redazione il torinese

Zone terremotate, continua impegno del Piemonte

Continua l’impegno della Protezione civile del Piemonte a sostegno delle zone dell’Italia centrale colpite dal terremoto.

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Nei giorni scorsi il Settore regionale ha risposto positivamente alla richiesta del Dipartimento nazionale di inviare propri funzionari esperti in gestione delle emergenze, affiancati da volontari del coordinamento piemontese, a supporto dei Centri operativi comunali (Coc) dei paesi che si trovano a dover affrontare la fase del post terremoto. Sono così saliti a tre i Comuni aiutati, in particolare, nella gestione dei rapporti con le rispettive Regioni e con il Dipartimento nazionale.

A Preci, in provincia di Perugia, il 7 novembre è arrivata una squadra di quattro persone che prima di iniziare ad operare direttamente ha lavorato al trasferimento del Coc stesso da una struttura provvisoria, dove era stato inizialmente allestito, ad una scuola non utilizzata per fini didattici e verificata dal punto di vista della agibilità.

A Norcia, oltre a supportare il Coc, la Protezione civile regionale gestisce una cucina da campo che fornisce 340 pasti al giorno. Resta inoltre affidato al sistema sanitario locale la struttura del Posto di assistenza socio-sanitaria (Pass) piemontese.
Presso il Coc di Pieve Torina, in provincia di Macerata, già dal 1° novembre sono presenti due funzionari della Città metropolitana, raggiunti lunedì scorso da due volontari, a completamento del team.

A Visso è ancora in funzione il camper farmacia piemontese, gestito dagli operatori locali, in attesa di una struttura sostitutiva permanente.

Per quel che riguarda le verifiche di agibilità per le quali si sta riattivando l’invio di esperti regionali, al momento sono presenti due funzionari per fornire supporto al sistema Erikus, l’applicativo per la gestione delle richieste di sopralluogo presentate dai cittadini ai Centri operativi comunali circa lo stato di agibilità delle loro abitazioni.

In tutto, nelle zone colpite dal sisma in questo momento sono presenti 6 funzionari e 34 volontari dal Piemonte.

Mara Anastasia
www.regione.piemonte.it

Il successo dipende dal leader?

Di Paolo Pietro Biancone*

Chi è un leader? Come riconoscere un leader? Domande sempre aperte per economisti, sociologi, psicologi, politologi, e, in generale, studiosi. Nella dottrina, una descrizione quanto più verosimile del concetto è di Schriesheim, Tolliver e Behling, che nel 1978 definirono la leadership come “un processo di influenza sociale nel quale il leader cerca la partecipazione volontaria dei collaboratori nello sforzo per il raggiungimento dei traguardi organizzativi”.

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Ma ancor prima diversi autori anno studiato questa dimensione “relazionale” tra individuo e gruppo. Lewin, Lipitt e White, ad esempio, hanno individuato 3 stili di leadership basandosi su un esperimento sulla conduzione dei gruppi condotta nel 1939 nell’Università dello Iowa. Durante il loro esperimento furono costituiti dei gruppi di ragazzi di 10-11 anni il cui fine era di fabbricare maschere per il teatro. In tre diverse condizioni sperimentali la direzione dei gruppi si presentava sotto la guida dei seguenti stili di leader:

LEADER AUTOCRATICO: ossia un leader autoritario, che utilizza mezzi coercitivi di ricompensa e punizione. I suoi collaboratori sono produttivi in sua presenza, ma provano umiliazione, collera, sensi di colpa e innalzano rigide difese.

LEADER LAISSEZ-FAIRE: ossia attento solo agli altri e al loro giudizio, fatica a prendere decisioni e a dire di no. Prova un senso di inferiorità, frustrazione e inibizione e abbandona i collaboratori a se stessi.

LEADER DEMOCRATICO: ossia attento ai propri obiettivi, ma anche a quelli del team e dell’organizzazione. Utilizza metodi gratificanti e incentivanti verso i collaboratori e sa prendere adeguate decisioni. I collaboratori sono produttivi, motivati, aperti mentalmente e collaborativi.

