Ieri si sono formate lunghe code davanti al teatro Carignano dove è stato allestito un maxischermo per qualche centinaio di torinesi che non sono riusciti ad entrare per assistere all’ultimo faccia a faccia tra Piero Fassino e Chiara Appendino prima del ballottaggio. L’incontro è stato organizzato dalla Stampa e moderato dal direttore del quotidiano, Maurizio Molinari. Si è parlato a 360 gradi sui problemi della città, dall’occupazione alla sicurezza, alle periferie. Ha tenuto banco anche il tema della povertà, in particolare si è affrontata la questione del reddito di cittadinanza che Appendino vorrebbe erogare subito “per aiutare persone nella ricerca del lavoro” . Ma Fassino cerca di essere realista: «Per una famiglia di quattro persone
ci sarebbe un reddito di oltre 1.600 euro senza lavorare: io lo trovo iniquo. Come reddito di accompagnamento, il Comune lo stanzia già aiutando 25 mila persone», Poi, anche qualche battuta: Fassino dice che in caso di vittoria prenderebbe nella sua squadra la candidata grillina, mentre lei, molto seriosa, afferma che la sua squadra l’ha già scelta. Poi la cultura: entrambi i candidati concordi sulla necessità di razionalizzare le risorse per eventi e manifestazioni. Il tema caldo della Tav: Appendino contraria, ma favorevole a linea 1 e linea 2 della metropolitana.A chi la accusa di dire tanti “no” la candidata afferma che invece dice tanti “sì”, anche alla Città della Salute su cui si è molto polemizzato: lei è favorevole, purché si faccia con soldi pubblici. Restano tre giorni pieni di campagna elettorale, poi il sabato pausa di riflessione e domenica il responso alle urne.
Coniolo capitale del Folk
Da questo venerdì 17, per tre giorni, Coniolo, centro collinare del Monferrato che si affaccia sulla valle del Po, diventerà una capitale della musica tradizionale del Piemonte, con molti gruppi provenienti dalle valli del torinese. Torna “Coniolo in folk”, festival di musica popolare organizzato dall’associazione Coniolo è, con il patrocinio del Comune al Centro sportivo Cascine Frati. Sino a domenica sette gruppi proporranno brani ed arie che risentono della tradizione piemontese ed occitana. Si parte alle 21.12 con Polveriera Nobel, gruppo nato nel 2004 tra la Valsusa e la Valsangone che anticiperà i valdostani L’Orage con la loro proposta di “rock della montagna”, con il recente disco “Macchina del tempo” e, alle spalle, una collaborazione con Francesco De Gregori. Il sabato è tutto all’insegna dell’Occitania con lo stage di danze popolari, dalle 16, a cura di Daniela Mandrile. La serata, invece, partirà con i Lou Tapage che faranno da battipista per i Lou Dalfin, mostri sacri del settore, con oltre 1400 concerti. Qui proporranno il nuovo disco “Musica Endemica” pubblicato il 1 aprile scorso a presentato a Borgo San Dalmazzo. Domenica sera, invece, l’ouverture sarà a cura del gruppo Baraonda Meridionale di Casale, nato nel 2004 ed ispirato alla notte della Taranta, vissuta durante un viaggio nel Salento. Infine una chicca per un folkcontest: la presenza e la musica di Paolo Bonfanti e la sua band, gruppo rock che presenterà per lo più brani tratti da “Back home alive”, registrato dal vivo nel febbraio 2015 al Teatro Municipale di casale Monferrato. Inoltre verrà premiato Paolo Bonfanti, musicista, cantante e produttore discografico per la sua capacità di fare convergere diverse esperienze musicali e dare così vita ad una miscellanea affascinante ed originale. Per ogni serata il prezzo del biglietto è di 8 euro, chi acquista biglietti per le tre serate pagherà invece diciotto euro.
