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Appendino come Giuliani: “tolleranza zero” sulla sosta selvaggia. Raddoppiati i civich

polizia municipale 33Uno dei più famosi sindaci di New York, Rudolph Giuliani, tornato in auge con le ultime presidenziali americane, era il fautore della “tolleranza zero”. Se si lasciava che anche un solo vetro rotto non fosse riparato .- diceva – da lì in poi sarebbe stata una degenerazione progressiva. E così, seppur su un altro fronte, anche sotto la Mole la sindaca Chiara Appendino ha deciso di applicare la teoria (e la pratica) della tolleranza zero: contro la malasosta, in particolare quella natalizia. Infatti , nel mese di dicembre, verranno raddoppiati i vigili in servizio sulle strade cittadine, mobilitati contro il parcheggio selvaggio. I civich saranno 300 rispetto ai 150 di solito adibiti a tale compito. Già ieri,  terza giornata del Tff e prima domenica di acquisti natalizi, le vetture della polizia municipale erano molte nel centro cittadino. In servizio per la prova generale ben  230 agenti in servizio. Anche il ballerino Roberto Bolle è rimasto vittima della malasosta. A causa di una vettura parcheggiata male è arrivato in ritardo alla conferenza stampa del Torino Film festival.

(foto: il Torinese)

Perché Donald Trump non è ancora il Presidente degli Stati Uniti

DI  DALLA REDAZIONE DI OFFICINAMAGAZINE.COM

Republican presidential candidate Donald Trump acknowledges the crowd after addressing a GOP fundraising event, Tuesday, Aug 11, 2015, in Birch Run, Mich. Trump attended the Lincoln Day Dinner of the Genesee and Saginaw county Republican parties. (AP Photo/Carlos Osorio)

L’8 novembre 2016 è un giorno che passerà alla storia. Infatti, non solo si sono tenute le elezioni del 45° Presidente degli Stati Uniti d’America, ma queste sono state vinte dal candidato repubblicano, Donald J. Trump. Trump, dato da sempre per sfavorito in tutti i sondaggi e da tutte le principali testate giornalistiche degli USA e del mondo, è infatti riuscito ad aggiudicarsi 279 Grandi Elettori, contro i 228 della candidata democratica (data per vincitrice in tutti i pronostici), Hillary Clinton.

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Se la vittoria di Trump sia giusta o sbagliata, se il suo sarà un governo buono o dannoso non è ciò di cui si parlerà in questo articolo. Questo articolo parlerà invece del perché Donald Trump non è ancora il Presidente degli Stati Uniti. Bisogna subito chiarire, allora, che il sistema elettorale americano è completamente diverso da quello a cui siamo abituati: l’8 novembre il popolo si è recato alle urne e ha votato per il candidato che più gli stava a genio, ma, se il voto si fosse fermato qui, Hillary Clinton sarebbe risultata vincitrice. La candidata democratica, infatti, ha vinto il “popular vote”, il voto del popolo, poiché è stata votata da ben 59.814.018 persone, ricevendo circa 200 mila voti più di Trump. Tuttavia, il voto americano non finisce qui. In tutti i 50 stati USA, infatti, vengono scelti un certo numero di Grandi Elettori (in base alla popolazione: più uno stato è popoloso, più Grandi Elettori avrà) i quali hanno il compito di eleggere definitivamente il Presidente degli Stati Uniti d’America (le elezioni, infatti, avvengono mediante una procedura di secondo grado).

