redazione il torinese

“Connessioni : leg@mi adottivi ai tempi di internet”

consiglio lascaris

“Accudire l’adozione. Bambini che crescono in un mondo che cambia” è il titolo dell’evento introduttivo

 

Mercoledì 15 aprile, ore 17.30, nella Sala Viglione di Palazzo Lascaris, il presidente del Consiglio regionale, Mauro Laus, inaugurerà il convegno nazionale “Connessioni : leg@mi adottivi ai tempi di internet”, che si svolgerà il 16 e il 17 aprile al Centro congressi del Lingotto di Torino. Il tema della manifestazione, organizzata dall’Agenzia regionale per le adozioni internazionali – Regione Piemonte, è l’impatto del web e dei social network sull’istituto dell’adozione, tema sempre più attuale. In questa cornice, particolare accento verrà dato alla tematica della ricerca delle origini.

 

“Accudire l’adozione. Bambini che crescono in un mondo che cambia” è il titolo dell’evento introduttivo che mercoledì 15, nel corso dell’inaugurazione, porterà in Sala Viglione – oltre agli assessori regionali Augusto Ferrari (Politiche sociali) e Gianna Pentenero (Istruzione) – diverse personalità, tra le quali: Fulvio Giardina, presidente nazionale Ordine degli Psicologi; Alessandro Lombardo, presidente regionale Ordine degli Psicologi; Anna Maria Baldelli, magistrato minorile della Procura della Repubblica di Torino; Marta Lombardi, rappresentante della Associazione nazionale magistrati per i minorenni e per la famiglia; Barbara Rosina, presidente regionale Ordine Assistenti sociali. Interverranno anche rappresentanti sia del ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, e sia  dell’Ordine degli Avvocati del Piemonte.L’Arai è l’unico servizio pubblico in Italia per le adozioni internazionali ed è convenzionata con le regioni Valle d’Aosta, Liguria, Lazio e Calabria.

Apidge: “Senza diritto ed economia politica la scuola è più povera”

MATURITA STUDENTESSA

Convegno promosso da APIDGE, Associazione Professionale degli Insegnanti di Discipline Giuridiche ed Economiche nella sala Santa Maria in Aquiro di Roma

 

Tra i numerosi e qualificati interventi emerge un interessante spunto di riflessione da parte di Luigi Berlinguer, il quale, evidenziato come la natura dell’attività educativa sia profondamente cambiata a causa della globalizzazione per cui il mondo esterno reagisce spesso con aggressività nei confronti di un presidio separato dalla società e che rivela una minore attrattività del sapere trasmissivo. Inoltre una scuola “spezzettata in discipline” (“eccessivo disciplinarismo”) presenta eccessiva rigidità e saperi disarticolati a tutto scapito dello studente, destinatario impreparato.Anche la funzione educativa della scuola non può più essere ricondotta alla “buona educazione”, intesa come comportamento responsabile nel consorzio umano.Non si tratta dunque soltanto di educazione, ma anche disciplina, di saperi: conoscere di più ed essere più educati. Questa potrebbe essere un’autentica palestra in cui configurare il rapporto tra conoscenza e reale. Si possono così coniugare sapere e fare, indispensabile nella complessità della vita.

 

Dopo una prima parte della vita scolastica prevalentemente generalistica, che sedimenta nel sapere, la scuola è chiamata ad offrire una preparazione specialistica proprio nelle “superiori”, ove diventa importante accentuare l’approccio al sociale, al lavoro, alle professioni. La cultura non è solo più pensiero astratto: ora è necessario confronto con la professione, il lavoro. Lavoro è cultura. Tutta la progettualità degli istituti secondari superiori, nucleo dell’autonomia, si deve misurare con il lavoro. Diritto ed economia politica rappresentano le discipline che si prestano a momenti di altissima cultura (teorica, astratta), però sono caratterizzate da un forte impatto sociale, momento dell’interpretazione del reale. L’economia, arrivata in ritardo dal mondo anglosassone, non è soltanto “roba da aziende”, ma una scienza del nostro sociale. Il diritto, invece, che ha trovato da noi le sue origini e la dignità di scienza, ha il compito essenziale di “disciplinare il reale”. Due discipline che rappresentano un arricchimento fondamentale per l’apprendimento. Discipline specialistiche che non possono non  caratterizzare i percorsi educativi della scuola secondaria superiore  “L’esclusione di queste discipline rappresenta povertà della didattica”.

