redazione il torinese

L'ingegnere che racconta la Storia ai bambini

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Da anni vive e lavora in America. Al momento potete leggerlo su Amazon; ma il suo sogno sarebbe vederlo trasformato in volume, esposto nelle librerie dell’italico stivale così da istruire –divertendo- anche i bimbi nostrani

 

 

A.A editore cercasi per tradurre e pubblicare in Italia “Of brains & beauty” il libro che racconta personaggi e avvenimenti storici ai bambini (tra 9- 11 anni), scritto in lingua inglese dall’ingegnere piemontese Roberto Noce che ha esportato l’ingegno subalpino e da anni vive e lavora in America. Al momento potete leggerlo su Amazon; ma il suo sogno sarebbe vederlo trasformato in volume, esposto nelle librerie dell’italico stivale così da istruire –divertendo- anche i bimbi nostrani.

 

Nell’introduzione c’è il senso del suo lavoro: “Ogni sera prima di andare a dormire, quando tutto è tranquillo, un papà legge alla sua bimba una storia e, dal magico mondo della fantasia, personaggi, luoghi fiabeschi e incantati, prendono vita, uno alla volta, capitolo dopo capitolo”.

Poi, via alla piacevole scoperta delle straordinarie vite di Mozart, Elisabetta 1° d’Inghilterra, Shakespeare, Socrate, Galileo Galilei, ma anche Marie Curie e Rita Levi Montalcini. Ecco solo alcuni dei tanti personaggi magnificamente illustrati da Cathy Dougherty e raccontati, con semplicità ed incanto, da Roberto Noce.

 

Originario di Biella, studi classici al Real Collegio Carlo Alberto di Moncalieri, questo ingegnere poliglotta, vive negli Usa dall’83 ed è lì che ha costruito vita e carriera: laurea in ingegneria e master alla Notre Dame University dell’Indiana e alla Texas A&M University. Come gli hanno offerto un lavoro è rimasto oltreoceano ed oggi vanta una lunga esperienza aziendale-imprenditoriale nel Gruppo Saipem-Eni; inoltre, part-time, è anche “life and career coach”. Vive a Fulshear, (piccolo paese fuori  Houston,Texas); ha una figlia di 10 anni che adora e segue con grande  premura e divertimento; ama cucinare, andare a vela e giocare a tennis. Poi c’è la passione che l’ha portato a scrivere 4 libri in prosa e uno di poesia, nell’arco di 4 anni (tutti self  published su Amazon) e lui la racconta così: «La lettura è uno strumento straordinario che unisce adulti e bambini ed arricchisce il tempo trascorso insieme, creando un luogo e  un momento nel tempo in cui è possibile incontrare chiunque e viaggiare ovunque».

 

-Quindi non semplici fiabe?

«Direi proprio di no. Sono storie vere per imparare divertendosi. L’idea sarebbe quella di educare i più piccoli, spingerli e invogliarli ad essere più curiosi verso altri popoli, personaggi e luoghi».

 

-Quando scrivi a chi pensi?

«A genitori, nonni e insegnanti che possono condividere con i bambini spazi di lettura. Episodi realmente accaduti, personaggi storici dalle menti brillanti e luoghi  storici accomunati  tutti da una potente forza ispiratrice».

 

-“Of brains & beauty” com’è strutturato e come sono stati scelti i protagonisti?

«Sono 9 capitoli, ognuno guidato da un diverso personaggio storico. Ho cercato di bilanciare protagonisti maschili e femminili, scelti, in parte, in base al mio interesse personale; puntando su coloro che hanno contribuito alla civiltà in epoca pre-moderna e  moderna. Poi ho voluto confrontarli e metterli in parallelo a luoghi altrettanto importanti in cui hanno trascorso le loro vite».

 

-Quanto è difficile istruire divertendo?

