redazione il torinese

Lucky Luke, il cowboy solitario dei fumetti

Un cowboy solitario , dall’aria ironica, scanzonata e dal ciuffo ribelle, cavalca su “Jolly Jumper”, il suo bianco cavallo dalla criniera bionda, su piste aride e polverose, a caccia di banditi e, soprattutto, dei fratelli Dalton. Con queste premesse, Lucky Luke è entrato di diritto tra i classici del fumetto western. Nato dalla penna del belga Maurice de Bévère – meglio conosciuto con lo pseudonimo di Morris – , apparve per la prima volta  settant’anni fa, nel 1946, in una storia intitolata “Arizona 1880” ma, dopo pochi episodi, ai testi  lo sostituì René Goscinny ( il “papà” di Asterix) che, come sceneggiatore, diede una spinta decisiva alla serie a partire dal 1955.

lucky1

Goscinny sviluppò in maniera brillante anche i comprimari delle storie di Lucky Luke: il suo cavallo “parlante”, Jolly Jumper; i fratelli Dalton (Joe, William, Jack ed Averell), quattro malviventi tanto determinati quanto inconcludenti; Rantanplan, il “cane più stupido del mondo“. Nei paesi della frontiera, tra deserti e fitte foreste, la fama di Lucky Luke diventò nota ad ogni angolo: veloce più di tutti con la pistola non rinunciava a risolvere le situazioni ricorrendo all’astuzia ed evitando fin quando possibile il ricorso alle armi. L’abbigliamento di Lucky Luke è quello dei cowboys dell’ovest degli Stati Uniti d’America, il cosiddetto vecchio West: camicia gialla e gilet nero, fazzoletto rosso al collo, jeans e un paio di stivali con speroni, cappello bianco e sigaretta pendente tra le labbra ( fino a quando,  negli anni ’80, Morris decise di farlo smettere di fumare, sostituendo il mozzicone con un filo d’erba). lucky2Una curiosità : per il nome Morris si ispirò a quello di Luciano Locarno, sceriffo di origine italiana che visse tra il 1860 e il 1940. Oltre al fumetto sono state realizzate diverse serie animate, una serie Tv e due film diretti e interpretati da Terence Hill e Jean Dujardin. Ma sono i fumetti a fare davvero la storia. Decine e decine di albi d’avventure dove, accanto a Lucky Luke, sono comparsi anche personaggi “storici” del vecchio west (da Billy the Kid a Calamity Jane, da Buffalo Bill a Jesse James). Dopo la morte di Goscinny, nel 1977, in molti si cimentarono ai testi che accompagnavano le striscelucky3 disegnate da Morris. Nel 2001 venne poi a mancare anche il creatore di Lucky Luke che, dall’inizio della sua lunga avventura, era stato il suo unico disegnatore. Prima di morire, il fumettista belga, espresse la volontà che la serie proseguisse anche dopo la sua scomparsa. Fu così che nacquero  “Le avventure di Lucky Luke dopo Morris”. Ai testi si sono misurati Laurent Gerra, Daniel Pennac e Tonino Benacquista, mentre , per i disegni, l’erede dell’autore belga è stato individuato in Achdé (pseudonimo di Hervé Darmenton). Grazie a loro, a settant’anni dalla sua prima apparizione – tra fuorilegge, indiani, deserti e malfamatisaloon – il cowboy solitario continua ancora oggi a cavalcare. E, come nel finale di ogni storia, lo vediamo allontanarsi al calar del sole cantando “I’m a poor lonesome cowboy… far away from home…”( “Sono un povero cowboy solitario…lontano da casa” ).

Marco Travaglini

Neonato morto nell’armadio, lo avrebbe ucciso la madre

pronto-soccorso- soccorsiIl bimbo è stato partorito vivo, e poi ucciso, lo scorso 4 ottobre, quando  i carabinieri lo hanno trovato nell’armadio di un appartamento di Torino. Ora alla madre, una peruviana di 36 anni ,è stato notificato  l’obbligo di dimora nel Comune, in quanto ritenuta responsabile di infanticidio e occultamento di cadavere. Gli accertamenti eseguiti in collaborazione con il raggruppamento investigazioni scientifiche dell’Arma hanno dato una svolta alle indagini.  Dagli esami  è emerso che la donna ha partorito nella propria  casae poi ucciso il neonato per “compressione cranica”. Nell’abitazione, in quel momento, era presente solo la figlia di cinque anni della donna. Il marito, insieme a un altro figlio di sette anni, non era in casa.

