redazione il torinese

I Granata stoppano i Giallorossi

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Torino Roma 1-1

 

Stop della Roma grazie al Torino: 1-1 il risultato dell’incontro con  la rete di Maxi Lopez, che ha sostituito Martinez. I giallorossi erano n vantaggio dopo un calcio di rigore di Florenzi. Palo della Roma sempre  con Florenzi, con qualche buona opportunità per i granata. La  squadra di  mister Ventura vuole il campionato in tutta tranquillità.

Fassino ha un Piano: investire per far crescere la nuova Torino

TORINO INGRESSO

castello piazzaeuropa torino castellofassino tvE’ prevista anche una Food commission, per  promuovere la cultura del cibo e del gusto, e  la costituzione di un’agenzia dello sviluppo per attrarre sul territorio gli investimenti esteri

 

La Torino del 2025, ne è convinto il sindaco Piero Fassino sarà una città in cui “vale la pena investire, intraprendere, lavorare e studiare, in una parola la città delle opportunità”. E’ il senso del terzo piano strategico della città, un’agenda di appuntamenti orienati al futuro, presentato al Museo dell’Automobile. Le parole d’ordine sono iniziativa e cambiamento,  per una città che cercherà di promuovere l’innovazione e lo sviluppo, nell’intento di competere con l’economia globale. Sono 29  i progetti contenuti nel piano definito dal Comune in collaborazione con Torino strategica e Torino internazionale. Particolare attenzione sarà riservata al lavoro, allo sviluppo economico e alla governance metropolitana. E’ prevista anche una Food commission, per  promuovere la cultura del cibo e del gusto, e  la costituzione di un’agenzia dello sviluppo per attrarre sul territorio gli investimenti esteri.

 

E’ il terzo piano strategico dopo quelli del 2000 e del 2006 per dare “al territorio una nuova occasione di sviluppo”, come ha detto l’ex sindaco Valentino Castellani vicepresidente dell’associazione Torino internazionale. Il terzo piano strategico è stato predispostoin due anni e mezzo nel corso di 150 incontri, con 230 enti coinvolti e oltre 500 persone mobilitate. Il progetto non punta solo sulla città ma su tutti i 38 Comuni dell’area metropolitana. La spina dorsale del piano nella sua fase preparatoria, le due commissioni tematiche: sviluppo economico e territorio metropolitano, formate dai principali 100 stakeholder torinesi, scelti per indicare i temi prioritari e selezionare  progetti dell’agenda metropolitana  fino al 2025. Otto gruppi di lavoro tematici (investimenti, capitale umano, PA e impresa, attrattività locale, qualità dello spazio urbano, infrastruttura verde, poli di sviluppo, mobilità) hanno coinvolto duecento persone, scelte per elaborare i progetti strategici. Tre i tavoli di visione (Torino Città Internazionale, Torino Città del Cibo, Torino Città dell’Università) mirati a definire i progetti di Torino Metropoli 2025.

 

Imu agricola, la rivolta parte da Casalborgone

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Tutti insieme, gli enti assistiti dagli avvocati Andrea Gandino e Alessandro Paire hanno condensato le loro doglianze in un ricorso al Tribunale amministrativo del Piemonte

 

Parte dalla collina della Città Metropolitana di Torino la rivolta al decreto legge 4 del 2015, il contestatissimo provvedimento del Governo che ha determinato la nuova imposizione dell’IMU sui terreni agricoli anche per i territori collinari. Grazie all’impulso dell’amministrazione comunale di Casalborgone guidata da Francesco Cavallero si è formata una cordata di comuni collinari ricorrenti, composta da 16 enti fra la Città Metropolitana e le Province di  Asti ed Alessandria, pari a 24 comuni per un totale di 36.000 abitanti rappresentati. Tutti insieme, assistiti dagli avvocati Andrea Gandino e Alessandro Paire hanno condensato le loro doglianze in un ricorso al Tribunale amministrativo del Piemonte di 25 pagine, spiegando per filo e per segno le ragioni per le quali la nuova imposta è contraddittoria, illogica, irragionevole e carente di difetti di istruttoria.