Massimo Iaretti
Lo scorso anno il Pil del Piemonte è cresciuto dello 0.75, in linea con la media nazionale di +0.8%. E’ un’inversione di tendenza rispetto al -0,6% dal 2010 al 2014. Lo rileva la relazione annuale dell’Ires Piemonte. Sono positivi i dati dell’occupazione, che sale di 1,4 punti e il tasso di disoccupazione è calato dall’11,3% del 2014 al 10,2%. Ci sono 26 mila occupati in più, 21 mila i disoccupati in meno.
Diverse impronte e tracce organiche di Gabriele Defilippi e Roberto Obert e anche tracce di urina molto probabilmente della vittima, Gloria Rosboch, sono state riscontrate dai carabinieri del Ris di Parma sulla Renault Twingo dove, lo scorso 13 gennaio, l’insegnante venne uccisa, a Castellamonte. I riscontri sono contenuti in una relazione consegnata alla procura di Ivrea. La perizia
conferma che solo loro due, Defilippi e Obert erano sulla scena del crimine. Infatti non ci sono tracce di altri soggetti. Le tracce di Defilippi sono state individuate sul sedile posteriore dove era seduta Gloria, mentre quelle di Obert sono sul sedile di guida, a possibile conferma della tesi che Obert si trovava al volante mentre Defilippi strangolava l’ insegnante. Oltre a Gabriele e all’amante-amico, per il delitto è in carcere anche Caterina Abbattista, madre di Defilippi ed è indagata a piede libero Efisia Rossignoli, la cameriera accusata di essere la telefonista della truffa da 187mila euro ai danni della sua ex insegnante.
Diciassettenne muore cadendo dal balcone di casa sua
La giovane sarebbe scivolata all’indietro mentre si trovava seduta sulla ringhiera del balcone
Ieri sera a Torino, in una palazzina di via Porporati, una ragazzina di 17 anni ha perso la vita cadendo dal balcone della sua abitazione situata al quinto piano. La terribile tragedia sarebbe avvenuta poco prima dell’ora di cena: la giovane di origine bengalese -secondo i primi accertamenti- sarebbe scivolata all’indietro mentre si trovava seduta sulla ringhiera del balcone con i piedi appoggiati su una sedia. Nonostante sia stato fatto di tutto per rianimare la ragazza, l’intervento dei medici del 118 è stato vano, poiché la giovane al momento dell’arrivo dei soccorsi era già morta.
I genitori, che al momento dell’accaduto stavano pregando per il Ramadan vicino alla diciassettenne, non riescono a darsi pace e ancora increduli parlano di un possibile malore che la figlia può aver improvvisamente avuto. I carabinieri che indagano sulla vicenda hanno sequestrato il cellulare della giovane (caduto insieme a lei) per analizzarlo: al momento non è stata ancora esclusa del tutto l’ipotesi che potrebbe essersi trattato di un suicidio. La mamma che avrebbe assistito in prima persona all’accaduto, è stata ricoverata in ospedale in stato choc.
Simona Pili Stella
(foto archivio)
La Regione contro il caporalato
Il Piemonte approva la legge contro il caporalato nei confronti dei lavoratori stagionali nell’agricoltura. Lo fa con la terza Commissione, riunita l’8 giugno in sede legislativa, che a maggioranza – astenuta Forza Italia – ha reso legge la proposta numero 200 relativa a “Disposizioni per la sistemazione temporanea dei salariati agricoli stagionali nelle aziende agricole piemontesi. Modifica della legge regionale 5 dicembre 1977, numero 56 (Tutela ed uso del suolo)”.
Il primo articolo chiarisce le finalità della nuova norma: “Ai fini del supporto all’attività lavorativa stagionale in agricoltura, nonché per prevenire lo sfruttamento ed il fenomeno del caporalato, è data facoltà agli imprenditori agricoli professionali di accogliere temporaneamente salariati agricoli stagionali nei periodi di raccolta della frutta e di attività correlate alla coltivazione”.
Il Movimento 5 stelle avrebbe preferito parlare di “contrasto” e non di “prevenzione” del caporalato, in quanto “il fenomeno è purtroppo già presente in Piemonte”.