Agnelli: “Dalla Juve mai regalie o biglietti a tifo organizzato”

juve logo neroIl  presidente della Juventus, Andrea Agnelli, ha così replicato all’intervento di un azionista all’assemblea della società bianconera, in merito all’inchiesta della Procura su possibili infiltrazioni mafiose nella tifoseria bianconera: “Non c’è alcun dirigente o dipendente della Juventus  indagato, chi è stato chiamato  è stato sentito come testimone. L’indagine è su alcune famiglie ritenute appartenenti alla ‘ndrangheta e contesta il  tentativo di infiltrazione nel bagarinaggio, ma nessun nostro dirigente o dipendente è indagato. La Juve non ha mai dato biglietti omaggio regalie a gruppi del tifo organizzato e abbiamo  operato nella totale  collaborazione con le forze dell’ordine e della sicurezza”.

Torino e finanza islamica, la storia continua

Pubblichiamo l’articolo scritto per il Torinese da Paolo Pietro Biancone, professore ordinario di finanza islamica, direttore del Centro Studi sulla Finanza Islamica (www.ercif.org) e coordinatore del corso di dottorato in Business e Management dell’Università di Torino

appendino-dubaiLa Città di Torino ospite d’onore al Global Islamic Economy Summit 2016 (Gies), uno dei principali eventi di discussione della finanza islamica, svoltosi a Dubai la settimana scorsa. Lo dimostra anche la programmazione dell’intervento di apertura del Convegno con il sindaco di Torino, Chiara Appendino, che ha parlato di opportunità e di interessi per uno sviluppo comune del territorio.

Con il motto “le buone idee non hanno confine”, Torino ha siglato un accordo con il segretario della Dubai Green Economy Partnership, Fahad Al Gergawi: la Città entra così a far parte dell’organizzazione nata quattro fa negli Emirati Arabi per favorire, nel Medio Oriente e in tutto il mondo, l’adozione e la diffusione di modelli economici che puntino alla riduzione dell’impatto ambientale, all’uso di energie rinnovabili, al riciclo dei rifiuti e, più in generale, all’impiego di tecnologie che spingano i Paesi nella direzione dello sviluppo sostenibile. Nel dettaglio, L’intesa prevede che la Dubai Green Economy Partnership fornisca alla Città di Torino sostegno come partner strategico, diffondendo, mediante newsletter indirizzate ai membri della DGEP, informazioni sulle iniziative dell’Amministrazione comunale finalizzate a favorire la crescita di un’economia a basso impatto ambientale, promuovendo a livello internazionale, soprattutto tra i soggetti fondatori del DGEP, le attività green di Palazzo di Città attraverso campagne di comunicazione, riservando spazi sulle proprie pagine internet e veicolando le notizie con i social network. Dal canto suo, la Città di Torino già partner del green digital chart delle città europee aderenti a Eurocities oltre a fornire analogo sostegno sul fronte delle iniziative di comunicazione sotto ogni forma (web, stampa, campagne di comunicazione), si impegna a presentare a potenziali investitori le opportunità offerte dal settore green economy a Dubai.

Non solo, la Missione è stata l’occasione per ribadire la volontà di collegamento con l’hub di Dubai anche in vista dell’Expo 2020, occasione per la conferma di Torino e del Piemonte come distretto di alto rilievo e qualità nel settore agroalimentare.

Una stretta collaborazione, insomma, tra Capoluogo piemontese e mondo arabo, che si conferma anche con il prossimo Turin islamic economic forum, in programma a Torino il 6 e 7 marzo 2017 e avrà poi un seguito a Dubai nei giorni successivi con incontri volti all’internazionalizzazione di aziende italiane, in particolare torinesi e piemontesi, verso i Paesi Arabi.

