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Trascorso il Natale si spera che si avverino i mille sogni appesi all'albero di Porta Nuova

ALBERO 1 NATALEALBERO 5 NATALEALBERO 6 NATALEALBERO 7 NATALEALBERO 3 NATALEALBERO 8 NATALE ALBERO 2 NATALEALBERO 7 NATALEE’ stato ribattezzato “l’albero dei desideri e della speranza”, poiché oltre alle luminarie e ai lustrini, questo gigantesco abete possiede quegli addobbi che lo rendono un po’ più speciale rispetto a tutti gli altri alberi: sistemati ad altezza uomo, vi sono i sogni, i desideri e le speranze dei torinesi e di tutti coloro che transitano per la stazione

 

Gianni Rodari una volta scrisse : “Se io fossi il mago del Natale farei spuntare un albero di Natale in ogni casa, in ogni appartamento dalle piastrelle del pavimento”. E anche quest’anno la città di Torino non ha voluto deludere le aspettative di grandi e piccini e ha deciso di immergersi completamente nello spirito e nella magia del Natale, allestendo non solo il grande e luminoso albero di piazza Castello, ma anche l’ormai famoso albero di Porta Nuova.

 

E’ stato ribattezzato “l’albero dei desideri e della speranza”, poiché oltre alle luminarie e ai lustrini, questo gigantesco abete possiede quegli addobbi che lo rendono un po’ più speciale rispetto a tutti gli altri alberi: sistemati ad altezza uomo, vi sono i sogni, i desideri e le speranze dei torinesi e di tutti coloro che transitano per la stazione della città. Non solo luci splendenti e palline colorate, ciò che lo rende realmente lucente e sontuoso, è la presenza di centinaia di lettere e di bigliettini sparsi tra i suoi rami. Fogli di carta grandi, piccoli, colorati o strappati da qualche quaderno; tutti diversi tra loro ma tutti contenenti un messaggio speciale. Sopra ogni pezzo di carta ci sono aspettative e piccoli racconti di vita di chi, nonostante la frenesia del periodo, ha sentito il bisogno di fermarsi qualche minuto per scrivere a quel “Babbo” a cui si finisce troppo presto di credere.

 

Niente mail, niente Twitter, nessun “social”, semplicemente un foglio e una penna che insieme raccontano le ambizioni, i sogni e le fantasie di chi, passando nell’atrio della stazione, di fronte all’entrata di piazza Carlo Felice, ha voluto in qualche modo lasciare un segno. Ed ecco tornare, come ogni anno, romantiche dichiarazioni d’amore, preghiere per quel tanto agognato diciotto di “Analisi, oppure richieste più generali come tanta fortuna, tanta felicità e tanti soldi. Non ci sono però solo messaggi d’amore o biglietti spiritosi, anche quest’anno, tra palline e luci colorate, vi sono nascoste le delusioni, le frustrazioni e le preoccupazioni di chi urla a gran voce ma molto spesso non viene sentito. Si percepisce la commozione e la solidarietà per i terribili fatti di Parigi, il dolore per chi, in questo momento, sta vivendo una sanguinosa e atroce guerra, ma soprattutto si percepisce il desiderio di non voler avere più paura di un mondo che è sempre più difficile da capire e comprendere.

 

In un Natale che si è portato sulle spalle il peso di molte ingiustizie e atrocità, “l’albero dei desideri e della speranza” rappresenta quella voglia di voler continuare a credere che forse, ciò che viene chiamato “magia del Natale”, esista davvero.