 

Ezio Sina, Presidente dell’APIDGE e promotore del Convegno, Ricorda da subito Raccomandazioni del Parlamento Europeo e del Consiglio Europeo del 18/12/2006 danno grande importanza alle “Competenze sociali e civili” che includono competenze personali, interpersonali e interculturali e riguardano tutte le forme di comportamento che consentono alle persone di partecipare in modo efficace e costruttivo alla vita sociale e lavorativa e il modo in cui l’identità culturale nazionale interagisce con l’identità europea. Lo studio del Diritto e dell’Economia Politica a scuola è ormai indispensabile per comprendere il mondo che ci circonda è che diventa sempre più complesso, intricato; non a caso sono discipline previste nel piano di studi di molti Paesi dell’Unione Europea. In Italia, per ora, il Liceo Economico-sociale è attualmente l’unico indirizzo liceale di studi dove le discipline giuridiche ed economiche sono presenti, in modo significativo e caratterizzante, coinvolte nella seconda prova dell’esame di Stato.

Il giovane Allioni, botanico di Sua Maestà

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allioniALLA SCOPERTA DEI NOMI DI VIE E PIAZZE

Ancora giovanissimo, nel 1756 venne nominato membro dell’Accademia Reale di Madrid, mentre nel 1757 fu il primo aderente alla Società privata torinese, fondata in quell’anno dal conte Saluzzo, da Lagrange, e da Cigna e trasformata in seguito, nel 1783, nella Reale Accademia delle scienze, di cui Allioni fu il primo tesoriere sino al 1801

 

Continuando con il nostro piccolo ritaglio dedicato alle vie di Torino, quest’oggi parleremo di Via Carlo Allioni, situata a due passi da Piazza Statuto e perpendicolare a Via del Carmine e via San Domenico. La via comprende principalmente condomini ed uffici.

 

Carlo Ludovico Allioni nacque a Torino il 23 settembre 1728 da Stefano Benedetto, medico consulente del re Vittorio Amedeo II e da Margherita Ponte. Nel 1747 a soli diciannove anni, conseguì la Laurea in Medicina nella facoltà di Torino e sempre nello stesso anno venne ammesso al Collegio dei Medici; si dedicò così all’esercizio della professione medica, ottenendo addirittura la carica di protometico del re Vittorio Amedeo III di Savoia. Ben presto però la sua passione si riversò sulle Scienze Naturali ed in particolare sullo studio delle scienze vegetali; il suo nome viene infatti ricordato soprattutto per i suoi studi ed i suoi lavori nel campo della botanica.

 

Nel 1755, a soli ventisette anni, pubblicò il “Rariorum Pedemontii stirpium”, risultato dei suoi primi studi sistematici della vegetazione del territorio sabaudo piemontese, nel quale riportò anche essenze vegetali ancora sconosciute ai botanici di quel tempo. I suoi primi studi gli procurarono tanta fama da essere nominato, ancora giovanissimo, membro di parecchie accademie scientifiche: ad esempio nel 1756 venne nominato membro dell’Accademia Reale di Madrid, mentre nel 1757 fu il primo aderente alla Società privata torinese, fondata in quell’anno dal conte Saluzzo, da Lagrange, e da Cigna e trasformata in seguito, nel 1783, nella Reale Accademia delle scienze, di cui Allioni fu il primo tesoriere sino al 1801.

 

Nel 1760 venne nominato professore straordinario di Botanica all’Università di Torino, proponendo, tra i primi, il sistema di nomenclatura binomialeideato da Linneo in “Species plantarum” (1753). Assiduo sostenitore delle teorie del grande scienziato, con il quale intrattenne una fitta corrispondenza, venne addirittura soprannominato il “Linneo piemontese”. Negli anni a seguire si dedicò con passione all’insegnamento dando vigoroso impulso all’Orto botanico che, sotto la sua direzione, arricchì la sua flora da 1206 specie a oltre 4500; per questa sua capacità organizzativa, nel 1777, venne nominato direttore del Museo torinese. La sua opera più importante fu la “Flora Pedemontana sive enumeratio methodica stirpium indigenarum Pedemontii”, pubblicata nel 1785 e nella quale descrisse le virtù medicinali di 2.813 specie di piante del territorio piemontese, di cui 237 nuove specie. Tale trattato, considerato ancora oggi una delle più importanti opere floristiche in Europa e la più importante in Piemonte, gli consentì di raggiungere una fama internazionale.

