redazione il torinese

Il sacerdote ai funerali di Andrea: "Niente rancore, preghiamo per tutti"

Sulla morte  è in corso in procura un’inchiesta per omicidio colposo con quattro indagati

 

soldi andrea“Nel nostro cuore c’è tantissimo dolore, ma non c’è rancore”. L’agenzia Ansa riporta le parole di don Primo Soldi, pronunciate durante i funerali di Andrea Soldi, il quarantacinquenne malato di schizofrenia deceduto la scorsa settimana nel corso di un ricovero forzato. Il sacerdote è  zio di Andrea. Sulla morte  è in corso in procura un’inchiesta per omicidio colposo con quattro indagati: un medico psichiatra e tre vigili urbani. “Preghiamo per tutti, anche per loro”, ha detto ancora don Soldi.

Un impianto sportivo a Vercelli per Eusebio Castigliano

E’ il campo di calcio del rione Cappuccini dove nacque la gloria del Grande Torino

 

CASTIGLIANOIntitolare l’impianto sportivo dei Cappuccini, il rione di Vercelli, dove Eusebio Castigliano era nato il 9 febbraio del 1921 ed era cresciuto. E’ la proposta di Emanuele Caradonna, consigliere comunale e componente della commissione toponomastica della città eusebiana, al sindaco di Vercelli Maura Forte. Il proponente è anche presidente del gruppo sportivo che porta il nome di Castigliano, gloria del calcio italiano, tragicamente scomparso la maledetta mattina del 4 maggio 1949 a Superga nell’impatto dell’aereo che riportava in Italia la squadra del Grande Torino. Poi venne sepolto nel cimitero monumentale di Torino.  Originariamente mezzala,  poi mediano, ambidestro, cresciuto nella Pro Vercelli, disputò quattro campionati di serie B, i primi due con le bianche casacche vercellesi e i seguenti dopo il trasferimento allo Spezia. Durante il secondo conflitto mondiale si allenò  a Biella e a Vigevano. Finita la guerra iniziò il suo legame, che durò sino alla morte (e in un certo senso prosegue ancora oggi) con Torino, perché vestì il 14 ottobre 1945 per la prima volta i colori granata. E fu subito derby con la Juventus che si impose 2 – 1. Da allora incominciò la sua marcia verso la gloria e l’immortalità calcistica, con le 13 reti in 14 incontri nel girone finale del campionato 1945 – 46 quando si impose come capocannoniere.  Allo scudetto in quel campionato si aggiunsero quelli delle stagioni successive sino alla 1948/1949 che per la squadra granata si concluse tragicamente sulla collina di Superga. Castigliano, infine, vestì la maglia azzurra sette volte, debuttando a Zurigo l’11 novembre 1945 in Svizzera – Italia 4 – 4, segnando anche rete contro l’Austria, nella partita giocata a Milano e vinta 3 – 2.

 

Massimo Iaretti

Un viaggio nei romanzi alchemici del medico Rodolfo Alessandro Neri

L’alchimia come scienza per trovare una spiegazione ai quesiti dell’esistenza

 

 

LIBRO NERIC’è un sottile fil rouge che percorre la produzione letteraria di Rodolfo Alessandro Neri, medico radiologo,  ricercatore e traduttore di testi antichi: si tratta dell’amore per l’alchimia e il desiderio di porsi continue domande sull’esistenza. Il tutto all’interno dell’esoterismo,  che, inizialmente, significava semplicemente “lo studio di ciò che si nasconde dietro le apparenze, vale a dire dietro il mondo fenomenico,  vale a dire il mondo delle cause, e le ragioni per le quali il tutto è stato generato”. “L’alchimia – spiega  Rodolfo Alessandro Neri – nasce nell’antico Egitto e risulta una scienza molto complessa, il cui studio richiede lo stesso impegno richiesto da una scienza esatta. Essa, infatti, contiene in sé la possibilità di trasmutare i metalli, di guarire le malattie e di accedere alla conoscenza.  Infatti gli alchimisti, in passato, erano a conoscenza di un farmaco che permetteva di allungare la vita”.

 

Nella sua attività di ricerca, lo scrittore ha tradotto molti testi antichi di alchimia e ha all’attivo numerose pubblicazioni,  oltre a essere curatore e traduttore della Collana di Scienze Alchemica e per la casa editrice Psiche 2. Un testo molto interessante è il saggio da lui scritto nel 2009, dal titolo “Anime nella Pietra”, dall’emblematico sottotitolo “Stonewatching, il mistero dei Gamahes”. Si tratta di un saggio in cui il medico-scrittore studia, appunto, i “gamahes”, o “camaheu”, pietre su cui sono incisi alcuni segni, che venivano interpretati simbolicamente, per assegnare loro una particolare virtù magica. Neri ne descrive alcuni presenti in luoghi a lui cari. Il libro è, infatti, corredato da un’interessante appendice fotografica, in cui si mostrano alcuni di questi gamahes, tra cui l’immagine presente sul gradino di una casa privata nel centro di Torino, che pare proprio opera di un sapiente pittore. Da una massa nera informe si originano due figure dalle fattezze umane, il cui abbigliamento consente di distinguere tra maschio e femmina, simboli, quindi, delle due nature, maschile e femminile, lo zolfo e il mercurio. Lo zolfo, entità maschile,  è riconoscibile per il cappello calato sugli occhi, mentre il mercurio, entità femminile,  per il suo cappellino vezzoso.NERI RODOLFO

