redazione il torinese

L'Oreal , un altro pezzo di Torino se ne va a Milano

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Il premier Matteo Renzi lo scorso anno aveva inaugurato l’avveniristico stabilimento del gruppo industriale a Settimo

 

Nel mese di agosto  circa 100 dipendenti torinesi del colosso francese della bellezza, l’Oréal, che oggi lavorano nella sede di corso Valdocco, saranno trasferiti a Milano, per via della razionalizzazione aziendale. Il premier Matteo Renzi lo scorso anno aveva inaugurato l’avveniristico stabilimento del gruppo industriale a Settimo (nella foto), e oggi arriva la triste notizia. La sede centrale così ha deciso. Un altro pezzo di Torino che viene assorbito da Milano. A nulla varranno le proteste dei dipendenti e dei sindacati.

Bimba di tre anni muore nel letto dei genitori

soccorsi 118A Crevoladossola (Vco)

 

Questa mattina all’alba, poco dopo le sette. Aurora Laurini, bambina di tre anni di origine etiope, era purtroppo già morta, e nulla hanno potuto fare i sanitari del 118 subito accorsi in via Brodolini dopo la chiamata disperata dei genitori Roberta Del Piero, infermiera al San Biagio nel reparto dialisi e papà Andrea Laurini, impiegato in banca. Potrebbe essere un attacco cardiaco la causa del decesso. Ancora da fissare la data del funerale. La notizia si è diffusa sin dalle prime ore della mattinata a Domodossola suscitando sgomento e dolore.

 

www.vco.24.it

(Foto: archivio)

Il biologico per nutrire e tutelare il pianeta

STORIE DI CITTA’ / di Patrizio Tosetto

“Il comparto bio è cresciuto molto ma deve affrontare un problema irrisolto, che è di tutto il settore agroalimentare: quello della distribuzione, un sistema costoso, che spreca molto, assorbe la maggior parte del valore di vendita dei prodotti e che, quindi, danneggia i due anelli deboli della catena, i produttori da una parte e i consumatori dall’altra”

 

garauGli telefono per fissare un appuntamento. Al telefonino mi risponde la moglie, Pina, anche lei amica di lunga data.”Aspetti? E’ nell’orto che raccoglie la verdura”. Scherziamo. Lui è biologico in tutto, gli piace conoscere l’origine del cibo. In momenti di crisi,l’ideale. L’appuntamento è fissato per il giorno dopo al centro commerciale Le Fornaci di Beinasco, pranzo a Bio Bottega. Sempre piacevole chiacchierare a pranzo, tutto strettamente biologico. Ignazio Garau, è sicuramente un pezzo della politica e della promozione del Biologico.

 

Come mai questa tua scelta?

“E’ maturata negli anni ’90, frutto di lunghe discussioni con un’amica, medico, e si è avvantaggiata delle mie precedenti esperienze lavorative. Ho, infatti, lavorato nella cooperazione agricola, poi in quella dei servizi (occupandomi in particolare della ristorazione collettiva) e in ultimo, con Coop, mi sono occupato della direzione dei Centri Commerciali. Il settore della ristorazione, in particolare, mi ha permesso di sperimentare che il biologico non solo è salutare, ma è anche più buono”.

 

Obbiettivi di ieri e di oggi?

“Il comparto bio è cresciuto molto ma deve affrontare un problema irrisolto, che è di tutto il settore agroalimentare: quello della distribuzione, un sistema costoso, che spreca molto, assorbe la maggior parte del valore di vendita dei prodotti e che, quindi, danneggia i due anelli deboli della catena, i produttori da una parte e i consumatori dall’altra. Il cibo sta crescendo nella consapevolezza, soprattutto delle città, che è un elemento strategico per costruire sostenibilità, oltre che benessere per le persone. Occorre sviluppare l’informazione e sensibilizzare i cittadini. Molto importante è la ristorazione scolastica, le mense per i ragazzi. Ad esempio, il comune di Roma, circa 15 anni fa, ha convertito al bio tutta la ristorazione scolastica, oltre 150.000 pasti al giorno. Anche a Torino, con i suoi 54.000 pasti giornalieri, sono state fatte esperienze importanti in proposito. Oggi, succede che parlando di km0 e di prodotti tipici si crei un po’ di confusione e che si faccia marcia indietro su esperienze che all’estero ci hanno invidiato per tanto tempo. Solo che all’estero i buoni esempi sono stati copiati e si sono consolidati e, quando confrontiamo le esperienze, rimangono stupiti della nostra incoerenza. L’Italia, il paese dell’agricoltura bio (siamo tra i primi produttori europei, solo che la maggior parte del prodotto viene esportato), un paese dalla grande tradizione alimentare, che, poi, non riesce a valorizzare le sue risorse. Anche sui modelli di ristorazione oggi rischiamo di dover imparare dalle città del nord Europa”.