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I risultati, analizzati sia sotto il profilo del rendimento sia sotto quello socio-emotivo, mostrarono grandi differenze tra i gruppi “a gestione democratica” e quelli a “gestione autocratica”. In particolare: nei primi si generò una grande collaborazione tra i membri, alimentando creatività e soddisfazioni; nei secondi si rilevarono diversi fenomeni di aggressività e instabilità relazionali. E’ vero che agli inizi i gruppi autocratici si dimostrarono più efficienti a livello quantitativo, ma i gruppi democratici fornirono una produzione qualitativamente più ricca e creativa nell’immediato e, nel tempo, anche un’efficienza sul piano quantitativo. Con questo esperimento è chiaro come la caratterizzazione di un gruppo non sia legata solo alle qualità dei singoli componenti, ma anche al particolare clima che si viene a creare che, a sua volta, è in stretto rapporto col tipo di leadership che prevale. L’evoluzione degli studi ha portato a individuare sei tipi di leader. Il visionario, il democratico, il coach, l’esigente, l’enfatizzatore del gruppo e l’autoritario. Ognuno di questi stili presenta un preciso ambito di applicazione in base a quanto il momento presente richiede: se il visionario, ad esempio, apre la strada a un nuovo progetto sotto forma di sogno condiviso, il democratico fa leva sulle competenze e le conoscenze dei membri, ponendo l’accento sul lavoro di squadra. In contesti aziendali le dinamiche variano a seconda del modo di approcciarsi ai gruppi di persone con le quali si collabora. Inoltre, differenti approcci al lavoro, così come le tradizioni o le consuetudini radicate in contesti organizzativi differenti, possono generare problemi, che se non vengono compresi dalla figura manageriale possono determinare una riduzione della motivazione e della coesione di gruppo, traducendosi in una performance al di sotto delle aspettative. La gestione e la valorizzazione dei lavoratori, o team members, risulta essere, infatti, una chiave di successo fondamentale per l’ottenimento di un vantaggio competitivo sostenibile e duraturo nel tempo. In qualsiasi settore preso in analisi possiamo rilevare come l’internazionalizzazione, la multinazionalità, delle varie imprese sia un elemento dominante nello scenario attuale.

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Comprendere come le diverse risorse umane e innovative siano gestite a livello internazionale significa porre l’attenzione sulla creazione di un ambiente in grado di generare innovazione e come poterlo rapportare alla cultura aziendale. Al di là delle classificazioni degli stili di leadership, lavorare sulle potenzialità dei singoli, motivare il gruppo in un momento di grande sforzo, ripristinare condizioni di armonia e collaborazione quando regna la tensione, gestire una crisi, saper ricorrere allo schema comportamentale idoneo alla fase che sta attraversando la propria organizzazione è necessario per potersi affermare come autentici leader. Lo stile di leadership, legato all’ambiente aziendale di riferimento, può determinare il raggiungimento degli obiettivi del team e contribuire in maniera rilevante a generare la performance aziendale. In questo senso, il manager, che sia posto a gestire un team di piccole dimensioni così come un’azienda multinazionale, deve saper inserire all’interno della sua politica di gestione, differenti componenti, oggetto di analisi nei diversi capitoli del presente lavoro, che determinano le varie soluzioni adottabili dal vertice aziendale. E questo vale per le aziende pubbliche e private, nonché per le organizzazioni a carattere associativo e filantropico. Il successo lo fa la squadra, il leader la indirizza e la valorizza.

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*professore ordinario di economia aziendale, direttore del Centro Studi sulla Finanza Islamica (www.ercif.org) e coordinatore del corso di dottorato in Business e Management dell’Università di Torino

 

Lo spettro di Roberto Saviano

DI  DALLA REDAZIONE DI OFFICINAMAGAZINE.COM

Nel 2006, in carcere il boss Salvatore Cantiello, guardando uno spettacolo di Roberto Saviano al tg ,affermò: „Continua a parlare perché presto non parlerai più“. A ridosso di 10 anni da quell’episodio sarebbe stato meglio dire “parla, presto non ti ascolterà più nessuno“. Peggiore della paura di morire c’è solo la paura di essere screditati. Queste sono state le parole ,quasi preveggenti, incanalate nel fiume di caratteri rilasciato sul suo sito ,durante uno slancio di libertà due anni fa.

