redazione il torinese

Colum McCann ha vinto il Premio Letterario Mondello

Autore irlandese naturalizzato statunitense, è tra i migliori a cogliere il sublime nascosto nelle cose della vita

Colum McCann ha vinto il Premio Letterario Internazionale Mondello, curato e promosso, per conto del Comune di Palermo, dalla Fondazione Sicilia in collaborazione con Fondazione Circolo dei lettori e Salone Internazionale del Libro di Torino, con cui la Fondazione Sicilia ha stretto un forte legame grazie al professor Giovanni Puglisi, presidente della Fondazione Premio Mondello.

Autore irlandese naturalizzato statunitense, è tra i migliori a cogliere il sublime nascosto nelle cose della vita. Motiva così la scelta il giudice monocratico Giorgio Fontana: «L’opera di Colum McCann è sostenuta da un’ispirazione multiforme e da un linguaggio ricco, generoso e potente. La finzione parte spesso da eventi reali, su cui lo scrittore innesta una tensione straordinaria grazie alla sua ‘empatia radicale’ — la capacità di restituirci i personaggi nella loro interezza, senza falsità e senza trucchi. E quale sfida più alta dell’empatia radicale in una società pervasa dal cinismo? L’opera di McCann non teme la complessità del mondo, ma la restituisce con nitore e poesia».

Questo il commento di Giovanni Puglisi, presidente della Fondazione Premio Mondello: «Ancora una volta l’isola esplode: il registro letterario segna il confine culturale di una tradizione e anche di uno scrittore. Nel caso della tradizione letteraria irlandese la caratteristica più marcata è sempre stata quella di rompere gli ormeggi e prendere il largo della letteratura del mondo. È accaduto con personalità ormai patrimonio dell’umanità come Joyce, Beckett, Wilde e più da recente Seamus Heaney (pure Premio Mondello), accade oggi con Colum McCann: essi hanno dato al loro messaggio letterario una cifra così intensamente carica di emotività da renderli modelli e icone di scrittura e di passioni.»

Vincitore e giudice si incontreranno al Salone del libro sabato 11 maggio, ore 14.30 in Sala Azzurra, in occasione del conferimento del Premio Letterario Internazionale Mondello sezione Autore straniero.

Così Colum McCann esprime la propria soddisfazione per la vittoria: «Sono lieto e onorato di ricevere questo premio. Essere selezionato tra così tanti autori è uno dei più grandi onori della mia vita da scrittore. Sono profondamente grato a tutti coloro coinvolti nella premiazione. Ho sempre avuto un interesse costante per il valore della letteratura. Come scrittori, dobbiamo essere conformi alla tradizione e, allo stesso tempo, delineare nuovi e coraggiosi sentieri. La nostra voce deriva dalle voci degli altri. Essere incluso in una lista che annovera, tra gli altri, Seamus Heaney, Milan Kundera e Magda Sazbo è un grande privilegio.»

I tifosi dell’Ajax hanno paralizzato la città

Sono stati condotti all‘Allianz Stadium per la partita di Champions League contro la Juventus, a centinaia, a bordo di bus speciali. Gli ultrà dell’Ajax sono stati scortati dalle forze dell’ ordine dopo momenti di tensione. In molte zone della città il traffico è stato paralizzato. In 53 hanno passato la notte al centro  di Protezione Civile di via dei Gladioli, dopo essere stati intercettati ieri dalla Digos al casello di Settimo con armi e petardi e altri oggetti proibiti.I tifosi olandesi sono stati denunciati per possesso di oggetti atti ad offendere ed espulsi dal territorio italiano.
 