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Trump, dunque, è risultato vincitore di queste elezioni in quanto ha ottenuto un maggior numero di voti (e, quindi, ha vinto) in Stati in cui vi è un maggior numero di Grandi Elettori (come ad esempio la Florida): infatti, per legge, il candidato che ottiene più voti in uno stato ne vince il “pacchetto” intero di Grandi Elettori. Ma il miliardario, per ora, può definirsi solamente “President-elect”, cioè Presidente eletto, titolo che verrà confermato solamente dopo il voto del Collegio elettorale che si terrà il 19 dicembre. Tuttavia, un’ulteriore complicazione sta nel fatto che i Grandi Elettori, nella maggior parte degli Stati americani, non hanno alcun vincolo di voto: possono decidere se votare per il candidato che ha vinto nel loro stato, come anche per il suo rivale. In questo passaggio, normalmente automatico, sta il vero problema di quest’anno: subito dopo l’elezione di Trump, infatti, in tutti gli Stati Uniti si sono verificate manifestazioni e rivolte contro il risultato a dir poco inaspettato delle votazioni e contro la presidenza di un uomo da molti, forse troppi, ritenuto inadatto a governare. È giusto, tuttavia, specificare che il risultato delle elezioni popolari e delle elezioni del Collegio elettorale raramente, nella storia degli USA, è risultato discorde, quasi sempre i due risultati si sono confermati a vicenda.

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Ora, dunque, si può solo attendere di sapere quale sarà il voto dei Grandi Elettori e, mentre per i sostenitori di Donald Trump il risultato è già sicuro, per quelli di Hillary Clinton il Collegio degli elettori rimane un’ultima, fioca speranza di vedere la loro beniamina come Presidente degli Stati Uniti d’America.

Lavoro, Chiamparino risponde a Nosiglia: “Un nuovo welfare per sostenere l’occupazione”

chiampa scrivaniaL’arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia, all’assemblea dell’Agorà del Sociale di Torino, organizzata dalla Diocesi, ha tirato le orecchie ai politici (leggi nostre servizio in Prima Pagina). “Ci vuole una strategia, non basta la politica dei voucher”, questo il succo del discorso. La sua risposta l’ha data il presidente della regione, Sergio Chiamparino, intervenuto allo stesso incontro. Il governatore ha evidenziato la necessità di predisporre un nuovo tipo di welfare. Nel suo intervento ha detto che “non basta dire crescita per risolvere i problemi legati ai posti di lavoro, anche la manifattura 4.0 non accrescerà automaticamente l’occupazione, anzi dove verrà applicata tendenzialmente li ridurrà. Quello che bisogna fare è concentrarsi su come si danno le risposte”.Ha quindi dichiarato che uno dei punti fondamentali è il welfare: sua la proposta di ristudiarne l’applicazione così che “si dia qualcosa in meno da qualche parte e qualcosa in più al sostegno ai percorsi educativi e di accompagnamento al lavoro”.

I “pionieri” del Fitness sono partiti da Torino!

Di Paolo Michieletto

fit-1Molti non sanno che l’origine di tante attività del Fitness è Torino. Chi vi scrive, ad esempio, è colui che ha per primo inventato e codificato ed esportato tutta l’attività di Fitness in acqua in Italia e nel mondo (vedi se vuoi www.fitnessinacqua.it ) ma ne parleremo bene in estate… . Bisogna sapere che la nostra città ha avuto molti personaggi che hanno contribuito in maniera effettiva alla nascita e alla crescita del Fitness internazionale. Dato che alcuni non lo sanno e che la memoria di “altri” ha vita breve (vuoi per ignoranza, vuoi per convenienza…) proveremo da queste pagine a dare risalto a tutti coloro che hanno permesso alla nostra città di “rilucere” nel proscenio del benessere fisico in maniera sostanziale, permettendo anche ai più giovani di oggi di lavorare in un mondo creato da questi primi “incredibili” pionieri.

Oggi andremo alla scoperta di Giuseppe Fuso, in arte Beppe…, che è forse il “decano” di tutti gli insegnanti ancora in attività. Non è sicuramente il più “antico”, ma è uno dei pochi che ad un passato storico importante associa un presente molto attivo. Proviamo a conoscerlo meglio.

