redazione il torinese

Tagli alle Poste, ogni chiusura impoverisce il territorio

poste italianeEntro il 31 marzo 2016 i Comuni e tutti gli enti locali potranno inviare a Poste Italiane l’elenco delle proposte per migliorare e potenziare il servizio

 

Si torna a parlare della cosiddetta “razionalizzazione” degli uffici postali che, soprattutto in Piemonte e nelle aree rurali e montane, costituisce in realtà un passo indietro di Poste Italiane. A luglio il parlamentare Enrico Borghi, presidente dell’Intergruppo parlamentare per lo sviluppo della montagna e altri cento parlamentari avevano chiesto lumi al Governo con una robusta interrogazione. A fine anno – nel frattempo Comuni e Regioni  hanno anche avanzato diversi ricorsi ai Tribunali amministrativi regionali, tra cui quello del Piemonte – è arrivata la risposta del sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico, Antonello Giacomelli che evidenzia come “entro il 31 marzo 2016 i Comuni e tutti gli enti locali potranno inviare a Poste Italiane l’elenco delle proposte per migliorare e potenziare il servizio sui territori, in particole quelli montani e rurali. Borghi evidenzia come Giacomelli sottolinei quanto scritto nell’accordo nazionale del Ministero con le Poste, ovvero che “che la capillarità della presenza degli uffici non sia un peso, bensì un asset strategico, un valore, per l’azienda. Ogni chiusura impoverirebbe un asset della società”. Pertanto, non  solo gli uffici non devono essere chiusi, ma con gli Enti locali, Comuni e in particolare Unioni montane, le direzioni locali dell’azienda devono sedersi a un tavolo e concordare un potenziamento dei servizi agli utenti, alle imprese, ai Comuni stessi. Si tratta ora di vedere quanto gli enti locali faranno sentire la loro voce e quanto le Poste la vorranno sentire.

 

 (Foto: il Torinese)

Massimo Iaretti

Perseguita l'ex di 76 anni, arrestato dopo essere evaso

carabinieri autoAccusato di atti persecutori, per avere  violato una misura di divieto di avvicinamento alla casa dell’ex

 

Evaso dagli arresti domiciliari  si è appostato sotto l’abitazione dell’ex convivente, una donna di 76 anni. Prima le ha telefonato decine di volte e l’ha minacciata di morte. Il fatto è avvenuto  a Beinasco, dove  i carabinieri hanno arrestato, dopo la denuncia della vittima, un uomo di 65 anni residente a Torino, accusato di atti persecutori, per avere  violato una misura di divieto di avvicinamento alla casa dell’ex.

Alpinista precipita e muore a duemila metri

montagna_innevataLa nebbia ha  impedito all’elisoccorso di intervenire

 

Aveva 37 anni l’alpinista che è precipitato ed è morto, cadendo dalla punta del Quinzeina, a  duemila metri sulle montagne di Frassinetto, in provincia di Torino. L’escursionista privo di vita  è stato recuperato da soccorso alpino e 118, che hanno raggiunto la zona a piedi. La nebbia ha  impedito all’elisoccorso di intervenire. L’allarme è stato dato dal suo compagno di cordata.
   

Tutti sui mezzi pubblici gratis, è folla su tram e metrò. In servizio 1600 autisti di Gtt

tram colorimetro 1

L’azienda dei trasporti non segnala criticità

 

Considerevole aumento del numero di passeggeri  sui mezzi pubblici, metropolitana, tram e bus in Torino e cintura. Si ricorda, infatti, che giovedì e venerdì sono gratuiti come misura anti-smog. Gtt è attualmente impegnata con circa 900 mezzi e oltre 1.600 autisti. L’azienda comunica che si registra un notevole afflusso in particolare sulle linee 4,2,17,5,18 e in metropolitana, oltre che sulle linee SFMA (Torino-Caselle Aeroporto-Ceres) e SFM1 (Chieri-Torino -Rivarolo). Al momento non segnalate criticità.

