redazione il torinese

Riapre il rifugio antiaereo del municipio

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L’apertura al pubblico avviene in occasione del 70° anniversario della Liberazione

 

Riapre per le visite dei cittadini il rifugio antiaereo del Comune di Torino, costruito negli anni ’40 a 12 metri sotto il cortile d’onore di Palazzo Civico. La “galleria” poteva ospitare 50 dipendenti garantendo il ricambio dell’aria grazie a un sistema di ventilazione forzata. L’apertura al pubblico avviene in questo fine settimana, terminati i lavori di restauro, in occasione del 70° anniversario della Liberazione.

 

(Foto: www.comune.torino.it)

Sono 500 gli interventi per evitare frane e alluvioni a Torino e in Piemonte: si inizia dalla Dora

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po111po888po690po965po638Le priorità saranno gli interventi sulla Dora e sul Pellice per mettere definitivamente in sicurezza Torino, quelli ad Alessandria per la messa in sicurezza dell’area di Spinetta e quelli nell’area del Terdoppio per mettere in sicurezza la zona est di Novara

 

Memore delle numerose alluvioni ed eventi di dissesto idrogeologico di cui è stata vittima negli ultimi decenni (“epocali” gli eventi alluvionali del 1994 e del 200) la Regione Piemonte si sta attivando per le opere più urgenti per la messa in sicurezza del territorio. Queste riguardano le aree di Torino, Alessandria e Novara, per le quali lo Stato stanzierà 359 milioni già nel 2015.Ne ha parlato l’assessore regionale alla Difesa del suolo,Francesco Balocco, in apertura di “Fuori dal fango”, gli Stati generali sul dissesto idrogeologico del Piemonte tenutisi a Torino nel Centro Incontri della Regione.

 

“Sappiamo già dove intervenire – ha chiarito Balocco – Ora si tratta di accelerare e definire le opere in modo più concreto. Le priorità saranno gli interventi sulla Dora e sul Pellice per mettere definitivamente in sicurezza Torino, quelli ad Alessandria per la messa in sicurezza dell’area di Spinetta e quelli nell’area del Terdoppio per mettere in sicurezza la zona est di Novara. Le risorse ci sono, ma i progetti non sono ancora pronti. Per affinarli servono 3-4 milioni per i quali attingeremo ad un fondo nazionale appositamente costituito. Il mio obiettivo è fare in modo che tutte queste opere posano essere cantierate dal 2016”. Balocco non ha dimenticato il resto del Piemonte: “Ci sono 500 interventi da effettuare, per i quali al momento disponiamo di 31 milioni dallo Stato per le recenti calamità naturali più 8,5 milioni dall’Europa e 20 milioni di fondi regionali, a cui si aggiungeranno anche dei fondi Ato. Con queste risorse affronteremo da un lato i danni causati dalle alluvioni dell’autunno e inverno scorso, dall’altro cercheremo di mettere in campo interventi mirati, soprattutto per prevenire le frane, molto presenti nelle aree montane e collinari”. 

 

“La Regione – ha concluso Balocco riconoscendo il lavoro svolto dalle precedenti amministrazioni – ha fatto un grande lavoro di pianificazione e programmazione negli anni passati. Si tratta ora di concretizzare questo lavoro con la produzione di progetti esecutivi che soddisfino il requisito di cantierabilità richiesto per ottenere i finanziamenti, dando priorità agli interventi nell’area metropolitana e degli ambiti urbani più a rischio. Sul piano delle risorse si tratta di sbloccare i fondi ‘dormienti’ e chiedere al Governo di escludere dal Patto di stabilità le opere necessarie a porre in sicurezza il territorio. E’ necessario inoltre un nuovo approccio che preveda di favorire i processi di laminazione delle piene, a scapito dell’innalzamento delle golene, in uno slogan meno argini e più laminazioni”.

 

L’iniziativa si è posta come  il momento  propedeutico alla stesura di un vero e proprio piano strategico per la realizzazione delle opere e delle azioni di prevenzione in modo condiviso con l’Autorità di bacino del Po, il Ministero dell’Ambiente, l’Ispra.  L’obiettivo è essere pronti con i progetti nel momento in cui saranno disponibili i 7 miliardi (in 7 anni) promessi dal Governo per la mitigazione del rischio idrogeologico. Sarà però indispensabile mettere a punto le connessioni tra le diverse programmazioni, come i piani per l’assetto idrogeologico, per la gestione del rischio di alluvione, delle acque e dei sedimenti, e quelli di Protezione civile.

 

Gli interventi al convegno

Una pianificazione che ha fatto dire ad Erasmo D’Angelis, coordinatore nazionale della Struttura per il dissesto idrogeologico, che “il Piemonte è una Regione virtuosa, che ha fatto molto perché ha vissuto nel passato tragedie immense. Voltare pagina – ha aggiunto – è fondamentale, anche i cittadini devono essere sensibilizzati e collaborare, e facilitarlo istituiremo un numero verde per le segnalazioni di situazioni di rischio. Il Piemonte è già su una buona strada, mentre in giro per l’Italia ho visto situazioni impressionanti”.

