redazione il torinese

I Giovani Turchi di Matteo (Orfini) provano a far "ragionare" Matteo (Renzi)

Left-Wing

po canoetosettoSTORIE DI CITTA’ / di Patrizio Tosetto

 

Sono tra i pochi che non sono saltati sul carro del vincente. Hanno scelto, dopo la vittoria alle primarie di Renzi di continuare a lavorare per e nel Pd

 

Left Wing è “sbarcata” nella nostra città. Rivista della componente politica del Pd denominata i Giovani Turchi. Quattro giorni di dibattiti e intrattenimenti. La politica l’ha fatta da padrona. Incantevole l’ubicazione, in riva al Po, all’inizio di corso  Moncalieri, ospiti del Cap 10100  ( Assemblea Teatrale Orfeo ). Da questo luogo Torino appariva inebriante, coinvolgente. Il sole, anche con i suoi sbalzi, i colori, le sue “picchiate ” sull’acqua aiutava a creare l’atmosfera. .Brillante l’idea di far precedere i relatori da una canzone e brano di film da loro scelto. I Giovani Turchi hanno comune caratteristica una trentennale  esperienza in politica, abbinata ad una giovane età, cosa non da poco nel nostro vetusto quadro del politico. All’interno del Pd numeri di tutto rispetto: 11 Parlamentari e senatori piemontesi e 60 sul piano nazionale. Sono tra i pochi che non sono saltati sul carro del vincente. Hanno scelto, dopo la vittoria alle primarie di Renzi di continuare a lavorare per e nel Pd. Il leader Matteo Orfini, ora anche commissario Pd a Roma. Tante gatte da pelare.

 

Diciamola in altro modo. Cercano di far “ragionare “il Presidente del Consiglio portando un contributo ad una indispensabile riforma politica e strutturale della sinistra italiana ed europea. Altro compito talmente difficile che rasenta l’impossibile. Ma per loro è un dovere nel loro modo di far politica. L’ On Anna Rossomando ha voluto fortemente il tutto. Passando da relatrice ad instancabile organizzatrice. Sempre presente, mattino e pomeriggio e sera. Il suo braccio destro Daniela Todarello, attenta che tutto funzioni. Mario Sechi, che avrà fatto chilometri in quel poco spazio sovraintendendo il tutto. Iniziativa politica riuscita. Riuscita in questa nostra città dove il Pd è in forte difficoltà politica organizzativa.

 

Riuscita perché il Pd ha ripreso a parlare di politica, politica italiana, piemontese e torinese, uscendo dagli schemi della contrapposizione personalistica. Altro dato che mi ha piacevolmente stupito. Il tentativo di elaborazione attraverso una filosofia politica. In altre parole partire dalle idee, senza ricadere nell’ideologia. Forse non a caso la scelta dell’inglese anche come lingua di comunicazione internazionale. Ricordando che Palmiro Togliatti parlava perfettamente russo. Appunto solo un importante ricordo, ma importante…Gli rimangono molti problemi. Sconsolante l’assenza del loro segretario provinciale anche quando domenica sono arrivati due ministri della Repubblica. Maria Elena Boschi ed Andrea Orlando. Non per piaggeria, ma per il dovere politico d’ascoltare, oramai pregio molto raro in un politico.

 

Poi, in ultimo, non come fattore d’importanza la qualità di chi ascoltava i vari dibattiti. La stragrande maggioranza non li conoscevo. dimostrazione pratica che erano lì per interesse non per convenienza. Erano lì per sapere per conoscere. Una positiva curiosità non soddisfatta solo dal web. Ho pensato: iniziativa riuscita perché fuori, esterna al Pd. Passatemi la battuta, ma sicuramente dovranno colmare la distanza tra loro e all’attuale Pd Subalpino. Ci riusciranno? Molto difficile ma non impossibile!  Poi, per quel che vale il mio giudizio, un in bocca al lupo ci sta. Sopratutto perché sono amici.

Spazio Torino per conoscere la città

mole bluPiccoli e grandi eventi a Torino

 

Attualità, fotografie, video e webcam, questi sono i diversi modi, in Spazio Torino, per conoscere la città. Attraverso le diverse sezioni, il visitatore potrà avere una ampia visione della città osservando i piccoli e grandi eventi della Città, esplorare le gallerie fotografie divise per temi, guardare le immagini in tempo reale dalle webcam e i video sul canale youtube.

