redazione il torinese

Accoglienza diffusa per i migranti, il “modello Cerutti”

migranti22Per l’accoglienza dei migranti il modello da imitare è quello della “accoglienza diffusa”, contenuto in un protocollo d’intesa tra i comuni della Bassa Valle di Susa e la prefettura di Torino. La “benedizione” arriva dall’assessore regionale Monica Cerutti che evidenzia come il protocollo preveda che i Comuni si impegnino ad accogliere migranti secondo una ripartizione specifica che va da un minimo di 2 posti a un massimo di 12 in base al numero di abitanti e di reperire unità abitative sul proprio suolo comunale. Dal canto suo la Prefettura di Torino si impegna a escludere i Comuni firmatari del Protocollo da bandi prefettizi per l’assegnazione del servizio di accoglienza e assistenza dei richiedenti protezione internazionale. Per facilitare la buona riuscita del progetto è stato anche istituito un “Tavolo di coordinamento per la micro-accoglienza in Valle di Susa”. E l’assessore regionale all’immigrazione ipotizza che questo modello potrebbe venire “clonato” su scala regionale. Così spiega che “L’accoglienza diffusa in piccoli nuclei permette una migliore qualità dell’inclusione e anche l’inserimento lavorativo dei migranti che, per sgomberare il campo da inesattezze, è previsto dall’articolo 22 del Decreto Legislativo 142 del 18 agosto 2015. Il testo riconosce ai richiedenti protezione internazionale la possibilità “di svolgere attività lavorativa, trascorsi sessanta giorni dalla presentazione della domanda, se il procedimento di esame della domanda non è concluso ed il ritardo non può essere attribuito al richiedente” inoltre “i richiedenti possono frequentare corsi di formazione professionale, eventualmente previsti dal programma dell’ente locale dedicato all’accoglienza del richiedente”. Gli strumenti per accogliere bene e senza creare tensioni nella popolazione ci sono, basterebbe utilizzarli”.

Massimo Iaretti

 

Soria in coma dopo la carcerazione

soriaLui stesso, il giorno prima di essere arrestato, aveva detto al telefono ai cronisti che si trovava in precarie condizioni di salute. E ora Giuliano Soria, ex patron del premio letterario Grinzane Cavour arrestato la settimana scorsa, si trova  in rianimazione all’ospedale Giovanni Bosco di Torino. E’ giunto in pronto soccorso in ambulanza, dopo che gli agenti che lo sorvegliavano alle Vallette lo avevano trovato riverso a terra. Era stato intubato in carcere in stato di coma per insufficienza respiratoria ed è ventilato artificialmente. La scorsa settimana Soria era stato condannato in via definitiva a sei anni, otto mesi e 17 giorni per peculato e violenza sessuale dalla Corte di Cassazione per le vicende legate alla gestione del Grinzane. i suoi legali avevano dichiarato che le condizioni di carcerazione non potevano essere sopportate dal fisico provato da diverse patologie di Soria.

Laura Mancinelli e l’amore per “l’età di mezzo”

