redazione il torinese

La ricca stagione al teatro Concordia

Un teatro che cresce. Una città che cresce

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Una stagione ricca di appuntamenti. Com’è nella tradizione del teatro Concordia il cartellone 2015 – 2016 mantiene le peculiari caratteristiche  di eterogeneità della programmazione che ne hanno fatto uno dei punti di riferimento metropolitani per lo spettacolo dal vivo. Tutto ciò è possibile grazie alle sinergie e collaborazioni che caratterizzano, anche quest’anno, il cartellone. Con la Fondazione Piemonte dal Vivo, in particolare, la collaborazione diventa sempre più significativa e fondamentale sottolineando in tal modo il forte radicamento del Concordia nel tessuto teatrale della regione e dell’area metropolitana. Grandi protagonisti anche quest’anno calcheranno le scene del Teatro con spettacoli di prosa, cabaret, lirica, danza, circo contemporaneo e teatro ragazzi.  Un cartellone completato da diversi, grandi concerti.

 

Ed è proprio con un grande concerto che inizia la stagione 2015 – 2016: il rock progressive di Godspeed you Black Emperor. La stagione dei concerti prosegue poi con l’appuntamento pop con Briga e con un concerto straordinario per la qualità e la fama del gruppo “The Cinematic  Orchestra”. Un grande evento tira l’altro ed ecco a dicembre il grande ritorno al Concordia in doppia data di “Subsonica”.

 

Un filone che sarà protagonista nel corso della nuova stagione del Concordia sarà sicuramente quello dedicato al teatro canzone con l’omaggio ai grandi cantautori italiani. Tangram Teatro porta in scena uno dei suoi lavori di maggior successo con “Qualcuno era …Giorgio Gaber”. Appuntamento con Fabrizio De Andrè e l’omaggio che gli tributano l’Accademia dei folli in “Attenti al Gorilla”. Un ritorno al passato con la riscoperta di un grande autore degli anni ‘50 e ‘60, Domenico Modugno, nello spettacolo “Io provo a volare” portato in scena da Gianfranco Bernardi e Gabriella Casolari. L’omaggio ai grandi cantautori è completato dallo spettacolo tutto teatrale dedicato ad uno dei capolavori di Guccini: “Via Paolo Fabbri 43” e messa in scena dalla compagnia Santibriganti.  Il teatro canzone è indubbiamente una delle forme di spettacolo più frequentate da artisti di diversa estrazione ed origine. Il programma del Concordia dedicato a questo genere è perciò completato con uno degli artisti che meglio oggi lo rappresenta: Rocco Papaleo nello spettacolo: “Una Piccola Impresa meridionale”.

 

Non mancano ovviamente i grandi appuntamenti con la prosa e il grande teatro. Ecco quindi Juri Ferrini in uno straordinario “Cyrano de Begerac” e il grande ritorno a Venaria, la città della Reggia, di Paolo Rossi e il suo personalissimo “Moliére: la recita di Versailles.” Il circo contemporaneo è ormai divenuta una forma di spettacolo vero, teatrale. Ormai non manca stagione dove non ci sia spazio per uno o più spettacoli di questo genere che tiene insieme destrezza, fisicità, danza, narrazione e musica. Il Concordia è stato tra i primi teatri a crederci. Così, grazie alla collaborazione con FLIC – scuola di circo di Torino è nata Cité – rassegna internazionale di circo contemporaneo giunto alla terza edizione. Tre appuntamenti da gennaio ad aprile con compagnie dalla Francia e dalla Spagna. Il 23 gennaio “Pop Corn Machine” con la compagnia francese Mylaika, il 12 marzo “Six Pieds sur Terre” della compagnia transalpina Lapsus e infine una anteprima nazionale con “In Tarsi” della compagnia spagnola EIA.