 

www.spaziotorino.it

I benefici della cultura sportiva

caldo 2

Strumento fondamentale di diffusione della cultura sportiva è la Rete dei licei scientifici sportivi (16 in Piemonte: 5 nella provincia di Torino, 3 in quelle di Alessandria e Cuneo ed uno in ciascuna delle altre cinque)

 

La sala consiliare del Comune di Oulx ha ospitato  il convegno “#BeActive – Lo sport a scuola – Informare, Facilitare, Incoraggiare, Ispirare”, promosso da Regione Piemonte, Ufficio scolastico regionale del Piemonte, Comune di Oulx, Coni regionale, Comitato italiano paralimpico regionale ed Istituto di istruzione superiore Des Ambrois di Oulx in occasione della prima Settimana europea dello sport, volta a promuovere la partecipazione sportiva e l’attività fisica nei Paesi membri dell’UE.

 

Strumento fondamentale di diffusione della cultura sportiva è la Rete dei licei scientifici sportivi (16 in Piemonte: 5 nella provincia di Torino, 3 in quelle di Alessandria e Cuneo ed uno in ciascuna delle altre cinque), che ha sostituito le sperimentazioni dei cosiddetti “licei della neve” di Oulx, Cuneo e Domodossola. “Ci troviamo di fronte a sfide importanti – ha affermato in apertura dei lavori l’assessore regionale allo Sport, Giovanni Maria Ferraris – per radicare lo sport e l’attività fisica nello stile di vita delle persone, creando benessere e maggiore salute, con risparmi sui costi della sanità che, in futuro, potrebbero essere reinvestiti proprio nella promozione sportiva. Stiamo lavorando ad un aggiornamento della legge regionale proprio per diffondere la cultura sportiva. Sul territorio si agirà in termini di aggregazione e non di dispersione, perché è facile rendersi conto che la ricchezza di impianti sportivi in Piemonte si scontra con le risorse oggi a disposizione, a causa delle mutate esigenze sociali. Tra i punti su cui stiamo ragionando anche la previsione, negli strumenti urbanistici, di standard minimi di superficie per abitante da destinare a spazi sportivi”.

 

L’assessore Ferraris ed il dirigente del settore Offerta turistica e sportiva, Mario Gobello, hanno poi fornito i dati dello sport: gli impianti sportivi in Piemonte sono 4156, nei quali vi sono 8100 spazi, per complessive 10.173 discipline praticate. Il 35 per cento dei piemontesi non fa mai esercizio fisico o sport (a livello di Unione Europea, il dato è “preoccupante”, poiché sale al 60 per cento, da cui l’obiettivo di introdurre misure per incoraggiare il maggior numero di cittadini a svolgere attività fisica). Negli ultimi 10 anni, la Regione ha investito nelle politiche per lo sport circa 200 milioni di euro, sostenendo la promozione sportiva, lo sport di base, le grandi manifestazioni e l’impiantistica. Il 91 per cento dei Comuni piemontesi ha almeno un impianto sportivo. Al convegno sono intervenuti anche Paolo De Marchis, sindaco di Oulx, Silvia Bruno, presidente regionale del Comitato italiano paralimpico, che si è soffermata sugli interventi di sensibilizzazione attuati negli ultimi due anni in una quarantina di scuole piemontesi, Manuela Costantino, responsabile della formazione presso la scuola regionale dello sport del Coni Piemonte, Tecla Riverso e Franco Calcagno, dirigenti dell’Ufficio scolastico regionale, e la docente Coni Mirella Ronco.

 

Si è poi svolta una tavola rotonda coordinata dal giornalista Luca Rolandi e che ha visto la partecipazione di Andrea Tiberi, campione italiano 2015 di Mtb Cross Country; Franz Mauthe, consigliere della Federazione italiana rugby; Stefano Gori, campione italiano paralimpico 2015 dei 100, 200 e 400 metri; Matteo Eydallin, campione del mondo 2015 di sci aplinisimo team race; Pier Luigi Aschieri, direttore tecnico della nazionale italiana di karatè; Lorenzo Buzzi, medaglia di bronzo nella spada individuale alle Universadi 2015 e Alice Clerici, campionessa del mondo 2015 di spada giovani a squadra. I lavori sono stati chiusi dal parlamentare Umberto D’Ottavio, della Commissione Cultura, Scienze e Istruzione della Camera dei Deputati, rilevando che “la legge della “buona scuola” prevede tra l’altro l’importante novità dell’avvio dell’educazione motoria dalla scuola primaria, con l’impiego di specialisti”. Sia D’Ottavio che Ferraris hanno infine concordato che “è necessario individuare dei meccanismi legislativi che permettano di superare il patto di stabilità per gli investimenti negli impianti sportivi e nella sicurezza degli edifici scolastici”.