(Foto: il Torinese)

ESERCITO, BILATERALE IN KAZAKISTAN

Una delegazione composta da Subject Matter Experts del Centro Studi Post Conflict Operations (CSPCO) ha visitato il “Partnership for Peace” Training Centre (KAZCENT) in Almaty, Kazakistan. L’incontro s’inquadra nell’ambito delle ormai consolidate attività bilaterali tra il Centro Studi e gli omologhi Centri di Peacekeeping di altre Nazioni

La delegazione italiana, ricevuta dal Vice Comandante del KAZCENT,  ha assistito ad un briefing generale sul Kazakistan “Partnership for Peace” Training Centre, responsabile dell’addestramento del reggimento di peacekeeping dell’esercito, unità dedicata alle missioni fuori area, e della formazione del personale da un punto di vista linguistico, prevedendo nella sua offerta formativa corsi di lingua inglese suddivisi in tre livelli di apprendimento.  Il Capo della Delegazione Italiana, Ten.Col. Gaetano Ruoppo, ha avuto l’opportunità di presentare a sua volta il CSPCO evidenziandone le attività ed illustrandone in particolare i corsi che gli Ufficiali kazaki potrebbero potenzialmente frequentare.La seconda giornata di lavori è stata dedicata alla trattazione dei temi concordati precedentemente tra le parti, in particolare il Magg. Gilberto Gagnone, in qualità disubject matter expert del CSPCO, ha introdotto la tematica della Stabilizzazione e Ricostruzione (S&R) negli scenari post-conflict, ponendo un particolare accento sul processo denominato Security Sector Reform (SSR) e affrontando per la prima volta tali argomenti dal punto di vista dell’Information Domain. Al termine un esponente del KAZCENT ha illustrato il contributo del Kazakistan nelle missioni di Peacekeeping.Durante l’incontro bilaterale, la controparte kazaka ha manifestato il proprio interesse nei confronti dell’offerta formativa del CSPCO, auspicando per il futuro una più stretta collaborazione tra le rispettive Forze Armate, soprattutto nel campo dell’addestramento e in quello della formazione. Al termine dell’incontro, oltre a definire iniziali possibili forme di collaborazione, la delegazione italiana ha invitato la controparte a Torino per visitare il CSPCO e continuare a definire nel dettaglio le forme di collaborazione tra i due enti.

Tricolore francese sulla cupola del Guarini per Notre-Dame

Anche questa sera la cupola della Cappella della Sindone sarà illuminata con il tricolore della bandiera francese, un modo per manifestare la vicinanza dei Musei Reali di Torino alla Francia per l’incendio che la scorsa notte ha colpito la cattedrale di Notre-Dame. Un’azione dalla valenza doppiamente simbolica, se si pensa che la cappella progettata da Guarino Guarini è rinata quasi letteralmente dalle sue stesse ceneri, dopo essere stata gravemente danneggiata dal rogo nella notte tra l’11 e il 12 aprile del 1997. Dallo scorso settembre è stata restituita al mondo intero, dopo che i delicati lavori di restauro ne hanno permesso nuovamente l’agibilità, dimostrando così che vincere la sfida contro il fuoco è possibile.

I Civich salvano dipendente ferito svenuto in casa

Nel pomeriggio di ieri, lunedì 15 aprile, Agenti del Reparto Operativo Speciale della Polizia Municipale sono stati contattati da un datore di lavoro che segnalava loro che, da alcuni giorni, un dipendente non aveva più dato notizia di sé e non si era recato sul posto di lavoro. Gli Agenti si sono recati presso l’abitazione in via Gorizia ove le versioni dei vicini risultavano contrastanti. Suonando inutilmente gli Agenti hanno subito preso contatto con un parente di questi che, poco dopo, li ha raggiunti, permettendo così di accedere nell’alloggio. Il 55enne è stato rinvenuto, steso a terra, con una ferita al capo. L’uomo, cosciente, è stato trasportato presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale Mauriziano con codice rosso.