Nasce a Torino… alcuni anni fa, diciamo all’inizio anni 60… e nel ’91 comincia una carriera di Fitness instructor giramondo come pochi altri. A Cannes comincia ad insegnare con successo ginnastica in spiaggia e poi si sposta poco dopo a Saint Tropez, dove conosce e in certi momenti allena persone come Rupert Everett, George Michael (a cui un pochino Beppe rammenta in certi tratti), Vanessa Redgrave, Linda Evangelista e altri ancora, e comincia ad essere una star nel fitness delle star. Ha accessi privati a numeri e case di persone super vip mondiali, ma non ne ha mai approfittato, e ancora oggi è difficile comprenderlo per noi persone umane perché non l’abbia fatto, ma anche per questo Beppe è unico. Continua a spostarsi e da Parigi (Ken club presso Maison de la Radio), alla Germania in Saarbruck e Francoforte, conosce altre star mondiali (Gucci, Versace, Elton John…) e continua a creare lezioni uniche, essenziali, efficaci, alla “Beppe Fuso”, insomma. Conosce anche star del fitness mondiale quali Guillermo Gonzales Vega e condivide le prime scoperte del Fitness internazionale.

fitness-2Al suo ritorno in Italia, si confronta con la nostra realtà (sigh…), e incrocia un direttore di impianto che prima ancora di farlo lavorare, discute sul prezzo dicendogli che per quella cifra richiesta dovrebbe avere almeno un nome straniero!!! Incredibile è dire poco. Ma Beppe ovviamente non molla, e la sua esperienza spazza in fretta quella nuvola passeggera e da tanti anni lavora in Torino dando il meglio di sé. E allora gli chiedo che cosa pensi della realtà di oggi, degli insegnanti che a lui e a quelli come lui devono la creazione della professione di insegnante in palestra, e la sua risposta è laconica ed efficace: ” Alcuni mancano di identità propria, non curano la propria personalità, copiano ma non sono in grado di essere sé stessi”. Di cosa avrebbero bisogno? “Viaggiare di più, conoscere, acquisire più consapevolezza di quello che esiste e di ciò che c’è stato: guardare indietro per andare nel futuro!”

Qual è il tuo pensiero per i tuoi clienti, anzi, “amici”? “Ho imparato ad insegnare con la semplicità e con gesti efficaci in Germania, la musica è importante e il gesto non “contato” con la musica crea attenzione; durante la lezione ironizzo con loro e in tono scherzoso se devo dire a qualcuno che è tondo …glielo dico.. ma il carisma che spero di avere lascia intravvedere la mia disponibilità totale per loro. Il mio motto è: in palestra non si viene per migliorare ma per evitare di peggiorare”. Il suo augurio ai suoi amici, è che “purtoppo” per loro lo vedranno ancora per molti anni, ma lo auguriamo anche noi a lui.

Beppe Fuso ha creato un modo di fare lezione che non è né Tone Up, né Total Body, né qualsiasi altro nomignolo statunitense di equivoca traduzione. E’ la lezione di Beppe. La gente non segue i nomi delle lezioni, non si lascia attrarre dalle mode: segue Beppe perché lui dà loro sicurezza di serietà e un sorriso smagliante mentre infligge le peggiori fatiche con ironia. Efficacia e severità associate ad una umanità senza eguali: ragazzi che insegnate in giro per il mondo … imparate da Beppe non gli esercizi ma osservate la sua profonda umanità: tanta gente è con lui non solo per la fatica certa delle sue lezioni, ma per la garanzia di gran bella persona che lui è.Dalle spiagge al cemento, dall’Europa agli States, dalle star all’operaio, dalle palestre del Jet Set alle palestre di Torino e provincia, Beppe non distingue: è sempre sé stesso nel modo migliore possibile.

Paolo Michieletto

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LA RIFORMA DEI REATI AGROALIMENTARI

agricolturaUn forte sollecitazione ad accelerare i tempi di approvazione del disegno di legge che introduce nuovi reati agroalimentari, come l’agropirateria, il disastro sanitario e l’omesso ritiro di merci pericolose, è emersa  dal convegno organizzato dalla Struttura Controllo Alimenti, diretta dalla Dott.ssa Lucia Decastelli, dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte Liguria e Valle d’Aosta. A confronto operatori del Sistema Sanitario Nazionale, giuristi e rappresentanti del settore alimentare.

