via Carlo Alberto 22)

Simona Pili Stella

Ragazze romene si prostituivano nel residence sede della Lega

polizia e carabinieri

Il proprietario Gianluigi Cernusco, 66 anni,  è stato denunciato ma dice di essere all’oscuro di tutto

 

Il residence è di proprietà del segretario cittadino della Lega Nord di Settimo Torinese. Nella struttura alberghiera si prostituiva un gruppo di ragazze romene. Il residence è stato chiuso da un’operazione congiunta di carabinieri e polizia per  irregolarità amministrative. Il proprietario Gianluigi Cernusco, 66 anni,  è stato denunciato ma dice di essere all’oscuro di tutto. E’ polemica politica perchè nel residence si trovava anche la sede del partito.

 

(Foto: il Torinese)

Minaccia terrorismo, i servizi segreti in allerta per Sindone, Expo e Giubileo: il "lupo solitario" fa paura

esercito 2 militari

 

Il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, ha assicurato che in Italia “tutti i livelli di allerta di mobilitazione delle forze di sicurezza sono al massimo e concentrati sulla minaccia terroristica”

 

L’l’intelligence punta i riflettori sugli eventi che richiameranno in Italia milioni di visitatori: a Torino l’ostensione della Sindone, l’Expo a Milano ed il Giubileo che inizierà a Roma il prossimo dicembre. L’allarme è del  direttore dell’Aisi, Arturo Esposito in audizione al Copasir.  I servizi segreti prendono in seria considerazione sia la minaccia interna di movimenti antagonisti e anarchici, molto attivi a Torino, che quella del terrorismo  jihadista. Si teme soprattutto per il lupo solitario, sempre molto difficile da prevenire.

 

Per garantire una maggiore sicurezza ai  cosiddetti “punti sensibili” il governo aveva predisposto misure straordinarie già nei mesi scorsi. A Roma le ambasciate, il Colosseo ed il Pantheon  sono piantonate stabilmente da un maggior numero di militari con giubbotti antiproiettile e fucili mitragliatori. Gli alpini della Taurinense stanno già presidiando il Duomo di Torino. Il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, ha assicurato che in Italia “tutti i livelli di allerta di mobilitazione delle forze di sicurezza sono al massimo e concentrati sulla minaccia terroristica”. Il titolare della Farnesina aveva dichiarato che ci troviamo in uno stato di “pre-massima allerta terrorismo”. 

Torino-Milano, cantiere infinito: Expo concede una tregua di sei mesi e i lavori slittano

autostrada

Prima della tregua si faccia però attenzione: nel mese di aprile verranno programmate tre chiusure notturne parziali per consentire di asfaltare un tratto

 

Ci voleva Expo 2015 per far svanire i cantieri della Torino-Milano. Infatti, a partire dal primo maggio (giorno di inaugurazione della rassegna espositiva) e per sei mesi l’autostrada sarà finalmente percorribile senza troppi intoppi. L’arteria che collega il capoluogo piemontese a quello lombardo è  martoriata da sempre. E’ difficile riuscire a raggiungere Milano senza doversi imbattere in code, strettoie e rallentamenti dovuti ai lavori in corso, lavori infiniti. Prima della tregua di Expo si faccia però attenzione: nel mese di aprile verranno programmate tre chiusure notturne parziali per consentire di asfaltare un tratto dell’auotstrada. Il blocco di sei mesi darà sollievo agli automobilisti ma – come sottolinea il quotidiano La Stampa – questa pausa causerà lo slittamento dei termini dell’ammodernamento dell’arteria stradale iniziato nel 2002 e che ora finirà soltanto nel 2009. Ma i ritardi non sono tutto. I costi lieviteranno di 30 milioni, da aggiungersi alla cifra preventivata di un miliardo e mezzo. Ci sarà un aggravio delle tariffe? Ci auguriamo non sia così, visto che sono già state ritoccate il primo gennaio a 14,10 euro: 0,08 cent a chilometro per le auto, contro lo 0,03 del 2002. Per il momento ci si potranno godere alcuni mesi di traffico relativamente scorrevole su un’autostrada dove, comunque, sono state fatte migliorie per quanto riguarda la sicurezza. Poi bisognerà aspattare la fine di Expo per la ripresa dei lavori. Si spera che non siano infiniti.