 

Di cosa vai orgoglioso?

“Di aver partecipato alla fondazione dell’Associazione delle Città del Bio, di cui sono diventato direttore. Un progetto nato in Italia, che ha saputo cogliere l’interesse e la partecipazione di altre Città Europee. Anche in Grecia sta nascendo la rete delle Città del Bio. Ti racconto questo. Ad Atene avevano costruito un secondo aereoporto, che poi è stato abbandonato. Sai che cosa hanno fatto i greci? Orti urbani e, ovviamente, non si sono sognati di utilizzare sostanze chimiche per la coltivazione, hanno preferito il bio! A Larissa, città della Grecia centrale, il comune per venire incontro alle esigenze dei cittadini meno abbienti ha utilizzato 3 ha di terreno, lo ha suddiviso in lotti che ha assegnato sulla base di un bando pubblico, ponendo solo due condizioni: la prima fare agricoltura bio (mettendo a disposizione un agronomo per l’assistenza tecnica), la seconda destinare il 10% della produzione gratuitamente alle persone assistite dal comune. Anche in Germania è nata la rete delle Città del Bio, con 25 comuni che hanno aderito, coordinati dalla Città di Norimberga, dove si svolge la più importante Fiera mondiale del Bio, la Biofach.  La rete si sta sviluppando anche in Polonia e in Romania, dove ha aderito la Città di Bucarest e si sta sviluppando nella Regione di Brasov, dove abbiamo stabilito un rapporto di collaborazione anche con l’Università. Sono iniziati anche diversi contatti con Città dell’Albania e del Mediterraneo, che allargheranno ulteriormente i nostri orizzonti operativi”.

 

Altro?

“Sicuramente si! Sono anche Presidente di Italia Bio, un’organizzazione di produttori, che sta lavorando per sviluppare forme avanzate di collaborazione con i cittadini, i consumAttori, come amano dire in Francia. E sta nascendo un’associazione Euromediterranea di cittadini, che promuovono e scelgono il bio. Una iniziativa che vedrà collaborare Città del Bio, associazione di Enti Locali, Italia Bio, i produttori, e infine, non meno importante l’Associazione dei consumatori”.

 

Ultima domanda: Giudizio sull’ Expò di MIlano?

“Importantissima vetrina internazionale e occasione di confronto su temi cruciali per il pianeta: il cibo e l’agricoltura. Anche l’agricoltura biologica è presente, all’interno del Parco tematico sulla Biodiversità, l’unico dedicato all’agricoltura. Si cerca di rendere evidente che il biologico non è solo una categoria merceologica di prodotto, ma un sistema agricolo e alimentare innovativo che si candida, anche attraverso la biodiversità, a nutrire e nel contempo salvaguardare il Pianeta. Molto dipenderà dall’eredità che l’Expo saprà lasciare, dalla capacità di rendere in fatti concreti le varie dichiarazioni e carte che vengono proposte alla sottoscrizione. Un compito importante spetta anche alle Città.Oserei dire che questo mondo ha bisogno di noi”.

 

Ho mangiato molto bene. Ci si saluta ripromettendosi altri incontri di approfondimento.

La Consulta Giovani premia le opere di Fisad

Ogni Scuola ha portato con sé fino a 5 lavori nei settori delle arti figurative e cinematografiche, del teatro, del video e  delle arti performative in genere

 

 

fisadNella serata di domenica 5 luglio, al Temporary Space di Asja Ambiente della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Cascine Vica –  Rivoli, si è svolto l’evento conclusivo di FISAD 2015, Primo Festival Internazionale delle Scuole d’Art e Design, che ha visto la partecipazione di 60 Accademie e Scuole d’Arte e di Design provenienti da tutto il mondo.  Ogni Scuola ha portato con sé fino a 5 lavori nei settori delle arti figurative e cinematografiche, del teatro, del video e  delle arti performative in genere: 300 opere  ispirate al tema scelto per il Festival “Il senso del corpo “, legato  idealmente a  Torino Capitale Europea dello Sport 2015 e ad EXPO 2015 di Milano.