mancinelli4Sospesi tra storia e invenzione in un Medioevo che sembra vero, sono raccolti in un unico volume i tre romanzi di Laura Mancinelli, in cui la scrittrice da poco scomparsa, ci ha consegnato una visione fantastica e ironica della tradizione e della società medievale. Da I dodici abati di Challant a Il miracolo di santa Odilia per finire con Gli occhi dell’imperatore, i suoi  più famosi romanzi, ci hanno offerto l’illusione di trovarci dentro un Medioevo conosciuto, a portata di mano, dove – ad esempio- in una cornice di ironia mondana e gaudente, dodici monaci ricevono l’incarico di sorvegliare un feudatario che eredita un castello con la clausola di mantener fede a un maligno obbligo di castità. Oppure le storie parallele di due Odilie: la prima devota e pia, la seconda giovane e mancinelli1bella. E infine, conclusione ideale di questa metafora, la vicenda narrata ne Gli occhi dell’imperatore, dove la contessa piemontese Bianca Lancia, il cavaliere ( nonché poeta e musicista) Tannhäuser e l’imperatore Federico II di Svevia, ormai prossimo alla morte, partecipano a un affascinante percorsomancinelli 1 di avventure e sentimenti. “Non avevo mai pensato di fare la scrittrice, né lo avevo mai desiderato”, disse di se Laura Mancinelli. “Amavo la mia professione, che mi dava molte soddisfazioni e non mi costava fatica: ero docente di germanistica con particolare specializzazione nella letteratura tedesca medievale, un campo poco o nulla studiato in Italia, nel quale mi ero avventurata con grande entusiasmo scoprendo cose assai interessanti. Mi ero dedicata alla traduzione di poemi in antico tedesco – I Nibelunghi, il Tristano -, che rendevo in versi italiani e che riempirono la mia vita fino a un certo momento”. Poi, quasi per caso, la svolta, quando venne ricoverata agli Ospedali Riuniti di Venezia per un disturbo alla vista (a quel tempo viveva nella città della laguna, dove insegnava all’università, prima di trasferirsi a Torino). “ Rimasi inmancinelli2 ospedale due settimane, per analisi, benché il disturbo fosse totalmente scomparso dopo tre soli giorni. Nell’inerzia forzata di quelle notti insonni ripassai nella mente tutta una trama di romanzo che avevo abbozzato per scherzo molti anni prima. Una volta dimessa dall’ospedale, ne feci una stesura corretta e completa: era il 1981 quando uscirono I dodici abati di Challant. Pensavo, allora, che sarebbe stato il primo e l’ultimo romanzo della mia vita. Invece poi la narrativa mise radici in me come una necessità. O forse un vizio?”. Per fortuna dei lettori, quel “vizio” continuò ad indurla a scrivere, lasciandoci più di trenta volumi tra romanzi storici, saggi letterari, memorie, racconti per ragazzi, traduzioni e la serie di detective-story del capitano di polizia Florindo Flores.

 

Marco Travaglini

Trasporti, incontro tra Comune e Regione. Appendino propone mezzi gratis per gli over 75

tram ztlIl presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino  e la sindaca Chiara Appendino si sono incontrati   per parlare dei temi legati allo stato del trasporto pubblico locale.

Si è deciso di comune accordo di istituire un tavolo tecnico comprendente Regione, Comune, Agenzia della mobilità piemontese e GTT, per approfondire, entro settembre, lo stato dei trasferimenti della Regione al Comune relativi al tpl, sia per le partite pregresse che per quelle future.

Il Comune di Torino ha inoltre formulato la richiesta di affidare a GTT la gestione del nodo di Torino e del sistema ferroviario metropolitano, previa individuazione di un adeguato partner commerciale, richiesta che la Regione valuterà in sede tecnica.

“Stiamo valutando per gli over 75 un abbonamento gratuito che si somma a quello per le persone disabili – ha sottolineato la Sindaca di Torino, Chiara Appendino, al termine dell’incontro -Infine abbiamo chiesto alla Regione di affidare a GTT la gestione del nodo di Torino e del sistema ferroviario metropolitano, dandole la possibilità, anche mediante la ricerca di un partner operativo, di implementare il fatturato dell’azienda, nel servizio sul ferro”.

(foto: il Torinese)

PARCO SALUTE: LA REGIONE UTILIZZERÀ INTERAMENTE I 250 MILIONI

molinetteSaitta: “Dai Cinque Stelle allarme ingiustificato, Appendino sa bene come ci muoviamo”

“La Regione Piemonte sta lavorando con Finpiemonte e sempre in stretta relazione con il nucleo di valutazione del Ministero per la rimodulazione del finanziamento pubblico relativo alla parte edilizia del Parco della Salute alla luce delle novità introdotte dal nuovo Codice degli appalti; non si corre però il rischio di perdere nessuna quota di finanziamento e chi sostiene questa tesi solleva un allarme ingiustificato. Del resto la sindaca Appendino è al corrente delle nostre scelte e di come ci muoviamo su questo punto”: l’assessore alla Sanità della Regione PiemonteAntonio Saitta interviene sulla polemica sollevata dal movimento Cinque Stelle in Consiglio regionale relativa al finanziamento statale per il Parco della Salute.