 

 (Foto: il Torinese)

Simona Pili Stella

Dalla Regola di San Benedetto alle Bio Abbazie

monaci abbaziaGARAU2IL MONDO DEL BIO / di Ignazio Garau *

 

il Monastero di Plankstetten (D), seguendo la Regola benedettina e scegliendo di “Ritornare alle origini”, ha deciso di convertirsi ai metodi dell’agricoltura biologica, tanto da essere oggi conosciuto come la “Bio Abbazia”

 

La “custodia del creato” e la tutela della “casa comune” che Papa Francesco con l’enciclica ” Laudato si’ “ ha posto in grande evidenza nei mesi appena trascorsi, stante anche la gravità della situazione a cui siamo giunti, sono stati oggetto di riflessione e di impegno da parte dei credenti nel corso della storia della Chiesa. L’emergenza clima e gli allarmi smog, che risuonano da Torino a Pechino anche in questi giorni prenatalizi, ci ricordano come sia urgente l’impegno di ciascuno di noi anche nei piccoli gesti quotidiani, con l’adozione di nuovi stili di vita più sobri e conviviali. Oggi vi racconterò brevemente la scelta di alcuni monasteri.

 

L’Enciclica di Papa Francesco ” Laudato si’ ” è stata rivolta a ogni persona che abita questo pianeta, con l’intento di aprire un dialogo con tutti riguardo alla conservazione della “nostra casa comune”. La lettera pastorale del Pontefice richiama San Francesco, di cui ha assunto il nome e il cui cantico dà il titolo all’Enciclica e la introduce «Laudato si, mi Signore, per sora nostra matre Terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti flori et herba». Ma, come vi dicevo poc’anzi, non mancano nella storia della Chiesa altri esempi di Santi che hanno lasciato la loro testimonianza di attenzione e rispetto per la natura.

 

Il Santo di Assisi è sicuramente noto per il “Cantico delle creature” e il suo amore verso tutte le manifestazioni di vita (tutti ricorderete la predica agli uccelli o l’episodio del “lupo di Gubbio” che terrorizzava gli abitanti e fu ammansito dal Santo, tanto che “frate lupo vivette due anni in Agobio; ed entrava dimesticamente per le case, a uscio a uscio, sanza fare male a persona e senza esserne fatto a lui; e fu nutricato cortesemente dalla gente”).

 

Meno noto è il fatto che San Benedetto da Norcia (Norcia 480 circa – Montecassino, 21 marzo 547) fondatore dell’ordine dei Benedettini, nella sua Regola qualifica la vita monastica nel suo dovere di prendere in mano il “creato” e custodirlo per lo “scopo” per cui ci è stato dato: per la vita! E non solo conservarlo, ma anche trasformarlo continuando l’opera creatrice di Dio “con le mani dell’uomo” operanti per celebrare, appunto, il creato.

 

Si può affermare che i due santi, San Benedetto e San Francesco d’Assisi (che nacque “solo” nell’anno 1.181), rappresentano due modelli distinti, due approcci diversi al tema della “natura”.

I monaci del monastero di Monte Cassino, fondato da San Benedetto attorno al 529, seguendo la regola hanno imparato a gestire la terra mettendola a frutto e conservando la sua fertilità, diventando importanti centri spirituali, culturali ed economici in tutta Europa (e non solo). E’ conosciuto da tutti l’importante contributo dei monaci benedettini al prosciugamento delle paludi, allo sviluppo delle coltivazioni e dell’allevamento zootecnico, all’utilizzo dell’energia idraulica in tutta Europa.

San Benedetto e la sua tradizione rappresentano il momento ecologico della visione cristiana della natura.

San Francesco d’Assisi rappresenta, invece, l’aspetto della lode. Vedendo la bellezza e la grandiosità della natura, Francesco lodava il Signore e il suo «Cantico delle creature» è, appunto, un inno di lode.

 

La Regola benedettina ha stabilito l’autonomia di ogni monastero e il suo legame con il territorio in cui é insediato, così da prevedere una crescita e un progresso comuni, del convento e della regione circostante. Il motto “Ora et labora” (prega e lavora) sottolinea l’importanza che i Benedettini attribuiscono, oltre che alla vita contemplativa, anche al lavoro manuale. San Benedetto ha proposto uno stile di vita che incoraggia i monaci a rinunciare alle cose superflue e a accontentarsi di quello che il territorio nel quale vivono può offrire. L’agricoltura e l’artigianato godono della massima attenzione per garantire l’autosufficienza, ovvero l’indipendenza economica del Monastero.

