redazione il torinese

Rally sulle colline della Valcerrina

rallyLa Valcerrina torinese è stata teatro domenica 18 settembre dell’edizione numero 43 del rally organizzato dal Team 971. La gara, che aveva partenza ed arrivo a Settimo Torinese, ha interessato il Chivassese ed anche i territori di Verrua Savoia e di Brozolo dove per una buona parte della mattinata di domenica sono frecciate le vetture. La prova speciale decisiva, però, quella la quarta della serie si è svolta a Moransengo nella vicinissima provincia di Asti.

(foto archivio)

Massimo Iaretti

Gaidano, quei ritratti che approfondiscono psicologie e sentimenti

gaidano-fogliatoBizzarro e geniale definisce oggi Giovanni Gaidano il suo antenato, lasciando per breve durata l’ambiente del suo “Olfattorio” di piazza Bodoni e, girato l’angolo, immergendosi tra le sale della Galleria Fogliato (sino al 24 settembre) per rendere omaggio a quel Paolo e ai suoi affreschi – fu in vita omaggiato come “il signore degli affreschi” -, alle sue tele pronte a catturare interni e momenti di vita, bozzetti di campagna, paesaggi ariosi e solari, angoli del suo studio, come ai ritratti – forse la punta maggiore di un’arte severa e sanguigna, capace di cogliere con estrema esattezza i sentimenti, gli umori sotterranei, i ricordi che stanno al di là degli sguardi profondi. Sguardi familiari, il padre la nonna la sorella, le ragazze di quella campagna che s’allarga tra Poirino, suo paese natale (vi era nato nel 1861, morì a Torino nel 1916) e Carignano e Carmagnola, come gli sguardi della cerchia degli amici, uno per tutti lo scultore Antonio Stuardi, o dei benefattori – l’industriale Giovanni Melano, cui Emanuele Appendini, impegnato negli affreschi della chiesa di Santa Croce a Poirino, segnala quel ragazzino appena tredicenne che ogni giorno lo guarda lavorare e tenta di imitarlo, si offrirà di farlo studiare a sue spese iscrivendolo all’Accademia Albertina di Torino, dovrà avrà come insegnanti Gamba e Gastaldi e per compagni di corso tra gli altri Grosso egaidano-foglia Tavernier – o dei rappresentanti della nobiltà che lo reclamano, sino ad arrivare a Casa Savoia (il ritratto non terminato del 1902 a Vittorio Emanuele III, che lo volle ai piedi del letto negli ultimi momenti di vita, come racconta la principessa Maria Gabriella, che ha prestato il quadro per la mostra). Ma a quell’ultima tappa, lui scontroso e chiuso nel lavoro e nella ricerca, caparbiamente schivo, arriva malvolentieri, vede nell’ambiente non tanto le occasioni più che positive che potrebbero nascere quanto piuttosto la fatica ad un adattamento, un linguaggio troppo lontano dal suo, la rinuncia a valori più immediati.

Curata da Franco Pavesio che da anni insegue l’artista con i suoi studi e i suoi approfondimenti e accompagnata da un elegante catalogo, la mostra allinea le immagini degli affreschi, dalla volta del Duomo di Carignano, di recente restaurati, dove campeggia “La caduta degli angeli ribelli”, capolavoro di un diciottenne fresco d’Accademia, a quelli eseguiti per la sede antica del San Paolo o per la chiesa del Cottolengo a Torino sino ad arrivare al “Calvario” di Bussana del 1911 (3,30 metri di altezza per 14 di lunghezza), in cui raccoglie una quarantina di personaggi, in un susseguirsi di scene il cui fulcro è rappresentato dalla Croce ed i sentimenti che i presenti provano nei confronti di essa (bellissima la centralità del dubbio del centurione romano avvolto in un improbabile mantello blu).

Oltre venti poi le tele dove predominato gli ampi spazi che abbracciano la tragedia di Manon Lescaut o l’elegante interno borghese, quadri tappeti specchi raffinati, di gaidano“Estasi” (del 1888) con il canto e il suono di una chitarra di un giovane di fronte al divertimento di due ragazze, l’una più giovane e vero interesse dell’uomo, deciso alla corte pur sotto l’occhio vigile e ingombrante dell’altra donna, deciso e sfrontato se si pensa a quel mozzicone di sigaretta che Gaidano ha posto lì, nel bel mezzo del pavimento in primissimo piano. O “I delusi”, presentato all’Esposizione Generale Italiana di Torino nel 1884, la rappresentazione drammatica e realissima di due giovani amanti, abbracciati, morti per le esalazioni di un braciere, un fatto di cronaca che avrebbe colpito l’autore o un amore contrastato, simbolico e autobiografico allo stesso tempo, vissuto da un ragazzo all’epoca ventitreenne; o l’”Angelus” dell’87 dove l’aspetto religioso, costruito con i visi e gli atteggiamenti della gente della sua terra, viene per un attimo disturbato dalla risata che il ragazzino davanti a noi cerca di soffocare.