 

È dello scorso anno uno dei suoi libri di alchimia più avvincenti scritti di recente, questa volta incentrato sul tema della reincarnazione. Il titolo,  “Il cranio, il cristallo e la luna piena”, accompagna il lettore in pagine ricche di vicende private che si intersecano alla storia, narrata sui libri, nelle quali prevale il desiderio dell’autore di trovare una spiegazione e un senso e da attribuire all’esistenza.  In questo romanzo esoterico Neri occidentalizza un tema molto caro alle filosofie e religioni orientali,  la reincarnazione; proprio gli episodi quotidiani,  tangibili e pratici, danno spazio a questa dimensione. Infine merita di immergersi nella lettura il volume dal titolo “Storia di Tritemio”, un viaggio nell’alchimia attraverso le vicende biografiche di uno dei suoi più famosi protagonisti,  il monaco benedettino Tritemio,  vissuto in Germania nel 1400, spirito libero, eletto a soli 22 anni abate del monastero in cui aveva chiesto rifugio. Fu una figura di spicco nel mondo tedesco e maestro anche di Cornelio Agrippa e Paracelso. 

 

 Mara Martellotta

 

Il mondo giovane salesiano al raduno del Palaruffini

salesiani suore

Testimonianza toccante, quella del Alfred Adetosoye Adedayo, testimone dei massacri di cristiani da parte di Boko Haram in Nigeria

 

Raduno mondiale della Gioventù Salesiana al Palaruffini di Torino. Sono circa 5 mila i giovani provenienti da 53 paesi di tutto il globo (li vedete allegri, con le loro magliette gialle in giro per Torino) che prendono parte all’evento sotto la Mole. Cori, musica, sport e momenti di riflessione sono al centro dell’iniziativa, promossa nella città natale della congregazione religiosa fondata da don Bosco, nel 200° anniversario della nascita del santo sociale. Testimonianza toccante, quella del Alfred Adetosoye Adedayo, testimone dei massacri di cristiani da parte di Boko Haram in Nigeria. Per i partecipanti al raduno sono previste visite a Torino e alla basilica di Maria Ausiliatrice, luogo storico legato ai Salesiani.

 

(Foto: il Torinese)

Cantieri, che stress! Ma valgono 9 milioni di investimento

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Il Comune, come da tradizione,  ha deciso di approfittare del calo delle presenze dei vacanzieri per accelerare i lavori

 

Fonte di disagio, ma anche di lavoro, i cantieri a Torino. Il Comune, come da tradizione,  ha deciso di approfittare del calo delle presenze dei vacanzieri per accelerare i lavori, compresi quelli sul ponte della Gran Madre, chiuso dallo scorso 3 agosto. “Sono in corso cantieri e progetti – spiega in una nota l’assessore Claudio Lubatti – per manutenzione straordinaria, posa della fibra ottica e passante ferroviario, con un investimento di 9 milioni di euro”. Si conta di chiudere i lavori entro l’inizio della scuola.

 

(Foto: il Torinese)

Addio alla "lady" del Bicerin

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Maritè Costa da trent’anni gestiva il Bicerin, il più antico caffè d’Europa, aperto nel 1763

 

Ultimo saluto, nella chiesa di via Sant’Agostino, a Maritè Costa che da trent’anni gestiva il Bicerin, il più antico caffè d’Europa, aperto nel 1763. Tanti gli amici e i clienti del locale presenti alla cerimonia funebre. Ma la famiglia della “regina” del Bicerin promette: “porteremo avanti l’attività”. Tra gli illustri frequentatori del caffè di piazza della Consolata vi furono Alexandre Dumas, Nietzsche e Cavour.

Trapianto di rene n. 3000: record alle Molinette

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E tre pazienti trapiantati nel lontano 1982 sono ancora in vita con l’originario trapianto

 

E’ stato raggiunto il trapianto di rene numero tremila alle Molinette, un ritrapianto su un paziente, 12 anni dopo il primo intervento. L’organo è giunto da una donatrice morta a Novara. Uno storico traguardo che permette all’ospedale torinese di porsi come primo centro in Italia per trapianti di reni effettuati e anche per la sopravvivenza: dopo 5 anni è dell’86%. E tre pazienti trapiantati nel lontano 1982 sono ancora in vita con l’originario trapianto.