 

rdutto – www.regione.piemonte.it

Sette anni di carcere, condannata la mamma che iniettò insulina al bimbo di quattro anni

vaccino

Al momento l’infermiera è ricoverata in una struttura psichiatrica

 

Una storia che tempo fa aveva fatto scalpore. La madre, forse per attirare su di sè l’attenzione per qualche strano meccanismo psicologico, diceva che il proprio piccolo stava sempre male. In realtà era lei ad avvelenarlo lentamente. La condanna è a sette anni di reclusione per  l’infermiera arrestata lo scorso anno al Regina Margherita, accusata di aver iniettato per diversi mesi dosi di insulina al figlio di 4 anni.  Il gup Gianni Macchioni ha accolto la richiesta della difesa di dichiarare la donna semi inferma di mente e, nel pronunciare la sentenza, ha però recepito la linea dell’accusa che le imputava il tentato omicidio. Al momento l’infermiera è ricoverata in una struttura psichiatrica.

Porte aperte a Caselle per conoscere i segreti dello scalo torinese

caselle Le iscrizioni su www.aeroportoditorino.it dalle ore 12 del 22 settembre

 

Di scena allo scalo di Caselle, dopo l’edizione di successo del del 2014, l’iniziativa ‘Aeroporto a Porte Aperte’. Si tratta di otto turni di visita da due ore ciascuno, in programma sabato 26 e domenica 27 settembre, per far scoprire ai bimbi fino a 14 anni, e ai loro genitori, i segreti dell’aeroporto Sandro Pertini. Sarà possibile  vedere gli aerei da vicino, conoscere i Vigili del Fuoco e i loro mezzi speciali, “incontrare” i rapaci e i cani della Guardia di Finanza. Le iscrizioni su www.aeroportoditorino.it dalle ore 12 del 22 settembre.

Costituzione, la grande riforma: dopo decenni questa (forse) è la volta buona

montecitorio 22

LA GANGALA VERSIONE DI GIUSI /

di Giusi La Ganga

 

La riforma del nostro ordinamento costituzionale parte da lontano e fu oggetto da sempre di aspre controversie. Il primo in assoluto fu negli anni ’70 Randolfo Pacciardi, repubblicano, combattente antifascista in Spagna, dopo la guerra parlamentare e ministro

 

Questa settimana la vicenda della riforma costituzionale è al passaggio decisivo. Non ancora formalmente, perché occorrerà un secondo voto nelle due Camere, ma certo politicamente, giacché l’approvazione del Senato costituirebbe un punto di svolta e di non ritorno. La riforma del nostro ordinamento costituzionale parte da lontano e fu oggetto da sempre di aspre controversie. Per molto tempo chiunque ponesse il problema di un diverso assetto dell’organizzazione statuale veniva immediatamente accusato di attentare alla costituzione nata dalla Resistenza e bagnata del sangue di tanti patrioti. Si confondeva la prima parte, quella dei principi, che nessuno ha mai posto in discussione (anche se qualche ultraliberista oggi lo vorrebbe), con le parti successive, che delineano il funzionamento dello Stato.

 

Il primo in assoluto fu negli anni ’70 Randolfo Pacciardi, repubblicano, combattente antifascista in Spagna, dopo la guerra parlamentare e ministro. Sull’onda del passaggio in Francia dalla Quarta Repubblica alla Quinta, quella di oggi, Pacciardi proponeva anche per l’Italia una nuova Repubblica, presidenzialista. Fu trattato, anche per colpa di qualche cattiva compagnia, come un aspirante golpista, fu espulso dal PRI ed escluso dal dibattito politico, salvo poi essere riabilitato in tarda età. Una quindicina di anni dopo, nel 1979, fu Craxi, con un articolo sull’Avanti! scritto per l’apertura dell’ottava legislatura, a porre il problema di una “grande riforma”, che adeguasse la Repubblica alle necessità dei tempi nuovi. Si aprì un’ampia discussione, che coinvolse il meglio della cultura giuridica italiana e che produsse una grande quantità di proposte, dall’abolizione del bicameralismo perfetto alla riforma della P.A., dal rafforzamento dell’Esecutivo all’introduzione di correttivi all’eccessivo proporzionalismo della legge elettorale.