 

Nel 1781, a causa della sua salute cagionevole e della precoce e progressiva perdita della vista, dovette abbandonare la cattedra universitaria ma conservò la direzione del Museo fino alla sua morte. Durante il corso della sua vita, si concentrò e si dedicò anche ad altri campi delle Scienze Naturali, interessandosi alla Zoologia, alla Geologia e allo studio dei fossili: mise insieme una raccolta di oltre 6.000 campioni tra minerali, rocce, fossili e preparati zoologici e una collezione entomologica costituita da circa 4.200 insetti. Morì a Torino il 30 luglio 1804 e purtroppo, dopo la sua scomparsa, la maggior parte di questo materiale venne venduto ed andò smarrito.

 

Simona Pili Stella

La guerra di Piero e Sergio, novelli Dioscuri a caccia del cinghiale Matteo

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IL GHINOTTO DELLA DOMENICA

Qualcuno ha sottolineato che il malumore di Fassino è dovuto a mancate promozioni ministeriali a cui ambirebbe, resta il fatto che si è registrata una frattura non di maniera tra i massimi esponenti del Pd che, con i sondaggi attorno al 40 % (e con lo sfacelo del centrodestra) si possono permettere anche questo

 

Dopo giorni di Passione, chi si aspettava un quieto rientro alla routine è stato deluso, perché questa è stata la settimana della “guerra di Piero”, ovvero del nostro sindaco cittadino e metropolitano che, aggregando come milite di complemento anche il governatore Chiamparino, è andato all’assalto nientedimeno che di Matteo Renzi. Ebbene sì: chi fu forse il primo sostenitore diessino di peso dell’allora sindaco di Firenze, oggi non si è fatto scrupolo di attaccarlo duramente, dopo che il governo aveva fatto uscire indiscrezioni che indicavano negli enti locali, nuovamente, i predestinati per i 10 miliardi di tagli del documento di economia e finanza (Def). “Dal 2010 ad oggi, tra taglio dei trasferimenti e patto di stabilità, i Comuni hanno già fatto sacrifici per 17 miliardi di euro. Mi pare che altri abbiano contribuito molto meno al risanamento dei conti pubblici”, è stata la secca risposta del Lungo al Matteo nazionale. Il quale, a sua volta, ha maliziosamente ricordato che i problemi di Fassino derivano dallo sforamento del patto di stabilità da parte della Provincia di Torino. Apriti cielo: si è innescato un batti e ribatti di accuse e contraccuse, in cui nessuno voleva restare con il cerino in mano.

 

Che le dichiarazioni bellicose di Fassino siano state un “atto dovuto” – come capo dei sindaci italiani non poteva non reagire a proposte così dure – o che, come qualcuno ha sottolineato, il suo malumore sia stato originato da mancate promozioni ministeriali a cui ambirebbe, resta il fatto che si è registrata una frattura non di maniera tra i massimi esponenti del Pd che, con i sondaggi attorno al 40 % (e con lo sfacelo del centrodestra) si possono permettere anche questo. Alla fine, dopo un lungo incontro dei vertici Anci a Palazzo Chigi, la pace almeno formale sembra ritrovata, anche se la sostanza è rinviata all’autunno quando dai massimi principi si passerà ai dettagli dei sacrifiici da imporre a enti e cittadini. Insomma, sembra che Renzi abbia detto a Piero e Sergio di stare sereni, ma visti i precedenti la cosa è tutt’altro che tranquillizzante. Anche perché, poche ore dopo che il premier aveva negato ogni aumento di tasse è spuntato un nuovo balzello di alcuni euro su tutti i biglietti aerei, che servirebbe a finanziare le città metropolitane.