 

Se un tempo praticare l’agricoltura significava garantire la conservazione dell’ambiente e delle sue risorse, oggi, con l’introduzione di modelli industriali anche per le produzioni dei campi, questo non è già scontato occorre compiere scelte precise se si vuole offrire una speranza di sopravivenza alla specie umana. L’agricoltura biologica è diventata, così, la scelta obbligata di chi vuole continuare a preoccuparsi della conservazione del creato.

 

Per questo il Monastero di Plankstetten (D), seguendo la Regola benedettina e scegliendo di “Ritornare alle origini”, ha deciso di convertirsi ai metodi dell’agricoltura biologica, tanto da essere oggi conosciuto come la “Bio Abbazia”.

Il Monastero è situato nel comune di Berching, al centro della Baviera, a circa 30 km da Norimberga, inserito in un territorio rurale che sta cercando un suo percorso di crescita sostenibile. Nell’Abbazia l’attività agricola (in prevalenza coltivazione di luppolo e cereali, che alimentano la produzione di un’ottima birra artigianale) è certificata secondo le regole dell’agricoltura biologica, così come l’allevamento del bestiame.

Sono stati creati dai monaci un hotel, un ristorante, un panificio per la produzione del pane e di prodotti di pasticceria, un laboratorio per la lavorazione della carne, oltre a un vero e proprio supermercato biologico, che serve il territorio e contribuisce alla valorizzazione dei prodotti della regione. Un vero e proprio villaggio autosufficiente, in cui non manca una fornita libreria con testi antichi, che offre ospitalità ai molti visitatori che stanno iniziando a frequentare il territorio, attirati dai percorsi ciclabili o dalla possibilità di tour nei corsi d’acqua collegati al canale Meno-Danubio (aperto nel 1992).

 

L’Abbazia è così ritornata a essere motore di sviluppo spirituale, culturale e anche economico per il territorio, seguendo le regole dell’agricoltura biologica. Il monastero di Plankstetten offre, attraverso il funzionamento del suo modello produttivo – economico, la dimostrazione che i cicli ecologici della produzione agricola e forestale, trasformazione e consumo dei prodotti, possono raggiungere la piena sostenibilità attraverso l’agricoltura biologica.

 

Ho visitato il Monastero qualche tempo fa, fermandomi a gustare i buoni piatti della cucina conventuale e senza negarmi un boccale dell’ottima birra artigianale. Ho poi fatto qualche acquisto nella loro bottega, che dispone di un’ampia selezione di vini biologici: assieme ai vini della regione anche quelli dei monaci del Monte Athos, distanti sul riconoscimento del primato del Vescovo di Roma, ma sicuramente vicini nella scelta di impegnarsi nella cura della casa comune.

 

Anche in Italia non mancano esperienze simili, come per esempio il Monastero di Siloe, collocato in un angolo ancora selvaggio della Maremma toscana, dove i monaci benedettini impegnano la loro giornata lavorativa nella coltivazione, tra le tante produzioni, di peperoncini, legumi cereali e altre erbe, seguendo le regole della biodinamica. Qui non siamo in un’antica Abbazia e le mura del convento sono state costruite secondo le norme della bioarchitettura.

 

Sul sito della Comunità si può leggere, a conferma dell’impegno per l’ambiente: “La Comunità di Siloe e il Centro Culturale San Benedetto hanno aderito ad una rete di centri per l’etica ambientale. Con la stesura di una “Carta di Intenti” si condivide l’esigenza di una azione congiunta, tesa a favorire, sostenere e promuovere la transizione ad una nuova modalità di presenza dell’uomo sul pianeta. Lo scopo è insomma la crescita di un nuovo umanesimo ecologico, che intrecci la custodia dell’ambiente con quella delle relazioni interumane e con un’attenzione forte per le generazioni future”.

 

Concludo questo racconto con le parole di Papa Francesco che nella sua Enciclica, riferendosi alla Terra, dice: “Siamo cresciuti pensando che eravamo suoi proprietari e dominatori, autorizzati a saccheggiarla … Dimentichiamo che noi stessi siamo terra (cfr Gen 2,7). Il nostro stesso corpo è costituito dagli elementi del pianeta, la sua aria è quella che ci dà il respiro e la sua acqua ci vivifica e ristora.”