 

Il teatro comico e il cabaret sono da sempre tra i generi caratterizzanti la programmazione del Concordia. La stagione 2015/2016 vede alcuniconcordia teatro graditi ritorni: Dado, l’11 dicembre, apre il cartellone comico, per continuare a ridere o sorridere con i Panpers e con il nuovissimo show di Mr. Forrest. Tutti spettacoli realizzati con la preziosa collaborazione di Eventiduemila. Gli appuntamenti con la comicità sono completati da una esilarante commedia: “Grasse risate, lacrime magre” della compagnia Blusclint.

 

La stagione 2015/2016 si caratterizza inoltre per gli appuntamenti con la danza. Danza Classica sulle note dei “Carmina Burana” e con il ritorno, dopo un anno di pausa, delle pillole di danza che, prima di alcuni spettacoli, presenteranno, presso la sala foyer, le novità sulla danza contemporanea. Il tutto grazie al sostegno della Fondazione Piemonte dal Vivo.

 

Due sono gli appuntamenti con la Lirica: il 6 dicembre con il Barbiere di Siviglia di G.Rossini e ad aprile con la Bohéme di Puccini. Due spettacoli con cui prosegue, grazie all’ottimo riscontro di pubblico e di critica avuto lo scorso anno,  la collaborazione con una giovane realtà lirica del Piemonte come l’Orchestra della Regione Piemonte.

 

 

Il Concordia conferma e rafforza la programmazione dedicata ai più piccoli e alle famiglie con cinque appuntamenti, la domenica pomeriggio, dove storie e divertimento sono assicurati: le belle e intramontabili favole di Cenerentola in una rappresentazione prodotta dal Teatro Stabile di Torino e la Pimpa che si fa “Cappuccetto Rosso” con la compagnia genovese dell’Archivolto. L’animazione in forma di musical per bambini ritorna con la compagnia VerdeBlu e  personaggi tipici dell’immaginario infantile come Ercules e il Peter Pan dell’ “Isola che non c’è”. Da non perdere davvero è uno straordinario spettacolo di giocoleria per i più piccini della famosissima compagnia Gandini Juggling: “Smashed” in programmazione il 20 marzo. E, come sempre, merenda per tutti i bambini prima dello spettacolo. Completano la programmazione due novità. Per la prima volta sul palco del Concordia un appuntamento con il mentalismo di Marco Bellantuono con lo spettacolo ”Al di la del vero e del falso”.  A conferma dell’attenzione del teatro sulla nostra storia la stagione si conclude con uno spettacolo, mai come in questo periodo concordia papaleosignificativo, sulla migrazione dal Piemonte verso l’America in cerca di fortuna dalla fine dell’800 in poi: “Un biglietto per la merica” della compagnia I retroscena

 

Il teatro Concordia ha sempre posto particolare attenzione al mondo della scuola offrendo loro un variegato programma per ogni livello scolastico. Una stagione di spettacoli realizzata in stretta collaborazione con gli istituti scolastici e l’assessorato all’istruzione certamente con intenti didattici condivisi, ma anche per educare i ragazzi, ovvero il pubblico del futuro, al teatro in teatro.. Anche quest’anno sarà una stagione ricca di appuntamenti che si svilupperà attraverso una proposta di spettacoli in teatro e con appuntamenti, in particolare per i più piccoli, in biblioteca. A questa attività si aggiunge una politica dei prezzi particolarmente agevolata per gli studenti delle scuole superiori che volessero partecipare ad eventi serali in stagione.

 

Non resta che augurare  a tutti buon divertimento, buon spettacolo in un teatro che cresce. In una città che cresce.