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Roberto Saviano ha sentito il diritto di sfogarsi intimamente in pubblico, ma oggi, dopo 10 anni sotto scorta, non ha più senso nemmeno sperare -forse. Sperare di ritornare a una sorta di “normalità” (senza le minacce che non fanno nemmeno più notizia da quanto sono scontate),ma anche di trovare un senso alla sua vita da prigioniero -impossibilitato perfino a mettere piede a casa sua. Per chi pensa che il best seller ‘Gomorra’ abbia portato gloria, fama, soldi e immortalità allo scrittore napoletano ha preso un abbaglio, difatti Saviano stesso ha lasciato intendere che ‘Gomorra’ sia stata la firma alla sua condanna ,un cappio ,e la verità è che non passa un minuto senza che provi acredine, od odio per quel suo libro. Seppure pensiate che un uomo in una situazione così instabile, uno spettro privo di ombre che vive solo tra apparizioni pubbliche e camere di caserma, possa essere irreprensibile, ancora una volta vi sbagliate: la verità è che la più grande paura di Saviano si è avverata. Il 10 novembre è annunciata l’uscita del suo nuovo libro (“La paranza dei bambini”,per Feltrinelli) e già a dirotto piovono sguardi di insufficienza su quello che sarà probabilmente un flop narrativo. Perché? Semplicemente perché il pubblico e i suoi lettori non ascoltano più la voce di Saviano e la sua verità,ma soprattutto perché non lo credono più,le sue parole suonano stantie e ‘poco realiste’. A peggiorare l’irrealisticità della comunicazione di Saviano è stata la serie tv “Gomorra”, basata sul suo primo romanzo,che ha creato un’orda di scimiottamenti,parodie o peggio ispirazione presso i giovani napoletani e non.Domenica 30 ottobre) il sindaco di Napoli De Magistris ha detto a Radio24: „Credo che Roberto Saviano abbia un po’ perso il rapporto con la città. Dovrebbe venire a Napoli più spesso“. Rincara la dose sostenendo che il libro che uscira [“La paranza dei bambini”] non darà una giusta visione della realtà napoletana,sicché secondo lui l’antimafia nelle zone partenopee funziona eccome. Sembra quasi sarcasticamente crudele che il sindaco della tua città natale ti consigli di venire piú spesso a “casa”, quando sei sotto scorta proprio perché la mafia della tua città ti ha minacciato di morte; eppure succede a Roberto Saviano. Saviano non è più un pericolo,le sue parole non fanno più tremare la mafia proprio perché i primi a non dare più peso a quelle parole sono i lettori,vittime incoscienti del sistema che lui denuncia. Non vogliono ascoltare,e chi è pieno di livore (come il sindaco),perché prima è stato zitto invece di prendere coraggio per denunciare ,non può far altro che gettare melma sullo scrittore caparbio che paga ogni giorno per la verità. Il silenzio rende complici. Saviano disse qualcosa di fondamentale una volta: „l’unica cosa che posso fare è concentrarmi sul mio pubblico,perché lui -più della scorta- mi salva“; il suo pubblico è la sua più grande arma di difesa,la sua garanzia di libertà e di vita.Ma una volta che il pubblico cade,pedina dopo pedina,quale destino si prospetta? Quando parlare della realtà diventa ‘calcare troppo la mano’ per il lettore comune ,allora la libertà di espressione dello scrittore muore.