 

* Presidente Italiabio

ciao@italiabio.net

 

 

Auguri da Orso, Babbo Natale con la coda

cane orsoAuguri di buone feste dal tenero Orso! I lettori non dimentichino che, spesso, i nostri amici con la coda sono molto più saggi, affidabili e sensibili di noi umani. La foto ci è stata inviata dalla lettrice T.G.

Natale con il Balletto di Mosca “La Classique”

Tra le migliori compagnie di danza classica a livello europeo, sinonimo di tradizione e serietà. Da 25 anni l’ensemble compie regolarmente tournée in Italia e per questo motivo vanta un pubblico affezionato e fedele

 

superga schiaccianoci teatro spettacoliAffascinante cartellone per Natale e S. Stefano al Teatro Superga di Nichelino: il Balletto di Mosca “La Classique” sarà in scena il 25 dicembre ore 19:30 con “Il Lago dei Cigni” e il 26 dicembre ore 21 con “Lo Schiaccianoci”. E’ la XXV tournée in Italia di una delle compagnie di balletto russo che propone ricostruzioni fedeli all’originale di Petipa e Ciaikovskj, riconosciuta dal Ministero della Cultura di Mosca.

 

 

«La nostra scelta è quella di mettere in scena balletti classici esattamente come apparirono nella loro produzione originale, quindi senza nessun tipo di adattamento alle situazioni moderne e al rinnovamento. D’altra parte il nome stesso della compagnia lascia intendere che ci atteniamo alla lunga e importante tradizione russa relativa alla danza classica. » Elik Melikov, Direttore Artistico del Balletto di Mosca “La Classique”

 

«Come sempre la ‘fila’ di un stupefacente disciplina, solisti sempre all’altezza delle situazioni (Nadejda Ivanova, la protagonista, ha sfoggiato ben ventiquattro fouettèes), con una professionalità inattaccabile … Da sottolineare, una volta ancora, la suggestività delle scene e la ricchezza dei costumi che caratterizzano gli spettacoli de “La Classique”. Successo caloroso, d’altra parte scontato, con frequenti applausi a scena aperta» Nicola Sbisà, La Gazzetta del Mezzogiorno – 16 dicembre 2012

 

Il Balletto di Mosca “La Classique” è tra le migliori compagnie di danza classica a livello europeo, sinonimo di tradizione e serietà. Da 25 anni l’ensemble compie regolarmente tournée in Italia e per questo motivo vanta un pubblico affezionato e fedele. La compagnia si pone come un baluardo della secolare tradizione della danse d’école, liberandola però dai ridondanti e obsoleti formalismi per riproporla rinnovata e adatta al pubblico odierno.

 superga cigni teatro spettacoli

L’inclinazione del pubblico odierno a mises en scène  dei grandi classici con caratteristiche stilistiche e sostanziali più moderne è stata perfettamente intesa da Elik Melikov, imprenditore e uomo di teatro che, nel 1990 dando i natali al Balletto di Mosca “La Classique” insieme a Nadeja Pavlova, ha portato avanti con successo la carriera di direttore artistico, contraddistinguendosi inoltre per l’organizzazione delle più importanti manifestazioni ufficiali della Città di Mosca.

 

Il Balletto di Mosca “La Classique” dal 1990 è costituito con il riconoscimento del Dipartimento della Cultura della Città di Mosca – Moskoncert. Tra le sue fila annovera circa cinquanta elementi di elevato talento provenienti da blasonate strutture come il Bolshoi di Mosca, il Kirov di San Pietroburgo, i Ballets Theatres di Kiev e Odessa.

 

Tra tutti i ballerini, provenienti dalle migliori accademie e scuole russe, spiccano la splendida étoile Nadeja Ivanova, ballerina affascinante per capacità interpretativa e padronanza tecnica, al Teatro Superga protagonista de Il Lago dei Cigni, e Ekaterina Shalyapina,  leggiadra e energica Clara ne Lo Schiaccianoci.