Un giardino per il commissario tecnico Vittorio Pozzo

POZZO

Vincitore di due Coppe del Mondo, nel 1934 e nel 1938, delle Olimpiadi del 1936 e di due Coppe Internazionali nel 1930 e nel 1935. E’ morto nel 1968 a Ponderano e nel 2008 gli è stato intitolato il campo sportivo di Biella

 

Dal 2 aprile Torino colma un “debito” con un tecnico che ha contribuito a fare grande il calcio italiano. La Città ha intitolato il giardino tra corso Regina Margherita e Lungo Dora Siena, adiacente il campus universitario Luigi Einaudi a Vittorio Pozzo, che era nato nel capoluogo il 2 marzo del 1886. Pozzo fu calciatore, giornalista ma, soprattutto, è stato il commissario tecnico della Nazionale Italiana negli anni Trenta e Quaranta (sino al 1948), vincitore di due Coppe del Mondo, nel 1934 e nel 1938, delle Olimpiadi del 1936 e di due Coppe Internazionali nel 1930 e nel 1935. E’ morto nel 1968 a Ponderano e nel 2008 gli è stato intitolato il campo sportivo di Biella. Sono intervenuti il vice presidente del Consiglio comunale Gioacchino Cuntrò, l’assessore allo sport del Comune di Torino Stefano Gallo, il presidente della Circoscrizione 7, Emanuele Durante, il direttore della Scuola di Scienze giuridiche, politiche ed economico – sociale dell’Ateneo di Torino, Franca Roncarolo e il direttore generale del Torino Football club Antonio Comi.

 

Massimo Iaretti

Visita della Consulta dei giovani e del Garante dei detenuti alle Vallette

MELLANONel carcere 1.264 detenuti, di cui circa 300 inseriti in progetti di lavoro alle dipendenze del carcere o presso cooperative. Il lavoro è fondamentale per offrire ai detenuti l’opportunità di migliorare le proprie competenze professionali e reinserirsi più facilmente nella società

 

L’Ufficio di presidenza della Consulta regionale dei Giovani, presieduta dal componente dell’Ufficio di presidenza delegato Alessandro Benvenuto, con il Garante dei detenuti Bruno Mellano (nella foto), venerdì 27 marzo si è recato in visita all’Istituto penitenziario Lorusso e Cotugno di Torino. Accolta dal direttore dell’Istituto Domenico Minervini e accompagnata dal vicedirettore Francesca D’Acquino, la delegazione ha visitato la sezione femminile, soffermandosi nei laboratori di sartoria e di cucito, la sezione maschile e il forno. “Attualmente – ha sottolineato Minervini – ospitiamo 1.264 detenuti, di cui circa 300 inseriti in progetti di lavoro alle dipendenze del carcere o presso cooperative. Il lavoro è fondamentale per offrire ai detenuti l’opportunità di migliorare le proprie competenze professionali e reinserirsi più facilmente nella società al termine della pena”. “Secondo stime ufficiali – ha affermato Benvenuto – ogni dieci detenuti che hanno avuto occasione di sviluppare la propria professionalità, solo tre hanno fatto ritorno in carcere. Il lavoro è uno strumento fondamentale per abbattere il rischio di recidiva”.“Da quando i fondi dell’Ufficio ammende non sono più impiegati in progetti di lavoro – ha concluso Mellano – è sensibilmente diminuito il numero di detenuti che possono accedere al lavoro. Urge trovare forme corrette e utili per non perdere un’occasione tanto importante ai fini del reinserimento lavorativo dei detenuti”.

 

Addio, Alessia: muore a 11 anni la piccola pallavolista

Rivoli

L’avevano ricoverata  ieri sera, dopo che era stata colta da malore nel ritiro della sua squadra di pallavolo

 

Alessia è morta  nella notte all’ospedale di Rivoli. L’avevano ricoverata  ieri sera, dopo che era stata colta da malore nel ritiro della sua squadra di pallavolo. La bambina di 11 anni si trovava in trasferta con la sua squadra di Finale Ligure, per un torneo nazionale. Proprio ieri aveva giocato una partita. verso l’ora di cena è stata colta da malore in hotel ed è stato inutile il trasferimento da parte del 118 all’ospedale: è morta poco dopo l’arrivo, potrebbe essersi trattato di infarto.