 

L’assessore regionale all’Ambiente e all’Urbanistica, Alberto Valmaggia, ha dal canto suo sottolineato come “oltre al lavoro importantissimo messo in campo dalla Protezione civile piemontese, che dalla scorsa estate ha avviato le esercitazioni per il prelievo di materiale legnoso su diverse aste fluviali diminuendone il rischio di esondazione, è bene ricordare che anche gli strumenti urbanistici diventano essenziali nella mitigazione del rischio idrogeologico. A tale riguardo, la Regione prevede di approvare entro il 2015 il Piano paesaggistico, che proprio in queste settimane è in corso di presentazione nelle singole Province. Questo strumento di pianificazione, insieme a piani di gestione del rischio alluvioni e de distretto idrografico del Po, diventerà fondamentale e strategico per una corretta gestione del rischio oltre che per la tutela del suolo. In Piemonte – ha proseguito Valmaggia – esistono fondi fermi che potrebbero essere utilizzati proprio per opere di prevenzione. Queste risorse devono essere spese velocemente e bene affinché si traducano in consistenti risparmi per il futuro. L’esempio dei fondi Ato apre a questa visione di utilizzo di risorse disponibili ma non utilizzate, per la quale occorre operare in modo incisivo insieme agli enti locali, anche abbattendo eventuali ritardi burocratici spesso troppo dannosi per il territorio”.

 

Lido Riba, presidente regionale dell’Uncem, ha garantito che sul fronte del dissesto idrogeologico “la montagna farà la sua parte grazie ai 50 milioni di euro del fondo per investimenti della tariffa idrica per le Unioni montane, che sono stati accantonati negli scorsi anni e verranno ripartiti speriamo entro giugno”.

 

(ggennaro- www.regione.piemonte.it / foto: il Torinese)

Dopo ogni colpo i ladri pregavano Allah

POLIZIA CROCETTA

La polizia li accusa di una cinquantina di furti effettuati  nei parcheggi delle stazioni ferroviarie e degli aeroporti

 

Si auguravano che la merce rubata – macchine fotografiche, telefoni cellulari, navigatori e altre apparecchiature elettroniche – venisse rivenduta presto e con buoni guadagni, e così, dopo ogni furto, rivolgevano una preghiera ad Allah. In tutto sono 13  gli algerini arrestati, e 10 denunciati. La polizia li accusa di una cinquantina di furti effettuati  nei parcheggi delle stazioni ferroviarie e degli aeroporti in Piemonte, Liguria e Lombardia col trucco della gomma bucata. Il della merce rubata era a Torino.

 

(Foto: il Torinese)

Il Tartufo al Carignano, con Moliere si riflette su ipocrisia e stupidità

teatri

Una regia innovativa di Marco Sciaccaluga per  il grande capolavoro provocatorio nella Francia del re Sole. Tullio Solenghi e Eros Pagni danno il volto nel Tartufo alla sempre attuale dialettica tra ipocrisia e stupidità

 

Due interpreti di eccezione per la messinscena al teatro Carignano di Torino del capolavoro di Moliere,  il Tartufo: Eros Pagni e Tullio Solenghi, che danno vita alla sempre attuale dialettica fra  ipocrisia e stupidità.  Quando Moliere mise in scena  per la prima volta il Tartufo, nel 1664, dovette fronteggiare la famigerata “cabala dei devoti” che, a quel tempo, infestava la corte del re Sole e che riuscì a far bandire per diversi anni la commedia. Non ci si deve stupire del fatto, perché il drammaturgo francese proponeva la storia di un sepolcro imbiancato,  un falso devoto, un baciapile bugiardo che, dietro false pie sembianze, nascondeva, invece, una natura ben diversa, che lo portava a circuire il ricco e fin troppo ingenuo Orgon, per spogliarlo dei beni e approfittarne della moglie. Il regista Marco Sciaccaluga, portando in scena un testo sempre attuale, nella nuova traduzione di Valerio Magrelli, attenua però i toni cupi e le ostentazione devote del protagonista,  prediligendo il registro farsesco, che risulta perfetto per mettere alla berlina le umane debolezze. “Il Tartufo – spiega Sciaccaluga –  è la tipica commedia strutturata a suspense, in cui il pubblico, come quasi tutti i personaggi, ha la consapevolezza chiara di chi sia l’assassino;  ma, attraverso il registro comico, è costretto a vivere nell’angoscia, perché proprio colui che detiene il potere in quella casa non riesce a accorgersene,  conducendo cosi la famiglia alla rovina”.approfittarne