In mattinata la seconda Commissione aveva dato parere favorevole alla proposta 200, per quanto di sua competenza.
Si è così arrivati alla seduta pomeridiana, dove con ampia condivisione il provvedimento è passato: si punta alla valorizzazione e al recupero del patrimonio agricolo, alla tutela, all’efficienza delle unità produttive e al miglioramento dello svolgimento dell’attività lavorativa stagionale di raccolta dei prodotti agricoli e al fine di contrastare lo sfruttamento ed il fenomeno del caporalato, incentiva la sistemazione temporanea dei coltivatori stagionali nelle aziende agricole piemontesi durante i periodi di raccolta dei prodotti della terra giunti a maturazione e attività correlate.
Le norme sono rivolte principalmente ai soggetti titolari di aziende agricole e imprenditori agricoli professionali che intendono avvalersi di manodopera stagionale al di fuori dei flussi migratori ed accoglierla durante il periodo della durata del rapporto di lavoro mediante la realizzazione di locali ad uso abitativo.
Per migliorare le condizioni di svolgimento dell’attività lavorativa stagionale di raccolta dei prodotti agricoli, la Giunta regionale collabora alla pianificazione degli interventi di sistemazione logistica e supporto dei lavoratori stagionali, attraverso il coinvolgimento delle Aree Vaste, Unioni di Comuni, Amministrazioni locali e organizzazioni del terzo settore. Nell’ambito delle aziende agricole è ammesso il recupero di strutture esistenti non residenziali fino ad un massimo di duecento metri quadrati di superficie che, strumentali all’azienda, sono da destinare ad alloggi temporanei di salariati agricoli. Sempre 200 metri quadri per i prefabbricati, mentre sono previsti 2mila metri quadri per gli attendamenti.
È anche previsto un contributo fino a un massimo di 25mila euro per interventi realizzati con un accordo tra Giunta e enti locali, per la realizzazione delle strutture che contengano i lavoratori.
GM – www.cr.piemonte.it
Appendino: "Le nostre proposte per l'economia"
Nel nostro programma abbiamo inserito proposte concrete per far ripartire l’economia di Torino.
È nostra intenzione rilanciare la grande tradizione produttiva e il segnale politico che abbiamo voluto mandare è stato chiaro riunendo in un solo assessorato tutte le attività produttive dell’agricoltura, alla manifattura, al turismo, dai servizi al commercio.” Ha commentato Chiara Appendino in riferimento ai dati della Camera di Commercio di Torino presentati da Vincenzo Ilotte. “Vorrei ricordare alcune proposte concrete: per l’agricoltura la ricostituzione della commissione agricoltura (Torino è la seconda città della provincia di Torino per numero di aziende agricole), il fondo da 5 milioni di Euro dai tagli agli sprechi della politica per inserire i giovani nelle PMI assistendole nel ricambio generazionale, la riorganizzazione del Comune per garantire la sburocratizzazione, maggiore attrattività dei fondi europei.
Inoltre la città va riaperta al merito dopo 20 anni di governo delle stesse persone. Gli assessori esterni scelti per merito e competenza sono una prima risposta e tale modello sarà applicato anche alle aziende partecipate nelle quali saranno inseriti nel sistema di governance giovani professionisti e imprenditori per garantire quel ricambio che manca da troppi anni. In relazione al TAV, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha parlato nel suo libro di un “investimento fuori scala e inutile, soldi impiegati male”. Sempre Renzi: “Prima lo Stato uscirà dalla logica ciclopica delle grandi infrastrutture e si concentrerà sulla manutenzione delle scuole e delle strade, più facile sarà per noi riavvicinare i cittadini alle istituzioni. E anche, en passant, creare posti di lavoro più stabili”. Ancora Appendino:”Considero irresponsabile, invece, chi ha lasciato indietro una larga fetta di popolazione facendo sì che aumentasse il divario sociale e la povertà. Dobbiamo tornare a mettere al centro le esigenze delle persone che sono state lasciate indietro in questi anni”.