Saitta aggiunge: “stiamo da settimane lavorando perché Parlamento e Governo possano modificare questa parte del Codice degli appalti e si possa tornare al limite del 50% per il finanziamento pubblico. Il tema riguarda non solo il Piemonte, ma tutte le Regioni che hanno progetti di edilizia sanitaria in corso e confido sia possibile correggere questa che ritengo una complicazione”. “In ogni caso – dice Saitta –  la Regione Piemonte utilizzerà interamente i 250 milioni per i quali abbiamo già ricevuto l’approvazione del nucleo di valutazione del ministero. Se non potremo usarli tutti per la realizzazione, li impiegheremo  per l’introduzione di nuove componenti di investimento quali, ad esempio, gli arredi e le grandi tecnologie sanitarie”.

Carla Gaveglio è la quinta vittima dell’attentato di Nizza

Davvero una terribile notizia per la famiglia e per i compaesani che, credendola ferita ma ancora viva, avevano peregrinato tra gli ospedali di Nizza sperando di trovarla

indexNel corso della notte è purtroppo salito a cinque il bilancio delle vittime italiane della strage di Nizza. La quinta vittima – confermata nella notte dalle autorità francesi e dalla Farnesina – è la cuneese Carla Gaveglio, casalinga di 48 anni residente a Piasco. La donna, di cui il marito e la figlia di 14 anni non avevano avuto più notizie dalla sera del tragico attentato, è morta travolta dal camion che la notte del 14 luglio si è scagliato contro la folla di gente che si trovava sulla Promenade des Anglais, uccidendo altre 83 perone. Davvero una terribile notizia per la famiglia e per i compaesani che, credendola ferita ma ancora viva (la figlia, anche lei rimasta ferita nell’attentato, aveva dichiarato di averla vista salire su un ambulanza), avevano peregrinato tra gli ospedali di Nizza sperando di trovarla.index2 Il suo nome non compariva in nessun elenco dei feriti e il marito, Pietro Massardi, dopo essere giunto a Nizza per raggiungere la figlia ricoverata all’ospedale Pauster, aveva cominciato una ricerca disperata senza avere però nessun riscontro. La donna è stata identificata questa notte, insieme ad altri tre italiani, grazie all’esame del dna. L’intero paese si è stretto intorno alla famiglia della donna che, fino all’ultimo, aveva sperato di trovarla tra i feriti e di poterla riportare a casa. Andrea Olivero, viceministro cuneese dell’Agricoltura, ha commentato con queste parole: “ Dopo la rabbia e l’indignazione per la strage, oggi viene il momento di stringerci nel dolore accanto a chi ha perso i propri cari nell’attentato di Nizza” – e prosegue – “ la sofferenza di queste ore è di tutta la nostra comunità: ora è il momento di far sentire la solidarietà civile più forte dell’odio assassino”.

                                                                                                                 Simona Pili Stella

                                                        

 

 

DALLA REGIONE 5 MILIONI DI EURO PER LA SFIDA-LAVORO DI 600 GIOVANI

giunta regionale chiampaPiù di 5 milioni di euro, tra risorse del FSE (Fondo Sociale Europeo) e del FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale), per permettere ad oltre 600 giovani di acquisire competenze per affrontare le sfide del mercato del lavoro e fare quel salto, in termini di specializzazione, internazionalizzazione e digitalizzazione, indispensabile per competere a livello globale, grazie a dottorati di ricerca, Master e percorsi di apprendistato di alta formazione.