L’obiettivo è fare un passo in avanti, dopo aver consolidato i rapporti e la visibilità di Torino come pioniere nell’ambito della finanza islamica grazie anche all’osservatorio sulla finanza islamica che da anni si occupa di studiare il fenomeno. Si cerca di porre le basi per la diffusione della finanza islamica nel contesto nazionale: in tal senso, sarà messo a disposizione di investitori un file di progetti operativi di investimento sul territorio che spaziano da progetti infrastrutturali di ampio respiro quali la metropolitana di Torino, a progetti di real estate a progetti nell’ambito delle industrie dell’areospazio, del biomedicale e del food.Dubai-marina-

I progetti devono essere strutturati con le caratteristiche dell’investimento sharia compliance e con le strutture finanziarie tipiche della finanza islamica quali i Sukuk, e i contratto finanziari tipici che non prevedono interessi (divieto di Riba) speculazione (divieto di maysir) e eccessiva incertezza (Gahrar)

La definizione di questi progetti rappresenta un catalogo operativo di investimenti che si sposa perfettamente con l’approccio di investimento di medio lungo periodo (non speculativo) della finanza islamica. È importante costruire anche un ambiente “muslim friendly” con hotel che presentano alcune accortezze come il menù halal spazi per la preghiera e condizione che possono mettere a proprio agio investitori musulmani. A tal proposito, nascerà presto nel capoluogo piemontese, come spin off dell’Università degli Studi di Torino, il primo ente torinese, e uno dei primi italiani, che avrà il compito di certificare i cibi halal delle aziende italiane, con l’obiettivo finale di esportarli nei Paesi Islamici.

Tutto in sinergia per lo sviluppo e la crescita del territorio. All’asse Torino-Dubai possono partecipare tutti gli attori del territorio: se i progetti di investimento sono validi, questi possono intercettare investitori interessati dalle diverse parti del mondo e dall’Italia stessa. Per informazioni dettagliate, l’Osservatorio sulla Finanza Islamica è a disposizione www.ercif.org.

Per un contatto diretto: paolo.biancone@unito.it

Sanità, la Regione annuncia l’equilibrio di bilancio. Infermieri critici sulle assunzioni

molinetteCon gli ultimi sei bilanci aziendali approvati nella seduta della Giunta regionale di oggi (aziende ospedaliere universitarie San Luigi di Orbassano e Maggiore di Novara, azienda ospedaliera S. Croce di Cuneo e Asl TO4, Biella, Asti) la Regione Piemonte ha completato per il servizio sanitario regionale l’iter istruttorio di approvazione di tutti i bilanci dell’esercizio 2015.

“I conti sanitari 2015 rilevano una situazione di sostanziale equilibrio del sistema sanitario regionale, – scrive la Regione in una nota- dato confermato anche dai ministeri della Sanità e dell’Economia fin dalla riunione del 21 luglio scorso del Tavolo tecnico per la verifica degli adempimenti regionali al piano di rientro: dopo il conferimento delle coperture regionali per le spese non sanitarie (pari a 19,5 milioni di euro), si rileva un avanzo di gestione 2015 pari a circa  25 milioni di euro”.

“Un avanzo di gestione del servizio sanitario regionale realizzato nonostante la scarsità delle risorse finanziarie rispetto ai costi emergenti che nell’esercizio 2015 si sono resi necessari per “erogare più servizi appropriati ai cittadini”: ad esempio la copertura con risorse del Fondo sanitario indistinto della spesa netta dei farmaci innovativi per le terapie di cura dell’epatite C (pari a 19 milioni di euro) e la copertura di importanti ed urgenti interventi di edilizia sanitaria (pari a 32 milioni di euro, di cui 20 accantonati per finanziarie investimenti futuri)” spiegano all’Assessorato della Sanità.asl sanita

Per quanto riguarda l’andamento economico-finanziario del servizio sanitario regionale nel corso del 2016, sulla base del monitoraggio in corso sui bilanci delle aziende sanitarie si conferma (al secondo trimestre) il trend di sostanziale equilibrio che verrà verificato rispetto ai dati del terzo trimestre nel mese di novembre con i consueti incontri tecnici tra le aziende e la Regione.

Intanto il sindacato Nursing Up interviene polemicamente in tema di sanità:  “La Regione annuncia assunzioni fatte tra il 2015 e il 2016, ma negli ospedali non si sono viste” “Con gli annunci da propaganda si fa poca strada. Leggiamo che la Regione scrive di aver assunto in due anni, tra il 2015 e il 2016, 2600 persone in sanità, definiti “dipendenti” senza specificare quali. La verità dei fatti è che se non si contestualizzano questi dati, confrontandoli ad esempio con le perdite avute dal 2011 al 2014, nel numero di infermieri negli ospedali, non si avrà il quadro reale della situazione. La verità è che negli ospedali non è cambiato nulla perché, per ciò che riguarda gli soccorso cto ambulanza ospedaleinfermieri, si sono sostituiti solo alcuni di coloro che sono andati in pensione. E nemmeno tutti. Attendiamo di vedere cosa saranno queste 500 nuove assunzioni per il 2017, ma chiediamo all’assessorato più serietà, senza abbandonarsi alla facile propaganda fatta con dei dati parziali”.