 

Il Balletto di Mosca “La Classique si è esibito in passato anche nei più prestigiosi teatri di Inghilterra, Francia, Austria, Norvegia, Israele, Thailandia, Taiwan, Cina, Giappone, Nuova Zelanda e Australia riscuotendo grande successo di pubblico e di critica.

L’ensemble ha in repertorio tutti i grandi capolavori del balletto dall’emozionante “Trilogia Čajkovskij” (Il Lago dei Cigni, Lo Schiaccianoci, La Bella Addormentata) a titoli meno noti ma di altrettanta bellezza Giselle, Cenerentola, La Bayadère, Paquita, Don Chisciotte e Coppelia. Ai balletti più celebri si aggiungono altri spettacolari allestimenti come La Vedova Allegra ispirato all’omonima operetta di Franz Lehar, Le Notti di Valpurga (scena danzata tratta dall’opera lirica Faust di Charles Gounod).

 

 

I Solisti del Balletto di Mosca “La Classique”

 

 

NADEJA IVANOVA

Nel 1991 entra nella rinomata Scuola di Danza dell’Opera di Perm e nel 1999 si diploma con lode. Lo stesso anno entra a far parte Teatro dell’Opera di Ekaterinburg ricoprendo il ruolo di solista. Nadeja nel 2003 si trasferisce a Mosca e diventa solista del Balletto Nazionale Russo diretto da Vladimir Moiseyev. A partire dal 2006 la Ivanova lavora con il Balletto di Mosca “La Classique”. Nel corso della sua carriera riceve importanti riconoscimenti: nel 1998 le vengono assegnati due prestigiosi premi, il diploma al “Prix de Lausanne” (Svizzera) e il Premio speciale “The Hope of Russia”, al 4° Concorso Internazionale di Balletto intitolato “Vaganova Prix” (San Pietroburgo, Russia). Inoltre ottiene il terzo premio, il premio delle Preferenze degli Spettatori e il premio Nina Ananiashvili al Concorso Internazionale di Balletto di Perm (Russia). Nel 2001 vince il secondo premio al Primo Concorso Internazionale dei giovani ballerini (Kazan, Russia). Dal 2006 è la prima ballerina del Balletto di Mosca “La Classique”. Il suo repertorio comprende i principali ruoli di tutti i balletti classici: la Principessa Aurora ne La Bella Addormentata, Svanilda in Coppelia, Giulietta in Romeo e Giulietta, Cenerentola in Cenerentola, Odette/Odile ne Il Lago dei Cigni, Kitri in Don Chisciotte, Clara in Lo Schiaccianoci, Giselle in Giselle.

Al Teatro Superga interpreterà Odette/Odile ne Il Lago dei Cigni.

 

EKATERINA SHALYAPINA

Ekaterina nel 2000 si diploma presso la Ulan-Ude Ballet School (la capitale della Buryatiya, Russia). Mentre è ancora studentessa nel 1999 inizia la sua carriera da solista nella Ulan – Ude Ulan – Ude State Academic Opera and Ballet Theatre dove rimane fino al 2002, quando si trasferisce a Mosca. Entra nel Balletto Nazionale Russ diretto da Vladimir Moiseev interpretando i ruoli principali. Tra i premi che si è aggiudicata il terzo Premio alla 7° edizione del All Russia Ballet Competition “Arabesk” (città di Perm, Russia). Nel settembre 2007 entra a far parte del Balletto di Mosca “La Classique” tra i solisti. Con questa compagnia partecipa alle tournée di successo all’estero, interpretando Il Lago dei Cigni, Lo Schiaccianoci, Romeo e Giulietta, Giselle, La Bella Addormentata, Cenerentola, Don Chisciotte. Al Teatro Superga interpreterà Clara ne Lo Schiaccianoci.