 

Chi ha fatto un po’ il vaso di coccio è stato il buon Chiampa non tanto per suoi demeriti ma perché le Regioni, dopo la cura delegittimante a cui hanno lavorato in questi anni politici e media a livello nazionale, sono l’anello debole della catena e quindi più facilmente attaccabili. Saranno loro a pagare il conto al posto dei Comuni? “Credo che l’unico settore in cui si possa ancora intervenire sia quello delle partecipate. Ma senza prenderci in giro perché gli effetti non sono immediati”. Così ha, più prudentemente, reagito il Chiampa, non senza ricordare che nel 2014 le Regioni hanno già tagliato 5 miliardi e mezzo, anch’egli facendo riferimento alle mancate riduzioni delle spese statali.Insomma, si è un po’ assistito all’impresa dei Dioscuri, Castore-Piero e Polluce-Sergio – che i torinesi vedono ogni giorno raffigurati nelle statue davanti a Palazzo Reale – per la caccia al cinghiale Calidonio-Matteo, ma in questo momento Ghinotto non ricorda come si sia conclusa l’epica impresa.

 

Per concludere con una facezia, si è preso atto che entro pochi giorni sarà reso noto l’elenco degli immobili della Regione destinati alla vendita e quello delle proprietà da valorizzare. Tra i primi sicuramente l’edificio in piazza Castello, che attualmente ospita la Giunta regionale. Dalla vendita saranno esclusi “beni di rilievo storico, architettonico o paesaggistico, come, ad esempio il parco della Mandria”, ha seriosamente precisato il vicepresidente Reschigna… uno che non ha il senso dell’ironia. Forse perché non ha trovato un venditore alla Totò, in grado di piazzare oltre alla fontana di Trevi anche il parco del marchese Medici del Vascello.

 

Ghinotto

 

(Foto: www.cr.piemonte.it)

Tutto pronto per la Sindone

SINDONE 2

Momento clou (anche per testare la sicurezza) la visita di Papa Francesco, il 21 e 22 giugno

 

La città è pronta per l’ostensione della Sindone. Il pellegrinaggio dei fedeli provenienti da tutto il mondo inizierà dal prossimo fine settimana e, ad oggi, le prenotazioni sono quasi un milione. Cifra che organizzatori  prevedono triplicheranno durante l’esposizione del sacro lino,  dal19 aprile  al 24 giugno. In tutto circa 4.500 i volontari. Momento clou (anche per testare la sicurezza) la visita di Papa Francesco, il 21 e 22 giugno.

A passeggio con Don Bosco

bosco statua

Per scoprire i luoghi del Santo torinese nel bicentenario della sua nascita

 

Sono cinque le “Passeggiate di Don Bosco” organizzate per scoprire i luoghi del Santo torinese nel bicentenario della sua nascita. L’idea l’ha avuta  la Città Metropolitana di Torino. Il programma: dopo il primo step del 22 marzo (il percorso da Riva di Chieri a Castelnuovo Don Bosco), il 12 aprile la Torino Ottocentesca con la visita alla cameretta di Don Bosco; il 26 aprile dalla Basilica di Superga a Montaldo; il 31 maggio l’Istituto Valsalice, l’Eremo dei Camaldolesi; il 7 giugno da Cinzano al Colle don Bosco. Fede, storia e natura.

"Tutta Dritta" e "Vivicittà", occhio ai mezzi pubblici!

marathon

A seguito dello svolgimento delle manifestazioni podistiche “Tutta Dritta” e “Vivicittà” nella mattinata di domenica 12 aprile saranno deviate le seguenti linee:

 

Linea 2. Dalle 9.30 alle 11.30. Direzione via Corradino: limitata in corso Tazzoli angolo corso Agnelli (capolinea provvisorio in corso Tazzoli angolo via Eleonora D’Arborea). Direzione via Ponchielli: dal capolinea provvisorio prosegue per corso Tazzoli, corso Siracusa, percorso normale.

Linea 4. Dalle 9.15 alle 10.45. Direzione strada del Drosso: da via Arsenale deviata in corso Matteotti, corso Re Umberto, corso Einaudi, corso Duca degli Abruzzi, corso IV Novembre, corso Agnelli, corso Unione Sovietica, piazza Caio Mario, corso Unione Sovietica  (capolinea provvisorio all’altezza di via Nichelino). Direzione Falchera: dal capolinea provvisorio prosegue per corso Unione Sovietica, corso Lepanto, corso Re Umberto, corso Matteotti, via XX Settembre, percorso normale. Dalle 10.45 alle 11.30. Entrambe le direzioni: limitata in piazzale Caio Mario (capolinea provvisorio).

Linea 7. Dalle 9.30 alle 10.15. Da via Pietro Micca angolo via Bertola deviata in via Bertola, via San Tommaso, via Arsenale, corso Vittorio Emanuele II, percorso normale.