Le frodi alimentari possono rappresentare un attentato alla salute delle persone e gli italiani le temono più di quelle economiche”, ha sottolineato la Direttrice Generale dello Zooprofilattico, Maria Caramelli, introducendo i lavori, a cui hanno partecipato, tra gli altri, l’ex Procuratore Generale di Torino, Gian Carlo Caselli, che ha presieduto la Commissione per la riforma dei reati agroalimentari, il procuratore aggiunto di Torino, Vincenzo Pacileo, componente della stessa commissione, l’Assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte, Giorgio Ferrero, e la professoressa Laura Scomparin, docente del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Torino.

La proposta del disegno di legge, ultimata un anno fa dalla commissione, è ora ferma al Consiglio dei Ministri in attesa di essere inviata al parlamento: “Le malattie trasmesse da alimenti crescono ogni anno dell’8% circa. Con la globalizzazione – ha continuato Caramelli – il cibo corre sempre più in fretta e diventa sempre più fondamentale il nostro ruolo di sentinelle della salute dei cittadini. La WEB AGRIRiforma Caselli sopperisce alle lacune dell’attuale normativa ad oggi, ad esempio, non sono definite le sanzioni per le mendaci o fuorvianti informazioni in etichetta, così come per la presenza di allergeni non dichiarati che rappresentano un rischio sempre maggiore, in quanto le allergie alimentari sono in costante aumento. Nell’ultimo biennio abbiamo eseguito 62.000 analisi per verificare il rischio microbiologico e chimico e il 2% dei campioni è risultato pericolo per la salute. Ma il nostro lavoro rischia di essere vanificato da una legislazione non al passo con i tempi”. 

Un concetto ripreso dal presidente della Commissione, Gian Carlo Caselli: “La normativa vigente è vecchia, piena di buchi e deve essere aggiornata e rettificata, esagerando si potrebbe dire che ha un effetto addirittura criminogeno e non deterrente. Il ministro Orlando crede nella riforma, ma

emerge la sensazione che vi siano spinte, legittime, soprattutto da parte delle industrie alimentari perche alcuni punti siano riesaminati con molta attenzione”.

“Bisogna fare pressione – ha aggiunto Caselli – perché la riforma vada avanti nell’interesse del consumatore, che si realizza anche attraverso corsie preferenziali per quanto riguarda la trattazione di alcuni reati. L’agropirateria è in costante aumento: il business dell’agromafia è ormai intorno a 16-17 miliardi di € all’anno. Il nuovo reato di agropirateria è importante perché colpisce le condotte illecite, organizzate e sistematiche, anche fuori dai casi di associazione a delinquere mafiosa”.

La proposta del disegno di legge è accolta favorevolmente anche dalla Coldiretti: “la commissione – ha detto il Presidente della Coldiretti di Torino Fabrizio Galliati – ha fatto un buon lavoro per tutelare lo straordinario patrimonio agroalimentare italiano”.

 