 

 E i militanti di Legambiente hanno dato vita a un Flash mob sotto le sedi del Consiglio Regionale e del Comune per chiedere alle istituzioni  “un tavolo permanente sulla qualità dell’aria” oltre a , ridurre il parco auto, potenziare il trasporto pubblico per i pendolari che dal 2010 ha subito tagli del 7,5% e soppresso 14 linee”. Ora, dice l’associazione, ci sono  33 mila persone in meno ogni giorno sui treni piemontesi. “L’investimento della Regione per il trasporto ferroviario è solo lo 0,4% del bilancio, mentre dovrebbe essere almeno del 5%”.

(Foto: il Torinese)

Vince la città della cultura, migliaia di presenze nei musei e + 30% nei bar e ristoranti

egizio llcoda musei realemonet1Da sabato in 19.500 hanno visto la Reggia di Venaria, al Museo della Mole sono stati staccati 4mila biglietti lunedì, domenica 4500. Per Monet alla Gam quasi 3000 e 580 per altre collezioni della galleria. A Palazzo Madama 1.500 persone, al Mao 400, a Palazzo Carignano 3000

 

Solo il Polo reale è rimasto chiuso il lunedì. Tanti visitatori  al Museo Egizio e alla Gam per la mostra di Monet  e al Museo nazionale del Cinema. Lunghe code, anche di due o tre ore, ma per i turisti ne è valsa la pena: l’offerta culturale di Torino è all’altezza delle aspettative.

 

Migliaia le presenze nei musei; da sabato in 19.500 hanno visto la Reggia di Venaria, al Museo della Mole sono stati staccati 4mila biglietti lunedì, domenica 4500. Per Monet alla Gam quasi 3000 e 580 per altre collezioni della galleria. A Palazzo Madama 1.500 persone, al Mao 400.  Boom di visitatori al Museo Nazionale del Risorgimento Italiano durante i primi due giorni del Ponte dell’Immacolata. Tra sabato e domenica sono stati staccati circa 3.000 biglietti, 2.300 solo nella giornata di domenica. E il museo resta straordinariamente aperto anche  lunedì 7, e poi  martedì 8 dicembre, dalle ore 10  alle ore 18 (ultimo ingresso ore 17).

 

Negli stessi giorni alle ore 15.30 sarà possibile effettuare una visita guidata al percorso museale. La visita guidata costerà 4 euro a persona e chi sceglierà questa formula potrà entrare con un biglietto a prezzo ridotto di 8 euro. In totale, dunque, 12 euro. Sarà anche possibile visitare la mostra “Torino e la Grande guerra 1915-1918”, allestita nel salone monumentale della Camera dei deputati  italiana.

 

I bar e i ristoranti secondo Confesercenti stanno incassando il 30% in più del normale. Si spera che il trend resti positivo per tutti gli esercizi commerciali da qui a Natale e, subito dopo, grazie alla stagione dei saldi invernali.

 

 

L'incuria della collina non è un buon biglietto da visita per la città

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di Patrizio Tosetto

 

Roberto abita dall’inizio anni ’80 a cavallo tra Pecetto e Torino. Comincia a scuotere la testa. Non è tutto oro ciò che luccica.  Da dieci anni la situazione è notevolmente peggiorata. Mi fa notare immondizia lasciata sul ciglio della strada. 

 

Di mattina, freddissimo con uno splendido sole. Roberto Roveri (nella foto) mi porta a fare un giro in collina. Appuntamento alla Gran Madre.

 

Poi si prende la strada per l’Eremo. Pochi chilometri ed è un spettacolo. Dalle varie curve squarci di Torino, bellissima. La luminosità ottima esalta il tutto. Uno di quei momenti dove  si è contenti di questa nostra città. Diciamolo pure : ci si riappacifica un po’ con tutto.  Roberto abita dall’inizio anni ’80 a cavallo tra Pecetto e Torino. Comincia a scuotere la testa. Non è tutto oro ciò che luccica.  Da dieci anni la situazione è notevolmente peggiorata. Mi fa notare immondizia lasciata sul ciglio della strada. 