Le aziende acquisite da investitori stranieri: opportunità o sconfitta?

lavoroSi è aggiunta da pochi giorni Pininfarina all’elenco delle illustri e storiche società piemontesi che cambiano proprietà, sede, lingua

 

di Paolo Pietro Biancone *

 

Si è aggiunta da pochi giorni Pininfarina all’elenco delle illustri e storiche società piemontesi che cambiano proprietà, sede, lingua. La Pincar, la holding della famiglia che controlla il 76% di Pininfarina, ha firmato un accordo di investimento con gli indiani. Nel dettaglio, Mahindra & Mahindra e TechMahindra acquisteranno tutte le azioni ordinarie Pininfarina detenute da Pincar, per 1,10 euro per azione, per un totale di circa 25 milioni di euro; le azioni sono attualmente in pegno alle banche e saranno liberate da tale vincolo alla chiusura dell’accordo. Gli investitori lanceranno quindi un’offerta pubblica totalitaria sulle azioni ordinarie Pininfarina sul mercato, allo stesso prezzo di compravendita delle azioni detenute da Pincar, raggiungendo circa 30 milioni. Si è trattato di un investimento estero, arrivato in soccorso di una situazione critica per l’azienda di Cambiano: la logica è, quindi, quella di salvataggio e di recupero di aziende in crisi.

 

impreseDi tutt’altra finalità l’investimento in Pirelli da parte dei Cinesi: dopo il passaggio dagli azionisti italiani al gruppo statale cinese Chemchina. L’operazione ha una struttura complessa con scatole societarie e con diversi scenari legati all’incognita dei risultati dell’offerta pubblica di acquisto che dovrebbe scattare obbligatoriamente. In questo caso, ci sarà un trasferimento all’estero di know how tecnologico, che indebolirà il territorio piemontese, a vantaggio della CinaItaldesign è ormai tutta tedesca: non c’era necessità di vendere perchè l’azienda non era in difficoltà, il rischio concreto è di trasferire il know how (la conoscenza acquisita), perdendone la parternità.

 

Sotto il profilo economico-aziendale, valutare gli investimenti da parte di cordate estere sulle aziende piemontesi, e più in generale, italiane, implica considerare il riconoscimento del valore italianità: quanto incide negli investimenti, la valutazione delle competenze maturate e della creazione del valore in senso ampio. La logica dell’investimento deve seguire criteri di sosteniblità, non solo sotto l’aspetto economico-finanziario, ma anche sotto il profilo di impatto e crescita dei territori coinvolti.

 

Questa logica di investimento è un “must” da parte degli investitori provenienti dai Paesi del Golfo, che puntano non tanto alla perfomancepininfarina delle aziende su cui investire, ma alla valorizzazone dei vantaggi per i territori. Ne è un esempio, l’investimento del Fondo Bareihn su Dainese, lo storico marchio italiano di abbigliamento sportivo protettivo, passa nelle mani del fondo di private equity del Bahrein InvestCorp, che, assistito nell’operazione da Mediobanca, ha acquisito l’80% dell’azienda veneta. La presenza globale e il network commerciale di Investcorp supporteranno l’espansione internazionale dell’azienda e la sua continua innovazione nei prodotti offerti, riconoscendo il valore e le competenze made in Italy. Plauso, dunque, a investimenti esteri che siano a supporto della piemontesità e dell’italianità delle nostre aziende.

 

 

* Director of the European Research Center for Islamic Finance

Editor in Chief European Journal of Islamic Finance

Department of Management

University of Turin

Tossico si buca davanti al figlio di pochi mesi

tossico bimboE’ venuta alla luce l’esistenza di una specie di supermarket della droga

 

Un bambino di pochi mesi sul passeggino ha assistito alla scena del padre tossico che si inietta una dose nel braccio. L’immagine si vede nelle riprese effettuate dai carabinieri nell’ambito di una  indagine sullo spaccio di droga che ha portato a 14 arresti e cinque misure cautelari a Torino. E’ venuta alla luce l’esistenza di una specie di supermarket della droga a Porta Palazzo gestito da africani che riforniva circa cinquanta clienti al giorno.
   

Quagliarella in campo per il "Cesto Solidale"

quagliarella 2 caritasIl giocatore di calcio in collaborazione con l’ A.S.D. Guardia di Finanza Piemonte, rappresentata dal Presidente Giovanni Mazzarella e la Giemme di  Pianezza, fornirà delle bandiere del Torino Calcio che saranno cedute ad offerta libera

 

La Caritas Val Noce, grazie a Don Virgilio e alla sua squadra di volontari non smette mai di sorprenderci per le iniziative che riesce continuamente a mettere in atto a sostegno di alcune decine di famiglie in difficoltà del territorio della Val Noce.