Premio Lattes Grinzane: Murakami vincitore della sezione "La Quercia"

Fra i cinque scrittori finalisti per “Il Germoglio”, due gli italiani: il palermitano Roberto Alajmo e il torinese Alessandro Perissinotto

Sono stati annunciati a Cuneo, presso la sede della Fondazione CRC, ente che collabora e sostiene il Premio per il triennio 2017 2019, i nomi dei finalisti e del vincitore assoluto del Premio Lattes Grinzane 2019, organizzato dalla Fondazione Bottari Lattes e giunto, quest’anno, alla sua IX edizione. 

Allo scrittore giapponese Haruki Murakami , edito in Italia da Einaudi (tradotto da Antonietta Pastore e Giorgio Amitrano), è andato il Premio per la sezione La Quercia, intitolata a Mario Lattes (editore, pittore, scrittore, scomparso nel 2001) e dedicata a un autore internazionale che abbia saputo raccogliere nel corso del tempo condivisi apprezzamenti di critica e di pubblico. Murakami sarà in Italia venerdì 11 ottobre, per tenere una lectio magistralis (ore 18, Teatro Sociale di Alba), e sabato 12 ottobre, per ricevere il riconoscimento durante la cerimonia di premiazione (ore 16.30, Castello di Grinzane Cavour). Ingresso libero, fino a esaurimento posti.
 
Finalisti del Premio per la sezione Il Germoglio, il riconoscimento internazionale che fa concorrere insieme autori italiani e stranieri, dedicato ai migliori libri di narrativa pubblicati nell’ultimo anno, sono stati invece dichiarati: Roberto Alajmo con “L’estate del ’78″ (Sellerio), Jean Echenoz (Francia) con “Inviata speciale” (Adelphi, traduzione di Federica e Lorenza Di Lella), Yewande Omotoso (Sud Africa) con “La signora della porta accanto” (66thand2nd, traduzione di Natalia Stabilini), Alessandro Perissinotto con “Il silenzio della collina” (Mondadori) e Christoph Ransmayr (Austria) con “Cox o Il corso del tempo” (Feltrinelli, traduzione di Margherita Carbonaro).

Sabato 12 ottobre i cinque autori incontreranno pubblico e studenti (ore 10, Fondazione Bottari Lattes a Monforte d’Alba) per ricevere il riconoscimento. Il vincitore sarà proclamato nel corso della cerimonia di premiazione, sulla base dei voti degli studenti delle giurie scolastiche (ore 16.30, Castello di Grinzane Cavour). Ingresso libero, fino ad esaurimento posti.

“La proposta di quest’anno premia una varietà di esperienze narrative che toccano generi e stili differenti dalla Francia al Sud Africa, dallAustria allItalia presentando un contrastato e sfaccettato rapporto tra natura e civiltà”, commenta la Giuria Tecnica del Premio, presieduta da Gian Luigi Beccaria. “Dal giallo locale che scava nel passato (Perissinotto), al romanzo storico raffinato (Ransmayr), dalla spy story di humor nero (Echenoz), alla memoria familiare (Alajmo), fino ai ritratti femminili sullo sfondo della questione razziale (Omotoso)”.

Per quanto riguarda Haruhi Murakami, vincitore de La Quercia, autore di culto a livello mondiale, tradotto in circa cinquanta lingue e autore di best seller venduti in milioni di copie, si può dire sia “lo scrittore che più ha contribuito ad avvicinare il Giappone ai lettori occidentali”, spiegano ancora i Giurati, che precisano: “Fin dagli esordi, alla fine degli anni Settanta, egli esce dalla cornice della tradizione letteraria giapponese creando un suo mondo narrativo originalissimo, tramite un linguaggio nuovo e comunicativo, molto vicino al parlato. La semplicità stilistica è un tramite per affrontare profondi temi esistenziali il rimpianto per il perduto, la ricerca di sé nell’assurdità di un’esistenza alienata, l’attrazione per l’aspetto magico e misterioso, del mondo e per toccare alcuni tasti dolenti del Giappone: le colpe storiche, le responsabilità politiche del passato e del presente. Caratteristica rilevante dei grandi romanzi di Murakami è la presenza di personaggi che conducono vite ordinarie (in cui l’ampia platea dei lettori immediatamente si identifica, al di là di ogni barriera culturale), ma nel seguito del racconto capita che la loro storia si venga di solito a trovare sospesa tra reale e irreale, coinvolta in eventi magici e inquietanti. Il brusco passaggio dalla realtà al sogno rappresenta pienamente lo smarrimento dell’essere umano contemporaneo di fronte a fenomeni sempre nuovi e incontrollabili. Lo sconfinamento in un universo parallelo tuttavia non è mai una fuga, ma discesa nel profondo di se stessi, alla ricerca di ciò che si cela nei recessi della nostra coscienza”.