Linea 9. Dalle 9.45 alle 10.20. Direzione corso Massimo d’Azeglio: da corso Vittorio Emanuele II deviata in via XX Settembre, corso Matteotti, via Arsenale, corso Vittorio Emanuele II, percorso normale. 

Linea 10 bus. Dalle 9.45 alle 11.15. Limitata in corso Agnelli angolo corso Tazzoli (capolinea provvisorio in corso Tazzoli angolo corso Cosenza).

Linea 11. Dalle 9.45 alle 10.20. Solo direzione Venaria: da corso Re Umberto angolo corso Stati Uniti prosegue per corso Re Umberto, corso Matteotti, via XX Settembre, percorso attuale. 

Linea 13.  Dalle 10.15 alle 12.00. Entrambe le direzioni: da piazza Vittorio Veneto angolo via Bonafous deviata in via Bava, corso San Maurizio, via Vanchiglia, piazza Vittorio Veneto, via Po, percorso normale.

Linea 14. Dalle  9.15 alle 11.15. Direzione Torino: da via Tunisi deviata per corso Sebastopoli, via Giordano Bruno (capolinea provvisorio dopo corso Sebastopoli). Direzione Nichelino: dal capolinea provvisorio prosegue via Giordano Bruno percorso normale.

Linea 15. Dalle 10.15 alle 12.00. Solo in direzione Sassi: da via XX Settembre angolo via Pietro Micca prosegue per via XX Settembre, corso Regina Margherita, rondò Rivella, corso Regina Margherita, largo Regina Margherita, corso Tortona, corso Belgio, percorso normale

Linea 16 c.s. Dalle 9.30 alle 10.20. Da corso Einaudi deviata in corso Re Umberto, corso Matteotti, via XX Settembre, corso Regina Margherita, percorso normale. Dalle ore 10.15 alle 11.15. Da corso Massimo d’Azeglio deviata in corso Vittorio Emanuele II, via Accademia Albertina, via Rossini, percorso normale.

Linea 16 c.d. Dalle 9.30 alle 10.20. Da piazza della Repubblica deviata in via Milano, via San Francesco d’Assisi, via Bertola, via San Tommaso, corso Matteotti, corso Re Umberto, corso Einaudi, percorso normale. Dalle ore 10.15 alle 11.15. Da via Rossini angolo corso San Maurizio prosegue per via Rossini, via Accademia Albertina, corso Vittorio Emanuele II, corso Massimo d’Azeglio, percorso normale. 

Linea 17. Dalle 9.00 alle 10.45. Direzione Torino: da corso Sebastopoli angolo via Tripoli prosegue per corso Sebastopoli, corso IV Novembre, corso Monte Lungo, piazzale Costantino il Grande, inversione di marcia, corso Monte Lungo, (capolinea provvisorio dopo corso Galileo Ferraris) Direzione Rivoli: dal capolinea provvisorio di corso Monte Lungo prosegue per corso IV Novembre, corso Sebastopoli, percorso normale.

Linea 18. Dalle 9.45 alle 11.30. Direzione piazzale Caio Mario: limitata in via Pannunzio – stazione Lingotto (capolinea provvisorio con la linea 95). Direzione piazza Sofia: dal capolinea provvisorio di via Pannunzio prosegue per via Pannunzio, via Bossoli, via Pio VII, via Passo Buole,  percorso normale. 

Linea 30. Dalle 10.15 alle 11.45. Direzione Torino: da corso Regina Margherita deviata in corso Farini (capolinea provvisorio in comune con la linea 55). Direzione Chieri: dal capolinea provvisorio prosegue per corso Farini, corso Belgio, corso Regina Margherita, percorso normale.

Linea 33. Dalle 9.30 alle 10.30. Entrambe le direzioni: da corso Re Umberto angolo corso Vittorio Emanuele II proseguono per corso Re Umberto, piazza Solferino (capolinea provvisorio in comune con le linee 14 e 63). 

Linea 38. Dalle 10.00 alle 11.45. Direzione Torino: da via Plava deviata in via Faccioli, via Quarello, via Negarville (capolinea provvisorio all’altezza di via Roveda). Direzione Collegno: dal capolinea provvisorio di via Negarville segue percorso normale.

Linea 39. Dalle 10.00 alle 11.45. Entrambe le direzioni: limitata in strada dei Cacciatori all’altezza dell’ipermercato (capolinea provvisorio). 