 

La cordata di ricorrenti, che non ci stanno all’IMU sui terreni agricoli così come è stata disegnata dal Legislatore, è composta dall’Unione Collinare dell’Alto Astigiano (che rappresenta i Comuni di Albugnano, Berzano S. Pietro, Castelnuovo Don Bosco, Capriglio, Cerreto d’Asti, Cortazzone, Montafia, Moransengo e Pino d’Asti) e dal Comune di Aramengo all’interno della Provincia d’Asti, dai Comuni di Gabiano, Mombello Monferrato e Ponzano Monferrato all’interno della Provincia di Alessandria, e dai Comuni di Casalborgone, Cinzano, Sciolze, Rivalba, Marentino, Gassino Torinese, San Raffaele Cimena, Monteu da Po, Castagneto Po e Pecetto Torinese all’interno della Città Metropolitana di Torino. Per la discussione del ricorso, è stata richiesta dai ricorrenti la fissazione dell’udienza nella stessa data dei ricorsi pendenti su materia analoga, ovvero il 17 giugno 2015.

 

Massimo Iaretti

Una città di corsa: sul podio Usa, Gb e Germania

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Ultramaratona, Tuttadritta e Vivicittà

 

Domenica di sport sotto la Mole. Al Palaruffini i Campionati del mondo di calcio balilla e per le strade della città diversi eventi podistici. L’ Ultramaratona di Torino, Campionato mondiale ed europeo sulle 24 ore ha visto la partecipazione di oltre 500 iscritti. poi  la Tutta Dritta e la Vivicittà. Campioni il tedesco Reus, e tra le donne l’americana Nagy.Gran Bretagna e Usa nel femminile hanno vinto nella classifica a squadre.

 

(Foto: il Torinese)

Sport, cultura e visite al grattacielo: un weekend alla scoperta della città

tamara codagrattacielo nottetulipano 1Una valanga di iscritti per Tuttadritta e Vivicittà. Pienone di visitatori al Museo del Risorgimento e alla mostra di Tamara De Lempicka a Palazzo Chiablese. Code per salire sulla Torre SanPaolo e a Pralormo una giornata a contatto con la natura a Messer Tulipano 

 

Migliaia di torinesi e di turisti in questo fine settimana hanno preso d’assalto la città. Molte le proposte culturali e del tempo libero a disposizione. Soprattutto questa domenica è stata caratterizzata da iniziative sportive come la Tuttadritta (da piazza san Carlo a Stupinigi), Vivicittà al Parco del Valentino,  e i campionati del mondo di calcio balilla, eventi di cui parliamo in servizi appositi in altre rubriche del “Torinese”.  La novità del momento è il grattacielo SanPaolo (c’è chi lo ama e chi lo odia) di Renzo Piano. Nel weekend è rimasto aperto dalle 10 alle 22 per un percorso della durata di circa 40 minuti, partendo dall’atrio centrale che affaccia su Corso Inghilterra 3 fino l’auditorium “sospeso” alla base della torre, e agli ultimi 3 piani del grattacielo, che ospitano la serra bioclimatica con alberi d’alto fusto e specie vegetali della macchia mediterranea, la cui temperatura si regola senza l’ausilio di impianti termici. Dai 166 metri della sommità della torre, raggiungibile in 30 secondi d’ascensore, è possibile ammirare la nuova straordinaria vista sulla città. 

 

E’ una Tamara de Lempicka molto intima e segreta (e molto visitata in questi giorni) quella in mostra a Palazzo Chiablese. Celebra a 360° l’aristocratica artista che visse in due continenti, fu regina del glamour, star del jet set cosmopolita, donna trasgressiva e libera, icona dell’Art Déco. L’allestimento -in seguito sarà all’Hungarian National Gallery di Budapest-  è curato nei minimi dettagli dall’esperta Gioia Mori, che ha dato un taglio inedito, capace di penetrare nei “mondi” più privati della de Lempicka. Un viaggio che, attraverso circa 80 opere, racconta l’arte, le case e i legami con il mondo di  Hollywood e della moda della pittrice: donna perennemente in viaggio, dalla vita piuttosto movimentata, con due mariti, una figlia e molti amanti di entrambi i sessi. Molti i visitatori anche nei musei aperti, in particolare al Museo del Risorgimento.