 

Il presidente  e il direttore dell’Accademia Albertina, Fiorenzo Alfieri e Salvatore Bitonti hanno consegnato con Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, presidente della Fondazione, l’Albertina International Award a Carol Rama,  artista di levatura mondiale (Torino, 1918) tra le più geniali ed irriverenti, che  con i suoi acquerelli e le sue installazioni ha contribuito alla ricerca ed alla sperimentazione intorno al corpo. E’ attualmente in corso la sua prima personale parigina, frutto di un progetto itinerante che  approderà  nella fase finale in Italia, nella sua città natale.

 

Sono stati inoltre assegnati i premi della Consulta regionale dei Giovani, alle cinque migliori opere prodotte dalle Accademie, scelte da una giuria internazionale di cui facevano parte anche Nazan Ermen,  direttrice del Graphic Art Department  della Dogus University di Istanbul e il noto regista  Davide Ferrario.

 

Hanno consegnato i premi Nino Boeti, Vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte e Serena Di Viesto, componente dell’Ufficio di presidenza della Consulta Giovani. “Creatività, colore e cultura : questi i tratti distintivi della scommessa artistica di un Festival che diviene un’occasione importante per i giovani creativi di confronto e crescita “ ha affermato  Boeti . Serena di Viesto ha poi sottolineato che  le opere premiate “testimoniano l’impegno ed il valore dei futuri professionisti della bellezza e della comunicazione sociale. L’arte è un volano di cultura ed economia ”.

 

Il primo premio di Euro 2.500,00 è stato attribuito a Sebastian Krok (pittura) dell’Academy of  Fine Arts di Varsavia (Polonia), il secondo premio di Euro 2.000,00 a Eetu Huhtala (installazione) dell’University of the Arts di Helsinki (Finlandia), il terzo premio di Euro 1.500,00 a Giuliana Rosso (pittura) dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, il quarto premio di Euro 1.200,00 a Fatma Hasbolat (fotografia) della Marmara University, Faculty of fine Arts (Turchia) ed il quinto premio di Euro 1.000,00 a Roberta Gervasi (fotografia) dell’Accademia di Belle Arti di Palermo.

 

Sono state infine riconosciute otto menzioni speciali, con la consegna di un attestato a Jianlu Zhang della School of Art & Design Polytechnic University (Cina), ad autori vari  di un video della HfBK – Dresden Academy of Fine Arts (Germania), ad Angela Anzi  della Hochschule fur bildende Kunste, Hamburg (Germania), a Cumming Sun della ENSBA – Lyon (Francia), a Corinne Cortinovis dell’Accademia “Carrara” di Belle Arti di Bergamo, a Fabiola Napoli dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, a Dmitry Lobach dell’Academy of Fine Arts, Julia Repin (Russia), a Jorge Eduardo Maita della Pontificia Universitad  Catolica del Perù, Lima .

 

L’ultima menzione è stata attribuita ai Masbedo dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino per la performance Per| formare: Diego Bonelli, Cecilia Ceccarini, Giorgia Ghione, Caterina Giansiracusa, Ilaria Mercuri, Francesca Parisi, Martino Tarantola e Leonardo Sciacoviello, già vincitore del premio speciale della giuria per il bando “Art’Ecò : l’ecologia nel tuo spazio”, promosso dalla Consulta regionale dei Giovani.

 

 

“The Best of Italian Opera” sul palco del Regio

 

Si alterneranno quattro grandi opere del melodramma italiano: La bohème di Giacomo Puccini, Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini, La traviata di Giuseppe Verdi e Norma di Vincenzo Bellini

 

regioTeatro Regio e la Città di Torino, in collaborazione con la Fondazione per la Cultura Torino, hanno deciso di dedicare il mese di luglio 2015 al grande pubblico dell’Expo Universale, avvenimento nel quale Torino svolge un ruolo fondamentale, sia per le proposte culturali che, come sempre, è capace di offrire, sia per la posizione strategica, a soli 33 minuti di treno da Expo 2015.