 

DMITRIY SMIRNOV

Diplomato nel 1993 alla scuola, celebre in tutto il mondo, del Balletto di Mosca. Come primo ballerino della rinomata compagnia di danza “La Classique” Dmitriy Smirnov appassiona gli amanti della danza dal 2002. Ha partecipato ai tour di grande successo e con cadenza regolare nel Regno Unito, Taiwan, Austria, Spagna, Francia, Italia. Il suo repertorio personale comprende i personaggi principali de Il Lago dei Cigni, Lo Schiaccianoci, Romeo e Giulietta, Paquita, Chopeniana, Giselle, La Bella Addormentata, Cenerentola, La BayadereAl Teatro Superga interpreterà Principe Siegfried ne Il Lago dei Cigni.

 

ALEXANDR TARASOV

Alexandr nasce nel 1989 a Kungur, nella regione di Perm. All’età di 11 anni entra in una delle più famose scuole di danza in Russia, la Scuola di Danza dell’Opera di Perm, dove si diploma nel 2007. Nello stesso anno a Mosca entra a far parte dei solisti del Balletto Russo sotto la direzione di Vyacheslav Gordeev . Da settembre 2010 il giovane e promettente ballerino fa parte dei primi ballerini del Balletto di Mosca “La Classique”. Durante la stagione passata ha partecipato con successo ai tour regolari della Compagnia in Regno Unito, Italia e Francia con l’esecuzione dei personaggi principali nei balletti Lo Schiaccianoci e Coppelia, La Bella Addormentata, Il Lago dei Cigni e GiselleAl Teatro Superga interpreterà il Principe Schiaccianoci ne Lo Schiaccianoci

 

Natale grigio nebbia: il tempo continua a favorire la cappa di inquinamento su Torino

NEBBIA3NEBBIA2NEBBIA1Venerdì 25 Dicembre: nebbia, temperatura minima 6°C, massima 8°C

 

Sarà un Natale caratterizzato da nebbia , qualche nube e temperature relativamente miti. Condizioni meteo che purtroppo favoriscono la presenza dello smog.  Superano i 100 microgrammi al metro cubo  le Pm10 in città. Si spera che il biglietto calmierato a 1,50 euro introdotto dal 26 al 29 per consentire l’uso dei mezzi pubblici a prezzo popolare per una giornata intera, incentivi l’impiego di tram e metrò, così da ridurre il traffico. L’allerta massima, il colore viola sta caratterizzando questi giorni In città, dove non piove da quasi due mesi e il tempo stabile e soleggiato favorirà il mantenimento della cappa di smog. Negli ultimi venti giorni le polveri sottili sospese nell’aria hanno sempre superato i limiti di legge. I giorni di sforamento nel 2015 sono stati oltre il doppio di quelli stabiliti dalla legge: 73 rispetto a un massimo di 35. Ecco il meteo di Natale e Santo Stefano.

 

Venerdì 25 Dicembre: nebbia, temperatura minima 6°C, massima 8°C. Probabile presenza di nebbia diffusa al mattino, molto nuvoloso o coperto al pomeriggio, banchi di nebbia di sera. Nella giornata temperatura massima di 8°C alle ore 15, la minima alle ore 8 sarà di 6°C. Venti deboli da Ovest-Sud-Ovest al mattino con intensità di circa 4km/h, assenti al pomeriggio, deboli da Ovest-Nord-Ovest alla sera con intensità di circa 3km/h. La visibilità più ridotta sarà alle ore 23, di 60m.

 

Sabato 26 Dicembre: probabile nebbia. Durante il giorno la temperatura massima sarà alle  15: 7°C, la minima 4°C alle ore 23. Venti deboli provenienti da Ovest-Sud-Ovest con intensità di circa 3km/h, deboli da Ovest di sera con intensità di circa 3km/h. La visibilità più ridotta alle ore 21 e sarà di 50m.

 

(Foto: il Torinese)

MINORANZA CIRCOSCRIZIONE 7: "CONTRO ARROGANZA PRESIDENZA E MAGGIORANZA"

Circoscrizione_7“SE NECESSARIO PRESENTEREMO RICORSO AL TAR”

 

Riceviamo e pubblichiamo

 

I sottoscritti Consiglieri della Circoscrizione 7,  dichiarano che le procedure utilizzate dal Presidente della Circoscrizione 7, Emanuele Durante, e dal Direttore Dott. Paolo Denicolai in occasione del Consiglio del 22/12/2015 non seguono i Regolamenti. Nel Consiglio del 14/12/2015 sono state date ai Consiglieri le Delibere non vistate dalla ragioneria comunale…..la Minoranza lo ha fatto presente e si è rinviato il Consiglio Il giorno 16/12/2015 è stato riconvocato il Consiglio senza prima la convocazione della Capigruppo come prevede il Regolamento della Circoscrizione 7, la Minoranza lo ha fatto presente al Segretario Generale Penasso che ha chiamato il Direttore Denicolai e il Consiglio è stato riconvocato.