 

La mancata pulizia dei boschi trascina l’acqua producendo ghiaccio.  Qui è un via vai di autoambulanze che portano malati al San Camillo. E la collina è da intendere anche come biglietto da visita della città ai turisti. Non ha senso quest’incuria. Poi le siepi non curate delle ville a ridosso della strada.  Ciò probabilmente derivato dal fatto che le ville vengono abitate pochi mesi all’anno. Tante le chiamate in comune, assessorato al Verde. Solite le risposte. Interverranno con un finale risultato: niente e nulla.

 

Il ritorno in Gran Madre. E costeggiando il Po raggiungo l’ufficio in Corso Casale.  Cani con i loro padroni e, nonostante il freddo, novelli maratoneti. Sull’acqua rimbalza il sole. Incontro operai della Coop Agriforest, fondata nel 1978.  Sono preciso perché sono tra i fondatori. Sono infreddoliti ma contenti di lavorare.  È mi viene spontanea una domanda : che fanno i dipendenti del Comune in forze all assessorato? Se non sono sufficienti perché non vengono trasferiti operai di altri assessorati senza carichi di lavoro? Non si potrebbero utilizzare gli extracomunitari? 

 

Probabilmente i sindacati non sarebbero d accordo.  Pazienza. Ma si deve pur intervenire!  È solo una questione di buon senso: intervenire prima che scappano i buoi. Ma ho paura che anche su questo argomento il buon senso manchi. 

 

(Foto: il Torinese)

Giuseppe Botta, un protagonista della politica: il ricordo del figlio

botta giuseppe 2Giovedì 10 dicembre alle 18.30 messa in suffragio del parlamentare piemontese ai Santi Angeli Custodi, via Avogadro 5

 

In memoria di mio padre

 

A sette anni dalla sua scomparsa mi piace ricordare la sua cordialità nei rapporti umani ed il suo sorriso che erano un suo tratto distintivo. Non gli mancava certo la battuta divertente e talvolta ironica ma scevra da cattiverie. Un padre speciale per me; ma per moltissimi un uomo che si è occupato di ogni loro problema. La politica è stata la sua grande passione.

 

Prima ancora vi era in lui il piacere di lavorare per gli altri. Il suo modo per mantenere i rapporti con i tanti che incontrava era scrivere loro una breve lettera. Non si arrendeva alle difficoltà. Aveva il passo dell’alpino che non si perde mai d’animo e l’ostinazione del maratoneta che arriva sempre al traguardo.

 

Dai racconti e dagli aneddoti ancora oggi esce la figura di uomo prima ancora del politico educato ai valori tradizionali: la stretta di mano e il mantenimento della parola data.

 

E quando Massimiliano Borgia, l’autore del libro intervista “Giuseppe Botta. Un protagonista piemontese della Prima Repubblica” propose il titolo “Quando la politica era fatica” mio padre con garbo declinò quel titolo perché per lui la politica era stata la sua vita, quasi un grande amore.

 

Franco Maria Botta

 

Katia e Marielle Labeque al Conservatorio, rinviato "Sisters"

conservatorio torino

Lo spettacolo è rinviato a data da destinarsi a causa dell’infortunio ad una mano occorso a Marielle Labeque

 

Al pianoforte una serie di immagini sonore capaci di ricreare la colonna sonora delle vite intrecciate di due pianiste di fama internazionale

 

Si intitola “Sisters” il concerto che le sorelle Katia e Marielle Labeque eseguiranno al Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino mercoledì 9 dicembre prossimo, alle 21, per l’ Unione Musicale.  Si articolerà in un susseguirsi di brani di vari autori per due pianoforti e per pianoforte a 4 mani, che faranno da colonna sonora a un viaggio attraverso il tempo di due artiste capaci di condividere numerosi momenti di vita sia sul palcoscenico, sia nella quotidianità. “Sisters” potrebbe essere considerato alla stregua di un album fotografico, in cui ogni immagine richiama un ricordo preciso della vita delle due pianiste. Il brano “Berceuse” di Gabriel Faure ‘ è stato, per esempio, il primo che le due artiste hanno suonato insieme a sei e otto anni.