«La parte più complessa  è contenere la lunghezza delle storie, per mantenere viva l’attenzione dei bambini. In base ai miei interessi e alle mie curiosità avrei scritto molto di più. Sul versante della prosa, invece, dato che i testi sono in inglese, è stato più semplice mantenermi al livello dei  bambini».

 

-Negli Usa che peso ha la letteratura per i più piccoli?

«Nelle scuole sono incoraggiati a leggere moltissimo, soprattutto i classici e i romanzi adatti alle varie età. Ma non ho ancora trovato altri libri che raccontino personaggi famosi e il loro contributo all’umanità e al mondo».

 

-Quindi tu occupi una nuova nicchia?

«E’ proprio questo vuoto che mi ha spinto a scrivere in particolare “Of brains & beauty”: un libro educativo per i più piccoli, che parla di personaggi, luoghi, autori e avvenimenti, facendogli imparare grandi pagine di storia e divertendoli allo stesso tempo».

 

-Gli altri tuoi libri?

«In tutto ho pubblicato 4 testi di prosa e uno di poesia, ispirato a momenti speciali con mia figlia. Il penultimo è un libro di avventure: protagonisti 2 bambini e il loro cane lanciati nell’esplorazione del mondo».

 

-Tu hai una figlia di 10 anni: quanto è la tua musa?

«Ha un ruolo fondamentale: mi ispira, a lei dedico ogni volta i miei libri e ne è orgogliosa. Ho seguito da vicino i suoi studi, ha sempre letto moltissimo fin da quando era piccola ed insieme abbiamo scelto i personaggi  dell’ultimo libro».

 

-Quali ti ha suggerito?

«Mozart, La Regina Elisabetta e Shakespeare. Poi ha scelto anche la protagonista che è un po’il filo conduttore del libro, Lola. Mentre nei libri precedenti ha pensato anche ad amici e amiche».

 

– Sei anche “life and career coach”: in cosa consiste e quanto è diffuso in America?

«Aiuto gli altri a trovare e seguire le loro passioni. E’ un’attività  che svolgo  in parallelo  con  quella di ingegnere. Dapprima ho  lavorato su me stesso ed ora sono in grado di aiutare gli altri a scoprire i loro interessi e a trovare strategie e modi per seguirli e fare di tutto per trasformarli da sogno in realtà».

 

Laura Goria

 

Gli altri libri di Roberto Noce su Amazon.com, sono:

 

poesia- “Of rainbows and stars”

 

prosa-   “Of Backpacks and adventures”

             “Upon a reading night”

             “Upin a reading night 2”

 

 

 

 

Marrone, (FdI-An): "I profughi costano 3 milioni al mese"

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VISITA AL CENTRO PROFUGHI CRI DI SETTIMO TORINESE <<OLTRE 100.000 EURO AL GIORNO IL COSTO DELL’ACCOGLIENZA IN PIEMONTE, UNO SCHIAFFO AD ITALIANI IN POVERTÀ SENZA ASSISTENZA! STOP TRITON!>>

 

<<Oggi alle ore 17 andrò in visita al Centro Croce Rossa Italiana “Fenoglio” di Settimo Torinese, in via A. Se Francisco 120, dove arriverà la prima ondata dei 700 profughi imposti dal ministro Alfano alla Regione Piemonte: intendo verificare di persona il peso che questa decisione scellerata del Governo Renzi graverà sul welfare piemontese>> annuncia il Consigliere Regionale di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale Maurizio Marrone, che aggiunge : <<Se gli immigrati accolti in Piemonte salgono a 3.500 il costo di 30 euro al mese ciascuno fa lievitare la spesa del mantenimento di questa gente a 105.000 euro al giorno, ben 3.150.000 euro al mese! Con la stessa cifra Chiamparino in cinque mesi potrebbe evitare i tagli che dimezzeranno gli stanziamenti regionali a bilancio 2015 per l’assistenza domiciliare a disabili e malati gravi, eppure il Piemonte con l’assessore Cerutti è l’unica Regione del Nord Italia ad aver accettato l’ultima ondata di invasione senza protestare! Ma evidentemente il buonismo del centrosinistra relega nel dimenticatoio i tanti Italiani in povertà abbandonati dalle Istituzioni per aiutare i primi arrivati dall’Africa, esigiamo la chiusura di Triton e lo stop allo scaricabarile governativo sulla pelle delle Regioni>>.