Per ulteriori info: Fondazione Bottari Lattes, tel. 0173/789283 o organizzazione@fondazionebottarilattes.it

g. m.

Nelle foto
– Haruki Murakami
– Cover libri Haruki Murakami
– Cover libri finalisti

 

Pistoia – Torino, un momento di speranza.

Era la partita da vincere, e lo si è fatto. Il primo passo verso la speranza di continuare a vedere basket di alto livello nella nostra città è stato compiuto dai giocatori, battendo la più diretta concorrente alla salvezza

Ora la società è quasi salva, fatti i debiti scongiuri sportivi, in quanto solo un qualcosa di estremamente difficile se non ragionevolmente impossibile potrebbe ormai complicare l’esistenza.
Il resto è noto, e la situazione economica proprio oggi dovrà avere una svolta decisiva e speriamo che dopo tanto soffrire ci possa essere uno spiraglio per il futuro. Ma, come sempre, limitiamoci al campo e alla disanima della partita. Sembra che la salvezza di Torino possa essere dovuta a tutti coloro che a vario titoli sono finiti nel banco dei “cattivi” sottoposti a punizioni infantili durante l’anno non adatte di solito in un ambito professionistico. In primis, Mam Jaiteh, sottovalutatissimo all’inizio ed autore di una partita da 17 punti e 19 rimbalzi ed una presenza intimidatoria da maturo giocatore e la sua età è ancora molto giovane. Poi, Dallas Moore, talvolta compresso per motivi tattici che però nel momento di massima difficoltà sciorina un 9-0 personale per rientrare in partita. Ed infine Jamil Wilson, che con l’ultimo minuto ha deciso la partita a favore di Torino con un coraggio-incosciente degno solo dei grandi campioni, che lui probabilmente sarebbe se completasse l’opera del giocatore che potrebbe essere ma che ha dimostrato solo a tratti, purtroppo. A parte il solito costante e splendido Hobson, vera scoperta, anzi riscoperta di nonno Brown, che in Italia ha dimostrato tutto il suo valore sia come passatore che come personalità, il resto della truppa si è comportato in maniera anonima, con qualche spunto finale di Cotton nell’ultima azione e qualche stoppata di Mc Adoo e una tripla importante segnata da Poeta. La partita è stata tesa e difficile come ben si sapeva. Torino ha cercato di complicarsi l’esistenza con un quintetto di partenza del quarto quarto almeno discutibile con Hobson, Jaiteh e Moore in panchina, ma poi, la fantasia del gioco unita alla volontà di non perdere ha permesso di vincere quella che era una partita da vincere senza se e senza ma.Non era il campionato che si pensava di dover disputare, ma è andata così. Ora speriamo in una giornata che possa dare buone news e che dia futuro al basket torinese. Le migliaia di tifosi veri che impegnano soldi, tempo e risorse emotive per seguire il basket sognano un anno diverso ma soprattutto sognano il grande basket. Errori ne sono stati fatti tanti e viaggiare a ritroso non serve a nulla. Almeno adesso. Ora c’è bisogno di “presenti” per il futuro.