SAITTA: "SULLE MOLINETTE QUALCUNO FA SCIACALLAGGIO"
In questi giorni qualcuno sta cercando di spaventare gli abitanti della zona delle Molinette diffondendo una grande falsità: dicono che con la realizzazione del Parco della Salute, le Molinette e gli altri ospedali (S. Anna, Regina Margherita, CTO), verranno chiusi.
Occorre essere molto chiari: il Parco della Salute che sorgerà nell’are ex Fiat Avio (quindi a poca distanza dalle attuali Molinette e in una zona ben servita dai mezzi pubblici), ospiterà un nuovo e moderno ospedale con 1.040 posti letto dove si concentreranno le alte complessità oggi presenti alle Molinette, Regina Margherita S. Anna e CTO, ma non solo: il nuovo Parco della Salute diventerà polo universitario, della ricerca e della didattica ed incubatore d’impresa per il settore collegato alla medicina.
L’edificio dell’attuale CTO, ristrutturato e ammodernato, sarà un importante ospedale con più 500 posti letto e garantirà tutti i servizi ospedalieri: medicina, chirurgia, anestesia, rianimazione, ortopedia, ostetricia, pediatria, cardiologia, terapia intensiva, neurologia, psichiatria, oncologia, oculistica, otorinolaringoiatria, urologia, e naturalmente il Pronto Soccorso, oltre ai servizi come radiologia, ecografia, laboratori, ecc.
Quindi il territorio intorno alle attuali Molinette non sarà certo abbandonato, ma potrà contare su una grande struttura ospedaliera all’avanguardia in grado di offrire all’utenza migliori servizi sanitari rispetto a quelli che oggi sono dislocati nei diversi ospedali.
Grazie a Piero Fassino, che sin dall’inizio ha sostenuto il progetto della Regione, nei prossimi anni sarà avviata un’importante riqualificazione della struttura delle Molinette, il che vorrà dire rendere migliore il quartiere e tutta l’area intorno a piazza Carducci e il lungo Po.
È grave, quindi, che qualcuno strumentalizzi le preoccupazioni dei cittadini e diffonda allarmi infondati utilizzando i giorni della campagna elettorale per eleggere il Sindaco della città.
È bene aver chiaro invece che non realizzare il Parco della Salute metterebbe a rischio il futuro delle Molinette: lo ha ricordato bene in questi giorni un luminare come il prof. Salizzoni. Le Molinette oggi sono un ospedale vecchio e non fare niente vorrebbe dire condannarlo a un ineluttabile declino, alla chiusura di reparti e servizi, alla fuga dei professionisti più qualificati e dei pazienti. E aumenterebbe ancor di più il numero dei piemontesi, che non trovando risposte sanitarie adeguate, si andrebbero a far curare altrove, in Lombardia come in Veneto, mentre noi vogliamo che i nostri pazienti possano essere curati bene qui da noi. Ecco perché lavoriamo per collocare le eccellenze in una nuova struttura moderna e tecnologicamente avanzata e per riqualificare l’offerta sanitaria alla popolazione.
Con Sergio Chiamparino e Piero Fassino abbiamo deciso di affrontare con determinazione questa sfida, per realizzare a Torino una grande infrastruttura sanitaria e non solo, in grado di reggere il passo con quella che sorgerà a Milano nell’area dell’Expo. L’edilizia sanitaria è materia di competenza della Regione e non ci faremo bloccare da chi non vuole fare nulla o da chi si illude di tornare a progetti vecchi, superati e che ci farebbero perdere i finanziamenti nazionali.
Antonio Saitta
Assessore regionale alla sanità
(foto: il Torinese)
Nel pomeriggio di mercoledì 15 giugno verrà aperto ai veicoli il nuovo Sottopasso di piazza Statuto, in entrambe le direzioni
Con l’apertura del tunnel sotto la piazza si aggiunge un nuovo e fondamentale tassello per completare il Passante Ferroviario. Infatti, il nuovo Viale della Spina costituisce una delle più grandi e “rivoluzionarie” opere di viabilità infrastrutturale di Torino, prevista dal PRG, con una lunghezza di circa 2,6 km da corso Vittorio Emanuele II fino a piazza Baldissera attraversando la Dora sul nuovo ponte, per poi sfociare nei primi mesi del prossimo anno in corrispondenza della rotonda di via Breglio, grazie all’utilizzo delle economie di gara.