Juve vince di misura: 1-0 sul Monaco

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La Juventus piega il Monaco solamente su un calcio di rigore assai generoso concesso dall’arbitro ceco Kralovec. La trasformazione del penalty, da parte di Arturo Vidal che insieme alle parate del sempre verde Gigi Buffon, sono risultati i migliori bianconeri della serata. Andrea Pirlo e Carlitos Tevez, per una volta, sono stati poco incisivi, il primo rientrava da un lungo infortunio al polpaccio, il secondo, recupeva anch’egli da un problema muscolare

 

 

La Juventus segue alla lettera il consiglio di Massimiliano Allegri, battendo con il risultato di 1 a 0, prezioso o striminzito dipende da come lo si osservi, il Monaco. Partita valida per accedere alle semifinali di Champions League. Decisivo il rigore di Vidal, che dimostra sangue freddo nel momento del bisogno. Sicuramente ai tifosi, all’atto della trasformazione del calcio di rigore, sarà venuto in mente quello sbagliato dal cileno contro l’Olympiacos. Il centrocampista trasforma, togliendosi d’impiccio brutti ricordi e ponendo i bianconeri in una posizione favorevole in vista del match di mercoledì prossimo nel Principato. I monegaschi amano difendersi e ripartire, come sapevamo. Al ritorno non potranno farlo, lasciando spazi preziosi all’attacco juventino. Missione compiuta, contro una rivale inferiore ma che per i primi venti minuti ha messo paura allo Stadium, dimostrando una certa qualità. Per l’occasione Toulalan non recupera, ma la sostanza non cambia. La squadra transalpina ha schierato due linee parallele da quattro giocatori l’una e vicine tra di loro, nobilitate da Kondogbia, con Moutinho alle spalle di Martial e gli esterni Ferreira-Carrasco e Dirar pronti a ripartire velocissimi.

 

L’inizio dell’incontro parla solo monegasco. Pirlo, rientrato dopo cinquanta giorni, ha un inizio gara difficoltoso. Sbaglia 3-4 passaggi di fila, la qualità della manovra di Madama non può che risentirne in negativo. Dall’altra parte del campo, Martial si dimostra un pericolo, Ferreira-Carrasco punta l’uomo e cerca l’uno contro uno con belle finte. E proprio al 10° Buffon è prodigioso sulla conclusione dello stesso Ferreira-Carrasco, messo in porta da Martial. Ancora il numero 17 a impegnare Buffon, poi dopo un sinistro a lato di Moutinho la Juve inizia a giocare. Chiellini marca a uomo Martial, Pirlo e Pereyra si rinfrancano un po’. Pericoli veri non ne arrivano, perché il ritmo bianconero è blando e l’allenatore Jardim si sa difendere benissimo con il raddoppio sistematico. Il primo tempo di Evra e Lichtsteiner non permette di crossare dal fondo, chiave fondamentale per scardinare la difesa del Monaco. La Vecchia Signora chiude la prima frazione di gioco in crescendo: Tevez, al 43° mette una palla di esterno destro per Vidal, che spreca a due passi da Subasic dopo aver controllato bene. Gol divorato. Difficile immaginare un tema diverso nei secondi 45 minuti. Ferreira Carrasco mette ancora i brividi con una galoppata chiusa dall’assist per Bernardo Silva, su cui vigila un Buffon decisivo nei tre interventi della serata. Gigi è tra i migliori della Juve. Al 12°’ l’episodio chiave della partita. Lancio al millimetro del rinfrancato Pirlo in profondità per Morata, che brucia Carvalho sullo scatto ed è scaltro a farsi toccare dal portoghese all’ingresso dell’area.