Medaglie della Liberazione a Rivoli e Ivrea

Domenica 20 novembre a Rivoli la cerimonia dedicata ai partigiani
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Dopo la prima cerimonia che si è svolta a Torino il 13 novembre, più di 100 persone di 33 comuni della provincia di Torino e della Val di Susa (tra partigiani, ex internati nei lager, militari e familiari dei deceduti), hanno ricevuto domenica 20 novembre nel palazzo del Comune di Rivoli (To) la Medaglia della Liberazione, conferita con decreto del Ministro della Difesa. L’iniziativa è stata promossa dal Comitato regionale Resistenza e Costituzione, in collaborazione con la Prefettura di Torino, alla presenza dei Sindaci dei Comuni interessati, nel 70° anniversario della Guerra di Liberazione e della Resistenza. Dopo le parole dell’inno nazionale cantate dal Coro Alpino Rivoli, il Sindaco di Rivoli ha aperto la cerimonia ricordando “il tributo reso da questa città alla lotta di Liberazione e lo sforzo con cui oggi – 70 anni dopo la Resistenza – ci impegniamo per trasmettere alle nuove generazioni la memoria di quei fatti e l’entusiasmo per gli ideali contenuti nella nostra Costituzione”. Il vicepresidente del Consiglio regionale, delegato al Comitato Resistenza, ha affermato: “Rivediamo oggi i volti segnati dal tempo di quei partigiani che hanno dedicato 20 duri mesi della loro gioventù alla Liberazione, in particolare ricordiamo Ivo Balboni che proprio ieri è mancato e tutti coloro che oggi non sono con noi. Molti comuni della Val di Susa sono stati segnati dalla lotta di Liberazione, tanti ragazzi a cui toccò in sorte un momento così difficile della Storia e anche molte donne che accudirono e salvarono vite. A tutti loro va oggi la nostra gratitudine”. Il prefetto di Torino, Renato Saccone, ha messo l’accento lo spirito di unità e collaborazione “tra Stato, Regione e Comuni che insieme hanno fortemente voluto questa cerimonia per rendere onore e ringraziare una comunità che è stata fortemente segnata dai 20 mesi della lotta di Liberazione. Dobbiamo insegnare ai giovanipartigiani Coazze quanto è stato fatto allora per seminare la democrazia che oggi tutti noi abbiamo il dovere di coltivare”.La medaglia della Liberazione, consegnata a ciascuno insieme ad un diploma di benemerenza, riproduce un dettaglio della monumentale cancellata in bronzo del mausoleo delle Fosse Ardeatine a Roma. Un capolavoro atistico in cui lavviluppo contorto degli elementi rappresenza l’orrore umano di quella tragedia.

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Consegnate a Ivrea sabato 19 novembre le Medaglie della Liberazione

È stata l’occasione per incontrarsi e per ricevere, oltre alla Medaglia della Liberazione, anche il caloroso abbraccio della comunità piemontese e delle sue istituzioni.

Sabato 19 novembre, a Ivrea presso il Teatro Giacosa, si è infatti svolta la cerimonia pubblica – organizzata dal Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale e dalla Prefettura di Torino – della consegna,  che ha dato la giusta solennità al riconoscimento per la lotta e il sacrificio delle tante donne e dei tanti uomini che hanno combattuto, sofferto e rischiato la vita per conquistare le libertà e la democrazia in cui oggi tutti noi viviamo. Il sindaco di Ivrea, rivolgendosi alla platea e ai numerosi colleghi del territorio, ha ricordato come la Resistenza debba essere considerata un patrimonio di valori. Ha poi preso la parola il vicepresidente dell’Assemblea legislativa piemontese, con delega al Comitato Resistenza, che ha ripercorso diversi episodi della lotta di Liberazione accaduti nel Canavese, soffermandosi anche sulla figura di Gino Pistoni, che il 25 luglio 1944, durante un attacco tedesco delle SS nella bassa Valle del Lys, mentre gli altri partigiani fuggivano, egli si attardò a soccorrere un soldato tedesco ferito a Tour d’Héréraz, venendo colpito da una scheggia di mortaio, che gli recise l’arteria femorale. Restò nella più completa solitudine a dissanguarsi e a consumare la sua agonia, compiendo con le residue capacità, prima di spirare, unpartigia vero atto di fede: con le dita intrise di sangue, scrisse sulla tela del tascapane un messaggio-testamento rimasto unico nella storia della Resistenza “Offro la mia vita per l’Azione Cattolica e per l’Italia, W Cristo Re”. Ha poi concluso il suo intervento facendo cenno alle parole di Franklin Delano Roosvelt, presidente degli Stati Uniti: “Se i frutti delle libertà e delle libertà civili sono poco vivi in certi Paesi, nel nostro devono essere più splendenti. Se altri Paesi censurano le libertà altrui, nel nostro dobbiamo rafforzare gli sforzi per renderci liberi, se in altri Paesi la libertà viene oltraggiata, noi dobbiamo costituire un posto sicuro nel quale essa viene tenuta viva”. Prima dell’inizio della consegna, è ancora intervenuto il prefetto di Torino Renato Saccone, che ha spiegato che le medaglie sono state volute dal Ministero della Difesa, poi ratificate dal Parlamento, in occasione del 70° anniversario della Guerra di Liberazione con lo scopo di riconoscere l’impegno e il sacrificio di quanti si batterono per affermare i principi di libertà e indipendenza sui quali si fonda la Repubblica.