 

Per rispondere alla crescente passione per la musica lirica, uno dei grandi patrimoni culturali italiani, nell’ambito dell’ampia offerta di EXPO TO, sul palcoscenico del Teatro Regio verrà presentato “The Best of Italian Opera”. Dal 9 luglio al 26 luglio si alterneranno quattro grandi opere del melodramma italiano: La bohème di Giacomo Puccini, Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini, La traviata di Giuseppe Verdi e Norma di Vincenzo Bellini. Un grande sforzo produttivo che impegnerà tutte le maestranze del Teatro nell’allestimento di un’opera diversa ogni giorno per un totale di sedici recite. Main Partner di questa importante iniziativa è Intesa Sanpaolo, Socio fondatore del Teatro Regio e Official Global Partner di Expo Milano 2015; Media Partner è il Gruppo Mediaset Publitalia ’80.

 

Biglietti in vendita presso la Biglietteria del Teatro Regio, piazza Castello 215 – Tel. 011.8815.241/242, on line su www.teatroregio.torino.it e telefonicamente con carta di credito al n. 011.8815.270. Info: tel. 011.8815.557. In vendita anche speciali abbonamenti a 3 e 4 titoli a prezzi particolarmente vantaggiosi.

 

Maggiori informazioni su: www.teatroregio.torino.it.

Caleidoscopio, il nuovo spettacolo di Torino Séance ACT

Vuoi scoprire cosa il tuo profondo vuole dirti? Lascia che il Caleidoscopio ti mostri il tuo Giardino Segreto. Vuoi sperimentare la consapevolezza per ciò che può essere perduto?  Fai quattro chiacchiere con Il Tredicesimo Arcano… E poi torna a vivere! 

 

 

seanceCaleidoscopio, il nuovo spettacolo di Torino Séance ACT torna a Torino, all’ Infernocafé (Via Calvo 3)  giovedì 9 luglio alle ore 20.30

Cos’è Caleidoscopio? La tua seconda occasione!

 

“Intelligente, introspettivo, d’effetto  e molto istruttivo. Uno slancio verso l’evoluzione. Un GRAZIE appare banale, tuttavia io voglio aggiungere di  cuore.”
Paola Bariani

 

Vuoi scoprire cosa il tuo profondo vuole dirti? Lascia che il Caleidoscopio ti mostri il tuo Giardino SegretoVuoi sperimentare la consapevolezza per ciò che può essere perduto?  Fai quattro chiacchiere con Il Tredicesimo Arcano… E poi torna a vivere! Vuoi sentire il coraggio pulsarti dentro?  Decidi tu come far finire lo spettacolo. Tu, proprio tu che stai leggendo. Non un generico “pubblico”.

 

“Un occasione che se sai coglierla mettendoti in gioco e rischiando, ti cambia la vita in meglio.”
Aurora Puccio

 

Solo trentacinque spettatori in una ragnatela di intrecci narrativi, esperienze ed esperimenti tessuti intorno al fil rouge fondamentale della propria esistenza. Un filo imbevuto di sogni, paura, abitudini e straordinarie possibilità, un dedalo di nodi che separano chi siamo da chi potremmo essere.

 

“Così intenso da smuovere quelle parti tenute nascoste dalle ragnatele che ci creiamo intorno per non doverle affrontare. Esperienza da provare assolutamente!”
Elisa Boasso

 

www.torinoseance.org

Nuovo contratto Fca-Cnh con bonus ai dipendenti

Interessa gli 85 mila dipendenti dei due gruppi in Italia

 

fiat fcaFca e Cnh Industrial hanno siglato con i sindacati il rinnovo del Contratto Collettivo Specifico di Lavoro, che interessa gli 85 mila dipendenti dei due gruppi in Italia. resterà in vigore fino al 2018 e prevede un innovativo sistema retributivo basato sul raggiungimento di obiettivi di efficienza e redditività. Se raggiunti, per i dipendenti sono previste somme comprese tra i 7mila e i 10.700 euro nell’intero periodo di validità del contratto.

 

(Foto: il Torinese)

 

La storia in due film, dalle leggi razziali alla liberazione di Torino

Parole di settant’anni fa, che ci riportano a proclami – non simili, ma analoghi – di quotidiana attualità su temi come esclusione sociale, Europa, sicurezza internazionale