E’ finito l’anno del Giubileo, ma nessuno se n’era accorto. Nosiglia: “Il male fa più notizia”

papa reale2L’ha detto l’arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia in una intervista televisiva “il bene fa meno notizia del male”. E, in effetti, in pochi si sono accorti che è passato il Giubileo e la data di domenica 13 novembre, ha segnato  nella cattedrale la chiusura dell’anno giubilare. Infatti  l’arcivescovo ha presieduto la S. Messa e chiuso la Porta Santa che in Duomo era stata aperta domenica 13 dicembre 2015. Sono stati comunque, informa la curia subalpina,  “migliaia i fedeli che, lungo l’anno, hanno attraversato le cinque Porte Sante torinesi dell’Anno Santo in Cattedrale, Cottolengo, Consolata, carcere minorile «Ferrante Aporti» e casa circondariale «Lorusso Cutugno» (Vallette)”.  Cerimonie religiose anche a Vercelli, Asti e Alessandria.

(foto: il Torinese)

 

Medaglie a partigiani e internati, una commovente cerimonia

partigiani-medaglia“Rivolgo un grazie a chi riceve questa onorificenza per quanto ha fatto durante la Resistenza, per il servizio reso al nostro paese. Noi abbiamo il dovere e la responsabilità di spiegare ai giovani che è necessario studiare la storia per conoscere il passato e vivere il presente cogliendone i segnali anche drammatici”. Con queste parole il presidente del Consiglio regionale Mauro Laus ha accolto, domenica 13 novembre, i 174 residenti in provincia di Torino che sono stati insigniti delle Medaglie della Liberazione conferite con decreto del ministro della Difesa.
In un Conservatorio di Torino gremito, la consegna è avvenuta alla presenza di familiari di partigiani, ex internati nei lager nazisti, combattenti inquadrati nei reparti delle Forze Armate o familiari dei deceduti. 
“Mi piacerebbe avere la possibilità di capire se, per voi, gli sforzi che avete fatto durante una pagina drammatica del nostro paese sono stati compresi a pieno. Noi continueremo a difendere i valori della Resistenza e della libertà. Quella guerra, la tragedia del nazifascismo è finita con l’idea di costruire un’Europa dei popoli”, ha concluso il presidente. A ruota il vicepresidente del Consiglio regionale, delegato al Comitato Resistenza e Costituzione, Nino Boeti: “È un anno straordinario per la nostra regione che qualche settimana fa ha ricevuto dal Presidente della Repubblica la medaglia d’oro al Valore Civile. Siamo grati al ministro che ha raccolto un’idea, un’ispirazione, di chi pensava che il conferimento di queste medaglie fosse un dovuto omaggio alla memoria. Nessun confronto è possibile tra chi ha combattuto per la libertà e le forze di chi occupava il nostro paese. La Resistenza fu un momento di rottura, fu sacrificio, sofferenza, fame e freddo. Ma anche gioia di sentirsi dalla parte della giustizia e della libertà”.
L’appuntamento di Torino è il primo di quattro momenti, promossi dal Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale, in collaborazione con la Prefettura di Torino, che vedrà più di 400 persone insignite della medaglia.
L’iniziativa del Ministero della Difesa, nata lo scorso anno in occasione del 70° anniversario della Guerra di Liberazione e della Resistenza, è finalizzata a riconoscere l’impegno e il sacrificio di quanti si batterono per affermare i principi di libertà e indipendenza sui quali si fonda la Repubblica e la Costituzione, e al contempo diffondere tra le nuove generazioni l’importanza di quel che è stato, del passato, dei sacrifici che sono stati fatti per dare un nuovo futuro al Paese.
“La medaglia riproduce un dettaglio della monumentale della cancellata in bronzo del Mausoleo delle Fosse Ardeatine – ha spiegato il prefetto di Torino Renato Saccone – un capolavoro di spiccato espressionismo, in cui l’avviluppo contorto degli elementi rappresenta figurativamente l’orrore umano di quella tragedia. Ricordiamo anche il coraggio delle donne, quelle donne del popolo, un coraggio che spesso diamo per scontato: la Resistenza ha avuto nelle madri la culla e il rifugio. Oggi, tutti insieme, rendiamo omaggio con un segno simbolico, un impegno a far prevalere il patto di libertà e le ragioni dello stare insieme a salvaguardia della nostra giovane democrazia repubblicana”. Lo sguardo verso le giovani generazioni è stato il fulcro dell’intervento della sindaca di Torino: “Dobbiamo dare una direzione precisa al futuro, con uno sforzo collettivo da rinnovare ogni giorno. La memoria ci aiuta a cogliere i segnali per capire le strade da non percorrere. Chi, come voi, ha combattuto per la libertà ha il compito di insegnare alle nuove generazioni il percorso da intraprendere”.