 Lo sottolinea Claudio Delli Carri, segretario regionale del Nursing Up, il sindacato degli infermieri, commentando l’annuncio odierno della Regione di 2600 assunzioni effettuate tra il 2015 e il 2016. “Si parla di dipendenti e non d’infermieri – aggiunge Delli Carri –, infatti negli ospedali la situazione di criticità è sempre la stessa. Capiamo che l’Assessore sia impegnatissimo e, forse, anche in imbarazzo, nel dover trovare una giustificazione alla delibera che assegna l’aumento economico ai manager sanitari che già percepiscono stipendi molto alti. Ma non è diffondendo dati parziali, per fare mera propaganda e distrarre l’attenzione, che si fa un servizio ai cittadini. Invitiamo ancora una volta l’assessore, se dovesse mai trovare il tempo, a farsi un giro nei reparti degli ospedali per vedere con i suoi occhi la carenza di personale e il sacrificio necessario ai colleghi ogni giorno per curare i pazienti. Capirebbe quali sono le vere necessità della sanità e quale sia la differenza tra i “dipendenti” e gli infermieri”.

(foto:  il Torinese)

 

 

 

La Mole Antonelliana si illumina contro la Poliomielite

Il Rotary, organizzazione di servizio umanitario con circa 34.000 club in oltre 200 Paesi e aree geografiche, ha fatto dell’eradicazione della Polio la sua priorità assoluta

end-polio-now_2Per il secondo anno consecutivo – in occasione della giornata mondiale per l’eradicazione della Poliomielite – il Rotary Club Torino Lagrange ha organizzato la proiezione sulla Mole Antonelliana del logo internazionale “End Polio Now”. Dalle 18 di ieri 23 ottobre 2016 fino alle ore 2 di questa mattina, è stato proiettato infatti, sulla cupola della Mole (dal lato che si affaccia su via Po), il significativo logo “End Polio Now” affiancato dal conosciuto e autorevole logo del Rotary Internetional. L’idea è nata dalla volontà di associare il simbolo che più rappresenta la città di Torino (la Mole Antonelliana) ad un progetto internazionale di grande spessore come quello della lotta contro il terribile virus della Polio, malattia altamente contagiosa che colpisce soprattutto i bambini in alcune parti dell’Africa e dell’Asia meridionale. L’iniziativa Global Polio Eradication è portata avanti da un partenariato pubblico-privato che comprende, oltre al già citato Rotary International, anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità, i Centri statunitensi per la prevenzione e il controllo delle malattie, l’UNICEF e la Bill & Melinda Gates Foundation. foto-con-il-governatoreSubito dopo l’evento, il presidente del Rotary Club Torino Lagrange, Riccardo Ruscalla, ha dichiarato : ” Sono molto soddisfatto del riscontro avuto per questa iniziativa. Il nostro intento è quello di continuare con lo stesso impegno e la stessa tenacia di sempre a sensibilizzare la gente su un progetto così importante, in modo da poter sperare – in un futuro non troppo prossimo – l’eliminazione definitiva di questa malattia in tutto il mondo”. Purtroppo non esiste una cura definitiva per questa malattia, ma con soli 60 centesimi di dollaro un bambino può essere protetto per tutta la vita grazie al vaccino orale. Il Rotary, organizzazione di servizio umanitario con circa 34.000 club in oltre 200 Paesi e aree geografiche, ha fatto dell’eradicazione della Polio la sua priorità assoluta. Dal 1985 fino ad oggi i risultati sono stati sorprendenti e soddisfacenti tanto da poter affermare che nel 2016 si è finalmente vicinissimi all’eliminazione della Polio: le Americhe sono state dichiarate libere dalla polio nel 1994, la regione del Pacifico occidentale nel 2000 e l’Europa nel 2002. Solo in tre Paesi (Nigeria, Afghanistan e Pakistan) non è stata ancora interrotta la trasmissione del poliovirus. Quella di ieri è stata un’iniziativa importante ed ammirevole da parte del Rotary che, ad oggi, grazie alle innumerevoli ore di volontariato dedicate dai suoi membri e grazie anche a circa 1,2 miliardi di dollari donati, ha permesso di immunizzare oltre due miliardi di bambini in 122 Paesi.