 

Nel Consiglio del 17/12/2015 sono stati presentati degli emendamenti alle delibere all’Ordine del Giorno da più gruppi politici Copia degli emendamenti ammissibili  sono stati inviati, via mail, a tutti i capigruppo il 21/12/2015 ad eccezione del Consigliere Moiso che da sempre riceve il materiale cartaceo in cartellina. Questa volta, sicuramente colpa della fretta, tutto ciò non è avvenuto. Dopo la conferenza dei capigruppo, convocata il 21/12/2015, alle ore 19.30, è stato inviato a tutti i consiglieri, via mail, il plico del Consiglio.

 

Anche questa volta il Consigliere Moiso non ha trovato il materiale cartaceo in cartellina. Nel Consiglio del 22/12/2015 è stata sollevata la questione ma è stato risposto che la volontà politica era quella di andare avanti ugualmente. Il Direttore della Circoscrizione 7 ha evidenziato di non essere al corrente della questione ma non ha ritenuto necessario interrompere il Consiglio. Nella stessa serata, si è evidenziato che la votazione degli accorpamenti degli emendamenti non poteva essere svolta con una singola votazione ma dovevano esserci un numero di votazioni pari alle parti della delibera emendata.

 

Anche questa volta, sia il Direttore che il Presidente, hanno deciso di continuare il Consiglio senza modificare il numero delle votazioni per gli emendamenti e senza verificare se la procedura utilizzata fosse corretta. Secondo noi  visto che anche ieri sera non sono stati rispettati i Regolamenti  la seduta del Consiglio del 22/12/2015 non ha validità bbiamo inviato la lettera in allegato al Segretario Generale Penasso, che oralmente ha risposto che l’Atto è valido pur essendoci delle irregolarità nel rispetto dei regolamenti e che si può fare ricorso al Tar. Ora aspettiamo una risposta scritta dal dott. Penasso e poi proseguiremo con Ricorso al Tar.

 

Francesco POERIO         F I                               Daniele MOISO                    LN

Maria Luigia ANTONACCI          FI                Alessandro CUSANNO       LN

Fabio VERSACI    M5S                            Roberto ROMANO             Udc

Patrizia ALESSI              FdI                             Massimo CALLERI            No Euro

Guariniello in pensione ma il suo pool proseguirà il lavoro

Raffaele GuarinielloArmando Spataro manterrà in funzione il gruppo di lavoro

 

Raffaele Guariniello va in pensione ma il capo della procura di Torino, Armando Spataro, manterrà in funzione il gruppo di lavoro del pm. Un bando interno, infatti, è stato rivolto ai magistrati dell’ufficio, spiegando che è possibile proporsi come coordinatore del pool sulla sicurezza sul lavoro e la tutela del consumatore. Guariniello, come è noto,  sarebbe dovuto andare in pensione alla fine dell’anno, ma ha dato le dimissioni già un paio di settimane fa.

Litigano per la fidanzata e il figlio ferisce mamma e papà

RivoliI  carabinieri hanno arrestato per tentato omicidio e maltrattamenti in famiglia il giovane di 26 anni

 

Durante un litigio  ha lanciato un coltello contro il padre: lo ha ferito al viso  e ha poi colpito alla testa la madre con un aspirapolvere. L’episodio è avvenuto a Coazze. I  carabinieri hanno arrestato per tentato omicidio e maltrattamenti in famiglia il giovane di 26 anni. Il litigio è scoppiato per argomenti relativi alla relazione con la fidanzata dall’aggressore, che non si trovava in casa in quel momento. I genitori sono stati portati all’ospedale di Rivoli dove guariranno in 10 giorni.