Linea 41. Dalle 10.00 alle 12.00. Servizio sospeso.

Linea 42. Dalle 9.45 alle 10.30. Direzione via Ventimiglia: da corso Rosselli deviata in corso Re Umberto, inversione di marcia in piazza Costantino il Grande, corso Re Umberto (capolinea provvisorio all’altezza di via Tirreno). Direzione via Marsigli: dal capolinea provvisorio prosegue per corso Re Umberto, corso Rosselli, percorso normale.

Linea 43. Dalle ore 10.20 alle 11.15. Entrambe le direzioni: limitata in corso Settembrini  (capolinea provvisorio presso cancello 15). 

Linea 55. Dalle 10.15 alle 12.00. Solo in direzione Torino: da via XX Settembre angolo via Pietro Micca prosegue per via XX Settembre, corso Regina Margherita, corso Farini (capolinea). 

Linea 56. Dalle ore 10.15 alle 12.00. Direzione Torino: da via Pietro Micca deviata in via XX Settembre, corso Regina Margherita, ponte Regina Margherita, corso Gabetti, corso Quintino Sella, percorso normale. Direzione Grugliasco: da corso Quintino Sella deviata in corso Gabetti, ponte Regina Margherita, corso Regina Margherita, via Vanchiglia, piazza Vittorio Veneto, via Po, percorso normale.         

Linea 58b. Dalle 9.45 alle 10.20. Solo direzione via Bertola:  da corso Stati Uniti deviata in corso Re Umberto, corso Matteotti, via XX Settembre, percorso normale. 

Linea 61. Dalle 10.15 alle 12.00. Direzione San Mauro: da via Accademia Albertina angolo via Po prosegue per via Rossini, corso Regina Margherita, ponte Regina Margherita, piazza Borromini, corso Casale, percorso normale. Direzione Torino: da piazza Borromini deviata in Ponte Regina Margherita, largo Regina Margherita, corso Regina Margherita, via Vanchiglia, piazza Vittorio Veneto, percorso normale.

Linea 62. Dalle 10.00 alle 11.30. Entrambe le direzioni: limitata in corso Tazzoli angolo corso Agnelli (capolinea provvisorio in corso Tazzoli angolo via Eleonora D’Arborea).

Linea 63. Dalle 9.45 alle 11.30. Direzione piazza Solferino: da capolinea provvisorio di strada delle Cacce prosegue sul percorso normale fino in via Tunisi, quindi deviata in corso Sebastopoli, via Giordano Bruno (capolinea provvisorio angolo corso Sebastopoli). Direzione via Negarville: dal capolinea provvisorio di via Giordano Bruno prosegue sul percorso normale fino in strada delle Cacce, quindi deviata in strada Castello di Mirafiori, inversione di marcia in via Artom, strada Castello di Mirafiori, strada delle Cacce (capolinea provvisorio).

Linea 63b. Dalle 9.45 alle 11.30. Percorso circolare: dal capolinea provvisorio di via Biscaretti di Ruffia prosegue per via Biscaretti di Ruffia, via Faccioli, via Plava, via Anselmetti, strada del Drosso, via Negarville, via Quarello, via Faccioli, via Plava, via Anselmetti, corso Orbassano, corso Settembrini, corso Unione Sovietica, via Biscaretti di Ruffia (capolinea provvisorio). 

Linea 64. Dalle 9.45 alle 10.20. Direzione Torino: da corso Galileo Ferraris angolo corso Vittorio Emanuele II prosegue per corso Galileo Ferraris, corso Matteotti (capolinea provvisorio in comune con linea 27). Direzione Grugliasco: dal capolinea provvisorio di corso Matteotti prosegue per via XX Settembre, via Bertola, via San Tommaso, via Arsenale, corso Vittorio Emanuele II, percorso normale.   Dalle 10.15 alle 12.15. Direzione Torino: da corso Vittorio Emanuele II deviata in corso Massimo D’Azeglio (capolinea provvisorio all’altezza di via viale Boiardo). Direzione Grugliasco: dal capolinea provvisorio prosegue per corso Massimo d’Azeglio, corso Vittorio Emanuele II, percorso normale.