 

Da poco è terminata la raccolta alimentare che  ha prodotto circa 20 quintali di cibo, grazie allacaritas1 generosità delle persone e al contributo fornito dai numerosi volontari. Ed ecco che si riparte subito, dopo il successo dello scorso anno,  con il  “Cesto Solidale” in occasione delle festività Natalizie.

 

Ma le ulteriori novità per quest’anno sono rappresentate dalla presenza in campo, a favore del progetto, di Enti , Aziende e Personaggi di caratura nazionale. Infatti, l’azienda Caffè Vergnano  fornirà il proprio caritas2prodotto gratuitamente per ogni cesto prenotato o donato.

 

Il giocatore di calcio Fabio Quagliarella in collaborazione con l’ A.S.D. Guardia di Finanza Piemonte, rappresentata dal Presidente Giovanni Mazzarella e la Giemme (Articoli Promozionali) di  Pianezza, fornirà delle bandiere del Torino Calcio che saranno cedute ad offerta libera a chi aderirà all’iniziativa ed inoltre forniranno un contributo in denaro pari al 50 % dei costi sostenuti per la realizzazione dei Cesti Solidali” prenotati o donati. 

Circoscrizioni, la riformina dei quartieri è fatta ma sarà completa solo nel 2021

comune palazzo civicoCinque le astensioni (Altamura, Bertola, Centillo, Levi Montalcini, Onofri), quattro i voti contrari (Ambrogio, Appendino, Curto, Trombotto)

 

Più di dieci anni di sterili dibattiti,  migliaia di emendamenti in aula e polemiche infinite all’interno dell’attuale maggioranza in sala Rossa. Ma i  26 voti favorevoli nell’ultima seduta del Consiglio comunale hanno finalmente dato il via libera alla riforma delle Circoscrizioni. Accorpamento Due-Dieci e Nove-Otto entro il prossimo anno e solo 5 Circoscrizioni però nel 2021. Cinque le astensioni (Altamura, Bertola, Centillo, Levi Montalcini, Onofri), quattro i voti contrari (Ambrogio, Appendino, Curto, Trombotto).

 

 

IL DIBATTITO IN AULA

Alcuni interventi

 

L’assessore al decentramento, Gianguido Passoni, è intervenuto prima del voto finale, in quanto presentatore della delibera e impegnato come rappresentante della Giunta nel lavoro preparatorio svolto dai Consiglieri della commissione speciale per il decentramento presieduta da Laura Onofri: “Si tratta di una delibera importante che affronta quattro punti fondamentali: il rafforzamento del ruolo delle Circoscrizioni, la semplificazione amministrativa, l’assunzione di maggiore responsabilità politica da parte degli amministratori delle Circoscrizioni, l’incremento della partecipazione dei cittadini”.

 

Andrea Tronzano – Forza Italia: Forza Italia vota a favore perché a seguito di una nobile mediazione ha vinto la democrazia rappresentativa. I Consiglieri potranno verificare prima dell’approvazione le delibere di Giunta e questo andrà a beneficio delle decisioni a favore dei cittadini.
Ci sono alcuni problemi, come gli 8 consiglieri di Giunta che potrebbero appesantire i processi decisionali, ma nella sostanza i cittadini rimangono i protagonisti

 