 

“Modigliani e la Bohème di Parigi” alla GAM di Torino. E’ la mostra dedicata a un genio assoluto che transitò come una meteora nella Parigi di inizio 900 e la cui fama arrivò postuma. Al suo funerale accorsero pittori, poeti, modelle e… mercanti che già fiutavano l’affare. Fu seppellito come un principe, gli amici fecero una colletta per i fiori e donarono il ricavato dei loro quadri alla piccola orfana. La Hebuterne, invece, rimase sul selciato fino al mattino; la raccolse un operaio e fu sepolta in miseria e silenzio, lontana dal suo Modì. Solo 10 anni dopo poté raggiungerlo al Père-Lachaise e la tomba che oggi condividono è l’epitaffio più giusto per la loro storia. Se volete approfondirla, il libro scritto dalla figlia è emozionante, racchiude foto uniche ed una delle frasi più belle mai scritte a un padre: “Perdoniamo -post mortem- agli artisti stravaganze e immoralità perché sono esseri di eccezione, di specie umana diversa”. – Jeanne Modigliani “Modigliani, mio padre” (ed. Abscondita. Carte d’artisti -60-) 

 

Infine Messer Tulipano al Castello di Pralormo: 75 mila tulipani colorati annunciano l’arrivo della primavera, una tappa originale alla scoperta della natura (fino al 3 maggio) e la nuova mostra alla Reggia di Venaria: “Pregare, un’esperienza umana”, hanno invogliato migliaia di turisti ad una gita fuoriporta in un weekend baciato dal sole. 

 

Ragazza di 25 anni muore disarcionata dal cavallo sotto gli occhi del fidanzato

CAVALLO EQUITAZIONE

La giovane è caduta durante una “gara di completo”

 

Una giovane di 25 anni è morta oggi in un incidente durante una gara di equitazione nel  maneggio a San Giorgio Canavese. La cavallerizza è di Lonate Pozzolo (Varese) e stava partecipando a una “Gara di completo”. L’impianto sportivo è nel circolo Ippogrifo alla Cascina La Grecia. La giovane è stata disarcionata ed è caduta a terra. Il cavallo le è caduto addosso sotto gli occhi del fidanzato.

“Connessioni : leg@mi adottivi ai tempi di internet”

consiglio lascaris

“Accudire l’adozione. Bambini che crescono in un mondo che cambia” è il titolo dell’evento introduttivo

 

Mercoledì 15 aprile, ore 17.30, nella Sala Viglione di Palazzo Lascaris, il presidente del Consiglio regionale, Mauro Laus, inaugurerà il convegno nazionale “Connessioni : leg@mi adottivi ai tempi di internet”, che si svolgerà il 16 e il 17 aprile al Centro congressi del Lingotto di Torino. Il tema della manifestazione, organizzata dall’Agenzia regionale per le adozioni internazionali – Regione Piemonte, è l’impatto del web e dei social network sull’istituto dell’adozione, tema sempre più attuale. In questa cornice, particolare accento verrà dato alla tematica della ricerca delle origini.

 

“Accudire l’adozione. Bambini che crescono in un mondo che cambia” è il titolo dell’evento introduttivo che mercoledì 15, nel corso dell’inaugurazione, porterà in Sala Viglione – oltre agli assessori regionali Augusto Ferrari (Politiche sociali) e Gianna Pentenero (Istruzione) – diverse personalità, tra le quali: Fulvio Giardina, presidente nazionale Ordine degli Psicologi; Alessandro Lombardo, presidente regionale Ordine degli Psicologi; Anna Maria Baldelli, magistrato minorile della Procura della Repubblica di Torino; Marta Lombardi, rappresentante della Associazione nazionale magistrati per i minorenni e per la famiglia; Barbara Rosina, presidente regionale Ordine Assistenti sociali. Interverranno anche rappresentanti sia del ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, e sia  dell’Ordine degli Avvocati del Piemonte.L’Arai è l’unico servizio pubblico in Italia per le adozioni internazionali ed è convenzionata con le regioni Valle d’Aosta, Liguria, Lazio e Calabria.