Linea 67. Dalle 9.45 alle 10.20. Direzione Torino: da via Madama Cristina angolo corso Vittorio Emanuele II deviata in via Accademia Albertina, via Po, piazza Castello, via Pietro Micca, via Cernaia, corso Siccardi, percorso normale. Direzione Moncalieri: da via Cernaia deviata in via Pietro Micca, via Po, via Accademia Albertina, via Madama Cristina, percorso normale.                                                                                                                                                                                            

Linea 68. Dalle 9.45 alle 10.20. Direzione via Frejus: da via Rossini deviata in corso San Maurizio, rondò Rivella, corso Regina Margherita, via Milano, via San Francesco d’Assisi, via Bertola, via San Tommaso, via Arsenale, corso Vittorio Emanuele II, percorso normale. Direzione via Cafasso: da corso Vittorio Emanuele II deviata in via XX Settembre, corso Regina Margherita, corso San Maurizio, via Rossini, percorso normale.

Linea 70. Dalle 10.15 alle 11.45. Direzione Torino: da corso Moncalieri deviata in via Gioanetti, via Bonsignore (capolinea provvisorio in comune con la linea 73). Direzione Moncalieri: dal capolinea provvisorio prosegue per via Bonsignore, piazza Gran Madre, corso Moncalieri, percorso normale.

Linea 71. Dalle 10.00 alle 11.40. Direzione via Farinelli: da via Plava deviata in via Negarville, via Quarello, via Faccioli, via Plava (capolinea provvisorio all’altezza di via Negarville). Direzione piazza Statuto: dal capolinea provvisorio di via Plava segue percorso normale.

Linea 74. Dalle 9.45 alle 11.00. Linea divisa in due parti. Tratto via Gorini – corso Cosenza angolo corso Agnelli. Direzione corso Cosenza/corso Agnelli: da corso Cosenza deviata in corso Agnelli, inversione di marcia all’altezza di corso Tazzoli,  corso Agnelli, corso Cosenza, percorso normale. Direzione via Gorini: da corso Cosenza segue percorso normale. Tratto via Ventimiglia – corso Corsica angolo corso Giambone. Direzione corso Corsica/ corso Giambone: da corso Corsica deviata in corso Giambone, via Pio VII, via Bossoli, percorso normale. Direzione via Ventimiglia: da via Bossoli segue percorso normale.

City Sightseeing – Torino Inedita. Dalle 10.00 alle 14.00. Servizio sospeso.

Il popolo di Fb: "grattacielo orrendo" ma poi tutti in coda per visitarlo

grattacielo notte

grattacielograttacielo notte san paoloVuoi vedere che, tempo qualche giorno, il grattacielo sarà decantato da tutti come una nuova meraviglia di Torino, con i suoi giardini pensili, la sua ecocompatibilità, il suo (imminente) ristorante panoramico?

 

 

Centinaia i commenti postati sulla pagina Facebook del “Torinese”, la stragrande maggioranza dei quali (per non dire la totalità) ha stroncato il nuovo grattacielo di Intesa SanPaolo appena inaugurato. Strana davvero la psicologia delle masse. I giornali parlano di code infinite di visitatori assiepati sui marciapiedi di corso Inghilterra per cercare pazientemente di salire in cima alla torre di Renzo Piano, aperta al pubblico per due giorni, da cui si domina Torino godendo di un paesaggio mozzafiato. Già il clima sembra stia cambiando: vuoi vedere che, tempo qualche giorno, il grattacielo sarà decantato da tutti come una nuova meraviglia di Torino, con i suoi giardini pensili, la sua ecocompatibilità, il suo (imminente) ristorante panoramico? Per il momento ci limitiamo a riportare alcuni dei commenti che i nostri lettori hanno scritto su Fb.

 

 

(Foto: il Torinese)

 

 

Davide Trevisan Inguardabile!

Guido Fornengo Bastardi tutti in galera
Natascia Ghidella Orrendo… A Torino non serviva un grattacielo, tantomeno così brutto!
Giorgio Ruffinatto Ma chi lo ha voluto e chi lo ha progettato… Cosa penserà a vedere che nemmeno un commento e’ positivo?? Si farà qualche domanda?
È davvero un pugno in un occhio.

Marina Scagliotti In tutte le grandi città stanno costruendo grattacieli… Perché non possono convivere le bellezze artistiche di un tempo e l’arte moderna..?

Silvana Del Negro Per essere di Renzo Piano è davvero orribile sembra una gabbia nn finita !!