CIRCOSCRIZIONI TORINO QUARTIERIMaurizio Trombotto – SEL: Arrivati all’atto conclusivo di questa riforma, possiamo dire di non essere soddisfatti. Siamo partiti dalla necessità di trasformare le circoscrizioni, che andavano modificate nell’assetto organizzativo e politico e credevamo, come gruppo SEL, che questa fosse l’occasione per risolvere una serie di problemi manifestatisi negli anni e cogliere le istanze suggerite dal territorio. Invece, nonostante la mole imponente di lavoro svolto e il serrato dibattito che hanno caratterizzato le sedute della commissione speciale per il Decentramento siamo arrivati ad un prodotto finale ricco di contraddizioni. Una riforma “barocca” dove prima scompare la rilevanza esterna della giunta salvo tornare attraverso la definizione tautologica di “competenza esterna”, frustrata poi dalla possibilità data ad almeno cinque consiglieri di poter richiamare alla votazione in Consiglio di circoscrizione gli atti approvati dalla Giunta. Ancora più grottesca la composizione della Giunta che vedrà affiancare ai quattro coordinatori per competenza i coordinatori di territorio, con inevitabile rischio di forti conflitti interni o, infine, il finto trasferimento di ulteriori risorse e competenze. Il risultato finale è una pasticciata finta riforma che poco cambia e che dovrà presto essere nuovamente cambiata.

 

Paola Ambrogio – Fratelli d’Italia: Saremo coerenti in questa votazione con le posizioni tenute nei mesi scorsi. Non sappiamo oggi dire se, come sostiene qualche collega, la riforma sarà o meno un fallimento. Credo sia già positivo essere arrivati a definire una riforma che non sarà il meglio ma è un punto di partenza. Noi nei giorni scorsi non abbiamo votato favorevolmente alcuni emendamenti in particolare quelli relativi agli accorpamenti. Abbiamo invece partecipato attivamente, sostenendo la divisione del territorio cittadino in otto circoscrizioni ed abbiamo ritenuto che ci dovesse essere un ruolo del Consiglio circoscrizionale. I lavori della Commissione sono stati importanti così come è stato giusto l’iter seguito nella fase finale con la ricerca di un dialogo delle forze politiche presenti in consiglio. Daremo sostegno nella fase di approvazione dello statuto, sul regolamento manifestiamo una contrarietà nell’iter seguito per definire gli accorpamenti. Essendo sostenitori di una divisione differente del territorio, non daremo il voto favorevole in questa fase.

 

Onofri – Pd: Ringrazio la Commissione che ho presieduto per il lavoro svolto, ma sul voto alla delibera mi asterrò non votando il testo emendato. Non concordo il metodo usato per giungere a questo testo. In Commissione non sono state elaborate le modifiche previste invece nella delibera, specie l’idea di una riforma fatta in due tempi. Lo Statuto del Decentramento approvato nelle scorse settimane dovrà nuovamente essere riscritto: mesi di lavoro per giungere a quel testo approvato che oggi vanno in fumo. E mi chiedo se questo compromesso non manifesti in realtà l’incapacità di sostenere da parte di questa maggioranza il forte ostruzionismo che avrebbe allungato i tempi di approvazione e bloccato i lavori del Consiglio comunale per lungo tempo.E voglio evidenziare che se la politica continua a prendere decisioni con tali modalità, non prendendo decisioni nelle sedi istituzionali preposte, la distanza tra i cittadini e il mondo della politica continuerà a non cambiare. Mi auguro che questa riforma sia funzionale alla nostra comunità, un provvedimento che considero una sfida per il futuro personale politico e amministrativo della Città.

 

Lucia Centillo – PD: I lavori della commissione avevano prodotto un documento sulla base del quale abbiamo votato uno Statuto. Per un fattosala rossa palazzo civico di coerenza e lealtà verso questa maggioranza, avevo scelto di non presentare un emendamento, che pure avevo preparato, per varare cinque Circoscrizioni soltanto. Quella che vedo oggi in aula è una maggioranza non autonoma, formatasi in intreccio con una parte delle opposizioni: se potessi tornare indietro, quel mio emendamento lo presenterei. Mi auguro che si tornio a un metodo diverso; e attenzione a metafore sulle cattedrali, quali ho sentito, poiché esiste anche la cattedrale nel deserto. Per quanto mi riguarda, continua a valere la mozione di accompagnamento votata con lo Statuto.