Apidge: “Senza diritto ed economia politica la scuola è più povera”

MATURITA STUDENTESSA

Convegno promosso da APIDGE, Associazione Professionale degli Insegnanti di Discipline Giuridiche ed Economiche nella sala Santa Maria in Aquiro di Roma

 

Tra i numerosi e qualificati interventi emerge un interessante spunto di riflessione da parte di Luigi Berlinguer, il quale, evidenziato come la natura dell’attività educativa sia profondamente cambiata a causa della globalizzazione per cui il mondo esterno reagisce spesso con aggressività nei confronti di un presidio separato dalla società e che rivela una minore attrattività del sapere trasmissivo. Inoltre una scuola “spezzettata in discipline” (“eccessivo disciplinarismo”) presenta eccessiva rigidità e saperi disarticolati a tutto scapito dello studente, destinatario impreparato.Anche la funzione educativa della scuola non può più essere ricondotta alla “buona educazione”, intesa come comportamento responsabile nel consorzio umano.Non si tratta dunque soltanto di educazione, ma anche disciplina, di saperi: conoscere di più ed essere più educati. Questa potrebbe essere un’autentica palestra in cui configurare il rapporto tra conoscenza e reale. Si possono così coniugare sapere e fare, indispensabile nella complessità della vita.

 

Dopo una prima parte della vita scolastica prevalentemente generalistica, che sedimenta nel sapere, la scuola è chiamata ad offrire una preparazione specialistica proprio nelle “superiori”, ove diventa importante accentuare l’approccio al sociale, al lavoro, alle professioni. La cultura non è solo più pensiero astratto: ora è necessario confronto con la professione, il lavoro. Lavoro è cultura. Tutta la progettualità degli istituti secondari superiori, nucleo dell’autonomia, si deve misurare con il lavoro. Diritto ed economia politica rappresentano le discipline che si prestano a momenti di altissima cultura (teorica, astratta), però sono caratterizzate da un forte impatto sociale, momento dell’interpretazione del reale. L’economia, arrivata in ritardo dal mondo anglosassone, non è soltanto “roba da aziende”, ma una scienza del nostro sociale. Il diritto, invece, che ha trovato da noi le sue origini e la dignità di scienza, ha il compito essenziale di “disciplinare il reale”. Due discipline che rappresentano un arricchimento fondamentale per l’apprendimento. Discipline specialistiche che non possono non  caratterizzare i percorsi educativi della scuola secondaria superiore  “L’esclusione di queste discipline rappresenta povertà della didattica”.

 

Ezio Sina, Presidente dell’APIDGE e promotore del Convegno, Ricorda da subito Raccomandazioni del Parlamento Europeo e del Consiglio Europeo del 18/12/2006 danno grande importanza alle “Competenze sociali e civili” che includono competenze personali, interpersonali e interculturali e riguardano tutte le forme di comportamento che consentono alle persone di partecipare in modo efficace e costruttivo alla vita sociale e lavorativa e il modo in cui l’identità culturale nazionale interagisce con l’identità europea. Lo studio del Diritto e dell’Economia Politica a scuola è ormai indispensabile per comprendere il mondo che ci circonda è che diventa sempre più complesso, intricato; non a caso sono discipline previste nel piano di studi di molti Paesi dell’Unione Europea. In Italia, per ora, il Liceo Economico-sociale è attualmente l’unico indirizzo liceale di studi dove le discipline giuridiche ed economiche sono presenti, in modo significativo e caratterizzante, coinvolte nella seconda prova dell’esame di Stato.

Il giovane Allioni, botanico di Sua Maestà

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allioniALLA SCOPERTA DEI NOMI DI VIE E PIAZZE

Ancora giovanissimo, nel 1756 venne nominato membro dell’Accademia Reale di Madrid, mentre nel 1757 fu il primo aderente alla Società privata torinese, fondata in quell’anno dal conte Saluzzo, da Lagrange, e da Cigna e trasformata in seguito, nel 1783, nella Reale Accademia delle scienze, di cui Allioni fu il primo tesoriere sino al 1801

 

Continuando con il nostro piccolo ritaglio dedicato alle vie di Torino, quest’oggi parleremo di Via Carlo Allioni, situata a due passi da Piazza Statuto e perpendicolare a Via del Carmine e via San Domenico. La via comprende principalmente condomini ed uffici.