 

(Foto: il Torinese)

Sospesa chiusura curva bianconera dopo derby Mole

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L’udienza per la sospensiva e per discutere del merito di questa decisione è programmata il 3 settembre

 

E’ stata sospesa dal Collegio di Garanzia dello Sport del Coni l’esecuzione della decisione della Corte Sportiva di Appello Figc contro la quale la Juventus ha fatto ricorso e che prevedeva l’obbligo di giocare una gara con la Tribuna Sud dello Stadium a porte chiuse, dopo gli incidenti dell’ultimo derby della Mole. L’udienza per la sospensiva e per discutere del merito di questa decisione è programmata il 3 settembre alle ore 10.30, davanti alle Sezioni Unite.

 

(Foto: il Torinese)

Gli "ultimi" di Torino: in giro per i quartieri tra bisognosi veri e non

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STORIE DI CITTA’ /

di Patrizio Tosetto

 

Un classico: “hai un euro per un panino?” Alcune volte entro in panetteria e l’affamato sparisce. Dalle 13 alle 17, tregua. Poi l’ aperitivo. Qui l’offerta è più raffinata. Giovani distinti raccontano storie di sfortune. Di voglia di  mettere insieme soldi per un  biglietto di treno e tornare a casa. Dai pantaloni spunta il cellulare ultimo modello

 

Torino è come una vecchia signora. Attempata, ogni tanto si rifà il trucco.  Perde sempre qualcosa,  cerca di rinascere dal ricordo di un radioso e forse irripetibile passato. Sospesa tra una forte identità e la ricerca di qualcosa di nuovo. Torino non si fa mai perdere qualcosa. Anni fa non si prendeva il treno, o perlomeno solo prima classe. Le prostitute nere si “riversavano” per le campagne vicine, spingendosi fino a Milano. Si trovava da affittare, costava meno ed i controlli erano minori. Insomma, per loro si stava bene. E il degrado avanzava. Oggi? Basta uscire di casa, passeggiando. A 50  metri il primo incrocio. L’inevitabile lavavetri. Reggono i gentili. Si avvicinano furtivi e riservati. Sorridenti chiedono il permesso. Direi su venti richieste una viene soddisfatta. 

 

Mattino presto, a piedi in piazza Vittorio. Appena inizia via Po due mendicanti claudicanti vogliono impietosirti.Probabilmente Rom (se non rischiamo di offenderli). I negozianti: “non si preoccupi fingono”. Fino a piazza Castello. Secondo le stagioni, dai tre ai cinque barboni. Qui la richiesta di soldi è discreta. Abbinata a cartelli d’aiuto. Invece, uno dei misteri di Porta Palazzo sono le ronde fatte da alpini, vigili e poliziotti. Passano incuranti di tossici bisticcianti. Capisci che non ci sono quando per più di cinque minuti, stazionano ragazzi che parlano incomprensibili idiomi.

 

Un mercato rionale che si rispetti ha mendicanti accovacciati. Il numero è proporzionale alla grandezza del mercato.Ora va di moda il rifugiato politico. Una sola domanda: se è appena arrivato come fa a conoscere bene la nostra lingua? Un classico: “hai un euro per un panino?” Alcune volte entro in panetteria e l’affamato sparisce. Dalle 13 alle 17, tregua. Poi l’ aperitivo. Qui l’offerta è più raffinata. Giovani distinti raccontano storie di sfortune. Di voglia di  mettere insieme soldi per un  biglietto di treno e tornare a casa. Dai pantaloni spunta il cellulare ultimo modello.

 

E per cena? Un classico: il venditore di fiori. secondo i ristoranti si possono contare dai tre passaggi in su. Erano quasi scomparsi, ma stanno ritornando. Venditori sordomuti ( dicono loro ) di accendini e gadget. Generalmente agiscono in due, lei e lui, sempre ben vestiti. Non hanno inventato il turno di notte. Anche se immagino, nella movida qualcosa si annida. Come fai mia vecchia e dolce Torino a rifarti il trucco? Altro che corte dei miracoli! Tieni duro. Ci hai insegnato, comunque, ad avere pazienza. La tolleranza ci aiuterà contro questo degrado. Altro non possiamo fare.

 

(Foto: il Torinese)

Tenta di rapinare bar: dentro lo aspettano i carabinieri

carabinieri p san carlo

Ha manomesso le telecamere di sicurezza di un bar, spruzzandole con vernice spray

 

Un ladro maldestro, che ha manomesso le telecamere di sicurezza di un bar di Settimo Torinese, spruzzandole con vernice spray. Ma il titolare del locale se n’è accorto e ha avvisato i carabinieri. Il ladro ha atteso che arrivasse la notte per rapinare il bar. Sorpresa: all’interno c’erano i carabinieri, avvisati dal proprietario. E’ stato così arrestato, Marcut Vasile, romeno di 34 anni con precedent penali. I militari dell’Arma stanno ora cercando i suoi due complici. E’ stato chiesto l’allontanamento dell’uomo dall’Italia.

 

(Foto: il Torinese)