 

Fallo tanto involontario quanto evidente, ma fuori area. Per l’arbitro Kralovec è rigore. In evidenza le qualità del giovane spagnolo, pur non nella sua serata migliore. Dagli undici metri Vidal non dà scampo a Subasic. Allegri e Jardim cambiano: il tecnico ospite mette Berbatov per Raggi, sfiorando subito il gol di testa da corner. Allegri, a 15 minuti dal termine passa al 3-5-2, con Barzagli per un Pirlo che boccheggiava per mancanza di ossigeno. Quello di Berbatov è l’ultimo brivido della serata, anche se Fabinho è bravo ad anticipare Morata a un passo da Subasic. Il risultato di 1 a 0 è quello che la Juve fortissimamente voleva alla vigilia. Basterà per la gara di ritorno? Tra sette giorni lo sapremo.

 

Dario Barattin

Il 31 maggio si vota in 57 comuni piemontesi

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Si voterà in tre centri con popolazione legale superiore alla soglia dei 15.000 abitanti e per i quali viene applicato il sistema elettorale maggioritario a doppio turno: Valenza (Al), Moncalieri e Venaria Reale 

 

 

Il ministro dell’Interno Angelino Alfano, con apposito decreto, ha fissato la data per lo svolgimento del turno annuale ordinario di elezioni amministrative nelle Regioni a statuto ordinario. Le consultazioni per l’elezione diretta dei sindaci e dei Consigli comunali, nonchè dei Consigli circoscrizionali sono fissate per domenica 31 maggio 2015. L’eventuale turno di ballottaggio avrà luogo domenica 14 giugno. In Piemonte i Comuni interessati dal voto sono 57. Si voterà in tre con popolazione legale superiore alla soglia dei 15.000 abitanti e per i quali viene applicato il sistema elettorale maggioritario a doppio turno: Valenza (Al), Moncalieri e Venaria Reale (entrambi in Provincia di Torino).

 

 

In sintesi, i numeri delle elezioni nella nostra Regione sono i seguenti:

 

– Comuni al voto: 57 su 1.206 Comuni piemontesi (4,7%). Nessuno è capoluogo di Provincia;
– Comuni superiori ai 15.000 abitanti: 3 su 57 (5,3%);
– Comuni inferiori ai 15.000 abitanti: 54 su 57 (94,7%).

In Italia le Regioni a statuto ordinario chiamate alle urne sono Campania, Liguria, Marche, Puglia, Toscana, Umbria e Veneto.

 

(mbocchio -www.cr.piemonte.it)

“Run for Parkinson” allo stadio Primo Nebiolo

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Iniziativa dell’’A.I.P. Associazione Italiana Parkinsoniani Sez. Cavallari di Torino. Al momento dell’iscrizione alla gara sarà richiesta un’offerta. Alla restituzione del pettorale verrà consegnata una borsa di benvenuto

 

L’A.I.P. Associazione Italiana Parkinsoniani Sez. Cavallari di Torino, domenica 19 aprile p.v. correrà la sua quarta edizione della “Run for Parkinson” allo stadio Primo Nebiolo di Torino.La corsa che è mondiale, in quanto negli stessi giorni gareggeranno tante città italiane ed  estere, ha lo scopo di rendere sempre più nota la malattia e sensibilizzare persone e istituzioni al sostegno del parkinsoniano e la sua famiglia. Nonché dare visibilità all’Associazione che ai soci è vicina da 21 anni con varie attività finalizzate a rendere meno impervio il cammino della malattia.