mbocchio

 L’ultimo appuntamento per la consegna delle Medaglie della Liberazione si terrà domenica 27 novembre al Teatro Sociale di Pinerolo.

www.cr.piemonte.it

 

Pioggia in vista per tutta la settimana su Torino e Piemonte

pioggia-13Piogge in vista  in particolare su Piemonte e Nord Ovest nel complesso. Il Centro Epson Meteo prevede che pioverà per tutta la settimana, con accumuli  importanti su Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria. Le previsioni dicono che la fase di pioggia al Nordovestpioggia-12 sarà lunga, forse per tutta la settimana. Si prevedono abbondanti piogge che  potrebbero causare aumenti dei livelli di torrenti, fiumi e laghi, con quantitativi  superiori ai 200 litri per metro quadrato e localmente con picchi superiori a 300 litri”. Sulle montagne nevicate sul settore alpino e prealpino centro occidentale.

(foto: il Torinese)

Seconda vittoria granata in trasferta, 2-0 sul Crotone

toro flagE’ di nuovo tempo di vittoria trasferta per i granata. E’ la seconda del  campionato, contro il Crotone per 2-0. Super  doppietta di Belotti nel secondo tempo, con gli avversari agguerriti vicini al vantaggio più di una volta. Mihajlovic valorizza in campo tutte le punte e il Toro arriva a 22 punti, vista  Europa. Onore al merito  agli avversari calabresi che hanno lottato fino alla fine.

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Andrea Belotti, dopo la partita ha dichiarato all’agenzia Ansa: “Mihajlovic sa caricare i giocatori. Nel primo tempo non ero quello che si era visto nelle partite precedenti, non avevo la stessa rabbia. Allora a  fine primo tempo è venuto a dirmelo. All’inizio è stato calmo, ma si sa com’è: ogni tanto c’è una pacca sulla spalla abbastanza forte. Sono  piccole cose che però  ti caricano. Anche se lui quando è particolarmente arrabbiato, ci ribalta tutti”.

Il Tff incontra Christopher Doyle

Gran Premio Torino al 34° Torino Film Festival aperto a stampa e pubblico Ingresso libero fino a esaurimento posti

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Christopher Doyle, direttore della fotografia tra i più importanti nel panorama internazionale, ha collaborato (per otto film) con il maestro del cinema hongkonghese Wong Kar-Wai e con altri autori orientali, come Stanley Kwan, Chen Kaige e Zhang Yimou. Poi con Gus Van Sant, Jim Jarmusch, M. Night Shyamalan e Alejandro Jodorowski. Definito “la rock star della fotografia”, per la sua libertà, il suo anticonformismo e la sua capacità comunicativa, Christopher Doyle, giramondo di origine australiana, è naturalizzato cinese, con il nome Du Ke Feng (che significa “come il vento”). E proprio “come il vento” si è spostato da Isralele all’India, dalla Tailandia a Taiwan, svolgendo i più vari mestieri prima di abbracciare l’arte della fotografia. Ha portato al servizio di grandi registi il proprio occhio libero, eccentrico, profondo, per il quale «una ripresa è sempre la prima ripresa». Il Gran Premio Torino del 34° Torino Film Festival, assegnato come riconoscimento per il suo straordinario lavoro, gli sarà consegnato la sera del 21 novembre (ore 20, Sala 2 del Cinema Reposi).

(foto: il Torinese)