Parla della sua ex squadra, Massimiliano Allegri in attesa della partita Milan – Juventus a San Siro: “Quello del Milan è un ottimo campionato, con giocatori giovani e bravi, che saranno sicuramente il futuro della Nazionale italiana, e sono guidati da un ottimo allenatore. Sarà una gara equilibrata” Poi ricorda la sconfitta contro l’Inter. “Sembravamo favoriti e invece siamo usciti con una bella legnata”. Anche qualche parola su Berlusconi che, con questa partita chiude la sua era rossonera. “Per 30 anni ha fatto la storia del Milan: ha vinto tutto e tanto, quindi mi dispiace, abbiamo passato quattro anni insieme. Gli sono affettivamente legato, così come lo resterò ad Andrea Agnelli”
Doromizu in giapponese significa acqua torbida, fangosa. Mario Vattani, diplomatico italiano, già console generale a Osaka, sceglie il ventre di Tokyo, i quartieri più impenetrabili della città nella quale ha vissuto a lungo, per ambientare il suo primo romanzo
Venticinquenne squattrinato con la passione per il cinema, Alex Merisi vive a Tokyo da due anni con un visto di studio. Lavoretti saltuari come fotografo o cameraman gli permettono di sbarcare il lunario, ma non colmano certo il vuoto che ha spinto un ragazzo italiano cresciuto in Inghilterra e rimasto presto orfano di madre a cercare nella terra del Sol Levante l’opportunità di costruirsi un futuro. Poi, all’improvviso, Alex riesce a mettere le mani su una grossa somma di denaro, che potrebbe cambiargli la vita. L’inaspettata ricchezza coincide con la sua prima occasione di fare l’aiuto regista in produzioni cinematografiche giapponesi, naturalmente partendo dal gradino più basso, quello dei film a luci rosse. Comincia così il viaggio iniziatico di Alex nel ventre di una Tokyo d’inizio millennio tenebrosa e tentacolare, che in breve tempo lo inghiottirà, trascinandolo nel gorgo dell'”acqua torbida”, della pornografia. Un universo popolato da personaggi tanto demoniaci quanto, a tratti, infantili e giocosi: tatuatori che sono anche maestri di vita, esponenti della yakuza. E da donne immortalate spesso in situazioni estreme, figure femminili che incarnano, con le loro stridenti contraddizioni, le diverse anime di una civiltà dove il contrasto fra luce e ombra risulta talvolta accecante: ed ecco emergere quindi la malinconica arrendevolezza di Aya, il doloroso coraggio di Megumi, la granitica saggezza di Tomomi. Con uno stile essenziale e al contempo avvolgente, Mario Vattani mette in scena una realtà oscura e sensuale, così lontana da sembrare quasi paradossale e forse per questo ancor più realistica. E poco alla volta, senza accorgercene, noi lettori stabiliamo con parole, sapori, regole di comportamento un legame talmente vivo che l’esperienza giapponese di Alex diventa un po’ anche la nostra.
(foto: il Torinese)
Come cambia il tunnel di corso Grosseto
Il no assoluto iniziale da parte della giunta comunale grillina al tunnel di corso Grosseto lascia il posto a un nuovo progetto. Il Comune ha concordato con il ministero delle Infrastrutture alcune varianti progettuali per migliorare quelle che in una nota dell’ufficio stampa vengono definite come le “numerose criticità” del progetto della precedente amministrazione comunale. Resta il collegamento ferroviario con l’aeroporto e il nuovo progetto introduce accorgimenti per migliorare la viabilità di superficie durante i cantieri e a opera conclusa. Ci sarà poi il recupero del vecchio tracciato in tunnel attualmente ferroviario (Madonna di Campagna-Stazione Dora) con un servizio di ferrotramvia in sede protetta, come servizio per i quartieri di Borgo Vittoria, Aurora e la zona di Porta Palazzo. Durante le fasi di cantiere, inoltre, si procederà subito alla demolizione del solo cavalcavia di corso Grosseto (est\ovest), lasciando fruibile per gran parte della durata del cantiere, e comunque fintanto che non sarà completata la copertura stradale del passante nord\sud di corso Venezia, il tratto di cavalcavia Potenza\Grosseto. Tale accorgimento dovrebbe evitare la congestione del traffico durante le fasi di cantiere. Ad opera compiuta, infatti, questo tratto di cavalcavia sarà sostituito da un sottopasso veicolare nel tratto Potenza\Grosseto, garantendo così una migliore gestione della viabilità di superficie residuale.
