redazione il torinese

Corpi Santi, San Mauro in festa

san mauro torinese

 Per la valorizzazione del complesso abbaziale di Santa Maria di Pulcherara

 

E’ sempre molto intenso il programma della Festa Patronale dei Corpi Santi di San Mauro Torinese, giunta alla trecentocinquantatreesima edizione. Quella del 2015 si chiuderà giovedì, dopo oltre dieci giorni di varie attività che hanno coinvolto il Comune e le associazioni cittadine, pntando in particolare alla valorizzazione del complesso abbaziale di Santa Maria di Pulcherara. Ma non mancano i momenti in cui mangiare bene: ad esempio martedì 22, alle ore 12.30 c’è un pranzo con il tema “Di tutto un po’ e bollito misto” a cura della Pro loco Sanmaurese e alla sera, alle 19.20, nel padiglione gastronomico la tradizionale serata del Bollito misto con salse e salsine per tutti i gusti. Poi si danza con l’orchestra Mike e i Simpatici. Mercoledì 23, alle ore 21, al Teatro Gobetti si terrà il concerto “Sulle note del 15/18 in memoria del sangue versato”, esibizione del coro La Bissoca, degli Alpini di Villanova d’Asti, organizzato dall’associazione donatori di sangue Fidas e degli Alpini di San Mauro Torinese. Infine giovedì, alle ore 20.30, nella sala del consiglio comunale ci sarà la conferenza – incontro “Il medico di famiglia – Tra burocrazia e difesa dell’ambiente”, evento in collaborazione con Logistic Food.

 

Massimo Iaretti

Migranti in Piemonte: a inizio settembre erano quasi 7 mila, previsti altri 1700

“Si sta ragionando sui protocolli d’intesa per le attività di volontariato, sul vademecum ad uso degli amministratori e dei gestori delle strutture, sulla formazione degli operatori, ma anche sulla trasformazione di eventuali esperienze di volontariato in tirocini”

 

profughi 2Qual è la situazione dell’accoglienza dei migranti nella nostra regione? I dati più aggiornati si riferiscono al 7 settembre: in Piemonte erano presenti 6.873 migranti. Il giorno dopo è stato richiesto alle Prefetture di provvedere all’accoglienza di ulteriori 1.781, secondo le quote spettanti ad ogni provincia, in base ai criteri definiti dal Tavolo di coordinamento regionale. Questi prevedevano la distribuzione del 40% su Torino e provincia e del restante 60% sul resto del Piemonte. Dunque, a Torino ne spetterebbero 712, ad Alessandria 217, a Cuneo 296, a Vercelli 88, a Novara 186, ad Asti 110, a Biella 91, al VCO 81. L’assessore all’Immigrazione Monica Cerutti ha illustrato in Consiglio regionale lo stato dell’accoglienza in Piemonte:

 

“L’incremento degli arrivi, come spesso abbiamo ripetuto, deve tenere conto della differenza tra il numero di persone che viene assegnato al nostro territorio e il numero di persone che effettivamente si ferma”, ha puntualizzato Cerutti, che ha poi chiarito che esistono dei criteri numerici sia per quanto riguarda la ripartizione dei migranti, secondo i quali il Piemonte deve accogliere circa il 7% degli arrivi sul suolo nazionale.Il numero di richiedenti asilo coinvolge anche il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) che è gestito direttamente dai Comuni: in Piemonte sono titolari di strutture Sprar 25 Comuni delle province di Torino, Alessandria, Asti e Biella, che ospitano complessivamente 831 persone per lo più di una forma di “accoglienza diffusa”, organizzata in piccoli nuclei in appartamento. “È chiaro che all’interno del piano che la Regione sta mettendo a punto – ha sostenuto l’assessora – l’obiettivo è quello di fare in modo che con il nuovo bando Spar tutte le province siano titolari di progetti e che man mano l’accoglienza attivata dalle Prefetture muti trasformandosi in accoglienza Sprar”.

 

Per quanto riguarda i tempi di attesa delle risposte delle Commissioni territoriali alle richieste di asilo, dal 1° giugno scorso a Genova si è insediata una commissione in più che esamina le richieste che provengono dalla provincia di Alessandria. L’ultimo dato a disposizione indica che nel 2015 sono stati analizzati 4.500 casi, rispetto ai 3.300 dell’intero 2014. Si registra una crescita del 36% fa sperare in quello che può essere un miglioramento dei tempi di attesa. Che comunque continuano a essere elevati.