 

L’appuntamento allo Stadio Primo Nebiolo é alle ore 9,00 per le iscrizioni e consegna pettorale. La corsa, dentro e fuori lo Stadio per i podisti, sarà anche una camminata sulla pista degli 800 metri del Nebiolo, per chi non se la sentirà di correre, oppure una semplice passeggiata, magari spingendo una carrozzina, o una carrozzella di un ammalato…. e con tanti bimbi festanti a rendere ancor più gioiosa la giornata, com’è accaduto lo scorso anno. La corsa prenderà il via alle ore 10,00 e terminerà alle ore 12,00, poi picnic e premiazioni. Nel pomeriggio la “Festa” terminerà con l’esibizione del Coro ANA “Tre denti” di Cumiana, diretto da Lorenzo Belletti.

 

Saranno raccolti i chilometri di ogni partecipante, che andranno a sommarsi con quelli di tutte le altre città italiane ed estere aderenti alla mondiale “Run for Parkinson”, nell’intento di correre, come recita lo slogan della Manifestazione,  “La distanza che separa la terra dalla Luna”.Allo Stadio Primo Nebiolo sono disponibili docce, spogliatoi e armadietti (occorre il lucchetto). Al momento dell’iscrizione alla gara sarà richiesta un’offerta. Alla restituzione del pettorale verrà consegnata una borsa di benvenuto.

 

A.I.P. – ASSOCIAZIONE ITALIANA PARKINSONIANI – Onlus – Via Cimabue 2 – 10137 Torino

Tel./Fax 011 3119392 – N. Verde 800 884422

e-mail: info@parkinsoninpiemonte.it    Sito Web: www.parkinsoninpiemonte.it

Pazzo inverno: mai così caldo

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I dati dell’Arpa Piemonte

 

Lo scorso inverno in Piemonte è stato il quinto più caldo negli ultimi 58 anni, con un’anomalia di 1,6 gradi. Lo spiega l’Arpa che sottolinea come per la terza volta negli ultimi 4 anni febbraio è stato il mese più freddo mentre dovrebbe essere quello più mite. La stagione 2014/2015 si rivela poi  la 13a più piovosa, con ben 207 mm in media ed un surplus di 36 mm (+ 21%). Pochissima la nebbia fitta, meno di un terzo della media del periodo 2004-2013. Meno brividi, certo. Ma non è una situazione molto naturale.

 

(Foto: il Torinese)

Jacopo Scano, crowfunding per un corto

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Il film è girato interamente a Torino


Il giovane regista Jacopo Scano ha  promosso una  campagna crowdfunding per il suo ultimo cortometraggio “Stealing reality – Il ladro di realtà”. “Come tutti i miei corti finora – spiega Scano – è girato interamente a Torino (Parco del Valentino e anche Grand Hotel Sitea) e vuole coglierne la bellezza”. Il crowdfunding è una raccolta fondi finalizzata a permettere al corto di essere iscritto a diversi festival esteri con alte tasse d’iscrizione, e si basa sulle piccole offerte di tante persone, quindi la visibilità è tutto. Un augurio di successo al bravo e giovane regista.

 

 https://www.facebook.com/jacopo.scano.1

 

Con l'illusione del "vero amore" vengono raggirate da truffatori

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La storia tra il giovane ingegnere francese e la signora torinese sembra procedere a gonfie vele, fino a quando lui non comincia a tirar fuori un intervento chirurgico a cui si deve sottoporre ma che non viene coperto dalla sua assicurazione sanitaria. Da bravo e furbo truffatore non chiede esplicitamente i soldi ma fa in modo che sia Jolanda (ormai innamorata e pienamente fiduciosa) a imporgli di accettare il prestito

 

Un uomo colto e di bell’aspetto che in maniera apparentemente casuale era entrato a far parte dei suoi amici di Facebook. Francese, ingegnere, simpatico e dall’ affascinante oratoria; per Jolanda Bonino, signora torinese di mezz’età, sembrava essere arrivato finalmente “l’uomo dei sogni”. Purtroppo però, invece dell’ affascinante dolce metà con cui era pronta a coronare il suo sogno d’amore, la signora Jolanda si è trovata davanti un vero e proprio truffatore. L’uomo né francese né tanto meno ingegnere, si è rivelato essere un impostore proveniente dal centro Africa che dopo aver raggiunto l’obbiettivo di farla innamorare, è riuscito a raggirare la donna ottenendo una somma di denaro di quasi 800 euro.