È quanto ha stabilito la Giunta regionale approvando il nuovo Atto di indirizzo per la programmazione, nel periodo 2016-2018, di percorsi in Apprendistato di alta formazione e di ricerca. Il documento trasforma di fatto quelle che, fino a ieri, erano azioni sperimentali relative alla formazione di giovani assunti con contratto di apprendistato di alta formazione e di ricerca, in prassi consolidate a cui imprese, Atenei e Consorzi universitari del territorio, abilitati al rilascio dei titoli di studio universitari e di alta formazione artistica, musicale e coreutica riconosciute dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, dovranno attenersi per il prossimo biennio.

BANDIERE REGIONEPotranno partecipare ai corsi di Alta formazione tutti i giovani e adulti di età compresa tra i 18 e i 29 anni (di età inferiore ai 30 anni al momento dell’assunzione), anche di nazionalità non italiana, assunti da datori di lavoro con unità locali sul territorio regionale, e in possesso dei titoli di studio previsti per l’ammissione alle diverse tipologie di percorsi. Sul piano strategico la Regione Piemonte ha da tempo fatto propria l’esigenza di realizzare un efficace coordinamento tra i fondi strutturali e di investimento europei e per la prima volta, l’atto di indirizzo lo consente, individuando nell’Apprendistato di alta formazione e di ricerca, lo strumento in grado di avviare forme di integrazione tra le politiche a supporto dello sviluppo del sistema produttivo piemontese (finanziate dal FESR) e le politiche per la formazione delle risorse umane (finanziate dal FSE) destinate alla crescita di profili professionali ad elevata qualificazione utilmente impiegabili nelle attività di ricerca, sviluppo ed innovazione, in linea con gli obiettivi della nuova Fabbrica 4.0.

A conferma di quanto la collaborazione tra mondo della formazione, università e imprenditoria sia, in Piemonte, avanzata, il bando regionale sulla “Fabbrica Intelligente”, un intervento da 40 milioni di euro, frutto di un accordo tra la Regione e il Ministero dell’Università e Ricerca, volto a sostenere una serie di grandi progetti di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale, appartenenti a tutti i settori, purché di dimensioni rilevanti e durata pluriennale. Grazie allo strumento dell’alto apprendistato, Fabbrica intelligente saprà integrare le politiche di innovazione e ricerca con quelle occupazionali e della formazione.

sdp – www.regione.piemonte.it

“Era Appendino” al via in Comune, il No Tav Versaci è presidente della Sala Rossa

Vicepresidente del Consiglio comunale l’ex assessore Pd La Volta

IMG_5478La polemica a distanza tra la “presidenta” della Camera, Laura Boldrini,  e la sindaca Chiara Appendino sui militanti No Tav – veri e propri teppisti   Secondo  la terza carica dello Stato, che accusa  la prima cittadina di  coprirli – segna il debutto in Consiglio Comunale dell’era pentastellata  sotto la Mole. Il primo Consiglio E’ stato presieduto dal Consigliere anziano, cioè’ il più votato dell’opposizione, Stefano Lo Russo, ex assessore Pd,  alla presenza del Gonfalone della Città, nella storica Sala Rossa di Palazzo Civico. Approvata all’unanimità la delibera di convalida degli eletti e la surroga del Consigliere dimissionario Giorgio Airaudo, al quale è subentrata la Consigliera Eleonora Artesio, la neo-sindaca  ha prestato giuramento. “Giuro di osservare lealmente la Costituzione Italiana”, recita la formula di rito, pronunciata con la mano appoggiata sulla Costituzione italiana. Applausi dalla Sala Rossa. Il Consiglio ha poi eletto presidente Fabio Versaci, di M5S, perito chimico di 29 anni, ex consigliere di opposizione nella Circoscrizione 7 e militante No Tav, alla seconda votazione con 25 sì, 13 schede bianche e 3 nulle. Vicepresidente dell’assemblea cittadina l’ex assessore La Volta.