 

Cerutti ha annunciato che “si sta ragionando sui protocolli d’intesa per le attività di volontariato, sul vademecum ad uso degli amministratori e dei gestori delle strutture, sulla formazione degli operatori, ma anche sulla trasformazione di eventuali esperienze di volontariato in tirocini. Il piano per attuare questo percorso non è ancora definito perché si stanno programmando le risorse del Fondo asilo migrazione e integrazione”.

Le fondazioni bancarie entrano a Librolandia: Gastaldo e Lapucci nuovi membri del cda

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SALONE 111“La Fondazione per il Libro potrà così contare su due personalità di forte profilo nel dare corso a una nuova stagione del Salone”

 

Piero Gastaldo e Massimo Lapucci saranno i nuovi membri del Consiglio di Amministrazione della Fondazione per il Libro, la musica e la cultura in rappresentanza rispettivamente della Città di Torino e della Regione Piemonte. Si tratta del segretario generale della Compagnia di San Paolo (Gastaldo) e  del segretario generale della Fondazione Crt (Lapucci). La decisione  sancisce l’ingresso ufficiale delle fondazioni bancarie ai vertici di Librolandia. “La scelta – commentano il Presidente Sergio Chiamparino e il Sindaco Piero Fassino – nasce dal contributo che già oggi il dottor Gastaldo e il dottor Lapucci offrono al sistema culturale torinese, nonché dalla loro competenza manageriale. La Fondazione per il Libro potrà così contare su due personalità di forte profilo nel dare corso a una nuova stagione del Salone internazionale del Libro”.

 

(Foto: il Torinese)

I Giovani Turchi di Matteo (Orfini) provano a far "ragionare" Matteo (Renzi)

Left-Wing

po canoetosettoSTORIE DI CITTA’ / di Patrizio Tosetto

 

Sono tra i pochi che non sono saltati sul carro del vincente. Hanno scelto, dopo la vittoria alle primarie di Renzi di continuare a lavorare per e nel Pd

 

Left Wing è “sbarcata” nella nostra città. Rivista della componente politica del Pd denominata i Giovani Turchi. Quattro giorni di dibattiti e intrattenimenti. La politica l’ha fatta da padrona. Incantevole l’ubicazione, in riva al Po, all’inizio di corso  Moncalieri, ospiti del Cap 10100  ( Assemblea Teatrale Orfeo ). Da questo luogo Torino appariva inebriante, coinvolgente. Il sole, anche con i suoi sbalzi, i colori, le sue “picchiate ” sull’acqua aiutava a creare l’atmosfera. .Brillante l’idea di far precedere i relatori da una canzone e brano di film da loro scelto. I Giovani Turchi hanno comune caratteristica una trentennale  esperienza in politica, abbinata ad una giovane età, cosa non da poco nel nostro vetusto quadro del politico. All’interno del Pd numeri di tutto rispetto: 11 Parlamentari e senatori piemontesi e 60 sul piano nazionale. Sono tra i pochi che non sono saltati sul carro del vincente. Hanno scelto, dopo la vittoria alle primarie di Renzi di continuare a lavorare per e nel Pd. Il leader Matteo Orfini, ora anche commissario Pd a Roma. Tante gatte da pelare.

 

Diciamola in altro modo. Cercano di far “ragionare “il Presidente del Consiglio portando un contributo ad una indispensabile riforma politica e strutturale della sinistra italiana ed europea. Altro compito talmente difficile che rasenta l’impossibile. Ma per loro è un dovere nel loro modo di far politica. L’ On Anna Rossomando ha voluto fortemente il tutto. Passando da relatrice ad instancabile organizzatrice. Sempre presente, mattino e pomeriggio e sera. Il suo braccio destro Daniela Todarello, attenta che tutto funzioni. Mario Sechi, che avrà fatto chilometri in quel poco spazio sovraintendendo il tutto. Iniziativa politica riuscita. Riuscita in questa nostra città dove il Pd è in forte difficoltà politica organizzativa.

 

Riuscita perché il Pd ha ripreso a parlare di politica, politica italiana, piemontese e torinese, uscendo dagli schemi della contrapposizione personalistica. Altro dato che mi ha piacevolmente stupito. Il tentativo di elaborazione attraverso una filosofia politica. In altre parole partire dalle idee, senza ricadere nell’ideologia. Forse non a caso la scelta dell’inglese anche come lingua di comunicazione internazionale. Ricordando che Palmiro Togliatti parlava perfettamente russo. Appunto solo un importante ricordo, ma importante…Gli rimangono molti problemi. Sconsolante l’assenza del loro segretario provinciale anche quando domenica sono arrivati due ministri della Repubblica. Maria Elena Boschi ed Andrea Orlando. Non per piaggeria, ma per il dovere politico d’ascoltare, oramai pregio molto raro in un politico.