 Mara Martellotta

Teatro Carignano,  dal 21 aprile al 3 maggio

La specificità montana del VCO è legge

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Forme particolari di autonomia verranno definite nell’ambito della legge regionale

 

La specificità montana del Verbano-Cusio-Ossola è diventata legge: la I Commissione del Consiglio regionale ha approvato il 16 aprile in sede legislativa il provvedimento proposto dalla Giunta per riconoscere questo status particolare in considerazione del suo territorio interamente montano e confinante con Paesi stranieri. Il provvedimento riconosce al VCO forme particolari di autonomia, che verranno definite nell’ambito della legge regionale che riordina funzioni e competenze delle Province e della Città metropolitana, in discussione nelle prossime settimane. Per il vicepresidente del Piemonte, Aldo Reschigna, “è un passo molto importante che consegna al VCO opportunità interessanti, a partire dalla gestione del personale attuale, e nuove forme di autonomia che aiuteranno lo sviluppo delle sue potenzialità socio-economiche”.

 

(www.regione.piemonte.it)

Torino, il Jazz Festival guarda a Expo

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La rassegna festeggia  con un’Anteprima – il Jazz della Liberazione –  la  ricorrenza del 25 aprile per il Settantesimo

 

Presso i Murazzi Student Zone è stata presentata la quarta edizione del Torino Jazz Festival che si svolgerà dal 28 maggio al 2 giugno in concomitanza con l’Expo 2015, e festeggia – con un’Anteprima – il Jazz della Liberazione, la fondamentale ricorrenza del 25 aprile per il Settantesimo. Il TJF – che oltre a essere un festival musicale è un grande racconto sul jazz dove si incontrano musica, arte, danza, libri e tanto altro ancora – si inaugurerà il 28 maggio con il Sonic Genome del maestro Anthony Braxton che in prima europea guiderà al Museo Egizio una grandiosa performance di otto ore con 70 musicisti. In questa edizione gli appuntamenti principali del main festival si svolgeranno in piazza San Carlo e quelli del Fringe ai Murazzi lungo il Po e nei locali vicini.

 

Molti gli appuntamenti all’interno dell’anteprima Jazz Festival. Oltre al Jazz della Liberazione e ai concerti in programma per la Giornata Internazionale Unesco del Jazz ricordiamo: il 4 maggio la Biblioteca Civica Musicale Andrea Della Corte (Villa Tesoriera) ospiterà il pluripremiato pianista Guido Manusardi che interpreterà Standard ed Evergreen della Tradizione Afro-Americana. Il 12 maggio al Circolo dei Lettori, (via Bogino 9) sarà presentata l’autobiografia di un protagonista assoluto del jazz italiano, Gaetano Liguori. Il pianista e compositore sarà intervistato da Franco Bergoglio. Il 23 maggio al Centro Giovani Factory di Nichelino si terrà Le Maleteste Sbanda, produzione originale in occasione del centenario della grande guerra e al Palazzo Santa Chiara di Chivasso il concerto di Elisabetta Antonini. Saranno in programma anche tre spettacoli musicali all’Expo 2015 di Milano: l’8 maggio Furio di Castri & Fringe All Stars e il 14 Maggio Emanuele Cisi NY3 al The Waterstone by Intesa Sanpaolo; il 12 maggio Enrico Rava Meets “Soupstar” all’Auditorium.

 

(Fonte: www.spaziotorino.it – Foto: Piazza-Vittorio, by Luigi Ceccon)

Rapinava con spada medievale, cacciato con una scarpa in testa

SPADAHa realizzato quattro colpi nel territorio torinese nell’arco di una settimana

 

Minacciava gestori e clienti di supermercati e farmacie brandendo una daga di foggia medievale. Ha realizzato quattro colpi nel territorio torinese nell’arco di una settimana. L’uomo è un  italiano di 32 anni.Le telecamere di sorveglianza mettono in risalto la reazione terrorizzata di commesse e clienti. Tranne uno che lo ha inseguito e cacciato tirandogli contro una scarpa. I carabinieri lo hanno arrestato e gli hanno sequestrato due spade lunghe 25 centimetri.

Il sindaco sulla scomparsa di Elio Toaff

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Fassino: “mi unisco alla Comunità Ebraica Italiana nel dolore per la scomparsa del rabbino”

 

Il sindaco Piero Fassino ha trasmesso al Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna un messaggio di cordoglio per la morte di Elio Toaff: “Caro Presidente – ha scritto Fassino – mi unisco alla Comunità Ebraica Italiana nel dolore per la scomparsa del rabbino Elio Toaff, ricordandone con gratitudine la sua costante azione per il dialogo, la pace, la convivenza. La prego di trasmettere questi miei sentimenti di vicinanza alla famiglia”.