 

Apriti cielo! La Democrazia Cristiana, che campava benissimo nel sistema vigente, reagì negativamente, mentre il PCI tornò ad agitare lo spauracchio della democrazia autoritaria, accusando di tradimento dei valori della Resistenza chiunque si azzardasse a discutere la Costituzione. Alla fine degli anni ’80, con la caduta del muro di Berlino e lo scioglimento del PCI, e il contemporaneo indebolimento elettorale della DC, per un attimo parve possibile realizzare la “grande riforma”. Ma questo avrebbe presupposto un’intesa a sinistra, che, pur tentata, fallì miseramente. Questo fallimento fu una concausa, forse la più importante, del crollo della Prima Repubblica. Nel ’93 si cambio la legge elettorale, senza toccare la Costituzione, illudendosi che sarebbe bastato a rivitalizzare il sistema.

 

Così non fu. Anzi, il collasso dei partiti democratici favorì l’emergere di nuovi equilibri politici, il cosiddetto bipolarismo, che divenne un feticcio da invocare come il rimedio di tutti i mali, mentre al contrario generò, proprio per come era forzatamente nato, una lunga stagione di impotenza e di inconcludenza, durata un ventennio. Alla fine degli anni ’90 il centrosinistra realizzò una riforma istituzionale, per inseguire la moda federalista del momento, ma con risultati assai deludenti. A sua volta Berlusconi, quando ebbe una larga maggioranza, fece un tentativo di riforma, abortito per il no degli elettori nel referendum che seguì. Ma, in un ventennio, mai le forze politiche riuscirono a produrre qualcosa di culturalmente significativo, di ampio respiro, di larga condivisione nel Parlamento e nel paese. E siamo all’oggi. Ne riparleremo.

Chiesti 8 mesi per Erri De Luca

tribunale

Secondo l’accusa, avrebbe incitato attraverso interviste giornalistiche a sabotare il cantiere della Tav

 

Otto mesi di reclusione per Erri De Luca, li ha chiesti la procura di Torino, per lo scrittore  accusato di istigazione a delinquere. Secondo l’accusa, avrebbe incitato attraverso interviste giornalistiche a sabotare il cantiere della Tav. . “Mi pare inevitabile – ha detto, come riporta l’Ansa, il pm Antonio Rinaudo – che queste parole siano dirette a incidere sull’ordine pubblico. De Luca ha peso, pregnanza, possibilità di incidere sulla volontà di altri e con la forza delle sue parole ha sicuramente incitato a commettere reati”. “Negli articoli contestati – ha aggiunto Rinaudo – si parla di molotov e De Luca non venga a dire adesso che non se ne parla. I sabotaggi si traducono quantomeno in danneggiamenti, anche se l’obiettivo è realizzare altri reati come attaccare le forze dell’ordine”. De Luca, dal canto suo, si dice stupito da una richiesta pena così esigua: “Mi sarei aspettato il massimo della pena, invece sono stupito della differenza tra gli argomenti prodotti dall’accusa e un’entità tanto esigua della richiesta”.

 

(Foto: il Torinese)

Nuovo invito dei vescovi ai fedeli: "Accogliete i migranti, ce lo chiede il Santo Padre"

Nel loro messaggio ringraziano Caritas, Migrantes e le varie organizzazioni che si sono già mobilitate

 

nosigli fassino 2Nuovo appello per l’accoglienza dei migranti, da parte dei Vescovi del Piemonte e Valle d’Aosta. Nel loro messaggio ringraziano Caritas, Migrantes e le varie organizzazioni che si sono già mobilitate e invitano parrocchie, famiglie, comunità religiose, “per un supplemento di impegno e per rendersi disponibili a dare una risposta concreta a quanto Papa Francesco ci chiede. Non sarà difficile reperire soluzioni abitative Forse sarà più impegnativo, ma necessario”.