                                                                                                          Simona Pili Stella

Europa dei diritti ed Europa dei muri

balcani33Proprio sul filo della frontiera

Il rischio, a furia di vedere immagini di barconi carichi di migranti che attraversano il Mediterraneo, è quello di assuefarsi, di viverlo come una cosa normale. Di perdere di vista il fatto che si tratta di persone in cerca d’accoglienza, di protezione e d’aiuto.

“La strada di un’accoglienza solidale è possibile e va costruita. Oggi più che mai è necessario chel’Agenda europea sulla Migrazione abbandoni l’impianto centralistico e torni a valorizzare il principio di sussidiarietà su cui è basata la politica dell’Ue, tenendo in debito conto i poteri locali e regionali. È quanto mai necessario che gli Enti locali vengano sostenuti economicamente e che siano coinvolti e consultati nell’attuazione delle misure proposte dai Governi e dall’Ue; che si attui una distinzione tra i richiedenti asilo e i migranti per motivi economici; che si potenzi la lotta contro il traffico illegale di esseri umani; che si garantisca l’accesso degli Enti locali e regionali ai fondi nazionali ed europei, come il fondo asilo immigrazione, il fondo sociale europeo e il fondo per le frontiere esterne”. Ne è convinto il presidente dell’Assemblea legislativa piemontese e del Comitato regionale per i diritti umani Mauro Laus che lunedì 24 ottobre ha aperto – al Centro internazionale di formazione dell’Ilo di Torino – il convegno “Proprio sul filo della frontiera. Europa dei diritti ed Europa dei muri”, organizzato dal Comitato in collaborazione con il Centro e l’Associazione italiana per il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa (Aiccre).

balcani 22

Dopo i saluti del direttore aggiunto del Cif-Ilo Giuseppe Casale si è svolta la prima sessione dei lavori, moderata da Jean Léonard Touadi dell’Università di Tor Vergata, cui sono intervenuti il delegato Unhcr per il Sud Europa Stephane Jaquemet, l’esperta di migrazione per il lavoro Cif-Ilo Miriam Boudraa e il segretario regionale Aiccre Piemonte Davide Rigallo.

I relatori hanno – tra l’altro – messo in evidenza che la Germania, con i suoi 750mila rifugiati, è solamente al diciottesimo posto nella classifica mondiale dei paesi che offrono asilo politico, ampiamente superata da nazioni dell’Africa, dell’Asia e del Medioriente; che è più che mai necessario vigilare sulle politiche del lavoro perché la mancanza di protezione sul lavoro dei migranti allenta anche quelle degli italiani; non solo per tutelare i diritti perché il 72,7% dei migranti che approdano in Europa e che è sempre più necessaria una mentalità d’inclusione dopo che Junker ha preso ufficialmente atto del fallimento dell’Agenda Ue sull’Immigrazione.

Nella seconda sessione sono intervenuti la segretaria generale Aiccre  Carla Rey, il vicepresidente del Comune di Achkout (Libano) George Fahd e il mediatore interculturale e cooperante a Casablanca (Marocco), Lahcen Aalla, che hanno sottolineato l’importanza degli Enti locali per promuovere una cittadinanza all’insegna dei diritti e dell’accoglienza.

balcani22

L’impegno del Comitato regionale diritti umani prosegue – fino al 28 novembre – con la rassegna cinematografica “Rights on the movie” con il seguente programma:

  • lunedì 24 alle 21 al Massimo, Samba di Eric Toledano e Olivier Nakache, che narra la storia di Samba, senegalese clandestino che lotta per la regolarizzazione;
  • lunedì 7 novembre alle 10.30 al cinema Monterosa di Torino e in sette sale delle altre province piemontesi (Alessandria, Asti, Candelo, Bra, Novara, Omegna e Vercelli), Fuocoammare diGianfranco Rosi, candidato all’Oscar come miglior film straniero;
  • lunedì 21 novembre alle 20.30, al cinema Romano (Galleria Subalpina), viene proiettato il docufilm Esuli: Tibet di Barbara Cupisti, ambientato in India;
  • ·       lunedì 28 novembre alle 10.30 al cinema Massaua e alle 21 al Massimo La mia classe di Daniele Gaglianone

Il 18 dicembre, inoltre, in occasione della Giornata internazionale del Migrante, al Teatro Vittoria di via Gramsci 4, a Torino, viene proposto lo spettacolo teatrale “La zucca vuota – Storia di un’illusione”, sugli sbarchi clandestini.