 

Carlo Ludovico Allioni nacque a Torino il 23 settembre 1728 da Stefano Benedetto, medico consulente del re Vittorio Amedeo II e da Margherita Ponte. Nel 1747 a soli diciannove anni, conseguì la Laurea in Medicina nella facoltà di Torino e sempre nello stesso anno venne ammesso al Collegio dei Medici; si dedicò così all’esercizio della professione medica, ottenendo addirittura la carica di protometico del re Vittorio Amedeo III di Savoia. Ben presto però la sua passione si riversò sulle Scienze Naturali ed in particolare sullo studio delle scienze vegetali; il suo nome viene infatti ricordato soprattutto per i suoi studi ed i suoi lavori nel campo della botanica.

 

Nel 1755, a soli ventisette anni, pubblicò il “Rariorum Pedemontii stirpium”, risultato dei suoi primi studi sistematici della vegetazione del territorio sabaudo piemontese, nel quale riportò anche essenze vegetali ancora sconosciute ai botanici di quel tempo. I suoi primi studi gli procurarono tanta fama da essere nominato, ancora giovanissimo, membro di parecchie accademie scientifiche: ad esempio nel 1756 venne nominato membro dell’Accademia Reale di Madrid, mentre nel 1757 fu il primo aderente alla Società privata torinese, fondata in quell’anno dal conte Saluzzo, da Lagrange, e da Cigna e trasformata in seguito, nel 1783, nella Reale Accademia delle scienze, di cui Allioni fu il primo tesoriere sino al 1801.

 

Nel 1760 venne nominato professore straordinario di Botanica all’Università di Torino, proponendo, tra i primi, il sistema di nomenclatura binomialeideato da Linneo in “Species plantarum” (1753). Assiduo sostenitore delle teorie del grande scienziato, con il quale intrattenne una fitta corrispondenza, venne addirittura soprannominato il “Linneo piemontese”. Negli anni a seguire si dedicò con passione all’insegnamento dando vigoroso impulso all’Orto botanico che, sotto la sua direzione, arricchì la sua flora da 1206 specie a oltre 4500; per questa sua capacità organizzativa, nel 1777, venne nominato direttore del Museo torinese. La sua opera più importante fu la “Flora Pedemontana sive enumeratio methodica stirpium indigenarum Pedemontii”, pubblicata nel 1785 e nella quale descrisse le virtù medicinali di 2.813 specie di piante del territorio piemontese, di cui 237 nuove specie. Tale trattato, considerato ancora oggi una delle più importanti opere floristiche in Europa e la più importante in Piemonte, gli consentì di raggiungere una fama internazionale.

 

Nel 1781, a causa della sua salute cagionevole e della precoce e progressiva perdita della vista, dovette abbandonare la cattedra universitaria ma conservò la direzione del Museo fino alla sua morte. Durante il corso della sua vita, si concentrò e si dedicò anche ad altri campi delle Scienze Naturali, interessandosi alla Zoologia, alla Geologia e allo studio dei fossili: mise insieme una raccolta di oltre 6.000 campioni tra minerali, rocce, fossili e preparati zoologici e una collezione entomologica costituita da circa 4.200 insetti. Morì a Torino il 30 luglio 1804 e purtroppo, dopo la sua scomparsa, la maggior parte di questo materiale venne venduto ed andò smarrito.

 

Simona Pili Stella

La guerra di Piero e Sergio, novelli Dioscuri a caccia del cinghiale Matteo

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IL GHINOTTO DELLA DOMENICA

Qualcuno ha sottolineato che il malumore di Fassino è dovuto a mancate promozioni ministeriali a cui ambirebbe, resta il fatto che si è registrata una frattura non di maniera tra i massimi esponenti del Pd che, con i sondaggi attorno al 40 % (e con lo sfacelo del centrodestra) si possono permettere anche questo

 