E poi il capitolo dei ritratti, di se stesso innanzitutto, tre diversi esempi che lo vedono ingaidano-ragazza altrettante diverse età. Basterebbero gli occhi ormai assenti della vecchia nonna o l’importanza tutta manageriale data al cav. Mellano, certi schizzi maschili come la “Ragazza seduta in giardino”, colta in un attimo di affaticata se non dolorosa riflessione, la grandezza e il rispetto propri del “Ritratto di uomo con barba” e soprattutto la spensieratezza di un giorno di festa della “Ragazza con bustino” – l’eleganza semplice, il sorriso, il vezzo del piccolo mazzo di fiori, la leggera smorfia e il sorriso tra ombra e luce – per sottolineare ancora una volta la grandezza di Gaidano nell’avvicinarsi ai suoi personaggi, nel coglierne gli aspetti meno in superficie, nell’approfondire attraverso un puntuale particolare psicologie, sentimenti, infelicità o gioie di un momento.

 

Elio Rabbione

L’estate sta finendo, arriva la prima neve (ma solo in montagna)

superga montagna antonio colucciaE’ caduta la prima neve sulle montagne piemontesi, segno che l’estate se ne sta andando. Nelle ore notturne  la perturbazione che sta interessando gran parte del Paese con piogge  in pianura (anche a Torino) e temporali, ha portato sulle Alpi una prima spruzzata di neve che ha imbiancato le cime delle montagne. L’Arpa, Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale, informa che ha nevicato ai 2.035 metri di Sestriere e nel resto dell’alta Val di Susa, in alta Valle Varaita e in Valle Po, sul Monviso.

Fischi dalla curva granata durante l’omaggio a Ciampi

toro bandieraFischi  e cori della curva Maratona per sostenere il Toro, in  campo per Torino-Empoli,  quando l’arbitro Chiffi ha fischiato il minuto di silenzio in memoria del presidente emerito della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, su invito del presidente del Coni Giovanni Malagò a tutte le Federazioni nazionali. Tutti gli spettatori sugli spalti si sono alzati in piedi, in rispettoso silenzio. Ma dalla curva granata si è levato qualche fischio, prima del coro “Torino siamo solo noi”.

Colosso dai piedi di argilla. Eurofidi in liquidazione, timore per i lavoratori

Il Consiglio di amministrazione di Eurofidi, il più grande consorzio di garanzia fidi d’Italiapartecipato al 19% dalla Regione Piemonte attraverso Finpiemonte Partecipazioni, ha votato per mettere in liquidazione la società.

eurofidi

Unico voto contrario quello del rappresentante della Cassa di Risparmio di Savigliano. La notizia è stata comunicata ai lavoratori in presidio davanti alla sede del consorzio, a Torino, dove si è svolta anche l’assemblea dei soci. E’ stato già convocato un nuovo cda per nominare i liquidatori. E’ da sottolineare che i dipendenti  di Eurofidi non hanno ammortizzatori sociali. Il presidente del Consiglio ha ricevuto, insieme con l’assessora alle Attività Produttive Giuseppina De Santis,  una delegazione dei lavoratori del consorzio.

Max Papeschi, quando l’arte dissacra i leader politici mondiali

santagostino-mostraAlla Casa d’Aste Sant’Agostino una mostra interamente dedicata all’artista, insieme a una sua opera allestita per la prima volta