Oddone Ballarin uno scempio.
Stefano Caltran bruttissimo !!!! Visto che era il primo potevano farlo con un po di fantasia!!!!
Giuseppe Dimonte Un parallelepipedo di cui potevamo farne a meno…..e più a sud ce n’è un’altro che è ancora peggio (per progettare un parallelepipedo la Bresso ci ha fatto spendere 20.000.000,00 di Euro, solo per pagare il progettista? non si vergogna?).
Giorgio Fasolis A smia al palas dl Enel ad curs regina.
Guido Fornengo E il mercato coperto a porta palazzo ?? un’altra bella schifezza
Marzia Bauducco Davvero di cattivo gusto!
Vilma Spinello Continuo a pensare che sia orribile inutile (salvo il lavoro che ha generato), e rovini l’intero panorama della citta’.
Roberta Godino Brutto, brutto !
Siracusano Sandra È un’oscenita’
Monica Droetto Io lo trovo brutto, brutto, brutto. Con quello che è costato…. Sembra un frigorifero!
Grazia Sosso Stonano in una città barocca, i ns commenti sono purtroppo solo aria fritta.

Dada Ommy Con Torino non c’entra nulla

Donatella Tascheri Anche Milano ha grattacieli più belli, noi non ne sentivamo la necessità.

Psychiatric Circus in piazza d'Armi tra risate e paura

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Il nuovo spettacolo di circo-teatro della famiglia Bellucci-Medini: un evento terrificante, dissacrante e divertente

 

Un cast internazionale di acrobati, fachiri, pagliacci presenterà numeri tecnicamente difficilissimi, costruiti con una chiave ironica e insieme inquietante. Artisti di altissimo livello saranno in scena con un gioco di incastri tra acrobatica al suolo e al trampolino, verticalismo, fachirismo, contorsionismo, manipolazione, fantasismo e folle comicità per regalare agli spettatori risate di puro terrore.

 

Uno spettacolo di nouveau cirque ambientato negli anni Cinquanta che racconta la vita all’interno del manicomio cattolico di Bergen, gestito da Padre Josef, dottore e direttore, e dalle sue fedeli suore. Psichiatric Circus è un circo-teatro che si ispira alle suggestioni del Cirque du Soleil, ma con tinte più forti. E’ un evento psicotico, un viaggio nella follia, un luogo in cui il senso delle cose è totalmente capovolto.

 

“E’ uno spettacolo dalle tinte forti che racconta, con il filtro dell’arte, quello che purtroppo è realmente accaduto nei manicomi” spiega il regista Daniele Volpin, “ma il nostro obiettivo non è la riflessione profonda, non sarebbe la nostra competenza. Il nostro obiettivo è coinvolgere il pubblico e soprattutto divertire”.

 

Traendo ispirazione dai più celebri horror della storia del cinema e da serie TV come American Horror Story, e unendo questi spunti alla creatività e alla libertà, a volte dissacrante, del circo e del teatro, Psychiatric Circus si propone al pubblico italiano ed europeo come una novità assoluta, che andrà in tour nelle principali città: per ora confermate Padova, Mestre e Torino. Tanta interazione con il pubblico, per un evento ricco di colpi di scena, divertente e unico. Per i suoi contenuti forti, lo spettacolo è sconsigliato ai minori di 14 anni.

 

TORINO, PIAZZA D’ARMI, DAL 27 MARZO AL 19 APRILE

Spettacoli feriali ore 21.30; venerdì e sabato, ore 17.30 e 21.30; domenica 17.30 e 20.30. 

Riposo: martedì. VIDEO TRAILER: http://youtu.be/3JJrBV2KOgQ 

BIGLIETTI disponibili in prevendita su www.psychiatricircus.com  e direttamente alla cassa prima degli spettacoli.

Incendo in Barriera, evacuata casa in fiamme

vigili fuoco 1

Una famiglia sarà ospitata dal Comune per una settimana

 

I vigili del fuoco hanno fatto sgomberare un edificio di tre piani nel quartiere Barriera di Milano, per un incendio divampato in un appartamento posto al secondo piano. Le fiamme probabilmente si sono sviluppate ad incominciare dalla cucina per colpa di un corto circuito. Molti i bambini, scesi in strada con le proprie famiglie che poi sono rientrate nelle loro abitazioni. solo quella dell’appartamento bruciato verrà invece ospitata dal Comune per circa una settimana.