 

Poi, in ultimo, non come fattore d’importanza la qualità di chi ascoltava i vari dibattiti. La stragrande maggioranza non li conoscevo. dimostrazione pratica che erano lì per interesse non per convenienza. Erano lì per sapere per conoscere. Una positiva curiosità non soddisfatta solo dal web. Ho pensato: iniziativa riuscita perché fuori, esterna al Pd. Passatemi la battuta, ma sicuramente dovranno colmare la distanza tra loro e all’attuale Pd Subalpino. Ci riusciranno? Molto difficile ma non impossibile!  Poi, per quel che vale il mio giudizio, un in bocca al lupo ci sta. Sopratutto perché sono amici.

Spazio Torino per conoscere la città

mole bluPiccoli e grandi eventi a Torino

 

Attualità, fotografie, video e webcam, questi sono i diversi modi, in Spazio Torino, per conoscere la città. Attraverso le diverse sezioni, il visitatore potrà avere una ampia visione della città osservando i piccoli e grandi eventi della Città, esplorare le gallerie fotografie divise per temi, guardare le immagini in tempo reale dalle webcam e i video sul canale youtube.

 

www.spaziotorino.it

I benefici della cultura sportiva

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Strumento fondamentale di diffusione della cultura sportiva è la Rete dei licei scientifici sportivi (16 in Piemonte: 5 nella provincia di Torino, 3 in quelle di Alessandria e Cuneo ed uno in ciascuna delle altre cinque)

 

La sala consiliare del Comune di Oulx ha ospitato  il convegno “#BeActive – Lo sport a scuola – Informare, Facilitare, Incoraggiare, Ispirare”, promosso da Regione Piemonte, Ufficio scolastico regionale del Piemonte, Comune di Oulx, Coni regionale, Comitato italiano paralimpico regionale ed Istituto di istruzione superiore Des Ambrois di Oulx in occasione della prima Settimana europea dello sport, volta a promuovere la partecipazione sportiva e l’attività fisica nei Paesi membri dell’UE.

 

Strumento fondamentale di diffusione della cultura sportiva è la Rete dei licei scientifici sportivi (16 in Piemonte: 5 nella provincia di Torino, 3 in quelle di Alessandria e Cuneo ed uno in ciascuna delle altre cinque), che ha sostituito le sperimentazioni dei cosiddetti “licei della neve” di Oulx, Cuneo e Domodossola. “Ci troviamo di fronte a sfide importanti – ha affermato in apertura dei lavori l’assessore regionale allo Sport, Giovanni Maria Ferraris – per radicare lo sport e l’attività fisica nello stile di vita delle persone, creando benessere e maggiore salute, con risparmi sui costi della sanità che, in futuro, potrebbero essere reinvestiti proprio nella promozione sportiva. Stiamo lavorando ad un aggiornamento della legge regionale proprio per diffondere la cultura sportiva. Sul territorio si agirà in termini di aggregazione e non di dispersione, perché è facile rendersi conto che la ricchezza di impianti sportivi in Piemonte si scontra con le risorse oggi a disposizione, a causa delle mutate esigenze sociali. Tra i punti su cui stiamo ragionando anche la previsione, negli strumenti urbanistici, di standard minimi di superficie per abitante da destinare a spazi sportivi”.

 

L’assessore Ferraris ed il dirigente del settore Offerta turistica e sportiva, Mario Gobello, hanno poi fornito i dati dello sport: gli impianti sportivi in Piemonte sono 4156, nei quali vi sono 8100 spazi, per complessive 10.173 discipline praticate. Il 35 per cento dei piemontesi non fa mai esercizio fisico o sport (a livello di Unione Europea, il dato è “preoccupante”, poiché sale al 60 per cento, da cui l’obiettivo di introdurre misure per incoraggiare il maggior numero di cittadini a svolgere attività fisica). Negli ultimi 10 anni, la Regione ha investito nelle politiche per lo sport circa 200 milioni di euro, sostenendo la promozione sportiva, lo sport di base, le grandi manifestazioni e l’impiantistica. Il 91 per cento dei Comuni piemontesi ha almeno un impianto sportivo. Al convegno sono intervenuti anche Paolo De Marchis, sindaco di Oulx, Silvia Bruno, presidente regionale del Comitato italiano paralimpico, che si è soffermata sugli interventi di sensibilizzazione attuati negli ultimi due anni in una quarantina di scuole piemontesi, Manuela Costantino, responsabile della formazione presso la scuola regionale dello sport del Coni Piemonte, Tecla Riverso e Franco Calcagno, dirigenti dell’Ufficio scolastico regionale, e la docente Coni Mirella Ronco.