 “The leader is present”, ovvero il progetto di Max Papeschi, è il protagonista indiscusso delle settimane artistiche dal 13 al 30 settembre prossimi presso la Casa d’Aste Sant’Agostino. L’esposizione, curata da Vanessa Carioggia   e Caterina Musazzi, prrsenta una personale tutta dedicata all’artista Max Papeschi, classe 1970, approdato nel mondo dell’arte contemporanea alla fine del 2008, dopo un’esperienza da autore e regista sia teatrale sia cinematografico, suscitando un grande clamore con l’esposizione di una sua opera gigante affissa sulla facciata di un palazzo al centro di Poznan, in Polonia. La mostra si sviluppa lungo una duplice direzione, da una parte una personale, appunto, concepita quasi come una retrospettiva, con una raccolta di pezzi storici di Papeschi dal 2008 a oggi, accanto alla presentazione, negli spazi della Casa d’Aste Sant’Agostino, del suo ultimo   lavoro cui si sta dedicando, intitolato ” Welcome to North Corea”, realizzato con la partecipazione di Amnesty International Italia. L’artista in questo lavoro gioca con la falsa investitura di ambasciatore culturale della Corea del Nord e del suo dittatore Kim Jong Un, allo scopo di attirare e sensibilizzare media e opinione pubblica sui crimini del regime nordcoreano.  Max Papeschi rielabora in versione parodistica alcune delle più importanti opere d’arte contemporanea, da Andy Wahrol a Damien Hirst, passando per Banksy, Maurizio Cattelan, Lucio Fontana e Marina Abramovich, in cui il leader nordcoreano viene collocato al centro della scena come se tutti gli artisti, persino quelli non più in vita, avessero deciso all’unisono di rendergli omaggio attraverso la loro opera. In questo modo Papeschi ottiene, con uno stile espressivo e irriverente, la dissacrazione del culto della personalità, portandolo alle estreme conseguenze: il Kim Jong Un spunta dai tagli di Fontana o rifiuta, altezzoso, di scambiare lo sguardo di Marina Abramovich.Per tutta la durata della mostra, fino al 30 settembre, presso il negozio ” The secret room” in via Carlo Alberto 40 verrà allestito il corner-store del brand Made in North Corea, nell’ambito del progetto “Welcome to North Corea”, il cui ricavato dalla vendita dei prodotti sarà in parte devoluto a Amnesty International.

Mara Martellotta

Esposizione Casa d’Aste Sant’Agostino, corso Tassoni 56, Torino

Tel 011/437770

Orari: lunedì chiuso

Martedi -sabato: 10.30- 13.30, 15-19.30

Temporale Shop via Carlo Alberto 40

Orari:lunedì chiuso

Martedi – sabato 10.30-13.30, 15-19.30

Serie A: ecco le partite della quinta giornata, mercoledì 21 settembre

pallone calcioEcco le partite della quinta giornata del campionato di calcio di Serie A in programma mercoledì 21 settembre alle 20.45: Milan-Lazio (ant. martedì, h 20.45); Bologna-Sampdoria (h 18.30) Atalanta-Palermo Chievo-Sassuolo Empoli-Inter Genoa-Napoli Juventus-Cagliari Pescara-Torino Roma-Crotone Udinese-Fiorentina

Un Sindaco, non un Messia. I problemi di 23 anni non si possono risolvere in due mesi

AVVISTAMENTI  / di EffeVi

C’è la diffusa tentazione di alzare irragionevolmente l’asticella per giudicare la performance del Sindaco Appendino: non si può pretendere che i problemi incancreniti in 23 anni ininterrotti di formula PD vengano risolti in due mesi. E i perdenti dovrebbero elaborare il lutto e rendersi utili, invece di rosicare dalle tribune