Dopo giorni di Passione, chi si aspettava un quieto rientro alla routine è stato deluso, perché questa è stata la settimana della “guerra di Piero”, ovvero del nostro sindaco cittadino e metropolitano che, aggregando come milite di complemento anche il governatore Chiamparino, è andato all’assalto nientedimeno che di Matteo Renzi. Ebbene sì: chi fu forse il primo sostenitore diessino di peso dell’allora sindaco di Firenze, oggi non si è fatto scrupolo di attaccarlo duramente, dopo che il governo aveva fatto uscire indiscrezioni che indicavano negli enti locali, nuovamente, i predestinati per i 10 miliardi di tagli del documento di economia e finanza (Def). “Dal 2010 ad oggi, tra taglio dei trasferimenti e patto di stabilità, i Comuni hanno già fatto sacrifici per 17 miliardi di euro. Mi pare che altri abbiano contribuito molto meno al risanamento dei conti pubblici”, è stata la secca risposta del Lungo al Matteo nazionale. Il quale, a sua volta, ha maliziosamente ricordato che i problemi di Fassino derivano dallo sforamento del patto di stabilità da parte della Provincia di Torino. Apriti cielo: si è innescato un batti e ribatti di accuse e contraccuse, in cui nessuno voleva restare con il cerino in mano.

 

Che le dichiarazioni bellicose di Fassino siano state un “atto dovuto” – come capo dei sindaci italiani non poteva non reagire a proposte così dure – o che, come qualcuno ha sottolineato, il suo malumore sia stato originato da mancate promozioni ministeriali a cui ambirebbe, resta il fatto che si è registrata una frattura non di maniera tra i massimi esponenti del Pd che, con i sondaggi attorno al 40 % (e con lo sfacelo del centrodestra) si possono permettere anche questo. Alla fine, dopo un lungo incontro dei vertici Anci a Palazzo Chigi, la pace almeno formale sembra ritrovata, anche se la sostanza è rinviata all’autunno quando dai massimi principi si passerà ai dettagli dei sacrifiici da imporre a enti e cittadini. Insomma, sembra che Renzi abbia detto a Piero e Sergio di stare sereni, ma visti i precedenti la cosa è tutt’altro che tranquillizzante. Anche perché, poche ore dopo che il premier aveva negato ogni aumento di tasse è spuntato un nuovo balzello di alcuni euro su tutti i biglietti aerei, che servirebbe a finanziare le città metropolitane.

 

Chi ha fatto un po’ il vaso di coccio è stato il buon Chiampa non tanto per suoi demeriti ma perché le Regioni, dopo la cura delegittimante a cui hanno lavorato in questi anni politici e media a livello nazionale, sono l’anello debole della catena e quindi più facilmente attaccabili. Saranno loro a pagare il conto al posto dei Comuni? “Credo che l’unico settore in cui si possa ancora intervenire sia quello delle partecipate. Ma senza prenderci in giro perché gli effetti non sono immediati”. Così ha, più prudentemente, reagito il Chiampa, non senza ricordare che nel 2014 le Regioni hanno già tagliato 5 miliardi e mezzo, anch’egli facendo riferimento alle mancate riduzioni delle spese statali.Insomma, si è un po’ assistito all’impresa dei Dioscuri, Castore-Piero e Polluce-Sergio – che i torinesi vedono ogni giorno raffigurati nelle statue davanti a Palazzo Reale – per la caccia al cinghiale Calidonio-Matteo, ma in questo momento Ghinotto non ricorda come si sia conclusa l’epica impresa.

 

Per concludere con una facezia, si è preso atto che entro pochi giorni sarà reso noto l’elenco degli immobili della Regione destinati alla vendita e quello delle proprietà da valorizzare. Tra i primi sicuramente l’edificio in piazza Castello, che attualmente ospita la Giunta regionale. Dalla vendita saranno esclusi “beni di rilievo storico, architettonico o paesaggistico, come, ad esempio il parco della Mandria”, ha seriosamente precisato il vicepresidente Reschigna… uno che non ha il senso dell’ironia. Forse perché non ha trovato un venditore alla Totò, in grado di piazzare oltre alla fontana di Trevi anche il parco del marchese Medici del Vascello.

 

Ghinotto

 

(Foto: www.cr.piemonte.it)