 

“Scaramouche” di Milhaud l’hanno sentito tante volte suonare dagli allievi della madre. Le danze slave di Dvorak e quelle ungheresi di Brahms erano molto amate dal padre delle due pianiste, mentre la musica di George Gershwin ha segnato il loro debutto pianistico negli Stati Uniti e il successivo magico incontro a Los Angeles con Ira Gershwin. Un altro momento memorabile è stato rappresentato dalle riprese sul Danubio delle Polke di Johann Strauss, trasmesse dalla Orf durante un concerto di Capodanno. A questo brani le sorelle Labeque hanno voluto aggiungere un omaggio alla  versione indimenticabile di Country Garden di Percy Grainger da parte di Rowlf e Fozzie dei Muppets Show.  ” Petit mari, Petit femme” di George Bizet fa parte di “Jeux d’enfants”, che riportano il pubblico ai giochi che le due pianiste condividevano da bambine.

 

Marielle e Katia Labeque sono famose in tutto il mondo per la loro straordinaria perfezione tecnica e musicale, che ha consentito loro di raggiungere le vette musicali e la fama internazionale con l’incisione della Rapsodia in blu di George Gershwin. Spesso le due artiste suonano con complessi di musica barocca, fra cui The English Baroque Soloists con Sir John Eliot Gardiner e il “Giardino Armonico” con Giovanni Antonini.  Hanno da a poco pubblicato l’album intitolato “Sisters”.

 

 

Mara Martellotta

Tanti torinesi in corteo per dire "No" a nuove gabbie

animali fiacc 15animali fiaccola 2015animali fiaccolata 15ANIMALI MICHELOTTI 15Contrari al progetto per l’ ex Zoo del Parco Michelotti

 

Domenica, marciando per le vie del centro cittadino, centinaia di persone hanno voluto chiedere al Sindaco Fassino e al Comune di Torino di abbandonare il progetto di riutilizzo dell’ex zoo di Parco Michelotti, che sia riformulato il bando in modo tale da non prevedere l’inserimento di alcun nuovo animale, a salvaguardia della fauna selvatica che transita o vive sulle sponde del Po,  che il Parco Michelotti rimanga per sempre pubblico e liberamente fruibile dai cittadini. Slogan dell’evento:  “Greenwashing? Fattoria Urbana? Bioparco? NO, PRIGIONE! Michelotti Libero!”. Il corteo è partito da Piazza Vittorio, e ha percorso tutta via Po per arrivare in Piazza Castello al presidio davanti al Palazzo della Regione. e fiaccole. L’evento è stato organizzato da Simona Donna con il supporto delle Associazioni che fanno parte del Coordinamento No Zoo.

Torino senza pioggia da più di un mese: il Po ha sete e lo smog aumenta

po638cielo nuvole tempoLe nebbie e le  nubi basse agevolano gli inquinanti a ristagnare

 

L’alta pressione favorisce la concentrazione delle polveri inquinanti nei bassi strati, creando un generale peggioramento della qualità dell’aria in città. Torino. Le nebbie e le  nubi basse agevolano gli inquinanti a ristagnare. Da più di un mese non piove e non pioverà fino alla prossima settimana, con smog e polveri sottili che sono previste aumentare.

 

Uno scenario non certo positivo se si pensa che per l’Unione Europea l’Italia è già Paese dell’Europa con il più elevato numero di morti per l’inquinamento dell’aria rispetto all’aspettativa media di vita. E la zona più colpita  dalle micro polveri è proprio la Pianura Padana.

 

Il clima secco di questi giorni fa mancare la neve in montagna e provoca anche un netto calo delle risorse idriche: nei 31 principali invasi del Piemonte , come evidenzia il rapporto di Arpa – agenzia regionale per l’Ambiente, mancano 18.1 milioni di metri cubi, rispetto alla media, -7.1%. Nel mese di novembre con -93% di precipitazioni, il Po a Isola S.Antonio, nell’Alessandrino  ha più che dimezzato la sua portata, passando da 307 a 143 metri cubi al secondo. Quasi il minimo storico, 134 metri cubi del 2011.

 

(Foto: il Torinese)