fassino appendino sky2

A differenza della Raggi, non ha firmato il patto leonino con la Casaleggio e associati; non ha subito il balletto di nomine, polemiche, rimozioni o spostamenti di personaggi ingombranti legati a gestioni precedenti (a Torino non c’è un Daniele Frongia): anzi, gli assessori sono tutti (nel bene e soprattutto nel male) quelli annunciati prima delle elezioni. Chiara Appendino, sta cercando obbiettivamente di barcamenarsi, traballando vistosamente su una barca piena di falle, con la quale rischia di affondare precocemente.
Ma i problemi che stanno venendo clamorosamente alla luce in questi giorni vengono da lontano, e non dipendono certo dalle qualità amministrative di un Sindaco sulla sedia, per essere precisi, da due mesi e mezzo.
La perdita del Salone del Libro, per esempio, riflette la caduta verticale del potere di trazione (economica, culturale) di Torino, nascosta da anni di retorica dell’eccellenza: pomposa, falsa, provinciale. E poi certo non ha aiutato la circostanza che la Fondazione abbia firmato un contrattoappendino-preteroti capestro con un operatore privato, forse non senza l’intervento dei massimi vertici dell’Amministrazione (sono indagati i vertici della società e l’ex assessore alla cultura, in attesa – dicono gli spifferi – di sviluppi clamorosi). Il pasticciaccio delle aziende comunali, nei cui bilanci è stata occultata una fetta di debito del Comune, talmente grande da determinarne- se accertato – il fallimento tecnico, è stato creato e alimentato in decenni da amministratori nominati da Palazzo Civico e da cosiddetti “tecnici” sempre troppo compiacenti, con rarissime eccezioni. Gli scarsi investimenti produttivi da parte di privati e i livelli record di disoccupazione e disagio sociale sono il prodotto dell’incapacità ventennale di promuovere un progetto che non fosse il debole doping fondato sulla moltiplicazione disordinata di festival e rassegne, spesso cialtrone ed elitarie a un tempo, quasi sempre pagate dal contribuente più che da sponsor e biglietti. Persino l’invasione delle alghe del Po, pure affrontata dalla nuova amministrazione con leggerezza fondata sul velleitarismo ecologico, è improbabile che sia il castigo fulmineo di Dio su una Torino che ha osato voltare le spalle al PD, quanto forse la conseguenza di disattenzioni da parte delle Giunte degli ultimi anni (Regione e Comune), dell’Arpa, dell’Autorità di bacino. Ricordiamo peraltro che il PD subalpino non ha mai avuto un buon rapporto con il Dio Po, dai battelli che si incagliavano alle spiagge artificiali che finivano fassino23sommerse al primo temporale estivo.
Colpisce leggere sui giornali cittadini, per non dire sui social, l’alluvione di commenti non costruttivi, velenosi e talvolta francamente sciocchi, di ex assessori degradati a consiglieri comunali, di vecchie glorie del PD subalpino, di ex amministratori che, puntando il dito contro questi problemi come se fossero frutto di una maledizione della Appendino, in realtà si autodenunciano, nel migliore dei casi, per disattenzione. Non sarebbe ora di elaborare il lutto, di cogliere le opportunità di un azzeramento dell’antico regime per studiare una nuova proposta di governo, più fresca, più convincente, che non sia espressione pura di una macchina di potere? Se ne facciano una ragione: se i Torinesi avessero voluto votare un politico di razza con grande esperienza, come nel PD ne restano pochi, Fassino sarebbe stato perfetto.
Siamo onesti: sulla giunta Appendino non mancano le ombre: c’è un vicesindaco che ha apertamente dichiarato una crociata contro l’intero settore industriale delle costruzioni; la maggioranza è sostenuta da consiglieri amministrativamente acerbi e in molti casi piuttostocomune municipio eclettici; gli assessori sono un’incognita o una scommessa azzardata. I nodi stanno venendo al pettine tutti insieme, e sarà inevitabile commettere errori, oscillando tra rotture  ideologiche (come l’idea di rinunciare al tunnel di Corso Grosseto o denunciare la TAV) e continuità (come il mancato ricambio in molti ruoli chiave, o gli ammiccamenti a Chiamparino), anche per antiche fedeltà a un establishment che comprendeva il PD ma non si esauriva in esso: certi ambienti associativi, imprenditoriali, circoli famigliari e amicali.
Ma vogliamo lasciare al Sindaco almeno uno-due anni di lavoro in proprio, vogliamo concederle la possibilità di scegliere, assumendosene la responsabilità, segno e direzione della sua gestione, prima di maturare un giudizio? Un sindaco non è un Messia.

(foto: il Torinese)

Librolandia, Appendino non vuole un “saloncino” torinese di ripiego

appendino-preterotiL’Ansa riporta così le parole di Chiara Appendino: “Stiamo lavorando per un progetto importante che valorizzi la storia trentennale di una manifestazione apprezzata da tutti, e siamo disponibili ad ascoltare proposte e idee. Ma l’ipotesi che a Torino si faccia una sorta di festival culturale e a Milano la vera e propria fiera non ci va per nulla bene, non la sposeremo mai”. La prima cittadina di Torino incontrerà martedì a Roma il ministro Franceschini e aggiunge: “Faremo il punto della situazione, intanto stiamo ovviamente continuando a lavorare”.C’è un asse privilegiato tra Roma e Milano, visto che Franceschini e il sindaco Sala sono del Pd? “non credo proprio che la vicenda del Salone abbia a che fare con una battaglia politica tra Pd e Movimento Cinque Stelle. Si tratta di una grande manifestazione italiana che necessita la massima tutela”, commenta la sindaca.

(foto: Antonello Preteroti)

Allegri: “Il pareggio non deve essere vissuto come fallimento”

Allegri Massimiliano Allegri parla ancora dello 0-0 con il Siviglia all’esordio in Champions League.”Il pareggio non deve essere vissuto come un fallimento, bisogna avere grande equilibrio. Il Siviglia non ha fatto un tiro in porta, mentre noi abbiamo avuto sette palle gol, ma non si è vinto . Andiamo avanti tranquillamente. Nessuna cosa ci deve far strambare da una parte o dall’altra“.

Poi  il tecnico della Juventus commenta  i fischi di ieri sera a Genova e a Bari durante il minuto di silenzio per la scomparsa del presidente emerito della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. I fischi mi hanno fatto uno strano effetto, visto il personaggio che è stato e che cosa ha rappresentato per l’Italia. “Se ne va Carlo Azeglio #Ciampi, uomo di statura morale e senso di responsabilità e dello Stato: ha riempito di orgoglio tutti i livornesi!”, ha scritto Allegri su Twitter