Si è creato quindi l’asse di attraversamento di Torino più interno alla città, un’opera assolutamente strategica per la mobilità e la viabilità di Torino che permette di ricucire due parti del territorio cittadino divise da sempre dalla ferrovia e che una volta ultimato avrà una lunghezza complessiva, da largo Orbassano a corso Grosseto, di circa 6,5 Km. Il sottopasso Statuto, che è stato realizzato sopra le gallerie dove transitano i treni del nuovo Passante Ferroviario, ha unalunghezza di 220 metri, con la rampa nord di 155 metri e quella sud di 230.
Il tunnel è illuminato da un sistema a LED, in grado di garantire condizioni di sicurezza sia nelle ore notturne, sia in quelle diurne, fornendo agli automobilisti condizioni di comfort visivo in linea con quelle che si hanno nei tratti di strada a cielo aperto precedenti e successivi agli imbocchi. Il sistema di controllo ad onde convogliate degli apparecchi a LED permette infatti di adattare l’illuminazione artificiale alle condizioni di luminosità esterne, tenendo conto del progressivo adattamento dell’occhio umano ad un ambiente chiuso. Gli apparecchi a tecnologia LED garantiscono, oltre ad una elevata efficienza energetica, luce bianca di qualità, elevata uniformità e assenza di abbagliamento, che contribuiscono ad aumentare significativamente la sicurezza all’interno del tratto coperto. L’impianto di illuminazione, il primo di questo tipo in città, è stato realizzato da IRENServizi e Innovazione.
Sull’incrocio-rotonda di corso Regina Margherita proseguiranno i lavori di riqualificazione dell’area, che prevedono, anche, la realizzazione del nuovo impianto semaforico.
www.comune.torino.it
“È apprezzabile l’iniziativa seminariale promossa alla Camera dal Presidente della VI Commissione Maurizio Bernardo sull’educazione finanziaria, tema su cui il Senato sta lavorando da mesi. Lo afferma il Presidente della Commissione Finanze e tesoro del Senato, Mauro Maria Marino (Pd), che prosegue: “l’educazione finanziaria è strategica per una tutela effettiva dei risparmiatori, viepiù a fronte di ciò che abbiamo visto accadere negli ultimi tempi, come sottolineato anche da Ignazio Angeloni, membro del Consiglio di Vigilanza Europea BCE e dalla Presidente dell’Organismo di vigilanza e tenuta dell’albo unico dei Consulenti Finanziari Carla Rabitti Bedogni, soggetti auditi, tra gli altri, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sul sistema bancario, svolta nella nostra Commissione. Il Presidente Marino continua: “Occorre essere consapevoli che siamo innanzi ad una materia molto delicata, che va affrontata definendo con esattezza l’ambito operativo dell’educazione finanziaria e fornendo al cittadino un insieme di capacità e competenze che gli permetta, nell’arco della sua vita economica e sociale, di divenire agente economico consapevole e rispettoso delle regole del vivere civile, grazie allo sviluppo dei processi cognitivi e degli aspetti emotivi e psicologici che influiscono sulle scelte economiche, al fine di contribuire al benessere economico individuale, nonché al benessere sociale. Normative troppo generaliste o parziali – prosegue Marino – rischiano di creare ulteriore confusione. Dopo il ciclo di audizioni in Commissione Istruzione e beni culturali del Senato – conclude Marino – nella quale è stato incardinato il ddl sul tema a mia prima firma, e che ha visto un rinnovato e approfondito confronto tra esponenti del mondo del Credito, della Formazione e delle Associazioni di categoria, auspico in un rapido approdo in Aula di un testo che possa condurre, con la sua approvazione, ad un’organica riorganizzazione della materia”.