PIERO IL "LUNGO" E LA FOTO SUL CALENDARIO DELLE FESTE: LASCIATECI IN PACE ALMENO A NATALE

FASSINO BABBO NATALEFASSINO NOSIGLIAfassino madonnaAVVISTAMENTI / di EffeVi

 

MADONNA CON FASSINO Forse siamo troppo attaccati a un’idea antica di Natale: ma ricevere all’uscita della messa di Avvento un calendario con la foto del sindaco Fassino, in corsa per la rielezione, lascia un senso di fastidio. Possibile che non si riesca a tenere neppure questa festa fuori dalla campagna elettorale?

 

Altro che “Presidente operaio”: il Sindaco Fassino, in corsa per una rielezione non scontata, ce la sta mettendo tutta per entrare ogni giorno nelle nostre vite e ricordarci, neppure troppo sottilmente, che lui si muove, opera, pensa, fa, organizza, si preoccupa, regge i fili e, possiamo dire, fa miracoli. E’ dappertutto. Non c’è giorno senza che La Stampa, per dire, ci propini fotonotizie o articoli con le gesta del sindaco-candidato – spesso più volte nella stessa edizione. Rai Regione ci tiene ricordarci i suoi antenati, cioè i cinegiornali Luce e la Settimana Incom.

 

Sono tempi grami per la persona che voglia passare un sereno Natale senza essere bombardata da messaggi continui di propaganda elettorale. Per dire, chi tenta di vivere un Natale nella dimensione un po’ più spirituale – anche secondo i moniti di Papa Francesco e del nostro vescovo – si ritrova la campagna di Fassino anche in chiesa: all’uscita della messa ti mettono in mano un calendario in cui campeggia una bella foto del vescovo che stringe la mano al Sindaco uscente.

 

Intendiamoci, nessuno scandalo: il vescovo di Torino non è nuovo a uscite talvolta un po’ incongrue. L’attacco alla “movida” gli fruttò una grandinata di polemiche, col bel risultato di avere il successore di San Massimo vescovo fatto bersaglio di lazzi e risposte beffarde, sui giornali cittadini, da parte di osti e birrai. Né siamo ipocriti o smemorati: è un diritto-dovere del vescovo, in buona coscienza, di orientare le coscienze dove ritiene sia meglio per la comunità cittadina. 

 

Ma le occasioni non mancano: per dire, già un mese fa un importante giornale cittadino aveva dedicato un’intera paginata a un fotomontaggio sul tema: “Nosiglia e Fassino: solo insieme si vince la povertà”. I due erano raffigurati insieme mentre facevano la spesa di solidarietà per il banco alimentare; in realtà ognuno era andato per conto proprio – a una Coop diversa, ovviamente – ma al giornale era parso opportuno mostrarli anche fisicamente insieme. Una operazione certamente efficace, ma insomma, un po’ sguaiata.

 

Il Sindaco Fassino lo capiamo: è un solido politico vecchia scuola che lotta per la rielezione in un clima difficile e completamente diverso dal sistema nel quale si è formato, una specie di dinosauro a cui nessuno osa dire che un asteroide ha colpito la Terra e che la sua specie si è estinta. Quindi giochi la sua partita: io personalmente non sono smosso da fotografie en travesti da Babbo Natale, con le pettorine o da chierichetto. Ma è un fatto personale. 

 

All’arcivescovo di Torino, invece, si richiederebbe – anche in tempi di linguaggi à la Papa Francesco – un minimo di misura e di rispetto per fedeli pensanti – quei pochi che restano: si esprima, guidi, orienti i fedeli per Fassino se vuole. Ma ci risparmi il calendario della diocesi con la foto Piero detto Il Lungo (ché se poi le elezioni andassero diversamente, dovremmo tenercelo comunque per un anno in casa): alla galleria del Sindaco in campagna elettorale ormai manca soltanto un’immagine di Madonna con Fassino. E soprattutto, tutti e due, lasciate almeno il Natale fuori dalle elezioni comunali.