 

Alessandro Altamura – PD: Non vi è dubbio che questo sia un risultato da ascrivere alla politica, che lo si condivida o meno (e io non lo condivido, con una valutazione coerente con la discussione fatta in precedenza). D’altra parte, è legittimo che oggi alcuni Consiglieri rivendichino il risultato ottenuto. Io vorrei solo ricordare che nella commissione Decentramento istituita nel 2004-2006, si valutava l’ipotesi di cinque Circoscrizioni soltanto: e tra i maggiori oppositori – lo ricordo al consigliere Trombotto – vi fu allora una ex presidente di Circoscrizione, Eleonora Artesio. Oggi ci troviamo con una riforma in due atti, il cui primo atto viene votato da soli 17 consiglieri di maggioranza. Concludo con le parole di Robert Frost, scrittore preferito da John Kennedy: “avevo davanti a me due strade, ho scelto quella meno battuta”.

 

Chiara Appendino – M5S: Durante questo lungo percorso, ho sempre ritenuto che la riforma fosse necessaria, nel rispetto dei cittadini e per realizzare un autentico decentramento. In commissione avevamo appoggiato la proposta uscente. Volevamo competenze vere, la riduzione dei costi, giunte con valenza esterna: anche se siamo all’opposizione. Anche la mediazione su sei Circoscrizioni, l’abbiamo sostenuta. Non so con quale coraggio chi aveva sostenuto determinate posizioni in commissione possa oggi approvare la soluzione che ci si appresta a votare, e definirla anche una grande riforma. La consigliera Onofri ha ragione: sappiamo tutti cosa è successo, il compromesso è stato scelto a fronte dell’ostruzionismo del centrodestra. Con il risultato di avere una riforma di fatto postdatata al 2021, frutto non di una mediazione politica ma del compromesso tra interessi specifici. Una riforma che non sappiamo nemmeno se funzionerà tecnicamente: in sintesi, una riforma invotabile.

 

Fabrizio Ricca – Lega Nord: Tutti quelli che oggi vanno contro la riforma sul decentramento dico che avrebbero dovuto lavorare di più per un accordo migliore. Ai consiglieri della maggioranza che si oppongono avrebbero potuto aprire una discussione con noi. Questa è una riforma scritta nel miglior modo possibile soprattutto a tutela dei cittadini. E’ un piccolo passo avanti e nella prossima legislatura avverrà il passaggio da 8 a 5 circoscrizioni. Il nostro voto è favorevole perchè questo è un atto importante di condivisione.

Il Christmas Shop di Fondazione Paideia

Aperto tutti i giorni, festivi compresi, dalle 10,30 alle 19,30 

 

natale Paideia ChristmasUn Natale solidale a favore delle famiglie che vivono una disabilità: torna il Christmas Shop della Fondazione Paideia, aperto fino al 23 dicembre in piazza Solferino 9 a Torino. 

 

Scegliendo i regali solidali selezionati da “La Mezzaluna” per Paideia sarà possibile contribuire a un progetto importante: le donazioni ricevute saranno destinate alla costruzione di due stanze di logopedia all’interno del “Centro Paideia” per offrire ai bambini con patologie legate ai disturbi della voce, del linguaggio e dell’apprendimento uno spazio su misura in cui svolgere le attività di riabilitazione in un ambiente non medicalizzato. 

 

La Fondazione Paideia è infatti impegnata nella realizzazione del “Centro Paideia”, una struttura di circa 3000 mq in via Moncalvo 1 a Torino rivolta alle attività di riabilitazione e socializzazione per famiglie con bambini con disabilità, che verrà inaugurata nel 2017. 

 

Il Paideia Christmas Shop è aperto tutti i giorni, festivi compresi, dalle 10,30 alle 19,30 fino al 23 dicembre.