 

liberaz torinoL’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza (che ha sede a Torino)  ha riportato alla luce la versione integrale del documentario sulla visita di  Mussolini a Trieste, del 18 settembre 1938, durante la quale il capo del fascismo pronunciò pubblicamente per la prima volta la decisione di adottare una legislazione razziale tale da espellere dalla società gli ebrei. «La storia c’insegna che gli imperi si conquistano con le armi ma si tengono con il prestigio. E per il prestigio occorre una chiara, severa coscienza razziale, che stabilisca non soltanto delle differenze, ma delle superiorità. Il problema ebraico non è dunque che un aspetto di questo fenomeno» dice in un passaggio chiave del suo discorso il duce, parlando davanti a una piazza strapiena di folla. Il documentario,in quaranta minuti, propone un documento storico di drammatica importanza in cui sono evocati gli spettri di un contesto europeo quanto mai complesso e la possibilità della guerra, a cui rispondere con le armi di una “chiara coscienza razziale” che spiega il sinistro avvertimento sull’ “ebraismo internazionale” come “nemico irriconciliabile del fascismo”; un discorso intessuto di oscure minacce  come quella che risuona nell’affermazione  “il mondo si stupirà della nostra generosità ma anche del nostro rigore”.

 

Parole di settant’anni fa, che ci riportano a proclami – non simili, ma analoghi – di quotidiana attualità su temi come esclusione sociale, Europa,liberazione torino sicurezza internazionale. Il documentario sulla visita di Mussolini a Trieste, di cui l’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza conservava una copia unica, sarà presto restaurato in collaborazione con l’Istituto Luce Cinecittà. L’ANCR, recentemente, ha presentato in anteprima anche  il film “I giorni di Torino. 18 aprile – 6 maggio 1945”, dove si raccontano i giorni della liberazione di Torino, dal grande sciopero del 18 aprile, al giorno della grande parata delle forze partigiane il 6 maggio, passando attraverso l’occupazione e la difesa delle fabbriche dagli assalti nemici del 25 aprile e 26 aprile, l’ingresso in città delle formazioni partigiane  fra il 26 e il 27 aprile, lo scontro con i tedeschi e i fascisti  barricati nel centro cittadino. Per raccontare questa vicenda  si sono scelte nella videoteca delle testimonianze dell’Archivio le voci di tanti protagonisti, ciascuno dei quali ricostruisce in un montaggio incalzante una tessera, un’esperienza, una situazione. Il contesto dei luoghi, il clima, i fatti sono evocati ampiamente dai materiali cinematografici più o meno amatoriali d’epoca e dalle foto scattate in vari frangenti di quei giorni.

 

Marco Travaglini

Operaio in coma dopo la caduta nella cisterna di olio bollente

Ora si trova al Cto, dove i medici dicono che non è in immediato pericolo di vita

 

ambulanza SOCCORSOGrave incidente per un operaio  di 43 anni, che è in coma farmacologico con ustioni di secondo grado sul 40% del corpo. E’ caduto in una cisterna colma di olio bollente in una azienda che produce grassi alimentari nella zona nord di Torino. Ora si trova al Cto, dove i medici dicono che non è in immediato pericolo di vita. Sulla vicenda stanno indagando gli ispettori dello Spresal dell’Asl To2.

Gariglio (Pd): "Gradenigo, nuova legge tutela servizi e lavoratori"

“La Regione non era nelle condizioni di acquistare la struttura, l’unica operazione possibile per mantenere aperto l’Ospedale è quella individuata dalla Giunta, che da oggi potrà essere conclusa”

 

gariglio“Soddisfazione” è espressa dal capogruppo del Pd, Davide Gariglio, dopo l’approvazione della legge che consente all’Ospedale Gradenigo di Torino il passaggio di proprietà dalla gestione no-profit delle suore della Congregazione di San Vincenzo de Paoli a un imprenditore privato. “L’ospedale Gradenigo – continua Gariglio – da sempre è una struttura privata convenzionata, quindi non stiamo parlando di privatizzazione come alcuni sostengono, resterà nell’ambito del servizio sanitario regionale. Ci siamo trovati – prosegue – nella situazione in cui l’attuale proprietà ha manifestato serie difficoltà a proseguire e per mantenere quel presidio era necessario il passaggio a un altro soggetto; per salvaguardare i servizi offerti ai cittadini e i lavoratori, era necessaria l’approvazione di una nuova legge. Con il testo approvato oggi – precisa il capogruppo dem – non abbiamo fatto alcun regalo ai privati, abbiamo inserito puntuali controlli affinché la qualità dei servizi rimanga invariata. La Regione non era nelle condizioni di acquistare la struttura – conclude Gariglio –  l’unica operazione possibile per mantenere aperto l’Ospedale è quella individuata dalla Giunta, che da oggi potrà essere conclusa”.

 

(Foto: il Torinese)