Gassino per il controllo del vicinato
Gassino ha ospitato, giovedì 20 ottobre, il primo incontro tra i gruppi del Controllo del Vicinato della Città Metropolitana di Torino. L’incontro era stato convocato dal referente per la Città Metropolitana e vice responsabile della Sezione Piemonte dell’Associazione Controllo del Vicinato, Ferdinando Raffero, d’intesa con il referente per il Piemonte e responsabile della Sezione Piemonte, Massimo Iaretti. Sono intervenuti i gruppi di Andezeno, Castiglione Torinese, Chieri/ Cambiano “Madonna della Scala”, Gassino, San Mauro Torinese, San Raffaele Cimena, Sciolze. All’incontro aveva anche aderito il gruppo di Givoletto. Ferdinando Raffero nella sua introduzione ha evidenziato come il controllo del vicinato sia ormai una ben presente ed attiva nella Città Metropolitana in quanto oltre ai comuni intervenuti è anche presente a Pinerolo, Vinovo con propri coordinatori, mentre in altre realtà comunali le amministrazioni hanno già deciso di condividere il progetto o sono in via di formazione dei gruppi, come a Cavagnolo, Monteu da Po, Moriondo Torinese, Pino Torinese e Valperga. Il vice responsabile della Sezione Piemonte ha anche annunciato la creazione, attraverso i social, di un gruppo di dialogo e di coordinamento tra le diverse realtà comunali, allargato anche ad alcuni centri adiacenti la Città Metropolitana di Torino, ma ad essa strettamente collegati. Commenta il responsabile della Sezione locale Piemonte, Massimo Iaretti: “Ormai il Controllo del Vicinato è una realtà matura, che deve sempre essere uno stimolo per i cittadini a creare le condizioni di una desistenza per la microcriminalità, grazie alla solidarietà del tessuto sociale”. Nel corso della serata Iaretti ha insistito sul concetto di doppia dorsale, nel senso di avere la massima adesione di comuni e comunità locali tra San Mauro Torinese e Ozzano Monferrato, attraverso la Valcerrina e di creare una “T” tra San Mauro e Chieri attraverso la collina. I rappresentanti dei diversi gruppi hanno dato il loro apporto costruttivo in una serata nella quale è stata anche annunciata la posa dei cartelli di Controllo del Vicinato in una borgata di Andezeno.
Apre la mostra ‘La Belle Epoque’, con 170 opere di Toulouse Lautrec provenienti dall’Herakleidon Museum di Atene: dal 22 ottobre al 5 marzo a Palazzo Chiablese di Torino. L’esposizione è promossa dai Musei Reali di Torino e Arthemisia Group, ed è organizzata per temi proprio per offrire una panoramica della vita di Lautrec e dell’atmosfera bohemienne della Parigi di fine secolo. Nell’allestimento anche alcuni tavolini da bistrot per rendere il clima. Le prime 4 sezioni sono dedicate alle Notti parigine, poi le stanze dedicate ai Cavalli, animali amati e dipinti da Lautrec, I disegni, Le collaborazioni editoriali, Gli amici intellettuali.
Sarà forse ampliato il pool di magistrati che si occupano dell’inchiesta sul presunto disallineamento dei conti del Comune di Torino. I due coordinatori dei gruppi di lavoro sul “diritto penale dell’economia” e dei “reati contro la pubblica amministrazione” si sono incontrati per organizzare il lavoro, dopo che la guardia di finanza ha acquisito documenti a Palazzo Civico e nelle sedi delle società partecipate dal Comune, Infra.To e Gtt. Seguiranno gli interrogatori di funzionari e dirigenti, che dovranno dare spiegazioni sulla predisposizione dei vari bilanci da parte dei funzionari municipali.