CT – www.cr.piemonte.it

foto: Paolo Siccardi

Alpini dell’Ultima Guerra: reduci, figli, nipoti, e tante memorie

alpini-motellaSe scrivo questo articolo, posso farlo per due motivi: uno semplice e poco affascinante per il lettore, l’altro molto più coinvolgente. Il primo: lo stato di salute e la passione per la scrittura mi permettono ancora di farlo. Per il secondo, bisogna ripensare all’ultima guerra. Mio padre Renato (nella foto, il primo a sinistra, ad Aosta, con altri commilitoni, poco tempo prima della partenza per la Grecia), nei primi anni ’40, appartenne per molto tempo, suo malgrado, al glorioso Battaglione Intra che “…. all’epoca inquadrato nel 4° Reggimento Alpini della Divisione Taurinense, non venne più ricostituito, restando così nei ricordi di coloro che ne fecero parte, in pace e in guerra “ (“C’erano un tempo gli alpini del Battaglione “Intra” “, da Il Torinese, 31 luglio 2016). Dopo numerose vicissitudini, per narrare le quali ci vorrebbero (e ci sono voluti) interi volumi di storia, un numero impressionante di morti e di feriti, si arrivò all’armistizio dell’8 settembre 1943: le Penne Nere del Battaglione Intra subirono confusione e sbandamento, costretti a scontrarsi con i Tedeschi, fino a poco prima alleati. Dopo aver combattuto in Grecia e Albania, gli stessi Alpini si trovarono in Montenegro: molti di loro furono vittima dei tedeschi o deportati nei campi di concentramento, altri riuscirono a rientrare in Italia, alcuni direttamente a casa propria.  Altrimenti, a metà giugno ’45, io non avrei potuto nascere: giusto in tempo per “sentire l’eco” delle bombe atomiche sganciate, come tutti sanno, su Hiroshima e Nagasaki (6 e 9 agosto rispettivamente). Come ha scritto Franco Verna, tenente del Battaglione, decorato al Valor Militare “….. ad illustrare invece ai giovani che troppo poco sanno di storia patria, le vicende di quel battaglione che, nei suoi 35 anni di storia intensa e drammatica, fu formato dai figli del Verbano, del Cusio, dell’Ossola del Luinese e del Varesotto”. Ma, qualcuno di loro, c’è ancora: nella foto, il penultimo da sinistra, è Angelo Tonetti, ora novantaquattrenne: anche lui originario della Valle Intrasca, come l’amico Renato, scomparso invece per infarto, ormai da più di 20 anni, nel letto di casa.  In guerra, il Tonetti, è stato più sfortunato: oltre a subire una ferita non da poco, fu spedito in Germania a lavorare nelle miniere di carbone. Mi ricordo qualche traccia di aneddoto che mio padre mi raccontava, quando ero un giovincello, come quello della neve e del ghiaccio abbondante, contro i quali bisognava pure combattere o delle incursioni notturne di qualche drappello di nemici, accampati nelle vicinanze, per rubare i rubinetti delle pompe per l’acqua potabile: credevano, almeno così lui mi raccontava ridendo, che dal rubinetto potesse sgorgare direttamente l’acqua!

alpini-motella-2

Una digressione “geografica” per chiarire alcuni termini, specialmente per chi non è “delle nostre parti”: la città di Verbania, fu così denominata riunendo le due frazioni Intra e Pallanza (oltre ad altre più piccole) nel 1939, per Regio Decreto: divenne poi capoluogo di provincia (del Verbano Cusio Ossola) nel 1992. Molti “non autoctoni” fanno ancora confusione tra i vari nomi. Volete ridere: qualcuno (scripta manent) mette Verbania, sulla sponda lombarda del Lago Maggiore: va bene che il tragitto Verbania – Laveno, col battello o col traghetto è breve ma…. noi siamo di qua! La Brigata Alpina “Taurinense” (chiarimento etimologico) è una delle Grandi Unità specializzate per il combattimento in montagna. Costituita come Raggruppamento Alpino nel 1923, assunse la denominazione attuale nel 1934. Fu impiegata nel corso della seconda guerra mondiale, prima al fronte occidentale e quindi in Montenegro, dopo l’armistizio concorse alla formazione della Divisione Italiana Partigiana “Garibaldi”. L’aggettivo “taurinense” non compare sui vocabolari. Eppure si è usato e si usa tuttora, la radice “taur” ha diverse interpretazioni; una definitiva fondazione di Augusta Taurinorum, avvenne grazie ad Augusto che, intorno al 28 a.C., ne fece una colonia, il cui impianto urbano (castrum= accampamento), divenne poi Torino.