 

Tutto è iniziato più di un anno fa quando tra i suoi contatti Facebook arriva la richiesta di amicizia da parte di un uomo più giovane e di bell’aspetto. Dopo poco tempo lui comincia a scriverle in chat, fornendo dettagli della propria vita che la signora Jolanda prudentemente controlla su internet e di cui trova conferma. Dopo un bel po’ di mesi iniziano sentirsi attraverso Skype in modo da potersi vedere : “Era un bell’uomo dalla carnagione bianca”- ha dichiarato la signora Jolanda – probabilmente ha usato uno di quei programmi per modificare la propria immagine durante le conversazioni video, o forse si è avvalso di un complice”. Insomma la storia tra il giovane ingegnere francese e la signora torinese sembra procedere a gonfie vele, fino a quando lui non comincia a tirar fuori un intervento chirurgico a cui si deve sottoporre ma che non viene coperto dalla sua assicurazione sanitaria. Da bravo e furbo truffatore non chiede esplicitamente i soldi ma fa in modo che sia Jolanda (ormai innamorata e pienamente fiduciosa) a imporgli di accettare il prestito. Ecco date le coordinate per la spedizione del denaro, ecco realizzata la truffa.

 

Dopo aver raccontato la sua storia e soprattutto denunciato il fatto in modo che altre donne come lei non finiscano nella rete di simili truffatori, la signora di Torino è stata contattata da centinaia di donne proveniente da tutta l’Italia. Molte non hanno ancora sporto denuncia ma hanno guardato con favore l’iniziativa di Jolanda di creare su Facebook, sulla scia di quanto avviene in Francia e Germania, il Comitato vittime cybercrime Piemonte. La polizia postale che sta indagando sul caso della signora Bonino, ha spiegato che truffe sentimentali di questo tipo sono diventate ormai un fenomeno piuttosto diffuso. Nei mesi scorsi, per esempio, la procura di Torino ha coordinato un’altra inchiesta molto simile a questa, riguardante una signora raggirata da un sedicente soldato statunitense. Non è la prima volta che sentiamo parlare di truffatori e persone disoneste, ma forse questa volta la notizia ci lascia con un po’ più di amaro in bocca perché in fin dei conti quando si parla di sentimenti ci sentiamo tutti un po’ più vulnerabili; forse in ognuno di noi rivive una piccola parte della signora Jolanda e di tutte quelle donne ingannate dalla speranzosa ricerca del “vero amore”.

 

Simona Pili Stella

Lunedì 15 aprile 1912, l’affondamento del Titanic

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Delle 2.223 persone a bordo (equipaggio compreso), ne sopravvissero 705; gli altri, in gran parte, persero la vita per assideramento, causato dalla prolungata permanenza nell’acqua a zero gradi. Dalle 02.15 il destino del Titanic prese una piega irreversibile: sommerso per metà dall’acqua, lo scafo si spezzò in due e cinque minuti più tardi s’inabissò anche la poppa

 