(foto: il Torinese)
“Matematica e codici segreti”
“Matematica e codici segreti” è il titolo della serata che si terrà sabato 22 ottobre, nel salone comunale di via Roma 2 a Sciolze. Sarà un breve viaggio nelle tecniche di codifica e decodifica di messaggi e come essi possano fornire strumenti preziosi per garantire la sicurezza. A tenere la conferenza sarà Lea Terracini, docente di matematica dell’Università di Torino. L’incontro è organizzato dalle associazioni Montaldo Cultura e Sapori di Sciolze all’interno di un ciclo di appuntamenti in cui sono trattati i temi più disparati e che si concluderà a metà novembre con l’ultima serata dell’anno 2016.
Massimo Iaretti
A lezione di anestesia
Qualche informazione in più dalla dottoressa Tiziana Inversi, anestesista all’ospedale Molinette di Torino
La parola Anestesia deriva dal greco “anaistèsia”, insensibilità, derivato di “aistesis”, sensazione. Secondo l’etimologia, questa parola significa la mancanza o la soppressione della facoltà di sentire. Perché è necessario fare l’anestesia ed in genere questo si verifica ai fini di un intervento chirurgico? Per il semplice fatto che con l’Anestesia si evita di sentire il dolore necessariamente legato all’atto chirurgico che può essere invasivo e demolitivo oppure invasivo ma ricostruttivo. Il termine Anestesia può, quindi, essere utilizzato in modo molto ampio in quanto si può anche riferire alle funzioni organiche e alla vita di relazione nel senso che l’essere umano, a seconda del tipo di Anestesia a cui può venir sottoposto, può essere in grado di relazionarsi con l’ambiente che lo circonda ( medici e personale infermieristico) oppure no. A questo punto quindi possiamo differenziare i diversi tipi di anestesia . Approfondiamo prima la nostra conoscenza sull’Anestesia Generale detta anche Narcosi. Il termine “Narcosi” deriva dal greco “vàpkwonc”, ovvero torpore nel linguaggio medico. In effetti, a seconda del dosaggio dei farmaci utilizzati a tale scopo, l’Anestesista puo’ indurre nel soggetto o uno stato di “sedazione” più o meno profonda cioè di torpore …intorpidimento dei sensi e dello stato di coscienza, oppure un vero e proprio stato di incoscienza da “coma farmacologico”, nel senso che la narcosi non è altro che uno stato di coma indotto dai farmaci somministrati, e da questo tipo di coma ci si risveglia sempre con la sospensione dei farmaci somministrati, tranne in rarissimi casi in cui delle complicanze improvvise possono arrecare danni irreparabili all’encefalo. Fin qui abbiamo parlato di Anestesia totale o generale o con termine più appropriato narcosi. Vediamo quali altri tipi di Anestsia ci possono essere. Innanzitutto entriamo nel merito dell’anestesia in cui non c’è perdita dello stato di coscienza, quindi il soggetto rimane sveglio, lucido ed è in grado di relazionare con l’ambiente che lo circonda; si tratta delle anestesie effettuate con l’uso di anestetici locali: Anestesia Neurassiale viene anche definita Subaracnoidea o Spinale, il termine corretto è il primo. Questo tipo di anestesia si effettua somministrando l’anestetico nel liquido cefalo-rachidiano o liquor.Con questo tipo di anestesia il soggetto rimane sveglio e lucido ma l’ARTO o i 2 ARTI INFERIORI PERDONO COMPLETAMENTE LA POSSIBILITA’ DI MUOVERSI E DI PERCEPIRE IL DOLORE perché l’anestetico locale somministrato nel liquor blocca i motoneuroni cioè i neuroni che controllano il movimento nonché la sensibilità dolorifica,quindi non si sente il dolore durante l’intervento …le altre sensazioni restano (e cioè la sensibilità tattile.. quindi si ha la percezione di essere toccati, nonché la percezione del nostro corpo nello spazio cioè sensibilità propriocettiva). Anestesia Peridurale è simile all’anestesia Neurassiale, ma in questo tipo di anestesia manteniamo il movimento degli arti perché l’anestetico locale non blocca la funzione dei motoneuroni. Anestesia Locale o locoregionale viene effettuata quando si vuol eliminare il dolore in una parte più o meno piccola del nostro corpo. Tutte queste Anestesie vengono effettuate da un Medico Specializzato che è l’Anestesista che in genere lavora anche in Pronto soccorso e in Rianimazione. L’unica variante è l’anestesia locale in quanto sempre più spesso è il chirurgo stesso ad effettuarla, in questo caso l’Anestesista spesso provvede a sedare il soggetto tenendolo in uno stato di torpore piùo meno profondo.