Elio Motella

Foto 1: Gruppetto di Alpini per le strade di Aosta, prima di partire per il fronte.

Foto 2: Monumento “all’alpino mai tornato” posato recentemente in P.za Flaim a Intra.

“Amore, conoscenza, distacco”

alessia-2Da questa settimana il Torinese inizia a pubblicare alcune  poesie di Alessia Savoini. Nasce nel 1994, a Borgomanero. Trascorre la sua adolescenza fluendo negli sguardi di artisti e nel respiro di antichi poeti, soffocando nei polmoni l’umido sudore degli alberi, in quella zona tra i due laghi, in cui permarrà fino a poco dopo il diploma, conseguito nel 2012 presso il liceo Scientifico.Vive un anno a Biella, per poi trasferirsi definitivamente a Torino, dove frequenta il corso di laurea in Educazione Professionale. E’ autrice di una raccolta di poesie, che prese forma nel 2009, ed è affascinata da tutto ciò che è arte, espressione e segue lo stile di vita dello yoga.È uno spirito libero in continuo fluire, ama venire a contatto con più realtà possibili e rimodellarsi ogni qualvolta una nuova dimensione individuale si incontra con la sua, senza perdere i valori di base. Promotrice del lasciarsi emozionare, con le sue poesie, avverse alla rigidità della metrica, si reinventa nel mestiere di emozionatrice.

***
“Amore, conoscenza, distacco

alessiaC’era una volta, in un definito punto del respiro cosmico, l’intima illusione di rimanere. Solo l’audace nel suo ammirare il blu cielo si chiede quanto lontano stia guardando e il suo fluire scorre nelle vene dell’universo. Pulsa nell’esplosione delle stelle e scalpita nei piedini del feto, che si fa largo nel grembo della madre terra, a germogliar sulle più alte vette un seme, a cui prima o poi verrà voglia di svegliarsi.

Sul monte un’altalena. Andare forte era ragion per cui, toccare con la punta dei piedi quell’astrazione che crea un vuoto nostalgico, il confine tra un posto sentito come sicuro e ciò che non ci è concesso vedere. In quel background di allucinazioni, tornare indietro è violento, ma stare vicino è logorante e fa male. Quanto tempo ancora si può godere di questo altalenarsi?

Che importa se distanti il mondo non accorcia le sue misure. Potrei innamorarmi di chiunque nello sguardo rifletta il panorama del mondo, di cui è bello far parte senza sentirsi appartenere. E quello sguardo sul mondo, quello stesso panorama che scrutano i miei occhi, in una vastità di realtà quante sono le entità a crearla, lo osservo nei tuoi, buchi neri in cui scivola il colore d’iride, portali d’accesso al tuo microcosmo e sentirmici a casa. Ti guardo e scorgo tutte le possibili esistenze in cui avrei scelto quell’illusorio punto dello spazio – tempo in cui saremmo esistiti insieme. E sapere che in ogni altrove ti potrei solo amare.

Alessia Savoini

IL TORINESE – RIPRODUZIONE RISERVATA

Sotto la Mole arriva Vicker, la app per i lavori domestici

vickerOra anche a Torino c’è la start up Vicker, per  creare nuove opportunità di lavoro, mettendo in contatto attraverso una App gratuita chi offre una prestazione domestica e chi necessita di risolvere problemi pratici di giardinaggio, idraulici, liberare una soffitta. Ad oggi sono 35.000 i download, 1.500 le transazioni avvenute, il feedback sui lavoratori e viceversa è di 4,9 stelle su 5 e da oggi partono i colloqui a Torino, dal 31 ottobre a Bologna. Il Comune ha presentato l’iniziativa per dare “sostegno ad attività innovative. Nel primo semestre 2016 si sono persi 20.000 posti di lavoro autonomi, 3.000 servizi non commerciali, la disoccupazione a Torino è al 9,5%, quella giovanile al 32%. Non possiamo permetterci di non fare nulla, Vicker è una risposta”.