 La prima classe costa mille lire,la seconda cento,la terza dolore e spavento;e puzza di sudore dal boccaporto,e odore di mare morto…E gira, gira, gira l’elica,e gira, gira che piove e nevica per noi ragazzi di terza classe che per non morire si va in America”. Così nel 1982, Francesco De Gregori, nel suo ottavo album “Titanic, parlava della nota nave passeggeri britannica affondata per la collisione con un iceberg per proporre una metafora dell’umanità che, divisa in classi, si dirige verso il disastro. Tutto accadde, nella storia vera e sventurata del Titanic, nella notte tra domenica 14 e lunedì 15 aprile 1912 , con l’impatto tremendo e il conseguente drammatico affondamento avvenuto nelle prime ore del15 aprile. Una scena apocalittica: l’iceberg come uno spettro bianco nel buio della notte, il violento impatto e l’avanzata incontenibile dell’acqua. Erano le 23.40 e il supertransatlantico, salpato il 10 aprile da Southampton per il suo primo viaggio, si trovava quattrocento miglia a sudest della costa di Cape Race (isola di Terranova, “Newfoundland” in inglese, territorio del Canada). E’ lì che si scontrò con un enorme iceberg: la vedetta Frederick Fleet l’avvistò solo quando era ormai a cinquecento metri di distanza («Iceberg di prua, signore!», gridò), e il primo ufficiale William M.Murdoch ordinò: «Tutto a dritta. Indietro a tutta forza».

 

Ma era tardi e la repentina virata a sinistra si rivelò inutile. Trentasette secondi dopo l’avvistamento avvenne l’urto a prua, sulla fiancata destra della nave, più di un terzo dei sedici compartimenti stagni rimasero danneggiati, a sei metri di profondità l’acqua incominciò a filtrare nella nave che trasportava oltre duemila passeggeri. In poche ore quello che si credeva un colosso inaffondabile si spaccò in due, inabissandosi per sempre sul fondo dell’oceano. Fu un colpo terribile al mito dell’infallibilità del progresso e s’infranse il sogno della Belle Époque. La costruzione del Titanic rappresentò il guanto di sfida lanciato dalla compagnia navale britannica White Star Line ai rivali della Cunard Line, che in quegli anni dominavano le rotte oceaniche con i transatlantici Lusitania e Mauretania. La nuova nave, completata in tre anni nei cantieri Harland and Wolff di Belfast e costata 7.5 milioni di dollari (equivalenti a 167 milioni di dollari di oggi), si estendeva in lunghezza per 269 m e in larghezza per 28 m, con una stazza complessiva di 46.328 tonnellate. Dotata di un motore a vapore, alimentato da 29 caldaie, venne salutata come un “gioiello di tecnologia e di sicurezza”, al punto da ritenerla “praticamente inaffondabile”. Come viaggio inaugurale venne stabilita la rotta da Southampton a New York, via Cherbourg e Queenstown. Preceduto nel nome dalla sigla RMS (che indicava la funzione di servizio postale), il Titanic iniziò il suo viaggio mercoledì 10 aprile 1912. A bordo 1.423 passeggeri più 800 unità di equipaggio agli ordini del capitano Edward John Smith. Le cabine erano divise in tre classi ( come sintetizza bene la canzone di De Gregori). Nella prima, la più lussuosa e il cui biglietto costava 4.350 dollari (83mila dollari di oggi), si accomodarono esponenti dell’aristocrazia e dell’alta borghesia dell’epoca, come il milionario Jacob Astor IV e l’industriale Benjamin Guggenheim (fratello del titolare dell’omonima fondazione d’arte).

 