 

(Foto: il Torinese)

Verrua Senzatomica in mostra alla Fortezza

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L’obiettivo è  l’ adempimento degli obblighi del Trattato di Non Proliferazione da parte degli stati nucleari e l’approvazione da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite di una Convenzione sulle armi nucleari

 

Sembra quasi un contrasto ma l’insegnamento è alto. Da sabato 18 aprile e sino al 3 maggio prossimo, la Fortezza di Verrua Savoia ha inaugurato la mostra Verrua Senzatomica, con l’intervento del sindaco Paola Moscoloni, dello storico Mario Ogliaro, di Martin Lanfranca, vice responsabile Senzatomica Piemonte e Valle d’Aosta  La mostra è ad ingresso libero ed è aperta tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle 12.30 e dalle 14 alle 18,mentre sabato e domenica e festivi osserva orario continuato dalle 9 alle 22 L’evento rientra nel corso della campagna, lanciata nel 2011 e promossa dall’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, in collaborazione con  molte organizzazioni internazionali e la Comunità di Sant’Egidio. L’obiettivo è  l’ adempimento degli obblighi del Trattato di Non Proliferazione da parte degli stati nucleari e l’approvazione da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite di una Convenzione sulle armi nucleari. La campagna ha avuto l’adesione di diversi enti locali in tutta Italia. In Piemonte il primo è stato Parella, in Provincia di Torino, su proposta del capogruppo del Movimento Fascismo e Libertà, Fabio Toma (che, per inciso, al di là delle idee politiche è buddista e vegano) dove ha raccolto l’adesione unanime di tutti i gruppi di maggioranza e minoranza. Ed è stata un’adesione talmente convinta quella del Movimento Progetto Piemonte che si è fatto portatore della stessa proposta di ordine del giorno che è stato approvato, all’unanimità in entrambi i casi, prima a Villamiroglio in provincia di Alessandria, poi a Casorzo, in provincia di Asti.

 

Per informazioni, visite di gruppi e scuole, tel. 339/8573769

Massimo Iaretti

M5S: "La Circoscrizione 5 vuole chiudere i centri di incontro"

GRILLO 5“Tutto questo è inaccettabile. Nonostante i tagli di bilancio, i soldi per gestire i centri d’incontro si possono e si devono trovare, senza “minacciare” gli anziani di chiusura dei centri d’incontro, creando una situazione d’incertezza e precarietà”

 

 Riceviamo e pubblichiamo

 

Da un articolo pubblicato su un giornale torinese, apprendiamo il grido di dolore di otto spazi anziani della Cinque che scrivono al sindaco Fassino, lamentando la situazione grottesca che si è venuta a creare nei quartieri di Borgo Vittoria, Madonna di Campagna, Lucento e Vallette. Finalmente il nuovo regolamento dei centri d’incontro approvato a dicembre 2014, prevede sia la tessera gratuita per i frequentatori abituali delle strutture, sia una dotazione minima di beni per gestire il centro. Nei primi mesi dell’anno, i rappresentanti dei centri d’incontro si sono trovati spiazzati: la giunta della Circoscrizione 5 dava interpretazioni fantasiose sul nuovo regolamento, “minacciando” i direttivi dei circoli di chiusura senza una raccolta fondi dai tesserati.Tutto questo è inaccettabile. Nonostante i tagli dal bilancio, i soldi per gestire i centri d’incontro si possono e si devono trovare, senza “minacciare” gli anziani di chiusura dei centri d’incontro, creando una situazione d’incertezza e precarietà per gli anziani dei nostri quartieri. Dall’altra parte c’è la giunta degli indagati, delle “giunte fantasma” per incassare i gettoni di presenza che continua imperterrita a gestire la circoscrizione, come se nulla fosse successo.

 

Soltanto nella settimana scorsa, la macchina del “gettonificio” è ripartita a pieno regime. La Commissione V (Cultura – Istruzione – Sport, Turismo e Tempo Libero), Presidente Antonio Ciavarra, è stata convocata per ben 3 volte (martedì 14, giovedì 16 e venerdì 17) per far incassare ai 25 consiglieri di Circoscrizione i rispettivi gettoni di presenza.Giovedì 16 addirittura sono state convocate due commissioni consecutive (una alle ore 17 e l’altra alle ore 18.30).Si poteva convocare un’unica commissione con quattro punti all’ordine del giorno e risparmiare ben 75 gettoni di presenza (euro 60 lordi x 25 consiglieri x 3 commissioni). Ciò avrebbe permesso di far risparmiare al Comune di Torino circa 1.500 euro per ogni commissione convocata, e avrebbe permesso alla Circoscrizione di risparmiare sui rimborsi ai datori di lavoro. I soldi per gestire i centri d’incontro si possono trovare, basta volerlo.

 

Antonino Iaria

consigliere di circoscrizione 5 del Movimento 5 Stelle