Paolo Michieletto


 
 
 

Marchisio spiega la musica Anni ‘60 al Circolo

Venerdì 19 aprile alle ore 18 presso il Circolo dei Lettori di Torino in via Bogino 9 (Sala Musica), il musicologo Giancarlo Marchisio, introdotto dallo scrittore Federico Audisio di Somma, terrà un incontro-conferenza dal titolo Territori inesplorati del garage rock in USA: musica e società tra rock & roll e psychedelia, 1965-1967.L’incontro si accentrerà sulla realtà musicale americana che venne a formarsi con l’impetuosa ondata della British Invasion e sul fenomeno delle bands “meteora” nell’ambito del genere garage rock americano tra il 1965 ed il 1967. Si esporrà il contesto sociale americano di quei tempi (con il suo leitmotiv del “movimento”), gli aspetti socio-psicologici dei concerti live, la dance clubs’ “frenzy” con riferimenti  ad alcune venues che furono terreno fertile per la nascita di miriadi di bands, in particolar modo nei generi garage/proto-punk. Si parlerà della realtà delle “Battles of the bands”, della funzione dei managers e degli intermediarii delle case discografiche di quei tempi e dei vari sottogeneri musicali rock in relazione alle aree geografiche (pacific, middle-west etc.), con riferimento alla traslazione che condusse il gusto musicale dal rock & roll all’avvento del movimento e del rock psichedelici

Elisabetta Mijno oro e bronzo a Dubai

Si è concluso a Dubai il Fazza Para-Archery World  Tournament, primo appuntamento agonistico della stagione all’aperto per quanto riguarda la nazionale paralimpica. Il pensiero degli azzurri è già rivolto alla prima settimana di giugno, quando a Hertogenbosch (Olanda) si terranno i Mondiali, prima occasione per centrare la qualificazione alle Paralimpiadi di Tokyo 2020. Intanto, negli Emirati Arabi Uniti la nazionale italiana ha conquistato un oro, quattro argenti e due bronzi, piazzandosi terza nel medagliere alle spalle di Gran Bretagna e Giappone ma raccogliendo più medaglie e tornando quindi a casa con sensazioni positive. Le stesse che hanno accompagnato le gare di Elisabetta Mijno, arciera torinese tesserata per Fiamme Azzurre e Arcieri delle Alpi, due volte sul podio dell’arco olimpico con l’oro del mixed team e il bronzo dell’individuale. Nel mixed team Elisabetta Mijno e Stefano Travisani – campioni del mondo in carica – si sono confermati coppia da battere, al termine di una combattuta finale contro la Gran Bretagna (Chaisty-Phillips). Il match si è chiuso 5-4 allo shoot off (18-16), dopo che gli azzurri avevano rimontato per due volte un set di svantaggio (parziali 31-32, 34-32, 30-31, 33-32). In precedenza i due azzurri avevano sconfitto ai quarti l’Iraq e in semifinale la Corea del Sud.Nel torneo individuale Elisabetta ha invece superato la coreana Jo Jang Moon nella finale per il terzo posto, con il punteggio di 7-3 (parziali 26-21, 25-25, 24-23 18-23, 26-23). Ai primi due posti la britannica Hazel Chaisty e l’altra azzurra Annalisa Rosada. Dopo il primo posto in qualifica con 594 punti l’arciera torinese è entrata in tabellone direttamente ai quarti e sconfitto la giapponese Aya Nakanishi, prima di cedere in semifinale contro la Chaisty. 567, invece, i punti in qualifica dell’altro piemontese Roberto Airoldi (Arcieri Cameri), poi sconfitto al primo scontro diretto dal ceco Martin Chaloupsky. La nazionale italiana può adesso preparare il prossimo appuntamento internazionale; si tratta della prima tappa della Para-Archery European Cup, a Olbia dal 29 aprile al 5 maggio. Già note le convocazioni, che coinvolgono anche Elisabetta Mijno e Roberto Airoldi.
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