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I prossimi appuntamenti si terranno:

– sabato 19 novembre ore 10, Ivrea – teatro Giacosa

– domenica 20 novembre ore 10, Rivoli – Centro Congressi

– domenica 27 novembre ore 11.30, Pinerolo – Teatro Sociale

fmalagnino -www.cr.piemonte.it

Cairo: “Toro pronto per l’Europa, però mai esaltarsi troppo”

fila posa1Il presidente granata Urbano Cairo crede nella qualificazione europea, così L’Ansa riporta le sue parole: “bisogna continuare a pensare in grande e a fare quello che serve perché la squadra sia competitiva per l’Europa. Crediamo tutti nella qualificazione in una delle due coppe” La squadra granata sta andando bene a “Mai esaltarsi troppo, perché per certi versi il calcio è traditore. Quello di quest’anno mi sembra il mio Torino più forte, però a dirlo deve essere il campionato”. E conclude:  “Sono contento per Ventura, arrivato in Nazionale dopo cinque anni con noi, e per i nostri giovani. Negli ultimi anni abbiamo cambiato strategia, puntando su giovani di prospettiva e infatti con loro stiamo ottenendo buoni risultati, prima con Ventura, adesso con  Mihajlovic”

Trovato altro cadavere in un fiume, questa volta nella Dora

vigili fuoco soccorsi

 

Il corpo senza vita di un uomo, poi identificato,  è riaffiorato dalle acque del fiume Dora all’altezza del parco della Pellerina, a Torino, presso Cascina Marchesa. I vigili del fuoco e gli agenti della squadra mobile della polizia, hanno verificato l’identità della vittima, un uomo di 66 anni  di cui nessuno aveva denunciato la scomparsa. Il corpo non presentava  segni di violenza e l’ipotesi più probabile è quindi quella del suicidio. E’ il  secondo cadavere trovato nelle ultime ore in un corso d’acqua a Torino. Ieri sera, sulla riva sinistra del fiume Sangone, sotto il ponte di corso Unione Sovietica, è stato infatti ritrovato il corpo senza vita di un uomo, con una fune stretta al collo.

(foto: archivio)

Maria è “Miss Comuni Fioriti” 2016

Maria Trofimciuc di Terruggia, comune della collina casalese in Provincia di Alessandria, è Miss Comuni fioriti 2016. È stata eletta sabato 12 novembre a Bologna, all’Eima International, salone promosso da Federunacoma alla Fiera. Al concorso promosso da Asproflor, l’Associazione dei Produttori florovivaisti, hanno assistito tra il pubblico oltre mille persone.  Sulla passerella sono salite le finaliste coordinate da Rosalia Grillante.

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Provengono dalle selezioni effettuate dai Comuni italiani e sono: Felisia Salvo da Gangi (PA), Maria Trofimciuc da Terruggia (AL), Brigitta Fracchia da Grazzano Badoglio (AT), Mariapia Pappalardo da Tusa (ME), Valentina Frandi da Fivizzano (MS), Teresa Sambrotta da Gissi (CH), Corinne Longo da Gallodoro (ME), Selene Doati da Carpignano Sesia (NO), Luisanna Sambrotta da Gissi (CH), Debora Cipriano Monetta da Tavagnasco (TO), Serena Zimolo da Alba (CN), Carlotta Avidano da Tavigliano (BI), Samanta Fontana da Faedo (TN), Martina Bonfante da Ottiglio (AL), Eleonora Riccio da Celle San Vito (FG), Alice Bruna da Villar San Costanzo (CN), Melania Rocchi da Ischia di Castro (VT), Eleonora Toncini da Garbagna (AL).