 

Si è poi svolta una tavola rotonda coordinata dal giornalista Luca Rolandi e che ha visto la partecipazione di Andrea Tiberi, campione italiano 2015 di Mtb Cross Country; Franz Mauthe, consigliere della Federazione italiana rugby; Stefano Gori, campione italiano paralimpico 2015 dei 100, 200 e 400 metri; Matteo Eydallin, campione del mondo 2015 di sci aplinisimo team race; Pier Luigi Aschieri, direttore tecnico della nazionale italiana di karatè; Lorenzo Buzzi, medaglia di bronzo nella spada individuale alle Universadi 2015 e Alice Clerici, campionessa del mondo 2015 di spada giovani a squadra. I lavori sono stati chiusi dal parlamentare Umberto D’Ottavio, della Commissione Cultura, Scienze e Istruzione della Camera dei Deputati, rilevando che “la legge della “buona scuola” prevede tra l’altro l’importante novità dell’avvio dell’educazione motoria dalla scuola primaria, con l’impiego di specialisti”. Sia D’Ottavio che Ferraris hanno infine concordato che “è necessario individuare dei meccanismi legislativi che permettano di superare il patto di stabilità per gli investimenti negli impianti sportivi e nella sicurezza degli edifici scolastici”.

 

rdutto – www.regione.piemonte.it

Sette anni di carcere, condannata la mamma che iniettò insulina al bimbo di quattro anni

vaccino

Al momento l’infermiera è ricoverata in una struttura psichiatrica

 

Una storia che tempo fa aveva fatto scalpore. La madre, forse per attirare su di sè l’attenzione per qualche strano meccanismo psicologico, diceva che il proprio piccolo stava sempre male. In realtà era lei ad avvelenarlo lentamente. La condanna è a sette anni di reclusione per  l’infermiera arrestata lo scorso anno al Regina Margherita, accusata di aver iniettato per diversi mesi dosi di insulina al figlio di 4 anni.  Il gup Gianni Macchioni ha accolto la richiesta della difesa di dichiarare la donna semi inferma di mente e, nel pronunciare la sentenza, ha però recepito la linea dell’accusa che le imputava il tentato omicidio. Al momento l’infermiera è ricoverata in una struttura psichiatrica.

Porte aperte a Caselle per conoscere i segreti dello scalo torinese

caselle Le iscrizioni su www.aeroportoditorino.it dalle ore 12 del 22 settembre

 

Di scena allo scalo di Caselle, dopo l’edizione di successo del del 2014, l’iniziativa ‘Aeroporto a Porte Aperte’. Si tratta di otto turni di visita da due ore ciascuno, in programma sabato 26 e domenica 27 settembre, per far scoprire ai bimbi fino a 14 anni, e ai loro genitori, i segreti dell’aeroporto Sandro Pertini. Sarà possibile  vedere gli aerei da vicino, conoscere i Vigili del Fuoco e i loro mezzi speciali, “incontrare” i rapaci e i cani della Guardia di Finanza. Le iscrizioni su www.aeroportoditorino.it dalle ore 12 del 22 settembre.

Costituzione, la grande riforma: dopo decenni questa (forse) è la volta buona

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LA GANGALA VERSIONE DI GIUSI /

di Giusi La Ganga

 

La riforma del nostro ordinamento costituzionale parte da lontano e fu oggetto da sempre di aspre controversie. Il primo in assoluto fu negli anni ’70 Randolfo Pacciardi, repubblicano, combattente antifascista in Spagna, dopo la guerra parlamentare e ministro

 

Questa settimana la vicenda della riforma costituzionale è al passaggio decisivo. Non ancora formalmente, perché occorrerà un secondo voto nelle due Camere, ma certo politicamente, giacché l’approvazione del Senato costituirebbe un punto di svolta e di non ritorno. La riforma del nostro ordinamento costituzionale parte da lontano e fu oggetto da sempre di aspre controversie. Per molto tempo chiunque ponesse il problema di un diverso assetto dell’organizzazione statuale veniva immediatamente accusato di attentare alla costituzione nata dalla Resistenza e bagnata del sangue di tanti patrioti. Si confondeva la prima parte, quella dei principi, che nessuno ha mai posto in discussione (anche se qualche ultraliberista oggi lo vorrebbe), con le parti successive, che delineano il funzionamento dello Stato.