Tredici condanne per l’amianto all’Olivetti

Oggi il giudice Elena Stoppini, dopo mezz’ora di camera di consiglio, ha pronunciato la sentenza contro i due fratelli imprenditori e i dirigenti dell’azienda informatica di Ivrea, emettendo in tutto tredici condanne

Olivetti_BuildingI due fratelli FrancoCarlo De Benedetti, imputati nel processo per le morti da amianto fra gli ex operai Olivetti, sono stati condannati dal tribunale di Ivrea, alla pena di cinque anni e due mesi. Sono stati riconosciuti colpevoli di omicidio colposo e lesioni per dieci casi di malattia da amianto. Oggi il giudice Elena Stoppini, dopo mezz’ora di camera di consiglio, ha pronunciato la sentenza contro i due fratelli imprenditori e i dirigenti dell’azienda informatica di Ivrea, emettendo in tutto tredici condanne. L’ex ministro Corrado Passera è stato condannato ad un anno e undici mesi, mentre Camillo Olivetti, Onofrio Bono e Roberto Colaninno, sono stati assolti. È stato anche deciso che sia i condannati sia Telecom Italia spa, considerata responsabile civile per le morti di amianto, dovranno risarcire le vittime per centinaia di milioni di euro. Le pm Laura Longo e Francesca Traverso avevano chiesto la pena di sei anni e otto mesi per l’ingegnere e sei anni e quattro mesi per il fratello.

 

Estinzioni: storie di catastrofi e altre opportunità

MUSE – Museo delle Scienze di Trento

museo scienze

Estinzioni: storie di catastrofi e altre opportunità è una mostra promossa e organizzata dal MUSE – Museo delle Scienze di Trento che nasce dalla collaborazione tra l’Università degli Studi di Padova, il FEM2 Ambiente Srl, spin-off accreditata dell’Università di Milano-Bicocca, il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino e il MUSEMuseo delle Scienze di Trento nell’ambito di un progetto di ricerca, divulgazione scientifica e valorizzazione delle collezioni museali sviluppato grazie ad un cofinanziamento MIUR (L.6/2000).

Il progetto è il frutto di un importante lavoro di ricerca e selezione dei più significativi reperti originali di vertebrati estinti in tempi storici preservati presso i musei italiani.

La selezione dei reperti esposti, con le storie che si celano dietro ognuno di essi, permetterà di conoscere il destino delle specie più carismatiche ormai scomparse e di addentrarsi fra le pieghe di vicende meno note, ma altrettanto illuminanti.

Con questa mostra, il MUSE di Trento dà il via a un ambizioso progetto che mette in relazione le ricerche e le riflessioni sulla sesta estinzione di massa con le dinamiche che hanno caratterizzato le cinque grandi estinzioni paleontologiche avvenute negli ultimi 500 milioni di anni. Il percorso espositivo è un racconto che intreccia i contributi della paleontologia, della biologia e dello studio della società, per leggere gli effetti devastanti delle crisi ecosistemiche, ma anche per riflettere sulle occasioni inattese che si aprono proprio nei momenti di maggiore instabilità.

Una mostra che parte da lontano per parlare del fenomeno delle estinzioni attuale e ragionare sul cambio di rotta che l’umanità è chiamata a intraprendere cercando nuove strade verso uno sviluppo sostenibile nel tempo, per garantirci un futuro sul nostro pianeta.

Il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino sarà presente con i contributi del proprio personale scientifico e curatoriale e con alcuni rari esemplari delle specie estinte provenienti dalle collezioni zoologiche storiche dell’Università di Torino, come ad esempio il Quagga (Equus quagga – Sud Africa) e l’Alca Impenne (Pinguinus impennis – Oceano Atlantico settentrionale).

Il percorso della mostra sarà arricchito da raffinate installazioni multimediali, video e animazioni originali, interviste e spazi interattivi. Fra i documenti inediti anche interventi filmati.

   Evento: Mostra estinzioni: storie di catastrofi e altre opportunità

Periodo: 16 luglio 2016 – 26 giugno 2017

Sede: MUSE – Museo delle Scienze di Trento – Corso del Lavoro e della Scienza 3 – Trento

Orario: da martedì a venerdì: 10.00-18.00
sabato, domenica e festivi: 10.00-19.00, lunedì chiuso

Informazioni: MUSE – Museo delle Scienze di Trento www.muse.it