Con Maria Trofimciuc, seconda classificata è Felicia Salfo, terza Carlotta Avidano. Le fasce speciali sono andate a Eleonora Toncini (Miss Eleganza), Valentina Frandi (Miss Simpatia), Felicia Salvo (Miss Sorriso), Samanta Fontana (Miss Feng Shui).

Madrina della manifestazione e Presidente di giuria è stata Roberta Morise, conduttrice del programma Rai Easy Driver. In giuria molti volti noti della TV, della moda e del giornalismo, l’avvocato Cataldo Calabretta, opinionista Rai, la fashion designer Fabrizia Conti, l’editrice monegasca Maria Bologna, l’architetto svizzero Amedeo Menegaz, il responsabile organizzativo Eima dott. Marco Acerbi e il giudice mondiale Bob Ivison. La manifestazione sarà presentata in coppia, dalla giornalista Rai Camilla Nata inviata per “La Vita in Diretta” e dalla giornalista di moda e costume Grazia Pitorri collaboratrice di Eva3000, Stop, Ora ed Elle.it.A Bologna, inoltre, sono giunte da tutta Italia, le delegazioni degli oltre 135 tra città e paesi che sono stati selezionati per accedere al circuito presenzieranno alla consegna dei premi, suddivisi come ogni anno in quattro categorie di concorso (villaggi, piccole cittadine, grandi città e Comuni turistici).

Massimo Iaretti

Guardia ambientale a Lauriano

guardie-laurianoE’ stata inaugurata la sede della Guardia nazionale ambientale, distaccamento di Lauriano in corso Torino 16. Sono intervenuti il responsabile del distaccamento Antonio Cantafio, la vice responsabile Simona Corio, il presidente Alberto Raggi, il dirigente regionale interregionale Valerio Russo, la dirigente della segreteria di presidenza Milena Solazzi, il dirigente intermedio Alessia Angeli, il sindaco di Monteu da Po Laura Gastaldo, le stazioni dei carabinieri di Casalborgone e Cavagnolo, i dieci agenti della Guardia nazionale ambientale. La Gna è un ente riconosciuto con un decreto del ministro dell’Ambiente del 29 aprile scorso. Il Comune di Monteu ha, sin dallo scorso mese di aprile stipulato una convenzione per l’affidamento dei servizi di vigilanza ambientale sul suo territorio, in particolare per il controllo dell’abbandono dei rifiuti, delle discariche abusive, tutela corsi d’acqua, controllo ecologico sugli animali da affezione o passeggio, monitoraggio per il contenimento del randagismo, controllo, monitoraggio e censimento cani pericolosi, controllo ambientale, forestale e collaborazione di supporto con le forze dell’ordine. “I volontari – spiega il sindaco di Monteu da Po Laura Gastaldo – sono operativi sul territorio e sono stati sinora di grande aiuto alla polizia locale con cui vi è un’ottima collaborazione”.

Massimo Iaretti

 

 

Parcheggi a pagamento in centro per le domeniche natalizie? I commercianti dicono no

pedoni via roma2Le domeniche di shopping natalizio,  all’interno della Ztl centrale, non godranno più del beneficio della sosta gratis. Forse. Perché, per ora , come scrive la cronaca locale di Repubblica, questa è solo la proposta dell’amministrazione comunale. Si tornerebbe così a tre anni fa, quando durante le festività i parcheggi centrali si pagavano . Le associazioni dei commercianti hanno ricevuto una lettera  dagli assessori al Commercio  Sacco e ai Trasporti Lapietra, per dare un parere. Inutile dire che la stragrande maggioranza si dichiara contraria alla proposta e, anzi, rilancia persino  un bis al sabato del parcheggio gratuito esclusivamente a dicembre per invogliare i clienti. Ma il Comune ritiene che il pagamento della sosta favorisca una rotazione dei posti e quindi un maggiore passaggio. Al momento la delibera sul traffico natalizio è in fase di preparazione, ed è probabile che, nonostante il parere negativo dei commercianti, il parcheggio gratis venga abolito per le tre domeniche prima del Natale e per l’8 dicembre.

(Foto: il Torinese)