 

“Lou Dalfin – Vita e miracoli dei contrabbandieri di musica occitana”

Oggi ad Avigliana

 

lou-dalfinIl 18 dicembre , alle ore 18, presso l’Ostello del Conte Rosso di Avigliana si svolge un evento in cui verrà presentata la pubblicazione intitolata “Lou Dalfin – Vita e miracoli dei contrabbandieri di musica occitana” con la presenza dell’autore, Paolo Ferrari e di Sergio Berardo, il leader della band piemontese che eseguirà anche alcuni brani in versione acustica. L’evento chiude la mini rassegna cinematografica e culturale “Io sto con il Valsusa Filmfest”.

 

Lou Dalfin sono il gruppo più rappresentativo della musica e della cultura delle valli occitane subalpine, nonché un nome di punta del rock indipendente nazionale già vincitore della Targa Tenco. La loro musica ribelle, con più di 1.300 concerti, 11 album, incontri e lezioni impartite ogni anno a centinaia di allievi, ha conquistato i festival rock e folk di tutta Europa, i principali club italiani, le piazze dei paesi, i centri sociali, i network e il mondo del cinema.

 

Guida la band Sergio Berardo, interlocutore privilegiato per narrare una storia di confine e di confini: il margine tra montagna e pianura, lo spartiacque tra Italia e Francia, la dialettica tra strumenti e strutture della tradizione e vissuto quotidiano sostanzialmente rock’n’roll, l’occitanismo e la politica ufficiale.

 

Una biografia romanzata punteggiata da fatti, luoghi, personaggi ed emozioni in grado di informare, coinvolgere, stimolare e far riflettere non solo la galassia occitana da cui Lou Dalfin provengono, ma tutti coloro che abbiano interesse per la musica ribelle, le minoranze culturali, lo sviluppo sostenibile, il viaggio, la montagna, il circuito alternativo, la canzone d’autore, l’identità concepita come base di partenza per il dialogo con l’altro. Tutto accompagnato dal primo cd antologico nella storia dei Lou Dalfin e da un ricco apparato fotografico.

 

Massimo Iaretti

 

 

NATALE, E' FESTA A CAVAGNOLO

Distribuzione gratuita dei panettoni per gli anziani 

 

PANETTONECavagnolo, primo comune della Città Metropolitana di Torino, ospita una serie di iniziativa in vista del Natale. Sabato 19, dalle 9 alle 12.30, e domenica 20, dalle 9.30 alle 12, l’amministrazione comunale organizza, in collaborazione con Polisportiva e Pro loco, una distribuzione gratuita dei panettoni per gli anziani che hanno compiuto il settantesimo anno di età, con scambio di auguri. Le associazioni Pro loco, Aido ed Avis di Cavagnolo, nelle stesse giornate organizzano una raccolta fondi per Telethon con banchetti davanti ai supermercati ed in piazza Vittorio Veneto. E ancora domenica, alle ore 21, nella parrocchia di Sant’Eusebio, ad ingresso gratuito, alle ore 21, ci sarà – a cura della pro loco – il concerto di Natale. Infine il 24 dicembre, dopo la Santa Messa si terrà il tradizionale scambio di auguri sotto l’albero in piazza Vittorio Veneto con Babbo Natale, panettoni e vin brulè e cioccolata calda, a cura di Avis ed Aido.

 

Massimo Iaretti

Lavagno (Pd): "Assistenza agli eredi dei malati d'amianto"

Si prevede che l’accesso alle prestazioni sia garantito agli eredi delle vittime di mesotelioma che non avevano presentato istanza

 

eternit bandiereIl Governo, nel suo pacchetto di emendamenti alla legge di stabilità ha preso atto della situazione relativa al pagamento delle prestazioni assistenziali agli eredi dei malati di mesotelioma. Con questa misura, dunque, si prevede che l’accesso alle prestazioni sia garantito agli eredi delle vittime di mesotelioma che non avevano presentato istanza, riconoscendo il ritardo di emanazione del decreto interministeriale che ne stabiliva la modalità. Commenta il deputato del Pd Fabio Lavagno: “Avevo rappresentato la necessità di rimediare alla situazione che si era creata, durante un incontro al ministero del Lavoro cui ho partecipato, insieme ai rappresentati delle associazioni dei famigliari, delle sigle sindacali del Fondo nazionale e ad altri colleghi parlamentari. Pur nei limiti di una fase sperimentale si ristabilisce un punto importante riconosciuto nella Legge di stabilità dello scorso anno, ovvero che venga riconosciuto un risarcimento non solo alle vittime professionali legate all’amianto, ma anche a quelle cosiddette ambientali.