 

Il primo in assoluto fu negli anni ’70 Randolfo Pacciardi, repubblicano, combattente antifascista in Spagna, dopo la guerra parlamentare e ministro. Sull’onda del passaggio in Francia dalla Quarta Repubblica alla Quinta, quella di oggi, Pacciardi proponeva anche per l’Italia una nuova Repubblica, presidenzialista. Fu trattato, anche per colpa di qualche cattiva compagnia, come un aspirante golpista, fu espulso dal PRI ed escluso dal dibattito politico, salvo poi essere riabilitato in tarda età. Una quindicina di anni dopo, nel 1979, fu Craxi, con un articolo sull’Avanti! scritto per l’apertura dell’ottava legislatura, a porre il problema di una “grande riforma”, che adeguasse la Repubblica alle necessità dei tempi nuovi. Si aprì un’ampia discussione, che coinvolse il meglio della cultura giuridica italiana e che produsse una grande quantità di proposte, dall’abolizione del bicameralismo perfetto alla riforma della P.A., dal rafforzamento dell’Esecutivo all’introduzione di correttivi all’eccessivo proporzionalismo della legge elettorale.

 

Apriti cielo! La Democrazia Cristiana, che campava benissimo nel sistema vigente, reagì negativamente, mentre il PCI tornò ad agitare lo spauracchio della democrazia autoritaria, accusando di tradimento dei valori della Resistenza chiunque si azzardasse a discutere la Costituzione. Alla fine degli anni ’80, con la caduta del muro di Berlino e lo scioglimento del PCI, e il contemporaneo indebolimento elettorale della DC, per un attimo parve possibile realizzare la “grande riforma”. Ma questo avrebbe presupposto un’intesa a sinistra, che, pur tentata, fallì miseramente. Questo fallimento fu una concausa, forse la più importante, del crollo della Prima Repubblica. Nel ’93 si cambio la legge elettorale, senza toccare la Costituzione, illudendosi che sarebbe bastato a rivitalizzare il sistema.

 

Così non fu. Anzi, il collasso dei partiti democratici favorì l’emergere di nuovi equilibri politici, il cosiddetto bipolarismo, che divenne un feticcio da invocare come il rimedio di tutti i mali, mentre al contrario generò, proprio per come era forzatamente nato, una lunga stagione di impotenza e di inconcludenza, durata un ventennio. Alla fine degli anni ’90 il centrosinistra realizzò una riforma istituzionale, per inseguire la moda federalista del momento, ma con risultati assai deludenti. A sua volta Berlusconi, quando ebbe una larga maggioranza, fece un tentativo di riforma, abortito per il no degli elettori nel referendum che seguì. Ma, in un ventennio, mai le forze politiche riuscirono a produrre qualcosa di culturalmente significativo, di ampio respiro, di larga condivisione nel Parlamento e nel paese. E siamo all’oggi. Ne riparleremo.

Chiesti 8 mesi per Erri De Luca

tribunale

Secondo l’accusa, avrebbe incitato attraverso interviste giornalistiche a sabotare il cantiere della Tav

 

Otto mesi di reclusione per Erri De Luca, li ha chiesti la procura di Torino, per lo scrittore  accusato di istigazione a delinquere. Secondo l’accusa, avrebbe incitato attraverso interviste giornalistiche a sabotare il cantiere della Tav. . “Mi pare inevitabile – ha detto, come riporta l’Ansa, il pm Antonio Rinaudo – che queste parole siano dirette a incidere sull’ordine pubblico. De Luca ha peso, pregnanza, possibilità di incidere sulla volontà di altri e con la forza delle sue parole ha sicuramente incitato a commettere reati”. “Negli articoli contestati – ha aggiunto Rinaudo – si parla di molotov e De Luca non venga a dire adesso che non se ne parla. I sabotaggi si traducono quantomeno in danneggiamenti, anche se l’obiettivo è realizzare altri reati come attaccare le forze dell’ordine”. De Luca, dal canto suo, si dice stupito da una richiesta pena così esigua: “Mi sarei aspettato il massimo della pena, invece sono stupito della differenza tra gli argomenti prodotti dall’accusa e un’entità tanto esigua della richiesta”.

 

(Foto: il Torinese)