Auto finisce nel canale, uomo muore annegato

ambulanza SOCCORSO

Sulla provinciale Saluzzo-Moretta, all’altezza della frazione Cervignasco

 

Incidente stradale mortale nel Cuneese. Stamane, verso 6,30, un’auto è sbandata sulla provinciale Saluzzo-Moretta, all’altezza della frazione Cervignasco. La vettura è finita in un canale laterale alla strada e l’uomo alla guida, un 45enne, sarebbe morto per annegamento. Non sono ancora note le sue generalità.  Il traffico sulla provinciale è rimasto chiuso in un senso di marcia per oltre un’ora, per permettere i soccorsi.

 

(Foto: archivio)
   

Le pagelle di Torino Sampdoria

toro bandiera

Torino-Sampdoria 2-0

 

Il Toro vince e convince nella gara casalinga contro i Blucerchiati allenati da Walter Zenga. La partita vede sin dall’inizio i granata spingere e al 17′ arriva il meritato vantaggio. Bruno Peres scatta sulla fascia destra, si porta vicino al fondo e mette in mezzo un grande cross per Quagliarella che di testa trafigge il portiere della Samp, il Toro è in vantaggio. Pochi minuti dopo, al 24′, arriva il raddoppio. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo Belotti vince un rimpallo ed effettua un tiro-cross che arriva sui piedi di Quagliarella che deve solo appoggiare la palla in rete. Doppietta per il bomber campano e Olimpico in delirio. Il secondo tempo vede i Granata gestire la partita senza troppi affanni concentrandosi molto sulle ripartenze per dare respiro alla difesa. A inizio stagione nessuno l’avrebbe detto, ma dopo quattro giornate la squadra di Ventura è seconda a due punti dall’Inter. Certo, nessuno spera nello scudetto, ma visto da così in alto il quinto posto per l’Europa Leauge sembra davvero essere alla portata.

Padelli 6,5: viene impensierito poco. Nel finale di partita effettua due grandi parate sui tiri di Correa prima e Eder dopo;

Bovo 6: riesce a contenere senza troppi affanni sia Eder che Soriano. Partita ordinata e pulita per il centrale romano;

Glik 6,5: gran lavoro da parte del Capitano. Comanda la difesa, annulla Muriel e svetta su tutti i calci d’angolo battuti dalla Samp, annullando così tanti pericoli.

Moretti 6,5: è impeccabile come al solito e a inizio secondo tempo salva il risultato con un grande intervento sulla linea che toglie la gioia del goal a Eder;

Bruno Peres 7,5: è l’incubo del terzino avversario che non riesce a fermarlo in nessun modo. Confeziona un bellissimo assist per il primo goal di Quagliarella e quando viene sostituito lo stadio gli dedica una standing ovation (dal 30′ st Zappacosta 6,5: esordio per il terzino ex-Atalanta. Gli bastano tre minuti per conquistare i tifosi con una grande azione personale sulla fascia);

Vives 6: recupera tanti palloni e fa tanto lavoro sporco. Nel finale di partita viene ammonito per un fallo su Correa;

Acquah 7: combatte come un leone e più di una volta le sue accellerazioni permettono ai granata di ribaltare l’azione. Esce fra gli applausi (dal 36′ st Benassi 6: gioca pochi minuti, ma entra bene in partita andando anche vicino al goal);

Baselli 6: il gioiello granata brilla meno del solito e si dedica più all’interdizione che alla fase offensiva. Il secondo goal nasce dagli sviluppi di un suo calcio d’angolo;

Molinaro 6,5: sostituisce al meglio l’infortunato Avelar con ottimi inserimenti e accellerazioni continue;

Belotti 6,5: il suo pressing è importantissimo perchè non permette ai giocatori della Samp di impostare lucidamente la manovra. Bello anche l’assist che manda in goal Quagliarella ( dall’ 11′ st Maxi Lopez 6,5: dà profondità alla squadra con inserimenti continui e dialoga alla perfezione con il compagno di attacco);

Quagliarella 8: l’anno scorso contro i Blucerchiati fece tripletta, questa volta si accontenta di due goal. Corre tanto e trascina la squadra verso la vittoria, un vero leader;

All. Ventura 8: mette in campo una squadra bella, cinica e grintosa. Al momento della sostituzione di Peres fa vedere anche la sua grande abilità nel relazionarsi con i giocatori, spiegando con molta calma al Brasiliano, uscito arrabbiato dal campo, il motivo della sua sostituzione.

 

Filippo Burdese