 

Massimo Iaretti

Il miracolo scippato

MIRACOLO MATTEIMIRACOLO OLIVETTIMIRACOLO SCIPPATO 1Questo libro narra la storia dei quattro imprenditori-intellettuali, protagonisti del miracolo italiano, usciti di scena tra il ‘60 e il ’64 per morte prematura e in circostanze ambigue e sospette: Adriano Olivetti, Enrico Mattei, Domenico Marotta e Felice Ippolito

 

Curiosando tra gli scaffali di una libreria torinese lo sguardo si è posato su un libro edito da “Donzelli” nel 2011: “Il Miracolo Scippato. Le quattro occasioni sprecate della scienza italiana negli anni Sessanta”, di Marco Pivato. La lettura è stata più che interessante. All’inizio degli anni sessanta, l’Italia vantava alcuni poli di eccellenza scientifico-tecnologici che il mondo le invidiava in quattro settori strategici: informatico, petrolifero, nucleare, medico. Oggi, in pieno terzo millennio, è il fanalino di coda tra i paesi più sviluppati proprio per scarsità d’innovazione e ricerca. Perché? Questo libro narra la storia dei quattro imprenditori-intellettuali, protagonisti del miracolo italiano, usciti di scena tra il ‘60 e il ’64 per morte prematura e in circostanze ambigue e sospette: Adriano Olivetti, Enrico Mattei, Domenico Marotta e Felice Ippolito. Quello di Pivato è un libro-inchiesta,  dove l’autore ricostruisce, in modo molto documentato e con tono avvincente (quasi fosse un giallo) le quattro storie svoltesi agli inizi degli anni Sessanta, il culmine del “miracolo economico”.

 

Appena quindici anni dopo la fine della seconda guerra mondiale  – dalla quale usciva sconfitta e distrutta –  l’Italia era riuscita a realizzare alcuni poli di eccellenza scientifico-tecnologici che il mondo le invidiava, proprio nei settori più avanzati e strategici: informatico, petrolifero-ingegneristico, nucleare, biomedico. Poi nel giro di pochi anni i casi Olivetti, Mattei, Ippolito e Marotta  provocarono – per ragioni diverse ma non dissimili –  il rapido declino, fino all’estinzione, dei frutti della rivoluzione informatica italiana (che aveva portato alla progettazione del primo pc e dei primi microprocessori del mondo); dell’autonomia energetica del paese, che si stava realizzando grazie all’instancabile e coraggiosa opera del fondatore dell’Eni; delle ricerche in campo nucleare, che grazie al Cnen diretto da Felice Ippolito aveva collocato l’Italia al terzo posto mondiale per la produzione di energia elettrica di origine nucleare; dell’Istituto superiore di sanità, che aveva fatto dell’Italia uno dei primi tre produttori di penicillina e il Paese in cui venivano a fare ricerca i premi Nobel stranieri per la medicina. Quattro punti fermi di un modello di sviluppo economico e sociale basato sulla ricerca scientifica vennero buttati via, aprendo la strada al declino.  Il bel libro di Marco Pivato , giornalista collaboratore del supplemento “Tuttoscienze & Salute” de “La Stampa”, nel ricostruire questa storia, offre un angolo visuale intelligente e interessante, restituendoci la fotografia di un paese che, al contrario di oggi, era all’avanguardia dell’innovazione e i cervelli non fuggivano all’estero.

Marco Travaglini