Nella seconda, al prezzo di 60 dollari, presero posto gli appartenenti alla classe media. L’ultima si riempì di emigranti che con un biglietto da 32 dollari andavano incontro a una nuova vita nel continente americano. L’evento, abbastanza clamoroso, venne seguito con interesse dalla stampa e dall’opinione pubblica. Nella fretta di partire nei tempi previsti (sempre una cattiva consigliera, la fretta..)  e per alcuni cambi negli ufficiali avvenuti all’ultimo momento, vennero dimenticati i binocoli, costringendo i marinai di vedetta a svolgere a occhio nudo la loro attività. Un elemento che si rivelò fatale nel corso degli eventi. A ciò si unì una smodata frenesia di raggiungere la destinazione nel più breve tempo possibile, che portò a mantenere i motori costantemente al massimo. La velocità non fu ridotta nemmeno dopo la segnalazione fatta pervenire al capitano Smith, nella tarda mattinata di domenica 14 aprile: il messaggio avvertiva della presenza di ghiaccio a 400 km sulla rotta del Titanic. Circa dieci ore più tardi,nel buio fitto di una notte senza luna, le vedette avvistarono  l’iceberg quando ormai era di fronte alla nave. Una distanza che, alla velocità di crociera di 20 nodi (circa 37 km/h), impediva qualsiasi tentativo di evitare l’impatto. Alle 00.27, quando si comprese che la prua del Titanic stava lentamente affondando, venne lanciato un SOS dal marconista Jack Phillips, raccolto dal piroscafo Carpathia, distante 58 miglia dal luogo dell’impatto. La fase delle operazioni di salvataggio fu drammatica! Le scialuppe a disposizione erano soltanto sedici e ognuna poteva contenere fino a 60 persone. Per inesperienza e cattivo coordinamento tra loro, gli ufficiali ne fecero salire in molti casi un numero inferiore, riducendo ulteriormente la quota di passeggeri destinati a salvarsi.

 

Delle 2.223 persone a bordo (equipaggio compreso), ne sopravvissero 705; gli altri, in gran parte, persero la vita per assideramento, causato dalla prolungata permanenza nell’acqua a zero gradi. Dalle 02.15 il destino del Titanic prese una piega irreversibile: sommerso per metà dall’acqua, lo scafo si spezzò in due e cinque minuti più tardi s’inabissò anche la poppa. Nei giorni immediatamente successivi la notizia del disastro scioccò il mondo, creando le premesse per una profonda riflessione sull’episodio che portò alla convocazione della prima conferenza sulla sicurezza delle persone in mare. Le vittime italiane accertate furono 34, in gran parte camerieri residenti in Inghilterra. Il 10 giugno 2001, una domenica, ad Isernia, in Molise, morì Antonio Martinelli. Aveva ottantanove anni ed era ritenuto l’ultimo sopravvissuto del disastro del Titanic. Nato a Boston agli inizi del 1912, ancora in fasce era stato portato in Italia, a Sesto Campano, dalla madre la quale aveva poi deciso di tornare negli Stati Uniti. Il nipote Alessandro raccontò: “Lui parlava volentieri della tragedia del Titanic, raccontava spesso di quella notte della quale aveva saputo tutto, nei minimi dettagli, grazie ai racconti della madre, scomparsa nel 1972, con la quale viaggiava e che riuscì a salvarsi con il suo piccolo Tony. Io e mia madre ci siamo salvati – ripeteva sempre – perché gli ufficiali ordinarono di far salire sulle scialuppe di salvataggio prima le madri con i bambini più piccoli”. Così, l’ultima voce si spense e a “parlare” sono rimaste le migliaia di oggetti: piatti, vasellame, documenti, vestiti ma anche pezzi del leggendario transatlantico, compresa la campana della nave. Ma il Titanic non sarà mai recuperabile. Si consumerà, a poco a poco, nel silenzio dell’oceano.

 

Marco Travaglini

"Ciao amore mio", su Fb l'addio alla fidanzata morta cadendo da cavallo

CAVALLO EQUITAZIONE

Intanto i carabinieri hanno effettuato un nuovo sopralluogo nel centro ippico in cui è accaduto il tragico fatto

 

“Ciao amore mio, questa volta tu e Furfante, come ti piaceva chiamarlo, me l’avete fatta grossa”. L’agenzia Ansa riporta parte del saluto lungo e commovente  che Alessandro posta su Facebook per l’ultimo saluto alla fidanzata, Sabrina Manganaro, la giovane di 25 anni morta ieri nel torinese schiacciata dal peso del suo cavallo che l’ha travolta nel corso di una gara di equitazione nel canavese. Intanto i carabinieri hanno effettuato un nuovo sopralluogo nel centro ippico in cui è accaduto il tragico fatto.