L’Italia è un Paese davvero strano. Quando si tratta di stare sulle generali in materia di indennità di politici o di emolumenti di manager pubblici tutti sono pronti a puntare il dito. Ma quando, realmente, si cerca di incidere nel merito succede il finimondo ed inizia il valzer del tutto cambi perché niente cambi. Dal 1 gennaio 2017 entrerà in vigore l’aumento degli stipendi dei direttori generali delle Asl e delle Aso piemontesi. Tutto bene, peccato che la sanità subalpina, in virtù di una serie di ragioni che risalgono al passato, sia oggetto di tagli dei servizi da anni e del progressivo depotenziamento di alcune strutture sanitarie, soprattutto in Provincia. Il caso dell’ospedale Santo Spirito di Casale Monferrato potrebbe esserne la controprova. Le due cose sono ovviamente all’opposto ma della delibera in questione non si è mai parlato molto. Ne parla, invece il segretario regionale del sindaco degli infermieri Nursing Up che spiega come “In un contesto in cui in tutti gli ambiti della sanità si chiedono enormi sacrifici, in cui l’unica strategia pare quella di dover tirare la cinghia, in cui a causa della mancanza di fondi non si assumono gli infermieri in numero adeguato per sottostare al piano di rientro dai debiti, e si costringono i colleghi in organico alle aziende a turni massacranti per coprire le necessità di cura dei pazienti, l’aumento dello stipendio dei manager della sanità appare quanto mai inopportuno e impone che noi tutti si chieda alla Regione di rivedere immediatamente le sue posizioni”. E segue l’annuncio di iniziative di informazione a tutti di dipendenti delle aziende sanitarie affinché comprendano “l’arroganza dell’iniziativa intrapresa dalla Regione”. Ma c’è un altro argomento che, collegato con l’aumento degli stipendi, fa “saltare la mosca al naso” di Delli Carri: “Apprendiamo dagli organi di stampa che un gruppo politico di opposizione in Consiglio regionale vorrebbe proporre, come reazione all’indecoroso aumento di stipendio dei manager in sanità deciso dalla Regione, di mettere un tetto al guadagno dei manager pubblici in Piemonte a 150mila euro. Spero di tratti di uno scherzo. È, infatti, proprio a 150mila euro l’aumento previsto per il Direttore generale della Città della Salute e per le strutture simili. In pratica questo gruppo di opposizione, che esprime il Sindaco di Torino, avvalla la decisione della Regione spacciandola per una protesta. Incredibile”. In pratica, tradotto sul quadro politico, sarebbe come dire che il Movimento 5 Stelle, che esprime appunto il sindaco di Torino, Chiara Appendino lancia un salvagente, pilotato, al presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino. Saranno mica prove di “Chiappendino” ?
Massimo Iaretti
Sciopero, 60% di adesioni a Torino
Secondo le organizzazioni sindacali di base l’adesione allo sciopero del trasporto pubblico a Torino, ha superato il 60% per bus e tram nella prima fascia, da inizio servizio alle 6. Lo sciopero è ripreso alle 9 e funziona regolarmente la metropolitana. Si è svolto un corteo da piazza Solferino fino la sede della Rai in via Verdi, con studenti, vigili del fuoco e pensionati. Lo sciopero generale di 24 ore interessa trasporti, scuola e uffici pubblici. E’ stato indetto per protestare “contro le politiche economiche del governo Renzi dettate dalla Ue e per la difesa e l’attuazione della Costituzione e il NO al referendum”.
(foto: archivio)